Investigatore Biblico. Salmo 16,3. Come Fanno i “Santi” a Diventare “Idoli”?

6 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo articolo di Investigatore Biblico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura…

§§§

Indizio n.103 Bibbia CEI 2008: “Il ‘Santo’ diventa ‘Idolo’: traduzione folle nel Salmo 16” di INVESTIGATORE BIBLICO

Questa è una di quelle situazioni (a livello di studio e traduzione) in cui rimango davvero basito. Credo che l’errore del versetto di questo Salmo (che non mi era mai capitato di riscontrare prima), tolga ogni velo sulla dubbia competenza dei neotraduttori 2008. Non voglio continuare ad essere polemico in materia. Ma lascio a voi lettori ogni riflessione e conclusione.

Mi limiterò ad analizzare l’errore.

Ecco il versetto:

CEI 1974: “Per i santi che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore” (Salmo 16,3)

Vulgata: “Sanctis qui sunt in terra ejus, mirificavit omnes voluntates meas in eis.” Ps 16 (15),3

CEI 2008: “Agli idoli del paese, agli dèi potenti andava tutto il mio favore” (Salmo 16,3).

Già si nota la differenza tra CEI 1974 + Vulgata e la traduzione del 2008. I neotraduttori hanno tradotto “santi” con “idoli”.

Ma andiamo a vedere il testo ebraico di questo versetto (traslitterato):

Liqdoshim asher ba’àretz, hèmma wèaddire, kol cheftzi vam” (Salmo 16,3).

Tradotto in modo strettamente letterale questo versetto sarebbe: “Ai santi che sono sulla terra, nobili, tutta la mia compiacenza è in loro”.

Il termine in questione è “Liqdoshim”, derivante dalla radice “qadosh”, che in questo Salmo e in tutta la Scrittura significa inequivocabilmente ed esclusivamente “SANTO” (cfr. Dizionario ebraico Reymond o qualunque altro dizionario in grazia di Dio).

La mia domanda è semplice: per quale arcano motivo i neotraduttori hanno tradotto con “idolo” un termine che significa “santo”?!

Incompetenza?

Qualche velato quanto folle invito all’idolatria?

Cosa diamine (scusate il termine poco educato) significa “agli dei potenti andava tutto il mio favore”?!

Nel versetto, per inciso, non compare assolutamente il termine “dei”, ma “wèaddire”, che significa principalmente “ai nobili” (non “agli dei”!).

Inoltre una traduzione del genere è completamente fuori contesto all’interno del tema di tutto il Salmo.

Mi domando se ci sia qualche messaggio subliminale sottinteso!

Per favore, lettori, ditemi con onestà: cosa dobbiamo pensare?!

L’immagine in calce per esprimere il mio sentimento…

Investigatore Biblico

§§§




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31 commenti

  • Felice ha detto:

    Quei traduttori sono satanisti

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    CEI 1974: “Per i santi che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore” (Salmo 16,3).
    https://www.etimoitaliano.it/2015/11/santo.html
    -L’etimologia della parola santo si ricollega a sanctus, participio passato del verbo latino sancire, nelle accezioni di separare, riservare, dedicare… (a Dio). Si noti che ritroviamo la stessa radice sanc- o sac- in sacer = sacro, riservato a Dio. Pertanto, santo è chi o ciò che “sta a parte” in una condizione di inviolabilità, in forza della sanzione che lo rende, appunto, sacro, separato dal mondo.-
    https://www.etimoitaliano.it/2014/05/sacro.html
    -Pertanto, il termine sacro rappresenta al contempo, da un lato, l’unione con l’ambito del divino, normalmente interdetto a quello del profano, dall’altro la separazione (appunto la “santità”, in senso etimologico) del sacro dal profano. Da notare che il simbolo della CROCE è formato dall’intersezione della sfera del sacro (linea verticale) con quella del profano (linea orizzontale) che si incontrano in un unico Punto… che per noi Cristiani è Gesù Cristo.-

