Il Matto. François Pollien, Monaco Certosino. Cristianesimo Vissuto.

7 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il nostro Matto offre alla vostra attenzione questo articolo, che come al solito, si era perso nella mia abituale fisiologica inalterabile confusione…buona lettura.

§§§

CRISTIANESIMO VISSUTO

 

Carissimi tutti, questa volta mi taccio (a fai bene! dirà qualcuno) e lascio la parola a François Pollien certosino (1853-1936). Si tratta di un brano, tratto dall’aurea opera “Cristianesimo vissuto”, che mi colpì profondamente ormai tanti anni addietro e che tutt’ora mi interroga con la sua semplicità e profondità. Ritengo sia prezioso specialmente di questi tempi in cui la confusione dilaga per ogni dove, e, a ben vedere, anche come guida pr un esame di coscienza. Una brano, almeno questo lasciatemelo dire, di squisito sapore zen!

il Matto

 

 * * *

 

« […] Al contrario, il cristiano che non tiene a nulla, non ha mai il cuore lacerato; egli piglia e lascia tutte le cose con la medesima facilità ond’io piglio e lascio la mia penna. È esente dalla  tirannia e dai dispiaceri. Si serve di tutto, ed egli non serve che Dio. Tutto per lui è uguale negli avvenimenti della vita, perché tutto per lui è mezzo. Niente lo turba né lo scoraggia, perché è padrone di tutto. Che tutto gli sia dato, che tutto gli sia tolto, poco gl’importa, egli si uniforma in tutto al beneplacito di Colui  che dà e toglie, e benedice il nome suo. Ecco la vera libertà. Come S. Paolo, egli sa essere nell’abbondanza e sa privarsi, è abituato a tutto. Su via! o schiavo dell’amor proprio, schiavo  della dappocaggine, impara che cos’è la libertà, sii cristiano. Salute e malattia, piacere e sofferenze, ricchezza e povertà,  onore e disprezzo, amici e nemici, vita e morte, tutto serve a  colui che è distaccato da tutto; egli non si lascia contrariare né arrestare da nulla, perché è al di sopra di tutto. Disimpegnando se stesso, giunge a ripigliare tutto come strumento. Non è sedotto dal piacere, non è turbato dalla contrarietà. È sempre lui stesso con una costante eguaglianza ed ignora gli alti  e bassi, segni d’una schiavitù a cui è sfuggito. Il suo spirito è segno, il suo cuore è in pace, le sue forze sono concentrate: non essendo mai sospinto da una parte e dall’altra, la sua vita non è mai sciupata nei movimenti delle  false deviazioni. Che vita! e che libertà!

 

Ti sembra ancora che sia cosa tanto spaventosa vivere da cristiano? Credi ancora che sia cosa tanto spregevole codesta liberazione dai conflitti e dalle oppressioni, dalle inquietudini e dalle divisioni? L’Unità e la pace, ecco il supremo risultato della libertà nell’anima cristiana. È il primo frutto che volevo mostrarti.

 

Il dovere: ecco l’unica tua occupazione. Per giungere all’ultima vetta della perfezione cristiana, per consumarti nella santità più sublime, non hai che una sola cosa da fare, perché Dio non te ne domanda che una, ed è l’osservanza dei doveri del tuo stato. Capisci? I doveri del tuo stato nei quali sono compresi i comandamenti e i consigli. Tu non avrai mai da uscire di lì. Vedi dunque com’è una cosa semplice e pratica. Non si tratta affatto di far cose eccezionali esse sono proibite; quando nelle vite dei Santi vi sono cose eccezionali, è Dio che le fa. Tu dal canto tuo devi semplicemente seguire la linea comune del dovere, del dovere pratico di tutti i giorni, nella condizione in cui Dio ti vuole; tutto il tuo dovere e niente altro che il dovere, ecco la tua perfezione. Cosicché la perfezione è di tutti gli stati ed alla portata di tutti. Chi è che non possa fare il suo dovere? E fare il proprio dovere è tutto quello che Dio domanda, non ha mai domandato e mai non domanderà altro. Non venire a dirmi: è difficile essere cristiano nella tale condizione, la perfezione è impossibile nel tale stato. Prima di tutto ti risponderò: Non facciamo calcoli con le difficoltà; un uomo coraggioso le supera sempre. Poi ti domando: In quel tale stato, c’è un dovere da compiere? – Si – .

 

Compi il dovere di questo stato e contentati di esso. Quando dico: compiere, intendo compierlo tale e quale Dio l’impone e perché egli lo impone. È impossibile questo? No, mai; sarebbe un bestemmiare Iddio il dire ch’egli impone doveri impossibili. Va’ dunque al fondo del tuo dovere, del tuo, non di quello del tuo vicino, e giungerai alla completa perfezione che Dio esige da te. La codardia della nostra cattiva natura ci getta spesso in una deplorevole illusione. S’io fossi in quella condizione, farei meglio, si dice: a questo o a quest’altro è più facile che non a me l’essere cristiano. E si comincia a desiderare un altro stato, e intanto non si fa il dovere dello stato proprio. È proprio questo che vuole il nemico della tua perfezione. Sii più positivo: tieniti sempre là dove ti trovi, e li dove ti trovi, comincia a fare quello che c’è da fare. Se più tardi Dio ti conduce ad uno stato diverso, tu farai anche allora il dovere di quello stato, e così sempre, vivendo praticamente della vita in cui ti trovi.

