Il Codice Ratzinger. Cionci Risponde a Corrispondenza Romana.

24 Dicembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilum Curiali, nei giorni scorsi SC ha rilanciato questo articolo di Corrispondenza Romana, in cui si dibatteva sulla rinuncia di Benedetto XVI e le polemiche ancora vive oggi. Andrea Cionci, chiamato in causa dall’articolo, ci ha inviato questa risposta, che doverosamente pubblichiamo. Buona lettura.

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Corrispondenza romana, o dell’inesauribile fantasia nel legittimismo di Bergoglio

 

“Lascio la mia bicicletta a mio nipote Antonio”, così c’era scritto sul testamento del nonno, ma Antonio si intestardiva a voler dimostrare che “bicicletta” è sinonimo di “appartamento”, che il nonno voleva a tutti i costi lasciargli l’appartamento e si è sbagliato;  che non è necessario che il nonno scrivesse proprio  la parola “appartamento” sulle sue ultime volontà; che il testamento non conta nulla e che l’appartamento gli spetta e basta.

Una pennellata colorita per descrivervi i fantasiosi arrampicamenti sugli specchi del mondo “una cum” (tradizionalisti legittimisti di Bergoglio) che ogni giorno se ne inventano una nuova per legittimare il sedicente “papa Francesco”. Un atteggiamento inspiegabile che, se non ha del masochistico o del preternaturale, nasconde evidentemente la necessità di difendere rendite di posizione e interessi materiali anche a costo della fine della Chiesa visibile canonica: un’atroce, millenaria responsabilità.

Fino ad oggi sono riusciti a dire che Benedetto si è sbagliato a scrivere “rinuncio al ministerium”; che munus e ministerium sono la stessa cosa; che era solo un vezzo letterario interscambiarli; che Benedetto ha fatto confusione perché non aveva capito bene l’idea di papato in quanto modernista; perfino che non è necessario rinunciare al munus e ultimamente, un individuo che rischia un anno di galera per sostituzione di persona e falsificazione, è riuscito a scrivere che il papa non è nemmeno sottoposto al Diritto canonico e può abdicare come gli pare.

Giorni fa, il prof. de Mattei, in un articolo https://www.romait.it/prof-de-mattei-la-rinuncia-di-benedetto-xvi-e-un-errore-ancora-effetto-ratzinger.html aveva commesso una bella gaffe mettendo nero su bianco: “L’abdicazione di Benedetto XVI, e il modo con cui essa è avvenuta, sono considerati da molti studiosi e anche da eminenti membri del Sacro Collegio come un grave errore”.

Il professore non ha ancora spiegato in base a quale criterio una abdicazione scritta in un “modo” errato possa essere considerata valida, quando peraltro il can. 332.2 richiede esplicitamente che venga presentata “rite”, cioè “in modo debito, corretto”.

Ma ancora più gustoso il successivo ”approfondimento” di Emmanuele Barbieri sulla sua Corrispondenza Romana per il quale:

“L’essenza del Papato non è nel munus, come nei vescovi, ma è nell’esercizio del governo, ovvero nel ministerium, che non è un sacramento indelebile, ma un potere di giurisdizione, che si può perdere o a cui si può rinunciare. Il Papato non è una condizione spirituale o sacramentale, ma un “ufficio”, o più precisamente un’istituzione. Chi rinuncia al ministerium, cioè al governo, perde il Papato”.

La legittimazione della legge della giungla: basterebbe quindi impedire a un papa di esercitare il ministerium (come hanno fatto con Benedetto) per farlo decadere.

Ma la cosa assurda è che adesso addirittura diventa necessario rinunciare al ministerium! Ci siamo sbattuti inutilmente per anni, dunque.

Ma siamo sicuri? Allora, perché i canoni dal 331 al 335 parlano solo di munus del papa? Perché il canone 332.2 richiede per l’abdicazione la rinuncia al munus e non al ministerium? Perché gli Acta Apostolicae Sedis della chiesa golpista del 1° marzo 2013 (preziosamente prodotti da don Tullio Rotondo) riportano la Declaratio come “De MUNERIS Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri ABDICATIONE”?

Perché Giovanni Paolo II nella Universi Dominici Gregis (art. 53) parla esplicitamente dell’ufficio papale come munus petrino ricevuto dal papa “per divina disposizione”?

Ovunque nel CIC si considera l’essenza del papato, cioè l’ESSERE papa, come munus.

A questo proposito urge un chiarimento sulla vecchia fola strumentale della sinonimia fra munus e ministerium, tirata fuori anche da don Silvio Barbaglia per Aldo Maria Valli. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34306389/codice-ratzinger-l-attacco-dei-legittimisti-di-bergoglio-a-valli-piace-vincere-facile-.html

Una sinonimia tra munus ministerium esiste effettivamente nel senso di “funzione, compito” in diversi canoni: 116 § 1, 173 § 4, 204 § 1, 225 § 2, 230 § 3, etc.

Ma quello che bisogna assolutamente capire è che se munus può essere sinonimo di ministeriumMINISTERIUM NON È MAI SINONIMO  DI MUNUS NEL SENSO DI “CARICA”, perché il ministerium, in tutto il Diritto canonico, ha SEMPRE il senso pratico di FARE, e mai di ESSERE.

Più semplicemente: munus  ha due significati: “ESSERE” (ufficio, carica, posizione) e “FARE” (funzione, compito, servizio ecc.).

Ministerium ha invece un solo significato:  “FARE” (funzione, compito, servizio ecc.).

La sinonimia funziona solo quando si parla di munus, non di ministerium!

Per questo la rinuncia che ha fatto Benedetto al ministerium non è valida, perché ministerium non si può riferire MAI a “ufficio” o “carica”, all’ESSERE, ma solo all’esercizio dello stesso ufficio o carica, al FARE.

E se, coerentemente, il canone 332.2 richiede la rinuncia alla carica stessa, all’essere papa, la richiede infatti al munus e non ad altro. Benedetto ha rinunciato al ministerium che non potrà mai essere sinonimo di carica, ergo non ha mai rinunciato all’essere papa. Il papa È uno solo, ed È lui. Fine della storia.

 

Ecco perché abbiamo, come diceva Mons. Gaenswein nel 2016 “un solo papa legittimo, ma due successori di San Pietro viventi” e una sorta di “ministero allargato con un membro attivo e un membro contemplativo”.

Il papa legittimo è quello contemplativo, l’impedito, che è l’emerito, (che merita di essere papa) ed è Benedetto.

Il papa illegittimo è quello attivo che è Francesco. Non è difficile.

Lo ripetiamo per la milionesima volta: Benedetto XVI rinunciando – di fatto – a fare il papa, in quanto impedito, ha fatto credere ai suoi nemici che avesse abdicato all’essere papa: quelli, avidi di potere, si sono bevuti la Declaratio come abdicazione, si sono affrettati a convocare un conclave nullo, a papa non morto né abdicatario, hanno prodotto un antipapa e si sono scismati da soli. La sede apostolica è “totalmente impedita” (can. 335) dal 2013 e nulla di quanto si è affannato a costruire Bergoglio potrà salvarsi dalla cancellazione totale. Un geniale piano di difesa,  che Benedetto riprende pari pari dal teologo romano Ticonio: un parziale ritiro della Chiesa di Cristo per far emergere la chiesa del diavolo e poi annullarla. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/33034895/il-ticonio-di-ratzinger-svela-la-sede-impedita-e-il-terzo-segreto-di-fatima-bergoglio-e-un-vescovo-vestito-di-bianco.html

Non ci credete? Va bene, ma prima di passare alla prossima fantasiosa mistificazione canonica, spiegate perché papa Benedetto, avendo ricevuto a luglio il libro “Codice Ratzinger”, tra i primi dieci bestseller italiani,  non smentisce lo scriventeperché Mons. Gaenswein ha dichiarato, sulla falsa lettera a don Minutella, che è una menzogna che Benedetto celebri in comunione con Francesco https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/33859169/falso-ga-nswein-spunta-un-nome-dal-pdf-papa-benedetto-xvi-non-celebra-in-unione-con-bergoglio.html  ; giustificate come Benedetto XVI possa scrivere che “nessun papa si è dimesso negli ultimi mille anni” con un Celestino V che abdica nel 1294, insieme ad altri tre papi https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/27114419/benedetto-viii-mai-abdicato-nessun-papa-dimesso.html  . Infine, vogliamo sentirvi dire che quando Benedetto indica che la risposta per gli increduli è contenuta nel Libro di Geremia, dove si legge “IO SONO IMPEDITO” https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/33413372/dal-libro-di-geremia-il-codice-ratzinger-definitivo-di-benedetto-xvi-io-sono-impedito-.html si tratta di un “puro caso”.

