Mons. Schneider. Perché Disobbedire – anche al Papa – Può Essere un Dovere.

25 Ottobre 2022 Pubblicato da 10 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante offrire alla vostra attenzione questo articolo di Life Site News, che ringraziamo per la cortesia, nella nostra traduzione. Buona lettura.

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Il vescovo Athanasius Schneider ha gentilmente fornito a LifeSite un’analisi (che potete trovare al link originale) in cui discute la natura e i limiti dell’obbedienza al Papa. Citando San Tommaso d’Aquino e altre fonti, spiega che ogni autorità e ogni obbedienza hanno dei limiti.

“L’obbedienza”, dice, “non è cieca o incondizionata, ma ha dei limiti. Quando c’è un peccato, mortale o di altro tipo, abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di disobbedire”.

Il Papa, essendo il vicario di Cristo, è tenuto a servire la verità cattolica e a non alterarla. Pertanto, “si deve sicuramente obbedire al Papa, quando propone infallibilmente la verità di Cristo, [e] quando parla ex cathedra, cosa molto rara. Dobbiamo obbedire al Papa quando ci ordina di obbedire alle leggi e ai comandamenti di Dio [e] quando prende decisioni amministrative e giurisdizionali (nomine, indulgenze, ecc.)”.

Tuttavia, spiega il vescovo kazako, se “un Papa crea confusione e ambiguità riguardo all’integrità della fede cattolica e della sacra Liturgia, allora non si deve obbedire a lui, e si deve obbedire alla Chiesa di tutti i tempi e ai Papi che, durante due millenni, hanno insegnato costantemente e chiaramente tutte le verità cattoliche nello stesso senso”.

In tempi di crisi, quando i leader della Chiesa vengono meno ai loro doveri di pastori che conducono il gregge a Cristo, altri membri del Corpo mistico di Cristo sono chiamati a dare una mano e a difendere la fede. Dichiara il vescovo:

“Quando coloro che hanno autorità nella Chiesa (Papa, Vescovi), come accade nel nostro tempo, non adempiono fedelmente al loro dovere di mantenere e difendere l’integrità e la chiarezza della fede cattolica e della liturgia, Dio chiama i subalterni, spesso i più piccoli e semplici nella Chiesa, a compensare i difetti dei superiori, per mezzo di appelli, proposte di correzione e, soprattutto, per mezzo di sacrifici e preghiere vicarie”.

Con molta chiarezza e carità, il vescovo Schneider dà quindi a tutti i cattolici le linee guida per una risposta adeguata agli insegnamenti e ai gesti sbagliati che vengono da Roma in questi giorni, come la nomina di pro-abortisti alla Pontificia Accademia per la Vita e l’aperta promozione dell’agenda LGBT da parte dei funzionari.

Anche il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha recentemente chiarito che i prelati che promuovono tali insegnamenti errati non dovrebbero essere obbediti. Ha affermato che: “Non si deve obbedire a un vescovo palesemente eretico solo per ragioni di formalità, altrimenti l’obbedienza religiosa sarebbe un’obbedienza cieca che contraddice non solo la ragione ma anche la fede”. Il diritto di resistere è, ovviamente, strettamente legato alle verità rivelate”. Questa affermazione potrebbe naturalmente essere applicata anche al Papa, che non è al di sopra della legge di Dio e non ha un “potere illimitato”, contrariamente a quanto sembra aver suggerito uno stretto collaboratore di Papa Francesco durante la recente riunione del collegio cardinalizio a Roma. Nel frattempo, il cardinale tedesco ha definito il Sinodo sulla sinodalità “un’acquisizione ostile della Chiesa”.

Alla luce di questa crisi della Chiesa, la disobbedienza potrebbe addirittura diventare un dovere, ricordando la regola secondo cui bisogna obbedire a Dio più che agli uomini. Mons. Schneider scrive:

 

“All’autorità di un Papa o di un vescovo che supera i limiti della legge divina dell’integrità e della chiarezza della fede cattolica, bisogna opporre una ferma resistenza, che può diventare pubblica. Questo è l’eroismo del nostro tempo, la via più grave per la santità oggi. Diventare santi significa fare la volontà di Dio; fare la volontà di Dio significa obbedire alla sua legge sempre, in particolare quando questo è difficile o quando ci mette in conflitto con uomini che, pur essendo legittimi rappresentanti della sua autorità sulla terra (Papa, vescovo), purtroppo diffondono errori o indeboliscono l’integrità e la chiarezza della fede cattolica”.

