Giovanni Lazzaretti. Sono Extraparlamentare di Centro.

12 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il prof Giovanni Lazzaretti ci offre queste riflessioni sulle prossime elezioni politiche. Buona lettura.

§§§

 

 Extraparlamentare di centro

 

[Per chi si inserisce per la prima volta nel percorso “Cara Irma”, in fondo ci sono le “Istruzioni per l’uso”]

 

So già tutto.

È settembre, e il lavoro per la scuola materna raddoppia.

In più cambia il parroco, ed è lavoro extra.

Poi la Carlottina inizia la materna e ci sarà bisogno.

Poi ripartono le attività del circolo.

Poi hai passato un’estate non brillante.

Cosa devo dire?

Le elezioni politiche purtroppo non tengono conto delle esigenze di Giovanni Lazzaretti…

Però il Risatom(1) dovrebbe averti insegnato che con l’aiuto di Dio ci si può saltare fuori, anche se sei incasinato al massimo.

Sono tranquilla e serena. Con tutto quello che è successo negli ultimi anni sono sicura che scriverai qualcosa. Non troppo, ma qualcosa sì.

Noi aspettiamo fiduciose.

Ciao. Irma

 

 

8 settembre 2022, Natività della Beata Vergine Maria

 

Cara Irma,

al mare (un mini-mare, 5 giorni) non leggevo le mail, poi c’è stato il matrimonio di Luca, poi il saluto di don Pietro, poi è partita la scuola materna col solito caos burocratico, insomma ti rispondo solo adesso.

Nelle regionali 2020 mi dimenticai di mettere i titolini che staccano il testo, stavolta non mi dimentico.

 

Preambolo con magone

Oggi è venuto don Pietro per le ultime firme di sua competenza, e l’ho accolto in qualità di “marito con moglie in trasferta dai nipoti”: caffè slavatino, mi ha chiesto dell’acqua e mi sono dimenticato, in bagno non c’era la carta igienica, le solite cose che con la moglie non succedono.

Contento di rivederlo, ma ho un magone grosso così, perché in 13 anni di collaborazione si condividono tante cose. Tra cui la faccenda, vitale, che una parrocchia deve imparare a distinguere tra un depositante e un prestatore (ma questa cosa te l’ho già rimestata non so quante volte, non insisto sul tema).

Va bene, si riparte. Onestamente con poca voglia: brutta estate, tanta stanchezza.

Le elezioni politiche non tengono conto di Giovanni Lazzaretti…

Ma a dir la verità anche Giovanni Lazzaretti non tiene conto delle elezioni politiche.

In fondo sono un extraparlamentare di centro, i partiti che ho votato nel 2013 e nel 2018 non andarono in Parlamento, per cui osservo tutto con un certo distacco.

Sono extraparlamentare di centro anche da prima, dal 1 maggio 2011, quando ritirai il mio voto all’UDC. C’era la guerra di Libia e la disgustosa unanimità guerrafondaia nel Parlamento, con qualche eccezione. Scrissi una lettera intitolata “Stavolta il buono è Gheddafi”(2), e la chiudevo così.

Ritiro pertanto il mio voto a Pierferdinando Casini. Napolitano non era già più il mio presidente fin dal caso Englaro: gli rinnovo la mia sfiducia. Auspico che la Lega faccia cadere il governo su questa faccenda piuttosto grave. E rido dell’opposizione che è andata in piazza per il “caso Ruby”, con ampia presenza di buoni cattolici e di suore. “Se non ora, quando?” dicevano. Non è ora di andare in piazza adesso contro la guerra? La dignità delle donne libiche fatte a pezzi dalle armi italiane è un tema che non interessa a nessuno?

Certamente nel 2011 non pensavo che non avrei più trovato casa in Parlamento, ma oggi è un dato di fatto, e il titolo di “extraparlamentare di centro” mi si addice perfettamente.

Poi ogni elezione fa storia a sé, e chissà che stavolta non trovi casa anch’io.

Guardando il Parlamento da fuori vedo che in fondo non ho sbagliato: dal 2011 ho visto passare 7 governi: uno era buono e 6 erano pessimi. Ho visto anche una cosa ottima realizzata da un governo pessimo, e questa è una stranezza della quale riparleremo.

