La Difficile Eredità di Benedetto XVI. Porfiri.

31 Dicembre 2022 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri offre alla vostra attenzione questo ricordo e queste riflessioni sulla scomparsa di Benedetto XVI. Buona lettura.

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La difficile eredità di Benedetto XVI

La morte di Benedetto XVI certamente non ci ha presi di sorpresa, anche perché le notizie negli ultimi giorni avevano fatto presagire questo epilogo. Certamente però è un dolore per tutti coloro, e io fra questi, che sono cresciuti con i suoi scritti e con i suoi insegnamenti.

In momenti come questi ci si interroga su cosa questi grandi personaggi abbiano fatto in passato, ma per un Papa credo sia importante anche parlare dell’eredità che lasciano, un eredità che nel caso di Benedetto XVI è certamente complessa.

Dopo una giovinezza certamente indirizzata ai temi portati avanti dal progressismo cattolico, negli anni ‘70 ebbe dei ripensamenti che lo portarono fuori della rivista Concilium e all’approdo ad un’altra rivista, Communio. Concilium rappresentava l’avanguardia del progressismo teologico a cui Ratzinger sentiva di non appartenere più. Egli cominciò a contestare certe fughe in avanti e molto potè in questo senso quando Giovanni Paolo II lo chiamò a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Qui ebbe a che fare con alcuni teologi molto a sinistra, come Leonardo Boff, Hans Küng (suo antico collega), Jacques Dupuis e molti altri. Dall’altra parte si trova ad affrontare la situazione creata da monsignor Marcel Lefebvre. Le posizioni del cardinal Ratzinger acquistano ancora più rilevanza nel 1984, quando con lo scrittore Vittorio Messori pubblica Rapporto sulla fede, una lucida disanima sulle derive progressiste nella Chiesa cattolica.

Da Papa ha dovuto navigare acque agitate, con scandali e contestazioni che hanno punteggiato il suo pontificato, ma anche con gesti molto importanti, come nel 2007 quando indirizzò una Lettera ai Cattolici Cinesi ed emanò il motu proprio Summorum Pontificum. L’eredità di questi due gesti verso la Cina e verso il mondo tradizionalista è quanto mai complessa, visto le azioni compiute nel Pontificato successive che vanno in direzione molto diversa.

Poi c’è la questione della rinuncia che ha creato molti problemi, anche una certa confusione e un certo disorientamento anche fra i canonisti. Il modo in cui fu deciso di affrontarla da parte di Benedetto XVI ha dato adito a interpretazioni di vario genere, che bene non hanno fatto al popolo di Dio.

Certo rimane il suo insegnamento, anche questo da alcuni contestato, ma che in molti suoi aspetti ha fornito un argine in una delle epoche più drammatiche, se non la più drammatica, nella storia della Chiesa.

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5 commenti

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Mi ritrovo nella breve e chiara disamina del m° Porfiri. Difficile eredità? Per i cattolici che professano la vera fede non credo che possa essere difficile. Anzi…. Se di difficile si può parlare , questo lo sarà per coloro che gli hanno fatto fare o dire cose che lui non ha mai detto o mai fatto (codice da decriptare, sede impedita ecc…) e che lo hanno fatto diventare uno stratega tutt’altro che santo. Ora vediamo che cos’altro si inventeranno…aspettiamo… Parleranno forse di sede vacante ecc… eccc. Meno male che a guidare e condurre la Chiesa è lo Spirito Santo che, fondata sulla roccia di Pietro, sarà incrollabile e, come barca di Kefa, navighera’ sicura nei marosi di questo mondo, tra tempeste ed uragani, con al timone il successore dei princepe degli apostoli, verso l’escaton

  • Ira Divina ha detto:

    Questo giorno della conclusione della vita terrena di Benedetto, sapevamo che sarebbe venuto.
    Il tempo del Kateckon è terminato, aspettiamoci di tutto dalle forze antiCristiche.
    Sarà chiarito qualcosa ora sulla Sua rinuncia?
    Spero di sì! Spero che Benedetto abbia lasciato uno scritto che renda chiaro definitivamente quell’atto.

  • andrea cionci ha detto:

    Direi che la comprensione della sede impedita ha fatto benissimo al popolo di Dio, rasserenando e dando forza e coraggio.

  • Rosa Rita ha detto:

    Eviterei il linguaggio in uso per la politica, applicato alla Santa Chiesa Cattolica.
    Conservatori, progressisti, tradizionalisti, a sinistra, a destra, al centro.
    Cattolici o eretici, scismatici, apostati.

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