Bestiario di Guerra, di Memoria, e – Ahimè – di Trame Future in Corso d’Opera.

25 Novembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi, eccovi – con ritardo sui miei desideri, ma è un lavoro non semplice. Un bouquet di fiori raccolto sulla rete…buona lettura e condivisione. 

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Eccoli qua di nuovo a cercare di incrementare controlli e controllo con le solite vecchie scuse…

 

E guarda un po’ chi c’era a indottrinare i big…

Mi raccomando, non dimentichiamo… la memoria è importante, per il futuro, non per il passato. La battaglia è in corso.

 

 

E continuano le discriminazioni verso i sanitari che non si sono piegati a far da cavie…Questo è il collegamento.

 

 

Questo è il link a un video che illustra i danni su celebrità mondiali dopo il siero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Alberto Fazolo

Da dopo l’intervento russo in Ucraina del febbraio 2022 in Occidente c’è stato uno sconsiderato uso dello slogan “Slava Ukraini”. Principalmente è stato usato da chi vuole sostenere l’ingerenza occidentale (magari anche attraverso le truppe neo-naziste), al contempo malauguratamente è stato adottato anche da chi in buona fede vuole mostrare solidarietà all’Ucraina. Sia per gli uni che per gli altri, può essere utile sapere cosa significhi quello slogan, cioè capire se sia un motto nazista o altro.

Sul finire della Prima Guerra Mondiale alla Rivoluzione dei bolscevichi si oppongono le forze zariste che scatenano la Guerra Civile in Unione Sovietica. In quel caotico contesto prendono corpo delle pulsioni separatiste ucraine che si propongono di creare uno Stato ucraino indipendente (il quale non era mai esistito in precedenza). Queste forze si costituiscono in un esercito e dichiarano l’indipendenza dell’Ucraina pur non avendone il controllo territoriale. Costoro per primi usano lo slogan “Slava Ukraini” (Gloria all’Ucraina) in un periodo grossomodo compreso tra il 1917 e il 1921, quindi non solo prima della nascita del nazismo, ma anche prima dell’avvento del fascismo. Per questo motivo non si può dire che “Slava Ukraini” sia uno slogan nazista, mentre lo è la variante “Slava Ukraini, heroiam slava” (Gloria all’Ucraina, gloria agli eroi), anche questa molto diffusa e usata con estrema leggerezza. Si tratta del motto che dagli anni ‘30 adottano i nazionalisti ucraini che poi servono Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo slogan ha accompagnato i peggiori massacri della Seconda Guerra Mondiale, chi lo adopera rivendica intrinsecamente il nazismo e tutti i suoi crimini.

 

Specificato ciò, non si deve fare l’errore di pensare che “Slava Ukraini, Heroiam slava” sia uno slogan “brutto perché nazista” e “Slava Ukraini” sia “bello”: sono sostanzialmente la stessa cosa. Come già detto, i nazionalisti ucraini che coniarono questo slogan negli anni ‘20 non li possiamo definire nazisti per motivi cronologici, ma dal punto di vista sostanziale fecero cose analoghe ai nazisti: massacrarono le minoranze e si accanirono con particolare ferocia contro gli ebrei. I Pogrom fatti in Ucraina durante la Guerra Civile furono prevalentemente opera loro. Vennero assassinate tra le 50.000 e le 200.000 persone di religione ebraica, i feriti furono altrettanti. Non si contarono gli stupri. Questi crimini contro gli ebrei avvennero al grido di “Slava Ukraini”.

Usando il motto “Slava Ukraini” si legittimano i Pogrom, nonché le violenze razziali e politiche perpetrate dai nazionalisti ucraini. Forse questo motto non lo si può propriamente definire nazista, ma di sicuro è antisemita.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-slava_ukraini_uno_slogan_nazista_e_antisemita/44578_47870/

 

 

 

Giornali seri, giornalisti mica schierati. No, no.

 

 

 

 

Ed ecco l’articolo de L’Antidiplomatico:

“Un’università australiana ha portato alla luce l’esistenza di milioni di tweet generati da account falsi che promuovono la disinformazione sulla guerra in Ucraina. La dimensione del campione fa impallidire altri studi sulla propaganda segreta di guerra attraverso i social media”. Così Consortiumnews.

