Vincenzo Fedele. Pensieri su Berlusconi e Meloni…

24 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione alcune riflessioni sul governo, e in particolare sul rapporto fra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi…buona lettura. 

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Governo Meloni, Berlusconi e l’apocalisse

Il governo è costituito, ha giurato, è nel pieno delle sue funzioni. Onore alla Meloni, prima donna nella Repubblica italiana a rivestire la carica di Presidente del Consiglio dei ministri. 

Chiude il governo dei “migliori” e già battezzano il nuovo come quello dei “mediocri”. Se i migliori hanno fatto gli sfracelli che vediamo, speriamo che i mediocri, come i piccoli dei Vangeli, abbiano la sapienza e la determinazione per rimettere l’Italia in carreggiata.

Le premesse erano pessime e si è fatto di tutto per avvelenare i pozzi e impedire l’arrivo di Giorgia a Palazzo Chigi. Si era appena spenta l’eco degli “appunti” dove Berlusconi definiva la Meloni “supponente, prepotente e arrogante” che scoppia la grana delle registrazioni audio in cui, sempre Berlusconi, parla bene di Putin e male di Zelenski.

I motivi di queste “grane” di inizio legislatura, e prima che la Meloni abbia ricevuto l’incarico dal Presidente Mattarella, possono essere due :

  1. E’ tutta una combine etero diretta, con la complicità o meno della Meloni stessa, per indirizzare univocamente il governo da formare e limitarlo nelle sue azioni e nelle scelte da attuare;
  2. La demenza senile è molto avanzata ed occorre che qualcuno chiarisca al Cavaliere che un po’ di cure e di tranquillità in famiglia sarebbe indicata per il suo perturbato stato di salute;
  3. La voglia di Berlusconi di tornare al centro della scena, magari con una aggiornata versione di Pratica di Mare che faccia tornare la pace in Europa, con lui nei panni di un “deus ex machina” che faccia calare dall’alto la soluzione dei problemi di guerra, economici, geopolitici, ecc.

Si ribadisce, con Guareschi, che i motivi possono essere due: l’potesi b) e c) coincidono.

L’ipotesi b/c è la più probabile e la sigillerei invitando tutti noi a meditare su come saremo in vecchiaia, sperando di arrivarci, quando non ci renderemo conto che la realtà è diversa da come noi la percepiamo. E’ sperabile, quindi, che si trovi qualcuno che voglia veramente bene al Cavaliere, gli stia vicino e lo consigli al meglio per evitare di fare del male a se stesso ed agli altri.

L’ipotesi a), invece, è molto più intrigante e va analizzata nei dettagli.

Il Cavaliere tiene in bella vista nell’aula l’elenco dei difetti della futura capo di governo. Non pensa che teleobiettivi e telecamere sono sempre in funzione?  Non pensa che, oltre ai fotografi, anche qualche “collega”, amico o avversario, con un normale telefonino possa fotografarlo ? Siamo sicuri che la “leggerezza” berlusconiana non sia stato un preciso messaggio mediatico ?

La risposta della Meloni, poi, sembra un capolavoro di prontezza e nobiltà. Coglie la palla al balzo, non scende nell’agone degli improperi e si eleva su un piano superiore: “aggiunga che non sono ricattabile”.

Alla luce degli avvenimenti successivi questa forbita risposta getta, però, una luce diversa sulla sceneggiata.

Ad uno che ti qualifica come supponente (o prepotente o arrogante), ben difficilmente replichi che non sei ricattabile, a meno che il “ricatto” non ci sia realmente stato e vuoi toglierti qualche sassolino dalla scarpa, dopo aver annullato il ricatto e aver vinto sul ricattatore.

