Viganò sulle Elezioni. Speriamo che la Meloni non Tradisca gli Italiani.

27 Settembre 2022 Pubblicato da

viganò

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra opportuno offrire alla vostra attenzione il commento di mons. Viganò ai recenti risultati elettorali, che avete già avuto in video, che ripresentiamo qui. Buona lettura e visione.

§§§

ALCUNE CONSIDERAZIONI

a proposito dell’attuale situazione politica in Italia

Il nuovo quadro politico che emerge dalle recenti Elezioni conferma quel comune sentire dell’elettorato che alcuni avevano saputo cogliere con anticipo. Dopo due anni di inquietanti violazioni dei diritti più elementari, e dopo due governi che hanno dimostrato di obbedire agli ordini di entità sovranazionali contro gli interessi dell’Italia e degli Italiani, il voto che ha portato al governo il cosiddetto Centrodestra guidato da Fratelli d’Italia ha inequivocabilmente espresso una precisa linea politica, che va ben oltre le modeste proposte del programma dei partiti della coalizione.

Ciò è evidente anzitutto dal fatto che all’interno di questa alleanza vi sia stata una redistribuzione del consenso a favore di quel partito che è stato ritenuto istintivamente meritevole del voto in quanto unico partito di opposizione. Un’opposizione molto moderata, ma pur sempre un’opposizione, più nella percezione del cittadino medio che nella realtà.

I cosiddetti partiti “antisistema”, parcellizzati e convinti di poter superare lo sbarramento del 3% e poter così sedere in Parlamento, contano in totale circa un milione di votanti. Ciò è dovuto sia alla decisione non casuale del Governo dimissionario di convocare i Comizi elettorali in piena estate; sia alla scarsissima visibilità loro accordata dai media mainstream; sia alla scarsa presa del loro programma, la cui credibilità e realizzabilità è sembrata poco convinta e destinata quindi alla dispersione del voto.

Un altro convitato di pietra è il partito astensionista, che si attesta intorno al 36%, ma che vede al proprio interno differenti e opposte motivazioni difficilmente riconducibili a un generico “dissenso”. È quindi del tutto fuori luogo, a mio avviso, voler connotare politicamente l’astensione, attribuendosene la rappresentatività in fantomatici partiti del non-voto, proprio perché la scelta di non recarsi alle urne implica anche la scelta di non avere alcuna rappresentanza politica. Di sicuro buona parte degli astenuti esprime la volontà di non accettare di prender parte a una partita, per così dire, in cui le regole sono decise da altri. Ma a questi vanno sommati anche coloro che non votano per banale disinteresse, o più semplicemente – e mi pare questo il caso della maggioranza – perché sono disgustati da una classe politica che si è rivelata indegna e corrotta oltre ogni dire. In questo Fratelli d’Italia si è in parte salvato perché ha avuto la cautela di rimanere all’opposizione, spesso inerte o complice, ma almeno ufficialmente fuori dal governo Draghi.

Non si è invece salvato il Partito Democratico, emblema di quella sinistra radical chic mai abbastanza esecrata, e che ha sostituito la lotta di classe contro il padronato con la lotta tra poveri alimentata dall’élite globalista. I Dem italiani hanno unito il peggio del collettivismo comunista con il peggio del liberalismo consumista, in nome di un’agenda che privilegia la lobby dell’alta finanza usando emergenze pandemiche, energetiche e belliche col solo scopo di distruggere il tessuto sociale tradizionale. Non che gli altri partiti presenti assieme al PD nell’ultimo governo fossero migliori: la batosta subita alle Elezioni da Lega, Forza Italia e altri partiti minori è direttamente proporzionale al tradimento del loro elettorato. E se l’inconsistenza assoluta di Di Maio è stata definitivamente sancita dalla mancata rielezione, è chiaro che Conte ha potuto beneficiare dell’incentivo – al limite del voto di scambio – del reddito di cittadinanza: la sua dimostrata inettitudine non ha cambiato le intenzioni di voto di uno stuolo di clientes tutt’altro che disinteressati.

