Müller a Infovaticana. Il Papa non è un Deus in Terris, non Ha Potere Illimitato.

25 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno offrire alla vostra attenzione, nella mia traduzione questa intervista che il card. Gerhard Müller ha concesso a Infovaticana, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.

§§§

 

Il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rilasciato un’intervista a InfoVaticana.

Il Cardinale ha risposto alle domande poste da InfoVaticana senza giri di parole, affrontando in modo esauriente le questioni sollevate sul recente concistoro dei cardinali tenutosi a Roma alla fine di agosto e sulla drammatica situazione della Chiesa in Germania.

Il cardinale Müller ha appena finito di predicare un ritiro a più di 400 sacerdoti in Polonia. Müller visiterà la Spagna in ottobre. Il 25 parteciperà a Madrid alla conferenza “Giovanni Paolo II e la nuova evangelizzazione”. Fonte di rinnovamento morale e spirituale”.

Intervista con il cardinale Gerhard Ludwig Müller:

D – Qualche settimana fa ha partecipato al Concistoro dei Cardinali a Roma, quali sono state le sue sensazioni al termine dei lavori in quell’occasione?
R-Prima di tutto, ho ringraziato il Santo Padre per aver riconvocato un concistoro dopo una pausa di molti anni, affinché i cardinali potessero discutere con lui della situazione della Chiesa nel mondo di oggi. Ma il tema si è limitato alla discussione del documento già pubblicato Praedicate Evangelium sulla riforma della curia e sull’Anno Santo 2025.

D – Alcuni cardinali si rammaricano di non aver potuto parlare quanto avrebbero voluto. C’è stata l’opportunità per i cardinali di esprimere le loro preoccupazioni al Papa?
R-Non c’è stata la possibilità di discutere i temi più scottanti, come ad esempio l’attacco frontale all’immagine cristiana dell’uomo da parte delle ideologie del postumanesimo e della follia gender o la crisi della Chiesa in Europa (non ci sono più vocazioni sacerdotali, le chiese sono vuote la domenica, ecc.) I contributi critici si riferivano alla teoria del papato come potere illimitato di diritto divino su tutta la Chiesa, come se il papa fosse un Deus in terris. Il cardinale Ghirlanda, SJ, appena nominato il più importante consigliere del Papa per la riforma della curia, ritiene che tutto ciò che i Papi hanno detto o fatto nel corso della storia della Chiesa sia dogma o legge de jure divino. Questo contraddice l’intera tradizione cattolica, e in particolare il Concilio Vaticano II, l’idea che i vescovi e i sacerdoti abbiano l’autorità solo di compiere atti sacramentali, mentre il Papa è in possesso esclusivo di tutta la giurisdizione, che può delegare a piacimento al clero o ai laici. In realtà, nel sacramento dell’Ordine, Cristo conferisce al vescovo (o al sacerdote) l’autorità di predicare, santificare e governare (anche di amministrare la giustizia). Il Papa non conferisce la giurisdizione a un vescovo, ma assegna solo una specifica diocesi a un vescovo, che non è un rappresentante del papato, ma di Gesù Cristo (Lumen Gentium 27). In un concilio ecumenico, i vescovi consacrati esercitano la loro parte nella giurisdizione dell’episcopato universale non come delegati del papa, ma in virtù dell’autorità conferita loro da Cristo. La teoria del papa come autocrate, ripresa dalla teologia gesuitica del XIX secolo, non solo contraddice il Concilio Vaticano II, ma mina la credibilità della Chiesa con questa caricatura del ministero petrino. La promessa di una mediazione ecumenica della dottrina cattolica del Papa (cfr. l’enciclica Ut unum sint di Giovanni Paolo II del 1995) come “principio perpetuo e visibile dell’unità della Chiesa nella verità di Cristo” (cfr. Lumen gentium 18; 23) diventa francamente ridicola.

D – Quali sono le questioni che attualmente rivestono maggiore importanza in Vaticano?
R – Per “Vaticano” intendiamo le istituzioni accidentali della Santa Sede. Ma io parlo qui del ministero della Chiesa romana, cioè del papa con il collegio cardinalizio (e le istituzioni della curia romana) per la comunione e l’unità di tutte le Chiese locali nella verità della rivelazione divina e nella missione sacramentale di portare tutti gli uomini alla conoscenza di Cristo, Figlio di Dio e unico mediatore di salvezza.

