Vincenzo Fedele. Guerra, Crisi Economica e Nuovo Governo.

6 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla guerra, la situazione energetica, e il nuovo governo. Buona lettura.

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Guerra, crisi economica e nuovo governoGuerra, crisi economica e nuovo governo

Continuiamo con le riflessioni che abbiamo avviato (vedi qui) ed approfondiamo altri due punti con cui dovrà confrontarsi il nuovo governo:

  • Abbiamo una guerra alle porte e c’è il rischio serio della guerra atomica a casa nostra;
  • Abbiamo una crisi economica generata dagli Stati Uniti e patita dall’intera Europa che continua a rendersi complice degli USA contro se stessa – non ultimo il sabotaggio ai gasdotti nordici, subito addossati di default a Putin quando è chiaro che gli unici che potevano compierlo, e che avevano l’interesse a farlo, erano, e sono, gli USA;

Il 24 Febbraio la Russia si muove ma al buio, anzi peggio, con informazioni sbagliate dei propri servizi segreti. Si muove con 160 mila uomini contro 250 mila ucraini nella quasi certezza che il corrotto regime di Kiev sarebbe evaporato, che l’esercito avrebbe reagito in modo tiepido e che la popolazione avrebbe accolto il nuovo stato di fatto con realismo, ricercando la pace ed abbracciando i fratelli russi.

La realtà è risultata ben diversa. L’attacco all’aeroporto di Kiev è stato un massacro, con gli ucraini che attendevano i russi e con scenari analoghi in tutta l’Ucraina, a parte il Donbass, dove i russi hanno, poi, concentrato le forze, puntando all’obiettivo minimo e concreto.

La NATO non ha MAI cercato la pace. L’obiettivo vero degli USA non è la sovranità e la libertà dell’Ucraina (era già nella proposta russa del dicembre 2021), ma la distruzione della Russia, come leadership e come Stato unitario da smembrare e dissolvere.

Col passare dei mesi l’escalation si è sempre più accentuata, così come le falsificazioni e l’invio di armi in quantità sempre maggiore e di tecnologia sempre più elevata.

Profughi, veri o fittizi affluiti in Europa, senza alcuna dislocazione nella stessa Ucraina occidentale che continua la vita di ogni giorno compreso lo svolgimento del campionato di calcio ogni domenica. Ai dollari e agli euro che arrivano a Kiev devono sommarsi i sussidi per gli ospiti ucraini, anzi LE ospiti ed i bambini, perché agli uomini è vietato espatriare.

I pianti per le popolazioni del terzo mondo affamate dalle tonnellate di grano indispensabili alla loro sopravvivenza e ferme nei porti ucraini, hanno alimentato la narrazione della malvagità di Putin, salvo constatare che i porti erano inagibili perché minati dagli ucraini e, quando sono divenuti agibili, le navi cariche di grano e mais sono arrivate in Europa e nei paesi opulenti, non certo ai diseredati africani.

La centrale nucleare di Zaporizzja soggetta a bombardamenti continui, con rischio di una nuova e più devastante Chernobyl, ma sempre imputate al solito Putin, che le occupa da marzo e che, quindi, si autobombarda.

Con gli attentati ai due gasdotti nordstream si è raggiunto, al momento, l’apice dell’ipocrisia e delle falsificazioni.

Il Mar Baltico è fra i più presidiati e sorvegliati del mondo, con presenza massiccia NATO che ne controlla ogni centimetro quadrato. Putin può aprire e chiudere il rubinetto quando vuole. Nordstream 2, finanziato da Gasprom per by-passare Polonia e Ucraina ed arrivare direttamente in Germania ed Europa, non è mai entrato in funzione per la sola mancanza delle firme sul collaudo finale (pur effettuato e con esito positivo), per il “no” degli USA che non avrebbero dovuto mettere il becco in una struttura totalmente di proprietà russo-tedesca.

Anche in questo caso è ovvio, secondo la vulgata corrente, che Putin ha mandato i propri sottomarini a distruggere la sua tubazione dalle uova d’oro. Ancora oggi, senza alcun senso del ridicolo, le strutture europee dicono che si deve indagare su quello che, “probabilmente”, è un attentato. PROBABILMENTE. E’ ovvio. Accade spesso che quattro esplosioni, registrate anche dai sismografi, si possano verificare per puro caso. L’autocombustione può avvenire anche nelle profondità marine, non solo nei nostri boschi.