Dovete avere il coraggio di metterlo nero su bianco, affinché rimanga scolpito per i posteri come monumento alla negazione dell’evidenza e all’abbandono del Vicario di Cristo da parte di coloro che per primi dovevano difenderlo.

 

Andrea Cionci

 

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92 commenti

  • Massimo ha detto:

    Pax Vobis omnibus ante omnia. Deinde solo una piccola domanda: se “de regge l’ablativo, difficile che ci sia “De muneris …”. Se è così, anche la citazione non “rite”. Buon anno omnibus una cum o sine…

    • Gabriele ha detto:

      Massimo, la frase recita “De muneris S Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri abdicatione”. Il de regge l’ablativo abdicatione, che a sua volta regge il genitivo muneris (il genitivo di solito precede il termine cui si riferisce). Abdicatio regge il genitivo (complemento di specificazione) e non il dativo (complemento di termine) come in italiano: ad esempio, “regni abdicatio”, letteralmente abdicazione del regno (e non al regno come in italiano). Dunque la costruzione della frase è: De abdicatione muneris Episcopi Romae ecc

  • Carlo ha detto:

    Ho notato che in questi n messaggio Andrea Cionci ha decretato che per diritto divino le dimissioni non possono essere postergate di 15 giorni. A questo punto tiriamo le somme:

    Cionci è Dio
    Ratzinger è il papà impedito
    Tosatti è il loro profeta

    • andrea cionci ha detto:

      Non dica sciocchezze. L’atto di rinuncia, come anche l’accettazione al papato, appartiene al novero dei cosiddetti atti giuridici puri, ovverosia a quella categoria di atti che non ammettono l’apposizione di un termine e/o di una condizione. Insomma, si tratta di atti che esplicano i loro effetti immediatamente e non tollerano differimenti di sorta ad una certa ora futura o il verificarsi di eventi futuri ed incerti. Un cardinale che accetta l’elezione papale non può dire “Io accetto l’elezione, però questa avrà efficacia tra trenta giorni” o a partire da una certa data. Analogamente la rinuncia.

      • Ferdinando d’Aragona ha detto:

        E intanto Andrea Cionci non risponde al mio quesito. Perché?

        • Brasi ha detto:

          Lo spiega qua:
          Dal 1983, il card. Ratzinger e papa Wojtyla apportarono uno strano cambiamento al diritto canonico.: l’ufficio papale venne suddiviso in due enti, il munus (titolo divino) e il ministerium (esercizio del potere)
          Prima di allora, per rinunciare al pontificato, bastava che il papa rinunciasse all’ufficio papale.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Brasi, non aggiunga baggianate, ci bastano quelle di Cionci

          • Ferdinando d'Aragona ha detto:

            @Brasi

            Caro Brasi,

            la citazione che lei riporta dal testo del Cionci – ossia, l’affermazione secondo cui “nel 1983, Giovanni Paolo II e il card. Ratzinger scomposero l’incarico papale in due enti giuridici: il munus petrino, il titolo di papa, concesso direttamente da Dio e il ministerium, ovvero l’esercizio pratico del potere” – non ha alcun riscontro testuale nel Codex Iuris Canonici.

            Anzi, come spiega il teologo don Silvio Barbaglia, l’affermazione del Cionci (da lei riportata) è radicalmente smentita dal Codex Iuris Canonici.

            Difatti, in nessuno dei canoni dedicati al Romano Pontefice nel Codex (can. 330-335) v’è la minima indicazione di tale scissione (munus/ministerium), senza contare il fatto che il termine ministerium neppure compare nel Codex (viene utilizzato sempre e solo munus).

            Ne deriva che, di nuovo e ancora una volta, nessuno è in grado di rispondere al mio quesito.

            Celestino V ha validamente rinunciato? E nel caso non avesse validamente rinunciato, come inequivocabilmente risulta dalla lettura della declaratio tramite il codice Angeleri, che senso ha parlare della validità delle dimissioni di Benedetto XVI quando, a monte, v’è il problema irrisolto di Celestino V?

      • Ahahahahahah ha detto:

        Ahahahahahahahahahahahahahahah😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄👍

  • Ferdinando d’Aragona ha detto:

    Io sto ancora aspettando che Cionci risponda a questa domanda: è valida o non è valida la rinuncia di Celestino V?
    Mi si risponda a questa domanda: è valida o non è valida la rinuncia di Celestino V? Difatti, è inutile far caciara a valle sulla rinuncia di Benedetto XVI se prima non si risolve a monte la questione preliminare della rinuncia di Celestino V! Lo ripeto; mi risponda il Cionci: la rinuncia di Celestino V è valida o non è valida? Perché eminenti studiosi hanno decriptato il c.d. Codice Angeleri, in forza del quale risulta incontrovertibilmente la NULLITÀ della rinuncia di Celestino V il quale sarebbe appunto stato costretto a dimettersi! Questo emerge inequivocabilmente dal testo della declaratio celestiniana, nella quale il Romano Pontefice dichiara inconfutabilmente “sponte, ac libere cedo Papatui” che letteralmente significa “(seppur) costretto, in modo signorile rinuncio al papato”. Come anche un bambino può capire, Celestino V: a) non ha rinunciato al munus, b) ha dichiarato di essere stato costretto, spinto, sponte a rinunciare, c) ha comunque rinunciato libere, cioè in modo degno, signorile. Ne consegue che Celestino V non ha mai rinunciato al munus petrino, e tutti i suoi sedicenti successori sono illegittimi. Ebbene, Cionci sta mistificando la realtà cercando di nascondere al mondo intero la palese invalidità della rinuncia di Celestino V!!! Risponda il Cionci e cessi di ignorare la seguente questione fondamentale: la rinuncia di Celestino V è valida? Se si, mi dimostri l’errore nelle inconfutabili, vere e illuminanti argomentazioni che ho portato alla sua attenzione con questo commento

    • CrisCer ha detto:

      Fossi in te non mi impelagherei con Celestino, dato che dopo l’abdicazione il suo successore non solo l’ha rinchiuso in carcere ma l’ha anche fatto ammazzare.

      Non fa fare bella figura ai successori degli abdicatari, questa storia… 😀

      • Ferdinando d’Aragona ha detto:

        E intanto nessuno è in grado di confutare la validità del codice Angeleri…

  • Gabriela ha detto:

    Carissimi Don Stefano Dobbi, Don Nazareno Lanciotti, Don Gino Salmaso e sacerdoti martiri del MSM, del Messico e di tutto il mondo, intercedete dal cielo presso Gesù Bambino e la Sua e Nostra Mamma Maria SS, affinché tutti i sacerdoti a Lei consacrati e uniti al legittimo papa BENEDETTO accolgano la Sua chiamata ad uscire dalla falsa chiesa e a rientrare con coraggio in quella Santa CATACOMBALE di Cristo Suo Figlio, per l’ormai prossimo trionfo del Suo Cuore Immacolato.

    26 dicembre 1974.
    Festa di Santo Stefano.

    🌹LA FORZA DELLO SPIRITO.
    «S. Stefano era veramente un bambino. Di quale candore s’illuminava la sua anima, DI quale purezza la sua fede
    incrollabile in mio Figlio, di quale forza tutta la sua persona!
    Vinceva tutti con lo sguardo, con la purezza della sua fede, con la forza del suo amore. Dopo Gesù è stato il mio primo bambino che tante volte mi sono stretta al cuore. (. .)
    Io sapevo che doveva essere il primo a morire, dopo mio Figlio Gesù. E con quale tenerezza lo confortavo, perché diventasse forte, sempre più forte.
    E quando cadde ucciso, lo portarono a Me ed Io ancora lo strinsi al mio Cuore. . Oh, quasi la stessa scena del Calvario!
    Anche tu Stefano sei chiamato ad essere Corona: la corona del mio Cuore Immacolato e Addolorato.
    Come a lui, così anche a te riverso la pienezza dell’amore di mio Figlio sicché nessuno potrà resistere alla grazia e allo Spirito Santo che ti sospingerà come piccola piuma sull’onda della sua pienezza.
    I Sacerdoti del mio Movimento saranno ciascuno questa corona di amore per Me. Corona di
    gigli, di rose e di ciclamini, tutti questi miei piccoli bimbi. Ma nessuno potrà resistere alla forza dello Spirito che Io ad essi otterrò.
    Oh, anch’essi – in gran parte – saranno chiamati alla estrema testimonianza!
    Ma il loro sangue laverà e purificherà questo mondo, perché ne nasca uno rinnovato nell’Amore e riconsacrato al Trionfo di Dio!».