 

D – Una domanda un po’ controversa: perché la Chiesa parla sempre più di ecologia, del pianeta e di altre questioni, e sempre meno di Gesù Cristo e dei suoi insegnamenti?
R – In un mondo in cui il significato e il fine dell’essere umano sono materialmente limitati a contenuti temporali e transitori (come l’acquisizione di potere, prestigio, denaro, lusso, soddisfazione piacevole), è più facile rendersi interessanti come agenti di questo programma di un “Nuovo Ordine Mondiale senza Dio” (secondo le letture capitaliste o comuniste). “Perché che giova all’uomo se guadagna il mondo intero e perde la propria anima? Se vogliamo essere discepoli di Gesù, dobbiamo anche obbedire alla sua parola: “Cercate piuttosto il suo regno e il resto vi sarà dato in aggiunta” (Lc 12,31). Non c’è una rigida opposizione tra i beni eterni/spirituali e le necessità temporali/periture della vita. Ma prima chiediamo a Dio, nostro Padre, che venga il suo Regno e che sia fatta la sua santa volontà in cielo come in terra. E chiediamo anche il nostro pane quotidiano, il perdono dei nostri peccati come noi perdoniamo quelli che ci offendono, e la salvezza da tutti i mali che derivano dalla nostra separazione peccaminosa da Dio, come origine e meta di ogni essere umano. Nella sua successione a San Pietro, il Papa unisce quotidianamente tutta la Chiesa nella confessione di Gesù: “Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). E Cristo costruisce la sua Chiesa su Pietro, la roccia, dando a lui e ai vescovi l’autorità di annunciare il Vangelo del Regno di Dio, di amministrare i Sacramenti e, come buoni pastori, di condurre il gregge di Cristo al buon pascolo della Parola e della Grazia.

 

Müller sul cammino sinodale tedesco: Nel linguaggio teatrale, non si saprebbe esattamente se parlare di tragedia o di commedia a proposito di questo evento.

D – Tutta la Chiesa sta seguendo con attenzione e preoccupazione i passi del Cammino Sinodale Tedesco. Cosa pensa delle decisioni della quarta assemblea del Cammino Sinodale Tedesco?
R – Nel linguaggio teatrale, non si saprebbe esattamente se parlare di tragedia o di commedia a proposito di questo evento. Tutti i testi, molto abbondanti ma non molto profondi, non riguardano il rinnovamento dei cattolici in Cristo, ma la resa a un mondo senza Dio. L’unico tema tra tutti i temi è la sessualità. Tuttavia, non è inteso come un dono di Dio dato agli esseri umani in quanto persone create (nella nostra natura maschile e femminile), da cui deriva la responsabilità di partecipare come padre e madre all’opera di creazione di Dio e alla volontà universale di salvezza per la propria prole, ma come una sorta di droga per addormentare il sentimento nichilista di base con la massima soddisfazione del piacere.

Il Papa non ha l’autorità di cambiare l’insegnamento della Chiesa.

D – Sia il cardinale Marx che Georg Bätzing hanno sostenuto testi che chiedono al Papa di cambiare la morale sessuale, l’ordinazione delle donne e la visione dell’omosessualità, cosa ne pensa?
R – Ci sono due errori in questo che solo le persone teologicamente ignoranti possono fare: 1) il papa non ha l’autorità di cambiare l’insegnamento della Chiesa, che è radicato nella rivelazione di Dio. Così facendo, si esalterebbe come uomo al di sopra di Dio. 2) Gli apostoli possono insegnare e ordinare solo ciò che Gesù ha comandato loro di insegnare (Mt 28,19). Sono proprio i vescovi, così come i loro prossimi successori, ad essere chiamati all'”insegnamento degli apostoli” (At 2,42) nella Sacra Scrittura, nella Tradizione apostolica e nelle accurate definizioni dottrinali delle precedenti decisioni papali cattedrali o dei concili ecumenici. “Il Romano Pontefice e i Vescovi […] non accettano alcuna nuova rivelazione pubblica come appartenente al deposito divino della fede” (Lumen gentium 25; cfr. Dei verbum 10).

D – Ha avuto modo di parlare con qualcuno dei vescovi in Germania che ricoprono queste cariche?
R-Secondo la logica del potere, che rifugge la verità come il diavolo rifugge l’acqua santa, non ha senso che parlino con l’ex prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede. Ma anche il cardinale Kasper, che un tempo celebravano come alleato sulla questione della comunione ai divorziati risposati, viene messo a tacere da loro dopo le sue dichiarazioni critiche sul percorso sinodale.

D – Qual è, secondo lei, il motivo per cui si cerca di riformare la Chiesa cambiando tutta la morale, i principi, gli insegnamenti e le tradizioni?
R – Molti funzionari ben pagati dell’establishment della “Chiesa tedesca” (in quanto maggiore datore di lavoro in Germania) soffrono del fatto che l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sul 6° e 9° comandamento del Decalogo contraddice il mainstream della società a causa della rivoluzione sessuale del 1968. Non sopportano la contraddizione con la volontà di Dio nel loro comportamento personale e i commenti derisori dei loro contemporanei sul “mondo cattolico della fede e della morale rimasto indietro nel Medioevo”. Per questo motivo vogliono anche proiettarsi come moderni e seguire l’avanguardia della scienza della psicologia e della sociologia. Vogliono essere presenti e non essere considerati degli estranei (un “sordido figlio della nazione”, come lamentava il vescovo di Aquisgrana).

Il loro obiettivo è la trasformazione della Chiesa del Dio Trino in un’organizzazione assistenziale mondana (ONG).

