Aurelio Porfiri. Il Tradizionalismo e le Sue Zavorre.

20 Ottobre 2022 Pubblicato da 49 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri offre alla vostra attenzione queste riflessioni – talvolta puntute – sul mondo che si vuole definire del tradizionalismo cattolico. Buona lettura, e discussione…

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Il tradizionalismo e le sue zavorre

Mi occupo da molti anni di temi legati alla tradizione e specialmente del tradizionalismo cattolico. Ora, ho già affermato che è quantomeno problematico identificare la tradizione con il tradizionalismo che ne è semmai una rivendicazione. Ci sono bravissime persone nel mondo cattolico tradizionale (che preferisco a tradizionalista), persone sinceramente motivate da ragioni che io trovo del tutto condivisibili.

Purtroppo, come ad altri, a me non piace vedere questo mondo sotto attacco da coloro che dovrebbero essere accoglienti, inclusivi, periferici. Detto questo, sarebbe disonesto dire che lo salvo in blocco, perché purtroppo come tutti gli organismi viventi sviluppa delle vere e proprie patologie che da un certo punto di vista sono inevitabili ma verso cui bisogna stare attenti, perché a volte divengono il volto pubblico della tradizione che invece con loro non dovrebbe avere niente a che fare. Sono vere e proprie zavorre che appesantiscono questo mondo e lo tirano giù ben bene.

Ci sono coloro che per esempio “ostentano” santità come fosse un profumo. Li vedi compunti, dolenti pure a un matrimonio. Sono coloro che si “sindonizzano” sulle sequenze della contrizione a prescindere e che pretendono di essere visti perché sennò si rovinerebbe tutto l’effetto. Nessuno li obbliga ad essere tristi, tantomeno il Padreterno. La santità è una luce che emana da dentro, se non c’è è inutile falsificarla. Si può essere santi facendo le cose normali in modo straordinario, come ci insegna la piccola via di santa Teresa di Gesù Bambino.

Poi ci sono quelli che sono sempre sull’orlo di un precipizio, coloro che pensano che non ci sono abbastanza problemi, bisogna continuamente crearne degli altri. Sono le persone che temono “loro”, che si nascondono da “loro”, che denunciano continuamente “loro”. Ma “loro chi? Mi verrebbe da dire con una certa decisione ma poi, come direbbe Totò, “desisto”.

Ci sono coloro che si servono della patina tradizionalista per scaricare rancori che probabilmente attengono più alla sfera privata che a altro. Ce ne sono al di qua e al di là dell’oceano Pacifico, sempre pronti ad assaltare Fort Knox andando appresso agli indiani metropolitani con leggende al seguito. Si presentano come “eroi della fede”, quando poi se i banchi parlassero dovrebbero solo nascondersi. Ce ne sono in tutte le categorie, compresi giornalisti e accademici, che dietro la passata di vernice di devozione covano risentimento, invidia e cieca ambizione. Ripeto, sono qua e là e se ne dovrebbe pure parlare. Io non ho mai preteso di essere un eroe della fede, dico quello che penso giusto malgrado le mie mancanze che denuncio ogni tre righe in molti miei articoli.

La tradizione cattolica è qualcosa così grande che non dovremmo svenderla a coloro che sono a tutti gli effetti, lupi in vesti di agnelli.

 

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49 commenti

  • Rolando ha detto:

    Evidentemente la “cattolicità” non manca di “universalità”.
    Sarà casomai il deposito dottrinale della cristianità a confliggere con la cattolicità. E la testimonianza che ho riportata ne è una tragica prova. Si tratta di materiale traduzione od evoluzione? Di una lotta per la conservazione della lettera che uccide, per dirla con Paolo, o dello spirito che vivifica? Ma io una contraddizione circa questa tragedia della “cattolicità” ho sentore di coglierla già proprio in Paolo, uomo romano di cultura ellenica che recita la parte del giudeo, come scrive Porfirio e come altrettanto chiaramente Giovanni Reale annota che non si sa a chi Porfirio si riferisca. E qui il discorso si fa pregnante….

    • Rolando ha detto:

      È in riferimento ad OCCHI APERTI del 22 ottobre ore 20:21.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Rolando carissimo, le fonti da cui si attinge sono importanti.
        Se lei ritiene di esser vocato ad una autonomia di pensiero e percorso – come mi pare di aver appreso da diversi suoi interventi che seguo con grande interesse, pur “ascoltando” preferenzialmente la sua personalità – non vedo come possa basare i suoi dubbi, o anche certezze, su Porfirio. O chi per esso.
        Al cospetto di Dio, chieda! O taccia e ascolti, se preferisce.
        Così, forse, potrà essere più coerente con la sua scelta di totale autonomia di pensiero, o mi inganno?
        Ma se lei si pone al seguito di un filosofo che scrisse un trattato contro i cristiani per salvare un paganesimo “soccombente” (oggi gioirebbe!) e che non comprendeva lo Spirito che vivifica perché attaccato convintamente alla Lettera che uccide, è chiaro che resterà perplesso e meditabondo, come lo fu Nicodemo…

        “L’essere e il vero coincidono”…

        Le posto una piacevolissima conferenza di Giovanni Reale a tema mito di Er, sperando nel frattempo a STILOBATE fischino le orecchie😊.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          ROBERTO ZANI se dovesse leggerci, avrei gran piacere di un suo intervento. Non la dimentico, carissimo!