  • Carlo ha detto:

    Caro Antonello, non c’è nulla di “imbarazzante”. Purtroppo è nel DNA di questo sito, da quando esiste, rilanciare qualsiasi idiozia venga detta o scritta dall’idiota di turno. Come sempre il problema sta nel manico e ci si dovrebbe interrogare sul cervello di Tosatti più che imbarazzarsi per le scemenze di Cionci.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Grazie, caro. Buon Natale.

    • nipass39 ha detto:

      Cari Carlo, Antonello e Luca,
      se non trovate di vostro gradimento questo sito perchè continuate a visitarlo?
      Cercatene un altro; possibilmente uno che sia in linea con il pensiero unico a cui vi sentite vocati!
      Le opinioni di quanti non la pensano come voi vanno eventualmente confutate con argomentazioni serie ed intelligenti, possibilmente suffragate da documentazione adeguata. Non già insultate con fare poco urbano, se non addirittura villano, che denota pochezza di spirito e cultura.

  • Antonello ha detto:

    Trovo che date ancora spazio a “Codice Ratzinger” su questo blog sia quantomeno imbarazzante.

  • don Andrea Mancinella ha detto:

    Posto che mi oppongo da sempre alle malefatte di Papa Bergoglio, ma lo considero Papa, io mi limito a chiedere ad Andrea Cionci: ma quando Ratzinger sarà morto – e purtroppo non bisognerà attendere molto a lungo, temo – cosa farà?
    Se Bergoglio non è Papa, i cardinali da lui ‘creati’ sono ‘nulli’, e di conseguenza nel prossimo Conclave il Papa eletto sarà dubbio (perchè nessuno saprà mai se i voti dei cardinali ‘bergogliani’, che ora sono in netta maggioranza – sono più dei tre quarti del totale – sono stati determinanti, essendoci il segreto sotto pena di scomunica).
    La Chiesa sarà finita per sempre, e le parole di Gesù Nostro Signore saranno rese vane (“le porte degli Inferi non prevarranno contro di essa”).
    Cionci diventerà sedevacantista in eterno?
    O ricorrerà a qualcuno dei circa 20 sedicenti ‘Papi’ già in circolazione nel mondo, alcuni con tanto di ‘Corte pontificia’?
    Cerchi di ragionare e torni sui suoi passi.
    Bergoglio è solo un cattivo Papa, il peggiore nella storia della Chiesa, ma Dio non l’ha abbandonata né la abbandonerà mai. Si limiti a pregare per il povero Ratzinger, e la pianti di elaborare arzigogoli per dimostrare ciò che comunque è indimostrabile.
    Gesù, Maria SS.ma, San Giuseppe, salvateci e dateci un po’ di buon senso!
    don Andrea Mancinella, eremita diocesano

    • andrea cionci ha detto:

      Mah, ho argomentato in 350 articoli e in un libro bestseller perché Bergoglio non è papa. Se lei mi dice in tre righe che lo è, va bene. Se avesse letto Codice Ratzinger saprebbe esattamente come finirà la storia. Quando BXVI morirà non sarà più in sede impedita, e allora “parlerà”. Certo, se continuate coi dubbi ostinati, con il Ratzinger modernista che si è sbagliato a fare il papato emerito perché non aveva capito bene come si fa il papa, quando questa parola definitiva (già annunciata dallo stesso) verrà fuori, sarà sommersa dal chiacchiericcio e dal mainstream. E allora la chiesa vera dovrà uscire dalla sinagoga e ripartire dagli stracci. Nihil sub sole novum. L’avrete voluto voi, però.

    • Gabriela Danieli ha detto:

      Reverendo Don Andrea, ma lei non sa che è ERETICO e SCOMUNICATO chiunque non crede che il papa stabilito da Cristo è sempre INFALLIBILE? (Catechismo Maggiore)
      Dunque, in base a quale eretica dottrina Gesù Cristo conferirebbe ad un ERETICO – SCOMUNICATO il Mandato infallibile di successore di Pietro?
      E per di più quando questo Divino Mandato è ancora riserva di papa Benedetto, perché MAI è stato da lui revocato?

      E poi, perché si preoccupa del Successore di papa Benedetto?Noi cristiani crediamo a Gesù Cristo, il quale ha promesso che lo Spirito di Pietro sussistera’ in perpetuo alla guida della Sua Chiesa Santa. (e difatti oggi, solo chi è unito al legittimo papa Benedetto XVI rimane nella vera fede e immune dalla grande apostasia in atto).
      Legga perfavore:
      Papa Paolo IV, CUM EX APOSTOLATUS OFFICIO, 15/02/1559:
      “1. … Rimembrando anche che dove il pericolo è maggiore esso deve essere contrattaccato più pienamente e più diligentemente, Noi ci siamo preoccupati onde evitare che i falsi profeti e gli altri, anche se dotati di giurisdizione solamente secolare, ingannino letalmente le anime dei semplici, trascinando assieme a loro nella perdizione, distruzione e dannazione innumerevoli genti affidate alla loro cura e governo, che sia in materie spirituali o temporali; Noi ci siamo anche preoccupati onde evitare che incomba su di Noi la testimonianza DELL’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE, dettata da Daniele il profeta, NEL LUOGO SANTO.
      In luce di ciò, il Nostro desiderio è stato quello di adempiere il Nostro dovere pastorale, sintantoché, con l’aiuto di Dio, Noi ne siamo capaci, di modo da arrestare le volpi occupantisi della distruzione della vigna del Signore e da trattenere i LUPI dal gregge, onde evitare che Noi pariamo degli stolti cani da guardia, incapaci di abbaiare, ed onde evitare che Noi periamo con il MALVAGIO fattore e che siamo comparati con l’avido…

      6. In aggiunta, mediante questa Nostra costituzione, da rimanere attiva in perpetuo, Noi mettiamo in atto, determiniamo, decretiamo e definiamo che semmai IN QUALUNQUE TEMPO APPARISSE che alcun vescovo, anche se agente come arcivescovo, patriarca o primato, od alcun cardinale della suddetta Romana Chiesa o, come già menzionato, alcun legato od ANCHE IL ROMANO PONTEFICE , avanti la sua promozione od elevazione a cardinale o Romano Pontefice, ABBIA DEVIATO DALLA FEDE CATTOLICA O SIA CADUTO IN ERESIA:
      i) la promozione od ELEVAZIONE, anche ove essa fosse incontestata e tale mediante il consenso unanime dei cardinali, SAREBBE NULLA, VUOTA E SENZA VALORE;

      (ii) essa NON POTREBBE ACQUISIRE VALIDITÀ né SAREBBE POSSIBILE AFFERMARE CHE ESSA ABBIA, quindi, ACQUISITO VALIDITÀ, TRAMITE L’ACCETTAZIONE DELL’UFFICIO, della consacrazione, della susseguente autorità, tramite il possesso dell’amministrazione, tramite l’intronamento putativo di un Romano Pontefice o venerazione od obbedienza ad esso accordata da tutti, tramite l’intervallo di alcun periodo di tempo nella situazione antistante;

      (iii) ESSA NON POTREBBE ESSERE CONSIDERATA PARZIALMENTE LEGITTIMA IN MODO ALCUNO …

      (vi) COLORO, DUNQUE, PROMOSSI od ELEVATI VERREBBERO PRIVATI AUTOMATICAMENTE, e SENZA la NECESSITÀ di ALCUNA ULTERIORE DICHIARAZIONE, DI TUTTA la DIGNITÀ, POSIZIONE, ONORE, TITOLO, AUTORITÀ, UFFICIO e POTERE …

      10. Nessuno affatto, pertanto, può infrangere questo documento di Nostra approvazione, re-introduzione, sanzione, statuto e derogazione di volontà e decreti o mediante irosa presunzione contraddirlo. Se alcuno, tuttavia, presumesse di ciò fare che egli sappia la verità per la quale egli è destinato ad incorrere nell’ira di Dio onnipotente e dei beati Apostoli Pietro e Paolo.

      Avanzata in Roma a San Pietro nell’anno dell’Incarnazione del Signore 1559, 15 Febbraio, nel quarto anno del Nostro Pontificato.

      Io, Paolo, vescovo della Chiesa Cattolica… ”

      https://vaticanocattolico.com/lo-eretico-non-e-papa/

      Ergo :
      L’elezione dell’ apostata eretico e sacrilego JMB, membro della setta filo-massonica del Rotary Club dal 1999, nonostante il consenso unanime dei cardinali è NULLA, vuota e senza valore.
      E se alcuno presumesse di ciò fare che egli sappia la verità per la quale egli è destinato ad incorrere nell’ira di Dio onnipotente e dei beati Apostoli Pietro e Paolo.

