Mons. Ics. Santità, sull’Ambiente Cambi Consiglieri e Suggeritori….

27 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mons. ICS offre alla vostra attenzione,  soprattutto a quella del Pontefice regnante, questo commento a recenti esternazioni ad Assisi dello stesso. Buona lettura.

§§§

 

Caro dottor Tosatti, taluni suppongono che le contraddizioni in cui cade spesso il Santo Padre siano volute, quale gesuitico modello di confusionismo. Altri temono sia frutto o conseguenza delle sedute psicoanalitiche cui fu obbligato a partecipare tempo addietro. Naturalmente noi preghiamo ininterrottamente per la sua salute e per la sua santità sulla terra, ma ci preoccupiamo anche delle possibile vittime della confusione generata. Perché questa ultima preoccupazione?

Sul Corriere della Sera, oggi 26 settembre, pagina 35: “Il Papa a Matera: Fate più figli e accogliete i migranti” ….Segue: “Le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo ( iniquo o inequo? boh? ), i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli non possono lasciarci indifferenti …” ecc. Citando la denatalità il Papa ha invitato a “fare più figli” e “accogliere i migranti”, ecc. ecc. ( ricordo che all’inizio del Pontificato invitò a -non essere conigli …-. Vabbè!).

Sempre sul Corriere della Sera di ieri 25 settembre (allegato qui sotto ), il SantoPadre, forse inconsapevolmente o forse gesuiticamente, di fatto sembrerebbe voler insegnare esattamente il contrario ai ragazzi convenuti ad Assisi, invitandoli ad occuparsi di proteggere l’ambiente. E lo spiega con frasi colorite, quanto inconsistenti e pericolose soprattutto in questo momento storico di rischio di disponibilità di prodotti energetici.

Invito a leggere qui sotto, ma anticipo una rispettosa correzione e un garbato suggerimento al Santo Padre: quello di cambiare almeno i consiglieri suggeritori. Di seguito la correzione.

L’ambientalismo, oggi così tanto esaltato anche dal Santo Padre addirittura con una Enciclica, non è “cura del Creato”, è neomalthusianesimo camuffato. Detta ideologia ambientalista spiega infatti che l’ambiente si deve proteggere dagli eccessivi consumi, necessari a sfamare troppe bocche, frutto di eccessiva natalità.

L’ambientalismo è stata infatti la avvelenata ricetta del Club di Roma per azzerare il tasso di crescita della popolazione ( il che è avvenuto però solo in Occidente ). Infatti l’ambientalismo neomalthusiano ( come il prof.Gotti Tedeschi insegna da almeno due decenni ) non ha solo creato tutti i dissesti, socioeconomici, che stiamo ancora sopportando e che i più deboli e poveri stanno malsopportando, ma è anche origine ( volutamente ignorata ) di conflitti in essere che aggravano soprattutto le condizioni sempre dei più deboli e poveri.

Non solo, è stato l’ambientalismo neomalthusiano l’ origine vera del nuovo problema ambientale ( inquinamento atmosferico, riscaldamento globale, buco nell’ozono, scioglimento ghiacciai,ecc. ), perché l’iperconsumismo necessario in Occidente per compensare la crescita del PIL in Occidente, accompagnato dal necessario trasferimento delle produzioni di beni in aree a basso costo e bassissimo controllo ambientale ( per sostenere il consumismo ) ha creato e poi aggravato questo nuovo squilibrio negli ultimi quaranta anni.

Conseguentemente se si invita a fare figli, implicitamente si invita a fare crescita economica e crescita consumi. Pertanto si invita a sottomettere l’ambiente all’uomo perché lo conservi, altrimenti diventa una jungla. Come la Genesi insegna. Ma l’uomo è, secondo i malthusiano-ambientalisti, predatore dell’ambiente, se si invita pertanto a privilegiare la protezione dell’ambiente, implicitamente si invita a limitare le nascite.

