Giovanni Lazzaretti. Chi Votare? Decidono gli Angeli…

25 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali il prof. Giovanni Lazzaretti conclude con questo capitolo le sue riflessioni sulle elezioni che di qui a qualche ora entreranno in pieno svolgimento. Buona lettura.

§§§

 … Oplà

Quindi, fine?

Ci dai 3 opzioni, ma non scegli.

Confesso che abbiamo aspettato tutto il giorno (insomma, si fa per dire… lavoravamo, ma guardavamo spesso le mail).

Comunque va bene così, ce lo dirai, spero, a cose fatte.

Ciao. Irma

24 settembre 2022, beato Ermanno il Contratto (ossia lo Storpio)

 

Cara Irma,

oggi si ricorda il beato Ermanno il Contratto, inventore della Salve Regina. Ma questo non c’entra.

Oggi a pranzo impostavo mentalmente l’ultimo testo e ti confermo che lo impostavo su una NON-scelta preventiva. Che sarebbe poi per forza diventata una scelta nella cabina elettorale.

Come si fa a scrivere il pronostico del derby Lazio-Roma? Impossibile.

Non dico il pronostico di Inter-Milan dove c’è anche la componente del tifo e della scaramanzia.

Non dico Juventus-Torino dove c’è quasi sempre un divario pesante.

Non dico Genoa-Sampdoria che hanno un divario altalenante e anche dei passaggi in serie B.

Lazio-Roma. Brave, ma spesso non bravissime. 1 – X – 2, oppure la doppia 1X – X2 – 12. Nella schedina classica del tempo che fu era la tipica partita da tripla.

Ma qui la tripla non posso giocarla. Ho tre opzioni e al massimo due possibilità, aiutato dal fatto che Adinolfi è solo al Senato.

Incertezza da tripla

Torniamo agli Angeli e alla vecchia conferenza di Grianti(1) citata dall’Alieno(2).

«Non l’avete chiamato voi il professor Grianti al Maritain? Non vi ha spiegato che in molte circostanze la materia è cieca, non sa se andare a destra o a sinistra e basta un microdisturbo per farla “scegliere”?»

È così. Una pallina collocata su una testa, cadrà. Ma quando cadrà, da che parte cadrà, perché cadrà, con che accelerazione cadrà, eccetera, è assolutamente imprevedibile, perché dipende da microdisturbi così aleatori che non possono essere previsti.

Con le mie forze sono arrivato alla terna che vi ho detto.

  • Alternativa per l’Italia, ossia Adinolfi (Popolo della Famiglia) e Di Stefano (Exit). Questa vi ho chiesto di firmarla, l’avete fatto, c’è solo al Senato.
  • Italia Sovrana e Popolare (Giovanardi, Ingroia, Messora, Rizzo, Toscano, e così via)
  • Vita (Sara Cunial, i coniugi Montanari, e altri)

Tre programmi brevi o brevissimi che sono una lista di dichiarazioni d’intenti. Nessuna porcheria etica nel programma. Possibilità scarsissime di entrare in Parlamento.

Avete capito bene che questa NON è la situazione del 2018. Quando nel 2018 vi avevo lasciate in bilico tra Fratelli d’Italia e Popolo della Famiglia sapevamo sia io che voi che non finiva lì:

  • un partito da Parlamento sicuro contro uno da Parlamento quasi impossibile
  • un partito in coalizione contro un partito solitario
  • alleati con pesanti sbavature per l’uno, nessun alleato per l’altro.

Alla fine decisi, e sapevo già che avrei deciso prima di arrivare al seggio. Che sia stato l’Alieno a farmi decidere è un particolare di secondaria importanza.

Stavolta ero certo del contrario, che non avrei deciso.

Anzi le cose mi si era rimescolate ulteriormente dopo che l’Eremita(3) mi aveva segnalato che non vedeva un gran problema su quella riga del programma di Paragone sulla “autodeterminazione”: l’autodeterminazione stavolta potrebbe essere la volontà di NON farsi ammazzare.