D – Pensa che la Chiesa in Germania rischi di iniziare uno scisma con Roma?
R – Nella loro cieca arroganza, non pensano alla divisione, ma a impadronirsi della Chiesa universale. La Germania è troppo piccola perché possano esercitare la loro ideologia di governo. Essi rivendicano un ruolo di primo piano nella Chiesa universale. Il loro scopo non è altro che quello di accontentare il mondo intero con la loro saggezza e di liberare i cattolici arretrati e non istruiti e i loro vescovi in altri Paesi, compreso il papa, dal peso della rivelazione e dei comandamenti divini. Il loro obiettivo è la trasformazione della Chiesa del Dio Trino in un’organizzazione assistenziale mondana (ONG). Allora saremmo finalmente arrivati alla “religione della fratellanza universale”, cioè una religione senza il Dio della rivelazione in Cristo, senza una Verità che vada oltre la ragione finita, senza Dogmi e Sacramenti come mezzi di Grazia necessari per la salvezza, come descritto dal grande filosofo russo della religione Vladimir Soloviev nel suo scritto “Breve storia dell’Anticristo” (1899). Il sovrano mondiale della filantropia universale senza Dio viene qui contraddetto da Papa Pietro II, che fa la seguente confessione all’Anticristo che si è installato sul trono di Dio: “Il nostro unico Signore è Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

D – Cosa pensa che il futuro riservi alla Chiesa cattolica a livello universale?
Quando si vede la megalomania dei nostri politici e ideologi, da Pechino a Mosca e da Bruxelles a Washington, non ci si può aspettare molto di buono per il futuro dell’umanità. Un vero futuro per ogni essere umano nella vita e nella morte può essere atteso solo da Dio, che per amore ha dato suo Figlio per la salvezza del mondo (cfr. Gv 3,16). In un mondo in cui gli uomini presumono di essere Dio, di creare e redimere se stessi (cfr. il principale consigliere del Nuovo Ordine Mondiale: Yuval Noah Harari, Homo Deus), a noi cristiani resta solo la testimonianza della Parola e, se necessario, del sangue, che solo il Dio e Padre di nostro Signore Gesù Cristo è il nostro Salvatore, perché ha vinto il mondo, la sua arroganza e il suo peccato e la morte come prezzo per il peccato.
Solo quando non adoriamo la “bestia” dell’abisso (l’empietà), la sua statua e il suo falso profeta, otteniamo la vita e il dominio con Cristo, che abbraccia il nostro futuro temporale ed eterno. Perché la morte temporale ed eterna non ha più potere su di noi (cfr. Ap 20,6). Abbiamo la pace del cuore nel Figlio di Dio, che dice ai suoi discepoli: “Nel mondo avrete le vostre lotte, ma fatevi coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv 16,33).

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27 commenti

  • Gabriela Danieli ha detto:

    E. R. cardinale Gerhard Ludwig MÜLLER,

    Finché lei e i troppi vescovi come lei non riconoscete GESÙ CRISTO = VERO DIO in colui che rappresenta la Sua Divina persona: Benedetto XVI, SATANA CONTINUERÀ A REGNARE E NELLA CHIESA E NELLE ISTITUZIONI.

    E fintanto che lei milita nella cattedra MASSONICA dell’IMPOSTORE ERETICO, contro quella di Pietro, DAVANTI A DIO LEI SI RENDE GRAVEMENTE CORRESPONSABILE DI TUTTE LE OPERE MALVAGIE DELL’ERETICO, volte a distruggere Cristo e la Sua Chiesa. (S G. 2 lettera)

    Pertanto, è inutile che leicontinui a i fingersi paladino di CRISTO e DELLA SUA DOTTRINA INFALLIBILE….se poi riconosce COME suo capo L’ANTIPAPA ERETICO SENZA DIO.

    Perché lei sa benissimo che i CARDINALI ERETICI Kasper e Marx fanno parte da anni di quella SETTA MASSONICA, detta anche Mafia s Gallo, che ha ESTROMESSO dalla cattedra di S Pietro, il legittimo papa Benedetto XVl, ( che mai ha revocato il Munus Petrino), per stabilirvi L’IMPOSTORE INIQUO, col chiaro obiettivo di distruggere Cristo, la SUA RELIGIONE e il Suo Corpo mistico che è la Chiesa.

    Dunque cardinal Gerhard Ludwig MÜLLER, lei da che parte sta?
    Dalla parte di Cristo e il suo vicario BENEDETTO XVI?
    O dalla parte di satana e del suo vicario Bergoglio?

    SI ravveda Eminenza, e dimostri con i fatti di amare Cristo e la Sua Chiesa RICONOSCENDO PUBBLICAMENTE IL LEGITTIMO VICARIO DI CRISTO BENEDETTO XVI.

    E non più L’ERETICO VICARIO di satana.

    Perché lei, con queste suoi proclami o pennellate di vernice bianca, può irridere i suoi confratelli e le pecore del gregge di Cristo….

    MA NON NON PUÒ IRRIDERE DIO.

