Ratzinger, Tyconio, e Fatima: Una chiave interpretativa per la fine dei tempi (Versione Abbreviata)

9 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, qualche lettore aveva chiesto se fosse possibile avere una versione più breve dell’articolo pubblicato ieri su Ratzinger, Tyconio e Fatima. L’Autore – che ringraziamo di cuore –  molto cortesemente ha inviato questo testo. Buona lettura.

§§§

 

Ratzinger, Tyconio, e Fatima: Una chiave interpretativa per la fine dei tempi

 

Di Un’Anima Mariana

 

Non è un compito facile comprendere l’attuale crisi del male all’interno della Chiesa, che a volte può sembrare schiacciante. Benedetto XVI ha indicato che la teologia di Tyconio può aiutare la Chiesa a capire come smascherare e infine sconfiggere il male dei “falsi fratelli” che si nascondono al suo interno. Le intuizioni di Tyconio si sovrappongono in vari modi al messaggio di Fatima. Se consideriamo i commenti di Benedetto su Fatima alla luce della teologia tyconiana dei tempi finali, ci viene offerta una prospettiva unica sulla natura della Chiesa e dell’anti-Chiesa durante il loro confronto finale.

 

 

“I vescovi fanno, sotto l’apparenza di un dono della Chiesa, ciò che fa avanzare la volontà del diavolo”.

 

– Tyconio, Commento all’Apocalisse, IV secolo.

 

“L’Anticristo appartiene alla Chiesa, cresce in essa e con essa fino alla grande discessio, che dà inizio alla revelatio finale.”

 

– Joseph Ratzinger, Osservazioni sul concetto di Chiesa di Tyconio, 1956.

 

“Non è possibile che la Chiesa sopravviva se rinvia passivamente alla fine dei tempi la soluzione del conflitto che dilania il ‘corpo bipartito'”.

 

– Giorgio Agamben, Il mistero del male: Benedetto XVI e i tempi della fine, 2013.

 

 

Durante l’udienza generale di mercoledì 22 aprile 2009, Papa Benedetto XVI ha fatto un notevole riferimento a un oscuro scrittore cristiano del Nord Africa, Tyconio. Nel suo commento egli [Tyconio] vede l’Apocalisse soprattutto come un riflesso del mistero della Chiesa. Tyconio aveva raggiunto la convinzione che la Chiesa fosse un corpo bipartito: da un lato, dice, essa appartiene a Cristo, ma c’è un’altra parte della Chiesa che appartiene al diavolo”.[i]

 

Per Benedetto, la concezione di Tyconio di ciò che accadrà alla Chiesa nei tempi finali fornisce un importante “anello mancante” per cogliere il momento senza precedenti nell’economia della salvezza a cui il Santo Padre ritiene che la Chiesa e il mondo siano ora giunti, oltre a offrire una comprensione delle sue eccezionalmente enigmatiche “dimissioni”.

 

Già nel 1956, Joseph Ratzinger era stato incuriosito dal teologo africano del IV secolo quando, giovane sacerdote e professore in erba, elaborò e pubblicò un saggio intitolato “Osservazioni sul concetto di Chiesa di Tyconio nel ‘Liber Regularum’”.[ii] Il saggio esplora quello che Ratzinger chiama il “paradosso” di Tyconio: “il fatto che un uomo si ponga consapevolmente e volontariamente al di fuori di ogni concreta communione ecclesiale pur continuando a voler rimanere cristiano, e crede di appartenere alla vera Chiesa.”[iii]

 

Per Tyconio, la città del diavolo esiste sia fuori dalla Chiesa che dentro la Chiesa, non solo tra i pagani ma anche tra i cristiani impostori. Tyconio si riferisce quindi a una misteriosa presenza del male all’interno della storia della salvezza che si riscontra in tutta la Sacra Scrittura e culmina nella struttura bipartita della Chiesa: essa è costituita da due corpi distinti che coesistono nella stessa istituzione visibile pur essendo diametralmente opposti l’uno all’altro.

 

 

 

Il continuo scontro della Chiesa con il diavolo è il tema centrale del commento di Tyconio, che tuttavia si preoccupa in modo particolare della guerra che si combatte all’interno della Chiesa. Il termine “anti-Chiesa” è una denominazione appropriata per il corpo del diavolo, perché il suo corpo si maschera da Chiesa.