E mi segnalava che in Vita scorre un po’ di profumo esoterico… (non che non me ne fossi accorto, da Cecilia Gatto Trocchi in poi siamo abbastanza avvertiti; ma sentirlo dire è una cosa diversa).

Però stamattina al bar con Fernando ho saputo che lui vota “Vita” convintamente.

Insomma un rimescolamento continuo, 1 – X – 2 – 1X – X2 – 12, e la tripla non si può giocare.

Avevo anche provato a riassumere il brutto della triade, per vedere se mi aiutava in senso negativo.

  • Adinolfi ha di nuovo buttato il simbolo in una sorta di coalizione. Alle elezioni generali, conserva il tuo simbolo, che è insolito e almeno costruisce un po’ d’identità! Così Adinolfi prende qualche voto con Di Stefano e perde qualche voto dei suoi. Gli apparentamenti li lasci fare ai militanti a livello locale.
  • Italia Sovrana e Popolare. Votare Ingroia… il massimo. Il suo programma del 2013 era da vomito.
  • Vita. Venuzza esoterica.

Basta, deciderà la matita in cabina elettorale.

 

Decidono gli Angeli

Se la mia libertà mi conduce alla piena incertezza, basta anche un angioletto poco esperto per dare il colpetto finale.

Mi sveglio dal lungo sonnellino pomeridiano, e c’è mia moglie a fianco con due video. Quello di Rizzo che litiga con Mentana non l’ho ancora visto, lo guarderò dopo con piacere (me ne ha anticipato il contenuto).

Ma quello di Giovanardi è la cosa che non ti aspetti: una breve preghiera recitata da qualche parte in cima a una montagna. Una preghiera per la pace nelle famiglie, per la pace tra gli amici, per la pace tra vaccinati e non vaccinati, per la libertà di cura, e altro.

Guarda il video, è brevissimo.

https://app.box.com/s/39fihik264fttrtadtmie40zf1q0j5ti

 

La pallina è caduta dalla testa.

Voto Italia Sovrana e Popolare alla Camera. E voto Adinolfi al Senato, per conservare quel filo di identità.

 

 

 

 

 

Non dico che il mio voto è bello o brutto, ma non è più un voto in bilico.

 

Siamo di nuovo alla fine

12 testi in 17 giorni, mi avete fatto fare una maratona.

E una maratona che non pensavo di riuscire a fare, oggettivamente. Perché i miei testi sono tendenzialmente precisi e poco attaccabili, e per questo comportano ore di lavoro.

Poi mi sbaglio anche. Avevo messo che con Paragone c’era Pino Cabras, ma Marco mi segnala che non sono più insieme, dopo che Paragone ha imbarcato personaggi troppo di destra. Comunque Paragone l’avevo (blandamente) accantonato, per cui non ho fatto danni.

Cara Irma, care tutte, questi percorsi mi fanno anche rileggere le cose del passato e ogni tanto dico “Ma veh”. Non pensavo certe cose di averle scritte, e certe volte avevo le idee più chiare in passato che adesso.

Nell’ultimo testo del 2013 mi ero espresso così su Fratelli d’Italia.

Fratelli d’Italia non votabile per la presenza di La Russa (se cominciamo a sdoganare tranquillamente chi ha contribuito in prima persona a una guerra offensiva, siamo proprio alla frutta).

Avevo in precedenza esaminato meglio il loro programma, ma la frase finale era quella, ed era lapidaria. Un bel programma, ma non votabile.

Poi passano gli anni, le emozioni si placano, nel 2018 avrei anche potuto votarli. Per fortuna non l’ho fatto. Poi nel 2022 gli ho dato il 2 per mille, che per fortuna non è il voto. Me li ritrovo col DNA di La Russa anche nel 2022 sull’Ucraina: muscolari e collocati dalla parte sbagliata.

Insisto sempre su questa faccenda, perché qui si gioca alla guerra e ci faremo molto male.