Che qualcosa sia realmente accaduto è innegabile. La Russa viene eletto senza Forza Italia e con una ventina di voti, figli di NN, spuntati dal nulla e che rimangono senza paternità. 20 voti non si raccolgono per  la bellezza e la simpatia del faccione rubicondo di La Russa. Un qualche movimento c’è stato e comprende almeno il sapere in anticipo che Forza Italia si asterrà, avere il tempo di cercare aiuti esterni ed anonimi, trovare sponda e voti ed infine attuare l’offensiva nel segreto dei catafalchi senza lasciare tracce.

Se così fosse (a pensare male si fa peccato ma …) vuol dire che qualche passerotto forzaitaliota che sapeva, ha riferito consentendo la contromossa. Vuol dire anche che il centrodestra, unito e compatto, si muove in realtà in un covo di vipere e di 007 infiltrati ed in servizio permanente. Vuol dire, infine, che il problema va molto, ma molto, al di là della Ronzulli.

Come in un film giallo, però, gli avvenimenti mostrano altri colpi di scena con sviluppi imprevisti.

Spuntano gli spezzoni di registrazione del discorso del Berlusca su Putin e Zelensky. Berlusconi non sta parlando al bar con un vecchio amico davanti ad una birra e qualcuno, di straforo, lo registra. Parla ai suoi parlamentari, quindi è un discorso politico con tanto di applausi. All’incontro erano presenti non solo i parlamentari, ma anche molti portaborse dei parlamentari stessi. 

Berlusconi dice quelle cose a livello “confidenziale” ? Dice, al microfono, parole indicibili  e che avrebbero dovuto rimanere segrete ? Ma stiamo scherzando ?

A questo punto le domande e le ipotesi realistiche spaziano in un campo vastissimo:

Perchè vengono divulgati solo degli spezzoni ? 

Basterebbe aver eliminato un finale tipo : “nonostante tutto questo, la lealtà e gli impegni del nostro paese vengono prima e noi rimaniamo atlantisiti” e le conclusioni risulterebbero opposte a quanto divulgato. 

Ammesso, però, che il succo del discorso sia realmente quello pubblicato (e probabilmente è così), Berlusca non ha detto nulla che non sia vero e non sia da tutti conosciuto. Se proprio dobbiamo fare un appunto, dovremmo dire che ha omesso diverse cose : ad esempio che Putin, nel 2014, non ha ragito al colpo di stato finanziato dagli USA, e rimasto impunito,  limitandosi a salvare la vita al destituito Presidente legittimo che è dovuto fuggire. Non ha citato gli accordi di Minsk, firmati amche da Germania e Francia, disattesi e mai applicati. Ha omesso le proposte scritte, fatte da Putin agli USA nel dicembre 2021, alle quali la NATO non ha mai neanche risposto. 

Anche su Zelensky, ha per caso detto cose che la maggioranza degli italiani non pensa ? Lo certificano anche gli ultimi sondaggi che oltre il 70 % degli italiani, e degli europei, ritiene che Zelensky ha esagerato.

Quindi, in realtà, non ci sarebbe nulla di nuovo sotto il sole se non una buona dose di realpolitik (guardate che le cose stanno così e se vogliamo la pace è da qui che bisogna partire). Quindi, verrebbe da dire, tanto rumore per nulla ?

Anche questo non è vero, perchè quelle cose il Berlusca le ha dette ben sapendo che sarebbero state divulgate e che avrebbero creato inciampi. La Meloni ha dovuto ribadire con forza la fedeltà alla NATO ed alla UE, ipotecando la continuità nella fornitura di armi a Kiev, perchè, anche in futuro, se l’Italia si scosterà dalla demenziale linea attuale verremo trattati da traditori ricordando il discorso di Berlusconi e le rassicurazioni meloniane. Berlusconi agente nemico infiltrato sotto copertura ?

Ci sono molte cose che non si comprendono, anche attenendoci ai fatti ed ai dubbi che scaturisicono dai fatti palesi. Quelli occulti non li conosciamo, ma riteniamo ci siano, come si evince dalla risposta meloniana discussa sopra (non sono ricattabile).

