Lazzaretti. Occhi Stanchi, ma nel Cuore il Sereno. Niente Astensione! Votare.

24 Settembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Giovanni Lazzaretti tira in questo articolo le fila di giorni e settimane di riflessione e valutazione sulle elezioni ormai incombenti. Buona lettura, e meditazione…

§§§

Occhi stanchi, ma nel cuore il sereno

9 piccoli indiani???(1)

«…E poi non ne rimase nessuno»(2)

Si va verso la scheda bianca!

Mastella: ma basta citare l’agenda Draghi per essere bocciati?

Ciao. Irma

 

 

22 settembre 2022, Sant’Ignazio di Santhià

 

Cara Irma,

ti tolgo subito il dubbio: niente scheda bianca.

Il titolo lo metto dopo aver scritto il testo. C’erano le 10 piccole liste, mi sono venuti in mente i 10 piccoli indiani, e ho messo quel titolo.

Poi, nel rileggere, ho visto che le liste erano 9 e non 10. Ma era mezzanotte e tre quarti, all’una avevo l’ora di adorazione, non avevo più tempo per pensare e ho lasciato quel titolo.

Posso mancare a qualche referendum, ma alle elezioni ci vado sempre. Ci sono diversi amici e altre conoscenze stimabili che questa volta faranno l’astensione. Oppure annulleranno la scheda. Nel pieno rispetto, io resto a votare. Non per abitudine, ma perché… te lo dico dopo.

Sai anche che voto scheda bianca in un unico caso: che tutti i programmi abbiano un buco sui princìpi non negoziabili. Se almeno uno non li vìola, allora lo voto.

Nel 2013 arrivai a votare “Io amo l’Italia” di Magdi Allam. Ma se vai a guardare quel testo(3) vedrai che stavo solo ingoiando il rospo di un programma non erroneo, ma scarsino.

Entusiasmo scarso, rassegnazione più che altro: un programma, anche mediocre, è certamente meglio di un programma che sdogana i conviventi gay.

Abbiamo già trovato il programma non erroneo di “Destre unite”, quindi almeno una lista votabile c’è. E quindi niente scheda bianca.

Mastella. Sì, è da bocciare. Un democristiano classico non può evocare Draghi. Devo ridire tutto quello che ha fatto?

  • Ha militarizzato la vaccinazione
  • Ha trasformato i diritti in permessi a tempo
  • Ha tolto soldi ai lavoratori e agli studenti coi tamponi obbligatori
  • Poi ha tolto lo stipendio tout court
  • Ha multato la gente per una libera scelta
  • Ha raccontato una maxi bugia smentita dalle loro stesse tabelle (Non ti vaccini, ti ammali, muori)
  • Ci ha portato in guerra, e in economia di guerra

La lista non è esaustiva.

Se evochi Draghi, vuol dire che non ne disprezzi l’azione. E quindi devo bocciarti.

Avanti con le altre liste, in ordine alfabetico. Metto anche il loro simbolo, altrimenti distinguerle può essere scomodo.

 

Alternativa per l’Italia (Popolo della Famiglia, Exit) [SOLO AL SENATO]

Lo dico qui, ma vale per tutti gli altri partiti.

Quando vai sulle piccole liste, devi aspettarti dei piccoli programmi. Piccoli in senso quantitativo.

Non hai apparato, e per scrivere 202 pagine tipo la Lega senza dire stupidaggini eccessive occorre un apparato.

L’arrivo in parlamento di una piccola lista è una sorta di miracolo, per cui al massimo sarai un richiamo delle coscienze, e il tuo programma fotograferà il tipo di richiamo che vuoi fare.

Oppure sarai un deterrente contro le sciocchezze, se qualche ulteriore miracolo ti porterà in una coalizione di governo.

Bene. Ti ho fatto firmare per questa lista, perché ritengo brave persone chi l’ha promossa a livello locale. E brave persone quelle che ho visto andare a firmare. E qualche brava persona la conosco anche nelle liste.

Insomma, una piccola comunità stimabile.

I punti della “lettera d’intenti” (è un programma di 1 pagina) sono questi.

  • Reddito di maternità
  • Incentivo alla piccola e piccolissima impresa a conduzione familiare
  • Libertà educativa
  • Quoziente familiare
  • No al green pass (questo appare anche nel logo) e all’obbligo vaccinale
  • Difesa della sovranità nazionale
  • Riforma costituzionale presidenzialista (uffa)
  • Sostegno ai giovani (lavoro, casa)
  • 1000 euro alle pensioni minime

Questi gli intenti, non erronei.