A questo aggiungiamo le dichiarazioni di Biden del 7 febbraio (prima dell’invasione russa) “Se la Russia invade, non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a questo” ed alla replica dell’intervistatore che quella è una struttura russo-tedesca replicava pacatamente “non si preoccupi, ce la faremo”. Aggiungiamo i ringraziamenti polacchi agli USA alla notizia delle esplosioni e la coincidenza, ma tu guarda il caso, che le esplosioni avvengano proprio il giorno dell’inaugurazione del nuovo gasdotto dalla Norvegia alla Polonia. Aggiungiamo anche il Segretario di Stato Usa Blinken che afferma che la distruzione di NordStream2 è “una meravigliosa opportunità di rimuovere, una volta per tutte, la dipendenza dal gas russo… Ciò è estremamente significativo ed offre una meravigliosa opportunità strategica“.

Penseremmo, a questo punto, che il quadro sia abbastanza chiaro.

Invece no. L’imputato è sempre e comunque Putin che, da pazzo criminale qual è, invece di girare la manopola, deve togliersi lo sfizio di piazzare quattro ordigni. Almeno sappiamo il grado di attendibilità delle notizie e delle fonti, quindi parliamo di cose serie.

Putin, a fronte dell’avanzata ucraina nel Donbass, con i missili e gli armamenti USA, ha varato una risposta “politica” alle azioni militari: I Referendum.

Abbiamo già chiarito che i referendum sono ILLEGALI (vedi qui), ma Putin è andato oltre. Tutte le immagini dei referendum sono state divulgate dalla TV russa. Si vede chiaramente, senza copertura o manipolazione, che le urne sono trasparenti, i fogli sono inseriti aperti e visibili, si vota in modo palese e senza anonimato, ecc.

Al netto del fatto che sono personalmente certo che le popolazioni del Donbass aspettavano con speranza di poter uscire dalla giurisdizione dell’Ucraina e passare alla Russia, come è anche dimostrato da testimonianze dirette di free lance che da anni trasmettono notizie, reali e non manipolate, dal Donbass (vedi qui), il mio commento a questo stato di cose è solo uno:

Putin ha anche il senso dell’umorismo, per quanto inopportuno.

Sa benissimo che i referendum sono illegali, ma ha voluto anche alzare la posta. Come dire: visto che non si vuole la pace, e neanche la pacificazione, che ci prendete per i fondelli falsificando la verità, faccio vedere che sono io a prendervi per i fondelli ed approvo un referendum che, oltre ad essere illegale secondo la prassi internazionale, è anche condotto nella forma esteriore di poca trasparenza e imparzialità. Considero quei territori come parte integrante della Russia, e poi vediamo come va a finire.

E’ anche interessante osservare che la Duma, il parlamento russo, ha ratificato l’annessione con una ampia maggioranza, ben oltre la maggioranza qualificata costituzionalmente prevista. Il consenso all’ampliamento dei territori va, quindi, ben oltre il partito di Putin ed esprime il sentire della popolazione russa nella sua quasi totalità.

La guerra nucleare è quindi dietro l’angolo. Anche se la Russia si limitasse ad utilizzare armi nucleari tattiche, cioè con limitato raggio d’azione per colpire solo localmente, sarebbe comunque l’inizio di una escalation che per tetto ha solo le stelle o, con una metafora più consona, apre il baratro dell’inferno.

Non è un caso che lo stesso Trump si sia proposto come propugnatore di un team che intavoli trattative con Mosca per un cessate il fuoco. Credo che non avrà un seguito, figuriamoci se Giuseppe Biden accetta un Trump che ritorna al centro della scena prima delle elezioni di Novembre, ma è una mossa comunque significativa.

Interconnesse a queste considerazioni di carattere mediatico-militare, cui il governo dovrà dare il giusto peso, ci sono i risvolti economici che, anche esorcizzando l’olocausto nucleare, ci toccano pesantemente e saranno problematici per noi e per il nuovo governo.

Il tetto al prezzo del gas, su cui ancora punta Draghi, ancorchè in scadenza, è una pura stupidaggine utopica. Norvegia e Olanda non lo accetteranno mai, contro i loro stessi interessi. La Germania stessa non lo appoggerà mai. Però è l’unica “strategia” che la Von der Leyen riesce a tirare fuori dal cilindro sfondato delle sue elucubrazioni.