La cosa essenziale è che i 7 governi non avevano niente a che vedere col “sentire elettorale” del popolo: erano alchimie parlamentari totalmente innaturali. Però una di queste era “innaturale ma buona”, mentre le altre 6 erano “innaturali e pessime”.

Delle brutture dei governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni abbiamo parlato ampiamente nel 2018, e te li vai a rileggere nei testi di allora.

Ma dei tre governi recenti Conte I, Conte II e Draghi dovremo parlare parecchio.

Prima però ti devo rimettere davanti i fondamentali.

 

I fondamentali sono sempre quelli…

I fondamentali sono sempre quelli, ma il contesto in cui applicarli cambia continuamente. E mai è cambiato tanto come in questa legislatura.

Parto da una tabella, forse te l’ho già proposta in passato, ma è lo stesso. Buttaci un occhio e poi la analizziamo.

 

 

Vado in forma schematica, per non annoiarti troppo con cose che abbiamo già rimarcato mille volte.

  • Lo Stato ha un ambito immenso di azione autonoma.
  • Immenso però non vuol dire assoluto. Come tutte le cose umane, anche lo Stato necessita di una “condizione al contorno” che gli ricordi di essere una realtà limitata e fallibile.
  • La “condizione al contorno” per lo Stato ha una formulazione molto semplice «Ciò che è male, non dichiararlo un bene»
  • Il male è definito dai Comandamenti, non dai pensieri balzani e mutevoli degli uomini.
  • I Comandamenti, opportunamente riordinati, definiscono 5 princìpi non negoziabili, ossia i 5 pilastri su cui si regge ogni società che vuole conservare il Bene Comune. In tabella vedi la corrispondenza tra Comandamenti e Princìpi.
  • Si chiamano “princìpi”, non “valori”: il valore è qualcosa che si persegue in positivo e può essere realizzato in molti modi; il principio invece è qualcosa non da “perseguire”, ma da “non violare”.
  • Si chiamano “non negoziabili” perché dobbiamo immaginare un negoziato tra il Bene Comune e il Potere: il Potere tende a diventare assoluto, ossia totalitario (da San Giovanni Paolo II nasce l’espressione “democrazia totalitaria”(3)), il Bene Comune gli segnala ciò che non può essere oggetto di compromesso.
  • Il principio “Doveri dello Stato verso la Religione Vera” è il più complesso da illustrare, e ci vorrebbe una conferenza (conferenza non fatta da me, ci vuole uno con competenze più profonde). Lo accantono, perché bastano e avanzano gli altri quattro princìpi: Famiglia – Proprietà – Verità – Vita.
  • Ratzinger / Benedetto XVI è stato certamente il pontefice che ha meglio illustrato i princìpi non negoziabili, e in tabella puoi rivedere le sue formulazioni. La formulazione è incompleta perché non ha mai esplicitato la “proprietà” come principio non negoziabile.
  • Benedetto XVI interruppe il suo percorso di pontefice “attivo” nel 2013: non sappiamo se avrebbe completato la tabella. Dobbiamo completarla noi, perché è certo che non può esistere un Comandamento che non definisca un principio non negoziabile.

I princìpi non negoziabili sono violati da una serie di leggi nelle quali il Potere mostra il suo volto oppressivo, ANCHE SE LE LEGGI FOSSERO STATE APPROVATE A LARGA MAGGIORANZA. In tabella vedi alcuni esempi di leggi, lista non esaustiva.

Dobbiamo comunque rimarcare il problema della “proprietà”, che non ha ancora piena collocazione. È il punto che ha maggiore ricchezza di evoluzione: quando ne parlammo nel 2013 la parola nOmismatica ancora non esisteva, nel 2018 l’hai vista apparire più volte, e adesso si scrive nOmismatica© perché l’abbiamo registrata ufficialmente.

 

Proprietà & nOmismatica©

Ufficializziamo, quindi la nOmismatica©

«La parola nOmismatica definisce la disciplina logico-matematica che studia la moneta all’atto dell’emissione.»

Difficile far capire di primo acchito cosa c’entra l’emissione monetaria con la proprietà. Così difficile che penso (è un’idea che non mi cavo dalla testa) che Benedetto XVI non abbia parlato di proprietà proprio perché non aveva chiari i fondamentali.

È evidente a qualunque uomo di buona volontà che Famiglia, Verità e Vita sono sotto attacco. Ma la Proprietà è sotto attacco?