        • Rolando ha detto:

          Carissimo STILOBATE , ti ringrazio subito immensamente per la conferenza di G. Reale, che mi hai postato e che mi sono scaricata e che mediterò parola per parola.
          L’ultimo libro della collana “Il pensiero occidentale” da lui fortemente voluto: PROVERBI, SENTENZE E MASSIME DI SAGGEZZA IN GRECIA E A ROMA, quasi glorioso lascito testamentario di una mente sì grande, è oro per me.
          Quanto alla tua risposta, intanto rifletto. Premetto solo che non può esserci pensiero senza relazione ed ogni personale conclusione è sempre e comunque relativa in senso evolutivo.
          Meister Eckart poi… Intanto grazie infinite ed un caro saluto.

          • Rolando ha detto:

            Scusa, non Stilobate, ma OCCHI APERTI!. Cosa vuoi con questi pseudonimi….uno più bello dell’altro….

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Prima o poi riuscirò a trovare le giuste parole e la giusta occasione per dirti perchè ti voglio bene, Rolando carissimo.

            Intanto GRAZIE A TE.

        • Rolando ha detto:

          Carissimo OCCHI APERTI.
          Vorrei essere tagliente come la spada a doppio taglio.
          L’intervento di STILOBATE del 29 luglio 2022 alle 19:54, che qui ho ripostato, io l’ho intuito tutto riassunto nelle sue due parole iniziali: “Che dire”.
          Il tuo, mio pur carissimo Occhi Aperti, in quattro: “Al cospetto di Dio”.
          “Davanti a Dio o ci si inginocchia o si trema” ha tuonato, citando, un fanatico parroco tradizionalista il giorno della Pasqua di Risurrezione [smentito in seguito da un Arcivescovo !].
          Al cospetto di quale Dio? Il Dio di cui il mio cuore è assetato così come il tuo cuore del Tuo? O il Dio di Crizia (19Fr43)? O il Dio/Dei di Porfirio? O quello di Meister Eckart?
          Si iniquitates observaveris Domine, Domine, quis substinebit?
          Se colpe custodisci Yah, Adonay, chi sussisterà?
          Che sia una colpa cercarLo anche senza sperare nell’antropocentrico egoismo d’una vita eterna personale secondo dottrina, ma solo e soltanto per una “conoscenza” di Bellezza e d’amore?! Per questo Er e Crizia, brutte o belle copie di dottrine postume, mi hanno aperti gli occhi, ma non il cuore perennemente assetato donec requiescat in Te. Qualsiasi cosa Egli sia. Sono uomo e vorrei nessun umano soffrisse a causa della cattiveria e dell’amore di un altro umano.

          • Rolando ha detto:

            Copie, inteso come originali-copie tra loro, ma fonti di dottrine postume, almeno per la civiltà occidentale.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Il perchè ti voglio bene, emerge perfettamente in questo tuo appassionato e sincerissimo commento.
            E Stilum diventa depositario dei più intimi “segreti” di tante anime.
            Considero con grandissimo stupore, talvolta (ora, per esempio), che c’è tanta diversità e tanta bellezza grazie a questa antibabele che è Stilum…

            Ti rispondo con qualche pensiero di Dàvila perchè ora, le tue parole che ho appena letto, mi “distraggono” da tutto e ho bisogno di ruminarle:

            “L’uomo moderno non ama, si rifugia nell’amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma” e diceva anche che “l’inquietudine è frutto di un eccesso di fede nella stabilità delle cose”.
            Diceva poi: “se Dio fosse il punto di arrivo di un ragionamento, non sentirei alcuna necessità di adorarLo. Ma Dio non è solo la sostanza di ciò che spero, è anche la sostanza di ciò che vivo”…

            Un fraterno abbraccio per ora. E GRAZIE, Rolando!