Siamo profondamente grati a Sua Eccellenza per la sua chiarezza di insegnamento e per il suo incoraggiamento a quei cattolici che sono costernati per lo smantellamento della fede cattolica di tutte le epoche davanti ai nostri occhi, ma che non vogliono fare nulla che possa dispiacere a Nostro Signore.

 

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10 commenti

  • FRANZ ha detto:

    Mons. Scheider che la Grazia la illumini.
    Un poco di coerenza , please.
    Ad Astana lo abbiamo visto sbavare sulle mani di papa Francesco: doppio gioco? Incoerenza? No lo posso sapere ma una cosa è certa: papa Francesco non si fenisce più Vicario di Cristo.
    Come la mettiamo con l’obbedienza?

    • Veronica Cireneo ha detto:

      😄😄😄
      Per conto mio mi orienterei tra padre Pio e il Manzoni, che pur in due secoli differenti suggerivano più o meno la stessa direzione.
      Padre Pio nel ‘900 in questi termini:” Non ascoltate più nessuno”
      Il Manzoni nell’ 800,più sarcastico, ma molto sottile, con questi:” Comanda chi può. Obbedisce chi vuole!”

      Tu quale preferisci? 😄

  • Gaetano2 ha detto:

    “Mons. Schneider. Perché Disobbedire – anche al Papa – Può Essere un Dovere. ”

    Immagino si parli in astratto, perchè in concreto si ha un adepto di pachamama e altre divinità sataniche a cui presta culto pubblico (dettaglio di poco conto oggigiorno, lo so, ma da tenere vagamente presente)…

  • Giuseppe ha detto:

    25/10/2022 Bensvegliato Mons. Schneider , caffè ?

    Comunque meglio tardi che Mai. DEO GRATIAS.

  • Laura ha detto:

    Daccordissimo su tutto ma mi rimane irrisolta una questione per il problema attuale sul ruolo dei due Papi che abbiamo : Papa Francesco confonde le idee a molti, sicuramente aiuta una religione fai da te ma da questo ad un peccato mortale ne corre quindi in teoria non sussiste giustificazione ad una solenne disobbedienza.
    Padre Pio disse xhe dobbiamo pregare , portare ubbidienza alla chiesa e al Papa.
    Quando questo non è più valido ?
    Il vero Paia è Benedetto XVI, va bene, ma credo sia ora giunto il momento xhe sciolga i dubbi e non lasci il gregge alla merce’ di incertezze o errori ….noi leggiamo yra le righe, interpretiamo momenti, vediamo segnali ma prendere una posizione integrale ci deve essere chiarezza.
    Un esempio : chi non va più a messa fa bene o fa male?

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Signora Laura, niente “panico”.

      Innanzi tutto:

      – crede, dall’esempio di vita di Mons. Schneider, che Sua Eccellenza stia istigando alla ribellione e alla disobbedienza?! Certo che no!!!
      Intende semplicemente far riflettere sul significato dell’obbedienza che spesso NON è rettamente intesa!
      Inoltre, di fronte a certe derive di stampo chiaramente eretico, cerca di infondere forza per non soccombere qualora venissero proposte dai più alti in gerarchia. Cosa che purtroppo già accade in diverse nazioni. E mette in grave pericolo la Fede.

      – Andare alla Santa Messa e vivere i Sacramenti NON è opzionale per un cattolico. E’ vita spirituale che va mantenuta ancor più salda, dato il momento di confusione (un eufemismo)!!! Non trova anche lei?

      – il fenomeno dei “laici clericalizzati”, di cui nessuno ahimè parla, lo trovo estremamente grave, in quanto non possono fare i pastorucoli improvvisati, spesso senza neppure un minimo di conoscenze teologiche e una vita spirituale nulla.

      E’ dunque a un padre spirituale che bisogna rivolgersi!

      Ne cerchi uno nella sua diocesi, cerchi il Penitenziere che di solito ogni Duomo ha, e veda se è di retta dottrina e disposto a seguirla nelle vie dello Spirito, signora Laura.

      – Non si può stare senza sacerdoti!
      Quelli validi sono pochi, è vero, ma ci sono! Si preghi per ottener la grazia di incrociarne uno!

      – La questione dei “Papi” è di competenza di esperti del Diritto Canonico e di Prelati preparati e accorti in tal senso. Punto. Attendiamo che si esprimano loro, senza lasciarci sbandare dall’insorgere di questa o quell’altra inchiesta.
      Il clamore fa notizia e soldi, non dimentichiamolo.