L’articolo di Peter Cronan, che riferisce i risultati di una ricerca svolta dall’Università di Adelaide, dettaglia come “l’80% dei tweet sull’invasione della Russia in Ucraina” pubblicati sul social nelle prime settimane di guerra “faceva parte di una campagna di propaganda segreta originata da falsi account automatizzati prodotti da ‘bot’”.

L’invasione del web da parte dei bot pro-ucraina 

“Una campagna di propaganda anti-russa originata da un ‘esercito di robot’ di falsi account twitter automatizzati ha invaso Internet all’inizio della guerra”, prosegue Cronan. Non si trattava solo di produrre informazioni sulla guerra – o disinformazione che dir si voglia – ma anche di “aumentare la paura tra gli utenti presi di mira, alimentando un alto livello di ‘angoscia’ statisticamente misurabile nelle conversazioni online”.

“[…] La dimensione del campione preso in esame [dai ricercatori], oltre 5 milioni di tweet, fa impallidire altri studi recenti sulla propaganda segreta nei social media sulla guerra in Ucraina”.

“[…] I ricercatori dell’Università di Adelaide hanno portato alla luce una massiccia operazione organizzata di influenza pro-Ucraina in corso sin dalle prime fasi del conflitto. Nel complesso, lo studio ha rilevato che gli account ‘bot’ automatizzati hanno prodotto tra il 60 e l’80% di tutti i tweet del set di dati” analizzati.

“[…] È stato come se qualcuno avesse premuto un interruttore all’inizio della guerra, facendo improvvisamente esplodere i bot pro-Ucraina. Nel primo giorno di guerra l’hashtag #IStandWithUkraine ha prodotto ben 38.000 tweet all’ora , fino ad arrivare a 50.000 tweet all’ora al terzo giorno di guerra“.

Anche i russi hanno messo in azione i loro bot, con gli hashtag chiave #IStandWithPutin o #IStandWithRussia, ma è stata una risposta sottotono, fino ad arrivare a qualche centinaia di tweet all’ora. Tanto che un ricercatore del Center for Security Studies della Svizzera ha dichiarato: che “le operazioni informatiche [filo-russe] che abbiamo visto non mostrano una profonda preparazione e sembrano piuttosto casuali”.

Diventata più intesa nei giorni successivi, la propaganda dei bot russi è stata sommersa dalla controparte, anche perché Twitter ha individuato e bannato gli account “nemici”. Cronan mette a confronto tale ricerca con altre svolte negli Stati Uniti, che hanno analizzato pochissimi dati e parziali, concentrandosi solo sulla disinformazione russa e denunciandola come campagna propagandistica mirata alla disinformazione.

Ma, disinnescata la debole produzione russa, restano gli interrogativi sulla massiccia propaganda della controparte, come indica l’ipotesi formulata da uno dei ricercatori, il quale ha dichiarato che è “probabile che molti degli account-bot dietro i 5 milioni di tweet studiati siano ancora attivi e funzionanti”.

La guerra dell’informazione

Questa ricerca, scrive Cronan, “conferma i crescenti timori che i social media siano diventati segretamente quello che i ricercatori chiamano ‘uno strumento fondamentale nella guerra dell’informazione che gioca un ruolo importante nell’invasione russa dell’Ucraina’”.

La ricerca, riferisce Cronan è stata apolitica, volendo solo evidenziare le operazioni segrete dei duellanti, e ha scoperto un ulteriore particolare interessante, cioè che esistono “flussi di informazioni significativi di account pro-russi non bot, ma nessun flusso significativo da account pro-Ucraina non bot“.

“Oltre ad essere molto più attiva – prosegue Cronan – la parte pro-Ucraina si è rivelata molto più avanzata nell’uso dei robot automatizzati. La parte filo-ucraina, infatti, ha utilizzato più ‘bot di Astroturf’ dei filo-russi. I robot Astroturf sono robot politici iperattivi che seguono continuamente molti altri account per aumentare i follower di questi account” (simpatico… si potrebbero definire costruttori di influencer…).