          • Rolando ha detto:

            Caro Occhi Aperti, grazie.
            Meister Eckhart scriveva che nessuno ama tanto Dio come colui che continuamente lo pensa.
            Ineffabile Mistero in cui, con cui, per cui ogni cuore umano abitante dell’Universo processa immagini-pensiero.
            L’Universo è sua Gloria. Non è locale.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Invece io vorrei che, al di là delle parole, tu intuissi – ma lo leggo ora, nel tuo ultimo messaggio di oggi delle 11.42! – che non è mai la Dottrina a dividere ma una scelta del tutto personale che io, fossi anche il peggior indottrinato secondo il tuo giudizio, mai farei!

            Cerco così di comunicare – con i miei molti limiti – in tante lingue diverse, quanto diversi sono i miei interlocutori, mai abbandonando, disertando od offendendo la mia vocazione, anzi, comprendendola meglio attraverso ogni persona che incrocia il passo col mio.

            Lo fai anche tu, a tuo modo, a me pare.

            Con Stilobate puoi volare alto nel cielo della tua grande erudizione e spaziare come più ti piace. Con Occhi Aperti! ti ritrovi su tutt’altra giostra, eppur mai ti neghi!
            E, a dire il vero, non ti vedo mai avaro con nessuno, mio caro amico Rolando che una volta scrivesti, su Stilum a non so più chi (forse era Nippo), un tuo indimenticabile e utilissimo pensiero: “Il trovarsi d’accordo cela l’insidia dell’equivoco”…
            Come avevi ragione a dirlo! Come mi ha fatto bene imbattermi in queste tue parole!

            Poi, il “Che dire…” del nostro Stilobate ti cheta e ti anima perché ti conferma che tu, cosmonauta mai approdato, non cerchi isole felici ma mondi in cui vagare e spenderti alla ricerca di Bellezza e Amore, come tu stesso mi dici.

            Eppure…

            Rolando, dimmi, ti ricordi tu quel che scrissi mesi orsono riguardo ad una tua esperienza ai pressi di una tomba durante qualche scavo archeologico (non ricordo con precisione il tuo racconto, ricordo con precisione il tuo stato d’animo e il mio)?

            Io iniziai a “seguirti” da allora, sai.

            Prima avevo l’impressione di un Rolando “Cavallo Pazzo” – perdona la mia espressione rozza che non ha alcun tipo di risvolto offensivo – spesso imbizzarrito e scalpitante, ma quando tu raccontasti di quella tua “cognizione”, colsi un non so che di “mistico” che tuttora colgo in te.

            E allora, perdonami, ma che differenza può mai esserci tra il tuo Dio e il mio Dio?
            Siamo noi a fare questa differenza insulsa! E solo perchè Lo percepiamo in modo diverso? O perchè ne parliamo in modo diverso?

            E che disagio può mai indurre essere sollecitati a stare al Suo cospetto quando si è già protesi nella continua ricerca delle Sue tracce e della Sua presenza? Che è dentro…

            Il tuo cuore perennemente assetato… Ecco il “Che dire”…

            Il mio cuore perennemente assetato. Esattamente come il tuo, pur così diversi. Financo opposti, in apparenza.

            La Dottrina – come forse ti esprimeresti tu – non mi ha tolto alcuna sete, Rolando! Tutt’altro…

            E Cristo, sai, anche se tu non Lo credi Dio, non insegna certo a “sperare nell’antropocentrico egoismo d’una vita eterna personale secondo dottrina”!
            Non confondere i cattivi esempi di troppi cattolici con la realtà del messaggio cristiano che non può essere compreso attraverso capacità cognitive o nozioni ma vivendolo e attualizzandolo in un cammino continuo di amore, in una scalata che termina quando esaliamo l’ultimo respiro.

            E sulla sofferenza, mistero insondabile, ne disse bene Bloy che cito con pressapochismo nelle parole, non nel concetto: essa ci è incomprensibile perché è di origine angelica…

            Una grandissima e profondissima verità che mi è di aiuto riflettere sempre.

            Ma non tutto possiamo scandagliare.
            E d’altronde fu detto (Jung): “Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima. Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”.

            Rolando carissimo, provo tremenda insoddisfazione a farti pervenire questo mio inadeguatissimo commento ma lo preferisco al silenzio.

            Confido tu saprai leggere oltre le righe, oltre la mia incapacità di esprimere quel che tu vai suscitando in me con le tue esternazioni che toccano mille corde, temi infiniti che Dio solo conserva e di cui è depositario.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Non quel che io “scrissi” ma quel che tu scrivesti…pardon…perdo colpi. Urge ritirarmi nel mio Getsemani😊

          • Rolando ha detto:

            Caro Occhi Aperti, mi sento sintonizzato col tuo scritto delle 13:36 di oggi 25.
            Sai che non ricordo anch’io di tomba, di scavi. Cito spesso Ebla, gli scavi del tempio di Ras/Resed, Dio del Male, ( Gn4,7 ), ma ora mi sfugge.
            Quanto alla dottrina, se non me l’avessero insegnata, se non l’avessi appresa, come avrei potuto rifletterci sopra col sopravvenire di ulteriori conoscenze e quindi cambiare, senza smettere di ricercare. La sete di Dio, del Mistero Ineffabile, non può essere soddisfatta dalle dottrine, dai deposito di qualsiasi genere…. Di lui è pieno l’Universo del salmo 24 ed il cuore dei suoi abitanti.
            Grazie ancora. Ciao.

