Julio Loredo. La Vera Sfida di Giorgia Meloni. A Chi Fa Paura, e Perché.

1 Ottobre 2022 Pubblicato da

tfp, loredo, meloni

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno offrire alla vostra attenzione questo editoriale di Julio Loredo, apparso sulla newsletter di Tradizione Famiglia Proprietà, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.

§§§

Julio Loredo

Come previsto dai sondaggi, il centro-destra trainato da Giorgia Meloni ha stravinto la tournée elettorale. Ormai ha i numeri per formare un governo stabile. Se sarà seguita la logica democratica, Giorgia Meloni sarà il prossimo Presidente del Consiglio. Con lei salirebbero al potere un Salvini ridimensionato ma ancora forte, e un Silvio Berlusconi che porta la sua piccola ma rilevante quota di consensi. Ed è proprio adesso che inizia la grande avventura: saprà la Meloni trasformare un centro-destra di opposizione in un centro-destra di governo? Questo dipenderà dal fatto se, guardando oltre le bagatelle della micro-politica, gli strateghi del centro-destra sapranno vedere il big picture, il quadro generale. E quale sarebbe?

In politica non importa tanto chi sia il candidato quanto cosa egli rappresenti. Per quanto apprezzabili siano le doti personali della signora Meloni, a un analista interessa di più capire quale movimento di opinione pubblica stia cavalcando. Sono questi i movimenti che determinano la strada che prenderà il Paese nel prossimo futuro.

Da anni in Italia sta covando una profonda e possente reazione – misto di pancia, cuore e cervello – contro la piega che hanno preso gli avvenimenti. Ne abbiamo più volte parlato. Già nel 2001, analizzando la reazione degli italiani ai tragici avvenimenti di quell’anno (crollo delle Twin Towers, guerriglia Black Block a Genova), abbiamo scritto: “Intravediamo la formazione di due blocchi, separati da fessure molto più accentuate in profondità di ciò che sembrano in superficie. Col passare del tempo queste fessure tenderanno di certo a dilatarsi”[1].

Da allora queste fessure si sono, infatti, dilatate. Mentre quello che potremmo chiamare il “popolo della Rivoluzione” è andato avanti imperterrito e anzi sempre più spavaldo, spinto dai poteri forti e dalla propaganda, dall’altra parte quelli che, per tradizione o convinzione si oppongono alla deriva sinistrorsa, si sono man mano risvegliati, fino a comporre un blocco che a noi sembra in fase di consolidamento e di crescita. Non sono, o almeno non sono ancora, propriamente dei contro-rivoluzionari, cioè persone che reagiscono contro la Rivoluzione in modo integrale aspirando al suo contrario. Magari qualcuno è anche tentato di fare la “rivoluzione contraria”, come diceva De Maistre. Per lo più sono persone che, accorgendosi che il treno della Rivoluzione sta andando troppo veloce e verso indirizzi inquietanti, sono scese alla prima stazione, domandandosi se sia il caso di continuare il viaggio o meno. Badate bene: non prendono (per adesso) un treno di ritorno, ma non sono più sul Frecciarossa della Rivoluzione.

Scrivevo nel 2001: “Ecco la grande novità: il crescente spostamento di una minoranza finora inerte verso atteggiamenti, se non di attiva opposizione alla Rivoluzione, almeno di non accettazione delle sue manifestazioni più estremiste. Fin dove arriverà questo spostamento? È una delle grandi incognite dell’immediato futuro”.