    CEI 2008: “Agli idoli del paese, agli dèi potenti andava tutto il mio favore” (Salmo 16,3).
    https://it.wikipedia.org/wiki/Pantheon_(Roma)
    https://www.imolaoggi.it/2021/01/23/astana-2021-piramide-multireligiosa-incontro-bergoglio/
    -Questa diversità è unificata all’interno della forma pura di una piramide, alta 62 m (203 piedi) con una base di 62 x 62 m (203 x 203 piedi).-
    -Immersi nel bagliore dorato e azzurro del vetro (colori presi dalla bandiera del Kazakistan), 200 delegati delle principali religioni e fedi del mondo si incontreranno ogni tre anni in una camera circolare, basata sulla sala riunioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York.-
    https://lanuovabq.it/it/congresso-dei-leader-religiosi-mondiali-un-progetto-ateo
    -L’unica cosa che il credente deve fare è «comportarsi bene», tutto il resto è superstizione. E lo deve fare perché è l’unica cosa che egli possa fare. La religione kantiana è, quindi, una religione universale, perché la ragione e la morale sono universali. Essa è anche una religione senza dogmi, perché i suoi principi sono i principi della morale che la sola ragione è capace di fissare nella coscienza.-

    (Homo videns, “ragione” e “coscienza”. Marshall McLuhan: «La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo».)

  • Giovanni Episcopo ha detto:

    A differenza di un suo precedente scritto, che mi è toccato di contestare completamente, stavolta l’Investigatore è stato più accorto ed ha scovato un reale tradimento del testo originale.

    Un unico minimo appunto. Egli scrive:

    «Il termine in questione è “Liqdoshim”, derivante dalla radice “qadosh”, che in questo Salmo e in tutta la Scrittura significa inequivocabilmente ed esclusivamente “SANTO”».

    Diciamo, con più precisione, che ‘qādōsh’ non è una radice, che in Ebraico è costituita da tre consonanti (la radice è semmai קדש, lettere qop-dàlet-shin), ma il termine che sta per “santo, sacro”, adoperato sia come aggettivo sia come sostantivo; “liqdōshîm” è composto dalla preposizione ‘lə’, cioè “a/ai”, unita al sostantivo plurale ‘qədōshîm’, che messi di seguito, per una particolare regola fonetica (regola dello shəwa), danno appunto ‘liqdōshîm’.

  • Bracco ha detto:

    Eh beh, siamo alla rivoluzione ecologica delle parole. Nel senso che le parole corrette le han gittate nella plastica, e ste fregnacce ce le fanno mangiare.
    A sto punto era meglio tradurre: ‘pin piripettennusa’,no?

    A parte le ciance, quando pubblicano il testo chi è che si occupa della revisione? Sta traduzione pure per un ignorante di lingue antiche si capisce che è una solenne castroneria!!!!

  • Adriana 1 ha detto:

    Qua tutti i ” devoti ” a stracciarsi le vesti e a coprirsi il capo di cenere per le omelie, gli strafalcioni progressisti o prodotti da semplice e diffusa ignoranza…cercate una S. Messa VO. Inutile tenere il piede in due scarpe e, con la vostra sofferta ma acquiescente presenza, rafforzare il messaggio che ritenete sbagliato.

  • Testi vari ha detto:

    SALMI CANTICO DEI CANTICI.
    Traduzione dai testi originali di
    Padre Dalmazio Colombo.
    Editore Garzanti.

    Quanto ai santi che sono nel paese,
    sono i nobili,
    nei quali è ogni mio piacere.

    RAVASI E TUROLDO
    Oscar classici Mondadori 1994
    I SALMI.

    16, versetti 2 e 3 e 4.

    Ho detto a Dio Signore,
    tu sei il mio unico bene

    Non più simulacri di santi,
    potenze profane adorate sulla terra :

    sequela di idolo, di un dio straniero,
    molta pena con sé comporta.

  • VITMARR ha detto:

    Nella traduzioen italiana di Mons. Garofalo (Marietti editore) si ha ” quanto ai santi che sono nel paese tutto il mio diletto è in essi” e poi continua “Ma i potenti moltiplichino pure i loro idoli ,indietrggieranno presto”
    Quindi gli “idoli” della seconda parete dovrebbero essere scritti in ebraico non con la stessa parola che è nella prima parte per i santi. Se è così è difficile pensare solo ad un errore di traduzione ma anche a una volontà di tradurre male.

    • Adalgisa ha detto:

      Penso che la traduzione di Monsignor Garofalo sia la migliore. E’ anche quella col senso piu’ comprensibile.
      Sembra che il testo riportato sopra di Turoldo sia completamente diverso.