      Ora, per tornare a mons. Schneider, non ci si può fermare al titolo dell’articolo che è fatto proprio – e ovviamente – per catturare l’attenzione.
      Occorre andare oltre e non essere superficiali (un discorso generale, il mio, signora Laura!).
      Ripeto: Monsignore NON sta affatto spingendo alla rivolta o ad atti di disobbedienza.
      Sta, con molta semplicità e concretezza, trattando il tema dell’obbedienza che è assolutamente urgente indagare e assimilare, imitando esempi miti e pacati di vescovi e cardinali che in coscienza hanno dovuto dire la loro, con ogni rispetto filiale (vedi i cardinali dei Dubia), su questioni in cui Francesco I non si era mantenuto nel solco della tradizione della Chiesa di sempre.

      Perchè mai tanto fermento, per queste parole del vescovo kazako, allora?
      Occorre tranquillità di spirito – e non agitazione – per recepire correttamente qualunque messaggio, a mio avviso.
      Spesso affrontiamo di pancia, ciò che invece esige testa! Preghiamo il Santo Rosario per aver luce e per il clero tutto!

      La ringrazio per avermi fornito questo spunto, signora Laura.

      Buone cose e, soprattutto, buona Santa Messa.😊

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Piccola doverosa postilla alla “questione dei Papi”:

        Mons. Schneider come il cardinal Muller – giusto per richiamare due prelati arcinoti e di retta dottrina – riconoscono Francesco I come Papa! Attenzione, dunque!
        Ricordo lo stesso nostro Tosatti riferire durante una diretta che cardinali partecipanti al conclave, non “bergogliani”, ritenevano il conclave del tutto valido.
        Quindi la questione dei Papi è una cosa, la questione dei due Papi decisamente altra…
        Non lasciamoci fuorviare da nessuno – tanto meno da laici interessati a cavalcare l’onda – e seguiamo i veri Pastori della Chiesa che Dio, nella Sua Provvidenza, pur ci ha lasciato!

        I tempi di Dio, poi, non sono i nostri…

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Finalmente giunge a noi la voce di questo mite vescovo dalle idee chiare e dagli esempi limpidi!

    MARIA MICHELA, mi unisco idealmente a lei nella lettura!😉

    A coronamento delle parole di Mons. Schneider, da soppesare con molta attenzione, ricordo cosa disse, a proposito dell’obbedienza, la Madonna della Rivelazione delle Tre Fontane:

    “Vedi figlio mio – mi dice la Vergine – anche se chi dà un ordine ti sembra che sbagli, tu sei tenuto a ubbidire, a meno che quest’ordine tocchi la FEDE, la MORALE e la CARITA’. Allora no!”

    Era il 28 aprile 1986.

    E due anni dopo, il Cornacchiola scrive:

    “Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio (21 settembre 1988)”.

    Credo Monsignor Schneider abbia veicolato, in totale minimalismo teologico, il vero significato di Obbedienza.
    Deo gratias!

    Basterebbe poi osservare la Vergine Santissima, San Giuseppe e il Gesù dodicenne descritti nei Vangeli, per addentrarsi più compiutamente nel concetto rettamente inteso di questa virtù – quasi del tutto dimenticata, falsificata e snobbata -, che deve necessariamente partire da una adesione totalmente interiore per darsi correttamente anche all’esterno…

    Poi, l’eventuale divario – che taluni percepiscono erroneamente – tra princìpi essenziali del diritto divino e diritto casuistico mutevole a me pare che non possa essere per nulla vissuto come un ostacolo, essendo Dio totalmente libero e svincolato da leggi, ma qui ci si addentra in un argomento densissimo e “tecnico” che, per motivi anche di tempo, non si può abbozzare su un forum. Nonostante l’innegabile utilità.

    Intanto, già i concetti riproposti da questo vescovo sono l’ossatura essenziale per tutti, sottolineando però che quei laici clericalizzati – ce ne sono molti, purtroppo – non hanno alcun diritto di procedere in una autonomia di percorso che avalli il loro tragico e malsano protagonismo con la scusa di sopperire a certo clero laicizzato…

    Il Salvatore è uno solo. E i sacerdoti sono Suoi ministri…

  • Giovanni ha detto:

    Ringraziamo Dio Padre , Gesù e lo Spirito Santo perchè ancora abbiamo qualche – raro – vescovo CATTOLICO

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