Ebbene, oggi possiamo dire che questo spostamento si è molto accentuato. Si è accentuato come reazione a una sinistra che favorisce l’immigrazione selvaggia, col chiaro intento di creare una società “multiculturale” che cancelli la nostra identità cattolica, europea, italiana. Si è accentuato come reazione a una sinistra che vuole distruggere la famiglia come istituzione naturale e cellula madre della società. Si è accentuato come reazione a una sinistra che disprezza la vita umana, uccidendola nel grembo materno e quando si è anziani. Si è accentuato come reazione a una sinistra che vuole imporre in modo prepotente l’agenda LGBT, comprese le unioni civili, l’educazione alla “diversità” nelle scuole e via dicendo. Si è accentuato come reazione a una sinistra che ci ha portato nell’Unione Europea e nell’euro, dimostratisi sempre più una gabbia che un trampolino. Si è accentuata come reazione a una sinistra che vuole togliere i simboli religiosi dai luoghi pubblici, in nome di una visione laica, anzi laicista, del nostro Paese. Si è accentuata come reazione a una sinistra che, in nome di un ambientalismo radicale, sta distruggendo le stesse basi della nostra economia. L’elenco potrebbe continuare.

Lo spostamento si è accentuato anche come reazione a una classe politica che da molti anni non permetteva agli italiani di esprimersi nelle urne, costituendo in pratica una “casta” con poco o niente a che fare col benessere del Paese. Molto indicative furono le elezioni del 2018, vinte dai due partiti “anti-sistema”, Lega e M5S: una chiara indicazione in termini di tendenza dell’opinione pubblica. Ebbene, fu sufficiente l’ennesima crisi di governo perché il sistema riprendesse il comando e indicasse come presidente uno di loro, Mario Draghi, col sostegno di tutte le forze politiche, con la cospicua eccezione di Giorgia Meloni, che adesso raccoglie i frutti di quella scelta.

Via di questo passo, mantenendo quasi sempre dritta la barra, la leader di FdI si è trovata quasi da sola a rappresentare la reazione antirivoluzionaria. Il suo consenso è esploso dall’1,96% nel 2013 all’attuale 26,2%, spalancandogli le porte di Palazzo Chigi.

È così che la vedono gli analisti. Per menzionarne appena due: mettendo in guardia i suoi lettori contro un’eventuale vittoria del centro-destra, Le Monde dichiara che la Meloni è pericolosa “perché difende la Tradizione, la Famiglia e i valori sociali”.[2] La pensa in simile modo Il Riformista, organo dell’estrema sinistra italiana: “Se i consiglieri di Giorgia Meloni fossero un poco avvertiti, dovrebbero sapere che ‘Dio, Patria, Famiglia’, alle orecchie di papa Francesco stona proprio. Perché è affine a quel ‘Tradizione, Famiglia, Proprietà’ in nome del quale, in America Latina, sono stati compiuti massacri di inermi campesinos, colpevoli soltanto di non voler morire di fame. E l’inventore, Plinio Corrêa, ha radunato sotto questo cartello gruppi tradizionalisti che Jorge Mario Bergoglio conosce molto bene”[3].

Lasciamo stare la becera quanto infondata calunnia su supposti “massacri di inermi campesinos”. Noto appena che la sinistra ritiene Giorgia Meloni colei che rappresenta gli ideali di Tradizione, Famiglia e Proprietà. Sarà proprio così? Ripeto quanto detto sopra: in politica non importa tanto chi sia il candidato quanto cosa egli rappresenti.

E qui veniamo al nocciolo della questione. Questa domanda se la dovranno fare gli strateghi del centro-destra. Essi hanno davanti a sé una scelta che condizionerà la storia del nostro Paese per molti anni. Sapranno andare oltre le bagatelle della micro-politica e capire che gli italiani hanno affidato al centro-destra non solo il compito di governare ma, più profondamente, la missione storica di mettere un freno, al meno parziale, alla Rivoluzione? Sapranno implementare un programma di governo che davvero traduca gli aneliti di questa crescente fascia reattiva dell’opinione pubblica?