        • Rolando ha detto:

          Ho riflettuto sulle parole di G. Reale in questa conferenza sul mito di Er.
          “ORDINE AL DISORDINE : QUESTA È L’IDEA DI BENE”.
          Prettamente scientifica più che metafisica questa affermazione.
          Ma le dieci possibili ragioni della tristezza del pensiero di George Steiner conciliano con l’adattamento dei nostri occhi alla verità della realtà, menzionato da Reale, ma…inadattabile.
          Grazie, Occhi Aperti.

          • Rolando ha detto:

            E ORDINE in Natura non è adattamento selettivo?
            Già Agostino scriveva: “Serva ordinem et ordo servabitur te”.
            Qual è l’ordine della cristianità nella sua presunta cattolicità, cioè Universalità?
            Non penso certo quello dell’Ortodossia del Patriarca di Mosca e di Putin che ne fa un’arma!
            Il bellissimo salmo 24 recita: A YHWH la Terra e la totalità di Universo e abitanti in esso. TEVEL, Universo/mondo, immenso, rete. Word wide web. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. È mio amico ogni uomo del TEVEL/OIKOYMENH.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Porfiri carissimo, menomale che ha lanciato questo “osso”😂: noto con vivo piacere che dal nuovo sito, finalmente, si è accesa la prima discussione!!!

    In effetti una comunità che non comunica è una comunità morta…oppure…sotto regime. E allora, quando si dovesse esprimere, fioccheranno solo consensi, plausi, ruffianerie varie…

    Spero di cuore proseguirà a infiammare gli animi…vento in poppa per la nuova nave!

    Intanto posto una indimenticabile interpretazione, tanto per stare sul tema “farisei”:

    https://youtu.be/i-XMz-U7G8Y

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      La parte finale è la migliore: “A voi, che allontanate da Me i vostri figli” con quel che segue

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        “quel che segue” è misericordia di Cristo che si premura di non chiudere mai la porta in faccia a nessuno, ma…
        E’ il “ma” a far la differenza.
        Chiaro che poi ognuno recepisce in base al proprio grado di maturità, di fede, di sensibilità.
        Resta il fatto che il tema dei “farisei” spacca.
        Da Laporta a Porfiri fino a Nippo e a diversi altri stilumcuriali, l’argomento è molto sentito e coinvolgente.
        Ne fossimo tutti toccati nel vivo, giacchè tutti riguarda.
        Ma, mentre le dico questo, mi sorge un dubbio: riguarda davvero tutti?
        Domandina “teologica”, non superficiale e scontata come potrebbe apparire.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Veramente il seguito di quel passo evangelico pende dalla parte della giustizia più che della misericordia; una ragione ci sarà. E’ vero che certi cardinali, se ben ricordo, riscrivono la Bibbia sostenendo che Dio ha salvato Sodoma e Gomorra, ma meglio non indagare sul perché.
          Per lei il fariseo è colui che si crede giusto di fronte a Dio.
          Ma credo che nessuno possa rivaleggiare in maturità, sensibilità e soprattutto fede con l’Aquinate, per il quale i Farisei sapevano che Cristo era il Messia, ma lo negavano in pubblico per non perdere il loro potere.
          Temo le sia sfuggito il senso del mio intervento per cui glielo ripeto: “Guai a voi, che allontanate da me i vostri figli”. Lei invoca misericordia sui Farisei, senza neppure far caso ai figli da essi allontanati. Capisce cosa intendo quando dico che oggi, tanti cattolici sembrano avere un’altra fede, tradotto: stare nel campo avverso?
          E quando Gesù dice: “Serpenti, razza di vipere” è mosso da rancore? Dalla risposta si capirà da che parte si è scelto di stare.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Perdoni ma non trovo così fondamentale capire il suo verbo – dandole per buono che io non abbia sufficiente comprendonio per cotante “sottigliezze” – nè mi aspetto si comprenda il mio: è il pensiero di Cristo che dovremmo sforzarci di comprendere. Tutto ruota attorno a Lui…

            E la domandina “teologica” resta.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Io invece trovo sintomatica la sua misericordia verso i Farisei ma non nei confronti delle vittime di costoro

          • Rolando ha detto:

            “… con l’Aquinate, per il quale i Farisei sapevano che Cristo era il Messia, ma lo negavano in pubblico per non perdere il loro potere.”.
            Sarà pure una mente eccelsa, ma non penso realisticamente storico che i Farisei, cui anche Gesù faceva parte disputando con loro e servendosi anche delle informazioni che circolavano tra loro, sapessero che Cristo era il Messia. Il che è come dire che so che l’acqua è acqua.
            Non penso pensassero e ritenessero Gesù il Nazireo o il Galileo il Messia secondo la visione danielica e tam meno tacessero per non perdere il loro potere. Questa del potere, forse, lo si può pensare per alcuni Sadducei. A quei tempi l’attesa era troppo forte per Israele e…appunto per Israele, non per una Chiesa di un nuovo patto. Pertanto l’avrebbero acquistato pienamente il potere senza il timore di perderlo. Che Gesù fosse un fariseo tra i Farisei compagno e maestro nelle mai conclusive discussioni lo dimostra anche la parabola dei lavoratori della vigna i quali vengono convocati al lavori nelle diverse ore del giorno e ricevono tutti la stessa paga. La risposta che dà il fariseo Gesù lascia un forte amaro d’ingiustizia in bocca, anche se resta vero che un padrone stabilisce quello che vuole nei sui patti se l’altro accetta. Ma la parabola, conosciuta anche nel Talmud palestinese, trova ben altra risposta in bocca ad un rabbi fariseo. E cioè: l’operaio che ha lavorato solo un’ora ha fatto un lavoro più produttivo di qualsiasi altro che ha lavorato due o più ore. A proposito di lavoro produttivo! E che risposta questo padrone secondo questo rabbi fariseo !

        • Rolando ha detto:

          “È il ” ma ” a far la differenza”
          E ce n’è uno grande, grande, messo in bocca a Gesù in lingua greca.
          ” So che siete discendenza di Abramo, ma cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi ” Gv 8, 37 ” voi che avete per padre il diavolo ” Gv 8, 44.
          Gesù era o non era della discendenza di Abramo, del seme di David, nato da donna?
          Sì, ma…

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Rolando ben trovato, caspita!:-)

            Sentivo la sua mancanza!

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Sì, ma era l’eterno Figlio Unigenito di Dio

          • Rolando ha detto:

            Sì, don Pietro Paolo, ma quante volte un figlio contraddice la volontà di suo padre! Quante!
            Anzi, lo stesso Gesù racconta di due figli che dicono l’uno Sì, l’altro No al Padre e poi fanno il contrario.
            Non è, per caso, caro don, che i preti la pensino al posto di Dio?
            Ma. C’è sempre un ma che investe anche l’uomo ebreo Gesù: quia cum homo sis, te deum facis. Ma, si sa, è solo una semplice falsa accusa.
            Solo che chi ha riferito e scritto nel 38 e.v. questa semplice accusa a Gaio Germanico, ha scritto anche di due empietà massime: ritenere che un uomo si faccia Dio o che Dio si faccia uomo. Era un ebreo alessandrino che ha fallito il suo tentativo di conciliare giudaismo ed ellenismo.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            “Era un ebreo alessandrino che ha fallito il suo tentativo di conciliare giudaismo ed ellenismo.”

            Leggendo il libro della Sapienza a me pare non abbia fallito per nulla. Checchè ne dica Riccardo Notte et similia…

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Grazie, Rolando, per aver “riportato” tra noi Stilobate, un altro carissimo che non dimentico mai e che mi ha giovato non poco conoscere.
            Ma è ovvio che arriva il tempo dei cambiamenti prima o poi – persino per Stilum! e non solo come Nave – e che ognuno ha il suo percorso e la sua vocazione da seguire.
            Eppure, anche un istante per incrociare il passo, è santa provvidenza per chi lo sa cogliere!

          • Rolando ha detto:

            Grazie, Grazie, caro OCCHI APERTI.
            Grazie alla PROVVIDENZA. Anche i fallimenti sono fatti. Altrimenti dove starebbe l’in-croce?
            Dum volvitur orbis stat crux. Circa il fallimento dell’Allessandrino pensavo a grandi menti del mondo ebraico, non certo a nomi o testi di casa. Cari saluti. Anche a STILOBATE.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            “Circa il fallimento dell’Allessandrino pensavo a grandi menti del mondo ebraico, non certo a nomi o testi di casa.”

            Rincuorante…😊

            Un carissimo saluto, Rolando.

      • Rolando ha detto:

        La parte finale è la migliore: “A voi, che allontanate da Me i vostri figli” con quel che segue.
        San Zeno, un santo del IV secolo, chiama i figli dei cristiani “i fiori della Chiesa”.
        Oggi dove sono questi fiori?, lamentava una voce in basilica a San Zeno.

