Laporta. L’Ucraina, la Proxy-War degli USA, Zelensky. Il 2023 nelle Mani di Dio.

26 Dicembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questa pregevole analisi della situazione internazionale, con focus sulla guerra in Ucraina e il ruolo sempre più evidente degli Stati Uniti nel condurre questo proxy-conflitto. Buona lettura, meditazione e condivisione.

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È arrivato il Santo Natale, incalza il 2023. Gli auguri si incrociano sui cellulari e nel web. Nessuno vuole davvero fare un bilancio, sebbene la situazione lo esiga. Giorgia Meloni s’inquatta in una mimetica, incipriandosi di retorica e inumidendo di lacrime patriottiche i nostri soldati in Iraq. Signor presidente del Consiglio dei ministri, qual è il nostro interesse strategico in Iraq? Finora abbiamo escluso dal mercato ufficiale del greggio i giacimenti di Baghdad, secondi solo a quelli sauditi ma niente affatto sfruttati. Se quel greggio arrivasse sul mercato pagheremmo la benzina come l’acqua di rubinetto. Siamo in Iraq e favoriamo il commercio illegale di quel greggio, portato nei depositi occidentali al prezzo di mercato di quello saudita. La legalità? Un disturbo.

“Siamo in guerra contro la dittatura russa” è il ritornello da un anno a questa parte. Il sorosiano Zelensky arrivò al potere con regolari e libere elezioni? Era il 1990, ventidue anni fa, il Muro caduto da un anno; un ufficiale dell’Esercito italiano apprese da una spia statunitense che s’apprestava a una missione in Ucraina, per “portarvi la democrazia”; la lungimiranza dei sicari.

Era il 2014, otto anni fa; pochi o tantissimi, dipende dalla distanza e dagli interessi che ci separano da Kiev. Stratfor ripubblicò un’analisi sull’Ucraina, risalente al 2008 (l’anno della spallata finanziaria). Erano stralci dal libro di George Friedman “The next 100 years”. Friedman, consigliere del Nobel per la Pace Hussein Barak Obama, sostenne che gli Stati Uniti devono incendiare il mondo, se vogliono contrastare la Cina e arginare il ritorno della Russia sullo scacchiere strategico. È quanto accade in queste ore in Ucraina.

L’Ucraina e l’Europa dell’Est per Friedman sono come il Sud America, un giardinetto domestico degli USA. Lo disse pure quella spia nel 1990. Friedman affermò che l’influenza della Russia sull’Europa orientale è un pericolo. Nel 2014 risultò difficile comprendere come Mosca potesse  spadroneggiare, priva del dominio militare posseduto durante la Guerra Fredda, poggiandosi solo alle relazioni economiche e commerciali.

D’altro canto, nessuno poté né può affermare che i tecnocrati della Ue o i banchieri di Manhattan regalino il benessere a quanti abbiano a tiro. Non di meno per Friedman il pericolo per la pace era a Mosca. Fu un parere aggrappato a categorie geopolitiche – come i “confini” e, peggio ancora, gli “stati cuscinetto” – datate e persino grottesche nello sforzo malriuscito di dissimularne la strumentalità.

Le forniture di energia della Russia verso l’Ucraina e verso l’Europa non ebbero la possibilità di destabilizzare, come invece sostenne Friedman, in un mondo che ruota intorno al commercio internazionale. Oggi è ben chiaro che i petrolieri statunitensi – nelle ultime ore impegnati anche contro il fantasma di Enrico Mattei – vogliono impedire il libero commercio, altrimenti sventolato come una bandiera dei dem. Oggi non importiamo energia dalla Russia, pagandola dieci volte tanto ai petrolieri amici di Joe Biden.

Neppure si dovrebbe negare oggi il principio di autodeterminazione, il grimaldello col quale ieri fu scassinata la nazionalità jugoslava e gran parte della periferia sovietica. Mancò poco che fosse utilizzato anche nel Lombardo Veneto e in Sicilia. Il grimaldello autodeterminazione è invece scomparso dalla scena del delitto. La Crimea e la Russia sono trattate da criminali, come neppure accadde ai trafficanti internazionali di droga, armi e prostitute del Kosovo, illustri alleati di Joe Biden. Quando il dittatore Vladimir Putin ha attaccato il dittatore golpista Vlodomir Zelenszy per affermare l’autodeterminazione del Donbass, apriti cielo.

Gli Stati Uniti non invitano Russia, Cina e gli Emergenti a trovare un nuovo equilibrio; no, preferiscono applicare all’Europa la ricetta del Sud America. Yulia Tymoshenko, nessuno la ricorda più, la golpista ucraina che piacque tanto a Georgy Soros; la sua bionda treccia non avrà neppure un musical dedicato, come accadde invece a Evita Peron. La City di Sua maestà ha tirato fuori dal cilindro un Grillo-Zelensky in salsa Babaganoush, cavallo di battaglia sefardita della Taverna del Ghetto di Roma.