  • Mimma ha detto:

    Enrico ,
    ma come fa a leggermi nel pensiero?
    Vorrei tanto metterla su una graticola, come fecero i Romani con San Lorenzo, ha presente? e rosolarla a fuoco lento su carboni ardenti..
    Quando fosse ben cotto da una parte, la girerei dall’altra, fino a cottura completa.
    Dopo, poiché non sono cannibale, cospargerei di profumi e lascerei il tutto nel bosco perché si coprisse di licheni….
    Nippo, testardo carissimo, abbiamo una sola vita che é una prova. Come può pensare che apprezzi solo la mia?
    La vita è un esame sull’amore che dobbiamo a Dio, quello vero, Padre di Nostro Signore Gesù Cristo e sull’amore che dobbiamo avere gli uni gli altri gli uomini.
    Perché Le riesce tanto ostico questo messaggio?
    È semplice e non abbisogna di apporti spurii.
    È offensivo, per Cristo, dire continuamente che la Sua Legge ha dei limiti e dei difetti e che va corretta, come il caffè, con questa o quella spezie orientale.
    Io lo trovo sublime, letteralmente, cioè oltre la soglia delle capacità umane.
    Amare tutti in quest’ottica divina significa volere tutti salvi, in una situazione comunitaria deliziosa dove non si litiga e non si è invidiosi e non ci si offende, ma si condivide i carismi di tutti,in uno scambio direi osmotico .
    Io non mi adombro se Lei pensa che vivo da cerbero perché so che non è vero : di tutto ciò che ha scritto, cosparso di spine pungentissime, voglio che mi rimanga nella mente solo l’immagine di una stupenda rosa rossa profumata. Il dono di un gentiluomo.
    Un’ultima nota: quella del mio commento è l’esegesi cattolica ufficiale, non una mia interpretazione personale.
    Forse il linguaggio può farlo pensare, ma si tratta di verità di fede.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Mimma,

      Lei è davvero crudele! Infatti sa che non sono come san Lorenzo e che il dolore sulla graticola sarebbe per me un dolore puro e disperato, e non trasfigurato in piacere come per il Santo! Almeno così si racconta dei Santi, ovvero dei privilegiati (grande enigma!) da Dio.

      Forse mi sono sempre spiegato male: non ho mai affermato che la Legge di Cristo “ha dei limiti e dei difetti e che va corretta”, bensì proprio il contrario, e cioè che ciò che conosciamo di Cristo-Dio lo dobbiamo a ciò che è scritto, e che, per quanto ispirato, reca i limiti della scrittura e dell’intervento umano. Voglio dire che Cristo-Dio non può essere “compresso” in un Libro poiché è infinitamente di più di quello che ne è stato scritto e se ne può scrivere, apprendere e comprendere, e che quindi Egli può essere benissimo presente in altre Religioni sotto altri nomi e, ancora una volta, non esauribile da ciò che ne dicono le Scritture di tali Religioni.

      Del Dio vero, in altri termini, nessuno se ne può accaparrare in maniera esclusiva. Io sono ecumenico (non ecumenista, ecumenico), e mi sono liberato del fondamentalismo che, come tutti i fondamentalismi, è di grave ostacolo all’Amore cui tutti gli uomini sono reciprocamente chiamati.

      Il peperoncino era in senso lato, non era rivolto specificatamente a Lei. Comunque profondamente me ne scuso. Spero conservi la rosa rossa.

    • luca antonio ha detto:

      “La vita è un esame sull’amore che dobbiamo a Dio, quello vero, Padre di Nostro Signore Gesù Cristo e sull’amore che dobbiamo avere gli uni gli altri gli uomini.”
      Preciso, esaustivo, definitivo.

  • Mimma ha detto:

    Caro CaGI 41
    Ha ragione, condivido il suo sdegno e il suo dolore.
    Poiché ho un’età che mi ha consentito di conoscere la Messa vetus ordo, recito le preghiere da lei citate il Latino.
    Anche il Pater dico in Latino e rispondo in questa sacra lingua al sacerdote quando si rivolge ai fedeli.
    Chi mi sta accanto non si meraviglia, proprio in grazia della mia vecchiaia.
    Fratello nella fede, offriamo a Gesù Crocifisso le sofferenze che ci causa questo tempo di passione e preghiamolo di non deflettere mai, costi quello che costi.
    L’abbraccio

  • Maria Michela Petti ha detto:

    In tutta onestà: non so cosa pensare e ancor meno suggerire cosa pensare ad altri, men che meno ad un “investigatore biblico”.
    Se mi si concede una battuta,”per far la vita meno amara” e senza voler minimamente irritare la suscettiilità di “anime pie”, il versetto caduto sotto la lente correttiva mi dà l’idea di una traduzione “preveggente”. Completamente “oltre” il contesto …letterario, storico e delle connessioni del caso.
    Come se ci si fosse portati avanti nel porgere, e nell’invitare a porgere, “tutto il favore” degli oranti ed adoranti a idoli del paese – anzi del regno – delle meraviglie future, a dominazioni e “agli dèi potenti” del tempo che da lì in poi si sarebbe instaurato. Come stiamo sperimentando.
    Potenza della preveggenza! e di soggetti dotati di vista lunga.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Dimenticavo, Mimma,

    del Motore immobile aristotelico ne parla anche Confucio che lo chiama Chung Yung, cioè Asse che non vacilla.