La riforma presidenzialista sai già che non mi piace, che sia di Adinolfi o del centrodestra è lo stesso.

Qui la motivazione è «per impedire per sempre che il potere esecutivo finisca nelle mani di un tecnocrate non eletto dal popolo». Va beh, invece di un tecnocrate non eletto dal popolo ci troveremo un tecnocrate eletto dal popolo. Macron in Francia è un banchiere…

Opportuna questa unione “Popolo della Famiglia” + “Exit”?

Exit è stato fondato nel febbraio scorso da Simone Di Stefano, ex di Casa Pound, nel giorno in cui veniva fuori l’obbligo vaccinale per gli over 50 sul lavoro (e multa per gli altri).

Il passato direbbe di lasciar perdere con le unioni: Popolo della Famiglia da solo alle politiche 2018 ebbe lo 0,67% // Unito ad Alternativa Popolare alle Europee ebbe lo 0,43%.

Comunque è votabile.

 

Italia Sovrana e Popolare

Italia Sovrana e Popolare è la riunione di una serie di gruppi definiti “antisistema”, non sto a citarli. Ti dico subito che nel valutarli dimenticherò i personaggi. Ne prendo due emblematici, perché noti da altre elezioni.

  • Se prendi Antonio Ingroia e vai a rivederti i testi del 2013, ci troverai uno dei programmi eticamente peggiori.
  • Se prendi invece Marco Rizzo e vai a vedere i testi del 2018, lo troverai come “il più votabile tra gli invotabili”: un onesto programma comunista rivolto ai lavoratori, senza ammiccamenti sulle solite fole di gender, gay e migranti.

Adesso sono insieme in Italia Sovrana e Popolare. Il programma è la solita dichiarazione d’intenti, 2 pagine. Prendo i titoli e qualche frammento aggiuntivo.

  • Fuori l’Italia da NATO, UE, euro, OMS.
  • Stop all’invio di armi al regime ucraino e basta guerra e sanzioni alla Russia.
  • Basta dittatura sanitaria e green pass. Nessun obbligo vaccinale. Attivazione di piani di medicina territoriale e di prossimità.
  • Senza tregua nella lotta alla mafia, alla corruzione e alle organizzazioni criminali.
  • Una vera riforma della giustizia dalla parte del popolo, con una magistratura non asservita ai poteri forti, a tutela delle ragioni dei più deboli.
  • Una assoluta attenzione ai temi del lavoro, azzerando tutta la legislazione relativa alla precarizzazione e agli attacchi al lavoro autonomo. Piena occupazione, salario minimo a 1200 euro, piano di manutenzione nazionale del territorio con forza-lavoro dal reddito di cittadinanza, socialità per invalidi con assegno minimo a 1000 euro, sviluppo del welfare per la famiglia come centro dell’azione sociale.
  • Siamo contro il politicamente corretto che cancella cultura e storia, così come siamo avversi alla mercificazione dei corpi usati spesso a discapito dei ceti popolari.
  • La difesa dell’ambiente non in senso propagandistico, ma seguendo realmente la filiera delle responsabilità del mercato globale.
  • Denuncia della sistematizzazione del terrore come strumento di governo dei popoli respingendo ogni ipotesi di transumanesimo, i cui prodromi sono stati sperimentati durante la gestione del Covid.
  • Insediamento commissione d’inchiesta parlamentare sulle scelte dei governi durante l’emergenza.
  • Una politica economica che riprenda la programmazione industriale e sociale improntata in senso antiliberista e popolare. Una attualizzazione della lotta di classe nel mondo disumano delle multinazionali.

Cosa ne pensi, sarò d’accordo?

Lo sono certamente, è la mia impostazione culturale. Semmai le cose non le dico in modo così perentorio, ma con il “garbo granitico” (definizione non mia, grato a Raffaele) di certi articoli di Taglio Laser o del Samizdat.

Ho messo alcune cose in verde, perché di queste non mi sono mai occupato: nei miei articoli non trovi niente su lotta alla mafia, e trovi l’ambiente solo per combattere la deriva ecologista alla Greta Thunberg. Del transumanesimo me ne sono occupato “di taglio”, mi sembra di non aver mai usato il termine.