Dai ghetti continuano a calunniare Sua Santità Pio XII e giustamente s’infuriano con chi s’azzarda a mettere in ombra l’Olocausto. Applausi invece per quanti sostengono che “Dio è morto” e “Gesù Cristo è un falso storico”. Basta una smentita e la complicità di feisbuc per risistemare le cose? Be’, non è così facile come si vuol far credere. Klaus Schwab piace a Londra ma infastidisce Washington e Berlino. Nello stesso tempo affiora una saldatura anticristiana di comunisti allo sbando, nazisti ed ebrei atei: è l’antichiesa dalla quale vorrebbe sbocciare l’anticristo. Gli Stati Uniti dei dem e dei petrolieri hanno necessità di incendiare il mondo, incessantemente, altrimenti essi affondano. L’anticristo potrebbe giovare loro. Il mondo si lascerà tuttavia incendiare da costoro? dalla loro confusione mentale prima che morale?

Non credo appropriato valutare una guerra in corso senza accedere ai documenti dell’intelligence strategica. Un fatto è però certo: se gli USA avessero le forze per attaccare la Russia, come nel 1998 fecero con la Serbia, avrebbero attaccato molti mesi fa. Si aggiunga un altro dettaglio: Vladimir Putin, il dittatore russo, proprio per preservare il suo potere, questa guerra non la può perdere. Più si avvicina alla soglia del 30 per cento delle forze terrestri impiegate più si approssima la tempesta nucleare. è una questione tecnica che risparmio al lettore. Il fatto essenziale è: andiamo verso la catastrofe nucleare per aiutare il dittatore sorosiano, Vlodomir Zelensky. Siamo certi che l’interesse nazionale italiano, signor presidente del Consiglio dei ministri, sia in questa direzione? Non Praevalebunt, con l’ausilio di Nostro Signore; Cristo Vince, speriamo al più presto.

Buon Santo Natale e mettiamo il 2023 nelle mani di Dio.

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

www.pierolaporta.it

 

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16 commenti

  • Stefano ha detto:

    Dopo ciò che abbiamo visto in questi anni (e che si continua a vedere), qualcuno crede ancora che l’Occidente sia formato da Paesi per lo più democratici? E magari crede che le classi dirigenti siano controllate dal popolo e che ne ascoltino persino la voce? Suvvia…

    • Niente di nuovo sotto il sole ha detto:

      Iniziamo con un tema..complicatissimo di cui nell’attuale non so’ nulla..nella storia ho lasciato perdere.

      Ridurre tutti i problemi mondiali ai repubblicani odierni USA mi sembra ..incredibile.

      Non sono abbastanza vecchio per ricordare tutte le porcate, non solo americane, successe dopo la 2° guerra mondiale. Ne ritengo che l’unione sovietica o i russi fossero buoni. Ho sempre pensato fossero più crudeli.
      Ho sempre pensato che Agca’ e’ impazzito e ci ha finalmente svelato ilmsegreto di Fatima 😵‍💫 dopo la visita di bulgari in prigione. Certo sarebbe logico spiegare che era mussulmano, di destra. Ma un servizio segreto serio darebbe proprio un depistaggio così..se fosse ateo e di sinistra.

      Vogliamo parlare di Pinochet? Non son preparato. Insomma….e’ più ciò che non so di ciò che so’. Arkan ad esempio prima di diventare macellaio serbo a Eva lavorato per i servizi contro dissidenti jugoslavi come killer. Lui stesso rivendico’ minacciandolo a Seseli, la sua “carriera”. Ed erano i “comunisti buoni”.

      Dicono che Aldo Moro ricevesse minacce da Kissinger un giorno si e l’altro pure. Penso lo sostenga gente della sua famiglia!

      Kissinger premio Nobel per la pace e REPUBBLICANO.

      Non c’era ancora Soros o aveva i calzoni corti.

      Non c e’ nulla di nuovo sotto il sole.

      PS: l’operazione speciale sembra essere diventata guerra.
      Certo non e’ nei nostri interessi. Forse dovremo fornire armi alla Russia (non che magari già lo si faccia).

      In ultimo ricordate la scenetta del cosiddetto zar, ex tenente colonello KGB..poco più che ufficiale…che umiliava il capo dei servizi segreti (suo amico e conterraneo tra l altro) davanti a tutti. Sembra che la versione sia sempre quella HANNO SBAGLIATO GLI ALTRI. Noi duri e puri.