    Nipponicamente Chu Yo.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Carissima Mimma,

    non dubito che mi farebbe fare volentieri la fine di Giordano Bruno per “purificare” la mia mente. Metodo escogitato da intelligenze superiori!

    Al riparo da orribili rigurgiti inquisitori, sono anche convinto che Lei proverebbe misericordiosamente a torturarmi per riportare la pecorella smarrita nell’ovile er farle fare, per dirla con Trilussa “la fine dell’abbacchio al forno”.

    Nonostante ciò, rispetto la Sua personalissima esegesi ed il conseguente – credo – atteggiamento esistenziale.

    Mi permetta di offrirLe, unitamente ad una profumata rosa rossa, un piccantissimo peperoncino di Aldous Leonard Huxley:

    “Coloro che combattono, non per Dio in se stessi, ma contro il diavolo negli altri, non riescono mai a migliorare il mondo, ma lo lasciano com’era, o qualche volta peggiore di com’era prima che cominciasse la crociata”.

    Un distinto saluto.

  • virro ha detto:

    nella GRAVITA’ voglio pensare ad un errore di stampa
    E’ vero anche che ci siamo abituati, dai vari predicatori,
    a CORREGGERE Dio, e ciò mi spaventa perché le conseguenze possono essere eterne.

    Grazie per la Sua vigilanza.

  • Mimma ha detto:

    Caro Nippo , meriterebbe davvero il rogo, per purificare la t mente confusionaria e porre fine alla sua testardaggine sincretistica ed eretica…
    Gli idoli , ci dice la Sacra Scrittura, al meravigliso Salmo113 sono ” quelli che hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non sentono, hanno bocca e non parlano…”
    Gli idoli sono i falsi dei, amico mio, ossia i demoni che popolano l’etere e che gli uomini da sempre ” sentono” attorno a sé. Perché l’uomo ha in sé la scintilla divina e appetisce a Dio, sua origine e fondamento.
    Ma da quando un pagano d’eccezionale mente e cuore distinse tra tutte queste presenze, la Presenza Vera che lo chiamava, e Le rispose, per l’umanità è cambiato tutto.
    Abraham si chiamava quel Caldeo che ci é diventato padre nella fede.
    Mi sono chiesta perché, come mai , non rispose un Greco, dal momento che i Greci sono filosofi per antonomasia, o un Cinese o un Nipponico, appunto.
    Ma è domanda oziosa, mi suggerisce la mia età, come chiedersi perché non sei nata da un re o da un pazzo.
    Dunque il Signore , sulla risposta libera e volontaria di una sua creatura, si educa una famiglia , quella di Abramo, che diventa un popolo, sebbene piccolo e povero rispetto ai grandi e terribili popoli antichi.
    Viene chiamato popolo eletto, ma in realtà è tale perché il suo capostipite ha eletto, lui ha eletto, cioè scelto, il Vero Dio tra i falsi dèi.
    Il Dio Vero è il Dio Vivente, è la Vita stessa, Puro Spirito, In creato, Atto Puro lo dice Aristotele con la sua grande intelligenza, Motore Immobile, Causa Incaudata.
    Capito, Nippo?
    Non c’entrano gli anelli al naso.i popoli tutti sono di Dio
    , ma uno solo lo ha “scoperto ” per così dire.
    Agli altri si è rivelato per mezzo di questo è infine si è rivelato attraverso la Sua personale Presenza, incarnandosi.
    Nonostante questo iter meraviglioso per farsi conoscere tuttavia, ancora molti dubitano o fanno altre scelte o mischiano l’oro col piombo, come mi pare piace a lei…

    • Adriana 1 ha detto:

      Cara Maria…la causa ” con la coda ” non l’avevo mai sentita…ma pazienza! Sarà stato un errore di battitura.
      Non lo sono invece il Manicheismo sotteso, e non poco, alla descrizione della battaglia originaria tra Bene e Male e il susseguente rimanere male di Dio perchè Lucifero gli aveva rovinato il ” progetto ” sul parto ( e, quindi, attestato la sua inferiorità) nei confronti del Serpente. Perciò l’Onnisciente se la prende con i progenitori…e specialmente con Eva…. Cosa è questo? Un meccanismo di ” Proiezione “? Il povero Semmelweiss dovette combattere con pensatori-medici di questo calibro…

      • Adriana 1 ha detto:

        Chiedo scusa…la causa con la coda è di Mimma. Il Manicheismo è di Maria. Però Enrico ( parafrasando Dante )
        potrebbe dolersi “Due donne attorno al cor mi son venute”

        • Il Matto ha detto:

          Cavallerescamente (alla medievale) venero la Donna e non “le donne”.

          Mi accerto che in ogni donna che incontro vi sia la Donna … Fleur de Lyse … Mia Donna … Ma-Donna…

          Senza la Donna, il mondo, come si vede, va a scatafascio.

          Donne a profusione, ma dov’è la Donna?

  • CAGI41 ha detto:

    @ENRICO NIPPO
    “Alla confusione che regna aggiungo il mio piccolo contributo confusionario in nome della democratica libera espressione”. Questa è la sua presentazione? Io penso che per superare questa sua “confusione” ci vorrebbe una “rieducazione di base”. Come si potrebbe, ad esempio, farle notare che nella Fede non esiste “democrazia”? E poi, fare battute simil spiritose non dà sostanza agli errori di fondo!
    Ossequi

    • Enrico Nippo ha detto:

      Caro CAG/41,

      io non mi presento come portatore di verità, vizietto tragico dei fondamentalisti (sono un ecumenico). Quindi, un po’ ironicamente mi sono presentanto come uno dei tanti, tantissimi confusi, specialmente coloro che, pensando di avere la verità in tasca e sparano giudizi a destra e a manca.

      Lei parla di una “rieducazione di base” di cui avrei bisogno. E chi me la darebbe? Un altro dei confusi? Per dirne soltanto una, da uno che pensa che il papa sia Ratzinger o da uno che pensa che sia Bergoglio? Sembra infatti che questa sia una questione di vita o di morte.

      Vuol confermarmi che Lei, essendo una persona di Fede, non è un democratico?

      Grazie e ossequi a Lei.

  • Mimma ha detto:

    Caro e ottimo Investigatore, che cosa dobbiamo pensare?
    Che siamo in mano a diavoli.
    Che la Santa Chiesa è occupata da Satana.
    Che questi loro interventi, lo temo fortemente , sono solo preamboli.
    Se ci fa caso, agiscono su due livelli: uno per gli addetti ai lavori, seminaristi, sacerdoti, prelati ecc. ; l’altro per il popolo dei fedeli.
    Col primo, cercano di inquinare con astuzia la preghiera quotidiana del clero …anch’esso va di fretta o é preso dall’abitudine, dalla stanchezza oppure, caso molto frequente, è poco preparato sicché finisce per rimuginare idoli invece che santi, e tanto altro, senza sobbalzare.
    Con l’altro, plateale, han corretto il Pater, il Gloria, la Preghiera Eucaristica… e tutti, ma proprio tutti, hanno assimilato senza storie.
    O meglio, nonostante le obiezioni di pochi,troppo pochi per far testo o chiasso.
    Giusto ieri sera il mio parroco durante l’omelia sul Pater di San Luca rimbrottava ” coloro che si impuntano sulla nuova traduzione ” e lui non capisce perché… ” dato che il senso non cambia “.
    Avrei urlato ( necessità dell “urlo “) che non si comprende allora perché cambiare, se il senso resta lo stesso. Noti la sfrontatezza della spiegazione di questi che sanno di avere copertura totale…
    Stringiamo i denti, tacciamo e offriamo.
    Ma dicevo che tutto questo mi sembra solo antifona.
    Andiamo a rotta di collo verso il punto di rottura fatale: il cambiamento delle Parole Drammatiche, le parole della Consacrazione. Il target dei nemici di Gesù è la Santa Messa, a partire dalla fondazione della Chiesa.Tutte le eresie, antiche e moderne, hanno l’unico obiettivo di cacciare Cristo Eucaristia, l’unico e vero kathekon, dal mondo, perché esso possa restare dominio esclusivo dei diavoli e dei loro seguaci.
    Ci è stato promesso che non prevarranno, purché, io penso, ci sia un piccolo resto di fedeli eroici, disposti alla difesa del Vangelo usque ad sanguinem. Prepariamoci a tanto, carissimo Investigatore, altrimenti sarà la fine del mondo, tout court.