 

Non c’è niente di tanto positivo come la vita cristiana; non è col cullarti in vuote utopie né divagando in pie immaginazioni che si fanno dei cristiani. Il dovere, il dovere del momento, il dovere puro e semplice, nella sua realtà concreta, qualunque essa sia; tutto sta lì. Sii fermo e costante nell’adempimento del dovere, e sarai cristiano. Sii fedele al dovere della prima vocazione perché ogni vocazione ha il suo dovere proprio, ed è questo che bisogna compiere. Tu hai necessariamente un dovere proprio e personale, perché hai necessariamente una vocazione».

 

§§§ 




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63 commenti

  • Il Matto ha detto:

    Forum al Matto:

    “Gliela spieghi lei al Signore la questione del “paraocchi”, vedrà cosa le risponde”.

    E così Forum conosce le risposte che il Signore dà!

    La faccenda comincia a essere preoccupante …

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      E bravo Matto, che ci gratifica con una negazione della Rivelazione che ci indica la volontà di Dio, che – giustamente – la preoccupa.
      Dico giustamente perché lei con ostinazione e pubblicamente (su un blog cattolico!) impugna la Verità conosciuta, addirittura considerandola fonte di male (intolleranze, integralismi).
      E a questa Verità oppone le preferenze del suo ego, come hanno già notato altri. Chi siamo noi per giudicare e respingere il Vangelo di Nostro Signore e l’insegnamento della Sua Chiesa? Crede davvero che lo zen e il suo “vangelo personale” le serviranno a qualcosa di fronte a Dio?
      Nel criticare veri e propri fondamenti della fede cattolica rivelata e custodita dalla Chiesa, lei dà a Dio del bugiardo

      • Il Matto ha detto:

        La Sua fantasia galoppa a briglie sciolte.

        Ha girato completamente la frittata 😅

      • Adriana 1 ha detto:

        Forum,
        capisco…lei deve soffrire di nostalgia per il ruolo di prete nell'”Ultima valle “.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Pare l’ironia di Sodoma e Gomorra. Qui siamo pure su un blog cattolico conservatore, non su “Oshoville”, figurarsi altrove.
          Meno male che, ci assicurano sempre qui, l’Italia si salva (Blondet è di parere un pochino diverso)

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          PS Se volete farvi quattro risate leggete i diari di Bruno Cornacchiola sul futuro di questo Paese e dei cristiani. Un piccolo anticipo: non c’è “Giovanna D’Arco” ma in compenso ci sono parecchi musulmani (il perché è scontato)

          • Adriana 1 ha detto:

            Dalla sua risposta pare che proprio lei rida assai di gusto quando legge i diari di Cornacchiola…

  • Mimma ha detto:

    Basho: Stupendo e consolante.
    Grazie Enrico!
    Dio sussurra il suo “Ti amo ” attraverso ogni bellezza , ogni profumo, ogni pensiero gentile , ogni cuore chexsicapraxa un altro cuore.
    Sto ascoltando Parsifal, atto terzo .
    Attendo la fioritura del prato, la conversione di Kandry e penso… a un Matto!

    • Il Matto ha detto:

      Il nostro Amore,
      di spine ghirlandato,
      eppur profondo!

      Sulle tracce di Basho, questo haiku (5-7-5) è scaturito da me come una scintilla.

      😊

  • Il Matto ha detto:

    Adriana dice: “Ma perché vogliamo tante cose? La vita eterna, la eterna felicità, la ricompensa … Non è presunzione, questa?”.

    Mi vien da rispondere che sì, è presunzione. Meglio, potrebbe essere presunzione. Infatti c’è il rovescio della medaglia, ossia che in un modo o nell’altro l’essere umano “sente” la propria imperfezione e vorrebbe eliminarla. Qui si apre uno scenario sterminato, dato che ognuno, sottolineo ognuno, cerca di colmare il vuoto di perfezione secondo ciò che liberamente pensa e decide (ovviamente raccogliendone gli adeguati frutti).

    Personalmente, propendo per il … lasciar perdere😁, ossia il mollare la presa verso ogni oggetto (parole, concetti, nomi e immagini) visto che il Regno dei cieli è già dentro di noi e quindi bisogna sloggiare tutto, ma proprio tutto, quello che in mille modi arzigogoliamo con la mente e che infine è un’approssimazione allusiva a Ciò che crediamo ci manchi . Che poi è quello che dice il Pollien …

    Mimma scrive: “Ohi ohi, Enrico carissimo, mi aveva protestato solo qualche commento fa che non corregge mai Gesù ! E che cos’è sottolineare che il ” Molti sono i chiamati pochi gli eletti ” confligge con la sua idea di vocazione?”.

    Io sono, dunque penso: ho semplicemente confrontato la selezione prevista nel Vangelo con la concezione anti-selettiva (più universale?) della visione buddhista, ed al riguardo ho scritto: “qui si dovrebbe aprire un discorso che non finisce più”. Per me, questo rappresenta un eccezionale motivo di riflessione, e se per Lei non lo è va bene lo stesso.

    Poi scrive: “Ho già detto che il Dio di Abramo è geloso dei suoi fedeli”.

    Io sono, dunque penso … e confesso: questa figura di un Dio “geloso” non mi convince neanche un po’. Non so che farci. La “gelosia” di Dio è per me assolutamente indigesta, anche perché si tira dietro la storia del “popolo eletto” che sfocia nella … selezione di cui sopra.

    Dubbio atroce: non è che siccome la gelosia è un vizio (terribile) dell’uomo, lo scrittore, pur ispirato, ha proiettato il vizio umano su Dio per renderlo più “vicino”?

    Ora, sorge la domanda: siccome io sono, dunque penso, quel che penso lo posso dire o debbo essere censurato?