Quello messo in giallo invece avrebbe bisogno di Laura Giordani. L’ho già citata da qualche parte, è un’amica di don GiusePPe(4), ed è diventata, per circostanze un po’ buffe (un caso di omonimia, se ho capito bene), membro dello staff di un deputato.

Sentire descrivere i lavori parlamentari dall’interno, ti fa capire come certe affermazioni, che non hanno niente di erroneo, sono però VELLEITARIE.

In altre parole se anche Italia Sovrana e Popolare ottenesse la maggioranza assoluta, non riuscirebbe mai a uscire dalle 4 organizzazioni: si scontrerebbe con qualcosa di imprevisto, i funzionari. Che conoscono tutti i meccanismi, che sfornano sui tavoli dei parlamentari documenti immensi dei quali fatichi a volte a capire il titolo, e in pratica paralizzano l’attività.

Paralizzano l’attività di chi chiede troppo. Occorre diventare astuti, e infilare emendamenti ben fatti nei punti più improbabili dei calderoni governativi che vengono poi approvati sempre con la fiducia.

Va beh, ma questo è un discorso organizzativo, non elettorale.

Il mio distinguo politico è sul punto in giallo. Niente di erroneo, molto di velleitario. La mia posizione è questa.

  • Nell’impossibilità di uscire dalla NATO, riaffermare sempre e comunque che l’Italia non partecipa alla guerra, non fornisce armi, si adopera per la diplomazia e per gli accordi, non fa sanzioni contro il proprio popolo.
  • Nell’impossibilità di uscire dall’UE (ci è riuscita la Gran Bretagna, che però non era nell’euro), creare in ogni occasione norme che, captando le fessure del sistema, aiutino i nostri cittadini senza essere continuamente attaccati da Bruxelles.
  • Nell’impossibilità di uscire dall’euro (se non per un’implosione che non sarà guidata da noi), creare un sistema monetario complementare non a debito (il solito Piano Italia dei 5 Stelle).
  • Nell’impossibilità di uscire dall’OMS… No, questo non lo so. Può anche darsi che sia un’uscita agevole.

Dentro ci sono Francesco Toscano di Visione TV e Claudio Messora di ByoBlu, personaggi ai quali devo molto a livello informativo in questi lunghi anni covid. C’è anche il medico Daniele Giovanardi, ottimo in tutto il periodo covid, nonché sospeso. E a Rizzo sono grato per una serie di posizioni assolutamente condivisibili.

Insomma, se dimentico Ingroia, se conto sul fatto che Rizzo resti “solo” comunista e non un “comunista libertario”, sono votabili. E comunque meritano la mia gratitudine.

 

Partito Animalista – UCDL – 10 volte meglio

Qui invece, a sorpresa, il programma depositato è lunghino, 21 pagine.

È il gruppo dell’avvocato Erich Grimaldi, quello delle Terapie Domiciliari Covid. Gli sono culturalmente grato, e tanti ammalati gli sono fisicamente grati. Tra i candidati c’è anche il sindaco-medico Riccardo Szumski che credo di aver citato in un Taglio Laser.

Grimaldi ha fondato UCDL, Unione per le Cure i Diritti la Libertà.

Poi, per non raccogliere le firme e per sperare in qualche esito elettorale, si è dovuto imparentare con qualcuno.

Il programma UCDL esiste in forma autonoma nel sito, ed è un programma ragionevole: i punti sono in buona parte sovrapponibili a quelli di Italia Sovrana e Popolare, con toni decisamente meno marcati (anche perché il programma è lungo, e consente toni più discorsivi e meno lapidari).

Poi però devono presentare il programma elettorale, e quindi imbarcano alcune pagine del Partito Animalista. Se gli animali senzienti in Costituzione erano stati un vulnus per il Berlusconi 2018, lo sono anche per questo nuovo soggetto politico.

Il programma UCDL l’avrei messo come votabile. Con una piccola chicca «Il ministro degli Esteri dovrà parlare fluentemente almeno due lingue straniere». Effettivamente potrebbe essere utile…

UCDL unito agli animalisti lo metto come non votabile.

Sempre grato comunque a Grimaldi.

 

Per l’Italia con Paragone (Italexit, Alternativa)

No, mi sono proprio sbagliato, non sono tutti programmi brevi. Qui il programma depositato è molto lungo, 121 pagine. Quindi Paragone ha dietro un apparato. Ha anche un sito ben fatto (per quel che posso capire io di siti).