    • CAGI41 ha detto:

      @MIMMA
      Concordo totalmente su quanto da Lei rilevato. Io non posso fare a meno di andare a Messa ogni giorno, ma è con grande difficoltà che faccio questo, perché trovo insopportabili tutte, dico tutte, le modifiche apportate nei vari punti della Celebrazione Eucaristica. Questi cambiamenti non sono serviti e non servono assolutamente ad un miglioramento ma, forse intenzionalmente, a peggiorare, guastare la dottrina e l’armonia precedente! Tre esempi: 1) Prima ringraziavamo il Padre Eterno perché ci ammette alla sua presenza non ostante la nostra indegnità e ora lo ringraziamo “perché ci ha reso degni”. Dio non ci rende degni ma ci ammette per sua grazia, nonostante la nostra indegnità perché noi siamo ontologicamente indegni di accostarci a Lui! 2) Agnello di Dio: Il testo originario dice che l’Agnello si fa carico dei nostri peccati e non che li toglie di mezzo! Il significato è totalmente diverso. 3) Comunione: Nel testo originario dicevamo a Dio di essere indegni di ospitarlo nel nostro cuore; ora ci fanno dire che non siamo degni di partecipare alla sua mensa (infatti siamo tutti seduti perché è quello che prevedono le disposizioni originarie e confermate dalla prassi – da nessuna parte viene detto di inginocchiarsi!).
      Come è possibile partecipare alla Messa sentendo tutte queste cose deviate e devianti (e purtroppo sono solo una minima parte)?

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Agnus Dei qui tollis peccata mundi si traduce Agnello di Dio che togli i peccati del mondo. Dire che li “porta” è protestante: per Lutero, l’uomo non è giustificato, ma solo “rivestito”.
        L’essere resi degni fa riferimento al fatto oggettivo di essere stati battezzati, non fa riferimento al fatto di essere o meno singolarmente in grazia di Dio.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Ma … tollere non significa prendere su di sé?

          Cristo toglie i peccati e li prende (porta) su di Sé.

          Non è che li toglie e li fa sparire nel nulla. Li prende su di Sé a redenzione del mondo.

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Certo che li prende su di sé, ma per eliminarli e renderci giusti: questa è la giustificazione secondo Trento. Altrimenti c’è il “simul instus et peccator” di Martin Lutero.
            Mi sa che il giansenismo di molti che scrivono qui (e non mi riferisco a lei) fa vedere lucciole per lanterne. Il giansenismo altro non è che un protestantesimo mascherato da cattolicesimo rigorista. Purtroppo, in tante posizioni sedicenti tradizionali esso riemerge, ma non ha nulla a che vedere con l’ortodossia della fede nė con la Tradizione.

        • luca antonio ha detto:

          All’epoca , dove la forza era per lo piu’ quella delle braccia umane, togliere, dal punto di vista del soggetto operante, aveva necessariamente il significato di portare il peso di un altro, di prendere il suo carico su di se’.
          Ovviamente il “bagaglio ” rimaneva di proprieta’ esclusiva del primo.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Alla confusione che regna aggiungo il mio piccolo contributo confusionario in nome della democratica libera espressione (poiché mi sembra di capire che in questo blog nessuno si dichiari anti democratico e anti liberale e perciò, anche non condividendola, rispetterà la mia opinione senza attizzare il fuoco del rogo).

    Io sono, dunque penso: “idoli” potrebbe essere inteso non con la solita accezione negativa fondamentalista, bensì come l’indicazione di una continuità sacrale assicurata dall’amore, dal favore, dal beneplacito divino.

    Ovvero: non è che quelli che adoravano Dio nelle varie forme di idoli avevano necessariamente l’anello al naso e fossero perduti in eterno come pretende l’esegesi fondamentalista, tra l’altro ponendo limiti alla volontà di Dio, la quale, se infine è imperscrutabile, non può essere impacchettata da alcuna esegesi.

    “Se lo comprendi, non è Dio” avvertiva un certo Agostino.

    Com-prendere: prendere con la propria mente. E nessuno vorrà negare che non v’è mente umana che possa comprendere Dio in modo esaustivo.

    Un cordiale saluto a tutti.

  • Dany ha detto:

    “agli dèi potenti andava tutto il mio favore” sembrerebbe più una frase detta dal maligno si suoi seguaci!