  • Sabatino ha detto:

    Dott. Cionci le faccio notare che il munus si riceve per via del sacramento dell’ordine sacro e non per elezione o nomina.

    Il sacramento dell’ordine sacro, Imprime nell’animo di chi lo riceve un “carattere” o “essere”, (uso il termine da lei utilizzato per definire il munus), che non può mai essere cancellato anche se uno si dimette o va in pensione dall’esercizio attivo del ministero affidatogli.

    Per quanto riguarda il papa questi diviene tale per elezione liberamente accettata non per via sacramentale, il chè significa che quando il romano pontefice rinunzia al ministerium perde anche il munus di romano pontefice fermo restando che conserva sempre il sacramento dell’ordine e il munus del sommo sacerdozio che da esso deriva.

    Inoltre cosa importantissima e dirimente il papato è di divina istituzione, rientra cioè nel diritto divino (ius divinum) e quindi i papi che si succedono sono al di sotto di tale diritto divino e non al di sopra, sicché non possono cambiare o alterare nulla dell’istituzione del papato e/o di qualsiasi altra realtà divinamente istituita.

  • Fredex ha detto:

    E se le cose fossero più semplici di quanto si pensa? Qui una INTERESSANTISSIMA e direi ILLUMINANTE interpretazione dell’espressione “papa emerito” che Benedetto XVI non ha voluto modificare anche dopo le critiche al riguardo da amici di lunga data.
    https://padreelmocorazza.blogspot.com/2022/12/riflessione-papale-papale.html?m=1

    • andrea cionci ha detto:

      Il papa non può essere giuridicamente emerito come il vescovo perché non ha un’età pensionabile, né qualcuno a cui presentare le dimissioni. In un certo senso p. Corazza ha ragione in quanto l’emerito è colui che merita, che ha diritto ad essere papa perché conserva il munus. E’ il papa IMPEDITO che continua a restare papa anche se gli è impedito di esercitare il ministerium. E’ però una qualifica unicamente descrittiva.

  • Ecumenismo ? ha detto:

    Mi scusi dottor Tosatti se tratto qui un argomento fuori Tema.
    Trasmissione protestantesimo di stamane 25 dicembre . Splendido coro della chiesa protestante coreana di Roma.
    In studio, oltre al presentatore un paio di pastori di sesso diverso.
    Dal presentatore viene letta una poesia in cui si nega la verginità di Maria e si parla di Gesù come del primo tra molti fratelli. Sia chiaro : partoriti da Maria.
    Tutti sappiamo che il primo vescovo di Gerusalemme fu Giacomo, e si definisce Giacomo come fratello di Gesù. Sembra quasi che Giacomo sbuchi all’improvviso come un fiore o un fungo durante la notte.
    Ma Giacomo è uno degli apostoli : solo che quando vengono elencati gli apostoli Giacomo compare come figlio di Alfeo. E allora ?
    Semplicemente Alfeo era il fratello di Giuseppe, il fidanzato di Maria nonché padre putativo di Gesù. Per il mondo ebraico Giacomo e Gesù erano cugini e quindi potevano essere chiamati fratelli.
    Ma che un paio di pastori non se ne siano accorti è un fatto grave.

  • Pietro ha detto:

    Proprio i dotti del tempio e del sinedrio non lo riconobbero. Dotti che oggi sono rappresentati dai famigerati salotti UNA CUM. I Bergogliani, infatti, si dividono in due categorie: i coerenti con se stessi e la propria coscienza, in quanto incapaci di capire per estrazione e concezione distortamente modernista della Fede stessa e quelli in malafede e come tali agenti infiltrati dal nemico e quindi, a loro modo, coerenti con le proprie convinzioni. Soltanto gli umili, anche di cuore, lo riconobbero. Ora come allora. La storia si ripete. Io li definirei non più UNA CUM, bensì UNA CUM CAIFA. Buon Natale

    • Sentinella ha detto:

      La questione dei 2 papi dovrebbe alleggerire un po’ questi 2000 anni di cattolicesimo. In fondo cercare l’anticristo qui o la’ o la novita’ da la speranza che forse la Salvezza (o la condanna) son vicine.
      Dubito che uno possa dire io ho ragione, mi salvo..gli altri…
      Sento la ciclicita’ dei natali e delle Pasque che si ripetono. Il cristianesimo ha i toni della natura, latita in sovranatura.(o almeno sembra).

      https://zonadidisagio.wordpress.com/2019/09/20/la-sconfitta-di-dio-sergio-quinzio-e-lurgenza-del-credere/

    • Sentinella ha detto:

      Per 10 anni l’enigma dei 2 papi ci ha fatto distogliere. Alzando un polverone che alla fine ci ha inghiottiti. Faccio fatica a essere praticante pero’…..seguire codici segreti..spero che l’Onnipotente me ne abbia a perdonare.

      Poi per il fatto di salvarsi..mi domando CHI puo’ aver la certezza o escludere qualcun altro dalla salvezza?
      La parabola sui farisei può essere interpretata in vari modi.

  • Gabriela ha detto:

    Rivolgo al Dott. Tosatti, al dott. Cionci e agli amici tutti di questo blog, i miei più sinceri auguri di un Santo Natale!

    Dongo (Como), 24 dicembre 1991.
    🌟 Notte Santa.
    LA GROTTA LUMINOSA .

    «Vivete con Me, figli prediletti, il mistero di amore e di luce di questo vostro Natale.
    Voglio portarvi con Me sul lungo cammino che ci conduceva fino a Betlemme.
    Io ero assorta in una continua estasi di amore col divino Bambino, che portavo nel mio grembo verginale, sollevata dall’aiuto prezioso del mio castissimo sposo Giuseppe, che tanto si dava da fare per rendere meno pesante il faticoso viaggio.
    Così un interiore silenzio circondava la nostra presenza in mezzo ad una rumorosa carovana.
    E la preghiera profonda del cuore segnava il trascorrere lento del nostro avvicinarci alla meta.
    E pace tranquilla dell’anima scendeva sul volgere sereno del tempo, in una amorosa conoscenza del grande mistero che ormai si stava per compiere.
    Quando si giunse a Betlemme ed ogni porta si chiudeva alla nostra domanda di ospitalità per quella notte, dai pastori ci venne indicata una povera Grotta che, pur nel suo squallore, era pronta ad accoglierci.
    È la Notte Santa.
    È la Notte che pone termine all’attesa dei secoli.
    È la Notte che si apre alla Luce e pone fine per sempre al tempo del PRIMO AVVENTO.
    È la Notte che dà inizio al nuovo giorno che non
    conosce tramonto.
    In questa notte il cielo si sposa alla terra; il canto degli Angeli si accorda con le voci dei piccoli, dei poveri, dei puri; ai pastori viene dato l’annuncio che è di gioia per tutti: “Oggi è nato per voi il Salvatore”.
    Chinatevi, assieme a Me, ad avvolgere il Bambino di baci e di lacrime, di caldo e di amore, di dolce ed affettuosa tenerezza.
    È così piccolo; è appena nato; piange per il rigore del freddo; geme per il grande gelo che avvolge tutto il mondo.
    Come i Pastori, portategli anche voi semplici doni.
    Il vostro cuore sacerdotale, ripieno di amore, diventa per Lui il solo grande conforto.
    Ed accogliete anche voi il grande annuncio di gioia che oggi vi è dato: è vicino il suo secondo Natale nella gloria.
    Anche voi state percorrendo l’ultimo tratto di un lungo
    cammino.
    Anche voi state per concludere il tempo del SECONDO AVVENTO.
    Allora vivete con Me e col mio sposo Giuseppe le
    preziose ore di questa nuova vigilia.
    Un profondo silenzio circondi il grande rumore di parole e di immagini, che oggi riempie tutto il mondo.
    La preghiera del cuore vi porti ad un continuo colloquio col Signore Gesù che è venuto, che viene e che verrà nella gloria.
    E pace tranquilla dell’anima segni il trascorrere dei vostri giorni, così minacciosi e densi di dolore per tutti.
    Procedete sicuri sulle onde tempestose di questi ultimi tempi della GRANDE TRIBOLAZIONE, senza turbarvi nel vedere che
    ancora le porte si chiudono a Gesù Cristo che viene.
    🌟 IL MIO CUORE IMMACOLATO È LA GROTTA LUMINOSA, CHE PONE FINE A QUESTO SECONDO AVVENTO, PERCHÉ È COL SUO TRIONFO CHE GESÙ TORNERÀ A VOI NELLA GLORIA!».

    La Madonna ai sacerdoti Suoi figli prediletti.