  • Adriana 1 ha detto:

    Come mai, sotto all’articolo del Maestro Porfiri compaiono SOLO 4 risposte…le altre dove sono andate?

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Uno dei rari articoli in cui il M° Porfiri manca un po’ il bersaglio:

    “Ci sono coloro che per esempio “ostentano” santità come fosse un profumo. Li vedi compunti, dolenti pure a un matrimonio.”

    Ha ragione, ma è sicuro che il fenomeno sia limitato ai tradizionalisti? Ci sono anche le Novus Ordo in lacrime davanti al Santissimo, che poi hanno ombre indicibili (e spesso senza rimorsi) nel loro passato e presente.
    Preferisco le ostentazioni (se mai lo sono) delle Vetus Ordo, che almeno, ne sono certo, non abortiscono e hanno costumi da cristiane.
    Quanto agli uomini, siamo lì: più avviliti i Vetus Ordo, più annoiati gli altri. Atteggiamenti le cui ragioni lascio intuire.

    “Ci sono coloro che si servono della patina tradizionalista per scaricare rancori”

    Qui il M° Porfiri farebbe meglio a rileggersi certi commenti che parlano di cose molto gravi tra cui mobbing ricorrente e ubiquitario (come riferitomi anche da vari ex membri FSSPX), esclusione sociale e vere e proprie minacce senza alcun motivo apparente (poi senti dire che gli autori di quanto sopra sono in odor di cerchie esoteriche). Anche qui stendo un velo pietoso su ulteriori dettagli, ma se insistete sul rancore sarò ben lieto di fornirveli, così capirete meglio.
    Caro M° Porfiri, chi subisce simili abusi (non di natura sessuale) che deve fare, saltare di gioia e dire tutto il bene possibile degli responsabili di tali abomini? Spero di essere stato chiaro.
    Il M° poi non coglie il fatto che certe questioni vanno ben al di là del personale: una comunità (?) cattolica che invece di integrare scaccia la gente (sono parole di un religioso, non mie!) lascia il dubbio se tale comunità sia realmente cristiana o se le chiese non siano talora territori occupati da chi cristiano non è. Al lettore intelligente capire: sarebbe ingenuo pnesare che l’autodistruzione della Chiesa riguardi solo vescovi e cardinali corrotti, certe cose partono dalla base.

    C’è poi la questione ancora più cruciale e per nulla personale, della dispersione del gregge: mentre in altri Paesi (es. USA, Francia e non solo) i cattolici tradizionali sono una vera comunità che si organizza con proprie strutture (scuole parentali, fattorie, imprese) creando un mondo immune dalle storture di questa società, e per di più fa figli (non parliamo poi degli cattolici orientali e degli ortodossi), in Italia i cristiani invece di essere lievito nella pasta sono completamente passivi, al punto che certe pie pratiche acquistano il carattere di un alibi per fare scelte importanti quando è tempo di farle.
    E’ molto più facile passare bei momenti in chiesa e occuparsi di un cane a casa che avere una famiglia numerosa o entrare in convento, scelte entrambe dove la santità bisogna SUDARSELA, ma oggi detta santità sembra misurarsi dalle ore passate in chiesa.

    Il mondo cattolico pare essere cieco di fronte a simili questioni (di cui il collasso demografico è forse la più grave, come ha detto Suor Lucia: “L’attacco più forte sarà alla famiglia”) e indulgere in un ottimismo alla Reader’s Digest bollando di sfoghi personali la descrizione di fatti incontestabili.

    Nel frattempo il cattolicesimo vira sempre più verso un fenomeno virtuale, di nicchia e di élite, preludi alla sua sparizione come il senato nel 476: figli zero, vocazioni sottozero, ma tanti ricchi & famosi a rassicurarci in libri e trasmissioni TV sulla vita “edificante” (di pochi), e sulla primavera cattolica annunciata da 50 anni.
    Siamo sempre più protestanti, con telepredicatori a intrattenerci con discorsi mielosi mentre fuori dal televisore si consumano falsità e abominio.
    Considerazione finale in risposta a certi commenti: sono solo un povero peccatore, sicuramente più di tanti altri ma amo la verità al punto di non poterla tacere. Chi pensasse a uno sfogo personale resti pure nel suo cattolicesimo da Reader’s Digest, dove ufficialmente il cielo non è mai nuvoloso, rincorrendo l’ottimismo privo di gioia della società dei consumi

    • Rolando ha detto:

      Caro FORUM COSCIENZA MASCHILE, tu scrivi: “Considerazione finale in risposta a certi commenti: sono solo un povero peccatore, sicuramente più di tanti altri ma amo la verità al punto di non poterla tacere.”
      Allora, anch’io, senza preamboli, ti chiedo: “QUID EST VERITAS?”
      Vedi, io ancor cerco, ancor penso…
      Omnis homo fallax. E se tu, amico, sbagliassi nell’esporla, nell’insegnarla?
      È dal 29 luglio scorso, alle 19:54 che vado meditando su un Intervento di STILOBATE postato in questo sito in quel momento e che ho trovato, secondo il mio parere, il più saggio in assoluto, lasciando egualmente vere opposte conclusioni. “Che dire, Rolando… ” e che faccio seguire integralmente.