Molti dei voti persi dal PD si sono riversati in Fratelli d’Italia, e ciò conferma ulteriormente le aspettative di chi ha scelto la Destra di Giorgia Meloni non per quello che è, ma per quello che può essere; non per quello che ha detto di fare, ma per quello che tutti si aspettano effettivamente faccia. Una Meloni che difenda quei sani principi di base della convivenza civile, pallidamente ispirati alla Dottrina Sociale della Chiesa, ma cui gli Italiani non sono disposti a rinunciare: tutela della famiglia naturale, rispetto della vita, sicurezza e lotta all’immigrazione clandestina, fine dell’indottrinamento gender e LGBTQ+ per i minori, libertà di impresa, presenza dello Stato negli asset strategici, maggior peso in Europa e – volesse il Cielo! – l’uscita dall’euro e il ritorno alla sovranità nazionale. Insomma, ci si aspetta che la Meloni si comporti come la leader di un partito di Destra moderata, tendenzialmente conservatore, moderatamente sovranista. Nulla di estremo – certamente non estrema destra – a dispetto dei proclami allarmistici della Sinistra; ma almeno non allineato a un atlantismo prono alla NATO né all’europeismo suicida che ha contraddistinto l’azione del governo Draghi, né votato per furore ideologico alla distruzione della civiltà, della cultura, della religione e dell’identità del popolo italiano.

Secondo alcuni osservatori i nuovi movimenti – deliberatamente o semplicemente lasciandosi usare dal sistema – hanno costituito una opposizione fittizia, facendo loro preferire la logica del “turarsi il naso” votando per Fratelli d’Italia. Le opposizioni fittizie, in verità, sono due: una interna al sistema, atlantista e europeista, e una esterna e divisa in vari partiti, nominalmente antieuropeista e antiatlantista, ma composta da personaggi con un passato a dir poco incoerente con i nuovi programmi. Molti candidati di questi movimenti antisistema erano certamente persone oneste, in gran parte homines novi, ma è innegabile che la loro presenza non è riuscita a convincere più di tanto chi considera urgente non solo dare un segnale di forte scontento, ma vedere questo scontento tradursi nel breve termine in azioni di governo incisive e determinate, che pongano rimedio ai disastri delle due precedenti legislature. Lega e Forza Italia hanno avuto un’emorragia di elettori significativa, a mio parere motivata dall’appiattimento dei loro leader e delle figure di spicco sulla narrazione pandemica e sulla crisi ucraina: Salvini e Berlusconi hanno deciso di obbedire all’Unione Europea, all’OMS, alla NATO e ai diktat dei loro manovratori del World Economic Forum. Una scelta scellerata, come si è visto, severamente punita dagli elettori; ma che rimane in gran parte condivisa anche da Giorgia Meloni, membro dell’Aspen Institute (che fa capo alla Rockefeller Foundation) e dichiaratamente atlantista e europeista.

In sostanza, lo scollamento tra elettori ed eletti, tra cittadini e classe politica si è riproposto in forma “di desiderio”, per così dire, attribuendo a Fratelli d’Italia un ruolo che il partito stesso ha dichiarato da settimane di non volersi assumere, dal momento che non intende mettere in discussione né le politiche dell’Unione Europea né le mire della NATO e del deep state americano. È come se l’Italiano medio avesse deciso di votare la Meloni nonostante sia dichiaratamente in continuità con l’agenda Draghi, quasi a forzarle la mano perché – in forza di una maggioranza schiacciante – prenda coraggio e compia quei passi che fino alla vigilia delle Elezioni prometteva di non compiere. E come ci sono alcuni che temono che la Meloni si comporti “da fascista” e che per questo gridano all’emergenza democratica minacciando l’espatrio, così ci sono molti – di sicuro tutti gli elettori di Fratelli d’Italia – che sperano e pregano che agisca da Italiana, da patriota, da cristiana. E che sapranno passar sopra al fatto che, per arrivare a Palazzo Chigi, abbia dato rassicurazioni che in realtà potrebbe smentire nei fatti. È da vedere se la prima donna Presidente del Consiglio saprà distinguersi dai suoi predecessori o se preferirà inchinarsi al deep state e proseguire nel tradimento degli Italiani.