Intanto la Germania, alla faccia della decantata unità UE, vota il NO al nuovo invio di armi a Zelensky e, in onore alla solidarietà, approva un fondo di 200 miliardi di Euro per le proprie industrie, dopo le decine che aveva già messo sul piatto per nazionalizzare UNIPER, fregandosene altamente del divieto comunitario agli aiuti di Stato. Garantire il gas ai propri cittadini e alle proprie aziende viene prima del rispetto delle burocrazie europee che per noi sono applicate alla lettera e in modo preventivo, coniugando in negativo il “sovranismo” che, invece, per Germania, Olanda, Norvegia, Polonia, ecc. è un sacrosanto diritto.

Lo stesso cancelliere Schultz non ha avuto problemi a dichiarare che il nuovo governo italiano non deve permettersi di toccare il Reddito di Cittadinanza senza che qualcuno si azzardi a parlare di interferenza indebita. Interferenza, invece, erano gli auguri che Orban ha fatto alla Meloni dopo l’esito delle elezioni.

Quali spazi di manovra abbia, quindi, il nuovo governo prossimo venturo, è chiaro da tempo : praticamente zero. La Meloni, o chi per lei, dovrebbe limitarsi a gestire l’agenda già dettata dal drago in uscita, altrimenti le “taccarellate sui diti” saranno la norma.

Tutte le principali confederazioni di categoria lanciano, adesso, appelli contro recessione, rischio di licenziamenti e chiusure di massa. Confindustria sino a ieri continuava, con gli studi di settore a supporto, ad illudersi che l’inflazione era solo congiunturale. Confagricoltura, Confartigianato, Confdiqua e Confdilà, si limitavano a chiedere qualche soldino, scollegando gli aumenti energetici, attivi già da prima della questione ucraina, all’aumento dei prezzi.

La Germania, già locomotiva europea, è da qualche mese in recessione, ed aumenterà sempre più le performance negative, nonostante i 200 miliardi di supporto. Il suo export verso la Cina si sta riducendo a zero e le sue industrie sono in forte difficoltà

La BCE continua ad aumentare i tassi, rimanendo al traino della FED, non considerando che da noi l’inflazione è importata e causata dall’aumento di materie prime ed energia, mentre negli USA è generata dall’eccesso di liquidità, cioè i trilioni di dollari immessi sul mercato per reagire alla crisi COVID e che devono rientrare. Da noi, quindi, si dovrebbe immettere liquidità, non drenarla, e risolvere il nodo, sia economico che di disponibilità, del gas necessario alle industrie ed alle famiglie.

Del resto non è pensabile che a Francoforte sia in corso una epidemia di idiozia acuta. Quindi la risposta deve essere da qualche altra parte.

Sembra paradossale, ma il crollo dei mercati americani dell’altro giorno è da imputare ai dati della disoccupazione che, contrariamente alle aspettative, si mantiene bassa. Vuol dire che, se negli USA non aumenta la disoccupazione, i consumatori hanno dollari da spendere, quindi occorre abbassare l’inflazione. Il divario tra economia reale e finanza emerge sempre più. Una possibile risposta, pensando male, è che l’inflazione, in fondo, non è che sia un male per tutti e alla BCE lo sanno. Qualcuno può anche guadagnarci sopra.

L’inflazione fa male a chi ha prestato denaro (le banche), fa male a chi stampa denaro (le banche centrali) e a chi lo detiene (di nuovo banche e fondi di investimento), oltre a chi ha un reddito fisso e con quello deve acquistare di meno a prezzi aumentati.

Ai governi, invece, fa bene perché così riduce il debito. Fa bene ai proprietari di immobili, che vedono aumentare il loro valore. Le imprese stesse hanno benefici se possono produrre a prezzi bassi vendendo i loro prodotti a prezzi maggiorati, finchè il mercato assorbe. Questo è quanto accade, come differenziale, negli USA, con l’energia che costa un decimo rispetto all’Europa che è costretta a produrre in perdita per competere alla pari.

La Germania, con i 200 miliardi, ha messo uno scudo a protezione delle proprie aziende. In Italia questi costi gravano totalmente sulle aziende e sulle famiglie.

Queste sono le condizioni in cui la Meloni ha iniziato a lavorare rimanendo in silenzio. Anche mediaticamente si sta muovendo bene. Fa appello alla solidarietà europea pur vedendo che la Germania la sta affossando. Sta addolcendo i rapporti con il Quirinale, sperando di esorcizzare un nuovo caso del mancato ministro Savona e sperando che, anche con i buoni uffici di Mattarella, si possa arruolare Panetta all’economia lasciando il board della BCE.

