Una Opinione Intervista Barack Obama. Tranquilli, è Satira…

23 Settembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Una Opinione offre alla vostra attenzione questa intervista a Barack Obama…frutto ovviamente della sua fantasia. Buona lettura.

§§§

Questa é un´intervista di fantasia fatta al presidente degli USA, sigor Obama e che ho scritto nel 2013. A quel tempo, mentre il popolo siriano combatteva e anche moriva contro un´improvvisa presenza terroristica spuntata apparentemente dal nulla e non si sa da chi inizialmente finanziata, e cioé l´Isis/Isil (che secondo me erano creazioni americane e di alcuni stati arabi del Golfo e che subito, occupando del territorio fra l´Iraq e la Siria, ha/nno potuto finanziarsi vendendo le materie prime presenti in loco, rubandole quindi agli stati legittimi), alcuni politici italiani erano ancora impegnati con il “bunga bunga ” https://forum.comedonchisciotte.org/notizie-dal-mondo/obama-chiede-carta-bianca-per-una-guerra-in-tutto/#post-213558 (a quel tempo il presidente Obama chiese al Congresso degli USA di intervenire in Siria, con la scusa delle “armi di distruzione di massa” possedute dalla Siria – simile, mi pare, a quello che hanno usato gli USA per invadere l´Iraq e che peró mai furono trovate).

 

La ripropongo, modificata.

Attenzione: questa storia di fantasia é una satira.

 

Storia di fantasia con una intervista immaginaria al Presidente degli Stati Uniti d´America, signor Obama.

 

“Questo é un vero Presidente!”

 

L’intervistatore: “Signor Presidente, abbiamo letto tutti la bozza. Cosa c’è scritto in realtà fra le righe?”

 

Il Presidente: “Questo: io Presidente degli Stati Uniti d’America chiedo l’autorizzazione di impiegare nella loro totalità le forze armate degli Stati Uniti, se, quando e come mi pare, al fine di muovere guerra alla Siria, il cui presidente è un tale Assad, per impedire che questi, in caso appunto che noi gli facciamo una guerra per salvaguardare i nostri supremi interessi nazionali, possa utilizzare le armi chimiche e biologiche in suo possesso che sono la sua unica garanzia di una efficace difesa contro un nostro attacco armato esterno. Questo perchè se gliele lasciamo e le utilizza per difendersi ci ustiona il sedere, soprattutto quelli dei nostri partner in loco”.

 

L’intervistatore: “Signor Presidente, Lei parla di “supremi interessi nazionali”. Quali possono mai essere questi interessi … se gli Stati Uniti stanno da una parte del globo e la Siria sta dalla parte opposta del pianeta?”

 

Il Presidente, grattandosi la testa: “Ehm … me lo hanno ripetutamente detto, ma ora proprio non mi ricordo. Credo che dovrò andare dal signor Bernanke (*) per farmi impartire un corso di ripetizione. Lui é la persona che cura l´intera faccenda”.

 

L´intervistatore: “Il signor Bernanke si trova attualmente in Siria per seguire tutta la cosa?”

 

Il Presidente: “Ma cosa dice mai … lui lavora proprio vicino a casa mia e da lá dirige tutte le operazioni senza mai lasciare la sua poltrona  … ma quando sono andato a visitarlo qualche anno fa nel suo ufficio, sulla cartina del mondo che pendeva alle sue spalle, sulla Siria, al posto della bandiera siriana sventolava giá la bandierina statunitense”.

 

L’intervistatore: “Signor Presidente, io capisco che questo divieto di utilizzare tali armi è diretto soprattutto contro il presidente Assad ed i suoi alleati. Lasciando perdere ora chi possano essere questi alleati… ecco … come si applica invece questo divieto agli alleati o ai partner in senso lato degli Stati Uniti … ma anche essi stessi, che pur si pensa che siano in possesso di armi chimiche e biologiche che rientrano nella definizione di armi di distruzione di massa?”