C’è anche una versione breve del programma, 20 pagine. A dir la verità non è la sintesi del programma depositato di 121 pagine, ma contiene elementi diversi o descritti diversamente.

I temi sono ampiamente sovrapponibili con quelli di Italia Sovrana e Popolare.

Messi più per esteso, onestamente mi convincono di più, rispetto al documento sintetico di Italia Sovrana e Popolare.

Un po’ di punti bisogna che li metta anche qui.

  • Eliminare dalla Costituzione il pareggio in bilancio, lo Stato non è un’azienda non è una famiglia;
  • Statalizzare e riportare sotto il controllo del Ministero del tesoro la Banca d’Italia;
  • Creazione di una Banca Pubblica;
  • Strade, autostrade, comunicazioni, acqua, energia e tutti gli altri asset strategici per il Paese devono tornare sotto il controllo dello Stato;
  • Ritorno alla sovranità politica, democratica ed economico-monetaria della Repubblica italiana. Per fare questo occorre uscire dai trattati europei e riprendere la sovranità anche monetaria.
  • Ritorno alla spesa pubblica responsabile e sociale
  • Sostegno alla domanda interna: la ripresa economica del tessuto imprenditoriale domestico è legato alla domanda aggregata, cioè la capacità di spesa dei cittadini italiani.
  • Possibilità di introdurre monete fiscali, come ad esempio il modello super bonus, che va difeso e rilanciato con modalità strategica e quindi pluriennale;
  • Difesa del Made in Italy
  • Rilancio della nostra leadership nell’area del Mediterraneo, attraverso un posizionamento neutro e terzo.

Anche qui puoi “sentire” alcune cose come se venissero da miei articoli, sono in sintonia con molto.

In verde la cosa che mi lascia più perplesso: credo che la sovranità monetaria l’abbiamo, abbiamo solo dimenticato di usarla. Non è il passaggio euro > lira che m’interessa, ma il passaggio moneta-debito > moneta di popolo.

Nel programma c’è un sacco di altre cose condivisibili: no gender, no mascherine, no guerra, no armi, no sanzioni, sì alla diplomazia, per limitarsi alle cose più attuali.

Mi inquieta solo questa riga: «Inserimento del principio di libertà di autodeterminazione già individuato dalla giurisprudenza della Corte costituzionale». E cioè? Assist per fine vita e eutanasia?

Poi c’è quella strana frase di Mario Monti che spera nell’ingresso di Paragone in parlamento. Ma te la metto come curiosità, può essere solo che a Monti stia simpatico Paragone (era simpatico anche a me, almeno al tempo della Gabbia, quando guardavo la TV). Oppure può essere che Mario Monti dica A perché si realizzi B.

Paragone è associato ad Alternativa di Pino Cabras. Nel gruppo c’è il dottor Giovanni Frajese, altro benemerito sul covid.

Che si fa? Boccio il tutto per quel pericoloso richiamo all’autodeterminazione? Il dubbietto ce l’ho.

 

Vita

Torniamo a un programma breve, 6 pagine.

Scusami se del programma di Vita non ti metterò dei punti per esteso.

Non è questione di preferenze, è che l’ho trovato solo in formato immagine e non riesco a fare copia-incolla delle frasi. (Sono stanco, si vede?)

Chi sono quelli di Vita? Sara Cunial, Paolo Sensini, Stefano Montanari e la moglie Antonietta Gatti, e altri. Altro gruppo estremamente meritorio in periodo covid.

E anche loro estendono le questioni dal covid alla moneta, alla guerra, al no gender. Stop alla cultura della morte. Stop alla transizione digitale. E vari altri punti, ampiamente sovrapponibili con altri gruppi.

Cenno ai diritti degli animali (gli animali non hanno diritti, siamo noi che abbiamo dei doveri), ma senza arrivare agli “esseri senzienti”.

Paolo Sensini è quello di quell’episodio sotto l’ombrellone che ti avevo raccontato (o l’avevo anche scritto? Chissà). Sto leggendo al mare un libro sulla Libia, inizio una pagina che mi trova ben d’accordo. Anzi, perfettamente d’accordo, perché mi rendo conto che il pezzo è mio.