 

Tyconio identifica questo corpo nemico che si camuffa con gli ornamenti esteriori della Chiesa usando due termini biblici che considera intercambiabili: il “mistero dell’iniquità”[iv] e l'”abominio della desolazione”.[v]  Secondo Tyconio, questa entità iniqua, abominevole e avversa sarà pienamente rivelata solo al momento di quella che Tyconio chiama la grande discessio (2 Thes 2,3). Molte traduzioni inglesi rendono questa parola come “apostasia” o “rivolta”. Il termine latino ha chiaramente il senso di una “caduta” o “separazione”. È solo al momento della “caduta” che la condizione bipartita del mondo – due città, una di Dio e una del diavolo – sarà completamente messa a nudo e mostrata in quella che sarà in realtà una divisione “tripartita” – la vera Chiesa, la falsa Chiesa e il mondo pagano.

 

Per Tyconio, è solo quando si verifica la “grande discessio” che la distinzione tra la vera Chiesa e la falsa Chiesa viene finalmente resa manifesta.

 

I cristiani fedeli di solito presumono che la “caduta” – la “separazione”, la “partenza” – sarà provocata da frotte di persone che “lasciano” la Chiesa, un esodo massiccio di non credenti. Per Tyconio, invece, è vero il contrario. Tyconio comprende che la grande “caduta” dei tempi finali non sarà causata da persone infedeli che lasceranno la Sposa di Cristo, ma piuttosto dalla Sposa di Cristo che si allontanerà da coloro che sono infedeli al suo interno. In altre parole, per Tyconio, non saranno gli infedeli ad “allontanarsi”, ma piuttosto i veri credenti, che si allontaneranno dal male all’interno della Chiesa. Un’inversione paradossale.

 

Per Tyconio, è il nuovo Israele che deve partire per il suo nuovo Esodo. La vera Chiesa stessa realizzerà la grande apostasia come via di salvezza[vi] dai suoi nemici. In un certo senso, la vera Chiesa costringerà l’apostasia alla luce, perché il corpo del diavolo, presente nei falsi fratelli che abitano la Chiesa, è già, ed è sempre stato, apostata. Questo fatto è stato solo nascosto. Come spiega Tyconio: “È necessario che l’Anticristo sia rivelato in tutto il mondo, e che allo stesso modo sia sconfitto ovunque dalla Chiesa… Ma ora è nascosto nella Chiesa”.[vii]

 

Come faranno i falsi fratelli a ingannare le persone e a farle fidare della loro guida? Su questo punto Tyconio è inequivocabilmente categorico: questi falsi fratelli si trovano spesso tra i dirigenti della Chiesa, i vescovi. “I vescovi fanno, sotto l’apparenza di un dono della Chiesa, ciò che fa avanzare la volontà del diavolo”.[viii]  I vescovi offrono alla bestia la parvenza di un agnello, mentre lui li usa come portavoce del suo programma.

 

 

Una volta attuata l’apostasia, però, la Sposa di Cristo (la vera Chiesa) si troverà a combattere non solo i falsi fratelli, ma anche il mondo pagano, che si sarà unito ai falsi fratelli in un fronte demoniaco apertamente unito: “a tutto il corpo del diavolo è stato permesso da Dio”.[ix]

 

Tyconio, Fatima, e la grande apostasia

 

Alla luce della teologia tyconiana, i vari commenti di Benedetto XVI sul significato del messaggio di Fatima assumono un nuovo significato. Diventa evidente che Benedetto XVI comprende il messaggio di Fatima nel contesto dell’affermazione di Tyconio secondo cui il male più grande per la Chiesa nei tempi finali è il male nascosto dentro di lei.

 

Durante il pellegrinaggio di Benedetto XVI a Fatima nel maggio 2010, un giornalista chiese al Santo Padre:

 

Santità, quale significato hanno oggi per noi le Apparizioni di Fatima? E quando Lei presentò il testo del terzo segreto nella Sala Stampa Vaticana, nel giugno 2000, c’erano diversi di noi e altri colleghi di allora, Le fu chiesto se il messaggio poteva essere esteso, al di là dell’attentato a Giovanni Paolo II, anche alle altre sofferenze dei Papi. E’ possibile, secondo Lei, inquadrare anche in quella visione le sofferenze della Chiesa di oggi?[x]

 

Considerando che la Santa Sede aveva sostanzialmente chiuso la porta al Terzo Segreto di Fatima, la risposta di Benedetto è stata a dir poco stupefacente. Ora può anche essere percepita come “ticoniana”:

 

. . . [O]ltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa sarebbe stata sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo. . . . Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa . . . .”[xi]

 

 

L’affermazione di Benedetto più carica dal punto di vista teologico è stato il suo commento sulla visione che designa una passione della Chiesa. Secondo la valutazione di Benedetto, la rivelazione ai tre giovani bambini di Fatima riguardava principalmente quella passione – le prossime sofferenze della Chiesa, che devono ancora manifestarsi e che si “rifletteranno nella persona del Papa”. E da dove nasceranno gli attacchi che porteranno a questa passione? Ha affermato: “Proprio dall’interno della Chiesa”.

