Suore in Sofferenza. Che Cosa fa la Congregazione per i Religiosi?

9 Novembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione due documenti. Il primo è una lettera che abbiamo ricevuto tempo fa, dopo che su Stilum avevamo pubblicato un articolo riguardante la strana politica della Congregazione guidata da Braz De Aviz e da Carballo; il secondo è un articolo pubblicato da Ravenna Today. Buona lettura.

§§§

“C’è un limite a tutto: l’ordine domenicano vanta la democrazia dal medioevo, ma qui non esistono democrazie, esistono urla e intimidazioni”. Questa la chiosa finale di Suor Maria Bambi, madre superiora della Congregazione delle suore domenicane del santissimo Sacramento di Fognano di Brisighella, intervenuta sabato in una puntata del programma ‘Piazza Libertà’ per denunciare lo stato di indigenza e di povertà a cui la Congregazione degli istituti religiosi del Vaticano “ha costretto l’istituto Emiliani”, si legge in una nota diffusa da un comitato che si sarebbe costituito in difesa delle religiose, “togliendole la rappresentanza legale, riducendola all’obbedienza e commissariando l’Istituto”.

 

Nel corso del proprio intervento suor Maria ha evidenziato il percorso di gestione dell’Istituto Emiliani, nel periodo Covid e attuale: “Noi dobbiamo stare al freddo e dobbiamo esaurirci il più presto possibile – ha detto Suor Maria -, ci sono suore che stanno crollando dopo 8 anni, ci sono solo delle accuse e parliamo di soldi che non ci sono (relativamente alle spese del convento e alla vendita di una villa a Roma di proprietà della congregazione, come sottolineato dal conduttore della trasmissione, nda). Nell’Istituto abbiamo lavorato fino a marzo del 2020, poi abbiamo lavorato col lockdown, e a giugno (2020, nda) il legale rappresentante ha chiuso la scuola e l’attività, licenziando i 12 dipendenti. Ci hanno poi detto che il 30 settembre avremmo riaperto, ma ad ottobre in un incontro il commissario ha aggredito una suora, non solo a parole. Dopodiché hanno detto che sarebbero tornati dopo un paio di giorni, invece a marzo il commissario ha dato le dimissioni, e a novembre è arrivato il nuovo commissario”.

 

La situazione però non è cambiata secondo quanto afferma la religiosa, che rivendica lo stato di impossibilità a lavorare delle sorelle e quindi di sostenere le spese da parte dell’Istituto. “Non hanno mai parlato del domani. Ci hanno tolto il carisma, l’apostolato e il lavoro. Non vogliono che qualcuno ci venga a trovare, non hanno pagato l’assicurazione per far sì che i bambini non possano entrare nel convento”.

 

 

Contattata telefonicamente, Suor Marisa non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni rimettendo la palla al comitato che si sarebbe costituito a Fognano “composto da avvocati, medici, professori e professionisti di più settori, per sostenere la congregazione, sia dal punto vista delle necessità materiali, sia nella battaglia legale per il giusto riconoscimento dei suoi diritti legittimi”, si legge ancora nella nota finalizzata “all’opportunità che la Congregazione degli Istituti religiosi del Vaticano che ha commissario l’istituto Emiliani e ridotto alla obbedienza la madre superiora, togliendole la rappresentanza legale e congelando tutte le attività educative e di accoglienza, possa ripristinare immediatamente tutte le attività dell’Istituto Emiliani e riconoscere il ruolo di Madre Superiora conferitole dal Capitolo”.

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: ,

Categoria:

4 commenti

  • silvio esposito ha detto:

    Stanno facendo di tutto e di più per distruggere la Chiesa con le sue istituzioni. Ammirevole il coraggio della superiora, ma troppo potere a quelli che invia il Vaticano.

  • amos ha detto:

    A leggere questo articolo mi sono venute in mente le nostre suore costrette ad abbandonare la parrocchia perchè..probabilmente l’asilo era un costo e i bambini ormai li acudivano delle maestre. Erano anziane ma ancora in gamba e la lora attività si riduceva a governare la chiesa. Ma noi bastava così: vederle attraversare la strada per andare a messa e alle funzioni, salutarle quando le incontravamo a bottega e sentire che aprivano e chiedevano porte e finestre della loro abitazione. Quando se ne sono andate il parroco è scoppiato a piangere e per noi un magone durato diversi giorni. In questi giorni in youtube ho seguito una conferenza sul profeta Amos. Ogni tanto la telecamera inquadrava il pubblico composto per lo più di preti e suore intenti a girare pagine agni volta che il relatore citava i vari passi della bibbia

    • amos ha detto:

      Mi è venuto spontaneo il pensiero: ecco dove sono preti e suore, a distrarsi con la bibbia invece di stare con la gente, con la bibbia e i documenti conciliari, le due disgrazie peggiori che potessero capitare alla chiesa.

  • Romagna mia ha detto:

    Romagna mia , romagna in fiore, tu sei la stella, tu se l’amore…
    Raccontavano le mie antenate, originarie di Alfonsine di Romagna, che, prima dell’unita’ d’Italia (ovvero quando il Sovrano era il Pontefice) alle fanciulle venisse insegnato a leggere ma non a sctivere per evitare che potessero scrivere ai loro morosi.
    E, se le mie antenate hanno detto il vero c’era qualcosa di peggio messo in atto nei confronti delle fanciulle che finivano in collegio.
    La misericordia gesuitica non gode di doti di costanza e di uniformita’. Cosa avranno fatto queste monache per incorrere nelle ire dei superioŕi ?
    1) antiecumeniche ?
    2) sostenitrici del vetus otdo ?
    3) proprietarie di convento facilmente trasformabile in hotel di lusso ?
    Ecc. Ecc. Eccetera!