Cosicchè, secondo questo senso ( errato) appena esposto, c’è contraddizione tra l’invito a fare figli e la protezione dell’ambiente. Se si volesse essere chiari si dovrebbe spiegare che è grazie alla protezione della vita e delle nascite che si creano le condizioni per proteggere l’ambiente. Ma soprattutto è grazie ad una chiara educazione e formazione cattolica che questo realmente avviene, insieme alla dovuta solidarietà e attenzione ai fratelli più deboli e meno fortunati. Perché è la ricchezza morale che crea le condizioni per una diffusa ricchezza materiale. E la ricchezza morale, una volta, era il tesoro della chiesa cattolica apostolica, che i sacerdoti insegnavano evangelizzando, anche sacrificando la propria vita.

Ma chi consiglia in proposito il SantoPadre? lo si licenzi, perbacco!

§§§

Il Papa invita i giovani a fare chiasso

«Cambiamo sistema, la Terra brucia»

dal nostro inviatoGian Guido Vecchi

Assisi, l’incontro con i ragazzi da 120 Paesi. «Serve un’economia di pace, il lavoro sia degno»

 

ASSISI «La situazione è tale che non possiamo solo aspettare il prossimo summit internazionale: la terra brucia oggi, ed è oggi che dobbiamo cambiare, a tutti i livelli». Il Teatro Lyrick è uno spazio restaurato di archeologia industriale sulla piana che guarda il Convento e la città alta; il Papa si rivolge a un migliaio di giovani, «non lasciateci tranquilli, fate chiasso, dateci l’esempio!», tra loro ci sono economisti, imprenditori e studenti arrivati da 120 Paesi per la terza edizione di «Economy of Francesco». E la riflessione del pontefice, ieri mattina, è una sintesi del suo magistero, dall’enciclica Laudato si’ alla Fratelli tutti, l’«insostenibilità spirituale del nostro capitalismo», la necessità di «trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita», la speranza di «cambiare un sistema complesso come l’economia mondiale». Solo che stavolta le sue parole hanno in più un senso di urgenza: «Non basta fare il maquillage, bisogna mettere in discussione il modello di sviluppo».

Si legge Isaia, «Shomèr ma mi-llailah?, Sentinella quanto resta della notte?», lo ripetono un ragazzo di Taiwan e uno del Ruanda, Olena viene dall’Ucraina: «Quando finirà il dolore del nostro popolo e di tutti i Paesi in guerra?».

Francesco ascolta le testimonianze, agricoltura sostenibile, economie circolari, diritti degli indigeni, una giovane fuggita dall’Afghanistan: «Ora regnano tirannia e povertà, le donne non possono studiare né lavorare». Tutto si tiene. «La nostra generazione vi ha lasciato in eredità molte ricchezze, ma non abbiamo saputo custodire il pianeta e non stiamo custodendo la pace», dice Francesco: «Voi giovani siete chiamati a diventare artigiani e costruttori della casa comune che sta andando in rovina. Una nuova economia ispirata a San Francesco oggi può e deve essere un’economia amica della terra e un’economia di pace». Del resto, «la sostenibilità è una realtà a più dimensioni: il grido dei poveri e il grido della terra sono lo stesso grido, anche la diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta».

Le disuguaglianze

«Il pianeta è stato saccheggiato

per il benessere

di un gruppetto»

Il Papa è ironico, «parlare di economia sembra quasi cosa vecchia: oggi si parla di finanza, un cosa gassosa, non la si può prendere». Osserva che «una società e un’economia senza giovani sono tristi», in un mondo che patisce anche «carestia di felicità», e aggiunge: «Andate in queste università ultraspecializzate in economia liberale, e guardate la faccia dei giovani che studiano lì». La terra è stata «saccheggiata» e «neanche per il benessere di tutti, ma di un gruppetto». Si tratta di cambiare subito, oltre «il paradigma economico del Novecento che ha depredato le risorse naturali».

Questo «è il tempo di un nuovo coraggio nell’abbandono delle fonti fossili d’energia, di accelerare lo sviluppo di fonti a impatto zero o positivo». E poi «dobbiamo accettare il principio etico universale che i danni vanno riparati: se siamo cresciuti abusando del pianeta, oggi dobbiamo imparare a fare sacrifici negli stili di vita ancora insostenibili».