 

 

Analizzando i commenti di Ratzinger, un autore sostiene che:

 

Quando il Cardinale parlava di “i novissimi”, si riferiva a ciò che il profeta Daniele aveva detto che sarebbe avvenuto alla fine. Si riferiva ai tempi finali – le ultime cose; o come diremmo in greco, eschata. Le cose escatologiche, i testi escatologici della Scrittura. Questo è il Terzo Segreto…”.[xii]

 

Valutando altri messaggi della Beata Vergine Maria provenienti da luoghi di apparizione approvati dalla Chiesa, si è portati a concordare in modo convincente con questo autore. Inoltre, due cardinali che hanno letto personalmente il Terzo Segreto offrono ulteriore credito a questo punto di vista. In primo luogo, il cardinale Oddi, amico personale di Papa Giovanni XXIII, che aveva discusso con lui del segreto, ha dichiarato in una testimonianza a un giornalista italiano nel 1990: “Questo [il Terzo Segreto] non ha nulla a che fare con Gorbaciov. La Beata Vergine ci stava mettendo in guardia contro l’apostasia nella Chiesa”.[xiii]   In secondo luogo, il cardinale Ciappi, teologo personale dei papi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, in una comunicazione a un certo professor Baumgartner a Salisburgo, ha rivelato: “Nel Terzo Segreto si predice, tra l’altro, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dall’alto”.[xiv]

 

A conferma di questa prospettiva, p. Gabriele Amorth, l’ex esorcista capo di Roma, che ha conosciuto personalmente Padre Pio per ventisei anni, ha fatto una verifica quasi identica, che ha attribuito al grande santo cappuccino e straordinario mistico. “In effetti”, afferma, “un giorno Padre Pio mi disse molto addolorato: ‘Sai, Gabriele? È Satana che è stato introdotto nel seno della Chiesa e tra pochissimo tempo arriverà a governare una Chiesa falsa”.

 

Cronologicamente e teologicamente, cosa c’entra la “grande apostasia” con “i novissimi” a cui si riferiva Ratzinger? È il loro cardine. San Paolo afferma nella sua Seconda Lettera ai Tessalonicesi che la grande apostasia è l’evento scatenante dell’inizio delle “ultime cose”, quello che apre la porta all’avvento del “figlio della perdizione”/”l’impotente”/”l’Anticristo”.[xv]  Una volta messo in moto, non si può più tornare indietro. Il mondo e l’umanità intera saranno entrati in rotta di collisione con il destino.

 

Le dimissioni e “un Vescovo vestito di bianco”

 

Benedetto si è reso conto che, come Papa, ha dovuto avviare il “ritiro” della vera Chiesa da quella falsa per inaugurare la grande apostasia e iniziare l’esposizione dei falsi fratelli che si sono infiltrati nella Chiesa ai massimi livelli?

 

Con queste domande in mente, rivediamo la parte del Terzo Segreto (trascritta da Suor Lucia stessa) che riguarda il Papa:

 

“E vedemmo in una luce immensa che è Dio: ‘qualcosa di simile a come le persone appaiono in uno specchio quando vi passano davanti’ un Vescovo vestito di bianco – ‘avemmo l’impressione che fosse il Santo Padre’. Altri Vescovi, Sacerdoti, uomini e donne religiosi salivano su una montagna scoscesa, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi sbozzati come di un albero di sughero con la corteccia; prima di arrivarci il Santo Padre passò attraverso una grande città per metà in rovina e per metà tremante con passo fermo, afflitto dal dolore e dal dispiacere, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava sul suo cammino”.[xvi]

 

Riflettendo sulla visione di suor Lucia, Antonio Socci propone che il “vescovo vestito di bianco” e il “Santo Padre” siano in realtà due persone distinte. Egli chiede provocatoriamente: “Il ‘segreto’ che ha al centro due figure – il ‘vescovo vestito di bianco’ e un vecchio papa – ci parla del presente? Chi sono queste due figure?”.[xvii]  Inoltre, Socci nota uno sviluppo davvero sorprendente: “Il 12 maggio 2017, a Fatima, è stato lo stesso Papa Bergoglio a dire di essere ‘il vescovo vestito di bianco’.[xviii]