Non ci rendiamo conto che uno dei metodi degli USA per apparire una società ragionevole e appetibile è quello di impoverire e distruggere gli altri. E adesso quelli da distruggere siamo noi europei, costretti ad affrettare una improbabile “transizione ecologica” che per ora è solo la ricerca affannosa di gas non russo.

Noi sull’Ucraina dobbiamo ritrovare la bussola.

  • Dobbiamo ricordarci che è un paese con forme democratiche senza la sostanza (partiti soppressi, candidati filo-russi che non possono presentarsi alle elezioni).
  • Dobbiamo ricordarci che è un paese che da 8 anni attacca i suoi cittadini, con le armi e con le sanzioni interne.
  • Dobbiamo ricordarci che è un paese che da 8 anni non rispetta i patti liberamente firmati.

E bisogna quindi far loro capire che è ora di piantarla e che il massimo che potranno ottenere sono gli accordi di Minsk rivisitati nella nuova situazione.

Invece continuiamo a tuonare, mandiamo armi (noi armi, da altre parti anche contractors) e continuiamo con le sanzioni (sanzioni su noi stessi).

Basta. Cercasi affannosamente candidati di pace e mediatori intelligenti.

 

Notizie conclusive

Ringrazio Marco che mi ha segnalato la presenza dell’amico Paolo Gulisano in Italia Sovrana e Popolare. Un motivo in più per votarli, anche se Gulisano sta chissà dove.

Ringrazio Augusto per avermi dato una spiegazione sul punto 9 dell’attacco del Movimento 5 Stelle a Draghi. Io l’avevo liquidato così(4).

L’ultimo punto lo metto per completezza, ma sono troppo incompetente per capirne la portata. Metto solo una frase «introdurre una clausola, per ogni legge di delegazione, che preveda che ogniqualvolta il Governo non si conformi al parere espresso dalle Commissioni parlamentari, il Governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificatamente la sua scelta». Fine, non chiedermi spiegazioni, perché su questo punto capisco sì e no.

E Augusto me lo spiega così.

A mio parere il punto 9 deriva dal fatto che nelle ultime legislature si è instaurata l’abitudine che si molte questioni, soprattutto le più rilevanti il parlamento non discute e vota le leggi relative a quegli argomenti ma vota delle leggi delega al governo che dovrà poi legiferare.

Non viene però data carta bianca al governo ma vengono imposte delle linee guida che solitamente vengono definite dalle commissioni parlamentari, e anche in questo caso il parlamento non può esprimersi direttamente.

Il punto 9 chiede che quando la legge scritta dal governo travalica le linee guida il parlamento o per lo meno le commissioni possano votare la legge o singoli articoli per poter avere l’ultima parola sulla legge proposta dal governo.

Prendi ad esempio la legge sull’invio delle armi alla Ucraina. La legge delega prevedeva l’invio di sole armi difensive (non chiedermi di spiegarne il significato), ma successivamente il governo in base a questa legge delega decise di inviare anche armi pesanti che sicuramente possono essere considerate offensive.

Ottimo, grazie.

 

Votate Sabrina!

Bene. Se fossi a Benevento voterei Sabrina Ricciardi e me ne fregherei di programmi e coalizioni. Perché? Perché per quel poco che so ha le caratteristiche che vorrei vedere in tanti parlamentari. Non mi dilungo, son cavoli miei per una volta, ve li racconto a voce.

Benevento, uninominale alla Camera senza il paracadute del listino proporzionale, avversaria della moglie di Mastella sindaco di Benevento: peggio che Davide contro Golia.

Da qui non possiamo fare niente di utile per lei, solo cose soprannaturali.

Qualcuna va a pregare in cappella per le elezioni stanotte? Mettete in lista anche lei.

I santi da invocare sono nell’ordine.