      Infine ogni guerra e ogni servizio sbagliano. Fu così in Iraq, in Libia e in Ucraina.

  • luciano prando ha detto:

    caro Piero, come sai, a mio parere, bisognerebbe ricordare che il IV Reich (Germania + Olanda + Belgio) con Italia e gli stati dell’est ex-comunista (il più efficiente sistema industriale del mondo, con un export attivo verso gli altri paesi, in particolare il maggior importatore al mondo gli Usa) collegati alla Russia (inesauribile produttore di materie prime energetiche, di base e rare, oltre ad essere una grande potenza nucleare), basso debito pubblico, massa d’urto demografica attorno al mezzo miliardo di residenti – misura ideale – tutti attivi, mentre gli usa sono a poco più di 300 milioni di cui un terzo totalmente estraneo alla vita economica, sopravvivente tra sussidi ed illegalità, stavano avviandosi a diventare il primo polo economico globale. Inaccettabile per Francia, UK , paesi scandinavi e, soprattutto, Usa. Il tutto si reggeva sui rapporti personali di vecchia data, probabili compagni di merende nella Germania-est anni ’80, Merkel-Putin, dove la Merkel fungeva da protezione a Ovest per la Russia e Putin il Gran Fornitore del Reich. Qualcosa o qualcuno convinse la Merkel, con solidi argomenti, che così non poteva continuare: alla fine del 2018 la Merkel annunciò, tre anni prima della scadenza elettorale, il suo ritiro dalla politica. Saltato il patto, privato della protezione a ovest, Putin ha invaso l’Ucraina all’ultimo momento utile per non trovarsela dentro la Nato. Come finirà? La Russia è troppo piccola demograficamente (150 milioni di abitanti) per proteggere il suo territorio immenso, con la sua industria, da un secolo quasi totalmente autarchica, produce poco e male, non può sopravvivere da sola, quindi finirà dentro l’Impero Cinese insieme ai Brics….da una parte Custer, dall’altra tutte le tribù coalizzate, campo di battaglia l’Europa….alla povera Italia resta poco da fare, a meno che non si ricordi della principale qualità dei suoi abitanti, la Commedia dell’Arte, la capacità di recitare a soggetto, Arlecchino servitore di due padroni ma con due stipendi

  • Raimondo Turchi ha detto:

    Questo articolo ammantato da un caleidoscopio di pseudo-fonti è l’esempio lampante della “disinformazia” di brezneviana e sovietica memoria condita in salsa putiniana.
    Lo spudorato uso di…non praevalebunt…Cristo Vince…ecc.ecc. griderebbero al plagio se non fossero che maldestri esempi di “falso ideologico”.
    Le Democrazie hanno resistito e vinto il nazifascismo ,le Democrazie hanno resistito e vinto il comunismo,le Democrazie presidiano la Libertà contro il terrorismo di marca islamica,e non solo,internazionale,le Democrazie non cederanno difronte ai sussulti dei regimi russo-putiniani e cino-xi che vogliono riportare indietro le lancette della storia,oggi sulla pelle degli Ucraini,domani sulla pelle dei Taiwanesi e perché no anche sulla pelle dei paesi liberi europei..?. La libertà ed il processo civile vanno difesi.

    • piero laporta ha detto:

      Brezneviano lo dica a suo padre che l’ha educata così male. Le mie “pseudo fonti” sono ben tracciabili con ipertesto che è ben evidente nell’articolo. Se lei sapesse leggere, potrebbe vedere che quanto ho affermato circa la strategia incendiaria statunitense per il prossimo secolo è in un documento dello staff di Obama, reso pubblico.
      Lei è la conferma di quanto ho scritto in chiusura: c’è una convergenza fra comunisti allo sbando, nazisti ed ebrei atei. Oppure lei è solo uno sciocchino, privo dei fondamentali per portare argomenti in una discussione.
      ps. Dezinformatsiya è la forma corretta della parola russa Дезинформация, che io ho studiato molto e per molti anni e lei non sa neppure che cosa davvero sia. La saluto con tutto il rispetto che lei merita.

    • sigmund ha detto:

      Quello che Raimondo Turchi chiama democrazia altro non è che la vecchia cara legge della giungla rispolverata ed ammantata di buoni propositi propagandata dai mezzi di comunicazione che altro non sono se non il megafono di quella “democrazia” esportata generosamente dagli USA in tutto il mondo dalla fine della seconda guerra mondiale in poi.
      Perché l’Ucraina va difesa a tutti costi? Questa domanda bisogna pur farsela, io un’idea ce l’avrei ma non posso esprimerla perché sappiamo bene che chi governa il mondo non può essere mai criticato.
      Chi è che non possiamo criticare, mai?