Sensini l’aveva utilizzato, ma non sapeva evidentemente che cavolo citare, visto che la mia roba gira solo con dei PDF. A un certo punto appare un “come dice Giovanni Lazzaretti”, unica cosa che poteva scrivere.

Questo comunque non c’entra, è un tocco di assonanza extra elezioni.

Votabili.

 

Quindi…

Quindi siamo rimasti a

  • Destre Unite
  • Alternativa per l’Italia
  • Italia Sovrana e Popolare
  • Per l’Italia con Paragone (con un forte dubbio sulla faccenda autodeterminazione)
  • Vita

A questo punto però giocano altri fattori.

Finite le “epurazioni” da princìpi non negoziabili, si possono mettere in campo altri ragionamenti.

Accantono “Destre Unite” perché con loro non ho debiti di gratitudine nel tempo del covid, mentre con i personaggi degli altri gruppi ho dei debiti.

Accantono Paragone, perché è inutile rischiare su quel dubbio dell’autodeterminazione. Poiché i punti sono largamente sovrapponibili a quelli di Italia Sovrana e Popolare e di Vita (anche se ti ridico che il programma di Paragone è molto più ben fatto e più leggibile) voto uno degli altri e sto più tranquillo.

E poi Paragone si arrangia da solo: l’impressione è che sia l’unico con possibilità concrete del 3%.

Alternativa per l’Italia è solo al Senato. In più gli abbinamenti non mi piacciono. Preferivo Popolo della Famiglia, tanto le percentuali che si ottengono sono sempre quelle. Però c’è l’Irene di Roma(5) in lista, e li voterei volentieri. Mah.

Metto in giallo i rimasti in lizza.

 

L’equalizzatore elettorale di Manfredini

Avevo detto a Manfredini che solo alla fine mi sarei confrontato col suo “equalizzatore elettorale”. Metodo totalmente diverso dal nostro, ma alla fine lui fa una classifica dei votabili, ed è bene confrontarsi.

I primi 3 con 7 punti in classifica per lui sono: Italia Sovrana e Popolare // Vita // Alternativa per l’Italia. Quindi per vie diverse l’esito finale è identico.

Poi con 6 punti c’è Paragone. E mi va bene, perché io l’ho accantonato, ma garbatamente.

“Destre Unite” Manfredini non le tratta, ma non è un problema.

Sui partiti da “voto utile” mette Meloni a +2, Lega a zero, tutti gli altri in negativo.

Per me qui il criterio è diverso: tutti da non votare, ma rimarcando la pianta buona che cresce all’interno dei 5 Stelle.

Confronto confortante, anche se non risolutivo: i primi 3 sono alla pari, e quindi anche lui non indica una decisione.

 

Perché voto

Lasciamo allora stare la scelta finale, che semmai mi verrà fuori solo nel seggio.

Ti dico adesso perché voto.

 

Intanto perché del non voto a “loro” non interessa niente. Diranno due parole sulla disaffezione, ma poi continueranno a ragionare sulle percentuali e mai sui voti assoluti: nelle maratone televisive il non voto viene cancellato in due minuti.

 

E poi perché mi sento come le donnette tedesche che nel periodo di iperinflazione portavano le loro sporte di banconote sempre più inutili in banca.

Facevano quel che potevano. Non avevano inventato loro il sistema perverso che stava rovinando loro e le loro famiglie, ma l’unica cosa che potevano fare era quella: continuare a liberarsi di quella carta inutile attraverso dei versamenti.

Così è per il voto. Abbiamo vissuto tempi ragionevoli con la scheda in mano: votavi per un partito nostro, nel senso che aveva una sede fisica nel nostro paese, davi delle preferenze.

Da quando nel 1990 entrarono in auge Mariotto Segni e Pannella abbiamo perso tutto: il sistema elettorale che doveva avvicinare i politici alla gente si è trasformato in listini blindati pilotati dall’alto. Pannella ce l’aveva con la partitocrazia della prima repubblica, e ha creato una partitocrazia ben più invasiva.

Ma questo non è colpa nostra, è colpa loro. A noi non resta che fare quel che si può, votare come se il sistema fosse “normale”. E le donnette versavano le banconote come se il sistema economico fosse “normale”.

 

Voto anche perché c’è un dovere di gratitudine. Se nei tempi più amari del covid ho attinto con larghezza a video e testi di certi personaggi, e questi personaggi fanno la fatica (una campagna elettorale è fatica, chiedi a Laura Giordani) di presentarsi alle politiche spesso senza speranza, ho il dovere di votarli. Non tutti, perché non è possibile.