    Buona settimana ad Entrambe 😊

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro Enrico,
      ho sempre odiato la censura… autentico tentativo di mutilazione e sopraffazione.
      La campana che suona in Occidente propone un canto ben diverso da quello che suona in Oriente ( purtroppo comunque per pochi eletti ).
      ” Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso: ogni uomo è una parte del tutto. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce perchè io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai più perchè suona la campana: suona per te. ”
      ( John Donne )

      • Il Matto ha detto:

        “Nessun uomo è un’isola” è anche il titolo di un beli libro di Thomas Merton.

        Vero, verissimo. Non da oggi, certe frange di esaltati religiosi (lo dico in senso lato) dimenticano che la vita è relazione, e la relazione non può in alcun modo essere fra “uguali”, poiché verrebbe meno l’energia vitale che alimenta la relazione.

        Cristo stesso si è avvalso della relazione, altrimenti che sarebbe venuto a fare sulla terra?

        Nessun uomo è un’isola: tuttavia, per comprenderlo davvero, occorre regolarmente … isolarsi, per ritrovar se stessi come … isola di un arcipelago.

        • Adriana 1 ha detto:

          Anche se, in fondo, concordo, mi ero limitata a sottolineare la differenza del migliore pensiero ” bianco ” rispetto a quello ” giallo “, ( che giallo non è, naturalmente…). Mi domando se sarà mai possibile azzerare millenni di differenze sociali e neuronali tra i due bei colori…e, soprattutto, se questo azzeramento sia un bene. Per me l’eguaglianza non è MAI un bene….semmai l’equipollenza,
          ( come tra Adamo ed Eva ).

  • Mimma ha detto:

    Ohi ohi, Enrico carissimo
    Mi aveva protestato solo qualche commento fa che non corregge mai Gesù !
    E che cos’è sottolineare che il ” Molti sono i chiamati pochi gli eletti ” confligge con la sua idea di vocazione?
    Lei stesso ammette che parecchi cristiani siamo indegni testimoni del Signore; l’amara constatazione divina sottolinea proprio l’inadeguatezza, l’ingratitudine e l’ignoranza di molti, che sebbene invitati, si precludono da soli l’entrata al banchetto di nozze.
    Che i seguaci di altre religioni , con pochi semi, possano diventare più santi dei Cattolici che hanno la pianta, non é da dubitare. Nessuna esecrazione dei diversi, dunque, da parte mia, né scandalo per il desiderio di conoscere il cammino degli altri, di indagare la qualità dei vari semi.
    Diverso però è il discorso di chi , insoddisfatto del pane di Cristo, siede a mensa d’altri per gustare cibi che ritiene più adatti al suo palato.
    Ho già detto che il Dio di Abramo è geloso dei suoi fedeli.
    Ugualmente, i tiepidi e gli indegni sono presenti in tutte le religioni, non solo in quella cattolica .
    Dio li vomiterà dalla Sua bocca, ma non spetta a me, a noi, il giudizio.
    Lo avevo già chiarito altre volte.
    Nel dibattito sulle varie fedi , tuttavia , questo argomento non dovrebbe essere presente, perché inquina il ragionamento distraendolo in digressioni inutili e faziosità incresciose.
    Tornando dunque ai santi non cattolici….Si salveranno certamente, poiché sono stati onesti e buoni; non sappiamo però, né questa è curiosità mordente per me, per dire la verità, come li condurrà in Paradiso Dio, dato il suo comando di evangelizzare tutti gli uomini, tutti, non esclusi i buddisti,i musulmani nè tutti gli altri…
    La Passione Morte e Risurrezione di Cristo non sono avvenute invano per chi non lo conosce, poiché Egli solo salva tutti i suoi figli. Tutti.
    Tutti i suoi figli buoni che non hanno avuto la possibilita di conoscerlo; a patto che questa ignoranza fosse invincibile, secondo San Tommaso.
    ” Ricordati che Gesù Cristo della stirpe di Davide é risuscitato dai morti.
    Certa è questa parola: se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui; se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo, se Lo rinneghiamo, anch’Egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.” (2 Tm )
    Lei chiede se siamo sicuri che i Semina Verbi siano meno illuminanti del Verbum intero?
    Poi risponde, in contraddizione, che l’Immenso non può ridursi. Il Verbum intero non è riduzione dell’Immenso, è L’I mmenso annichilito, non ridotto, ma volontariamente annientatosi nella carne umana per ridivinizzarla, dopo che era scesa di un gradino verso gli animali.
    So che non ci possiamo intendere su questo…
    Analogamente perciò Le chiedo: come può l’intero essere inferiore alla parte?
    Riguardo alla fratellanza.
    La differenza tra il concetto cattolico e quello di tutti gli altri
    massonico compreso, consiste nel fatto che i cattolici si riconoscono fratelli in quanto figli dello stesso Padre, l’Altissimo Signore , Padre di Gesù Cristo nostro Signore.
    Dunque c’è in esso un movimento verticale , mentre negli altri le spinte alla fratellanza accoglienza comunione compassione condivisione e quant’altro si ritiene più o meno ipocritamente nobile sono solo orizzontali, cioè sforzi puramente umani.
    Come tali, assai fragili, interessati incoerenti e inaffidabili.
    Ecco perché Gesù Cristo , Vite Immortale, invita i suoi tralci a rimanere attaccati a Lui.
    ” Senza di Me, non potete fare nulla ”
    Enrico carissimo, senza il mio Cristo, non posso fare nulla.
    Nulla . Meno che mai, amare.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Ho apprezzato la scelta del testo proposto.