Anche ragionare sul “cui prodest” in questo contesto di imponderabilità non è utile in quanto, nello scenario attuale, questo caos non aiuta nessuno degli attori “visibili” in campo. 

Non aiuta Berlusconi, che fa la figura da ebete ed ha dovuto fare marcia indietro. Non aiuta Putin che vedrà alzare altre barricate. Non aiuta la Meloni ed il nuovo governo che sarà maggiormente sotto tutela. Non aiuta l’UE che vede aumentare conflittualità e dubbi in una nazione aggiuntiva, oltre quelle che hanno già sparigliato le carte. Non aiuta l’Italia che vede totalmente cancellate  opzioni strategiche che potevano essere percorse ed invece sono vietate.

Non aiuta Tajani che si è sgolato a confermare l’atlantismo suo e del suo partito. 

Il giuramento che, come tutti i ministri, ha pronunciato prevede fedeltà alle Leggi ed alla Costituzione e prevede di “esercitare il mandato e le funzioni operando nell’interesse esclusivo della Nazione“. 

Di questo giuramento solenne NESSUNO si ricorderà se l’Italia deciderà di non inviare più armi in Ucraina, come detta la Costituzione italiana , o se opererà per favorire trattative di pace, porre fine alla guerra, mitigare le sanzioni, riprendere i normali approvvigionamenti di gas, trovare modi per abbassarne i prezzi, “operando nell’interesse ESCLUSIVO della Nazione“. 

Tutti ricorderanno invece i “giurin giuretto” pronunciati da Tajani, con la destra al cuore e la sinistra su una copia fresca di stampa di Repubblica, di eterno atlantismo, europeismo, antiputinismo e pusillanimismo per mettere una toppa alle senilità berlusconiane. Brutto sintomo che il primo atto di Tajani sia stato telefonare al suo omologo ucraino per garantire il pieno appoggio italiano al paese aggredito dall’orso russo.

Analoga orticaria mi stimolano gli auguri di Zelensky alla Meloni: PACE E PROSPERITA’ IN UCRAINA, IN ITALIA E NEL MONDO, ha scritto il comico presidente. Leonard Nimoy, nei panni del dottor Spock, non avrebbe potuto dire meglio nel mondo ideale che interpretava. Sempre di attori si tratta. Appunto.

Non ricevendo aiuti neanche dal “cui prodest”, dovremmo considerare altri ragionamenti che aprono orizzonti infiniti di conflittualità, sospetti, asservimenti estremamente tragici e analogamente pessimi.

Sarebbe il constatare che non  vero che noi siamo solo colonizzati dagli USA. 

Siamo servi di poteri incogniti che hanno colonizzato anche gli USA e che usano anche il fantaccino Biden come incaricato pro tempore.

Siamo pedine in una partita molto più grande di noi, che negli USA è variabile in base alla presidenza ed in cui, infatti, il gioco è cambiato nei 4 anni di Trump e potrebbe nuovamente cambiare a Novembre con le elezioni di medio termine. Siamo schiacciati nello scontro tra questi poteri globalisti che utilizzano anche gli USA contro Cina e Russia. Che usano l’Ucraina per un conflitto finale che distruggerà l’Europa e ridisegnerà la geografia economica e di potere mondiale. Gli stessi poteri che hanno scatenato la tragica farsa della pandemia COVID che ci perseguita da quasi 3 anni e che vogliono perpetuare. 

Che continuano a sfruttare e colonizzare l’Africa, che vogliono far tornare Lula in Brasile, che non accettano che l’Arabia Saudita rompa con gli USA per allearsi con la Cina, che ci vende il 5 G illudendoci che investono migliaia di miliardi per farci scaricare un film o un gioco in metà tempo, che continuano a mettere i cambiamenti climatici fra le priorità assolute dando credibilità ai gretini, che sono riusciti ad infiltrarsi fin nei vertici della chiesa cattolica romana, ecc.