    • angelosanto ha detto:

      Certo, le democrazie hanno vinto ecc. ecc. hanno presidiato ecc. ecc. difendono ecc. ecc. non ha detto che hanno sostituito Babbo Natale e la Befana e portano doni,giocattoli, e dolci a tutta l’umanità. Inoltre regalano case, automobili, vacanze, cibi prelibati, vestiti firmati e ogni altra cosa desiderabile a tutti. Hanno abolito le Banche e ogni tassa; danno gratis assistenza medica e medicinali di altissima qualità ad ognuno all’istante. Povero Illuso!

  • Sergio Pezzella ha detto:

    Non si può essere che d’accordo con Lei.
    Sia per la disamina storica che ha fatto, sia per l’affidare a Dio, che non tradisce mai, questo mondo martoriato soprattutto da quelli che si credono gli sceriffo del mondo.
    Questi sono rimasti a Tex Willer (altrimenti detto Aquila della notte) e a John Wayne.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. Magari fossero solo a Tex Willer.
      Il nodo è che Putin non può perdere e gli USA non possono vincere.
      È una diabolica nassa strategica per ambedue.

      • unaopinione ha detto:

        Tempo addietro ho letto un articolo in italiano (purtroppo ho perso la fonte) riguardo al recentissimo G20. Lá avrebbero dovuto esserci tutti i presidenti degli stati invitati (piú UE – peró al posto del presidente Putin é andato il ministro Lavrov). Ora nell´articolo si metteva in rilievo soprattutto la presenza del sig. Schwab. L´articolo concludeva (riassumendo): “Meraviglia come di tutto abbiano discusso, salvo che della guerra (o anche pace, se su vuole) in Ucraina. Non sembra strano?”
        Ed io concordo con la conclusione dell´articolo e dico: “Perché perdere un´occasione come questa dove erano presenti tutti gli Stati che potevano fare un qualcosa per mettersi d´accordo e cessare la guerra (perfino l´Ucraina era lá come Stato ospite, ma la cosa per me é chiara … l´Ucraina é una pedina degli Stati Uniti) e dove si é parlato di clima, ambiente, prossime pandemie, futuri lockdown, pass digitali e quanto altro si vuole fare per incatenare l´umanitá, e non utilizzare l´incontro, visto che c´erano degli esponenti ad altissimo livello delle varie nazioni invitate ed ospiti, per dare una soluzione definitiva, o quanto meno discutere sulla guerra in Ucraina?”.
        Ecco, per me questo é un fatto inspiegabile, salvo che … tutti siano d´accordo in quel che sta succedendo, anche la Russia. Infatti, il fatto che non ne abbiano discusso, almeno ufficialmente, mi dice che la cessazione della guerra in Ucraina non sia una delle loro prioritá. Anzi, questo mi dice che sia nelle loro prioritá continuarla. E qualcosa mi dice anche che tutto quello che sta succedendo é stato giá concordato da anni, forse anche da decenni e non é un caso (almeno nelle grandi linee): la guerra in Ucraina é dunque un qualcosa che non si limita a un´aggiustamento di forze Nato-Russia, ma serve a raggiungere un ulteriore obiettivo (comune, si badi bene, a Nato e Russia) non dichiarato che secondo me ha a che fare con le idee malsane del sig. Schwab (siamo ad altissimi livelli, giá il generale russo Surovikin, sicuramente, non é a conoscenza di questo “ulteriore obiettivo” ma si limita ad eseguire gli ordini ricevuti).
        Ma queste sono forse solo mie fantasie.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Sono anche mie fantasie, corroborate però da esperienze personali che sembrano indicare che siano due corpi e un’anima, ovvero frutti dello stesso albero.
          USA e URSS cessarono mai di essere alleati? Durante la Guerra Fredda c’erano scambi di tecnologie e risorse strategiche.
          Galbraith, quasi uno Schwab ante litteram col suo socialcapitalismo, “dialogava” molto con l’Unione Sovietica.
          Quel che pare certo è che gli USA si balcanizzeranno, mentre la Russia rimarrà una nazione (non so se così estesa) e avrà il suo XIX secolo di consumismo.
          A noi invece ci riporteranno al Medioevo, ma forse senza cristianesimo. Dipenderà dagli italiani, il che vista la situazione non fa troppo ben sperare

        • piero laporta ha detto:

          No, non sono fantasie. La c.d. guerra Ucraina è una spartizione competitiva fra USA e Russia a spese dell’Ucraina ma anche dell’Europa, coi gonzi europei convinti più o meno in buona fede di difendere la democrazia. Questa guerra fa accumulare ricchezze, dunque non finirà presto.