La Sentenza “Cinese” della Corte. Da Oggi Siamo Meno Liberi e Più Sudditi.

2 Dicembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questo articolo pubblicato Pro-Memoria, che ringraziamo per la cortesia, sulla sentenza della Corte Costituzionale di cui Stilum ha trattato qui e qui. Buona lettura.

§§§

 presidente della Repubblica che su quelle norme ha apposto la sua firma e dal quale cinque di loro sono stati nominati

… una sorta di “too big to fail” costituzionale: più il potere politico la fa grossa, meno la Consulta può permettersi di bocciarlo

… di fatto sancito il pericoloso principio che in “emergenza” vale tutto

… anche la dignità della persona può essere sospesa

… legittimando … uno stato di eccezione assolutamente non previsto dalla nostra Costituzione

… diritto al lavoro, un diritto essenziale riconosciuto già nel primo articolo della Costituzione

… del tutto calpestato in nome del diritto alla salute

… è legittima e proporzionata la sanzione della sospensione dal proprio lavoro

… senza diritto alla retribuzione, nemmeno ad una parte di essa per procurarsi generi di prima necessità

… Il tutto, beninteso, per procedimento amministrativo

… clamorosa violazione del diritto umano fondamentale all’autosostentamento

… trattamento sanitario che, tra l’altro, è ormai appurato – ma lo era già all’epoca dell’entrata in vigore dell’obbligo

 non impedisce il contagio, dunque non potendo appellarsi ad un “dovere di solidarietà

… Per poter essere reso obbligatorio, uno dei criteri che un vaccino deve soddisfare è la protezione degli altri dal contagio

… non è questo il caso dei vaccini anti-Covid, che non immunizzanonon impediscono cioè la trasmissione del virus

… non basta la tutela della salute di chi è assoggettato al trattamento. E comunque sempre nel rispetto della dignità umana

… sospensione dal lavoro senza stipendio … non … una misura sanitaria

… la sospensione era totale: non si prevedeva né la ricollocazione ad altre mansioni, né il lavoro da remoto ove possibile

… Una sanzione evidentemente sproporzionata, che equivale di fatto ad una costrizione fisica e ad una umiliazione

… in aperta violazione dell’articolo 32 della Costituzione

… “non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”

… per la nostra Costituzione non solo le libertà personali, ma anche il lavoro è alla base della dignità della persona

… Questa pronuncia rappresenta, temiamo, un turning point, un piano inclinatolegittimando la sospensione di diritti fondamentali dell’individuo nel nome di una emergenza di salute pubblica

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Ecco il testo integrale, di Atlantico Quotidiano.

