30 Democratici Scrivono a Biden: Non Solo Armi, Tratta con la Russia.

28 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questo articolo del Washington Post. Buona lettura.

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Un gruppo di 30 liberali della Camera esorta il Presidente Biden a cambiare radicalmente la sua strategia sulla guerra in Ucraina e a perseguire negoziati diretti con la Russia; la prima volta che membri di spicco del suo stesso partito lo spingono a cambiare il suo approccio all’Ucraina.

Una lettera inviata lunedì dal gruppo alla Casa Bianca, riportata per la prima volta dal Washington Post, potrebbe creare maggiori pressioni su Biden nel tentativo di sostenere il sostegno interno allo sforzo bellico, in un momento in cui la regione si sta avviando verso un inverno potenzialmente difficile e i repubblicani minacciano di tagliare gli aiuti all’Ucraina se dovessero riconquistare il Congresso.

Nella lettera, i 30 democratici guidati da Pramila Jayapal (D-Wash.), presidente del Congressional Progressive Caucus, chiedono a Biden di affiancare al sostegno economico e militare senza precedenti che gli Stati Uniti stanno fornendo all’Ucraina una “spinta diplomatica proattiva, raddoppiando gli sforzi per cercare un quadro realistico per un cessate il fuoco”.

I Democratici sono preoccupati dal fatto che gli Stati Uniti non si impegnino in un dialogo regolare con la Russia come parte del loro sforzo per porre fine a una guerra prolungata che ha causato migliaia di morti e 13 milioni di sfollati. L’amministrazione Biden ha ribadito che spetta a Kiev decidere se e quando negoziare con la Russia, sostenendo che gli ucraini, in quanto popolo libero, dovrebbero decidere del loro destino.

Molti democratici hanno reagito duramente alla lettera, inducendo Jayapal a rilasciare una dichiarazione più tardi, lunedì, per “chiarire” la posizione che i progressisti avevano delineato nella lettera, sottolineando di continuare a sostenere l’Ucraina e l’impegno di Biden a garantire che l’Ucraina sia rappresentata in qualsiasi discussione sul suo futuro.

“Voglio essere chiara: siamo uniti come Democratici nel nostro impegno inequivocabile a sostenere l’Ucraina nella sua lotta per la democrazia e la libertà di fronte all’illegale e oltraggiosa invasione russa”, ha detto Jayapal. “La diplomazia è uno strumento importante che può salvare vite umane, ma è solo uno strumento”.

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3 commenti

  • L'eremita ha detto:

    La verita’ e’ una. Ma come un puzzle, puo’ essere difficile da comprendere nella sua interezza.
    Gennaro Sangiuliano, nella sua biografia di Putin metteva bene in evidenza la sindrome di accerchiamento che potevano avere Putin e Kirill, entrambi di Leningrsdo, dopo il terribile assedio della loro citta’ per mano nazista.
    Nicolai Lilin ci fa sapere che Putin fu battezzato subito dopo la nascita, e che Kirill e’ il figlio del sacerdote che lo battezzo’.
    Ma nei giorni scorsi al quadre si aggiunge un’altro particolare : tra il 1970 e il 1974 Kirill fu il rappresentante del Patriarcato di Mosca presso il concilio ecumenico delle Chiese.
    Una semplice domanda : poteva, in quegli anni, un giovane sacerdote russo avere quel prestigioso incarico senza essere sostenuto dal KGB ?

  • Ateo Devoto ha detto:

    Nella nostra distopia orwelliana, costruire la pace significa inviare armi ad una parte in conflitto.
    Del resto il primo dei tre motti del SocIng è proprio:
    “La guerra è pace”.