Benedetta De Vito. Chiese di Roma, Perle della mia Collana.

24 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Benedetta De Vito vi offre questo piccolo viaggio nei suoi ricordi personali, a Roma, in luoghi – palazzo Marignoli, via San Claudio – che sono anche scolpiti nella mia memoria e nella mia vita, legati al giornalismo. Buona lettura.

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Ci sono chiese, a Roma, che sono per me perle della collana che mi lega stretta stretta al Signore. Le ho scoperte e amate, una via l’altra, in grazia celeste, durante il lunghissimo mio viaggio di conversione, appunto un ritorno, perché io, da bambina, ero già tutta Sua. Poi, presa dal mondo me ne sono andata per vicoli ciechi e sentieri oscuri, ma dentro, nel cuore, il palpito e il lumino eran sempre accesi, anche se non lo sapevo. Oggi, per esempio, in gamba svelta nel freddicello settembrino che mi rincuorava dopo tanta arsura, eccomi a San Claudio dei Borgognoni, una piccola chiesa affacciata su Piazza San Silvestro.

Riavvolgo il nastro della mia vita e sono ancora al Gazzettino di Venezia, nella redazione romana, dove ho passato più di venti anni, un giorno dopo l’altro, a scrivere di politica, di cultura e di tutto quel che dovevo. Immaginatemi seduta alla scrivania, al terzo piano di Palazzo Marignoli. Davanti il computer, più in là la finestra aperta, che affacciava sul campanile di San Silvestro in Capite., lì dove, in danza, s’accendevano di colore nel biscotto del romanico le maioliche verdi, verdine, verde acceso che abbellivano il colmo della torre. In girotondo festoso, mi chiamavano alla Santa messa, ma io, niente e avanti, lo sguardo sul monitor e sui tasti. Pigiando, pigiando…

Mi chiamava quel campanile antico e io rispondevo a modo mio perché, a volte, per staccare un poco dallo scrivere, scendevo, dicevo al caporedattore, a far due passi fino alla Rinascente. Ma invece di entrare nel grande magazzino che allora stava dove ora ci sono i multipiani di Zara, e chissà come la prenderebbe Gabriele D’Annunzio, il Vate che alla Rinascente diede il nome, dicevo, invece di perdermi tra abiti e profumi (che pure mi piacevano e ancora mi piacciono), mi trovavo davanti al Santissimo, in muto stupore, nella piccola chiesa, appunto, di San Claudio. Non pregavo, non meditavo. Me ne stavo lì, in santa compagnia. Il sole, mi pareva, sbocciar nel cuore., osservando l’ostensorio a forma appunto di sole. Lì, a volte, incontravo, senza salutarlo, un antico Governatore della Banca d’Italia, che, io lo so, era cattolico sincero e fu trattato come un cane (mi par di ricordare).  Lì mi perdevo nello sguardo fiero, corrucciato e mite insieme di San Claudio Vescovo che avrei voluto veder sul soglio petrino…

E oggi, a San Claudio, al momento della Santa Eucarestia, un piccolo, dolce miracolo apparecchiato dal Signore. Come sapete non sempre i sacerdoti danno la Santa Particola come si deve, cioè sulla lingua, così, non conoscendo le usanze della chiesa, mi ero messa l’anima in pace e me ne stavo in ginocchio al mio banco, osservando i fedeli prender sulle mani l’Ostia. E cacciandosela poi in bocca Ma d’un tratto, si è alzato un tipo che mi pareva, guardandolo di sguincio,  vestito bene e imbrillantinato. Ma quando si è alzato in piedi, levando l’odore dei randagi, ho capito che era un vagabondo, con il viso indurito e le vesti gualcite. Si è alzato, però, maestoso, e nel prender la Comunione, ha nascosto le mani. Devo a lui a quel piccolo gigante povero, la mia corsa a prender la Particola e lo ringrazio, da cuore a cuore, per il suo grande insegnamento. Il coraggio della semplicità, invece della titubanza mia…

Sì, San Claudio, e poi, sempre oggi, all’ora di pranzo, per incontrare una cara amica, sorella in Cristo (ma per davvero),  sono a San Vitale, una chiesa stupenda, tutta affrescata in finto marmo e sulle pareti splendono le immagini cupe del martirio di tanti santi, Ma ogni tormento è reso lieve dal verde degli alberi e dalla placida morbidezza della natura  che lo circonda e chi vi muore , pur nel dolore, sembra già felice e in paradiso. C’è poi uno stupendo quadro, proprio all’uscita dove La Santissima Vergine Maria è circondata da molte sante e mi piacerebbe saper chi sono tutte quante e conoscerle per nome e chiacchierar con loro, muta, della grazia che han vissuto e di come vivono lassù nella Comunione dei Santi. E anche qui, a San Vitale, la chiesa dei gemelli (perché la chiesa è intitolata anche a Gervasio e Protasio, i figli di Vitale, che erano gemelli), una sorpresa grande: il bacile dell’acqua santa era pieno! Ho tuffato la mano nell’acqua benedetta ed è stato come tornar bambina quando, a Santa Marcella all’Aventino, mia madre, seduta sulla panca, mi diceva: “Hai preso l’acqua Santa?”. E io correvo via e nel guazzetto vivo, splendeva la mia gioia e la Santa Messa correva via sotto lo sguardo azzurro di santa Marcella, ritratta sui vetri lassù e già, lei pure, in cielo.

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1 commento

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Cara Benedetta, ma oggi queste chiese da te citate sono ancora cattoliche?

    Purtroppo oggi il problema non è soltanto la comunione in ginocchio e sulla lingua.

    Oggi il PROBLEMA PIÙ GRANDE è l’ IMPOSTURA RELIGIOSA che da più di 9 anni sta piano piano trasformando TUTTE le CHIESE e di Roma e del mondo in SINAGOGHE di SATANA, dove i cristiani inconsapevoli, per obbedienza ai Vescovi e ai sacerdoti in comunione con l’antipapa massone, PROFANANO IL SACRO CORPO EUCARISTICO DI CRISTO ogni giorno in mille modi.
    Ma soprattutto attraverso la messa “‘ILLECITA”‘ oltre che “INVALIDA” , perché celebrata in comunione con L’ERETICO vicario di satana e la sua setta massonica…. e non col LEGITTIMO Vicario di Cristo Benedetto XVI, unico detentore del Munus Petrino mai revocato.

    Sacerdoti e fedeli, che ripeto, senza rendersene conto, di fatto si rendono CORRESPONSABILI delle opere malvagie DELL’ERETICO, così come spiega s Giovanni nella sua seconda lettera quando parla dell’anticristo senza Dio che non è lecito salutare, né accogliere in “Casa”.

    Non per niente la Madonna ai Sacerdoti Suoi figli prediletti, ancora nel 1973 disse:

    “Verrà un tempo in cui SOLO chi resterà UNITO AL PAPA (Oggi Benedetto XVI) si salverà dalla GRANDE APOSTASIA❗”

    E com’è vero.