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    Mali minori.
    https://www.maurizioblondet.it/loccidente-e-il-male/
    https://www.marcotosatti.com/2022/09/24/agostino-nobile-bambini-vittime-dellideologia-gender/

    Per il bene di Madre Pachamama.
    https://www.ilpost.it/2019/08/28/peru-sacrificio-rituale-bambini/
    Concime soltanto siete e concime ritornerete.
    https://twitter.com/Pontifex_it/status/1573651713818443778
    -Il paradigma vegetale contiene un diverso approccio alla terra e all’ambiente. Le piante sanno cooperare con tutto l’ambiente circostante, e anche quando competono, in realtà stanno cooperando per il bene dell’ecosistema. Impariamo dalla mitezza delle piante! #EconomyOfFrancesco-
    https://www.aldomariavalli.it/2022/01/02/per-il-cadavere-di-tutu-cremazione-acquatica/
    https://www.databaseitalia.it/compostaggio-umano-la-california-apre-la-strada-a-metodi-di-sepoltura-piu-green/

    «E da quel momento, al posto del freddo rispetto razionale che aveva nutrito per Dio e per Cristo, nacquero e crebbero nel suo cuore prima il terrore, poi un’invidia lancinante, soffocante, che strinse tutto il suo essere, infine un odio violento che gli invase lo spirito. “Io, io, non Lui! Non è fra i vivi, non c’è e non ci sarà mai. Non è risorto, non è risorto, non è risorto! Si è putrefatto, si è putrefatto nella tomba, putrefatto come l’ultima…“»

    «(..) l’imperatore, rivolgendosi ai rappresentanti della gerarchia cattolica, aveva annunciato che per il bene della Chiesa, ovviamente, si esigeva da loro l’elezione immediata di un degno successore dell’apostolo Pietro, che per le circostanze del momento l’elezione doveva svolgersi in fretta, che la presenza dell’imperatore, in quanto guida e rappresentante di tutto il mondo cristiano, di gran lunga suppliva al mancato rispetto delle procedure di rito e che lui, a nome di tutti i cristiani, proponeva al Sacro Collegio di eleggere il suo amato amico e fratello Apollonio, affinché il loro stretto legame rendesse salda e indissolubile l’unione della Chiesa e dello Stato per il bene comune. Il Sacro Collegio si era ritirato in una particolare sala per il conclave e dopo un’ora e mezza era tornato proclamando il nuovo papa, Apollonio.» (Vladimir Soloviev, Il “Racconto dell’Anticristo”.)

  • Adriana 1 ha detto:

    A proposito di superbia,
    del ” cristiano ” e “pacifista” occidente.
    https://www.maurizioblondet.it/von-der-leyen-guerra-fino-alla-vittoria-totale/

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Carissima Adriana,
      solo poco fa ho trovato, con grande gioia, il saluto domenicale lasciato a tutta la comunità stilumcuriale e a me, postato sull’Annuncio del Dibattito che avverrà a Napoli con moderatore Formicola.

      Per me è sempre un piacere e un bene fraternizzare e spiace le bizze del matto blog ostacolino non poco. Ma avremo modo di rifarci!
      La Provvidenza (anche tosattiana!) non mancherà di ispirare dialogo e confronto, “in spirito di reciproca sincerità”, sperando di non deludere nè lei nè altri con parole non sufficientemente pregate e riflettute nelle loro conseguenze e mostrando inevitabilmente, sempre più, quelli che sono i miei limiti. Si spera, a favor di umiltà…e non senza concorso di correzione fraterna e salutari critiche all’occorrenza!

      Ringrazio di cuore e saluto in Xsto!

      P.S. “A proposito di superbia”… Adriana, è stata oltremodo ottimistica, non trova? Credo ben lo sappia :-)! Leggendo il Blondet che ha postato, avrei azzardato ben di peggio…

      • Adriana 1 ha detto:

        Occhi,
        anche io, ma non volevo spaventare troppo gli illusi in buona fede…saluti.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Uomo pneumatico e uomo psichico (secondo linguaggio paolino) intendono su piani diversi. Non si tratta di illusioni. Semplicemente di presa di coscienza in vista di una comprensione a 360 gradi: l’unica duratura, arricchente e feconda nel tempo. Quand’anche i piani restassero diversi.

          Con stima e gratitudine.

          Un fraterno saluto, Adriana carissima.

  • Adriana 1 ha detto:

    sic

  • acido prussico ha detto:

    Domenica Elettorale.
    Notare la differenza fra Autocrazia e Democrazia.
    Notare la differenza fra “Fratelli Tutti” e “Fratelli d’Italia”.
    – Francesco è il leader della formazione “Fratelli Tutti”.
    – Meloni è il leader di “Fratelli d’Italia”.
    – Francesco non lo vota nessuno e nei suoi comizi c’è il vuoto.
    – La Meloni stravince… e riscalda i cuori….