 

Il Presidente: “Ma caro signore, ha letto bene la bozza? Questo c’è scritto fra le righe: “Proteggere gli Stati Uniti ed i suoi alleati e partner contro la minaccia di queste armi” e non “proteggere chiunque contro l’uso di tale armi”. Come capisce, noi, i nostri alleati e partner le possiamo usare senza alcun limite qualora ci convenga, naturalmente pretendendo anche che nessuno abbia qualcosa da ridire, in quanto non li impiegheremmo mai contro noi stessi, ma se le usassimo contro il presidente Assad e suoi dintorni, per noi questo non sarebbe affatto un problema; invece il presidente Assad, se fosse costretto ad usarle per difendersi da un nostro attacco, sarebbe costretto appunto ad impiegarle contro di noi, i nostri alleati e partner … e qui sta il problema”.

 

L’intervistatore: “Signor Presidente, Lei ha parlato più volte di una linea rossa che il presidente Assad non deve oltrepassare. Come si immagina che sia questa linea rossa?”

 

Il Presidente: “A dire la verità è una doppia linea. C’è l’ha presente quando su una strada ci sono delle strisce segnaletiche composte da due linee longitudinali di divisione della carreggiata, una continua e l’altra discontinua, e che indicano a chi ha la linea continua più vicina a sé che non la può oltrepassare, mentre quello che ha la linea discontinua più vicina a sè la può oltrepassare come e quando gli pare? Similmente è la mia linea: il presidente Assad ha dal suo lato la linea continua rossa, mentre al mio lato ci sta quella discontinua che a dire la veritá ha sia di giorno che di notte il colore verde acceso di un semaforo”.

 

L’intervistatore: “Allora signor Presidente, più che leggere fra le righe bisogna leggere la sua bozza fra le linee… quelle che fanno piú comodo a lei, per come mi sembra di capire”.

 

Il Presidente, facendo un gesto di ovvietá: “Esattamente”.

 

L’intervistatore: “Grazie”. L´intervista finisce.

 

Il Presidente puó cosí continuare la partita di golf che aveva interrotto appunto per dare l´intervista. Il Presidente, espertissimo giocatore, ha staccato tutti i concorrenti e per vincere deve centrare l´ultima buca che sta solo a trentatre centimetri di distanza dalla sua pallina. Mentre sta tutto concentrato a prendere la mira, il telefonino che ha nella sua tasca suona ed il Presidente, tutto seccato, interrompe il tutto e risponde. Come sente chi é, subito si irrigidisce, ascolta attentamente e ripete: “Come? Non devo mandare la pallina in buca ma devo buttarla di proposito e con urgenza nel terreno a fianco? E se cercano di restituirmela devo rifiutarla?”; ascolta anche dell´altro ed alla fine aggiunge con voce bassa rivolta a sé stesso e con rammarico “… e tutto questo proprio ora che sto per vincere per la prima volta in vita mia una importante partita di golf”. La voce dall´altra parte del telefonino, al sentire la velata opposizione del Presidente ad eseguire senza alcun ritardo l´ordine, si imbestialisce e subito il Presidente si mette sull´attenti e dice ad alta voce: “Obbedisco!” Detto, fatto.

 

Il Presidente con la sua scorta, si avvia verso il terreno altrui con la scusa di recuperare la pallina, e come dei guardiani messi appositamente lá dal proprietario di quel terreno gli negano l´accesso ma giá stanno andando a recuperarla per restituirgliela subito, la sua scorta sfonda la recinzione, irrompe nel terreno, li pesta selvaggiamente, non si cura proprio di recuperare la pallina, inizia a razziare tutto quello di valore che ci sta sopra ed inizia a montarvi delle tende, segnalando cosí l´intenzione di non volersene andare piú via.

 

L´intervistatore, incuriosito per tutto quello che ha appena visto, soprattutto per il colpo clamorosamente sbagliato dal Presidente, lo rincorre: “Signor Presidente, signor Presidente … ma quel terreno mica appartiene alla societá di golf”.