Sapranno, per esempio, difendere i valori morali, fondati sulla legge naturale e sul Magistero della Chiesa? Sapranno proteggere la nostra identità cristiana ed europea? Sapranno difendere la famiglia e la vita umana innocente? Sapranno difendere i nostri bambini e i nostri ragazzi dalla propaganda LGBT nelle scuole? Sapranno, insomma, stilare una vera reazione alla Rivoluzione culturale della sinistra, per parlare solo di questa? In altre parole, faranno un governo che semplicemente amministri la cosa pubblica, magari con qualche ritocchino cosmetico, o un Governo che proponga idee e valori di fondo?

Dalla risposta a queste domande dipenderà anche la tenuta del governo.

Mi spiego.

Giorgia Meloni ha un vistoso tallone d’Achille. Secondo i sondaggi, FdI ha un “voto strutturale” di appena il 19%, contro un “voto personale” di ben l’81%. In altre parole, fra gli elettori di FdI, l’81% vota per Giorgia, mentre appena il 19% vota per il programma del partito[4]. Ora, il carisma di un leader va e viene qual piuma al vento. Ciò che resta sono le idee e i valori. Se il centro-destra fonderà il suo futuro governo appena sul carisma della Meloni, rischierà di ritrovarsi di nuovo all’opposizione fra non molto tempo. Tanto più che il centro-sinistra potrà sempre contare su un voto strutturale di ben il 74%.

Al contrario, nella misura in cui, adempiendo la missione affidatagli dal popolo italiano, il centro-destra saprà proporre una valida alternativa alla Rivoluzione, costruirà una solida base che le permetterà di affrontare le tempeste sicuramente in arrivo. E potrà sempre contare con l’appoggio di questa fascia di opinione pubblica che, crescendo e consolidandosi nel tempo, ha permesso questa bella vittoria di domenica 25 settembre.

 

Note

[1] “Da Genova alle Twin Towers”, Tradizione Famiglia Proprietà, novembre 2001.

[2] https://www.instagram.com/reel/Ci8JO6WOkNv/?igshid=MDJmNzVkMjY%3D

[3] Fabrizio Mastrofini, “Meloni cerca sponde in Vaticano ma fallisce: incontra il cardinale Sarah nemico di Francesco”, Il Riformista, 22 Settembre 2022.

[4] Antonio Polito, “La forza del partito o il carisma del capo”, Corriere della Sera, 24 settembre 2022.

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15 commenti

  • Pio g. ha detto:

    Il problema non è semplicisticamente il laicismo di Sinistra, perché c’è un laicismo di centro e, in parte, d Destra;
    non è solo la Sinistra che ci ha portati nell’Europa e nell’euro, come sostiene il professore.
    A proposito di laicità e laicismo, credo sia sufficiente guardare alla vicina Francia, dove il laicismo è un dogma, intoccabile a sinistra come a destra.
    Il vero problema è, a mio avviso, spirituale, prima che politico e risiede nella Chiesa Cattolica, che ha smesso, in massima parte, di insegnare la Verità, promuovendo l’agenda multireligiosa e culturale dominante.
    Quindi, non ci si può aspettare leader politici che facciano ciò a cui la Chiesa ha rinunciato.
    Basti pensare alla dicotomia Occidente/Oriente, falsa. Il contrasto è fra una visione teocentrica ed una antropocentrica, quest’ultima quasi ovunque predominante.

  • luca antonio ha detto:

    Articolo imbarazzante nella sua pochezza. L’autore prende il solito teatrino allestito dai padroni del vapore per cercare di dare statura politica ad una delle tante evanescenti figurine usate da Potere per parlare del nulla. I margini di manovra di tali politici sono ridotti a quale musica suonare sul Titanic; per il resto, bocche cucite e mani legate.
    Inoltre, da anni ormai, detta politica, qui in Italia e’ ridotta agli annunci, cui non seguono, da parte della destra, mai atti concludenti seri e definitivi. Prendiamo ad es. il matrimonio e il gender, tanto baccano sulla famiglia naturale, ma mai che in passato, ora e’ tardi, sia uscita la proposta di mettere in costituzione che il fondamento della societa’ e’ la famiglia formata da un uomo e una donna, oppure, per quanto riguarda l’aborto, l’applicazione stringente della 194, circostanziando il fumoso “pericolo per la salute della madre”.
    Posizione comprensibile, cosa avrebbero avuto infatti da starnazzare alle successive tornate elettorali se avessero realizzato qualche fatto ?.
    E’ il mondo della chiacchiera di Heiddeger, ormai e’ tutto un
    parlare fine a se stesso che non ha piu’ bisogno per legittimarsi di alcuna successiva realta’, di nessuno inveramento; un circo di annunci che , per un elettorato ormai irreversibilmente cerebroleso, paradossalmente regge benissimo all’inconcludenza dei fatti.
    Meloni non fara’ di quello che veramente occorre a questo miserabile Paese, e’ stata messa li’ apposta.

  • Nicola ha detto:

    ” una possente reazione in Italia da anni ? ” ma lei che film ha visto ? Ma se siamo addormentati da una vita…..prova ne sia che alle manifestazioni anti dittatura covid abbia partecipato una minoranza della popolazione e che questa reazione sia durata poco tempo. Inoltre da quel che si è visto nessuno se non 4 gatti veramente hanno manifestato per chiedere riguardo la guerra in Ucraina la neutralità dell’Italia , trattative di pace e soprattutto il non invio di armi . Ma scherziamo ? Ma quale reazione possente. La reazione possente c’è stata e c’è in Inghilterra, Francia, Germania Spagna, Belgio e paesi dell’est Europa.,L’Italia ha dormito e solo una minoranza coraggiosa ha capito e si è data una mossa. Saluti.

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Guardi che Loredo, come De Mattei, sono tra coloro che hanno sostenuto i vaccini e sono atlantisti ad oltranza perché i soldi arrivano anche per loro dallo zio Sam.
      Sono tra quei cattolici tradizionali o conservatori – scelga lei – che fanno coincidere la Chiesa con la Cristianità – sognando improbabili restaurazioni di regni ed imperi – e questa con l’Occidente: perciò, viva gli USA e abbasso la Russia.
      E sono penosi perché nella loro autoreferenzialità pensano che quanto si dice o accade nei loro salotti coincida con la realtà esterna.

  • Milly ha detto:

    ..certo che salvaguardando la buona fede della Meloni (ancora da dimostrare) e guardando oltre la staccionata dei suoi alleati (Forza Italia e Lega) viene da pensare: ..”ma come potrà (la Meloni) dare quel forte segnale di cui parla l’articolo, se Berlusconi, che pur rappresentando una certa fetta di elettorato, si è sempre dimostrato sensibile alle sirene della UE e un Salvini, che ha buttato letteralmente alle ortiche un formidabile consenso di elettori nel periodo d’oro della Lega?Questo appare sempre più il nodo da sciogliere.

  • stefano raimondo ha detto:

    La subordinazione culturale della “destra” italiana, la sua vocazione a contrattare e il suo leccaculismo ontologico al fine di essere considerata presentabile dall’avversario emergerà sempre e ovunque. Nessuna speranza di uscirne fuori.

  • Chedisastrou ha detto:

    Ho molti dubbi sulla difesa da parte di FdI. dei valori che qui vengono sottolineati. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’astensione dei suoi rappresentanti in Liguria sulla spinosa questione dell’aborto, non prelude a buone speranze.
    https://www.ilnuovoarengario.it/la-liguria-di-toti-proclama-il-diritto-allaborto/#comments

  • Viviana Castelli ha detto:

    Trovo interessante e suggerisco la lettura di un articolo scritto Oltreatlantico. Lettura giusta, sbagliata, illusoria? Comunque interessante scoprire come si vedono le cose da lontano.
    https://www.crisismagazine.com/2022/covid-regime-takes-a-mortal-blow-where-it-began-italy

