Aurelio Porfiri. Tradizionalismo e Tradizionalisti.

29 Ottobre 2022 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri vuole sottolineare qualcosa che personalmente mi sembra evidente, dai suoi scritti. E cioè che non è il tradizionalismo l’oggetto delle sue critiche, ma la strumentalizzazione che alcuni fanno dello  stesso, e che lo danneggia. Buona lettura.

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Tradizionalismo e tradizionalisti

Ho letto con piacere l’articolo di Americo Mascarucci dal titolo A proposito di Tradizionalismo e Catarismo e il piacere non era solo dato dal fatto che sostanzialmente era d’accordo con me ma anche dal fatto che mi è sembrato abbastanza equilibrato. Visto che sia io che lui di tutto possiamo essere accusati ma non di essere progressisti, credo che questo deve aggiungere degli elementi alla discussione. Come ho detto non ho problemi nell’essere criticato se questo è fatto con cortesia e garbo. Inoltre, visto che io mi segno sempre con nome e cognome, sarebbe bello che chi critica lo facesse con il proprio nome e cognome, in modo da creare un contatto personale. Io non ho nulla contro l’usare lo pseudonimo se si temono ripercussioni da parte di un potere più forte, quindi che capisco che alcuni prelati o persone esposte o interne al Vaticano possano scegliere questo mezzo (per criticare, non per insultare) ma questo non è il caso. Ho sempre accettato le critiche costruttive, non gli insulti personali da cui il preteso anonimato, mi dispiace dirvelo, non vi protegge (ci vogliono 3 minuti per un professionista a trovare il nome, pure meno). Devo dire comunque che la maggior parte di coloro che hanno criticato il mio articolo lo hanno fatto garbatamente.

Ho appena terminato un libro di qualche centinaio di pagine sul tradizionalismo cattolico che verrà pubblicato negli Stati Uniti nel 2023 e spero qui in Italia. Una cosa ho imparato molto importante: tecnicamente, non esiste un tradizionalismo cattolico, esistono tradizionalismi cattolici. Ci sono molti gruppi che si richiamano alla tradizione cattolica, riconosci e resisti, sedevacantisti, sedeprivazionisti, sedeimpeditisti, palmariani e potrei andare avanti ancora. Spesso questi gruppi hanno sottogruppi e non di rado (anzi…) questi gruppi sono uno contro l’altro. Se ci si vuole limitare ai “riconosci e resisti” che mi sembra essere la maggior parte delle persone che leggono e commentano i miei articoli (anche se non tutti) devo dire che pure lì c’è comunque maretta e divisione. Certo, questo è umano. Ribadisco che ci sono persone brave, competenti e in buona fede che si richiamano a molti valori del tradizionalismo, le apprezzo e le seguo nelle loro varie iniziative. Inoltre con loro condivido tanti valori e ideali e per alcune cose mi sembra pure di essere estremista più di loro, se così si può dire. Non ne faccio una questione morale, come dice il salmo 51: “Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. (…) Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell’intimo m’insegni la sapienza. Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve”. Io non sono proprio nella posizione di fare il modello morale e sinceramente non sono interessato al gossip. Se qualcuno che, malgrado le sue imperfezioni, cerca Dio nella tradizione con onestà, io comunque lo apprezzo. In qualche modo siamo tutti peccatori. Io non ce l’ho mai con i peccatori (perché io mi sento il primo fra questi) ma con coloro che usano la tradizione per avanzare impropri biechi interessi personali. Quindi la mia critica non è verso coloro che amano la tradizione malgrado le proprie mancanze più o meno gravi, ma verso coloro che amano le proprie mancanze e si servono della patina di tradizionalisti per avanzarle. In un bel thriller di Andrea Frediani chiamato Il custode dei 99 manoscritti, ambientato nella Roma del nono secolo, uno dei personaggi principali e realmente esistito, Anastasio il bibliotecario, autenticamente devoto alla Chiesa ma sensibile ai piaceri della carne, così viene descritto: “Era certo che il Signore avrebbe approvato, d’altra parte. Tutto era lecito per far trionfare la vera fede. Se Satana si serviva di individui apparentemente presentabili per prevalere, bisognava essere disposti a valersi di individui impresentabili, di peccatori inveterati, per sconfiggerlo”. Di contro c’era il diacono Giovanni la cui purezza era divenuta in lui perversione tanto da spingerlo ad uccidere. Vorrei ancora ricordare la bella citazione di Thibon: “Niente ha più bisogno di purificazione di ciò che noi chiamiamo purezza”. Chi deve vigilare è proprio che si sente più puro perché in cima alla montagna di san Juan de la Cruz l’equilibrio è più precario e l’aria si fa più rarefatta.

Inoltre, come ho detto, il mio è uno sguardo lungo che non guarda esclusivamente alle miserie casalinghe. Rimando al mio articolo I pericoli dell’americanismo liturgico (che è in parte riservato agli abbonati di questa newsletter, ma magari qualcuno dei lettori è fra questi) per chi vuole approfondire.

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2 commenti

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    “…Se Satana si serviva di individui apparentemente presentabili per prevalere, bisognava essere disposti a valersi di individui impresentabili, di peccatori inveterati, per sconfiggerlo”.

    Sotto le braci, ecco un argomentone incendiario…

    Ma, doveroso specificarlo, nessun “peccatore inveterato” – nella realtà – sconfiggerà mai Satana!

    Dio arruola sempre i piccoli e sì, “individui impresentabili” (pensiamo alla conversione incredibile del protestante Bruno Cornacchiola su cui, per ora, nessuno posa la dovuta attenzione, purtroppo), purchè questi peccatori si pentano sinceramente e siano vocati, in primis, a riparare ed emendarsi per amor di Cristo Salvatore.
    Una conversione che sia vera, poi, tutta una vita deve durare!

    Chi invecchia nei suoi vizi e si crogiola trastullandosi nel suo peccato – “tanto siam tutti peccatori”! – rende vana la Passione e la Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Ed è, ovviamente, non un vincitore ma uno sconfitto, a qualunque squadra (e questo è già un diabolico tranello cui ci si dovrebbe sottrarre…) ritenga di appartenere.

    La Chiesa di Cristo è Una Cattolica Apostolica Romana!
    Senza se e senza ma.

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