D’altra parte, se il voto democratico deve sancire chi rappresenta la volontà del popolo sovrano, la stessa Meloni non potrà non tener conto del fatto che i suoi elettori pretendono da lei scelte radicali, e che considerano la sua moderazione pre-elettorale semplicemente come una mossa strategica per rassicurare “i mercati”. Scelte che anche molti nella Lega e in Forza Italia vedrebbero di buon occhio, al di là dello zelo vaccinista o guerrafondaio di questo o quel parlamentare o governatore.

Le stesse parole di resipiscenza di Salvini a proposito dell’approvazione dei lockdown e dell’obbligo vaccinale, a pochi giorni dal voto, tradiscono la consapevolezza che il suicidio deliberato di questi partiti da parte dei loro leader è stato mal digerito dalla base. Altrettanto avviene in Fratelli d’Italia, dove la posizione della Meloni sull’invio di armi in Ucraina e sulle sanzioni alla Federazione Russa non è condivisa da una parte del partito, sia perché palesemente autolesionista, sia perché basata sul falso presupposto che gli interlocutori internazionali rimarranno gli stessi, senza significativi avvicendamenti. Non è assolutamente certo che Joe Biden superi le elezioni di medio termine, né che le indagini del Procuratore Generale Durham non coinvolgano Biden e la sua famiglia, assieme ai politici Dem, negli scandali ormai emersi anche nel mainstream americano. E non è certo che la politica interventista dell’Unione Europea e della NATO in Ucraina rimanga immutata, dinanzi all’evidenza dei ripetuti bombardamenti di Zelenskij sui civili del Donbass e delle regioni russofone, alla vittoria dei referendum di annessione alla Russia e alla totale disastrosità delle sanzioni per i Paesi europei. Infine, la contiguità dell’amministrazione Biden con Kiev potrebbe determinare cambiamenti a catena, laddove Biden vedesse ulteriormente eroso il già precario consenso elettorale di cui gode, facendo venir meno il supporto al governo fantoccio voluto da Victoria Nuland e di conseguenza consentendo trattative di pace sinora pervicacemente ostacolate da Washington. E visto il peso politico del Presidente Trump e la sua dichiarata ostilità al deep state americano, un accordo pacificatore sarebbe certamente più vicino e duraturo quando dovesse tornare alla Casa Bianca.

Sappiamo che non è dote dei politici odierni l’onorare gli impegni assunti con l’elettorato. Nondimeno, possiamo ragionevolmente pensare che la prossima Presidente del Consiglio vorrà rivedere le proprie posizioni filoatlantiste e europeiste, tornando ad assumere quel ruolo di vera alternativa di Destra all’egemonia dell’ordoliberismo e della sinistra woke? In questo caso sarebbero gli elettori a trarne beneficio, e coloro che si vedessero “traditi” non avrebbero alcun titolo per rivendicare la violazione dei patti di sottomissione dell’Italia alla Commissione Europea, dal momento che non avevano alcun titolo prima per stipularli. Il “tradimento” dei poteri ostili all’Italia sarebbe un’azione virtuosa, poiché ripristinerebbe la sovranità usurpata dall’élite; viceversa, obbedire all’élite e non perseguire gli interessi della Nazione costituirebbe un tradimento del nuovo Governo nei confronti dei suoi elettori. Se dall’élite ci si può aspettare un’azione di boicottaggio verso l’Italia (spread, tassi di interesse, revoca dei fondi del PNRR, commissariamento), dal popolo tradito per l’ennesima volta, in condizioni di crescente povertà e di deliberata persecuzione dell’impresa e del lavoro, c’è da temere le barricate e la protesta dettata dall’esasperazione, di cui vediamo avvisagli anche in altri Paesi. Nella valutazione dei costi e dei benefici voglio sperare che il Governo Meloni non vorrà rendersi complice di questa operazione eversiva ai danni del Paese.

Difficile credere che l’oligarchia finanziaria non abbia messo in conto questa eventualità. Più facile ritenere che sia stato proprio per gestire l’exit strategy e contenere il danno tanto sul fronte della frode pandemica e vaccinale, quanto sul fronte del Great Reset, della transizione digitale e dell’emergenza green fortissimamente volute dal World Economic Forum (per motivi ideologici) e dalla Cina (per ragioni economiche).