Guai se dovesse prevalere la rassegnazione o l’indifferenza, perché “tanto si sapeva che finiva così”, “era tutto già scritto”. Per quanto prevedibile, la pronuncia della Corte costituzionale arrivata ieri, in tempo per i tg serali, che ha respinto tutte le questioni di legittimità sull’obbligo vaccinale anti-Covid e la sospensione degli inadempienti dal lavoro, resta sconcertante. Salvati anche Draghi e Mattarella I giudici hanno salvato l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e per gli over 50, ritenendo inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari. E con esso, hanno salvato anche la faccia al presidente della Repubblica che su quelle norme ha apposto la sua firma e dal quale cinque di loro sono stati nominati. Non può essere l’enormità delle conseguenze politiche di un eventuale accoglimento – sconfessare l’operato dell’ex presidente del Consiglio Draghi e del presidente della Repubblica Mattarella – ad aver reso impossibile dichiarare illegittima la norma, dato che il giudice di legittimità serve proprio ad assumersi tali responsabilità. Sarebbe come sdoganare una sorta di “too big to fail” costituzionale: più il potere politico la fa grossa, meno la Consulta può permettersi di bocciarlo. Stato di eccezione Con la loro decisione i giudici hanno di fatto sancito il pericoloso principio che in “emergenza” vale tutto, anche la dignità della persona può essere sospesa, legittimando surrettiziamente, anche per il futuro, uno stato di eccezione assolutamente non previsto dalla nostra Costituzione. Il diritto al lavoro Non si venga più a parlare di diritto al lavoro, un diritto essenziale riconosciuto già nel primo articolo della Costituzione che è stato del tutto calpestato in nome del diritto alla salute, in barba a qualsiasi principio di equilibrio e bilanciamento tra i diversi diritti sanciti nella nostra Carta. Non solo, infatti, la Corte ha stabilito che l’obbligo vaccinale è legittimo – e questa di per sé non è una novità – ma che è legittima e proporzionata la sanzione della sospensione dal proprio lavoro, senza diritto alla retribuzione, nemmeno ad una parte di essa per procurarsi generi di prima necessità. Il tutto, beninteso, per procedimento amministrativo. Una clamorosa violazione del diritto umano fondamentale all’autosostentamento, a guadagnarsi da vivere (per sé e per la propria famiglia), delle persone che non hanno voluto sottomettersi ad un trattamento sanitario che, tra l’altro, è ormai appurato – ma lo era già all’epoca dell’entrata in vigore dell’obbligo – non impedisce il contagio, dunque non potendo appellarsi ad un “dovere di solidarietà”. E ricordiamo che l’obbligo valeva anche per il personale amministrativo delle strutture sanitarie, non a contatto con i pazienti. Per un’analisi giuridica più approfondita aspetteremo la pubblicazione delle motivazioni, ma nel merito vogliamo riprendere già ora le due questioni che su Atlantico Quotidiano abbiamo trattato molte volte in questi due anni: l’obbligo e la sanzione. L’obbligo vaccinale Esistono già vaccini obbligatori. Un obbligo vaccinale non è di per sé contrario ai principi del nostro ordinamento, ma entro precisi paletti fissati dalla Costituzione e dalla giurisprudenza recente della Corte stessa. Per poter essere reso obbligatorio, uno dei criteri che un vaccino deve soddisfare è la protezione degli altri dal contagio. Vaccinandomi, impedisco al virus di diffondersi e contagiare altre persone. Ma purtroppo, come ben sappiamo – e come era noto già all’epoca dell’introduzione degli obblighi – non è questo il caso dei vaccini anti-Covid, che non immunizzano, non impediscono cioè la trasmissione del virus. Se la motivazione dell’obbligo non può essere quella di impedire il contagio, ma diventa “salvare la vita” di chi non vuole vaccinarsi, allora siamo di fronte ad un obbligo terapeutico al di fuori dei paletti fissati. A giustificare una compressione della autodeterminazione personale sul proprio corpo può essere solo la tutela della salute altrui, non basta la tutela della salute di chi è assoggettato al trattamento. E comunque sempre nel rispetto della dignità umana. La sanzione E qui veniamo alla sanzione: la sospensione dal lavoro senza stipendio. Innanzitutto, che non si trattasse di una misura sanitaria ma di una vera e propria sanzione è dimostrato dal fatto che la norma non si limitava a tenere lontani gli operatori sanitari non vaccinati dai reparti, o i lavoratori senza Green Pass dai loro colleghi, il che poteva avere una logica dal punto di vista epidemiologico. No, la sospensione era totale: non si prevedeva né la ricollocazione ad altre mansioni, né il lavoro da remoto ove possibile. Nel caso dei vaccini già oggi obbligatori è prevista nei confronti dei non adempienti una multa, mentre sia l’obbligo vaccinale per i sanitari, sia l’obbligo surrettizio via Green Pass, prevedeva la sospensione anche dello stipendio, cioè di un mezzo di sostentamento per sé e per la propria famiglia. Nemmeno una minima parte della retribuzione per procurarsi i generi di prima necessità era concessa al lavoratore inadempiente. Dignità violata Una sanzione evidentemente sproporzionata, che equivale di fatto ad una costrizione fisica e ad una umiliazione, in aperta violazione dell’articolo 32 della Costituzione, secondo cui l’obbligo “non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Non v’è dubbio infatti che per la nostra Costituzione non solo le libertà personali, ma anche il lavoro è alla base della dignità della persona. Questa pronuncia rappresenta, temiamo, un turning point, un piano inclinato, legittimando la sospensione di diritti fondamentali dell’individuo nel nome di una emergenza di salute pubblica.

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4 commenti

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio…”

    Il potere politico si autodivinizza e mettendosi al posto di Dio costringe l’uomo all’idolatria, che è il contrario della fede.
    Altro che “salute”…: scienzah per tiranneggiare, scienzah per depopolare, scienzah come mitra di stato. Chi non si piega, falciato.
    Questo è il mondo senza Dio.

    Nonostante questa ennesima conferma che, eufemisticamente, resta un pugno in pieno volto, non dobbiamo cedere all’amarezza ma intensificare la preghiera e l’azione, laddove si può.

    Per esempio: che fare con le multe che fioccano?
    Spero uscirà qualche buon articolo per indirizzare verso le giuste azioni da compiere ora. Avvocati di coscienza e di fede, che dite voi?

    • Maria Grazia ha detto:

      Se Schillaci non interviene, penso che provvederebbero ad aumentare l’importo della sanzione fino a giungere al pignoramento a meno che non si superino i 5 anni dall’erogazione della multa, dopo di che il provvedimento cadrebbe in prescrizione.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Di questa faccenda – con risvolto – si parla troppo poco, a me pare. E’ un brutto segno…
        Si dovrebbe alzare un polverone, invece non vola una mosca.
        Molto preoccupante.

        Grazie, Maria Grazia.

  • Lorenzo incazzato ha detto:

    in una nazione dove un pervertito deve essere considerato normale per legge, ma di che si va parlando e credete ancora di stare in democrazia? l unica democrazia occidentale , nel senso dell’uomo bianco visto che tra un po saremo in minoranza con tutti sti negri la cui presenza ci viene imposta e ci opprime, è rappresentata da PUTIN tutto il resto sono escrementi