 

E poi c’è il perché ultimo, quello Provvidenziale.

Sai una cosa buffa? La faccenda del “voto inutile” paragonato ai 5 pani e 2 pesci l’avevo usata anche io nel 2013, ma non lo ricordavo più, me ne sono reso conto in questi giorni che sono stati anche giorni di rilettura. Quando me la disse l’Alieno nel 2018, evidentemente me la disse con un tono che non si dimentica, e mi apparì come cosa nuova.

Noi non sappiamo come lavora la Provvidenza. Non sappiamo se, visti i candidati, il Padreterno ha in mente il suo Parlamento ideale col quale gli italiani possano soffrire il meno possibile. Comunque conosce i cuori, e quindi il Parlamento ideale o lo conosce Dio o non lo conosce nessuno.

Se faccio “voto utile”, vuol dire che desidero fare da solo. Se faccio “voto morale”, vuol dire che do qualcosa nelle mani di Dio.

«Arrivaci, perbacco. Il ragazzotto coi 5 pani poteva fare il “voto utile”: mangiarseli. Invece ha fatto il “voto inutile”: li ha dati a Gesù e si è ritrovato sazio lui e tutti gli altri», continua a tuonare l’Alieno.

Chissà, forse nel “Parlamento di Dio” si dovrebbero piazzare Alberto, Antonietta, Armando, Claudio, Maria Rachele, Maria Laura, Sabrina, Sara,… (vedi tu che cognomi abbinare). Ma io non posso agire su tutti. Solo gli Angeli possono agire sugli indecisi per dare il colpetto che fa cadere il voto nel posto giusto: nella piena libertà l’elettore è arrivato alla piena indecisione; e allora un colpetto dell’Angelo non lede la libertà.

Ma pare che gli Angeli abbiano bisogno di qualcosa: di un atto limpido e inutile nelle loro mani.

La vedova di Zarepta perché avrebbe dovuto dare un piccolo pane a Elia, visto che la farina era alla fine?

Naaman il Siro perché mai avrebbe dovuto bagnarsi 7 volte nel Giordano?

Il ragazzotto perché doveva privarsi dei 5 pani e dei 2 pesci?

Peppone perché, nel chiedere di ridiventare Sindaco, promise la cosa più stupida, ossia che avrebbe votato non per sé ma per la Democrazia Cristiana?

Boh?

Capiremo quando sarà ora. Per ora limitiamoci a fare come ci è stato detto: atti morali, anche se inutili. E poi vedremo.

Alla peggio staremo (come al solito) fuori dal parlamento e non saremo colpevoli del crimine di guerra.

 

Noticina finale: Ettore ci ha beccati entrambi negli errori di battitura.

Tu hai messo “chiedo” invece di “chiedono”.

Io “prìncipi” invece di “princìpi”.

 

Qui ho fatto certamente una quintalata di errori.

Come diceva quella canzone?

«Occhi stanchi, ma nel cuore il sereno».

Buona notte.

Giovanni

§§§




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NOTE

(Le note sono per i lettori esterni, non sono presenti nei testi che mando all’Irma)

  • Titolo del testo precedente.
  • “10 piccoli indiani” (Ten Little Niggers) di Agatha Christie è stato pubblicato anche con il titolo “…e poi non ne rimase nessuno”.
  • Testo del 2013 intitolato “Votare Pasqualucci?”.
  • Non è un errore di battitura. Da qualche giorno don Giuseppe è il nuovo parroco di San Martino in Rio, ma don Giuseppe è anche una storica presenza nei miei testi. Così, per non stare a precisare ogni volta, se scrivo don GiusePPe parlo del prete nOmismatico più volte citato. Se scrivo don Giuseppe, è il parroco.
  • L’Irene di Roma ha il suo bravo cognome. Ma l’Irma la conosce così, per via di un pellegrinaggio a Roma dove erano presenti entrambe.

 

22.09.2022 – 23.30

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11 commenti

  • Francesco ha detto:

    Io chiedo a Dio il 6% per Alternativa di Adinolfi, posso?
    Qualcuno o più di qualcuno mi potrà smentire, ma chi può sapere con precisione quale sarà l’esito finale delle votazioni.