    Ringrazio e saluto.

    Una buona domenica a tutti.

  • Enrico Nippo ha detto:

    A proposito del Verbo straripante.

    “La campana del tempio tace,
    ma il suono continua
    ad uscire dai fiori”.

    Matsuo Basho
    (1644 – 1694)

    Non è stupendo?

  • Mimma ha detto:

    Al Matto ( ma non troppo )
    Mi stupisce sì, ma sarebbe meglio dire mi affascina questo suo slancio verso l’alto, sebbene molto differente dal mio.
    Ogni volo è per me una meraviglia : gli uccelli , le farfalle sono stupende creature che non dimostrano la fatica e il dolore cui pure sono soggetti.
    Così Lei, Enrico, mi pare teso a sollevarsi dalle miserie di questa vita con tutte le potenze della sua bella intelligenza e della sua volontà : nobile esercizio, nobilissimo fine, che suscitano spontaneamente il mio affetto e la mia tenerezza.
    Ma nello stesso tempo, e specialmente quando affila le sue lame di bastian contrario contro ” le dottrine ” o contro gli ” integralisti ” , me compresa, provo compassione e talvolta dispiacere.
    Perché, mentre il cristiano sa con certezza Chi vuole incontrare , Dove e qual è la Via, lei mi rimane come un cavaliere errante , sempre al punto di partenza verso il Nirvana e verso ..l’illuminazione! Oltretutto un punto d’arrivo che certamente avrà affinato e purificato il suo corpo- mente ( acuto binomio) ma in un percorso solitario verso una meta egotistica:
    Diventato buddha, contento lei, eis kòrakas gli altri.
    Il cristiano pure ha delle tappe, ognuna delle quali è punto di arrivo e punto di partenza verso la conquista di quelle virtù che devono farlo simile all’Amato e a lui ricongiungerlo, ma non da solo. Non da solo. Gli serve l’aiuto degli altri fratelli , e l’assistenza fisicospirituale di Cristo Eucaristico, l’Amato-Amante; in una parola, ha bisogno della Chiesa, Sacramento universale di salvezza, fuori della quale non può percorrere tale Via.
    ( Ecco perché ci stanno a cuore la santita dei preti e la questione del pontefice).
    Ciò che mi fa uscire dai gangheri, nei suoi ragionamenti, è la sua tendenza a considerare il Cristianesimo una delle tante ” dottrine” , detto con malcelato disprezzo , e considerarla una ” dottrina “.
    Il cristianesimo non è solo dottrina, necessaria per conoscere Colui che l’ha data- anche i buddisti imparano una serie di comportamenti e di esercizi del resto – ma Via d’amore data per Rivelazione.
    Ha ragione infatti, mio caro amico, quando afferma che nessuno può comprendere Dio e accaparrarsene l’idea, ma gli Ebrei e i Cristiani non hanno inventato nulla, non sono filosofi né romanzieri né li ha colti ispirazione sotto un albero.
    Hanno solo risposto a una chiamata, a un invito ultraterreno, coi fatti, col martirio, con la storia.
    Se uno non crede a questo, inutile confrontarsi.
    Ma se si ragiona con calma, nessun sistema filosofico e nessuna dottrina, elaborati da mente umana , possono paragonarsi alla comunicazione diretta dell’Altissimo con le sue creature. In tutte le religioni sono presenti i Semina Verbi, ma una sola possiede il Verbum tutto intero.
    Diceva un mio carissimo amico sacerdote, ucciso dal Covid l’anno scorso, padre Lorenzo Montecalvo : ” solo i Cattolici hanno tutta la pizza; gli altri cristiani ne hanno una fetta; quelli delle altre religioni non hanno pizza. Tutto dipende dalla loro buona fede”.
    Siamo liberi.Dunque possiamo fare come ci pare e piace.
    Questo è il dramma!

    • Il Matto ha detto:

      “Verso una meta egoistica”? Mica vero: non faccio l’eremita ed ho dei compagni di viaggio con i quali condivido il procedere lungo la Via in spirito di fratellanza ed aiuto reciproco. Quindi per niente “contento me”: non sono un bodhisattwa ma (anche) da tale nobilissima figura ho imparato (e sto imparando) l’importanza della Compassione, per la quale, come Lei certamente sa, l’Illuminazione non è il primo fine, essendo subordinato all’illuminazione di TUTTI gli Altri ai quali presta il suo aiuto. Ora, questo è in totale contrasto con “molti i chiamati, pochi gli eletti”, ma qui si dovrebbe aprire un discorso che non finisce più.

      Di poi, non vedo motivo di esecrazione nell’interessarsi a scoprire i Semina Verbi nelle altre Tradizioni.

      “Una sola (religione) possiede il Verbum tutto intero”. Sì, ma questo non comporta che il fedele di tale religione possieda automaticamente il Verbum tutto intero: ho conosciuto squisite persone buddhiste e shintoiste al cui confronto certi sedicenti cristiani, anzi cattolici, esaltati e pronti a gettare fango su tutto ciò che non è cristiano, anzi cattolico, fanno una figura barbina. Come dire che chi ha soltanto i Semina Verbi può sopravanzare di molto chi possiede (s’illude di possedere) il Verbum tutto intero.

      D’altra parte, siamo sicuri che i Semina Verbi siano meno illuminanti del Verbum tutto intero? Si può davvero pensare ad un Immenso … ridotto? E se una fetta di pizza fosse per qualcuno molto di più che la pizza intera per qualcun altro? Non è che questa faccenda supera le possibilità della fede e della ragione?