  • acido prussico ha detto:

    “Dire a nuora perché suocera intenda”.
    Il Cardinale parla a Infovaticana affinché il “suocero” Bergoglio intenda.
    Ma il “suocero”, gesuita, arrogante, adultero, “teologicamente ignorante”, leadership della “religione della fratellanza universale”, sono 9 anni che non ascolta e fa orecchie da mercante [non c’è espressione e parola piú calzante!].
    Autocrate insindacabile, designatore di nomine e affossatore a suo “gusto” e capriccio convoca un concistoro silenziando la boccuccia dei partecipanti riducendoli a servili lavapiatti.
    È un “Papa” evangelizzatore della morale cristiana? Ci credono solo i beccafico.
    “Il Papa si unisce alla campagna LGTBI di Deloitte in un’udienza con la società di consulenza.” (23 settembre u.s.) (https://infovaticana.com/2022/09/23/el-papa-se-suma-a-la-promocion-lgtbi-de-deloitte-en-una-audiencia-con-la-consultora/)….
    Parlate… parlate pure…: “Yo soy el Papa… yo soy un Rey…”

  • CAGI41 ha detto:

    II card. Muller ha detto: “… ho ringraziato il Santo Padre …” Anche Muller ignora il Vangelo che dice: “Perché mi chiami Santo? Uno solo è il Santo: Dio!” e poi chiama “padre” bergoglio! Anche qui non valgono più le parole di Gesù: ” … non chiamate nessuno “padre” sulla terra perché Uno Solo è il Padre vostro che è nei cieli”?
    Spero che nessun commentatore intervenga – arrampicandosi sugli specchi – per dirmi che il Vangelo non va inteso in questo modo! Gesù ha detto anche: “Uno solo è il vostro Maestro: io!”
    Se qualcuno vuole aiutarmi, intervenga per aiutarmi a capire, e, non per minimizzare o, peggio ancora, per negare quanto ha detto Gesù!
    Grazie per la comprensione.

    • miserere mei ha detto:

      Non sono certo di poter aiutare, però non mi concentrerei troppo su questo dettaglio, perchè il valore delle parole del Card. Muller resta elevato.

      Evidentemente non è un dettaglio se Francesco sia o meno Papa. Tuttavia, in mancanza di una denuncia esplicita in tal senso, già il dirgli che non è Deus in Terris mi pare già una sufficiente presa di distanza dall’andazzo di chi da sedicente semplice episcopo romano (che sia proprio il Petrus Romanus nell’elenco di Malachia?) non smette di dirne e di farne di cotte e di crude, quasi tutte non catalogabili per cattoliche.

      Il Card. Muller ringrazia… Non è una resa, visto che poi si dice del lamento generale per non aver potuto parlare di quel che sarebbe stato lecito e necessario.

      Non è automaticamente un’arrampicata sugli specchi: è un vedere con attenzione cosa c’è di là della campana di vetro, in attesa che venga scoperchiata.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Cag141. Nel vangelo non si legge:”perché mi chiami santo”, ma “perché mi chiami buono” ed essere buono non significa necessariamente essere santo. Dio è il Santo e il Buono, ma ci sono anche persone buone e persone sante. Alcuni capi delle Chiese vengono chiamati “santo”, come il papa, per l’ufficio che coprono e non perchè lo sono effettivamente ( nella speranza che lo siano). Quindi solo nominalmente. Se rifiutano questi titoli (“monsignore” ed altro), non cambia la sostanza. Ma una interpretazione evangelica come la sua , tout court, dovrebbe portare a cancellare il termine buono dal nostro vocabolario ed usarlo solo quando deve essere applicato a Dio. Lo stesso vale per il termine “maestro”. Inoltre, il “non chiamate nessuno padre sulla terra”, se preso letteralmente, impedirebbe a chiunque di dare il titolo di “padre” anche al proprio genitore. Ma non le sembra irragionevole? (magari sarà ragionevole per qualche cultore del gender e potrà trovarlo giusto (scherzo). Il discorso di Gesù è iperbolico e intende dire che Lui è al di sopra di tutto e di tutti. Così anche il cavarsi l’occhio o il tagliarsi la mano. per entrare, anche monco, nel Regno dei Cieli è un discorso iperbolico. Un consiglio: lasci perdere queste considerazioni che hanno il sapore acido delle propagande anticattoliche delle sette.

    • Giuseppe Tripepi ha detto:

      Caro signore, alle sue osservazioni ha già risposto bene don Pietro Paolo.
      In effetti, se dovessimo prendere alla lettera le parole di Gesù riguardo al “non chiamate nessuno padre … e non chiamate nessuno maestro” i figli non dovrebbero più chiamare “padre” il proprio genitore, né l’alunno dovrebbe più chiamare “maestro” il proprio insegnante.
      Dice bene don Pietro Paolo quando afferma che le parole di Gesù sono delle iperbole (tipiche, peraltro, nel linguaggio semitico usato nell’ambiente culturale ove Gesù visse e operò) per far comprendere il primato e la signoria di Dio e nel suo essere Padre e Maestro. Paternità e maestria eterne e divine dalle quali discendono ogni paternità e maestria qui sulla terra.
      Tuttavia, ad argomentazioni come le sue citanti passi biblici occorre rispondere con altrettante citazioni bibliche.
      E allora, incominciamo:

      Non chiamate nessuno padre…

      L’ apostolo Paolo, pur conoscendo la frase di Gesù, il quale vieta di chiamare padre alcuno se non il Padre suo che è nei Cieli, si ritiene “padre” di coloro che hanno creduto al Vangelo da lui annunciato.
      Egli scrive, infatti:

      Gal 4,19
      “figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!”

      e ancora

      1 Gv 2,1
      “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto”.

      Non chi chiamate nessuno maestro…

      Anche qui l’apostolo Paolo, pur conoscendo le parole di Gesù, il quale vietava di chiamare maestro alcuno se non lui solo, egli si considera maestro degli altri:

      1 Tim 2,7
      “e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo – dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità.”

      e ancora

      2 Tm 1,11
      “in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore”.

      Addirittura “dottore” che è più di “maestro”.

