Di Berizzi, di Qatar, di Adinolfi e di Dittatura Mondiale della Parola. E di Autocensura.

25 Novembre 2022 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vorrei offrire alla vostra attenzione qualche riflessione collaterale sui Mondiali di Calcio in Qatar (che, da quello che ho visto, scommetto andranno al Brasile…). Partendo dalle scuse in diretta di un collega per aver usato il termine “razze”, invece di nazionalità o…Ma razza dopo il nazismo non si può più usare per gli esseri umani, anche se è evidente che esistono stirpi diverse e che alcuni gruppi umani della loro identità, anche fisica, fanno un ben preciso elemento di distinzione rispetto agli altri. Proprio ieri, per esempio, sentivo l’inno ucraino che canta: “E noi, fratelli, mostreremo che siamo di stirpe cosacca”. Ma tant’è…Buona lettura.

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(LaPresse) Lo scivolone, la bufera social e poi le scuse in diretta. E’ successo durante Belgio-Canada, match dei Mondiali di calcio in corso in Qatar. Il telecronista Rai Alberto Rimedio, per introdurre il match, stava parlando degli arbitri di diversa nazionalità ion campo e ha detto testualmente: « Ci sono davvero tante razze per gli arbitri che sono impegnati in questa partita».

La parola razza è finita sotto accusa ovviamente e ha scatenato le proteste sui social. Rimedio è stato costretto a scusarsi in diretta: «Si sta alzando un polverone sui social, voglio chiarire le mie parole che sono lontanissime dal mio pensiero. Volevo dire nazionalità e non razze. Voglio scusarmi perché ho usato un termine improprio, un errore nella concitazione della diretta»- ha detto il telecronista.

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Qui sotto invece trovate un commento postato su Facebook dall’amico Vik van Brantegem.

 

Mala tempora currunt sed peiora parantur
«Per chi volesse capire dove potrà approdare la società del futuro in termini di libertà di espressione e di pensiero unico basta sorbirsi i commenti o le telecronache di questi mondiali, i servizi dei vari telegiornali o gli articoli dei quotidiani. Oltre la normale didattica calcistica sugli schemi e sulle qualità dei calciatori si muove e agisce un indottrinamento ideologico come mai si era visto.
Si lascino perciò sugli scaffali i voluminosi tomi di sociologia o filosofia politica e si legga con attenzione e scrupolo ciò che si sta muovendo intorno e dentro al fatto sportivo perché è qualcosa di epocale.
Sì, di epocale, perché questo sport è quello più seguito al mondo. Non c’è angolo della Terra in cui non si guardino i mondiali.
Colpisce in primo luogo l’equilibrismo dialettico utilizzato dai giornalisti sportivi della Rai, che è ormai più fastidioso di diciotto ore di intervista di Massimo Gramellini a Michela Murgia, e che copre e ammanta quanto di più subdolo questo nostro angosciante tempo ci possa “passare”.
E poi, la monotonia di posizioni, la sequela di sinonimi e metafore contorte per non contravvenire alle Sacre Tavole della Legge del Conformismo Planetario. Ardite acrobazie e funambolismi tra aggettivi e sostantivi che neanche Fabio Fazio dei tempi migliori.
Non c’è tema che non venga letto sotto quella chiave. e non c’è questione sociale, identitaria, politica che non abbia una lettura monocorde. Ed è la PRIMA VOLTA che accade ciò!
La lezione è chiara: ci attendono tempi bui.
Altro che 1984» (Luigi Iannone).
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E qui sotto la risposta di Adinolfi al Fascist-Terrier Berizzi.
MANGANELLATURE DI UN ANTIFASCISTA
di Mario Adinolfi

Paolo Berizzi mi onora oggi di un corsivo su Repubblica. In 16 righe mi dà del fascista, dell’omofobo e dell’attention whore. Insulti per una mia frase su alcune oggettive qualità di Qatar 2022. Per me una società che vieta la pornografia, non permette ostentazioni provocatorie della sessualità, consente alle famiglie di andare serenamente allo stadio senza ubriachi molesti di contorno, persegue duramente la droga e chi la vende, non si fa condizionare da denari, lobby, mode e diktat occidentali perché intende rispettare prima la propria tradizione e anche la propria religiosità, io la trovo degna di menzione positiva. Poi ho scritto anch’io dei diritti dei lavoratori migranti (noi siamo un esempio?), dei diritti delle ragazze (a prostituirsi su Onlyfans?), della libertà di informazione (guardate Al Jazeera e Raiuno e ditemi quale trovate meno condizionata dal potere, come tv). Certamente non posso essere accusato di essere un fan della società islamica, ci ho scritto sopra un libro, ma se devo discutere del tema della libertà voglio interlocutori alla mia altezza. Berizzi è noto per essere “giornalista antifascista di Repubblica” con tanto di scorta al seguito. Manganellare l’opinione divergente come si chiama?

PS: Non esiste alcun virgolettato in cui io definisca i genitori gay “un abominio ideologico criminale”. Quella è la definizione che io dò nei miei testi della pratica dell’utero in affitto. I genitori gay semplicemente non esistono perché in natura per generare servono un uomo e una donna, fascicolo numero uno di “biology for dummies”.

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4 commenti

  • Per chiarezza ha detto:

    Per capire come la civiltà cristiana e quella islamica possano convivere tranquillamente in pace , ci si potrebbe informare dai copti egiziani o dagli israeliani perennemente in battaglia con le organizzazioni terroristiche come Hamas ed Hezbollah.
    In Europa osserviamo quanto accade in Francia e in Belgio dove la civiltà islamica è in posizione più forte che qui da noi. Potreste citofonare a Giulio Meotti. È solo un suggerimento.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Vorrei capire: per un cattolico “integro” non è sufficiente ispirarsi agli insegnamenti di Cristo? Non sono più “monito” i dieci comandamenti? Non si guarda più alla Città di Dio o questa sarebbe ora il Qatar?

    Bisogna averci a che fare di persona con queste “nazionalità” per comprendere quanto ci considerino “crociati” da sottomettere e conquistare.
    E il Qatar l’Italia se la sta comprando eccome… Ma qui, guarda caso, non “esportano” nessuna civiltà meritevole di menzione, come mai?

    Rammento la voce inascoltata di Oriana Fallaci…

    Volgiamoci all’esempio dei Santi di Santa Romana Chiesa, che sarà meglio. Anzi, cerchiamo e sforziamoci di imitare loro.

    • Topo gigio ha detto:

      Dice bene occhi aperti.
      Ma il problema consiste proprio nello scegliere tra la tradizione cristiana e gli affari vaticani.
      Il Qatar , nella sua campagna acquisti in Italia è anche diventato socio di un paio di enti riconducibili da un lato all’Università cattolica e dall’altro direttamente al Vaticano. Sto parlando della clinica di Olbia , progettata da don Verze e portata a termine grazie al Qatar.
      E pensare che , secoli fa, gli unici affari di ordini religiosi come i trinitari consistevano nelle collette per il riscatto dei prigionieri cristiani finiti nelle mani islamiche !

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Non mi faccia parlare, Topo Gigio carissimo!
        Tocca un tasto dolentissimo per me. D’altronde sappiamo bene che, al momento, tutto è sovvertito.
        Vedremo sino a quando…

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