Mi pare che da più parti si stia prendendo consapevolezza del gravissimo colpo di stato in atto da parte di poteri sovranazionali, in grado di interferire pesantemente con l’attività dei governi e degli enti internazionali. Il mondo dell’impresa e del lavoro sta comprendendo l’azione deliberata di distruzione del tessuto economico nazionale realizzata prima con la Covid e poi con la guerra in Ucraina. Ogni decisione, ogni norma, ogni decreto assunti da Draghi con o senza il voto parlamentare sono stati scelti per ottenere il maggior danno possibile per i cittadini, per le aziende, per i dipendenti, per i pensionati, per gli studenti. Ciò che avrebbe evitato morti, ospedali pieni, aziende chiuse e l’aumento dei disoccupati è stato scientificamente escluso, compiendo l’azione più devastante e in palese contrasto con gli scopi annunciati. Oggi vediamo migliaia di aziende energivore destinate alla sospensione della produzione o al fallimento perché il dimissionario Governo Draghi non intende porre un freno alla scandalosa speculazione dell’ENI sul prezzo dell’energia che pure paga a prezzi dieci volte inferiori. Si lascia regnare incontrastato il mercato, sicché la borsa di Amsterdam può distruggere l’economia delle nazioni, arricchire spropositatamente le multinazionali e fare gli interessi dell’élite che preme per l’instaurazione di una dittatura tecnologica conforme all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Agenda che, oggi, è oggetto di indottrinamento scolastico sin dalle primarie e che vincola i finanziamenti del PNRR a riforme e nuovi tagli di spesa insostenibili.

Se la narrazione globalista inizia a dare segni di cedimento, specialmente nei ceti che normalmente sono più influenzabili dal mainstream, probabilmente chi detiene il potere – il potere vero, intendo – si è già preparato al prossimo scenario, e sta organizzandosi a sacrificare quei capri espiatori che, inevitabilmente, sarà la folla a voler vedere ai ceppi. Si toglierà così di mezzo quei complici scomodi e non più utili, appagando la sete di giustizia del popolo e mostrandosi addirittura come salvatore e moralizzatore. Vittime designate saranno con ogni evidenza i più zelanti apostoli della psicopandemia, le virostar in conflitto di interessi, alcuni esponenti istituzionali e forse qualche “filantropo”, con la cui condanna l’élite eliminerebbe anche un fastidioso concorrente. E non è escluso che lo stesso Bergoglio, testimonial dei sieri genici e gran sacerdote del globalismo neopagano, cada vittima dell’esecrazione dei Cattolici, stanchi di essere trattati come nemici, allo stesso modo di come i cittadini sono esasperati dall’ostilità dei loro governanti.

Giorgia Meloni è, per il momento, un premier in potenza. Lo è per quanti si aspettano che Fratelli d’Italia sia la voce di quel dissenso vero e motivato verso l’intera classe politica, e che in quanto tale agisca con forza e determinazione, senza lasciarsi intimidire. È un premier in potenza per quanti hanno voluto accordarle quella fiducia che altri hanno più volte deluso e tradito. Il loro è un gesto irrazionale, mosso dalla preoccupazione crescente per le sorti della Nazione e dalla persuasione che una maggioranza schiacciante in Parlamento possa dare sicurezza d’azione al nuovo Governo per compiere scelte forti, per le quali otterrà appoggio e sostegno dall’elettorato, a cui deve rispondere in quanto espressione della volontà popolare. È un premier in potenza perché i due Primi Ministri precedenti erano tutto fuorché leader, presi com’erano a far da camerieri alla Von der Leyen, a Klaus Schwab o a Joe Biden. Se davvero Giorgia Meloni vuole essere premier, ed esserlo in atto e non solo in potenza, deve anzitutto tener testa a chi, non eletto da nessuno, si permette di dare patenti di presentabilità politica a capi di governo democraticamente eletti, quando si trova per primo in gravissimi conflitti di interesse, ad iniziare dagli sms di Ursula con Bourla, per continuare con l’appartenenza dei leader mondiali al WEF e concludere con il coinvolgimento di Biden nel finanziamento dei biolaboratori della NASA in Ucraina e negli affari della principale azienda energetica di Kiev.