      Caro signore, come vede la Bibbia si rifiuta essa stessa di essere presa sempre e comunque alla lettera, così cioè come è scritta.
      La Bibbia è Parola di Dio ma è scritta con le parole umane, con il linguaggio umano ed è questo linguaggio umano che deve essere capito, altrimenti si rischia di far dire alla Bibbia ciò che la Bibbia non dice.

      Le faccio qualche altro esempio e concludo.

      Il prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,18) come pure la seconda lettera dell’apostolo Paolo a Timoteo (1Tim 6,16), dicono che Dio nessuno lo ha mai visto ma in Esodo 33:11 è scritto che

      ” Or il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico”

      e in Es 33:23, dopo aver detto qualche versetto prima che Mosè vide Dio faccia a faccia, qui ripete che la faccia di Dio non si può vedere ma solo le sue spalle.

      Es 33,23
      Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere».

      Le spalle? Dio purissimo Spirito, eterno Dio ha le spalle come un uomo? È possibile? Ecco, se dovessimo prendere la Bibbia sempre alla lettera bisognerebbe dire di sì: Dio ha le spalle come un uomo.

      Caro signore, la Bibbia non va presa a spicchi ma per intero, non si può leggere solo un rigo e tralasciare altri.

      Basta così, di esempi biblici se ne potrebbero fare mille, ma questi, forse, potrebbero bastare per dimostrare che la Bibbia non si può prendere sempre alla lettera.

      Arrivederci.

  • Massone Carlo ha detto:

    Il papa è Vicario di Cristo, il servo dei servi di Dio e deve trasmettere integralmente la Verità rivelata da Gesù.
    Se non fa questo può essere il Papa?
    Che abbia ragione la Valtorta che riferisce quello che Gesù gli avrebbe detto e cioè che Dio, a chi non vuole capire, manda una potenza di inganno.

  • Dino Brighenti ha detto:

    riconosce bergoglio come papa e poi critica, prende per il ….

  • Adriana 1 ha detto:

    Interessante disamina sul gesuitismo spagnolesco ( in connubio patente con lo pseudo luteranesimo tedesco ).
    Ma qui sembrano tutti assai preoccupati per la ” chiave ” del Paradiso: ossia l’ “Una cum ” seguita dal nome del Papa corrente.
    Non basterebbe dire: ” una cum il Papa “?
    Chiedo per un amico, assai desideroso di possedere il ” biglietto d’ingresso giusto ” in Cielo.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Sacerdoti, vescovi, cardinali…vicari di Cristo o di Francesco I…?
    Ripeto: vicari di Cristo o di F1?!
    Si tratta di intenzioni e di scelte. E a queste dobbiam guardare.

    Ho atteso invano un articolo sul viaggio papale in Kazakistan, magari un’intervista a Mons. Schneider, il quale – so – ha ribadito che i vescovi non sono dipendenti del Papa ma suoi fratelli…

    • Maria Michela Petti ha detto:

      Come per le allergie, caro Occhi Aperti!, scatenate da predisposizione di alcuni organismi all’autodifesa dagli allergeni normalmente innocui, scambiati invece per sostanze molto, molto pericolose, così i giornalisti con l’elmetto – e più specificatamente nel nostro Paese – si sono immunizzati dal trattare o rilanciare argomenti scottanti e/o pareri dissonanti dalla vulgata imperante.
      Qui l’articolo, il solo! che finora sono riuscita a leggere, e che mi par di capire Lei abbia atteso invano:
      http://blog.messainlatino.it/2022/09/kazakistan-il-vescovo-athanasius.html
      Se in questo tristissimo momento che stiamo vivendo alcune (poche!) voci, con una certa insistenza, in coscienza, ricordano l’imprescindibilità del mandato petrino, un motivo ci deve pur essere; o no? Eppure, sembra che… tutto vada bene, madama la marchesa.
      Benedetto XVI lo ricordava a sé stesso – prima che ai fedeli che parteciparono in presenza, attraverso le TV, o che ne lessero poi il testo (o anche semplicemente i resoconti) – durante l’omelia per il suo insediamento sulla Cathedra Romana, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il 7 maggio 2005, dalla quale stralcio i seguenti passaggi salienti in proposito.
      “Colui che è il titolare del ministero petrino deve avere la consapevolezza di essere un uomo fragile e debole – come sono fragili e deboli le sue proprie forze – costantemente bisognoso di purificazione e di conversione. Ma egli può anche avere la consapevolezza che dal Signore gli viene la forza per confermare i suoi fratelli nella fede e tenerli uniti nella confessione del Cristo crocifisso e risorto”.