      Lei conclude: “Siamo liberi. Dunque possiamo fare come ci pare e piace. Questo è il dramma!”. Per me invece è una fortuna, altrimenti saremmo tutti soldatini di piombo fatti con lo stampo e secondo il padrone dello stampo.

      Continui a volermi bene come io gliene voglio, perché alla fine, questo è quello che conta.

      Buona Domenica!

  • Il Matto ha detto:

    “Unico riferimento del mio andare…Al centro del mio cuore c’è solo Lui…
    Nasce il Sole e offusca le stelle. La Stella Polare Lui
    Tutto ruota intorno a Lui e in funzione di Lui…e poi non importa il come il dove e il se…”.

    Non vorrei sembrare pignolo, ma le parole della canzone “Al centro del mio cuore” del Gen Verde non solo non hanno nulla di “eretico” ma illustrano egregiamente il cielo interiore ideale in armonia con le situazioni contingenti.

    Sono certissimamente certo che leggendole senza sapere che sono del Gen Verde, non solleverebbero alcuna levata di scudi da parte dei soliti “crociati”.

    • Adriana 1 ha detto:

      Mi auguro che almeno la musica sia decente…Non avevo idea dell’esistenza di questo signore dallo pseudonimo particolare che oggi fa pensare a tradizioni nordiche, a Robin Hood , ma anche al Green pass .
      Quanto al sole ( e ai versi ), preferisco l’Inno di Akenaton al sole dedicato ( per gli Egizi antichi anche la Stella Polare era importante e le stelle erano le “immortali ” )… Preferisco Dante :” Amor che muove il sole e l’altre stelle…” .
      Il povero Icaro del mito, di Ovidio e di Mishima, si bruciacchia assai malamente…e ben gli sta per la sua presunzione adolescenziale :-).
      Che vuoi? Non sono adolescente e nemmeno crociato.

      • Il Matto ha detto:

        Per Adriana.

        La Tradizione del Verbo si …ri-Verbera per ogni dove, in ogni tempo e con ogni forma. Il Gen Verde (è un gruppo) ripete, consapevolmente o meno, il motivo di Akenaton, di Dante e non solo. Il Verbo è incontenibile, straripante, irrefrenabile, insopprimibile, invincibile. Al Suo cospetto la mente umana è (quasi) nulla.

        https://youtu.be/QEOyKmMbb_0

        Però, non toccarmi Mishima!!!😉

        • Adriana 1 ha detto:

          Enruco,
          che al Suo intelletto la mente umana sia una poverissima cosa è evidentissimo da questa pappolata pseudomusicale. Hai vinto! Non toccherò più Mishima
          ( siamo solo noi due qua ad ammirarlo ), ma tu non rintronarmi con questi penosi belati.

          • Adriana 1 ha detto:

            e.c.: Enrico.
            Guarda che paragonare ‘ sta pappa a belati significa esser buoni….credo che a Charenton cantassero in modo simile.

          • Enrico Nippo ha detto:

            🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

            “Pappolata musicale”: uno schianto 🤣🤣🤣

            Però siamo almeno in tre perché Mishima lo apprezza pure Tosatti sensei, ne sono certo.😉

  • Il Matto ha detto:

    Meraviglioso! 12 minuti di raccoglimento (per chi vuole)

    https://youtu.be/qQCn3LPJT1s

    L’Incantesimo del Venerdì Santo costituisce il momento culminante dell’opera, in cui Parsifal, annunciato dal tema, viene benedetto e acclamato re dei cavalieri del Graal e successore di Amfortas da Gurnemanz che porta a compimento la profezia. Al tema di Parsifal, intonato solennemente da una fanfara, segue quello grandioso del Graal perorato a piena orchestra. Dopo aver battezzato la peccatrice Kundry con l’acqua lustrale, Parsifal volge lo sguardo verso la prateria che rifiorisce mentre si diffonde una soave melodia, affidata prima all’oboe e poi al flauto, che si rivela essere il tema dell’Incantesimo del Venerdì Santo.

  • luca antonio ha detto:

    “tieniti sempre là dove ti trovi, e li dove ti trovi, comincia a fare quello che c’è da fare”.
    Caro Matto, mi permetta di cambiare per un attimo prospettiva , come si adatta questa Verita’ da Lei giustamente giudicata sublime con il “diritto a migrare” tanto caro al mondialismo di questa falsa chiesa e di Francesco che Lei, se non mi sono perso qualcosa, tanto stima ?.
    Lo dissi al mio parroco : ma la Chiesa non dovrebbe insegnare a vivere nel ruolo e nel posto che Dio ha assegnato ad ognuno di noi ?, … citai anche il bellissimo “il mio si'” di Newman. Nessuna risposta.
    Cordiali saluti.

    • Il Matto ha detto:

      Carissimo,

      da dove ha tratto quel “Francesco che Lei, se non mi sono perso qualcosa, tanto stima?”. Infatti è certo che qualcosa se lo sia perso, poiché, più di una volta e anche di recente, ho sostenuto che non si sa chi sia il papa, visto che al riguardo ci sono due fazioni l’una contro l’altra armate che lasciano un non intenditore di beghe ecclesiastiche come il sottoscritto in una perplessità totale, peraltro, sempre per il sottoscritto, non costituente una questione di vita o di morte.

      Se non si sa chi è il papa non c’è neanche un papa da stimare (o da denigrare).

      La prospettiva da Lei assunta mi sembra si ponga su una lunghezza d’onda diversa da quella del consiglio certosino.

      Il “diritto a migrare”, a mio avviso, è un tema talmente gigantesco e complesso che non può essere liquidato in quattro e quattr’otto ponendosi sic et simpliciter a favore o contro.