Sarà sufficiente ? Sicuramente NO, perché il panorama è molto peggiore di come ce lo mostrano.

La priorità è, anzitutto, sopravvivere e lo sviluppo viene dopo. Non si può pensare allo sviluppo quando si deve combattere contro la fame e il freddo.

Senza dubbio le sinistre di ogni ordine e grado abbaieranno contro la mancata riduzione delle tasse, i pochi fondi per scuola e sanità, i mancati aiuti ai migranti, ecc. Quello che per decenni è stato accantonato e dimenticato tornerà indispensabile attizzando il malcontento e tutti i media suoneranno e canteranno sullo stesso spartito, alzando l’asticella delle attese messianiche anche se tutti sanno che “non c’è trippa per gatti”.

Lo scenario, purtroppo, è questo:

Gli USA che per distruggere la Russia sono disposti a combattere sino all’ultimo ucraino, ma anche sino allo sfacelo del sistema industriale europeo.

La BCE che neanche si sogna di emettere bond europei per aiutare le economie in forte difficoltà e lascia gli Stati, Italia in primis, nelle mani della speculazione e spread alle stelle.

La Germania che pensa, sbagliando, di salvarsi da sola aiutando il proprio sistema produttivo con i 200 miliardi e con gli altri fondi che verranno a supporto.

La solidarietà europea che non esiste e la cui aleatorietà viene, finalmente, a galla. Finora si è riusciti a far passare per solidarietà europea tutto ciò che andava bene all’asse franco-tedesco. Ora anche quest’asse fittizio è rotto ed ognuno è per se stesso.

Camminiamo sul filo del rasoio e su macerie pericolanti ma, se evitiamo la catastrofe nucleare, su queste macerie dovremo ripensare una nuova Europa, molto diversa dalla UE. Dovremo stare con i piedi ben piantati a terra, smascherando la menzogna, cercando di capire quello che non ci viene detto e ricordando sempre che la preghiera non è un optional.

Vincenzo Fedele

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12 commenti

  • In fuga da Putin ha detto:

    Il premio per la fuga piu’ originale va senz’altro attribuito a due russi che hanno optato per una barca. Con la barchetta hanno attraversato lo stretto di Bering e sono approdati su una delle isole dell’altra sponda ovvero dell’Alaska, terra americana.
    Applausi sentiti e auguri per gli ostacoli burocratici che li attendono nel prossimo futuro.

  • Nicola ha detto:

    Per sorridere un po’ , alcuni bellissimi slogan…di una Società americana, slogan che prendono per i fondelli il delirio dei progressisti, liberals, democratici , paladini dei diritti umani e civili americani….

    https://gloria.tv/post/Vq4gEwpuMxgg4LwDKHZaG9huF

  • Per Davide Scarano ha detto:

    Qualche mese fa, a guerra già iniziata, il nostro anfitrione pubblicò la recensione di un libro dal titolo GUERRA E PACE AL TEMPO DI PUTIN.
    Quel pomeriggio incontrai il libro in questione a distanza ravvicinata e , visto che era di un editore simpatico, cioè Cantagalli, lo acquistai.
    Gli autori erano per me degli illustri sconosciuti.
    Ma questo non significa che non fossero personaggi importanti. Il primo Maŕco Bertolini è stato il comandante della Folgore cioè del battaglione dei paracadutisti? Vanto del nostro esercito.
    Vado a occhio : nelle prime pagine del libro il generale a riposo elenca tutte le guerre fatte da Putin da quando è al potere in Russia. Tante. Ma tutte piuttosto limitate e dirette verso regioni ad est della Russia . Tutte vinte.
    E, se ho capito bene, senza alcun intervento occidentale.
    Se per 20 anni Putin è stato un comandante vittorioso perché avrebbe dovuto trovare reazioni nella invasione della Ucraina ?

    • Per Davide Scarano ha detto:

      Nelle ultime 40 pagine del suo intervento il generale elenca tutte le caratteristiche negative che hanno portato negli ultimi decenni alla riduzione sistematica delle unità operative del nostro esercito ridotto in condizioni tali da non essere in grado di difenderci in caso di bisogno.