    Un Santo Natale a tutti in comunione col nostro Santo Padre Benedetto!

    https://youtu.be/vBE054_sa_M

    • Sentinella ha detto:

      Ho avuto il piacere di conoscere don Stefano. Eppure…se legge i messaggi son chiari. Nel 2000 doveva esserci il trionfo del cuore immacolato e la Parusia. Io non discuto se don Stefano era ortodosso o no, solo ribadisco questo fatto.

      Il Deuteronomio dice: “un profeta si vede se la profezia si adempie”. Detta così il primo smentito e’ San Paolo in 1 TS.
      Pero’…..noi prendiamo “a pezzi” i messaggi e pure le scritture…imho

    • Sentinella ha detto:

      Ci manca la Parusia intermedia. La storia della salvezza sembra sempre più a una “finanziaria” che prende emendamenti durante il percorso.

      Pregate per me.

      http://ilritardosvelato.it/il-ritardo-svelato/

    • Sentinella ha detto:

      Il.vero ecumenismo e’ quello del panettone. Puoi essere ateo, anticlericale ecc. Ma festeggi il 25 Dicembre. Pure i pagani lo festeggiavano. Il sole.

      Anni fa’ prima di Natale una dottoressa si suicido’. Non sopportava probabilmente la tortura di queste feste obbligatorie…gli auguri ecc. (coseva cui non dovrebbero credere nemmeno gli atei).

      Da 2000 anni passano natali e Pasque e tutto e’ come prima. Mi domando se sia questo il cristianesimo.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Caro Cionci, in attesa di celebrare la S. Messa di mezzanotte, una cum Francisco, in comunione con tutta la Chiesa Cattolica, scrivo in fretta queste due parole. Le dico subito che io sono d’accordo con qull”individuo che rischia un anno di carcere” perché è dottrina cattolica: il papa non è sottoposto al diritto canonico e quindi può abdicare come gli pare. Magari in seguito sarà compito del diritto canonico codificare le novità che il papa ha apportato . Per quanto riguarda gli errori nel modo in cui è avvenuta l’abdicazione di papa Benedetto, che per lei sono fatti di proposito, per me sono errori a cui possono incorrono anche i grandi , in quanto comuni mortali. Per cui gli errori non vanificano l’intenzionale abdicazione. Se per lei e quegli eminenti personaggi a cui fa riferimento papa Benedetto non ha lacune, è esente da errori, infallibile anche nell’esprimersi in latino, nell’esposizione della storia è affar suo. Per me e i cattolici, il papa è infallibile quando parla ex cathedra solo in materia di fede e morale. Per quanto riguarda il munus e il ministerium, ho già trattato altrove con lei su questo argomento e trovo riscontro perfetto in quello che ha scritto Barberi e de Mattei. Il munus del papa non gli proviene da un sacramento ad hoc, non gli imprime nessun carattere e gli viene concesso da Dio in funzione del ministero. Non vedo perché dopo aver lasciato volontariamente il ministero dovrebbe ancora detenere il munus? Fra l’altro il papa è infallibile, come ho scritto prima, ma non può tenere per sé il munus e dare ad altri il ministero. Il papa non è
    Dio. Giustamente, una tale operazione lo renderebbe eretico e papa Benedetto questo non lo ha mai fatto. Infatti, ha detto giustamente che il papa è uno solo e, come può vedere in tante registrazioni, lo stesso Benedetto rivolgendosi pubblicamente a papa Francesco lo chiama “Santo Padre”. L’idea di papa attivo e di uno contemplativo non è di Benedetto, ma di Mons. GAENSWEIN. All’origine di tutta questa querelle, credo ci sia il segretario dell’Emerito. Il fatto che lei non abbia ricevute smentite sulle sue fantasiose idee da parte di Mater Ecclesiae, forse è dovuto al fatto che Ratzinger non lo prende in nessuna considerazione o, verosimilmente, l’Emerito non è a conoscenza di tutto questo. Se fosse vero quello che lei asserisce, questo silenzio aggreverebbe sempre più il fatto dello scompiglio che Benedetto, secondo la sua tesi, ha creato nel corpo ecclesiale. Se questo silenzio è di qualche altro personaggio, il suo sarebbe un silenzio colpevole di cui dovrà rendere conto a Dio. Il silenzio uccide e fa strage di persone semplici. Un consiglio: lasci perdere il Diritto canonico, lo dico anche a Radaelli. Papa o non papa, prima di essere un problema di Diritto è una questione teologica che ha bisogno di avere chiarimenti. Poi il diritto canonico non è vangelo. Credo che i chiarimenti teologici e di seguito del diritto li farà il papa successivo a Francesco per ovvi motivi

    • Gaetano2 ha detto:

      “…in attesa di celebrare la S. Messa di mezzanotte, una cum Francisco”
      cioè con colui che rende pubblico culto a pachamama e altre divinità sataniche

    • silvio esposito ha detto:

      Cionci ha ragione sul piano giuridico. Quindi lei ha torto. Ma ai semplici fedeli interessano le eresie che dimostrano la presenza scomoda di un usurpatore. Punto.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Penso di non aver mai sentito tante castronerie in malafede raccolte tutte insieme. Il papa non è sottoposto al diritto canonico? E chi è, Nerone? Ma cosa state dicendo? Può fare errori, può ignorare un bestseller nazionale che sarebbe di tremendo scandalo? Davvero sono ratzingerianamente contento per quello che ha scritto. Non mi stupisce che celebri il suo particolare rito neopagano in comunione con il negromante pachamamico. Buon Antinatale a lei mi raccomando il rosarietto alla Nonna Ragno e alla Strega dei Nodi.

      • Andrea Cionci ha detto:

        Basterebbe solo un dettaglio: il papa è certamente sottoposto al diritto divino e per il diritto divino una rinuncia al papato non potrebbe mai essere differita di 17 giorni, come non potrebbe mai avvenire per un matrimonio. E’ un atto puro. In ogni caso, se Benedetto ha scritto che rinuncia a fare il papa, vuol dire che non ha rinunciato all’essere papa. Quindi che abbia abdicato l’avete deciso voi, ma non lui.

        • Sabatino ha detto:

          Dott. Cionci riguardo al codice di diritto canonico le faccio notare che esso è una legge umana non divina, in quanto legge umana il romano pontefice ne è il supremo legislatore e in virtù della sua suprema autorità vicaria il papa è al di sopra del codice di diritto canonico che può modificare o sospendere come e quando vuole.

          Diverso è il discorso per la legge o diritto divino in tal caso il papa è al di sotto non al si sopra di esso.
          Riassumendo si deve distinguere la fonte della legislazione se essa viene da Dio tutti sono ad essa sottoposti papa compreso, se invece la fonte è umana (e quì rientra il caso del codice di diritto canonico), in tal caso il papa è a essa superiore e può sempre cambiare o sospendere tutti i canoni senza che per questo debba rendere conto a chicchessia, can.331.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Sabatino, ma che vuole che il Cionci possa capire queste cose indottrinato com’è dal falso profeta, un lupo vestito di agnello, che caduto nell’eresia donatista sta accecando la mente di tante ingenue persone?

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Sabatino, ma che vuole che il presuntuosi Cionci possa capire queste cose indottrinato com’è dal falso profeta, un lupo vestito di agnello, che caduto nell’eresia donatista sta accecando la mente di tante ingenue persone

          • andrea cionci ha detto:

            Tutto quello che volete voi, il punto è che se il Pontefice decide di rinunciare alla cioccolata, non potete interpretarlo come abdicazione. Capite? Lui ha rinunciato al ministerium, che vuol dire fare il papa e non potrà mai voler dire “essere papa”. Ne segue che il papa è e resta lui. La fissazione che abbia abdicato è un problema vostro non del papa.

        • Sabatino ha detto:

          Il suo parallelismo è improprio perchè il matrimonio è un sacramento e vale per sempre il papato no esso è un officium servizio dal quale ci si può dimettere se è per il bene della Chiesa e la cui decisione il papa prende nella sua coscienza.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          “In ogni caso, se Benedetto ha scritto che rinuncia a fare il papa, vuol dire che non ha rinunciato all’essere papa”. Cionci, veda che Ratzinger non è un teologo ignorante come è evidente che lo è qualcuno che qui si fa maestro di assurde costruzioni strategiche. Benedetto sa bene che se rinucia a fare il papa non è più papa. Un papa se è papa non può rinunciare a fare il papa. Mi meraviglio come ci possono essere persone che gli vanno appresso.