      Un distinto saluto a Lei.

      • luca antonio ha detto:

        Grazie, prendo atto della sua posizione nei confronti di Francesco.
        Rimane comunque aperta la questione, e voleva essere questo il fulcro del mio intervento, del come porsi teologicamente di fronte al problema migratorio, che apre alla riflessione sull’accettazione o meno della condizione sociale, materiale e umana in cui ci si trova a nascere e a vivere. Tema meritevole di approfondimento, perche’ il SI’ o il NO a quello che ci e’ toccato in sorte porta con se’ derivazioni a mio avviso molto incisive sul destino della nostra anima. Manca completamente nella chiesa di oggi, riferito nello specifico alla migrazione, una riflessione e, conseguentemente, una pastorale sul punto.
        Potrebbe essere argomento per in suo futuro, e sempre gradito, articolo, su cui ragionare insieme.
        Cordialita’.

        • Il Matto ha detto:

          👍

          Vorrei risponderle subito ma mi impongo di non farlo per un esercizio di controllo e moderazione nel parlare (o scrivere).

          Alla prossima e grazie.

  • Giuseppe ha detto:

    Deo gratias

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    “Ritengo sia prezioso specialmente di questi tempi in cui la confusione dilaga per ogni dove”

    Da che pulpito

    “anche come guida pr un esame di coscienza.”

    Quale miglior consiglio da seguire, se non il proprio. O quello del pio certosino fatto proprio:

    “Non c’è niente di tanto positivo come la vita cristiana; non è col cullarti in vuote utopie né divagando in pie immaginazioni che si fanno dei cristiani.”

    “Il dovere: ecco l’unica tua occupazione.”

    E qual è il dovere del laico/a? Solo recitare il Rosario (giustissimo) o anche essere lievito nella pasta del mondo, magari donando figli alla Chiesa (parole al vento, lo so) perché domani un’Italia cristiana esista ancora?
    Chiudersi in casa a meditare o anche combattere le ingiustizie per amore di Cristo?
    Oltretutto nel Vangelo non si predica solo il distacco né tantomeno l’impassibile buddhità, c’è anche un bel po’ di santa collera (in linea con l’Antico Testamento). Se ne accorse anche il relativista Bertrand Russell, uno dei vostri credo.
    Inquietante il riferimento ai focolarini, accusati da tanti ex membri di derive settarie (mi mordo la lingua) e palesemente in cammino verso la religione mondiale dell’umanità dal sapore anticristico che, come avvertono i Padri della Chiesa, chiederà di rinunciare a Cristo in cambio (a parole) di pace e tolleranza universali. Ricordo la domanda, da far arrossire, di Paisios l’Atonita: “Quando verrà l’Anticristo, voi cattolici da che parte starete”? Temo che per molti la risposta sia: “Elementare, caro Watson”ù

    “questa volta mi taccio (a fai bene! dirà qualcuno)”

    Cosa glielo dico a fare?

    • Il Matto ha detto:

      Caro Forum,

      posseduto da uno spiritello apologetico alquanto forastico, Lei è sempre in cerca del conflitto: l’evocazione della “santa collera” la dice lunga sul suo stato d’animo alquanto agitato e, speriamo di no, vendicativo.

      Da quello che scrive si arguisce chiaramente che il brano del Pollien Lei lo ha letto a scappar via, tutto intento a preparare il Suo intervento da “crociato”. Insomma Lei non ha letto il brano ma la Sue risposte.

      E allora gliene ripropongo soltanto una frase che La invito a meditare:

      «Va’ dunque al fondo del tuo dovere, del tuo, non di quello del tuo vicino».

      Buona giornata.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Non dubitavo che per lei il mio dovere fosse stare zitto in casa a meditare nella posizione del loto, mentre fuori chi comanda fa i suoi comodi.
        A legger qui, gli italiani non hanno mai pregato, anzi meditato di più. Un popolo di santi e illuminati.
        Passa subito all’insulto personale e dimenticando che provoca fin dall’articolo. Come mi ha detto il confessore “porgi l’altra guancia ma non dimenticare che ne hai solo due”.
        I cristiani non si vendicano: sono gli altri a farlo, come so fin troppo bene.
        Ai naviganti non buddhisti che abbiano meditato a sufficienza mi permetto di consigliare qualche testo dal sapore ancora cattolico:
        https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,3081.msg12320/topicseen.html#msg12320
        Senza dimenticare:
        https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,3067.msg12280.html#msg12280

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Addendum: una professoressa della Columbia, un tempo vittima di sette buddiste, ha spiegato che il buddismo in salsa occidentale è l’ennesima superfetazione del materialismo globalista e non ha nulla a che vedere con quello praticato in Asia.
        Secondo questa filosofia, che affonda le sue radici nella teosofia e nell'”automiglioramento” di marca puritano-anglosassone, il mondo diventerà un paradiso di pace e tolleranza quando ciascuno migliorerà se stesso con la meditazione individuale.
        Oggi, questa insulsa pappa stracotta ci viene propinata come verità rivelata dal più grande sito cattolico in Italia. Una bella premessa per la rinascita del cattolicesimo e del popolo italiano.
        Purtroppo, come diceva P. T. Barnum inventore del circo moderno: “Il pubblico si beve tutto, come un lattante”

        • Il Matto ha detto:

          Lei considera un “insulto” tutto ciò che non combacia con il suo pensiero “crociato”.

          E poi questa storiella che solo i cristiani sono i buoni perseguitati è una vera balla, visto che anche loro ne hanno combinate di cotte e di crude.