      “La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo”.

      “…il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode”.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Maria Michela carissima, grazie! Di cuore.

        E per l’articolo – comunque insoddisfacente, mi pare – sul Kazakistan, che mi era proprio sfuggito (ha notato quel commentatore che è riuscito a partorire…?!), e per aver riportato stralci del discorso di insediamento di Papa Ratzinger: non so quante volte anch’io l’abbia citato, ripetuto, riconsegnato all’attenzione degli “addormentati” nel mondo, nuovo, letale, bosco…selva…giungla…

        Grazie anche per le sue parole, che condivido in toto!

        Una buona domenica!

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Occhi aperti: Le risposte del card. Muller sono cattoliche, come solo un prefetto ortodosso della Congregazione della dottrina della fede poteva fare. Tutti, papa, vescovi, presbiteri e fedeli laici siamo al servizio di Cristo e lavoriamo per la sua gloria ognuno nel suo ordine e grado. Al papa, come pastore universale, gli si deve obbedienza e rispetto ma non siamo al suo servizio. Lui ha i suoi doni e carismi che gli provengono dall’essere papa, che può usare o non usare, o anche usare in modo non adeguato, come puo fare del resto ognuno di noi. È infallibile quando parla ex cathedra, ma non è impeccabile ed è bisognoso come ogni mortale di essere consigliato. Può fare scelte sbagliate e per questo essere ripreso. Così hanno fatto nel passato S. Paolo con S. Pietro e tanti santi, cito per tutti S. Caterina da Siena). Quindi, che cardinali e vescovi dicano la loro, fa parte della vita della Chiesa, del far parte di un Corpo ben compaginato, essere in sinodalita’ di cui oggi tanto si parla. Tuttavia, tutto venga fatto con ordine, rispetto e prudenza e senza la prosopopea di pensare che la mia sia la giusta. Ovviamente, come il cardinale
      ha fatto e ha detto, gli avvenimenti del sinodo tedesco o le dichiarazioni belghe ed olandesi per il vero cattolico sono abberranti. Il modo di porsi del cardinale e di tante altre persone non ha niente a che vedere con tante altre persone che si atteggiano a profeti ma che demoliscono anziché costruire, innalzano le voci starnazzando creando solo baccano e portando solo confusione.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Carissimo don Pietro Paolo,
        il mio commento, succinto, voleva essere unicamente di natura spirituale mentre la sua riflessione mi giunge come un organigramma funzionale a una realtà ecclesiale idealizzata, che oggi si direbbe istituzionalmente estinta o quanto meno dispersa dalla confusione imperante (un eufemismo).
        E se lei ritiene che ciò sia a causa di “persone che si atteggiano a profeti ma che demoliscono anziché costruire”, riferendosi a Mons. Schneider in particolare, per esempio, debbo dissentire con forza, e non certo per partito preso. Giacchè non parteggio affatto per uomini di Chiesa ma unicamente per Cristo, scalzato dalla scena e relegato a contorno in quasi ogni discorso e contesto.

        A Cristo, troppo spesso e per viltà, non per virtù, preferiamo il Papa (il parroco, la madre Badessa, il vescovo, la moglie, il marito, la carriera ecc…); con tutto quello che questo comporta. E nessuno può saperlo meglio di un sacerdote.

        Spero converrà con me che è più che mai necessario “Instaurare omnia in Christo”: a partire da subito! ma quel subito non è ancora all’orizzonte, e allora è ovvio che si prosegue nel sovvertimento dell’ordine divino con la convinzione di essere nell’obbedienza!

        Obbedienza…il più grande problema nella Chiesa, che non distingue più la vera dalla falsa…

        Sostenendo poi, con gran convinzione, che ogni sacerdote è vicario di Cristo, le dico che nessuna delle sue parole lascio cadere nel vuoto e che senza pastori non si va da nessuna parte ma pure, per amor di quel Cristo che abita anche in me, vorrei chiederle di non ignorare, con rischio di grave imprudenza, il segno della terribile tempesta che si è abbattuta sulla Barca di Pietro per purificarla dalle sue sozzure e per dividere i capri dalle pecore.

        Ho l’impressione che lei minimizzi troppo l’aleggiar di tenebra. Ma forse sbaglio! E allora le dico che il confronto è uno scambio per me, non una gara di opinioni, opinioni a cui cerco di anteporre sempre la persona che ho di fronte e quel che mi sembra il bene vero. In ogni momento, infatti, siamo al cospetto di Dio!

        Ora, ogni prova non viene forse per saggiare e per rivelare il vero volto di ogni uomo?
        E Dio ha provvisto che ogni uomo avesse almeno un fratello a preoccuparsi della sua salvezza, in vece di Cristo!
        Papi, cardinali, vescovi e sacerdoti non sono esclusi da questa Provvidenza, pur essendone i primi canali. Me lo ricorda anche lei, citando la carità di San Paolo verso San Pietro e quella di Santa Caterina da Siena, che ben conosco.