          • andrea cionci ha detto:

            A parte il fatto che se rinuncia a fare il papa non ha rinunciato a esserlo, come abbiamo detto la sinonimia ministerium – munus è da escludersi quindi l’atto non è valido. Ma poi il papa per il can 333.2 può decidere di fare il papa come vuole, anche sospendendo temporaneamente la sua attività in modo che dal 28 febbraio dal sede di Roma resti vuota. Se il suo discorso fosse valido, basterebbe impedire a un papa di fare il papa per farlo decadere. Il golpe istituzionalizzato. Ma le ripeto, mi metta nero su bianco che per lei il fatto che in Geremia ci sia scritto “Io sono impedito” è un caso. Lo voglio vedere scritto.

        • andrea cionci ha detto:

          Chiederei a don Pietro Paolo di mettermi nero su bianco che quando Benedetto dice che la risposta per gli increduli è in Geremia, il fatto che in Geremia ci sia scritto “IO SONO IMPEDITO” sia un puro caso. Per favore, mi faccia questa cortesia. Grazie.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Cionci, “non ho meritato questa illustre lista di presentatori’. Io gli ho detto: «Santo Padre, se dico questo non mi credono, però obbedisco»; «O credete o non credete, se non credete leggete, o Geremia o Isaia. Non dico quale versetto e quale capitolo, ma lì è la risposta»”. quello che lei trova in quel confuso intervento del segretario del papa emerito, tipico di una persona che non sa cosa dire con l’aggravio di non sapersi esprimere bene in italiano, è frutto, ancora una volta, di una fantasia manipolatrice che vede messaggi subliminali ovunque. Se lo spirito, certamente non quello santo, gli ha ispirato e fatto intendere che indicando Gr si riferisse al cap. 36 dove il profeta dice di essere impedito, mi dica quale versetto di Isaia dice la stessa cosa, visto che mons. Geoge asserisce che lo dice anche quest’altro profeta? Non potrebbe invece intendere un atto di umiltà da parte di Benedetto (“non merito”) come Geremia che si professava un giovane che non sapeva parlare e Isaia un uomo dalle labbra impure?

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Quanta ignoranza presuntuosa! Vada a studiare da maestri ortodossi invece di abbeverarsi al liquido velenoso di un eretico. Mi dispiace, Cionci, per castronerie, lei batte tutti e detiene il primo posto… Che squallore… ma forse sta mostrando quello che in effetti è. Solo un degno seguace di un eretico scomunicato può definire la S. Messa Cattolica un culto pagano o il Santo Rosario qualcosa che ha a che fare con questa nonna ragno di sua conoscenza. Lei è blasfemo: come può identificare l’Immacolata Madre del Signore, che venero con amore, con questa nonna ragno? Si vergogni!. Ora capisco … la sua spiccata fantasia se l’ è formata a furia di leggere fumetti. Mahh…Comunque, Il suo parlare non offende e ferisce la mia persona, ma lo Spirito Santo. È evidente che lei, come il suo guru, non ha niente in comune con la Chiesa Cattolica. Avete formato una setta, perché di setta si tratta, e come tale volete distruggere la Chiesa di Cristo. Spero che le persone che vi seguono in buona fede aprano gli occhi e non ascoltino e non vadano più dietro lo scomunicato letale pifferaio magico e il suo profeta scrittore che si vanta di bestseller di cialtronerie

        • andrea cionci ha detto:

          Guardi che è il suo vescovo vestito di bianco che ha partecipato all’evocazione della Nonna Occidentale, alias Nonna Ragno, in Canada, con l’evocazione di spiriti. Negromanzia in mondovisione. E’ lei il blasfemo che rifiuta di comprendere l’ovvio per paura di perdere l’8 x 1000.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Cionci, A parte che, papa Francesco non può essere accusato di niente di ciò di cui lei lo accusa. In ogni caso, c’è differenza tra assistere e partecipare. Poi sappia, visto che lei tiene tanto al dio quattrino, che io non ho bisogno dell’8×1000, e non le spiego il motivo. Nel caso che lei avesse ragione delle accuse mosse a Papa Francesco, cosa sommamente impossibile, l’ovvio è che quando celebro la S. Messa in comunione con papa Francesco, sono in comunione col mio vescovo e con tutta la Chiesa Cattolica e non certamente con i peccati del papa o del.mio vescovo. Piuttosto, lei e chiunque altro, partecipando alla Messa dello scomunicato suo maestro, partecipa e viene coinvolto anche alla sua scomunica. La Messa celebrata dal suo guru, che da cattolico a differenza di voi neodonatisti definisco vera ma illecita, viene celebrata in comunione con uno che è stato papa e non lo è più. il suo guru celebrando la Messa dice cose non vere: in comunione, come dicevo, con un papa che non lo è più, e che fra l’altro,nonostante i suoi scritti fattigli pervenire, non solo non gli ha risposto che è vero ma, attraverso le testimonianze di altri, non lo riconosce anzi lo definisce “teologicamente pazzo” a detta di mons. Ganswein; non ha comunione con nessun vescovo e quindi non è in comunione con la Chiesa Cattolica. Se ha una comunione, ce l’ha con la setta che ha fondato a cui ha dato nome di “piccolo resto”. Che se lo tenga caro questo piccolo resto altrimenti rimpiangera’ per sempre l’8×1000 che non ha più. Magari poi lei potrà scrivere un altro bestseller di stupidaggini, a cui altri abboccheranno, e magari il ricavato lo potrete dividere

    • Giuseppe ha detto:

      È certo, don Pietro Paolo, che se dopo la messa, dovesse presentarsi dal suo omonimo, le farebbe i complimenti, o lo facesse accomodare laggiù?

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Io in coscienza faccio quello che ritengo giusto: mi sforzo di essere un fedele servitore del Signore Gesù Cristo e mi rimetto sempre all’amore misericordioso del Dio quello che ha rivelato Gesù, il Signore. Non ho mai causato scismi, seguo la dottrina della Chiesa magistralmente presente nel Catechismo della Chiesa, mi attengo a quello che la S
        Chiesa e la sua tradizione mi ha insegnato. Perché dovrei avere paura ? Questa domanda dovrebbe farla piuttosto a un eretico scomunicato che vi sta ammaliando e trascinando senza che vene accorgiate verso il baratro infernale

  • Stella stellina ha detto:

    ***

  • Lucis ha detto:

    Nell’essenziale Cionci ha ragione, ma gli consiglierei di non vedere “codici Ratzinger” dappertutto, perché questo abbassa un po’ la credibilità del suo discorso. A volte la spiegazione di certe frasi di Ratzinger o di Gaenswein sembrano un po’ forzate.
    Basta l’oggettività della declaratio scritta in modo non corretto, basta l’atteggiamento di Ratzinger che si comporta come papa a far forti le sue tesi.

    • Silvana Adinolfi ha detto:

      Giusto. Aggiungiamo che basta anche l’allontanamento dal magistero millenario della vera dottrina cattolica per fare luce su quello che sta succedendo e che deve ancora succedere. Le eresie non sono un fatto giuridico, ma dottrinale. Come dice San Paolo l’insegnamento di cose diverse da questo vangelo sia anatema.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Faccia qualche esempio di frasi presuntamente “forzate”. Mi pare che ho evidenziato i codici più marchiani ed evidenti. Il punto è che Benedetto trova sempre una strada anche stretta per dire la verità. e questo è cagionato dal suo impedimento.

      • Lucis ha detto:

        Per esempio, se Gansewein dice: ”cercate in Isaia o Geremia’, lei come fa a essere sicuro che intendesse proprio il versetto che lei riporta, tra le migliaia di versetti di due dei più lunghi Libri della Bibbia? Oltretutto Isaia poi che c’entra? Il contesto in cui è stata detta quella frase, poi, non è specifica della stato del papa… Si potrebbe riferire ad altra cose, forse piuttosto una polemica per in invito da parte di gente che ha sempre disprezzato Ratzinger…
        Altrove ha detto che se Ratzinger dice: ‘la mia amicizia ”prrsonale” con papa Francesco…” per ”personale” intende ”unilaterale” altro es. di forzatura a mio avviso. Ed altro

      • Lucis ha detto:

        Certi atteggiamenti e parole di Ratzinger fanno davvero pensare che si consideri ancora papa,  ma altri sinceramente no. Questo dimostrare amicizia per Bergoglio, questo giurargli obbedienza, sono atteggiamenti ambigui, e certamente non sinceri. L’amore cristiano, anche l’amore al nemico, non esenta dal rimproverare il peccatore. Questo mostrare amicizia e sottomissione a Bergoglio induce la gente nella confusione e nell’inganno. Non è virtù cristiana. Se questo lo faccia perché è l’unico modo per salvare la Chiesa, non lo so. Ma lei non può giustificarlo e spacciarlo per virtù cristiana.  Certo anche Cristo talvolta parlava per anfibolie, ma non ha mai omesso di rimproverare gli ipicriti e di mettere in guardia la gente dalle loro ipocrisie.