          Ma insomma, possibile che Lei sappia trarre motivo di conflitto pure dal testo di un santo monaco certosino?

          • Adriana 1 ha detto:

            Beh, Enrico,
            forse ” conflittuale ” è meglio di ” pietistico”. Per lo meno più vivace…:-)

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            E’ lei che utilizza il testo di un certosino per propalare la sua visione relativista e privata della religione, per cui il dovere di stato si riduce a meditare (rigorosamente in silenzio) a casa propria.
            Questo sito è diventato una Babele, dove accanto alle documentate analisi di Mons. Viganò sulle persecuzioni contro la Chiesa, leggiamo esempi tipici di pensiero laicista e relativista, con il solito vieto repertorio di malefatte della Chiesa e l’equivalenza ortodossia-fanatismo nonché relativismo-pace universale.
            Se questa è la rinascita del cattolicesimo (con tanto di minestroni su zen, Graal e chi più ne ha), siamo messi proprio bene

          • Il Matto ha detto:

            Il paraocchi è utile per non deviare dalla Via, ma è per chi ha paura di guardarsi intorno e accorgersi che intorno ci sono altri 359 gradi di visuale.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            E il velo sugli occhi serve a non vederla mai, la retta via.
            Gliela spieghi lei al Signore la questione del “paraocchi”, vedrà cosa le risponde

        • Adriana 1 ha detto:

          Forum,
          ” Xe libero? ” ” Son libero, viva la libertà! “…vecchia canzone triestina al tempo del dominio austriaco, cantata da un cocchiere. Adesso sarebbe da ricantare come omaggio alla liberalità del valido Tosatti!
          Proprio se non si è omologati e se ciascuno mostra le proprie inquietudini si impara molto anche dagli altri le cui argomentazioni fungono da esca per la propria riflessione.
          Al giudizio, ( alla psicostasia ) si va da soli, non in gruppo.

  • Mimma ha detto:

    Enrico!
    Mi stupisce sempre di più…conosce Gen Verde !?!
    In realtà non mi piace il movimento dei Focolari e non mi piace la produzione di Gen, né Verde né Rosso.
    Mi piace solo quella canzone !!

    • Il Matto ha detto:

      Mimma carissima,

      durante le mie quasi 74 primavere ne ho viste di tutti i colori e ancora ne sto vedendo. Tutto, assolutamente tutto contribuisce a mantenermi sul filo del rasoio, anzi della Spada (giapponese) visto che da decenni ne osservo la difficilissima e meravigliosa disciplina: si tratta di tagliare il proprio ego affinché «io diminuisca e Lui cresca», un’impresa più che ostica. Cresce sempre di più in me la sensazione che la mia mente ed il mio corpo, anzi la mia mente-corpo sia in costante evoluzione. Non vedo punti di arrivo né alcunché di acquisito, e questo è un potentissimo stimolo per procedere sulla Via. Ogni comprensione mi risulta tanto utile quanto approssimativa: sono un Matto slanciato nel Vuoto, che, per me, è come una calamita. La Via cavalleresca è apofatica: nulla di ciò che è alla portata è quello che cerco.

      Si ricorda che lo scorso anno mi scrisse che sentiva di volermi bene poiché nei miei scritti trovava un certo non so che? Evidentemente già avevo cominciato a sorprenderla. Poi, più recentemente, l’ho sorpresa spiacevolmente con certe mie affermazioni, e certamente, se il signor Marco vorrà continuare ad ospitare le mie elucubrazioni, continuerò a sorprenderla.

      Questo è il mio … karma! Quindi il mio karma-yoga, la Via cavalleresca, la cerca del Santo Graal che non si può trovare – adesso la sorprendo di nuovo – “fermandosi” alle dottrine, quali che esse siano. Le dottrine sono indispensabili in quanto propedeutiche ma non, per quanto mi riguarda, risolutive. E tuttavia ognuna di esse, di qualsiasi Tradizione si tratti, offre sprazzi di Luce. E la Luce è Una Sola.

      Avrà certamente visto il film “Excalibur” che ben mostra le peripezie pericolosissime cui vanno incontro i Cavalieri della Tavola Rotonda per attraversare la “terre gaste” e giungere al Castello del Graal, avventura che riesce soltanto a Parsifal … il Folle!

      Parsifal è il Miles, cioè “uno su mille”, e io, follemente, sto attraversando la “terre gaste” che è dentro di me. Quindi, sempre per me, la fede è un punto di partenza e non di arrivo.

      Un carissimo saluto.

  • Adriana 1 ha detto:

    La meditazione mi piace…solo che, vedi, lui si trovava già l
    e la scelta l’aveva già compiuta. Io pensavo però ai tanti, troppi serial killer politici e privati della storia e della cronaca che attribuiscono a sé questo tipo di “obbedienza” che può essere squisitamente individuale e celestiale per sortirne la pace.

    • Il Matto ha detto:

      Beh sì … ma infine ognuno percorre la Via come meglio crede e trova quel che trova tanto di luce quanto di ombra.

      Il punto importante è che tutti siamo sulla Via, indipendentemente dal fatto che se ne sia coscienti o meno.

      In fondo, anche l’errante (quindi può darsi benissimo anch’io) non può non percorrere la Via più o meno in modo accidentato.

      Nessuno può abbandonare la Via. Nemmeno il più incallito peccatore.

    • Adriana 1 ha detto:

      Altrimenti, nel mondo non rigorosamente conventuale siamo di fronte a ” “quella cosetta da prendere con le pinze” ( come ha scritto
      qualcuno ).