    Ma se noi non crediamo o votiamo per qualcun’altro quell’unico voto andrà a qualcun’altro o perso. E’ necessario concentrare i voti su Alternativa, se noi cristiani avessimo avuto le idee più chiare in merito avremmo potuto agire con più determinazione, ma se la confusione pesa su quei votanti che hanno più chiarezza figuriamoci quelli che si fidano dei sondaggi televisivi.

    Forse ci saranno molti che non voteranno e forse in mezzo a loro ce ne saranno tanti che avrebbero votato sbagliato, allora sarebbe meglio rimanessero a casa, purtroppo bisogna capire che il momento è cruciale, non va perduta questa occasione unica.

    Un ribaltone potrebbe essere veramente una grazia speciale, dobbiamo ringraziare Dio se possiamo ancora godere di un poco di libertà individuale e sociale, votare giusto significa garantire questa libertà per quanto faticoso sia.

    Il denaro, vogliono bloccare il denaro allora potranno schiavizzare la nostra vita in tutto e per tutto.

    Ci sono in ballo molte emergenze non ultima quella della guerra, come penseranno di fermare la guerra quei partiti che gridano di volere la pace? Proprio loro la fomentano, e intanto noi ci trastulliamo con i pseudo sondaggi dei risultati delle votazioni, non ci rendiamo conto del punto in cui siamo.

    Votare con fede e sperare che Dio ci dia una mano.

  • Pietro ha detto:

    La vedova di Serepta diede il pane a Elia, perché lo aveva detto Elia e Naaman si bagnò 7 volte, perché lo aveva detto Elia. E il ragazzo diede i pani e i pesci a Gesù.
    Se il ragazzo avesse avuto della frutta, Gesù avrebbe moltiplicato la frutta. Cioè: il voto dei cattolici, che sia un voto da appuntarsi al petto come un distintivo, o un voto utile, può essere utilizzato dal Signore comunque.
    Giovanni Paolo II ammise che se un politico cattolico si rende conto che nell’attuale contesto è ragionevolmente impossibile abrogare la legge sull’aborto, può proporre una legge che lo mitighi, in attesa di abolirlo. Una proposta utile.
    Così in queste votazioni si può votare chi non andrà in parlamento ritenendo che il voto di testimonianza sia il migliore, o si può votare cercando il male minore, cioè contro il PD che è il male peggiore.
    Che Dio possa intervenire nella storia anche attraverso degli eventi provvidenziali straordinari, non solo è possibile, ma probabile. Ma noi dobbiamo fare la nostra parte e votare “bene”, cioè il meglio secondo noi usando la ragione illuminata dalla fede.
    Poiché la fede si incarna anche nella ragione, votare non è un atto fideistico, ma un atto di fede che deve coinvolgere anche la ragione.

  • Francesco ha detto:

    Eh no, io voto, ed è proprio perchè sono indignato che vado a votare, non c’è il male minore in questo caso perchè dovrei avere almeno due possibilità di voto per poter scegliere, invece ho solo un’unica possibilità di votare e quella me la gioco.

    Io devo sostenere quel partito che mi da più garanzie di governo democratico con riferimento ai valori cristiani e umani, (umani, non è una bazzecola).
    Quei valori e ideali a lungo termine che perlomeno si ispirano a concezioni cristiane, che sono poi quelle che hanno costruito la società in cui viviamo da secoli, anche se con fatica, e adesso noi la vorremo smantellare con i nostri interventi pseudoprogressisti, ecologisti, false economie, e quant’altro per innalzare un nuovo modo di vivere contrario a ogni regola morale, naturale, regole che ci sono state tramandate lungo i secoli da quella parte di umanità che ha voluto vivere come Dio comandava e ora con un colpo di spugna si vorrebbero cancellare.

    Io chiedo a Dio il successo elettorale per questo partitino che se riesce ad entrare in parlamento potrà diventare un punto di riferimento per questo sistema sbagliato che sta procedendo a spron battuto verso il baratro.

    Voglio giocare bene, portare a casa risultati, il mio voto ad un programma meritorio (per quanto possa essere suscettibile di miglioramento) necessario per un futuro umano e cristiano, voto alternativa per l’Italia.

  • acido prussico ha detto:

    Domani tutti a votare.
    Tutti alle urne…
    “All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto…” (U. Foscolo)
    Lunedì i funerali…
    I funerali della democrazia: Meloni vince ma governerà ancora Draghi.