 

Suor Lucia è sempre stata estremamente attenta ai dettagli e a riferire esattamente ciò che la Vergine le aveva rivelato. Sarebbe stato molto semplice per lei continuare a riferirsi al “vescovo in bianco” se si fosse trattato della stessa persona. Ma non lo fece. Le sue parole chiariscono che ci sono due persone distinte: il “vescovo vestito di bianco” e il “Santo Padre”.

 

Benedetto conosceva bene il quadro della teologia dei tempi finali di Tyconio. Sapeva che “dopo l’unità ci sarà un’altra separazione nell’ultima contesa”.[xix] Sapeva anche che “il popolo santo, dopo essere stato chiaramente avvertito da Dio, uscirà”[xx] dalla falsa Chiesa, causando la “grande discessio”. All’interno di una tale comprensione dell'”ecclesiologia escatologica” – ciò che deve accadere alla Chiesa nei tempi finali – le due figure descritte da suor Lucia avrebbero assunto un significato unico nella mente acutamente teologica di Joseph Ratzinger.

 

Sembra abbastanza probabile che a un certo punto Papa Benedetto XVI abbia constatato la sovrapposizione e l’intersezione del messaggio di Fatima e della teologia di Tyconio e, così facendo, si sia reso conto della propria sconcertante e monumentale missione – che era stato chiamato, come Abramo, a partire con fede, “senza sapere dove sarebbe andato”.[xxi]  Prendere la Chiesa, come Abramo prese Isacco, e prepararsi a offrirla in olocausto.[xxii]  Affinché “da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte”,[xxiii] nascessero un giorno numerosi discendenti grazie alla fede di Benedetto. Un passo che poteva essere fatto solo per una chiamata diretta e personale di Dio. Un passo che non avrebbe avuto senso se considerato in termini di calcolo umano o di prudenza mondana. Ma un passo che avrebbe dato inizio a un nuovo Esodo per il nuovo Israele nell’ora della sua “ultima Pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione”.[xxiv]

 

Benedetto XVI ha dedotto dal Terzo Segreto, in accordo con l’insegnamento di Tyconio, che nei disegni provvidenziali di Dio il culmine del confronto tra la vera Chiesa e l’anti-Chiesa poteva avvenire solo quando il valido successore di Pietro avrebbe permesso l’arrivo del “vescovo vestito di bianco”? Che ciò che è stato mostrato ai bambini di Fatima era esattamente ciò che descrive Suor Lucia – una “immagine speculare” – uno che sembra essere il Santo Padre, ma in realtà è solo un sosia? Suor Lucia stava inoltre cercando di comunicare ed evidenziare questa “parvenza di papa” quando disse: “Abbiamo avuto l’impressione che fosse il Santo Padre”? Intendeva forse porre l’accento in quella frase sulla parola “impressione”? – “Abbiamo avuto l’impressione che si trattasse del Santo Padre”. – Questo perché, quando il “vescovo vestito di bianco” sarebbe finalmente apparso, tutto il mondo avrebbe avuto la stessa “impressione”? Mentre, in realtà, il vescovo vestito di bianco avrebbe solo assomigliato al Papa, come un’immagine vista in uno specchio assomiglia alla realtà – un’imitazione … una riproduzione vuota … un usurpatore. Se è così, questa consapevolezza ha portato Benedetto XVI a mettersi in cammino con fede, come Abramo, “non sapendo dove andava”,[xxv] consegnando il potere pratico sulla struttura visibile della Chiesa, a un “vescovo vestito di bianco”, per dare inizio alla “grande discessio”?

 

 

[i] Udienza Generale, Ambrogio Autperto, 22 aprile 2009, https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20090422.html.

[ii] Beobachtungen zum Kirchenbegriff des Tyconius im Liber regularum, J. Ratzinger, Revue d’ Etudes Augustiniennes Et Patristiques 2 (1-2): 173-185 (1956).

[iii] Id.

[iv] 2 Tess 2,7.

[v] Cfr. Dan 9,27; 11,31; 12, 11; e Mt 24, 15.

[vi] Da virtutis meritum, da salutis exitum, da perenne gaudium (La Sequenza di Pentecoste). Il salutis exitum o “uscita della salvezza” è una “via d’uscita” dalle prove della Chiesa che realizzeranno il piano salvifico di Dio.