    • Rolando ha detto:

      ● STILOBATE
      29 Luglio 2022 alle 19:54

      Che dire, Rolando, non abbiamo elementi per determinare se a Paolo di Tarso fosse giunta notizia del mito di Er (ma allora anche di altri passi platonici di analogo tenore, come il mito del Carro in “Fedro” 246a e segg.). Non possiamo escluderlo. Come non possiamo escludere che Gesù stesso nel periodo trascorso nell’Egitto ellenizzato… *** Si tratta però di illazioni, suggestioni, e niente più. Io sono più incline a pensare che in Platone (e in Socrate) abbia soffiato lo Spirito, che in alcune illuminazioni della sua opera spiri un vero e proprio vento profetico (il professor Reale, da lei ricordato, ne era oltremodo convinto, e prima di lui lo furono molti altri). *** Mi è invece del tutto estranea l’ipotesi che Paolo abbia confezionato una fola per gonzi impastando fantasie mitologiche raccattate qua e là. Al contrario, penso che quello che spesso viene bollato come fantasia mitologica di questa o quella tradizione/cultura sia più spesso di quanto si creda il frutto di profonde intuizioni o, se si preferisce, di ispirazioni sulla vera costituzione delle cose. *** E proprio per questa ragione le congetture – spesso whishfulthinkingly antitradizionali e sempre, by necessity, antiteoretiche – di folologi e biblisti mi trovano piuttosto indifferente. Viene da dire: “Per altra via, per altri porti / verrai a piaggia…”. *** Un cordiale saluto.

      • Rolando ha detto:

        … non abbiamo elementi per determinare se a Paolo di Tarso fosse giunta notizia del mito di Er….
        Paolo era un uomo d’affari e di cultura. Non posso ritenerlo un ingenuo illetterato, ellenista solo per la lingua che usa nei suoi scritti. Già questi tradiscono notevoli riferimenti espliciti ed impliciti di autori noti. Anche se non abbiamo prove, io sono profondamente convinto che conoscesse molto bene la mitologia greca, compreso il mito di Er, che conoscesse Platone, Aristotele e soprattutto gli scritti di Filone alessandrino o quanto meno che fosse a conoscenza delle idee di quest’ultimo che si è speso per conciliare ellenismo e Giudaismo senza riuscirci. Paolo tenta questa via proponendo un Signore pur ammettendo di conoscere l’esistenza di tanti altri Signori alla pari. Lo scrive chiaramente. E mette a conoscenza delle sue teorie in ambienti culturali più favorevoli, come Roma verso cui mira e Corinto e con opportune amicizie della diaspora ebraica.
        Insomma è il vero inventore del cristianesimo che si è imposto nell’impero romano, falsificando le finalità patriottiche di quello messianico-giudaico di Yehoshua il Nazir. Quot capita, tot sententiae. E qui il buon Dio centra come ogni altro buon Dio della sete umana.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Credo che l’articolo del m° Porfiri abbia colpito in pieno Acido Prussico

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Non so cosa abbia ingenerato nel M° Porfiri questa opportuna riflessione.
      Non escludo possano essere state alcune parole di Mons. Viganò il quale, in un recentissimo post, induceva i “tradizionalisti” a un velato ma chiaro esame di coscienza…
      Certo è che fa estremo piacere una sana evoluzione di pensiero o anche una più semplice presa di coscienza, con tutto quel che da questo scaturisce.
      Il confronto e il dibattito sono importanti per crescere insieme: senza “contraddittorio” non c’è libertà di scelta nè libero arbitrio in fondo…

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Attendo un invito del M° Porfiri a una presa di coscienza dell’Opus Dei, per esempio. Ce n’è di gente uscita a pezzi da lì come in altri movimenti su cui si sorvola.
        Però all’Opus riconosco un indubbio e sempre più raro merito: non rompono gratuitamente le scatole al prossimo, vivono e lasciano vivere

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Una piccola integrazione, don Pietro Paolo: in effetti, e dopo aver seguito la discussione anche sulla nuova nave, ho il piacevole sospetto che ad ingenerare l’articolo bomba del nostro caro M° Porfiri possa essere stata anche una attenta osservazione della comunità stilumcuriale…😂
      Altrimenti non si spiega come abbia potuto una riflessione sincera ed equilibrata – che si può condividere o no – suscitare tante rimostranze…
      Eh sì, Porfiri, con ogni evidenza, ha colto perfettamente nel segno! Spero prosegua così: sulle ferite ci va il sale non il miele!