  • candido matteo ha detto:

    Io ho scoperto il Xmo dal Pollien. Da allora ho visto tutto sotto una luce nuova. Quanto mi aopaiono vuote e fuorvianti le strade che all’interno della Chiesa si percorrono oggi: il brano qui riportato centra il punto.,
    Del Pollien non si può trascurare il capolavoro ‘La vita interiore semplificata’ e ‘La pianta di Dio’.

    • Il Matto ha detto:

      Grazie del contributo.

      Dalla “Vita interiore semplificata”:

      – SOLO IO
      – IO E DIO
      – SOLO DIO

      La Via apofatica che personalmente prediligo.

      Un distinto saluto.

      • Adriana 1 ha detto:

        Enrico,
        1-2-3…ma si può leggere assai facilmente 3-2-1…
        Non per polemizzare, eh?! 🙂

        • Il Matto ha detto:

          Adriana,

          il tuo pitagorismo non mi è chiaro 😂

          Delucidami, per favore 😍

          • Adriana 1 ha detto:

            geometria….euclidea. Si può leggere e procedere dall’alto in basso, ma anche dal basso in alto…un po’ come nei disegni di Escher.

          • Il Matto ha detto:

            1-2-3 indica la sequela ascetica dal basso verso l’alto.

            3-2-1 indica la degradazione dall’alto verso il basso.

          • Adriana 1 ha detto:

            1-2-3 indica l’annichilimento del sé in Dio. “Puzza” di Platone, di Plotino e, quindi, di S.Agostino. Ma perchè vogliamo tante cose? La vita eterna, la eterna felicità, la ricompensa…Non è presunzione, questa? In fondo, o dall’inizio, non accettiamo di finire. L’altra strada porta alla esaltazione dell’Io. Altrettanto ” esagerata ” e sbagliata…in medio stat virtus…sunt certi denique fines…

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Ha colto il punto

  • Mimma ha detto:

    Puro distillato di Cristianesimo.
    Grazie, Enrico!
    Ma nessuna meraviglia che sappia di Zen…
    Forse è il caso di ricordare qui Karl Jaspers e la sua opera sul Periodo Assiale della storia umana.
    Secondo il pensatore tedesco, tra l’ottavo e il terzo secolo avanti Cristo, accade un fatto straordinario.
    Finiscono le civiltà precedenti che avevano avuto un andamento simile , basato sul mito e la sua rielaborazione e e si sviluppano civiltà separate, ma unite da una fattore comune: la riflessione sull’uomo, sui suoi limiti, sul significato della sofferenza e della morte.
    Sorgono pensatori eccezionali, coevi: in Cina Confucio, in India Budda, in Iran Zarathustra, in Grecia Omero, Platone, i Tragici, in Palestina Elia, Isaia, Geremia…
    È come un asse in cui la storia unifica le civiltà con la tensione all’alto, alla metafisica, alla elaborazione di sistemi filosofici.
    ” il pensiero prese in oggetto il pensiero ” dice Jaspers.
    Dunque tutti i sistemi filosofici hanno qualcosa in comune.
    Poi…poi però nasce Gesù Cristo e forse aveva preparato tutti i suoi figli a comprendere la Sua Parola ..
    Unico riferimento del mio andare…Al centro del.mio cuore c’è solo Lui…
    Nasce il Sole e offusca le stelle. La Stella Polare Lui
    Tutto ruota intorno a Lui e in funzione di Lui…e poi non importa il come il dove e il se…

    • Il Matto ha detto:

      Bel commento co finale da … Focolarino Gen Verde … 😊

      Un omaggio 🌺

    • Adriana 1 ha detto:

      Coevi?
      Mah!?…per correttezza sarebbe da lasciar fuori la questione omerica, Zarathustra e anche certi testi biblici di cui ,in realtà, non si conosce l’autore, né esattamente l’epoca in cui furono scritti…

  • Il Matto ha detto:

    Per Adriana (e per chi vuole).

    Rileggiamo insieme.

    “Il dovere: ecco l’unica tua occupazione. Per giungere all’ultima vetta della perfezione cristiana, per consumarti nella santità più sublime, non hai che una sola cosa da fare, perché Dio non te ne domanda che una, ed è l’osservanza dei doveri del tuo stato … tieniti sempre là dove ti trovi, e li dove ti trovi, comincia a fare quello che c’è da fare”.

    Abbiamo davvero capito???!!!!

    La semplicità monastica ci suggerisce che si giunge direttamente!!! a Dio, alla “santità più sublime”!!! senza alcun fronzolo, senza alcun spaccamento di capello in quattro, senza nessuna ‘presa di posizione’, senza nessun tribunale, come dire: “le chiacchiere stanno a zero”.

    Di più, ci indica la vera umiltà, poiché facendo il dovere del proprio stato non c’è nulla di cui gloriarsi, e tanto meno c’è necessità di mettere in piazza le proprie esperienze più o meno mistiche facendone delle bandiere.

    Irresistibile, affascinante profumo zen!: “tieniti sempre là dove ti trovi, e li dove ti trovi, comincia a fare quello che c’è da fare”.

    Sublime!!!

  • Adriana 1 ha detto:

    Molto tranquillizzante e consolatorio. Corrisponderebbe, quasi, al: ” Pace in terra agli uomini di buona volontà “-.
    Una sola obiezione…Quanti ritengono di conoscere il giusto ” dovere ” nei confronti di un D’o buono?

  • Il Matto ha detto:

    Ad un certo punto succede che il testo si allarga e a destra si mischia con altre indicazioni.

    E’ solo il mio computer?