[vii] Id., 56.

[viii] Id., 135.

[ix] Id., 135.

[x] Intervista Concessa Dal Santo Padre Benedetto XVI Ai Giornalisti Durante Il Volo Verso Il Portogallo,  (Volo Papale, 11 maggio 2010), https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2010/may/documents/hf_ben-xvi_spe_20100511_portogallo-interview.html

[xi] Id.

[xii] Fr. Paul Kramer, The Mystery of Iniquity (Liberty Lake: Unmasking Iniquity Association, 2012) 132.

[xiii] Fr. Paul Kramer, ed., The Devil’s Final Battle (The Missionary Association, Terryville, Conn., 2002) 33. See Fatima Center, Some Other Witnesses (1930’s-2003).

[xiv] See Father Gerard Mura, “The Third Secret of Fatima: Has It Been Completely Revealed?”, Catholic magazine, (published by the Transalpine Redemptorists, Orkney Isles, Scotland, Great Britain) March 2002. Cf. Fatima Center, Some Other Witnesses (1930’s-2003).

[xv] 2 Tess 2.

[xvi] https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_ message-fatima_it.html

[xvii] Il segreto di Benedetto XVI (Rizzoli, 2018).

[xviii] Id.; Vedi anche il Messale della Visita Apostolica in Portogallo, 12 maggio 2017: “come vescovo vestito di bianco [como bispo vestido de branco], ricordo tutti coloro che, vestiti di bianco battesimale, vogliono vivere in Dio e pregare i misteri di Cristo per raggiungere la pace.”

[xix] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse,” 58.

[xx] Id., 167.

[xxi] Ebr 11, 8.

[xxii] Gen 22.

[xxiii] Ebr 11, 12.

[xxiv] Catechesimo della Chiesa Cattolica 677.

[xxv] Ebr 11, 8.

§§§




I PADRONI DEI SOCIAL – E GOOGLE – CERCANO DI FAR TACERE STILUM

CURIAE.

SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:

IT79N0200805319000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae



viganò, tosatti,

Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

Y este es el enlace al libro en español


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti, con questo logo:

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

43 commenti

  • Don Elia ha detto:

    L’articolo presuppone ciò che vuole dimostrare. A tal fine collega a Fatima le riflessioni di un oscuro autore donatista del IV secolo (cosa che l’autore evita accuratamente di dire), il quale, evidentemente, elabora la sua teoria ecclesiologica in funzione di una giustificazione dello scisma. Nella catechesi citata, Benedetto XVI afferma giustamente: “Agostino lesse questo commento e ne trasse profitto, ma sottolineò fortemente che la Chiesa è nelle mani di Cristo, rimane il suo Corpo […]. Sottolinea perciò che la Chiesa non può mai essere separata da Gesù Cristo”. L’autore dell’articolo, evitando di riportare questo passaggio, lascia credere che papa Ratzinger sia d’accordo con l’antico teologo scismatico, per poi stabilire un indebito nesso tra la tesi escatologica del secondo e le dichiarazioni rese dal primo in occasione del viaggio a Fatima.
    Su questa base contraffatta, l’articolo giunge poi ad attribuire a Benedetto XVI l’intenzione di avviare una separazione (discessio) della vera Chiesa da quella falsa e a strumentalizzare in questo senso la visione contenuta nella terza parte del Segreto di Fatima. Per finire, l’autore riesce a distorcere perfino la Sacra Scrittura (con gli accenni all’Esodo e ad Abramo) e la tradizione liturgica (con il palese travisamento di un verso della Sequenza di Pentecoste).
    In definitiva, è un’operazione intellettualmente ben poco onesta. Stupisce che Marco Tosatti ospiti questo genere di interventi senza alcun rilievo critico. Vogliono proprio spingerci a uscire dalla Chiesa per lasciare campo libero ai suoi demolitori?

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      https://www.marcotosatti.com/2022/09/12/veronica-cireneo-se-non-e-concreta-non-e-fede-la-morte-del-gatto/

      Non stupisca troppo, don Elia, che almeno qui si resta nel campo delle supposizioni (colte al volo dalla setta minutelliana pubblicizzata ogni due per tre dal portavoce Cionci) e si “consoli” piuttosto con cotanta succitata esibizione di…fede distorta e simulata…sbandierata ossessivamente per concreta e genuina! Qui gatta ci cova…😊 E’proprio il caso di scriverlo…

      Buona festa dell’Esaltazione della Santa Croce!