Si può pensare che gli attacchi siano quelli del comunismo, con leggi che limitano o tolgono la proprietà privata. E quindi in occidente il problema non esisterebbe. Ma non è così.

Se il comunismo attacca la proprietà con leggi esplicite, il nostro mondo la attacca in modo ben più subdolo. Infatti

  • non è sotto attacco la proprietà in quanto tale
  • ma è sotto attacco solo la proprietà di chi ha bisogno di lavorare per vivere
  • mentre è perfettamente tutelata la proprietà del “redditiere”, colui che vive di moneta
  • e l’attacco (al povero, al lavoratore) così come la tutela (del redditiere) sono create non da leggi, ma dall’assenza di leggi, che consentono di emettere moneta sempre e comunque a vantaggio del più forte.

Cara Irma e amiche tutte, mettetevelo bene nella zucca:

  • solo un Papa nOmismatico potrà completare quella tabella
  • e stavolta non dovrà denunciare una legge perversa, come può essere l’aborto
  • ma dovrà invece denunciare la ASSENZA di legge (assenza di nomos, per dirla con Aristotele: la nOmismatica nasce da lì) che consente il far west monetario
  • e dovrà rimarcare che questo far west monetario trasporta sempre, inesorabilmente, moneta dal povero al ricco // dal lavoratore al redditiere // dal Bene Comune alla perversione di Mammona.

In attesa del Papa nOmismatico, vi dovete accontentare. Io la completo così.

 

Cosa vuol dire assenza di legge? Che lo Stato, nei riguardi della moneta,

  • non ha controllo su “da chi è emessa”
  • non ha controllo sul “come è emessa”
  • non ha controllo su “quanta ne è emessa”
  • non ha controllo sul “quando è emessa”
  • non ha controllo sul “perché è emessa”
  • non ha controllo sul “per chi è emessa”.

Lo Stato ha sovranità monetaria, ma ha rinunciato a esercitarla.

 

Poco importante la Proprietà rispetto a Famiglia-Verità-Vita?

Potrebbe sembrare che il principio non negoziabile della Proprietà (che, te lo ripeto, è sotto attacco solo per chi ha bisogno di lavorare per vivere) sia piccola cosa rispetto agli attacchi verso Famiglia, Verità e Vita.

Però ricordati che Gesù ha detto «Non potete servire Dio e la ricchezza». Il che equivale a dire che non potete servire Dio e il Principe di Questo Mondo, perché il Principe perverte gli uomini attraverso l’uso erroneo della ricchezza.

E Paolo a Timoteo scrive che «l’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali».

Il principio non negoziabile violato lo senti risuonare bene leggendo una traduzione del “With usura” di Ezra Pound. La metto qui a lato.

La poesia parla dell’usura che travolge l’economia, certo. Travolge la casa. Travolge anche l’arte e la bellezza.

E, alla fine, «usura soffoca il figlio nel ventre / arresta il giovane amante / cede il letto a vecchi decrepiti, / si frappone tra giovani sposi / CONTRO NATURA / Ad Eleusi han portato puttane / carogne crapulano / ospiti d’usura.»

Vedi bene che dall’usura, ossia dalla moneta emessa male e usata male, si passa a un quadro generale di perversione e di degrado che riguarda tutto l’uomo.

I princìpi non negoziabili sono TUTTI importanti.

 

Ma… stiamo parlando di elezioni?

Sembra quasi che non ti stia parlando di elezioni.

Ma sai bene che sto parlando di elezioni.

Quali partiti si possono votare?

Quelli che, nei loro programmi, non vìolano i 5 princìpi non negoziabili. E che non li hanno violati in passato, ovviamente.

Tra quelli rimasti in lizza si scelgono quelli che vogliono riparare qualche principio violato. Oppure i partiti meno peggio, se nessuno vuole riparare alcunché.

E poi ci possono essere partiti che guastano da una parte e riparano dall’altra: caso raro, ma può accadere.

Quindi faremo come al solito: innanzitutto guarderemo la legislatura conclusa, per vedere “chi” ha fatto “cosa”. E chi ha fatto porcherie sarà escluso in partenza.

Nella legislatura sono passati 3 governi, facendo cose enormemente diverse.

E si sono svolte davanti ai nostri occhi 4 macro-vicende:

  • la gestione della pandemia
  • la campagna vaccinale
  • la guerra d’Ucraina
  • la devastazione energetica.