        • andrea cionci ha detto:

          Mi pare che Cristo si sia lasciati imprigionare, fustigare e crocifiggere senza protestare. O forse ricordo male… Peraltro Benedetto parla, con messaggi talmente ovvi che solo quelle poche persone che fanno commenti ridicolmente sprezzanti non riescono a capire.

          • Lucis ha detto:

            Criato fu imprigionato e crocifisso perché si era messo contro il sinedrio dicendo la verità e dando degli ipocriti ai farisei e agli scribi, apertamente davanti a tutti. Sia onesto anche lei. Certe sue osservazioni sono vere e sono state preziose per capire la situazione, ma se vuole spiegare tutto giustificando tutto e vedendo codici Ratzinger ovunque non fa un buon servizio alla causa.

  • Luca ha detto:

    Grazie signor Tosatti, buon Natale.
    Dio la benedica e la protegga

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Papa Leone XIII così ammonisce tutti i disertori che si ostinano a militare nella Cattedra iniqua dell’eretico contro quella di Pietro, con la falsa scusa di non voler diventare scismatici, quando invece già lo sono:

    ◾ Non puoi negare di sapere che nella città di Roma a PIETRO (BENEDETTO XVI) PER PRIMO FU CONFERITA LA CATTEDRA EPISCOPALE …

    ◾ E COSÌ DA ESSERE SCISMATICO” E IN “PECCATO” CHI NE PONESSE UN’ALTRA CONTRO L’UNICA CATTEDRA…

    ◾ Perché dunque pretendete di USURPARE le chiavi del regno dei cieli, VOI CHE MILITATE CONTRO LA CATTEDRA di PIETRO?”

    https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_29061896_satis-cognitum.html

    E i Sacri Canoni della Chiesa così decretano:

    Can. 751 – VIEN DETTO SCISMA IL RIFIUTO DELLA SOTTOMISSIONE AL SOMMO PONTEFICE (Benedetto XVI) O DELLA COMUNIONE CON I MEMBRI DELLA CHIESA A LUI SOGGETTI❗

    https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroIII_747-755_it.html

  • Gabriela Danieli ha detto:

    A mio avviso è sempre più evidente che Gesù, nella persona del Suo vicario in terra Benedetto-XVI, abbia scelto di abbandonare la “struttura muraria” della Sua Casa in mano alla massoneria che l’ha occupata, e di mettersi da parte, (ma sempre dentro le mura di S Pietro) per metterci alla prova e dividere le pecore a lui fedeli, dai capri che si ostinano a militare nell’antichiesa massonica del pastore mercenario.

    Perché la Vera chiesa di Cristo è quella strutturata nel fondamento che è Pietro e vivificata dallo Spirito Santo. (Ubi Petrus Ibi Ecclesia).
    Per questo noi cristiani, siamo invitati dal nostro Santo Padre Benedetto XVI a seguire il suo esempio e uscire come ha fatto lui dalle chiese occupate dalla massoneria per andare a celebrare nelle case dei fedeli, come al tempo della persecuzione dei primi cristiani.

    Anche perché è oramai evidente che la maggior parte delle chiese sono state trasformate in logge massoniche laddove, con piena avvertenza e deliberato consenso i fedeli calpestano il S Corpo di Cristo nei frammenti che cadono dalle loro mani… e i sacerdoti si ostinano ad offendere Dio, fin’anche nel giorno solenne del Suo S. Natale, citando impunemente il nome dell’antipapa eretico e scomunicato nella preghiera solenne del Santo Sacrificio, anziché quello del egittimo Vicario di Cristo Benedetto XVI, pur sapendo che per i Sacri Canoni della Chiesa, questa celebrazione dell’Eucaristia è invalida (Ecclesiae de Eucharistia 39) e sopratutto illecita ⬇️

    Papa Pio IX, Quartus supra, 06/01/1873:
    “Per questa ragione Giovanni, vescovo di Costantinopoli, dichiarò solennemente – e ciò fece l’intero ottavo Concilio Ecumenico in seguito – che i nomi di coloro i quali furono separati dalla comunione con la Chiesa Cattolica, vale a dire, di coloro i quali non concordavano su tutte le materie con la Sede Apostolica, NON SONO DA ESSERE LETTI DURANTE I SACRI MISTERI. ”

    https://vaticanocattolico.com/lo-eretico-non-e-papa/

    Ex Quo Primum -papa Benedetto XIV:
    “”◾Infatti gli “eretici” e gli “scismatici” sono soggetti alla censura di una speciale SCOMUNICA per la legge Can. De Liguribus (23, quest. 5), e del Can. Nulli (5, dist. 19 ).
    ◾ I Sacri Canoni della Chiesa VIETANO di pregare pubblicamente per gli SCOMUNICATI, come si legge nel A Nobis (cap. 4, n. 2) e nel cap. Sacris, De Sententia Excomunicationis.
    ◾ Quantunque niente vieti che si possa pregare per la loro conversione, tuttavia NON SI DEVE PERMETTERE CHE I LORO NOMI SIANO PRONUNCIATI NELLA PREGHIERA SOLENNE DEL SACRIFICIO.

    https://www.la-bibbia.com/ex-quo-primum/

    Cari sacerdoti indecisi, uscite con coraggio dalla Babilonia massonica del pastore mercenario, tornate alla Chiesa Santa del vero papa Benedetto XVI e abbiate fiducia nella provvidenza di Dio Padre, che sempre assicura un tetto e il pane quotidiano ai Suoi figli fedeli, ma in modo particolare ai sacerdoti suoi figli prediletti!

    • silvio esposito ha detto:

      Giusto. Grazie per questi preziosi riferimenti. Soprattutto è interessante sapere come i papi citano il Diritto Canonico, mentre oggi ci sono persone che ritengono il Diritto Canonico spazzatura. E’ come avere uno stato senza leggi, vi pare possibile? Una chiesa senza comandamenti, vi pare possibile? L’elezione o abdicazione di un papa senza soggezione a norme non negoziabili. Quelli che affermano il contrario confermano sempre più che difendono l’indifendibile. Sveglia, che Gesù sta per venire.

  • GINO ha detto:

    Cionci e don Alessandro, basta col volere fare entrare nel piccolo resto a tutti costi questi aristocratici di ex chiesa cattolica, francamente non li soffrivo quando ero con loro nella stessa parrocchia, lavorino nelle loro redazioni diocesane, occupino tutti gli uffici che la politica gli riserva, rimangano con Bergoglio nella chiesa potente, come dice Bergoglio questi sono cartapecora, non li vuole nessuno, Bergoglio insulta loro, loro insultano Bergoglio, sono già all’inferno in terra.

    • silvio esposito ha detto:

      Giusto il teorema, ma il corollario finale non mi sembra esatto, perchè aiutare i fratelli a prendere coscienza della situazione (senza insultare da parte del piccolo resto, ma difendere la verità) per la salvezza della loro anima è dovere cristiano, sempre che (come dice lei) l’errore in cui versano è motivato da interessi di vario tipo e non dalla salvezza dell’anima.

  • Physicus ha detto:

    Non so se la tesi di sede impedita sia vera, pur essendo originale e con buone argomenti a favore; ma credo che Cionci abbia ragione quando sostiene che un papà Francesco non esiste

  • Briciola ha detto:

    !

  • Stefano ha detto:

    Alla luce delle nefandezze di cui si sta rendendo responsabile bergoglio….ogni giorno sempre di più mi sto convincendo che Cionci abbia ragione.

    • Silvana Adinolfi ha detto:

      Infatti, pur non volendo ascoltare santi filosofi e profeti del nostro tempo, sono proprio i nemici di questi santi filosofi e profeti a convincerci sempre di più che le cose non quadrano. Come avvenne per la resurrezione di Gesù: “Mentre dormivamo abbiamo visto portare via il corpo di Gesù” mettevano in bocca i sommi sacerdoti ai prezzolati soldati, ma con un po’ di ragione (come dice S. Agostino) si capisce che mentre si dorme non si può vedere niente, le bugie hanno le gambe corte anche nel caso della verità sull’elezione o abdicazione di papi.

  • CrisCer ha detto:

    C’è un motivo per cui tutti costoro non si arrendono, caro Andrea: non vogliono lo scisma. Perché ammettendo che Benedetto è ancora Papa, e che Bergoglio è un impostore, lo scisma è inevitabile.

    Non esiste proprio che i cardinali e i vescovi, tutti modernisti e/o pavidi, si arrendano alle evidenze e sistemino la situazione cancellando Bergoglio e procedendo ad un conclave (post Benedetto) coi nominati pre-2013. E’ pura utopia.