      • Veronica Cireneo ha detto:

        Buongiorno, nobiluomo che mai si smentisce ☺️

        La gatta che cova, fa il suo lavoro. Cos’è che la irrita tanto dei miei articoli? Se lo è chiesto? C’è lo dica, no?

        Credo che Se Puntasse I suoi occhi dentro se stesso, con estrema facilità capirebbe che:

        certi scritti mettono a nudo lo spirito di chi scrive e lo spirito di chi legge è scoprirà anche che il motivo per cui si innervosisce è che ogni simile ama il suo simile.

        Buona vita. Coraggio

  • Victoria Campan ha detto:

    Non vedo piu’ il mio commento: e’ stato, forse, cancellato?

  • Daniele Malavolta ha detto:

    Articolo bellissimo. Eccezionale. Viva il papa Benedetto XVI!!!

  • Paolo da Padova ha detto:

    È la cosa più rasente la verità che ho letto su questo blog. Ma prima o poi bisognerà avere il coraggio di dirla senza perifrasi o dotti veli, la verità.

  • Victoria Campan ha detto:

    Molto interessante: conferma quanto da anni dice, in tante dichiarazioni publiche, prediche chiare e forti su la Radio Domina Nostra, in veste di teologo e sacerdote, don Alessandro Maria Minutella (leggi il suo libro avvenimento “Pietro, dove sei?”), e quanto spiega, in veste di giornalista, Andrea Cionci nel suo, altrettanto storico, libro “Codice Ratzinger”. Tutii i due libri, qui raccomandati, sono
    tradotti in diverse lingue.

  • Zefiro ha detto:

    “Un vescovo vestito di bianco”: potrebbe essere Benedetto XVI. Egli è vescovo perché non è più il papa secondo il ministerium, ma è vestito di bianco perché è il papa secondo il munus. Il munus sarebbe simbolicamente rappresentato nel vestito bianco perché è quel vestito che ne permette il riconoscimento da parte di tutti. E il Santo Padre che avanza sarebbe sempre lui, Benedetto XVI, perché è quel Santo Padre tremante che subisce il martirio e non può essere di certo un impostore.
    Ringrazio comunque tutti quelli che hanno cercato di comprendere le profezie di Fatima perché è necessario interpretare e confrontarsi sulle possibili spiegazioni di una profezia. Non basta dire: a tutto penserà la Divina Provvidenza. Perché se ci viene consegnata una profezia è per uno scopo, non la si può leggere e poi mettere nel cassetto e basta. Le profezie aiutano a fare le scelte giuste.
    E concludo con un forte timore, giusto per far lamentare quelli che alla profezia che toglie il sonno preferiscono un dolce far niente. Il Santo Padre avanza in mezzo a una città in rovina. Preferisco il senso letterale, perciò mi aspetto cadaveri e distruzione. Finché non li vedo non posso dire che si è avverata. Perciò invito tutti a pregare e a digiunare.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Articolo splendido fin dall’inizio, richiede solo un po’ di esegesi:

    l’attuale crisi del male all’interno della Chiesa, che a volte può sembrare schiacciante […] il male dei “falsi fratelli” che si nascondono al suo interno

    Sullo schiacciante non mi soffermo, i cattolici vengono buttati fuori mentre vengono incoraggiati i farisei.
    Ma il punto più importante sono i “falsi fratelli”: i più innocui, se si può usare l’espressione, sono quelli in odor di eresia, che emettono bergogliate ogni dì, per cui li riconosci subito e dopo qualche tempo neppure li senti più.
    I più subdoli e pericolosi invece, sono i lupi travestiti da buoni cristiani, la cui dottrina è impeccabile ma che cristiani non sono (qui ci vuole uno che abbia intelligenza, scriveva l’Evangelista).
    Per cui vai in una parrocchia che credi ortodossa e, dopo non aver ancora detto buongiorno, ti ritrovi escluso quando non addirittura vittima di mobbing (non sono l’unico a dirlo).
    Si incoraggiano molto pratiche devozionali, come se fossimo in un rifugio sotto le bombe e non potessimo fare altro; ma si evita accuratamente di superare lo stadio di massa diciamo così informe, in cui si trova il mondo cattolico, che in chiesa si inginocchia di fronte a Dio ma in casa si dedica a Netflix.
    Associazionismo=0
    Natalità=0
    A nulla valgono gli accorati appelli di (pochi) Cardinali e Monsignori più che esortare non possono fare.
    Di questo passo il cristianesimo in Italia sarà un ricordo sbiadito sui libri di storia, come il culto di Mitra e la rovinata grandiosità dei templi pagani.
    Che imbarazzo dover prendere esempio da chi cristiano non è:
    https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,3041.msg12188.html#msg12188