      Un buon sabato e una santa domenica a tutti!

      PS: l’argomento mette in profondo rilievo una totale mancanza di unità attorno a Cristo e alla Sua Parola, che non è parola d’uomo, per chi dice di credere.
      Mette altresì in rilievo una totale mancanza di rispetto nei confronti del Sacerdote, le cui osservazioni non si dovrebbero mai prendere alla leggera. Anche fosse il peggior sacerdote.
      Urge rileggersi la parte terza sul corpo mistico della Santa Chiesa nel Dialogo della Divina Provvidenza di S. Caterina!

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Veramente il sale veniva messo sulle ferite a scopo di tortura. Quanto sono buoni questi cattolici ecumenici ed irenisti.
        Per ritrovare “l’unità intorno alla Parola” (dopo il Concilio i Sacramenti passano in secondo piano, a partire dal Tabernacolo) si dovrebbe innanzitutto rileggere il Vangelo: per esempio Gesù non ha parlato di misericordia ai Farisei, spero non dispiaccia a nessuno

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Parto da qui a segnalare un primo, fatale errore, a mio sindacabilissimo giudizio:

    “Ci sono bravissime persone nel mondo cattolico tradizionale (che preferisco a tradizionalista)”.

    Ma che vor dì “mondo cattolico tradizionale” o “tradizionalista”?? MONDO CATTOLICO. PUNTO, semmai.

    Dire “mondo cattolico” dice il vero e l’essenziale; aggiungervi tradizionale o tradizionalista rende nullo il concetto fondamentale che è, appunto, “cattolico”!
    Dire cattolico è dire antirelativista! Dire cattolico è dire cristiano de Roma! Dire cattolico è dire tutto ciò che serve!

    “Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno”, disse una volta l’unico Maestro!

    Ma siccome vogliamo rivendicare la Traditio militando nel tradizionalismo – dice bene lo stesso Porfiri – eccoci già “perduti”, dando vita a quella fazione che riteniamo debba prevalere, dimenticando che “fazioso” non è più “cattolico” e che mettere Cristo al centro impedisce una “militanza umana”! Che è ciò che abbiamo sotto agli occhi, purtroppo…

    Anzichè predicare le verità di sempre, senza clamori ma facendole passare attraverso la nostra conversione personale, agitiamo le alabarde verso nemici che vanno conquistati con santità di vita – non quella falsa, sempre esibita e sciorinata a destra e a manca! – e non con orgoglio e presunzione!
    Se solo quelle alabarde le usasissimo prima contro di noi, contro la nostra superbia, contro il nostro smisurato ego! Ma non sappiamo più cosa sia l’Umiltà!

    E allora, all’articolo che pur mi è piaciuto, aggiungo che l’assurda divisione fedeli Novus Ordo vs fedeli Vetus Ordo è una farsa che deve finire al più presto se vogliamo che Traditio sia fatta!
    Oggi, come del resto dice Porfiri, si fa presto a darsi una verniciata di “vetusordo” per infiltrarsi così come fecero i modernisti prima; si fa presto a dire la magica parola d’ordine “vetusordo” per confondere, se possibile, anche gli “eletti” ma DI FATTO Cristo non è più al centro del nostro cuore e delle nostre giornate e così non amiamo nè Dio nè il prossimo ma tuttavia ci vantiamo di essere “piccolo resto” pur essendo la moltitudine…

    Predichiamo Cristo e, Questi, crocifisso…prima lo faremo e meglio sarà…per l’Unità e per tutti.

    • Rolando ha detto:

      A proposito di farsa Novus Ordo vs Vetus Ordo e viceversa, mi piace rendere nota una chicca attuata da un parroco tradizionalista di una parrocchia della diocesi di Verona.
      Costui ha fatto stampare il testo del Pater noster qui es in coelis […] et ne nos inducas in tentationem sed libera nos a malo, in lingua latina e lo ha incollato su ciascun posto occupato dal fedele nei banchi della chiesa.
      Svolge la liturgia delle messe sempre in lingua italiana e come vuole il Novus Ordo. Recita in italiano anche il Praeceptis salutaribus moniti…., ma il Pater Noster sempre e solo in latino, come il testo latino del vangelo di Matteo.
      Si sa. Tradurre è tradire. In questo caso trovo però la contestazione incontestabile.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Quel che noto – e leggendo questa sua testimonianza -, Rolando carissimo, è che manchiamo decisamente di “cattolicità”. Senza minimamente avvertire il problema.

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