L’Italia è una Nazione che può risollevarsi, come ha sempre fatto in passato, se saprà ritrovare l’orgoglio della propria identità, della propria storia, del proprio destino nei piani della Provvidenza. Da decenni gli Italiani subiscono decisioni prese altrove, dalle quali non hanno ricevuto altro che danni e umiliazioni. È giunto il momento di alzare la testa, di rifiutare con sdegno quella resilienza che ci vuole disposti a subire le percosse senza reagire. Il mondo distopico del globalismo va respinto e combattuto non solo per noi, ma per i nostri figli, ai quali ciascuno di noi vuole lasciare un futuro sereno, solide prospettive economiche per costruire una famiglia senza sentirsi emarginato o criminalizzato perché non accetta di rassegnarsi a piani eversivi decisi da chi vuole farci mangiare insetti e costringerci alla schiavitù col solo intento di renderci poveri e controllarci in ogni aspetto della vita quotidiana.

Ma questo – lo dico come Pastore, rivolgendomi in particolare ai Cattolici – sarà possibile solo se gli Italiani riconosceranno che la giustizia, la pace e la prosperità di una Nazione si possono ottenere dove regna Cristo, dove la Sua legge è osservata, dove il bene comune è anteposto al profitto personale e alla sete di potere. Torniamo al Signore, e il Signore saprà ricompensare la nostra fedeltà. Torniamo con fiducia a Maria Santissima, nostra Madre celeste, ed Ella intercederà per la nostra cara Italia presso Suo Figlio.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo,

   Nunzio Apostolico

27 Settembre 2022

Ss. Cosmæ et Damiani, Martyrum

§§§

viganò




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27 commenti

  • Daouda ha detto:

    A me sembra Viganò stia traghettando verso lo gnosticismo eurasiatista che in realtá è un falso alleato e soprattutto e gestito esattamente dagli stessi manovratori praticamente disarticolando ogni reazione e resistenza portandola nelle braccia del falso amico.
    Possibile non ve ne accorgiate? Attendete imprudentemente una disfatta del fronte atlantico non sapendo che i simulatori conservatori sono della stessa cricca.

    • stefano raimondo ha detto:

      Più che altro io trovo strano che non ci sia accorga che americani e russi sono in combutta. Per la “frenesia” di andare contro gli americani qualcuno simpatizza per la loro copia sbiadita, i russi, i quali non hanno fatto altro finora che agire a favore degli yankees.

  • Donna ha detto:

    Come sempre,esemplare!

  • acido prussico ha detto:

    I votanti sono gli italioti, gli ispanioti, i francesioti, i germanioti, etc… sono il popolo della “strada”. Ci sono anche gli esseri “pensanti” ossia quelli che meditano e si inquietano per i “principi non negoziabili”. Ma quanti sono?
    La stragrande maggioranza è atea e miscredente, del Papa legittimo o illegittimo non GLIENE FREGA NULLA, del “male assoluto” men che mai. Quanti sanno cosa è e cosa fa l’Aspen Institute?
    La Meloni -che pur fa parte dell’Aspen (per convenienza? Per opportunismo? Ne sarà “fedele”? Li tradirà? La lasceranno “governare”? Solo Dio lo sa…) – ha semplicemente parlato e convinto l’uomo del “quotidiano”, il maltrattato, il soggiogato, che vuole vivere tranquillo in un contesto di “illuminati” strapotenti.
    Lode, onore e merito a questi “semplici” che pur manipolati sistematicamente dai media e perfino dall’eretica chiesa istituzione, hanno “votato” non con la rivoltella alle tempie ma LIBERAMENTE, hanno tirato un calcio in faccia agli strozzatori ….
    Oggi è così. Domani sarà un altro giorno…
    Che Dio premi la loro semplicità (però abbia misericordia della loro miscredenza altrimenti sono fritti per l’eternità) e che faccia scendere la sua “ira” sugli strozzatori…

  • Davide Scarano ha detto:

    Caro Forum,
    – Circa la statistica sulle italiane: nella mia vita ho incontrato donne che, per paura o orgoglio, hanno preferito se stesse alla prospettiva di un figlio ovvero di una genitorialità condivisa. E’ evidente, almeno dagli anni settanta, il progressivo disgregamento sociale che è insieme causa ed effetto della crisi della famiglia.
    – Nel mio contesto non vedo molte “pie donne” dedite all’aiuto dei poveri all’ingresso delle Chiese. Probabilmente anche i poveri si sono modernizzati e preferiscono i supermercati.
    – Quello della solitudine e della crisi della Famiglia è un tema che compare solo di sfuggita nelle Omelie e nelle preghiere dei fedeli “novus ordo” e, quando ciò accade, si assiste a discorsi di taglio più sociologico che apostolico. Chiunque potrà constatare che il “tema migranti” va più di moda.
    – Circa il Sacro: anche grazie alle semplificazioni del Novus Ordo, non siamo più incapaci nè di riconoscerlo nè di apprezzarlo, avendo messo l’Uomo al centro di tutto. Sabato scorso, mentre spiegavo ad un amico ed a sua figlia che frequentavo il vetus ordo, ho avuto l’intuizione di chiedere loro cos’era. Non hanno saputo rispondermi. Ripensando all’accaduto ho compreso che si è persa l’idea che la liturgia celebri un ordine, cioè un sistema coordinato di segni e di parole, in cui ciascun elemento è soggetto ad un fine superiore che è quello di innalzare l’Uomo affinchè possa avvicinarsi alle cose celesti.

  • Creazionista ha detto:

    Me chiamo Giorgia,
    Campo de politica da 23 anni.
    Dal 1998. Da quanno c’avevo 21 anni.
    Difendo Dio, Patria e Famiglia. Ma nun me sposo.
    In vita mia ho sostenuto Berlusconi, Alemanno e Formigoni.
    Tutti condannati. Tutti pregiudicati.
    Ho votato la fiducia al governo Monti.
    Ho sostenuto e approvato il Fiscal Compact e il Salva Italia.
    Ho sostenuto e approvato il trattato europeo di Lisbona.
    Ho sostenuto e approvato l’accordo di Dublino sui migranti.
    Ho votato la Legge Fornero. Ripeto, ho votato la Legge Fornero!
    Ho votato lo scudo fiscale e tutti i condoni per salvare gli evasori dalla galera.
    Ho votato il Lodo Alfano, il Legittimo Impedimento e tutte le leggi ad personam per salvare Berlusconi dalla galera.
    Ho votato che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
    Mo faccio finta che so appena atterrata da Marte. Che dite, ce cascano?

    • Daouda ha detto:

      Mi sollazzerei più sugli sprovveduti che credono che Italia Sovrana e Popolare, Italexit, Vita ed Alternativa per l’Italia del panciuto non solo potessero fare qualcosa ma fossero in sè estranei al sistema ( tralasciando il fatto che di sistemi ce ne sono vari il che espliciterebbe sia la critica che la condanna da me allusa ).

      • Creazionista ha detto:

        Bene, il signor io-so-tutto ha parlato. Adesso non ti lamentare più, QUALUNQUE cosa succeda, non hai alcun diritto di parlare, e avrai solo quello che meriti, insieme a quel 98% di itaglioni che hanno votato il sistema marcio o si sono astenuti come frutto della loro profonda comprensione della realtà.

        • Daouda ha detto:

          “Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?»
          In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra”

          Giobbe 2,10

          “Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi? Piomba forse una sciagura sopra una città,
          senza che il SIGNORE ne sia l’autore?”

          Amos 3,6

          “Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno”

          Romani 8,28

  • Il Matto ha detto:

    Tranquilli!

    Relax!

    Nessun scandalismo.

    DEVE andare così perché DEVE andare così!

    Si imbocca un tunnel alla cui fine si esce alla luce.

    Ciascuno faccia il suo cercandone la perfezione.

    Al resto provvede qualcun Altro.

  • Signor Brega ha detto:

    ” è chiaro che Conte ha potuto beneficiare dell’incentivo – al limite del voto di scambio – del reddito di cittadinanza: la sua dimostrata inettitudine non ha cambiato le intenzioni di voto di uno stuolo di clientes tutt’altro che disinteressati.”