    • Daouda ha detto:

      Beh se ti preoccupa il fatto che diverremo quattro gatti non solo sei lontano dalla pace divina ma non hai ben ruminato le scritture che non puoi non conoscere.
      Sta attento che stai facendo della Fede un fatto culturale…

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Quindi è segno di profonda fede considerare con favore il fatto che il cattolicesimo quasi sparisca in Italia?

  • Valem ha detto:

    Analisi che merita più di un commento encomiabile, per lettura di Spirito ed esegesi teologica. Quel che deve far riflettere e indurre a riconoscere il tempo, è la pertinente sovrapposizione dell’ermeneutica di Tyconio e di Fatima nell’allusione ai novissimi di Ratzinger. Credo che nella profondità di questa visione-ammonizione ci sia tutta la specularita’ del presente, ragione per la quale siamo già dentro alla fine dei tempi e prossimi alla ” discessio”. Tuttavia si preferisce la speculazione all’azione, condizione che lascia intravedere la ragione per la quale nostro Signore non abbia mai scritto alcunché se non sulla sabbia, a conferma che non giova nulla sapere se dai ” segni ” non vediamo e non agiamo, agere sequitur esse, perché l’incredulita’ ci impedisce di riconoscere il tempo che viviamo.

    • Veronica Cireneo ha detto:

      Sì, vero.
      Al di là del contesto specifico, è indubbia l’indolente moda mentale:
      “va, avanti te che a me me vien da ridere e non dimenticate di adorarmi!”
      Parlano, parlano, si contraddicono e mai si decidono

      Così certa specie di teologici, che messa in naftalina già da un pezzo la loro fede, (che non si sappia, per carità) non sanno fare altro per la nostra fede che consigliarci:tachipirina e vigila attesa.

      Il resto è noto.

  • Gianfranco ha detto:

    Articolo importantissimo, forse fondamentale. Tutto da leggere, meglio se nella versione “estesa”.
    Anche se, a spiegare le dimissioni di BXVI, è più che sufficiente la estromissione del Vaticano da SWIFT, cosa che rendeva IMPOSSIBILE la sopravvivenza delle strutture ecclesiastiche. Misura che infatti fu subito revocata dopo le dimissioni.

  • Liselotte ha detto:

    Don Minutella avanguardia?

  • C.O 'Connor ha detto:

    Articolo interesantissimo.
    Da divulgare, sopratutto tra la curia.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Versione lunga o breve, sempre di illazioni si tratta.

    Ma perché non si lascia che la Divina Provvidenza segua il suo corso giorno per giorno, senza intasare la capoccia con profezie e interpretazioni di profezie?

    Cos’è questo paventare continuamente il peggio, la catastrofe, il finimondo? Questo non è vivere, è sopravvivere.

    Se TUTTO ciò che accade è sotto il beneplacito di Dio, a che tanta agitazione?

    Pax vobiscum

    • Stefano Torelli ha detto:

      Ma perché invece rifiutarsi così pervicacemente di vedere i segni dei tempi e cercare di impedire che altri lo facciano?

    • Veronica Cireneo ha detto:

      “Intasare la capoccia” È da Oscar.

    • Gianfranco ha detto:

      Bah, molto discutibile.
      Allora non si capirebbe perché la Bibbia – compreso il NT – trabocchi di profezie. Né perché la patristica trabocchi di interpretazioni di profezie.
      Serve ad evitare che il Signore ci rimproveri: “Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?”.
      Quanto a paventare (= “aver paura”) delle catastrofi, be’, è umano.

    • Gabriela Danieli ha detto:

      Gesù in un messaggio dato a Renato Baron una trentina di anni fa, riguardo i tempi futuri (attuali) così si esprimeva:

      “NON ESISTE UNA RESPONSABILITÀ MAGGIORE NELLA DIFFUSIONE E NELLA DIRAMAZIONE DEL “MALE” NELLA CHIESA E NEL MONDO, QUANTO IL “SILENZIO” E LA “DISERZIONE” DEI “BUONI”.