 

Il Presidente: “Questo lo so”.

 

L´intervistatore: “Ed allora perché non ha semplicemente accettato di riprendersi indietro la pallina che i guardiani le volevano restituire, ma ha invece ha preferito rompere il recinto e poi pestarli e poi …”

 

Il Presidente: “Ma caro signore … dove ha vissuto finora … ma ancora non ha capito come stanno le cose con Noi? Laddove cade una nostra pallina da golf … ma anche se fosse semplicemente solo il nostro sguardo, lá diventa tutto automaticamente di nostra proprietá … e non il contrario come avverrebbe normalmente in qualsiasi altra parte del pianeta ”.

 

L´intervistatore, impressionato per la schietta confessione del Presidente: “Ma a dir poco questo éveramente eccezionale”.

 

Il Presidente: “Bravo … lei, a differenza di altri a cui neanche sono bastati tutti gli anni della loro vita per capire veramente come stanno le cose, ha compreso tutto e subito … usi dunque quello che ha appena visto e la sua professionalitá per far capire a tutti cosa é veramente l´“eccezionalismo americano”, e cosa significa questo per ogni popolo del mondo, ovunque esso si trovi, nel momento in cui Noi lo abbiamo adocchiato a causa delle ricchezze che ha laboriosamente e faticosamente accumulato nei secoli passati con il sudore della propria fronte  … ah, ah, ah …”.

 

La risata viene improvvisamente interrotta dalle grida di gioia dei premiati e dai festeggiamenti che provengono dal campo di golf adiacente. Il Presidente si rende conto che lui non é neanche considerato e questo perché ha dovuto abbandonare la gara all´ultima buca e tutto frustrato dice a sé stesso a voce bassa e fanciullesca e senza farsi sentire dal cronista, ma soprattutto per paura che qualcuno attraverso il telefonino possa origliare: “Questo é sempre stato il trofeo che ho sognato di vincere fin da bambino e ora chissá se mai lo vinceró piú … dannazione per sempre a Chi mi ha dato l´ordine di gettare quella pallina in questa maledetta pozzanghera”; e guardando a terra vede casualmente la pallina da golf proprio davanti ai piedi pronta ad essere colpita, ed alzando lo sguardo vede improvvisamente a pochi metri davanti a sé il fantasma della Persona che ha per sempre rovinato il suo sogno e colpisce, urlando con tutta la rabbia che ha, la pallina con la mazza per centrarlo e scacciarlo per sempre dalla propria mente. Il colpo riesce pienamente: la pallina perfora il fantasma che vede solo lui e che prima si accascia a terra e poi svanisce …

 

… la pallina, dopo aver percorso in aria un breve tratto orizzontale, sollevata dal vento inizia a salire verso il cielo nella direzione opposta alla buca, sempre piú in alto, sempre piú in alto ed improvvisamente incontra il vento che spira in quota in direzione opposta ed inizia a tornare indietro, passa sopra la testa del Presidente e continuando il suo volo va finire, senza alcun rimbalzo sull´erba, miracolosamente direttamente proprio dentro … la buca!

 

Fra i presenti alla premiazione, che all´urlo del Presidente si erano tutti voltati verso di lui e che avevano assistito al tutto, soprattutto al fatto che il Presidente aveva scagliato la pallina in direzione totalmente opposta alla loro e alla buca, inizia a regnare un silenzio di tomba: nessuno sa cosa fare, ma soprattutto cosa pensare di questo colpo impossibile per chiunque, ma a quanto pare possibile solo per un vero presidente. Qualcuno, con la vista imperfetta, pensando che la pallina prima di infilarsi in buca ha velocissimamente attraversato tutto il mondo, si inginocchia giá pensando di stare di fronte ad un miracolo, ma nessuno riesce a trovare una spiegazione e tutti si chiedono: cosa significa tutto questo? Tutto continua a tacere e nulla si muove, quando ecco che il vincitore, mosso da non si sa quale ispirazione, fa due passi in avanti, alza il trofeo che ha in mano in direzione del Presidente e grida verso il Cielo infinito: “Solo il vero Presidente puó fare una giocata come questa!”. Il secondo ed il terzo arrivato, annuendo convinti, iniziano ad applaudire e con loro anche gli altri concorrenti ed alla fine anche gli spettatori tutti entusiasticamente li seguono battendo le mani senza sosta e gridando incessantemente … per sei e piú minuti applaudono e gridano: “Questo é un vero presidente!” … ed una volta finito di applaudire e di acclamare perché esausti, non avendone abbastanza, i loro cuori continuano a battere in silenzio e sembrano voler gridare anche loro senza stancarsi mai, senza inganno e senza falsitá: “Questo é il nostro presidente”.