  • andreottiano ha detto:

    A prescindere da come la si pensi, non è lo stesso astenersi, votare scheda bianca o annullare il voto. Chi sceglie, scelga.

  • Stefano ha detto:

    Cara Irma. Come ho scritto in altri miei messaggi gentilmente ospitati da questo blog, non solo non si deve votare, ma sicuramente non è sufficiente non farlo. Certo, visto che la Coscienza Cattolico Romana (se esistesse ancora nella sua veracità), si rivolta innanzi a una impalcatura oligarchica definita arbitrariamente “Stato”, già il solo non votare potrebbe sollevarla da una colpa gravissima (altro che colpa per chi non vota! E’ vero l’esatto opposto!). Ma il solo non collaborare al Male non basta. Bisogna operare per il Bene, dunque non solo non votare, ma OPPORSI concretamente, radicalmente, totalmente. La dimensione della vera opposizione, sotterrata sotto cumuli di “cattolicesimo liberale” – soprattutto grazie all’esistenza dei cosiddetti “conservatori”, che sono il reale baluardo della sovversione, perchè consentono che marci lentamente ed inesorabilmente – è stata abilmente occultata. Ma, Deo gratias, insieme a molti mali, l’Onnipotente non lascia mai che l’osocurità prenda il sopravvento, e una Luce, per quanto piccola, rimane. Le esperienze di tanti Giuristi, Costituzionalisti, Filosofi, e Politici che erano la Gerarchia di uno Stato definito in modo falso e ignobile quale “male assoluto”, costituiscono una vera Bussola ( https://bibliotecafascista.org/2022/09/17/opposizione-cattolica-e-stato-nazionale-popolare/ ) . Nel frattempo quella che ospita le riflessioni di Stefano Fontana, comincia finalmente a farsi qualche domanda, sempre monca della risposta finale ovviamente. Perchè il “dio numero” non deve giammai essere spodestato dal suo trono di cartapesta, e al limite può essere solo criticato perchè troppo “quantitativo e poco qualitativo”. Ma, cara Irma, vorrei citarti alcune righe che lo stesso Fontana comincia, con un principio di risveglio della sua Coscienza Cattolica, a sentire di non poter eludere. E allora cerca di “sopirne” le conseguenze, ma non credo ci riesca:

    “Ai giorni nostri, però, il volto dello Stato (italiano prima di tutto, ma non solo) si mostra tragicamente truce e non solo per motivi contingenti, bensì proprio perché sta mettendo in luce i suoi presupposti sbagliati. La questione è talmente evidente che i cattolici dovranno riprendere in mano il tema del loro rapporto con lo Stato, andandosi a rivedere i motivi dell’ottocentesco non expedit…”, e, dopo aver fatto alcuni esempi eclatanti, conclude..”Ora, davanti a questo quadro, qui delineato con poche e insufficienti pennellate, i cattolici dovrebbero riconsiderare il loro rapporto con lo Stato. Quando si è davanti ad un sistema – il grande animale di Hobbes – diventa impossibile non collaborare al male, perché quanto può apparire in sé un bene, diventa funzionale al male complessivo che la piovra produce” ( https://lanuovabq.it/it/stato-chiesa-ripensare-i-rapporti-col-grande-animale ). Con buona pace di Laporta e Nicolini. E di questo stesso articolo.

    Ovviamente, si dovrebbe capire quando mai sia stato possibile, dal 1945 ad oggi, non collaborare col male, e in che modo. Ma in questo ambito si deve andare a studiare, in modo verace, sia la storia dell’Occupazione permanente dell’Europa ( https://bibliotecafascista.org/2022/08/05/morte-della-liberal-democrazia/ ), sia la reale portata Civile dello Stato uscito sconfitto dalla seconda guerra mondiale ( https://bibliotecafascista.org/2018/03/08/don-ennio-innocenti-identita-fascista/ , https://bibliotecafascista.org/2018/11/17/identita-fascista-video-ufficiale/ ), al netto, ovviamente degli errori commessi dagli uomini.

    Per poter tornare ad essere una Nazione civile, cara Irma, mi pare ineludibile percorrere questa strada. E decisamente è una strada che sta all’opposto delle “urne”…

  • emma ha detto:

    NON VOTATE !! e DICHIARATE CHE I CATTOLICI NON VOTERANNO E’ l’unico modo per esprimere il voto cattolico indignato .Oppure votate scheda bianca