Significativo questo passaggio dell’articolo: “La ricerca mostra che i falsi account ‘bot’ dei social media manipolano l’opinione pubblica modellando le conversazioni, a volte in modi molto specifici. I risultati forniscono un’indicazione agghiacciante sugli effetti cattivi molto reali che le campagne di disinformazione di massa sui social media possono avere su una popolazione civile innocente”.

“Nel maggio 2022 – prosegue Cronan – il generale Paul Nakasone, direttore della National Security Agency (NSA) e capo del cyber command degli Stati Uniti, ha rivelato  che il Cyber ??Command aveva condotto operazioni di informazione offensive a sostegno dell’Ucraina”. Anche un team della Ue ha collaborato con gli Usa in questa operazione, che è stata legittimata come necessaria per smantellare la disinformazione russa. Noi, ha detto, Nakasone, diciamo “la verità“, a differenza dei russi.

L’informazione e la disinformazione era rivolta al mondo intero, come denotano i flussi dei tweet, con particolare riguardo agli Stati Uniti.

Manipolare il mondo

Queste le conclusioni dell’articolo:  “La tecnologia digitale sta giocando un ruolo chiave nei diversi piani in cui si dipana questo conflitto, sia nella forma di attacchi informatici volti ad alimentare ribellioni nel web sia come acceleratore dei flussi di informazione e disinformazione”, hanno scritto gli analisti della Heinrich Boll Stiftung di Bruxelles. “La propaganda è stata parte della guerra sin dall’inizio della storia umana, ma mai prima d’ora ha potuto essere diffusa in maniera tanto ampia al di là di un’area in cui si svolge il conflitto reale e mirata a così tante e diverse pubbliche opinioni“.

“Joshua Watt, uno dei principali ricercatori del team dell’Università di Adelaide, che ha condotto lo studio fondamentale, ha sintetizzato: ‘In passato, le guerre erano combattute per lo più fisicamente, con eserciti, forze aeree e operazioni navali come forme primarie di combattimento. I social media hanno creato un nuovo ambito di conflitto, nel quale l’opinione pubblica può essere manipolata su larga scala”.

“La CNN ha portato guerre un tempo lontane nei nostri salotti”, ha affermato un altro analista, “TikTok, YouTube e Twitter le hanno messe nelle nostre tasche”.

Al di là dell’allarme specifico per la manipolazione sulla guerra ucraina, raccontata in base alle “verità” elaborate dal Pentagono, val la pena ricordare che tali dinamiche inquietanti riguardano tutte le crisi di interesse geopolitico, dall’Iran alla Siria etc.

Certo, l’articolo di Cronan rivela cose già intuitivamente immaginate, ma l’evidenza scientifica non guasta. Tutto ciò, inoltre, fa intravedere perché l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk gli sta attirando tanto contrasto. Non allineato alle linee guida dell’establishment imperiale, il miliardario rischia tanto. In gioco non ci sono solo i destini del partito democratico, espressione solo momentanea del Potere, ma interessi geopolitici-economici-finanziari colossali.


Nota a margine. Nell’articolo si parla di forze pro-Ucraina contrapposte a quelle filo-russe. Anche qui siamo nel campo della manipolazione: chiedere il dispiegamento della diplomazia, la pace per quel popolo, non è qualcosa di anti-ucraino. Anti-ucraino è chi vuole la prosecuzione di questa guerra per procura contro la Russia fino all’ultimo ucraino. 