Lo stesso vale per «le ingiustizie sociali e politiche», la povertà: «Fare economia ispirandosi a San Francesco significa mettere al centro i poveri. Finché il nostro sistema produrrà scarti e noi opereremo secondo questo sistema, saremo complici di un’economia che uccide». L’economia di mercato «è nata nel Duecento a contatto con i frati francescani» e «non disprezzava i poveri». Invece «il nostro capitalismo vuole aiutare i poveri ma non li stima». Certo, «noi dobbiamo combattere la miseria, anzitutto creando lavoro degno e ben remunerato, non dimenticatevi dei lavoratori!». Ma «per avere gli occhi dei poveri bisogna essere loro amici». Soprattutto, bisogna «tradurre gli ideali in opere concrete». Il Papa firma con i giovani un «Patto». E torna a denunciare l’inverno demografico: «C’è la schiavitù della donna, che non può essere madre perché appena sale la pancia la licenziano. Alle donne incinte non è sempre consentito lavorare».

 

Domenica 25 Settembre 2022

 

CORRIERE DELLA SERA

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21 commenti

  • Pregate così! ha detto:

    O.T.
    Bergoglio dixit:
    Quando preghiamo, diciamo “Ciao!”. Al Signore, ovviamente…
    È pur vero che è scritto di non moltiplicare le parole. Ma…
    E, il Padre nostro, già “rivisitato” e “corretto”?
    No. Nemmeno così va bene.
    Non ho capito quale sarebbe il “pregare a pappagallo” da evitare.
    Comunque sia; basta uno “Ciao!”. Anche senza l’ “Amen”!!!

  • Mimma ha detto:

    Certamente i miei errori giovanili, che vado confessando in questo blog, sono frutto della mia inesperienza politica e di una certa tendenza, caratteriale, a scelte emotive più che ragionate.
    Ma è chiaro che la Chiesa si è mossa con molta confusione nel mondo trasformato dalla seconda guerra mondiale.
    Quelli che siamo stati adolescenti allora, a meno che non si abbia avuto la ventura di incontrare un Movimento speciale, non ricordiamo aiuto da parte ecclesiale.
    Aiuto. Non chiasso.
    Il chiasso lo fa da settant’anni.
    Negli anni settanta, assistemmo al fenomeno dei preti operai: alcuni in realtà, pur chiamandosi tali, avevano lasciato il ministero per ‘scendere tra il popolo ‘ a lavorare con esso. Abbandonata la talare, si sentivano più liberi mescolandosi , nell’anonimato, agli altri e non sempre fu operazione limpida per la loro vita e per la vita ecclesiale.
    Che hanno apportato di cristiano nel.mondo operaio?
    Si è rafforzato il comunismo in quegli ambienti.
    Abbiamo visto preti specializzati in aiuto alle prostitute, ai drogati; ci saremmo aspettati che droga e malaffare diminuissero. A chi risulta?
    Poi hanno preso d’assalto la scuola, arruolandosi con metodi non sempre chiari, come insegnanti di religione, pagati alla pari dei docenti di discipline curriculari, nella stragrande maggioranza dei casi insegnando che tutte le religioni sono uguali , occupandosi dei soliti problemi sociali o per non far nulla nei casi peggiori.
    Si sa che quelle ore spesso si sfruttavano dagli alunni per ripassare altre materie.
    Negli ultimi anni i preti, ormai impiegati della Chiesa, trovano più confacente ai tempi laurearsi in psicologia, nella persuasione, forse, di comprendere meglio i fedeli.
    Nel frattempo, settant’anni, quelli non appartenenti alle categorie degli smarriti , e cioè la maggoranza delle pecore, che forse si riteneva fossero al sicuro, se ne sono andati per conto loro, o verso altri greggi, o si son fatti bradi.
    Senza nessuno che vigilasse sulle loro scelte morali, che contrastasse i lupi travestiti da agnello, in balia di sirene di ogni tipo e colore, hanno smesso di procreare, di essere morigerati, di pregare, di pensare a Dio, a Cristo Gesù.
    Bergoglio mi sembra il coronamento di queste esperienze, o meglio, di questi esperimenti sociali, scollegati da Cristo, dalla dottrina, dalla pastorale che ha a cuore la salvezza di tutte le anime e offre aiuto paterno a tutti , sofferenti gravi e sofferenti ordinari per così dire, nella ordinarietà della vita.
    Così, passo dopo passo laicale, oggi siamo giunti allo sfascio della famiglia e dell’individuo: al transumanesimo, davanti al quale non solo la Chiesa non capisce o finge di non capire, non so, ma si rivela o complice o impotente.
    ” Maledetto l’uomo che pone la sua speranza nell’uomo ”
    Anche se la Parola non ci avesse messo in guardia, in chi altri riporre fiducia e speranza , in questa rovina totale, se non in Dio?