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    L’Italia in questo momento sembra china su se stessa tutta intenta ad analizzare e riflettere sui risultati elettorali e sul futuro politico di Tizio, Caio e Sempronio. Giustissimo e lecito e anche doveroso ma, come sempre, l’essere così concentrati internamente fa perdere di vista TUTTO IL RESTO e, soprattutto in questo momento, caspita se è tanto! Lì fuori c’è una guerra, ADESSO! Mi permetto di dire che oltre a tante prove interne la Meloni dovrà affrontare quelle drammatiche esterne. Stamane Blondet e Comedonchisciotte (non so forse anche altri) offrono la seconda parte del discorso di Putin alla nazione; leggendolo mi è tornata prepotentemente una domanda: nelle apparizioni della Madonna è detto che la mancata consacrazione della Russia al cuore immacolato di Maria avrebbe portato distruzione al mondo. La Madonna NON SBAGLIA, NON PUO’, NON ESISTE. Ma dalla bocca di Putin ho sentito uscire parole che dovrebbero uscire dalla bocca di un PAPA (non parlo di Bergoglio!), la condanna di un occidente che ha abiurato, rinnegato i propri valori morali ed etici: improvvisamente mi sono commossa ed ho avuto paura per lui, perché penso che veramente ora la sua vita sia in pericolo, mai come ora. Mi è venuto da pensare che la Madonna non sbaglia ma che non è di lui che stava parlando ma di chi ci sarà dopo di lui…Non so, mi piacerebbe, a proposito di identità cristiana, che altri mi dicessero ciò che pensano su questo.

    • Stefano ha detto:

      Il 30 Ottobre 1981, la Madonna di Medjugorie avrebbe detto ai veggenti queste parole: “…Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato. L’Occidente ha incrementato il progresso, ma senza Dio, come se non fosse Lui il Creatore”. Mi chiedo se sia questo il tempo cui si riferisce il messaggio. Mi colpisce infatti la definizione dell’Occidente fornita da Putin all’inizio di questa guerra: “l’impero delle bugie” e la sua ricorrente attenzione ai contenuti ideologici che l’Occidente ovunque esporta… Mi chiedo tuttavia se non ci si riferisca invece a una fase storica ancora da venire e comunque trovo che non ci sia un grande aiuto per decifrare queste parole, ricordate o dimenticate (al momento dimenticate) secondo che faccia comodo o meno.

      • Catholicus ha detto:

        Anche io ricordo di aver letto che Rusia e Polonia avrebbero preparato il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma

  • Bibliomane ha detto:

    A Bologna c’e’ un professore, tal Loris Zanatta che si occupa di storia dell’America Latina.
    Ha scritto diversi libri, ma uno e’ di facile lettura. E’ pubblicato da Laterza. Il titolo e’ lunghetto.
    Inìzia con PERON, FIDEL ecc.
    Potete trovarlo in tutte le librerie on line.
    Comunque bisognera’ pregare affinche’ Lula, che si ripresenta come candidato per la presidenza non porti il paese verso la poverta’ cosi’ bene predicata dalla Chiesa di Bergoglio.

  • Signor Brega ha detto:

    Avanti, Meloni, contro la Rivoluzione culturale dei sinistròrsi. Viva la Tradizione, viva la Famiglia, e, soprattutto, viva il Diritto di Proprietà. NON PREVARRANNO…

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Tutto quel che possiamo aspettarci dalla Meloni, e solo affinché non perda subito la faccia, sono sei mesi di sospensione di green pass e obbligo vaccinale. Chi, pur straniero e un po’ checca, “vigila” sul nostro Paese invece di pensare al suo che di guai ne ha non pochi, si incaricherà di escogitare crisi (morbilli delle lontre o sanzioni) che diano il pretesto alla Meloni per misure illiberali. Spero non prima dei fatidici sei mesi, il resto sono come sempre “chiacchiere e distintivo”