Contro la Carriera “Alias” e il Gender. Pro Vita Diffida 150 Scuole. Il Governo si Muova. 16 Dicembre 2022

16 Dicembre 2022 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici  e nemici di Stilum Curiae, abbiamo ricevuto, e doverosamente portiamo alla vostra attenzione, dei messaggi dalle organizzazioni che si stanno battendo contro la follia gender nella scuola, in primis Pro Vita e Famiglia. Buona lettura, e aiuto se potete a queste persone che combattono la buona battaglia.

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Ciao Marco,

stiamo andando al contrattacco!

La Lobby LGBTQ sta introducendo la Carriera Alias nelle scuole dei nostri figli e nipoti, sin dalle elementari, per convincerli che possono scegliere di che sesso essere e chiedere alla scuola di essere chiamati con nomi di fantasia anziché coi loro nomi reali. Assurdo!

Come hai letto nelle mail passate, in questi mesi abbiamo fatto moltissimo per denunciare e contrastare questa follia, ma adesso dobbiamo fare un salto di qualità, perché gli attacchi stanno aumentando.

Abbiamo lanciato la più grande operazione legale contro l’ideologia gender mai realizzata in Italia, notificando più di 150 diffide ad altrettante scuole che hanno approvato la Carriera Alias intimando l’immediato annullamento di questo abuso illegale sulla pelle dei nostri figli!

Adesso basta.

Le scuole NON hanno il potere di cambiare il nome degli alunni in base a una “identità di genere percepita”, ma DEVONO attenersi al nome anagrafico e legale, fondato sul sesso biologico.

NON possono consentire a un maschio di entrare nel bagno o nello spogliatoio delle femmine solo perché dice di “sentirsi” una femmina (questo prevede la Carriera Alias!).

I primi riscontri sono incoraggianti: dopo pochi giorni, diverse scuole hanno già risposto concordando coi rilievi legali esposti nelle diffide e annullando o sospendendo il regolamento Alias, fantastico!

Marco, questa iniziativa sta funzionando: dobbiamo assolutamente completare l’azione legale ma ho bisogno di un aiuto speciale per sostenerne i costi, altrimenti non potremo procedere…

Quella che abbiamo intrapreso è un’operazione complessa e gravosa.

Considera che ciascuna delle oltre 150 diffide va personalizzata e notificata all’indirizzo PEC di ogni singola scuola (e il numero delle scuole è in continuo aumento).

La pratica non si chiude con la notifica, perché bisogna seguire l’esito di ogni singola diffida: se non riceveremo risposta dalle scuole entro 15 giorni i nostri avvocati procederanno con le ulteriori azioni legali necessarie a raggiungere lo scopo (come esposti e ricorsi amministrativi).

Quindi capisci che ci siamo imbarcati in qualcosa di davvero impegnativo, mai tentato prima in Italia. Ma era necessario agire per difendere i nostri figli e nipoti.

Le diffide si aggiungono ad affissioni stradali, manifestazioni, articoli e interviste online, video virali sui social network, una petizione popolare con più di 65.000 firme, vademecum per genitori nelle scuole, volantinaggio per le strade, convegni e conferenze stampa, pressione sulle istituzioni, un documento di analisi giuridica sulla Carriera Alias recapitato ai Parlamentari, interventi in televisione davanti a milioni di italiani…

Non ti nego che io e tutta la squadra di Pro Vita & Famiglia stiamo terminando questo 2022 abbastanza provati per gli enormi sforzi profusi.

Un’ultima cosa Marco.

L’operazione legale su scala nazionale che abbiamo intrapreso non toglie il fatto che ci attendiamo con urgenza un intervento da parte del Governo (cioè dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara).

Onestamente, visto che la “lotta all’ideologia gender” è un punto esplicito nel programma di Governo, mi sarei aspettato già dei segnali politici più chiari dal Ministero, che allo stato non sono ancora arrivati.

Qualcuno teme che il Governo Meloni non voglia intervenire contro la Carriera Alias temendo la reazione violenta della Lobby LGBTQ.