 

Fine della storiella, dell´intervista di fantasia e della satira.

 

Una morale importante della storia: volete servire per denaro il Principe di questo mondo? Allora dovrete rinunciare totalmente ad essere voi stessi.

 

(*) Presidente (del Board) della Federal Reserve americana nel 2013. Attualmente é il sig. Jerome H. Powell.

 

Nota aggiuntiva: che io mi ricordi, le cose in Siria sono andate cosí (lo dico a memoria, per cui se c´é qualche “dubbioso” che me lo fa notare, verifico di nuovo il tutto e correggo grazie anche alle sue indicazioni – forse ci vuole un poco di tempo –  del resto, tutto quello che scrivo qui, lo scrivo senza nessuna pretesa professionale): dapprima gli USA hanno accusato il presidente siriano Assad di voler gasare con delle armi di distruzione di massa (biologiche e chimiche e che erano custodite per respingere attacchi armati esterni) il suo popolo e per questo motivo, come per l´Iraq, hanno preteso di abbattere il “dittatore Assad” (che é stato in realtá eletto democraticamente e, come dimostrato successivamente con il sostegno che ha dato al suo Presidente, é anche benvoluto dal popolo siriano). Al che la Russia, da sempre alleata della Siria, si é fatta garante di distruggerle/portarle via per far venire meno questa leva agli USA. Cosa che fu fatta. Al che comparve l´Isis sul territorio siriano (che sostituí Al-Quaeda come presunta minaccia per gli Stati Uniti e che quindi andava da questa combattuta), e con il pretesto di farla pagare a questa nuova banda di terroristi dovunque si trovassero, ha occupato parte dei territori siriani dove avevano iniziato a nascondersi (ma i cui terroristi Isil/Isis in realtá avevano iniziato una guerra di conquista del territorio siriano, tanto che il Presidente Assad ha dovuto richiedere apertamente nell´anno 2015 il sostegno della Russia).

 

Ma perché la Siria ha vissuto queste vicissitudini e perché gli americani avevano accusato il presidente Assad di essere un cattivo dittatore che voleva gasare il suo popolo (similmente a Gheddafi)? Ebbene, sempre che io mi ricordi e semplificando, gli americani avevano progettato un gasodotto dai paesi del golfo arabico con destinazione Turchia/Europa e questo passando per la Siria. La Siria ha rifiutato anche per non danneggiare il suo piú stretto alleato, la Russia, che si sarebbe visto un concorrente in piú nel fornire il gas all´Europa. Ed ecco che i paladini della libertá nel mondo e gli esportatori di Democrazia si sono messi subito all´opera. Come si vede quello che stiamo vivendo oggi in Ucraina non é nient´altro che il piano di riserva che i neo-con americani hanno approntato quando si sono resi conto che quello che avevanoorganizzato in Siria é fallito.

 

Risultato: attualmente gli USA (ma anche la Turchia) occupano, senza alcun mandato ONU e senza nessun invito da parte del legittimo governo siriano (quindi illegalmente, a differenza dei russi che hanno ricevuto l´invito del governo legittimo locale) alcuni territori siriani, quelli piú ricchi di petrolio naturalmente, e lo stanno rubando a piene cisterne ogni giorno.

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