    Chi, legittimamente, professa di esser repugnante al reddito di cittadinanza, ma senza punto biasimare il nostro anticristico sistema economico, adattato ai principii del liberismo, e avente per propii iddii Mammona e l’accumulamento di capitale (contra le stortezze del quale sistema il RdC esiste, sì come tentativo di rimedio, posto ch’esso sia imperfetto), è un ”burfaldino” (come dicevano i simpatici presentatori di Mai dire Gol).

    Ma so di parlare al vento: l’affetto per il capitalismo, infatti, è entrato già gran tempo a far parte della natura, del DNA – per dirla alla moderna – dei conservatori cattolici.

    (Nonostante la citazione, si badi che non ho voluto porre questa lamentanza in particolare contra la persona dell’arcivescovo)

  • marzio ha detto:

    In sostanza dice che c’è un FdI immaginario per il quale hanno votato in tanti, io incluso, nella speranza che il grande supporto popolare porti prima o poi a raddrizzare la barca.La prova del nove saranno le elezioni di mid term: vedremo se FdI tiferà per Biden o Trump. Siamo di fronte ad un problema di dimensione escatologica.

  • Milly ha detto:

    Sulla Meloni premier sono pessimista! Non si diventa Presidente del Consiglio senza l’approvazione del deep state americano!
    ASPEN docet!
    (ovviamente sarei felice di sbagliarmi)!

  • Andrea Cionci ha detto:

    Qualcuno dovrebbe spiegarmi come la Meloni avrebbe potuto vincere mettendosi apertamente contro Nato Oms, BCE, Ue, euro, legge 194. Ucraina e vaccini. Non vi sorge il sospetto che li abbia fatti contenti e canzonati? O che abbia dovuto farlo per non essere lepenizzata, cioè messa nella gabbietta degli uccellini fuori della finestra? Lo stesso Mons. Viganò non dichiara Bergoglio antipapa e Benedetto XVI papa – nonostante ogni evidenza – probabilmente per ragioni di prudenza e opportunità politica. Perché non si accetta che la Meloni per motivi di analoga opportunità non abbia dichiaratamente additato quegli attori di cui sopra come il “male assoluto”?

    • Paoletta ha detto:

      Contenti li ha fatti di sicuro, canzonati vedremo. Ora deve decidere da che parte stare, se impoverire ulteriormente gli italiani per accontentare USA&UK (come temo fara’), oppure il contrario.

    • Gaetano2 ha detto:

      Certo! Cerchiamo di avere speranza!!!

      Uhm, forse mi sono espresso male…

  • Emilio Stoccazzi ha detto:

    Amen. P.S.. Capito come tanti credenti si addormentino del aconfessionale…

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Non ho sentito, né credo si sentirà un’analisi più piena del quadro socio-politico-spirituale italiano e mondiale delineato dalle parole chiare e pungenti di Monsignor Viganò, al quale è impossibile non associarsi.

    E grazie al dottor Tosatti per averci fornito il testo in prosa, oltre che il video.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Intervento lucido e preciso come sempre. L’unica cosa poco convincente è l’immagine di un popolo sano e onesto oppresso dal potere centrale. Oggi almeno metà del popolo è parte di questo potere, come api in un alveare, per cui il tessuto sociale è annientato. C’è il singolo cittadino onesto ma non c’è un popolo.
    C’è poi la questione demografica che si continua a ignorare, il 45% delle donne italiane tra i 18 e i 49 anni non ha figli. Chi è cattolico ne trova molte parcheggiate in chiesa a fare le “pie donne”, a occuparsi del barbone sui gradini delle chiesa ma non conoscono il parrocchiano che gli sta accanto, se solo ti avvicini ti fulminano con lo sguardo (benedetta superbia).
    Non è solo una questione economica ma un’emergenza ecclesiale e nazionale, anche se i parroci sembrano incoraggiare queste “comode” devozioni che, in assenza d’altro, sono essenzialmente un alibi. Oggi almeno la metà dei cattolici hanno tutti la “vocazione”, più o meno liberamente scelta.
    Non siamo più il popolo cattolico di Pio XII, ma “consumatori” del sacro come terapia del benessere (questa frase non è mia, ma di un sacerdote e di un religioso) e le chiese sono supermarket dove si entra, si consuma il rito, ci si sente buoni scambiando due parole col senzatetto (e solo con quello) e si va via a fare non si sa cosa.
    Il tallone d’achille di simili appelli è proprio questo, che finché il popolo cattolico non tornerà ad esser tale e a comportarsi di conseguenza, rimangono parole al vento che danno l’illusione di una riscossa solo virtuale

    • Veronica Cireneo ha detto:

      E da chi dipende il tuo auspicato condivisibilissimo auspicio?