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6 commenti

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Si è superato ogni limite di sacro e di profano… lasciando fedeli ed universitari novax fuori da chiese ed università…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Anonimo verace ha detto:

    Avete perfettamente ragione. Il paragone tra Putin e Stalin non è stato scritto dall’autore dell’articolo ma dal compilatore della rassegna stampa
    Informazionecorretta.com
    Niccolò Pianciola si è formato alle università di Torino, Napoli e Harvard e attualmente insegna Storia dell’Europa orientale all’università di Trento.
    Il titolo esatto dell’articolo in questione è il seguente:
    HOLODOMOR, GENOCIDIO PER FAME.
    ED ECCO l’incipit dell’articolo stesso.
    Durante la guerra russa all’Ucraina, l’esercito di Putin si è appropriato delle scorte di grano delle regioni conquistate, ne ha impedito l’esportazione, e ha usato la distribuzione di cibo nelle zone occupate come uno strumento per il controllo e la sottomissione della popolazione.
    L’uso del ricatto della fame nei confronti della popolazione è un’eco sinistra della più grande catastrofe, insieme alla seconda guerra mondiale, della storia Ucraina.
    In questo inverno di guerra cade infatti il 90 esimo anniversario dell’ Holodomor ovvero STERMINIO PER FAME.
    La grande carestia in Ucraina va inquadrata nella campagna di asservimento di milioni di contadini nello stato sovietico.
    Ecco il metodo di Stalin : fame e deportazione
    Sono stati scritti molti libri su questi fatti
    Ne ho sottomano uno di qualche decennio fa di una editrice vicina ai gesuiti prima che cambiassero la loro strategia nei confronti dei paesi dell’est.
    Ma la verità non la si può nascondere, anche se si cerca di ignorarla.

  • GINO ha detto:

    Quello che fa tristezza è che il direttore di radio Maria ha iniziato a instillare nei suoi ascoltatori la legittimità di fare la guerra ai cattivi russi. Un promotore di guerra per poi dire che i messaggi erano veritieri. Invece di promuovere la pace insulta quelli che vogliono la pace, ascoltare per credere. Spinge per la guerra come ha spinto per i vaccini, e due giorni fa ha insultato i novax con la scusa del MOSE che una volta fu osteggiato, ma da chi? Da tutti quelli che oggi sono vaccinati, ma leggere cerasa in continuazione porta a questo, portare il cervello alla marmellata, come sta iniziando la campagna pro Bergoglio che è il Papa del segreto di Fatima, complici presunti ascoltatori e lettori del blog.

  • Anonimo verace ha detto:

    Quello che sta accadendo in Ucrsina e’ semplicemente spaventoso.
    Ma pensare che l’Ucraina sia parte della Russia e’ semplicemente accettare l’ideologia di Putin come vera.
    Il liberalismo non e’ da condannare come causa di ogni male.
    Eventualmente da governare quando dovesse produrre distorsioni come quelle generate dalle ditte farmaceutiche nella crisi pandemica.
    Per avere una visione piu’ conforme alla verita’ ci si puo’ avvicinare a qualche serio studioso come Massimo Vassallo
    Autore di un paio di libri . Il titolo di un libro serio e’
    BREVE STORIA DELL’UCRAINA
    pubblicato da Mimesis edizioni per il prezzo modico di 19 €.
    Se poi inserite il nome dell’autore su google potrete trovare
    accanto al nome del nostro autore una etichetta videos. Bene qui si trova un’intervista interessantissima di circa 30 minuti al nostro autore in cui si sintetizza, un po’ stile bignami, la storia dell’Ucraina, storia in cui si mescolano polacchi , cosacchi con il loro atamano. Spreaker e’ il sito che produce questa intervista sulla storia. Tra i rapporti tra stato cosacco e moscovia.
    Poiche Vasssllo e’ anche ingegnere oltre ad essere storico e’ attento anche alle statistiche riguardante la popolazione.
    Se si vuole poi studiare il fenomeno dell’Holodomor si puo’ leggere l’articolo sulla prima pagina del Foglio di oggi a cura di Niccolo’ Pianciola dal titolo
    GENOCIDIO ! PUTIN COME STALIN.
    Si puo’ leggere grstuitamente su informazionecorrdtta.com

    • Marco Tosatti ha detto:

      Beh, Putin come Stalin…forse qualcuno sta esagerando con la propaganda. Dal 2014 Kiev bombarda i russofoni, suvvia…

      • GINO ha detto:

        Questo articolo l’ha letto e commentato Livio fanzaga, è diventato promotore di guerra, lui deve fare avverare le profezie di Medjugorie.