  • San Bartolomeo Apostolo, perché… lo so io.
  • Poi insieme San Gennaro + San Pio da Pietrelcina, perché… lo so io.
  • Poi la (non)beata Carlotta Nobile, perché Benevento è casa sua.
  • E infine San Giacomo della Marca, che coi nOmismatici si trova sempre bene.

 

Fine!

Buona Domenica.

E non perdete tempo a seguire exit-poll e commenti vari. Vedrete che lunedì a mezzogiorno tutti i dati saranno chiari anche se non ne avete seguito l’evoluzione nella notte.

Un abbraccione, molto più sereno di ieri.

Giovanni

 

NOTE

(Le note sono per i lettori esterni, non sono presenti nei testi che mando all’Irma)

  • Conferenza del Circolo Maritain del 22.03.2012: Francesco Grianti “L’imprevedibile che interroga la scienza” Sala teatro dei frati cappuccini”.
  • Testo di Cara Irma “Al telefono con l’Alieno”, 2018.
  • Vedere i testi del percorso “Cara Irma – Il virus e poi”, 2020.
  • Testo n.6 “I meno invotabili tra gli invotabili”.

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4 commenti

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    Da un mini-sondaggio tra amici (grazie a Dio) e parenti (doppiamente) non risultano elettori di PD e frattaglie.
    Le dichiarazioni in ordine decrescente sono per FdI, Italia Sovrana e Popolare, Italexit, Alternativa per l’Italia.
    Tre hanno irrevocabilmente scelto l’astensione. Altrettanti decideranno all’ultimo.
    Due per M5S. Lega 0 (zero). FI nemmeno chiederlo.

    Personale. Un blogger intelligente e amareggiato scrive da anni che il voto è per i micchi (fessi, creduloni). Che urne, grafici e tifoserie nient’altro sono che la replica pro plebi televisive dei soliti circenses. Probabilmente meno costosi di quelli di Nerone e Commodo, sicuramente più efficaci. Non posso dargli torto. Non ricordo una sola occasione in cui il mio voto abbia modificato qualcosa di già deciso. Anzi, non ricordo un solo caso in cui abbiano chiesto la mia opinione su qualcosa che avrebbe poi cambiato (in peggio) la vita mia e dei miei cari. Se penso al referendum (consultivo) del 1989 sul “conferimento del mandato costituente al Parlamento europeo”, mi sale ancora l’acido. Se penso alla pubblicità-Progresso del 2002 con la vecchietta che faceva la spesa in euro e la didascalia “arriva l’Euro: cambia la moneta, non cambia la vita”, mi sale la rivoluzione. Alle ultime comunali, post segregazione vaccinale, apartheid sociale e raccomandata con avviso di sanzione, non ho votato giurando che, se proprio avessi dovuto mettere delle croci, non sarebbe stato su un pezzo di carta. Se oggi mi comporterò da micco e rimangerò il giuramento è per due motivi: dare un segno a chi ha avuto il coraggio della schiena dritta e ne ha pagato il prezzo. E la sensazione che stavolta, comunque vada, chiunque sia il “pupazzo”, siamo alla realizzazione della profezia di Kierkegaard citata a suo tempo da Ratzinger. Quella del clown che avverte dell’incendio in arrivo gli abitanti del villaggio. E questi si mettono a ridere a 32 denti tipo Mentana credendo sia la pubblicità di uno spettacolo. Vale la pena pagare il biglietto.

  • Marco Matteucci ha detto:

    “Se votare facesse qualche differenza dubito che ce lo lascerebbero fare” (Mark Twain)

  • andreottiano ha detto:

    Questa è nuova…
    Va bene dirlo in tutti i modi che bisogna andare a votare, ma attribuirlo pure agli angeli…
    Ma dai!
    Una volta Dio ti vedeva nella cabina elettorale.
    Adesso interviene se non esci di casa?
    Rilassatevi.
    Se mettete una croce da qualche parte, poi ricordatevi che dovete portarla. A me basta non rinnegare quella che porto, grazie anche a tutte le croci messe in precedenza.