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Adriana, credo Chesterton ridirebbe:
    “Il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte. Ma, alla fine, è sempre risorto, perché è fondato sulla fede in un Dio che conosce bene la strada per uscire dal sepolcro”.

    P.S. Ho segnato tra futuri libri in acquisto “Vite immaginarie” da lei consigliato a non so più chi (forse al caro Nippo). Mi chiedevo se esiste qualche libro su Rabi’a che lei ritiene val la pena leggere. Grazie.

    • Adriana1 ha detto:

      Occhi caro, io comincerei con ” I detti di R’abia” , Adelchi, dotato di apparato critico. Stessa casa ed. per Schwob.

    • Adriana 1 ha detto:

      Occhi caro,
      la mia risposta dal cell.
      dubito sia arrivata…
      perciò…consiglierei ” I detti di Rabi’a ” ( ed. adelphi ) e sempre nella medesima ed. ” Le vite immaginarie ” ( testo più conosciuto dai critici che dagli scrittori e che si apprezza particolarmente conoscendo quanto la storia e la cronaca ufficiale hanno tramandato sui protagonisti di tali Vite ).

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Ringrazio molto delle precisazioni e dei consigli, Adriana!
        Anche Simone Weil è in gran parte Adelphi, tra l’altro.

        PS: il blog usato da cell funziona diversamente che usato da pc…cioè non funziona per nulla con entrambi…😁

  • acido prussico ha detto:

    Monsignore… Monsignore…
    Come si permette di “correggere” un Santo Padre ispirato e studioso di paradigma vegetali e episteme?
    Suvvia… un poco di umiltà !!!
    Suvvia… impari un poco di umiltà dalle piante !!!
    “A mezzogiorno di sabato, l’account di Papa Francesco ha pubblicato un tweet con il seguente messaggio: “Il paradigma vegetale contiene un approccio diverso alla terra e all’ambiente. Le piante sanno cooperare con l’ambiente che le circonda e anche quando sono in competizione, in realtà stanno cooperando per il bene dell’ecosistema. Impariamo dall’umiltà delle piante”.”
    https://infovaticana.com/2022/09/26/francisco-aprendamos-de-la-humildad-de-las-plantas/

  • Luciano Motz ha detto:

    Quando diverrà palese che il perito industriale Bergoglio non è il Papa, e a causa della sua apostasia nemmeno Cardinale, le cose nella Chiesa apostolica cattolica romana cominceranno, sia pure lentamente, a tornare normali.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    “Se non avete niente da dire almeno fate chiasso!”. È l’esortazione (completa) rivolta dal papa ai giovani riuniti ad Assisi, il 24 settembre scorso. Frase pronunciata ridendo; si è premurato di precisare qualche cronista… tanto: per completezza di informazione o per conferire una nota di “colore” al report???
    “Fate chiasso!”. Invito reiterato… secondo il suo “discernimento”… a platee, preferibilmente giovanili, destinatarie ideali per un’accoglienza proficua, in tutta evidenza, secondo il suo punto di vista…
    L’ ipotetico “se” (“non avete nulla dire”), la dice lunga, molto lunga. Il “chiasso” … per raccontare il nulla… per perdere e far perdere, come in un gioco di prestigio, il filo del nulla.
    Poiché la confusione è somma, mi sono votata alla ricerca – non ritenendola perdita di tempo – di un pensiero… illuminante.
    «Se questo mondo fosse popolato da esseri realmente pensanti, sarebbe impossibile che il rumore di ogni genere fosse permesso senza restrizioni e abbandonato all’arbitrio, come avviene perfino per i rumori più orribili e nello stesso tempo insensati». (Arthur Schopenhauer, “Parerga und Paralipomena: kleine philosophische Schriften”, 1851)
    Per fortuna qualche “essere realmente pensante” è sempre esistito! Il mio “grazie” oggi è per Schopenhauer che mi ha permesso di trovare in lui l’esatta interpretazione del mio pensiero, che lotta per non perdersi nella confusione che “è grande” sotto questo cielo!
    Concludo con il messaggio – erga omnes – lanciato attraverso l’account Twitter del pontefice, nella stessa giornata di sabato scorso 24 settembre, a mezzogiorno.
    «Il paradigma vegetale contiene un approccio diverso alla terra e all’ambiente. Le piante sanno come cooperare con l’ambiente che le circonda e, anche quando competono, in realtà cooperano per il bene dell’ecosistema. Impariamo dall’umiltà delle piante».
    Le piante: nostri maestri! di umiltà, di rispetto per l’ambiente e, in definitiva, a quel che mi par di capire: cooperatori primari (con noi?) nella salvaguardia del “bene comune”. Si tratta sempre di cose materiali… con lo sguardo e l’animo fissi, senza distrazioni di sorta, alla nostra Madre Terra…