Avevamo scritto (vedi quì) che era preferibile che il 20 e 21 ottobre al fallimento europeo ci andasse Draghi (i morti seppelliscano i loro morti), e così è stato. I media nostrani, però, hanno visto un altro film.

Non c’è stato giornale di regime, o telegiornale, che non abbia magnificato l’ultima uscita del migliore con il raggiungimento di tutti gli obiettivi. Tetto al prezzo del gas, Europa di nuovo unita, magnifiche sorti e progressive con cui dovrà confrontarsi la piccola Meloni.

Peccato che la realtà sia tutt’altra. Neanche un obiettivo è stato raggiunto. Lo stesso Draghi ha dichiarato che l’Europa continua ad affondare. Pur senza citare la Germania ha affermato : “quando qualcuno potente dice no al tetto del gas, i prezzi salgono, e questo crea danni immensi, perchè abbiamo finanziato la guerra di Putin e provocato la recessione“. E ancora “ci viene chiesta solidarietà nella condivisione dell’energia, ma non c’è solidarietà sui prezzi“.

Questo mentre il cancelliere Scholz, dopo  i 200 miliardi di Euro stanziati per salvare le aziende tedesche, i 10 miliardi per salvare UNIPER e gli altri 40 che sta iniettando, ha la faccia tosta di dire: “Dobbiamo trovare un modo per abbassare i prezzi in tutti i paesi senza contare sui sussidi pubblici, ma attraverso il mercato“.

Draghi se ne va ammettendo il fallimento europeo. Aveva sperato in un trionfo ed esce di scena con un tonfo. Ma per i media, e per gli italiani che li leggono, li vedono e li ascoltano, il trionfo è certificato.

Questa, purtroppo, è la situazione del paese che viene affidato al governo Meloni: 

  • Cittadini speranzosi, e con l’asticella delle attese molto alta, che il cambio di guardia ci faccia uscire dalle secche dove ci hanno portato i migliori;
  • Media che remano apertamente contro e non hanno remore a certificare il falso per diffondere quello che “qualcuno” comanda;
  • Vincoli di bilancio stringenti che non consentiranno le manovre espansive di cui ci sarebbe gran bisogno e che la gente attende;
  • Sindacati redivivi (si, non sono defunti, erano solo spariti), che oggi, guarda caso, erano a Piazza Santi Apostoli a chiedere aumento delle retribuzioni, aiuti alle famiglie per il caro energia, aiuti alle imprese per non licenziare, revisione delle pensioni, taglio del cuneo fiscale e molto altro promettendo un inverno caldo per compensare la mancanza di riscaldamento;
  • La BCE che aumenta i tassi e farà aumentare lo spread e l’UE che ci aspetta al varco per centellinare gli aiuti valutando ogni “si, però ….” che si dovesse pronunciare a Roma;
  • La NATO che fa le esercitazioni di guerra atomica ed i caccia italiani che di continuo si alzano in volo in Polonia per contrastare aerei russi che si avvicinano al confine.

In questo contesto il governo si dovrà muovere con piedi di piombo, agilità da gazzella, grinta da leone, astuzia da serpente, determinazione da …. Meloni. 

Il pericolo è ancora maggiore, quando il nemico è subdolo, non si fa vedere e gli scenari che fanno da corollario all’ipotesi a) di apertura fanno tremare le vene e i polsi. Forse è molto meglio pensare che sia realista l’ipotesi b/c  e che Berlusconi sia un po’ ebete, (come è in realtà), sorridendo con tristezza sulla parabola di un uomo che non si rassegna alla fine che, prima o poi, arriva per tutti.

Forse è di buon auspicio, nulla accade per caso, che il giuramento del nuovo governo sia avvenuto nel giorno che fa memoria di San Giovanni Paolo II e che lui, dall’alto, protegga il suo paese ed il nostro. 

Vincenzo Fedele

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1 commento

  • Carmela ha detto:

    Bella e condivisibile riflessione. Dobbiamo tutti tornare ai valori dei nostri antenati