        Allora, in spirito di correzione fraterna, in ubbidienza ad una parresia invocata più volte, nel rispetto della vocazione (nella vocazione, anche) che ciascuno ha, per amore alle anime comandato da nostro Signore, nel vero timor di Dio, non si può tacere di fronte a un errore manifesto, ad eresie reiterate, a una apostasia sempre più a piede libero, a sbandamenti dottrinali che hanno ripercussioni letali dentro e fuori della Chiesa!

        Non era Santa Caterina che diceva (in una lettera a un prelato): “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”?

        Ebbene, Cristo vince, ripete spesso il nostro Generale Laporta. Ma come vince, don Pietro Paolo? Tramite ognuno di noi, o sbaglio?
        E così è lo Spirito a suscitare vocazioni – e vocazioni nelle vocazioni -, non solo nella Chiesa ma anche nel mondo.
        Non parlo di numeri, non si tratta di quantitativi. E’ la qualità, e non la quantità, delle anime formate dalla Trinità e dalla Vergine che sarà determinante.
        Ci si preoccupa dell’abbondanza delle vocazioni, ormai inesistenti, anziché preoccuparsi della bontà di queste!
        Un santo non cambia forse il corso della storia?
        A Dio non servono legioni, eserciti, cavalleria: con un pugno di pescatori, peccatori pentiti, ha fondato la Chiesa e battezzato nazioni!

        E allora ripeto, non per spirito di sfida, provocazione o sovvertimento: “Vicari di Cristo o Vicari del Papa”?

        E’ davvero così difficile rispondere? Se lo fosse, è oltremodo preoccupante. Ci vorrebbe un Card. Newman a dire due paroline ispirate…:-)

        Ad ogni modo, intenzioni e scelte si riverseranno da noi per testimoniare la virtù che ci abita o l’ombra sempre più evanescente di ciò che dovevamo essere; le menti pervase sempre più sottilmente dagli impalpabili, mefistofelici diktat del mondo.

        Ringrazio sempre della sua generosità nello spendersi, caro don Pietro Paolo, e la saluto in Xsto, in unione di preghiera.

  • R.S. ha detto:

    Siamo di fronte alla sfida che fu posta a Cristo stesso.
    Chi detiene un potere (civile o religioso) “si sente dio”.
    Perciò manipola tutto, gli spazi sacri e le Scritture.

    Erode Antipa lo sbeffeggiò come suo suddito galileo.
    A quei tempi il sinedrio condannò Gesù per bestemmia.
    Falsi testimoni lo accusarono davanti al potere di Roma.
    Pilato non può non essere abbastanza amico di Cesare.
    Il sinedrio e Cesare, Antipa e Pilato e Gesù in croce…

    La superbia è l’antitesi della Verità.
    E’ un peccato che non ha corpo, un peccato spirituale.
    Purtroppo però poi dissemina di croci l’umanità.
    E’ il peccato luciferino, incapace di restare al suo posto.
    Instillato in Adamo ed Eva, perchè “sarete come Dio”.

    Maria santissima è proprio il contrario, come Gesù.
    Offre se stessa a Dio, fino alla dimenticanza di sè.
    Il superbo trattiene tutto per sè, fino a dimenticare Dio.

    Il principe di questo mondo sta maramaldeggiando.
    L’uomo spiritualmente morto è in totale suo possesso.
    Ogni potentato crede alla menzogna di farsi “dio”.
    Vogliono resettare tutto e nulla sarà come prima.

    Fa poca differenza il potere religioso da quello civile.
    Il sinedrio è tutt’uno con Erode e con Cesare.
    Il magistrato Pilato si lava le mani dei residui del diritto.

    Resta la croce. L’offerta di sé del Figlio al Padre.
    E’ un passaggio inevitabile, che ribalta tutto.
    Ha bisogno anche di chi corredime, insieme a Cristo.
    Poi c’è la resurrezione.

    I superbi saranno dispersi nei pensieri del loro cuore.
    Saremo tra gli umili innalzati o tra i potenti rovesciati?
    Il Signore avrà potuto guardare l’umiltà della sua serva?
    La misericordia di Dio troverà chi ha un santo timore?

    Domande terribili, specialmente per un cardinale.
    Perchè dentro la chiesa si è trasferito il sinedrio.
    La Chiesa di Maria è sul Calvario. Non è lo stesso.

    • Maria Michela Petti ha detto:

      “Sebbene qui non sussista alcun diritto giuridico, esiste però un diritto naturale, umano, il diritto del buon senso e della voce della coscienza, e benché questo nostro diritto non sia prescritto da nessun lurido codice civile, un uomo nobile e onesto, il che equivale a dire un uomo assennato, ha l’obbligo di restare una persona nobile e onesta, anche nei casi non contemplati dai codici.”
      Fëdor Dostoevskij (1821-1881), L’idiota

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “La superbia è l’antitesi della Verità.”

      La ringrazio di cuore per aver scritto queste parole preziosissime.

      Un fraterno saluto, nel ricordo di Maria Santissima della Mercede (il 24 settembre, per essere precisi).

  • Milli ha detto:

    Mi sembra che piano piano, anche i più restii comincino a parlare chiaro, finalmente.