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “L’esposizione di Solovev che si dimostra particolarmente originale e sorprendente e merita la più approfondita riflessione è nell’attribuzione all’Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista”.
      “L’Anticristo – proseguiva – sarà ‘convinto spiritualista’, un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo”…

      L’Anticristo secondo Solovev presentato dal Cardinal Biffi in un intervento al Meeting di Rimini nel 1991:

      https://youtu.be/Qanep2nVPDc

      Credo la figura di questo grande cardinale italiano meriti una riscoperta non all’acqua di rose, carissima Maria Michela, “per non perdersi nella confusione che è grande sotto questo cielo”…

      Fraternamente.

      PS: e alla cattedra bolognese ora siede nientepopodimeno che…S.E.R. Zuppi…

      • Maria Michela Petti ha detto:

        Grazie di cuore, caro Occhi Aperti!
        per il dono, quanto mai gradito, di questa riserva di ossigeno cui attingerò nei momenti di maggiore difficoltà a causa dell’aria diventata irrespirabile. Esercitandomi nella ginnastica dolce per correggere la postura dello spirito … boccheggiante per la pena di questo giorno che ci è dato di vivere. Sforzandomi di trovare (anche) nella “corretta” riflessione, offertami, motivi di riscoperta della grazia di Dio e di speranza per un domani, che ci auguriamo migliore per tutti e da ogni punto di vista.
        Accogliendo l’appassionato consiglio di Carl Gustav Jung: «Nutrite l’anima perché la fame la trasforma in una belva che divora cose che non tollera e da cui resta avvelenata.
        Amici miei, saggio è nutrire l’anima, per non allevarvi draghi e diavoli in seno» (da: “Anima mia, salvami dal drago”), oggi con particolare fervore recito la preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII.
        “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii Tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli!
        E Tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen”.
        Buon pomeriggio!

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Anche se il domani temo non sarà affatto migliore, maggior ragione per cristianamente sperare, Maria Michela carissima!
          Anche seguendo il saggio consiglio di Jung…

          La vita spirituale va alimentata continuamente!

          Anche se tardi e forse non lo festeggia oggi…buon onomastico!
          Buona serata. E grazie!

          P.S. La coroncina angelica e la coroncina di Adorazione – credo entrambe si trovino facilmente sul sito di san Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo – sono devozioni intense e salutari, purchè non rubino il posto al Santo Rosario. Ma la sempre raccomandata e preziosa preghiera di Leone XIII tutti dovremmo recitarla ogni dì!

          • Maria Michela Petti ha detto:

            Grazie per tutto, caro Occhi Aperti!
            In particolare per il sostegno morale e i salutari consigli per affrontare in spirito di comunione fraterna la fase emergenziale attuale, che mai avrei immaginato di tale dimensione, nonostante non mi fossero sfuggiti segnali premonitori da tempo remoto e non sospetto.
            Buona giornata!

  • Fabio ha detto:

    Sua santità esegue a puntino ciò per cui è stato messo lì: fare il cappellano del nuovo ordine mondiale assecondando l’agenda globalista. E lo fa in modo efficace.
    Certo, ogni tanto deve anche dire qualcosa di cattolico affinché si possa continuare a considerarlo papa……

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Cristo: il grande assente.