  • Luciano Motz ha detto:

    Tutti i nostri ragionamenti sull’attuale situazione mondiale devono partire dalla premessa che Gesù Cristo è il Signore della storia e che, pertanto, ogni accadimento è da lui prodotto o tollerato. Se così non fosse, Dio non sarebbe l’Onnipotente.
    In estrema sintesi, tutte le analisi reali – non le balle – sul perché si troviamo nella condizione attuale portano alla conclusione che un manipolo di indemoniati hanno progettato e ora agiscono per arrivare a un governo mondiale. Inutile ripercorrere i singoli dettagli, li conosciamo tutti.
    Noi cattolici abbiamo la certezza che colui che muove il manipolo di indemoniati – satana – non riuscirà nel suo intento e che il Cuore Immacolato di Maria trionferà. Non sappiamo, però, come e quando. Che cosa, dunque, possiamo e dobbiamo fare nell’attesa?
    Tutti invocano la pace, ma la vera pace sta in Dio, non è una semplice assenza di conflitti. Nell’attesa, dobbiamo quindi agire per conseguire la vera pace.
    Dio ha concesso all’uomo il libero arbitrio e non vuole in nessun caso privare l’uomo della propria libertà. Perciò, quando l’uomo abbandona la via, il Signore lascia che faccia ciò che vuole: “L’ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio” (Sal 80, 13).
    Pertanto, la pace di Dio sarà raggiunta solamente nel momento in cui l’uomo tornerà ad ascoltare la voce del Signore. “Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano.” (Sal 80, 14-15).
    Noi cattolici dobbiamo, quindi, agire con preghiere, digiuni, penitenze, catechesi mirate – poiché i presbiteri non le fanno – per la conversione dell’umanità, solo convertendo il cuore dell’uomo il disegno degli indemoniati verrà annullato.

    • Una domanda ha detto:

      Non pensa che anche quando gli uomini iniziarono a costruire la torre di Babele, offesa dell’onnipotenza di Dio, l’intervento dall’alto fu potente ed efficace ?

      • Luciano Motz ha detto:

        Fu sicuramente potente ed efficace e non dubito che anche nell’occasione presente l’intervento del Signore sarà risolutivo, perché sono certo che l’attuale civiltà – si fa per dire – occidentale sia da eliminare.

        • Una risposta ha detto:

          Non solo la nostra civiltà occidentale : quello che è accaduto ai confini della Russia , cioè la fuga verso l’estero, (qualsiasi estero) dei possibili nuovi arruolati è un chiaro indizio che anche il sistema russo non funziona.
          Oggi, sul blog di aldo Maria Valli c’è un articolo interessante sulla Cina, sulla sua aggressività verso gli stati confinanti e sulla sua influenza culturale sulle nostre università. Da leggere.
          Si auspicano cieli nuovi e terra nuova

  • Marco ha detto:

    …a dispetto di quanto sembra pensare il signor “Fedele” meloniano, la priorità non è affatto “sopravvivere” alla giornata, sopraffatti dalle “immancabili” emergenze a cui “santa liberal-democrazia antifascista” ci abitua ormai da tre quarti di secolo, ma, come si ricorda di dire alla fine (magari strumentalmente?), è essenziale “smascherare le menzogne”…ma proprio TUTTE le menzogne ( non solo quelle che fanno politicamente comodo!), denunciando il ruolo criminale tanto dei “Pupari” quanto dei “pupazzi” del Sistema pluto-massonico dominante: https://bibliotecafascista.org/2022/03/29/pupari-pupazzi-indegna-farsa/

  • Davide Scarano ha detto:

    Vi è un argomento che mi lascia perplesso. L’autore sostiene che i russi non si aspettavano che la resistenza Ucraina fosse così combattiva. Io credo piuttosto che la Russia si preparasse ad una guerra di logoramento, avendo ben presente che avrebbe dovuto lottare non con la sola Ucraina ma con l’Ucraina supportata da tecnologie ed armi NATO. Attendo con curiosità ed interesse chiarimenti in proposito.
    Circa l’utilizzo di armi nucleari tattiche credo poco probabile questa ipotesi perchè:
    a) non risolutiva per l’esito della guerra,
    b) offre la legittimità per una reazione che potrebbe essere più che proporzionale all’offesa subita.
    Credo invece possibile con l’evoluzione del conflitto l’utilizzo di armi “non convenzionali” quali le armi ad energia, in grado di provocare terremoti ed altri disastri la cui causa possa sembrare naturale ovvero un “supercovid”.