    • Veronica Cireneo ha detto:

      E da chi dipende il raggiungimento di questo tuo condivisibilissimo auspicio?

      E comunque tapparsi le orecchie o tappare la bocca a chi ha ancora qualcosa di sano e di chiaro da dire non credo sia favorevole al raggiungimento del tuo desiderio

    • Adriana 1 ha detto:

      Forum,
      c’è molta verità nelle sue osservazioni. Ma non dimentichiamo che: A) un popolo non si ” costruisce ” in -relativamente- poco tempo; B) l’uso diffuso e distorto di una certa tecnologia ci ha reso ” monadi ” sempre più isolate, anche se -apparentemente- in gruppo.
      Calenda ha appena dichiarato ( come un progresso ) che le prossime cure mediche saranno tutte ” a distanza “….il discorso sulle cause di questa realtà sarebbe molto lungo.
      Comunque è una realtà intrisa di inconsapevole solitudine.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Per cominciare respingo al mittente qualsiasi accusa di voler tappare la bocca a chicchessia. Fa benissimo Mons. Viganò a parlare, nel silenzio colpevole di altri pastori.
        L’auspicio di cui lei parla dipende da una presa di coscienza del popolo cattolico, al momento del tutto in linea con i diktat di questa società che dice di rifiutare: isolamento e comunità solo virtuali, demografia azzerata, talora esclusione sociale attiva e metodica indegna di un cristiano (se torno spesso su questo fenomeno è perché non è sporadico né limitato a determinati luoghi).
        Tale presa di coscienza è impossibile:
        – nel silenzio dei pastori (tutti) che, al massimo, parlano come se si rivolgessero ancora ai cattolici del 1950, saldi nella fede e nelle opere
        – nell’illusoria serenità procurata dalla società dei consumi (social…) che porta oggi soprattutto le donne a considerare la famiglia una scocciatura e a indulgere in comodi passatempi “devozionali” o peggio, invece di fare scelte che comportano assunzione di responsabilità (sposarsi o entrare in convento)
        – Nella mancanza di prove per la maggior parte dei cristiani che incoraggia la superbia e uno stile di vita diciamo così ricreativo, anche se camuffato da pie pratiche.
        Nostro Signore disse “il mondo vi odierà” ma, a parte in Oriente dove hanno una fede salda come la roccia, i cristiani sono amati dal mondo e viceversa, tiri lei le conclusioni.
        Chi non subisce sconfitte non progredisce sul piano della maturazione personale, della fede, della sapienza e della CARITA’.
        Finché il popolo cattolico non si convertirà, non c’è vescovo né capopopolo che tenga.
        E’ una delle ragioni che, appoggiandosi sulla Scrittura e su note rivelazioni private, porta a credere che il Signore, non essendoci altro modo per destare il popolo, manifesterà la Sua misericordia con pesanti castighi per questa nazione adultera e di dura cervice al punto, da accogliere fratelli nella fede (quando lo fa) col bacio di Giuda

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          PS Mons. Viganò sembra saperlo, perché abituato com’era al più combattivo (in senso non violento) e organizzato popolo americano, ha più volte definito il nostro “mite” (lo considero un termine diplomatico) e disposto a subire in silenzio qualsiasi cosa; attivo solo nella collaborazione al proprio sterminio (vaccini e ovviamente aborti) ed estinzione (demografia). Mi dica lei cosa merita dal Signore un popolo così. S. Giovanna d’Arco, come spera ad es. il gen. Laporta?

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Integro la mia risposta con un esempio se non delle parole, quantomeno dell’atteggiamento che regna nelle parrocchie. Per forza il nostro popolo si estingue:
        https://youtu.be/5ys6Rd38e50

        • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

          Grazie di avermi ricordato questo bellissimo film.
          Fosse per me, basterebbe e avanzerebbe per mandare in Paradiso Luigi Magni e il povero Renzo Montagnani.