    C’è un piccolo libretto, una volta pubblicato con il titolo de “Il sacro Cuore e la riparazione” ma oggi riproposto dalle Edizioni Parva e ribattezzato “La mistica della riparazione”, in cui Don Divo Barsotti “disseziona” meravigliosamente il cuore di ogni battezzato, richiamando l’attenzione su ciò che pare volutamente messo da parte e superato, a favore di un indistinto, irriconoscibile, innocuo e inutile cristianesimo. Esattamente quel ci viene servito oggi con estrema disinvoltura.

    Riporto giusto qualche stralcio a controbilanciare i contenuti vuoti, volutamente confondenti, studiati strategicamente da tempo e seminati ieri perché oggi diano i mortiferi frutti, che ritroviamo sottolineati nell’articolo:

    “Quelli che salvano il mondo, quelli che veramente lo redimono, quelli che perciò compiono l’opera più alta, la più grande di tutte, non sono gli uomini di Stato, i geni, gli scienziati: sono i cristiani nella misura in cui sono cristiani e vivono in Cristo. Essi vivono il mistero di una universale redenzione facendosi solidali con l’universo davanti a Dio, caricandosi del peccato universale per risponderne dinanzi al Padre, e ne rispondono con la loro umiliazione, con la loro morte, perché l’atto supremo della loro vita è nella partecipazione alla Passione del Cristo, la loro medesima morte è un essere spezzati dalla sofferenza, un essere macerati dalle umiliazioni, un affondare nell’oblio.
    Quante volte invochiamo un uomo che salvi il mondo! Ma QUANTO SIAMO POCO CRISTIANI!
    Non la scienza, non il potere potranno salvarlo. Dio, per salvarlo, ha dato un corpo e un’anima a Cristo perché quest’anima e questo corpo fossero sacrificati e immolati sulla Croce…
    Che il Signore ci conceda la grazia di farci comprendere, che il Signore si degni davvero di farci accettare questa nostra dignità, questa nostra missione, questa nostra grandezza.”

    E concludo, servendomi di un pensiero pescato qualche pagina più avanti del medesimo libretto:

    “AVREMMO FATTO BEN POCO QUANDO AVESSIMO ASSISTITO TUTTI I MALATI, SOCCORSO TUTTI I POVERI, EDUCATO TUTTI GLI IGNORANTI. CHE COS’E’ UNA CARITA’ CHE LENISCA TUTTI I DOLORI DEGLI UOMINI, SE POI QUESTI DEBBONO MORIRE? LA NOSTRA CARITA’ DIFFERISCE LA ROVINA ULTIMA MA NON LA EVITA, E’ PERCIO’ UNA CARITA’ INEFFICACE. LA MORTE NON SI PUO’ ABOLIRE. CARITA’ PIU’ GRANDE E’ INVECE QUELLA CHE IMMEDIATAMENTE OPERA LA SALVEZZA SOPRANNATURALE, UNENDO GLI UOMINI A DIO…
    Non dunque tu ripari in quanto soffri, ma in quanto soffri tu ami, tu offri liberamente con Cristo il tuo soffrire…”

    @Adriana: credo possa ritrovare anche da qui la sua Rabi’a!

    • Adriana 1 ha detto:

      Occhi,
      infatti, mi era proprio venuta alla mente!
      Stavolta invece le rispondo con una voce venerabile della Chiesa Ortodossa: quella del Padre Justinus ( 1894-1979).
      Quando la Chiesa Serba entra ufficialmente nel Consiglio Ecumenico delle Chiese nel 1965 ( per volontà del Patriarca German, -creatura del regime comunista di Tito-, egli alza la propria voce: ” Noi abbiamo rinnegato la chiesa degli Apostoli, dei Padri, dei Concili Ecumenici e siamo diventati membri di un Club eretico, umanistico, umanizzato, fatto dalle mani dell’uomo: un Club…spiritualmente morto “.
      Oggi sarebbe costretto a parlare di Trans-umanesimo.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Adriana, credo Chesterton ridirebbe:

        “Il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte. Ma, alla fine, è sempre risorto, perché è fondato sulla fede in un Dio che conosce bene la strada per uscire dal sepolcro”.

        PS: Ho segnato tra futuri libri in acquisto “Vite immaginarie” da lei consigliato a non so più chi (forse al caro Nippo). Mi chiedevo se esiste qualche libro su Rabi’a che lei ritiene val la pena leggere. Grazie.