Ipocrisia Occidentale in Qatar, Fascia Arcobaleno e Cartellino Giallo. Pro Vita.

26 Novembre 2022 Pubblicato da 1 Commento

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Pro Vita & Famiglia, che mette a fuoco l’ipocrisia di certe posizioni della cultura dominante. Buona lettura.

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È facile fare i paladini delle istanze Lgbt in Occidente. Al netto di una asfissiante propaganda, infatti, in questa area del pianeta, come è giusto che sia, le persone omosessuali di fronte alla legge hanno gli stessi diritti degli altri cittadini. Non solo. In Occidente chiunque osi dissentire rispetto all’agenda gay, viene sovente messo all’indice nel dibattito pubblico ed etichettato come omofobo.

Ben diverso è issare idealmente la bandiera arcobaleno nei Paesi del Golfo. Ne abbiamo avuto recente prova in Qatar, dove si stanno svolgendo i campionati mondiali di calcio. Le autorità locali hanno sconsigliato a tifosi e calciatori di esprimere sotto ogni forma pubblica la propria solidarietà con la comunità Lgbtqi+. In Qatar – è bene ricordarlo – l’omosessualità è illegale. Ecco allora che sugli spalti degli stadi sarà pressoché impossibile vedere un vessillo arcobaleno.

non vedremo nemmeno le ormai celebri fasce arcobaleno legate al braccio dei capitani di alcune Nazionali occidentali. Furono fatti passare quasi per eroi, quei capitani che nei mesi scorsi si sono presentati sul campo da gioco a Budapest, nelle sfide contro l’Ungheria, con il pezzo di stoffa variopinto stretto attorno al bicipite. Ovviamente non c’era nulla di eroico, giacché a parte la legittima contrarietà dei tifosi avversari, a questi alfieri Lgbt non è successo altro in terra magiara. Come non è accaduto nulla al pilota tedesco di Formula 1 Sebastian Vettel, quando nell’estate 2021 ha indossato maglia, mascherina e casco arcobaleno al termine del Gran Premio d’Ungheria.

Sorge una domanda retorica: perché Vettel non si è abbigliato allo stesso modo durante i Gran Premi di Arabia Saudita e Qatar, dove davvero i diritti degli omosessuali rappresentano una chimera? Evidentemente per le medesime ragioni per cui la Fifa ha dissuaso le Federazioni calcistiche delle Nazionali che volevano far indossare ai propri capitani la fascia arcobaleno durante il Mondiale di calcio in corso, ovvero la paura di irritare il Paese ospitante.

A tal proposito qualche giorno fa le Federazioni di Inghilterra, Galles, Germania, Belgio, Danimarca, Svizzera e Paesi Bassi hanno reso noto in un comunicato congiunto: «La Fifa è stata molto chiara sulle sanzioni che i nostri capitani avrebbero indossando la fascia One Love (fascia arcobaleno, ndr) in campo. Come Federazioni non possiamo mettere i nostri giocatori in una posizione in cui potrebbero subire sanzioni sportive, comprese le ammonizioni. Così abbiamo chiesto ai capitani di rinunciare».

Avete capito? È bastata la minaccia da parte della Fifa di ammonire i capitani per convincere le loro Nazionali a rinunciare al gesto pro-Lgbt. Per restare in tema cromatico insomma, certi paladini dei diritti delle minoranze ritengono che la fascia arcobaleno non valga un cartellino giallo. Almeno in Qatar. Perché in Occidente, al contrario, qualcuno vorrebbe vietare per legge l’espressione di dissenso rispetto a “matrimoni egualitari”, ideologia gender, adozioni omosessuali. Califfati laici crescono anche in casa nostra.

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