    La speranza degli una cum, quindi, è che tutto passi in cavalleria in questo modo: quando Benedetto tornerà dal Padre, Bergoglio si dimetterà immediatamente. Sarà quindi convocato un nuovo Conclave che eleggerà un Papa “legittimo” (e magari anche un po’ tradizionalista, per ripulirsi l’immagine).

    Tutto passa in cavalleria e si esce dall’impasse. A questo puntano i tradizionalisti legittimisti. Perché l’altra strada, quella che tu auspichi, è oggettivamente di impossibile realizzazione e può preludere solo a una scisma, considerato una sciagura da impedire ad ogni costo.

    Io la penso come te, ma credo che la situazione sia questa. Non è che “non hanno capito”, hanno capito eccome…

    • FRANCESCOMARIA ha detto:

      Come detto da Ciò ci, lo scisma ci è già stato quando è stato eletto Bergoglio illegittimamente. Per il post Ratzinger , alla sua morte, al conclave potrà partecipare solo i cardinale legittimamente eletti dal Santo Padre Benedetto o dal suo predecessore.Giocanni Paolo II. Nell’eventualità di un conclave, alla morte o dimissioni di Bergoglio, con la partecipazione di cardinali da lui innalzati al cardinalato, si eleggerebbe un altro antipapa che potrebbe essere l’Anticristo di Apocalisse 13. Santo Natale

    • Silvana Adinolfi ha detto:

      Altra possibilità da non scartare e più consona con lo Spirito Santo potrebbe essere l’elezione da parte della Vera Chiesa perseguitata dalla falsa chiesa, di eleggersi un Papa vero e lasciare la falsa chiesa a camminare per la strada larga finchè non interverrà Gesù in persona (seconda parusia).

    • Andrea Cionci ha detto:

      Non hanno però fatto i conti con il Vicario di Cristo. Pensate che vi lascerà appesi al pur patente Codice Ratzinger o che non verrà con una parola definitiva?

      • CrisCer ha detto:

        Caro Andrea, sicuramente B16 lascerà un'”eredità”, altrimenti il suo immenso sacrificio e il suo faticoso comunicare sarebbero stati vani.

        Ma siamo sicuri che tale eredità verrà riconosciuta? Potrebbero passarla per la farneticazione di un anziano instabile, o persino infilarla in un cassetto ad opera delle solite manine che ben conosciamo.

        Sarò pessimista, ma non ce li vedo *essi* (non solo i “vaticani”, ma i globalisti tout court) cedere le armi con tanta facilità.

  • miserere mei ha detto:

    Da spettatore della disputa:

    Munus e Ministerium NON sono la stessa cosa.

    Benedetto XVI detiene ancora il Munus.

    Questa frase di Barbieri è una colossale baggianata:

    “L’essenza del Papato non è nel munus, come nei vescovi, ma è nell’esercizio del governo, ovvero nel ministerium, che non è un sacramento indelebile, ma un potere di giurisdizione, che si può perdere o a cui si può rinunciare”.

    Questa è ancora più prassista e quindi unicamente secondo il mondo, ma non secondo Dio:

    “Il Papato non è una condizione spirituale o sacramentale, ma un “ufficio”, o più precisamente un’istituzione. Chi rinuncia al ministerium, cioè al governo, perde il Papato”.

    Dopo il gol di Cionci e i due autogol di Barbieri, siamo 3-0 per chi ritiene che in Vaticano ci sia una situazione di sede impedita.

    Se poi i commentatori hanno interesse a dire che siamo 0-0 o 3-0 per l’altra squadra è affar loro. Purtroppo non sarebbe la prima prova di un accordo a raccontare il falso. Da una decina d’anni va per la maggiore questo modo di “informare”…

    Le tribune come quella di Tosatti permettono però di sapere il risultato, anche se mentisse il tabellone dello stadio.

    • silvio esposito ha detto:

      Mi fa piacere ascoltare la voce di una persona spettatore e fuori dalla mischia, perchè se si mettono da parte gli interessi (solo i legittimatari di Bergoglio ne hanno) la verità è evidente, ma solo per gli spettatori o arbitri imparziali, gli altri sembrano tutti Qatarioti (per stare a passo con i tempi).

  • Maria Paola ha detto:

    Il Santo Padre Benedetto xvi non si è dimesso, come ha dimostrato Andrea Cionci, si è auto esiliato in sede impedita, accerchiato dai nemici ( vedi la Mafia di Sangallo di cui ha parlato il cardinale Danneels) ha dovuto trovare un escamotage per salvare la Chiesa, Gesù stesso ha detto “siate docili come colombe ma astuti come i serpenti” poiché i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce” occorreva trovare un modo per farli venire fuori, per svergognarli. Il Papa ha diviso i falsi cristiani dai veri cristiani, poiché questi ultimi si sono scismati da soli. Insomma Papa Benedetto in questi anni ha lasciato tante briciole come pollicino aspettando che lo Spirito Santo aiutasse cattolici di buona volontà a trovare la strada giusta, a capire la verità. Grazie al dott. Cionci per la sua inchiesta condotta in modo così professionale e rigoroso.

    • Bibliomane ha detto:

      A proposito di Mafia di sangallo. Mi sembra di aver letto, nei blog tradizionalisti, di un libro di tal Meloni (da non confondere con il Presidente del consiglio) sulla suddetta mafia. Visto nel catalogo Feltrinelli. Fatto giro da Feltrinelli. Detto libro non si vede proprio. Il codice Ratzinger messo un mese fa in evidenza ora è infilato nello scaffale alla rovescia, ovvero si vedono le pagine ma non il dorso. È diventato invisibile. Per fortuna l’ho visto alla Sanpaolo.
      Se riferisco queste cose è perché Porro, il noto giornalista di Rete4 chiede a chi lo legge se il suo libro si trova nelle librerie. Ma anche Porro non l’ho visto proprio.
      In compenso in bella vista l’Enciclica sull’Ucraina di Papa Francesco (nome de plume)

  • Maria Paola ha detto:

    Incredibile come Corrispondenza Romana & co. siano così ostinati nell’ignorare la Magna Quaestio e che si arrampichino sugli specchi rendendosi complici di tenere nell’ignoranza le masse di fedeli cattolici, un miliardo e più nel mondo. Vergogna e ancora vergogna! Don Alessandro Minutella per primo ha capito l’impostura di un falso Papa che siede invalidamente sul trono di Pietro e al dottor Cionci va il merito di avere scoperto il Codice Ratzinger con cui da anni il Pontefice in sede impedita sta mandando messaggi per dirci che c’è un solo Papa ed è LUI il legittimo Pontefice regnante! De Mattei, Zenone, Cascioli, Lancellotti e altri che nascondete la verità per meschini interessi personali la storia vi giudicherà e certamente non sfuggirete al giudizio divino! Grazie al dott. Cionci che da più di due anni sta coraggiosamente, con rigore e professionalità sta portando avanti la sua inchiesta, i veri cattolici gli sono grati, avanti tutta!

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Carissimo dottor Cionci, buon Natale!

    Se uno regala la macchina resta proprietario della patente, giusto?

    Non è che con il lascito dell’automobile, automaticamente il beneficiario diventa automobilista provetto, giusto?

    Deve fare un corso di guida.
    E se il corso di guida non lo fa, va a sbattere.

    E se va a sbattere, mica ci rimette solo lui.
    Si fa male pure chi sta, sul suo carrozzone e tutti quelli che per errore si trovino sulla strada del suo passaggio.

    Lungi dal farsi prossimo di una guida maldestra e impreparata.

    È ciò che auguro a tutti coloro che ci tengono alla salute.
    Non solo dell’anima.

  • Maria Pia G. ha detto:

    E dajje ! andiamo avanti così per tutto il 2023 Tosatti ? Adesso speriamo che Corrispondenza Romana replichi , che Valli replichi, che don Barbaglio repllichi…Che qualche altro veggente ,replichi…
    Ma andiamo ! Guardate quello che sta facendo Bergoglio e fatela finita. Per favore ,

    • silvio esposito ha detto:

      Giustissimo il suo commento, mette il dito nella piaga. Purtroppo non tutti comprendono a volo come lei. Non possiamo negare un aiutino, perchè Bergoglio è molto astuto nel suo agire e capace utilizzando la “finestra di Overton” e il metodo della “rana bollita” nonchè la massonica “unione degli opposti” crea confusione e smarrimento, utile al dominio delle masse.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Eh appunto, guardate che sta facendo Bergoglio…Mica vi viene in mente che forse non è il papa e sarebbe il caso di gridarlo al mondo intero, no?