Spero che non sia così, ma questo accadrà sicuramente se oggi non aumenteremo il nostro impatto e la nostra pressione per far capire che i genitori italiani non accetteranno tentennamenti sulla difesa dei bambini.

 

***

0MILA FIRME CONTRO L’IDEOLOGIA GENDER E LA CARRIERA ALIAS NELLE SCUOLE

CITIZENGO E NON SI TOCCA LA FAMIGLIA INCONTRANO IL SOTTOSEGRETARIO FRASSINETTI

 

Fraioli (CitizenGo): “La carriera alias è illegale, ideologica e pericolosa: il ministro Valditara intervenga”

D’Amico (Non si Tocca la Famiglia): “Tutelare la costruzione identitaria di migliaia di bambini e ragazzi”

 

Cinquantamila firme contro l’ideologia gender e la carriera alias nelle scuole. Sono state consegnate al sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, durante un incontro con il direttore di CitizenGo Italia, Matteo Fraioli, e con la presidente di Non si Tocca la Famiglia, Giusy D’Amico. Questo primo incontro, a cui ne seguiranno altri, è stato richiesto dalle due associazioni per sollecitare il ministero e il governo ad intervenire con determinazione sulla preoccupante diffusione dell’ideologia gender nelle scuole e sull’emergenza dovuta al crescente numero di istituti scolastici che hanno introdotto illegalmente la carriera alias. Oltre alle firme, raccolte con la petizione online “Fuori il gender dalle scuole” promossa da CitizenGo Italia e da Non si Tocca la Famiglia, durante l’incontro è stato anche consegnato al sottosegretario Frassinetti un documento predisposto da un gruppo di esperti in cui si dimostra giuridicamente l’illegalità della carriera alias.

 

Negli ultimi due anni, infatti, ben 131 istituti scolastici italiani hanno introdotto la carriera alias, permettendo a studenti e studentesse di scegliere la propria identità di genere, senza bisogno del consenso dei genitori e senza certificato medico. “Tali iniziative sono illegali, ideologiche e pericolose!”, ha detto il direttore di CitizenGo Italia, Matteo Fraioli, al termine dell’incontro. “L’introduzione della carriera alias sulla base del principio di ‘fluidità del genere’ e di ‘inclusività’ può generare un disastro educativo nei confronti di tutto il corpo scolastico, inducendo i ragazzi e i bambini più fragili ad aumentare un’incertezza identitaria. La nostra petizione online è attiva da oltre un anno e, pur avendola presentata al precedente ministro Patrizio Bianchi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Ora ci attendiamo una chiara presa di posizione dal ministro Giuseppe Valditara, anche sul rispetto del primato educativo delle famiglie. La modalità con cui alcuni istituti aderiscono alla carriera alias è totalmente illegale e deve essere fermata al più presto!”.

 

Durante l’incontro, Non si Tocca la Famiglia ha invece presentato al sottosegretario Frassinetti i risultati di un recente convegno a Roma contro l’ideologia gender nelle scuole e anche il testo del Manifesto internazionale dell’Osservatorio La Petite Sirene per proteggere bambini e ragazzi dalla propaganda gender e per denunciare la medicalizzazione invasiva della transizione di genere nei minori. “Questo Manifesto certifica, su base di scienza di diritto e di principi psicopedagogici, la deleteria narrazione unilaterale sull’identità di genere con le conseguenze gravissime già denunciate da diversi Paesi europei pionieri di linee educative che oggi stanno tornando indietro”, ha sottolineato la presidente di Non si Tocca la Famiglia, Giusy D’Amico. “E’ giunto il momento di fermare questa deriva ideologica: è un imperativo di tutta la comunità educante tutelare la costruzione identitaria di migliaia di bambini e ragazzi nel pieno dell’età evolutiva e adolescenziale, che hanno il diritto a crescere senza questa pressione mediatica, culturale e politica legata all’autodeterminazione di genere. Non si può più aspettare!”.

 

Ulteriori informazioni sulla petizione online “Fuori il gender dalle scuole” sono disponibili qui: https://citizengo.org/it/ed/209344-fuori-il-gender-dalle-scuole

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