      E i pastori che non abbaiono di fronte al LUPO travestito d’agnello che sta sbranando il Suo Gregge…. Dio li chiama CANI MUTI❗

      Ma guai, guai, guai ai quei pastori MERCENARI E TRADITORI che, per la loro VILE E OSTINATA COMUNIONE CON L’IMPOSTORE MASSONE…. anziché col legittimo Pietro, con piena coscienza e deliberato consenso continuano a privare le pecore del Pane della Vita Eterna: il Sacro Corpo Eucaristico di Cristo‼️

      Tremenda la loro responsabilità davanti a Dio.

      Giusto Enrico? O don Enrico?

      • Daouda ha detto:

        Vi chiediamo tutti cosa abbiano fatto i fedeli di Roma e dell’ecumene sotto Libero, Onorio e Benedetto IX.

        Avranno creato una chiesa parallela? Domando eh

      • Enrico Nippo ha detto:

        Chi è Renato Baron? Uno dei tanti veggentoi che ci dicono ciò che vedono (chi vedono?) e ascoltano (da chi ascoltano?).

        Basta con questa dipendenza!

        • Gabriela Danieli ha detto:

          Signor Enrico, io non sono fra quelli che credono a tanti messaggi che girano attualmente.
          Ma credo a quelli di Fatima, di Lourdes, di Garabandal e a quelli di Maria Regina dell’amore, apparsa a S.Martino di Schio quasi quaranta anni fa, e alla quale sono consacrata.
          E posso testimoniare che ho ricevuto da Lei tante grazie e segni grandi.
          Prima di esprimere giudizi inopportuni le consiglio di leggere la biografia di Renato Baron e di ascoltare le sue parole:
          https://youtu.be/iexWQZ84i8c

        • Gabriela Danieli ha detto:

          Caro Enrico, come può constatare, le profezie che Maria Regina dell’Amore ha rivelato al veggente Renato Baron a Schio sono vere.

          https://youtu.be/xers1GBYfqs

          https://youtu.be/iexWQZ84i8c

    • Daouda ha detto:

      Le false soluzioni dei falsi fedeli al depositum fidei sono segno dei tempi tanto quanto i modernisti.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Versione breve?
    Forse c’è un errore

    • Gianfranco ha detto:

      Risultano 2534 parole contro 6723.
      C’E’ SENZ’ALTRO UN ERRORE: IL TUO!!!

      • Antonello ha detto:

        🤣🤣🤣👏👏👏

      • Veronica Cireneo ha detto:

        Buongiorno. Come mai si innervosisce?

        Sono sempre stata interessata a pochi bla, bla e a testi originali che abbiano chiaro il destinatario, lo scopo e che abbiano una direttiva concreta e coerente.

        Qui non lo vedo e quindi mi rifiuto di leggere.
        Se per lei è un problema, pazienza.

        Calma e Buona giornata

        • Marco Tosatti ha detto:

          Il testo abbreviato è stato pubblicato. prima, per un errore, era stato ripubblicato quello esteso. Scusateci.

          • Veronica Cireneo ha detto:

            Grazie per la precisazione dottor Tosatti.

            P. S. :Signor Gianfranco, molto sommessamente la invito a considerare cosa sempre poco opportuna negare o affermare con certezza alcunché.
            Escludendo la Parola di Dio, ovviamente.
            Saluti

          • Gianfranco ha detto:

            Allora Tosatti doveva ovviamente NON pubblicare il mio commento.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Non ho capito. Devo pubblicarlo o no?

          • Gianfranco ha detto:

            Eppure non mi sembra difficile:
            1 – Veronica ha detto che il nuovo articolo non era più breve del primo.
            2 – Io ho rilevato che tale l’affermazione era evidentemente falsa.
            3 – Tosatti, sapendo che Veronica aveva commentato una versione “sbagliata” dell’articolo, doveva espungere il mio rilievo, poiché esso era invece basato sulla versione “giusta”.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Mea culpa, mea culpa…

      • Veronica Cireneo ha detto:

        @ Gianfranco.
        Ognuno è responsabile di sé stesso.
        Il suo messaggio avrebbe anche potuto avere un senso, se avesse evitato la prosopopea derivante dall’uso improprio del maiuscolo urlante.
        Ma non importa. Ok, ok

        • Gianfranco ha detto:

          Hai proprio ragione. MEA CULPA (stavolta il maiuscolo ci vuole)!
          Avrebbe dovuto venirmi in mente, che potevi aver letto un’altra versione del “pezzo”. Scusami ancora.