Sacerdote Leader Anti Aborto, Frank Pavone, Ridotto allo Stato Laicale. Mentre Rupnik…

18 Dicembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la Catholic News Agency ha diffuso nella notte la notizia secondo cui padre Frank Pavone, un leader della battaglia contro l’aborto negli Stati Uniti, è stato ridotto allo stato laicale. Ecco l’incipit della notizia: 

“Padre Frank Pavone, noto attivista pro-vita e direttore nazionale dell’organizzazione Priests for Life, è stato allontanato dallo stato clericale per “comunicazioni blasfeme sui social media” e “persistente disobbedienza alle legittime istruzioni del suo vescovo diocesano”, ha appreso la CNA”.

E bisogna dire che la scelta del tempo per questa comunicazione è straordinaria: proprio mentre lo scandalo delle menzogne e delle coperture e dei favoritismi che segnano il caso di Ivan Rupnik, sj, sta scandalizzando, una volta di più, i cattolici informati.

In una trasmissione in diretta sui social media poco dopo la notizia, Pavone ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dal Vaticano in merito al provvedimento. Indossando una giacca di pelle sopra il suo colletto da sacerdote, ha detto che avrebbe continuato il suo lavoro per la causa anti-aborto.

“Sono stato perseguitato dalla Chiesa per decenni, decenni. Non è una novità per me”, ha detto. “A loro non piace il lavoro che sto facendo per questi bambini”.

Sembrava riferirsi a un commento su Twitter del 2020 in cui si riferiva ai “sostenitori di questo maledetto perdente Biden e del suo partito democratico moralmente corrotto, che odia l’America e odia Dio”.

“Ho usato la parola D-O in risposta a qualcuno in un tweet e per questo vogliono cacciarmi dal sacerdozio”, ha detto.

La lettera di allontanamento non fa alcun riferimento specifico a questo incidente o all’aborto.

Online, Pavone sembra invece collegare la sua rimozione all’aborto.

“In ogni professione, compreso il sacerdozio, se difendi i #nonnati, sarai trattato come loro!” ha scritto sabato sera su Twitter. “L’unica differenza è che quando veniamo ‘abortiti’, continuiamo a parlare, forte e chiaro”.

L’arcivescovo Christophe Pierre, rappresentante del Papa negli Stati Uniti, chiamato nunzio apostolico, ha indirizzato la lettera del 13 dicembre ai vescovi, avvisandoli della decisione del Vaticano. Il New York Times ha ottenuto la lettera da una persona che vi ha avuto accesso ma che non è stata autorizzata a condividerla.

“Come saprete, padre Pavone era una figura molto pubblica e di alto profilo associata al Movimento per la Vita negli Stati Uniti”, afferma l’arcivescovo Pierre. “La sua dimissione dallo stato clericale potrebbe quindi essere oggetto di interesse tra i fedeli. In previsione di tale potenziale interesse, si fornisce per informazione la dichiarazione allegata relativa a padre Pavone”.

La dichiarazione dice che a Pavone è stata data “ampia opportunità di difendersi” e “molteplici opportunità di sottomettersi all’autorità del suo vescovo diocesano”.

“È stato stabilito che padre Pavone non aveva alcuna ragionevole giustificazione per le sue azioni”.

La dichiarazione afferma che il futuro del ruolo di Pavone presso i Priests for Life dipenderà interamente dal gruppo, che viene descritto come “non un’organizzazione cattolica”.

Nella sua trasmissione, Pavone ha detto: “Non potete cancellare questo messaggio, non lo metterete a tacere. Non farà altro che crescere. Diventeremo sempre più forti”.

Durante le elezioni presidenziali del 2016, Pavone ha pubblicato un video in diretta su Facebook in cui metteva un feto abortito su quello che sembrava essere un altare. La diocesi di Amarillo, in Texas, che all’epoca lo controllava, ha annunciato di aver aperto un’indagine su Pavone. La diocesi non ha risposto a una richiesta di commento sabato sera.

Pavone si è scontrato pubblicamente con il vescovo della diocesi di Amarillo, Patrick Zurek, diverse volte nel corso degli anni. Nell’autunno del 2020, la diocesi ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che i cattolici avrebbero dovuto ignorare la retorica del signor Pavone sulle elezioni, compresi i commenti online in cui si parlava di negare l’assoluzione dei peccati ai cattolici che avessero votato democratico.

“Questi post non sono coerenti con gli insegnamenti della Chiesa cattolica”, ha dichiarato la diocesi in un comunicato dell’epoca. “Vi preghiamo di ignorarli e di pregare per padre Pavone”.

Dopo la notizia del suo licenziamento, Abby Johnson, un’ex direttrice di Planned Parenthood diventata attivista anti-aborto, ha difeso Pavone su Facebook come un sacerdote fedele e un mentore di lunga data.

“Mi ha fatto da pastore nella Chiesa”, ha scritto. “Vorrei che tutti i sacerdoti avessero la sua stessa voce”.

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7 commenti

  • Alberto ha detto:

    Più che una scomunica per personaggi del genere ci vorrebbe un TSO prolungato.

  • Gianni ha detto:

    Lei come se lo spiega?

  • Ot.... ha detto:

    Tosatti censurami pure perché e’ totalmente OT eppure mi e’ venuta questa domanda a cui probabilmente non c e’ risposta o precedenti?un santo canonizzato “con tutti i crismi” potrebbe decadere dalla santita’ in seguito..magari a eventi venuti a galla dopo?
    E l’insegnamento di tale santo, permarrebbe?

    Tanto per aggiungere un po’ di confusione. 😖😣

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Mi mancano i passaggi essenziali:
    Violazione di una norma penale – Imputazione – Esibizione delle prove – Processo – Contraddittorio tra accusa e difesa – Sentenza – Esecuzione.
    Esiste tutto ciò in questo caso ?
    O siamo al solito modo inaugurato da El Papa, di lanciare accuse e condanne a destra (molto) e a sinistra (quali mai), con grade uso di aggettivi senza mai un sostantivo concreto ?

  • Astore ha detto:

    Non entro nel merito del caso specifico, che non conosco, ma ne approfitto per dire che il neo modernismo non si oppone apertamente alla Gerarchia, in quanto la Gerarchia ne è spesso coinvolta, ma vuole indurre i fedeli a cambiare fede senza cambiare Chiesa, e cerca di raggiungere il suo scopo soprattutto attraverso 4 modi di fare:
    1) il linguaggio equivoco, che rende possibile svariate interpretazioni; 2) dando un esempio sbagliato anche quando le forme espressive non sono sbagliate (ad esempio la venerazione della Pachamama in Vaticano; 3) colpendo solo le posizioni della Tradizione e, di conseguenza, 4) lasciando proclamare errorri teologici senza intervenire.

  • Del buon uso delle parole ha detto:

    Nell’articolo emerge una parola : SOTTOMISSIONE.
    In pratica è questo il delitto di cui si è macchiato il sacerdote in questione.
    Si consiglia al Vescovo di rileggere le parole di un certo Simone detto Pietro a quelli che si credevano suoi superiori nella gerarchia religiosa. Il riferimento è agli Atti degli apostoli.
    In quanto cittadino di un paese libero quale e’ l’America ha inoltre il diritto di dire pubblicamente le proprie opinioni sui candidati.
    Speriamo che non si demoralizzi. E che continui la sua buona battaglia.

  • don Z ha detto:

    mah ! sarà proprio così ? che c’è sotto ? Qualcuno ce lo spiega ?