Sono semplicemente “eventi”? O c’entrano coi princìpi non negoziabili?

Vedremo nelle prossime puntate.

Vedremo nelle prossime puntate, con l’aggiunta di un colossale

A DIO PIACENDO.

Perché, mi ripeto, la fatica è tanta e il tempo è poco.

Ciao, maledetta Irma

 

NOTE

(Le note sono per i lettori esterni, non sono presenti nei testi che mando all’Irma)

  • Vedere i Samizdat dal Paesello n.33 “Risatom – Versione sammartinese del Ceratom di Giovannino Guareschi” e n.34 “Cronache di un pellegrino romano – Tra amici, ladri & nOmismatici”.
  • Non so se inviata a Avvenire o a La Libertà. Stranamente non ne ho preso nota. La mando a chi è interessato.
  • «Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia».

 

08.09.2022 – 23.38

 

Alla pagina seguente, “Istruzioni per l’uso”

 

 

 

“Istruzioni per l’uso” per chi si inserisce nel cammino “Cara Irma” per la prima volta

 

  1. a) “Cara Irma – Riflessioni preelettorali da un paesino della bassa reggiana” è un percorso che dal 2006 analizza la situazione politica e i programmi dei partiti, con lo scopo di arrivare a decidere come votare.
  2. b) Si è occupato di elezioni politiche, amministrative, europee, e di referendum. Ma anche di percorsi non elettorali, come “Il virus e poi” del 2020.
  3. c) È un percorso autentico, non l’esposizione a posteriori di una scelta elettorale già fatta. Tanto è vero che nelle elezioni 2008 – 2013 – 2018 iniziai il percorso convinto che avrei votato in un certo modo e lo conclusi votando in un modo diverso.
  4. d) Esiste un sito carairma.it ma è abbandonato per mancanza di gestore. Serve solo a chi volesse esaminare i percorsi di vecchie elezioni.
  5. e) I testi di Cara Irma escono con cadenza casuale, secondo le domande dell’Irma e secondo il tempo che ho a disposizione per rispondere.
  6. f) Le parole CARA IRMA compariranno sempre nell’oggetto delle mail: in questo modo chi non è interessato potrà cestinare con immediatezza.
  7. g) Se il percorso, a Dio piacendo, arriverà alla conclusione, il risultato finale sarà “come vota Giovanni Lazzaretti e perché”; non sarà “il voto dell’Irma”; infatti nel 2008 l’Irma e io votammo certamente in modo diverso; altre volte forse in modo diverso.
  8. h) Gli errori di scrittura nel testo sono la norma. Grato a chi me li vorrà segnalare.
  9. i) Mia moglie dice che sbaglio sempre i tempi dei verbi: passo con indifferenza dal passato remoto al presente, o viceversa. È vero, i puristi della lingua portino pazienza.
  10. j) I testi sono rivolti all’Irma, ma nello scrivere “vedo” Irma & amiche: mi capita quindi di usare il singolare o il plurale.

 

§§§




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6 commenti

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Io sono un autarchico… di sotto!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Prof Lazzaretti,
    La conosco ora grazie al dr Tosatti.

    Grazie. Davvero bellissima tutta questa storia.

    Saluti ad Irma… 😄

  • Adriana 1 ha detto:

    salvi

  • mlucia ha detto:

    Discorso troppo lungo e prolisso nonostante o proprio nel tentativo di costruire schemi ed elenchi, a volte di faticosa lettura, alla fine noioso. Cercate di essere più essenziali meno logorroici.

  • ex : ha detto:

    «E si sono svolte davanti ai nostri occhi 4 macro-vicende:
    la gestione della pandemia
    la campagna vaccinale
    la guerra d’Ucraina
    la devastazione energetica.»

    Beh! E l’invasione della Penisola favorita, anzi programmata dagli ultimi due Governi e mezzo (“mezzo” perché nel terz’ultimo Salvini pose resistenza, e mal gliene incolse, tanto è vero che ha capito la lezione ed ora si comporta di conseguenza) con l’evidente scopo di sostituzione etnica in Europa cominciando dall’inerte Italia (o forse solo in Italia), dove la mettiamo?

    • Adriana 1 ha detto:

      EX,
      sono perfettamente d’accordo con lei, ma sa…per un politico di qualsivoglia corrente, è tanto poco pol-cor ricordarlo…