Ratzinger, Tyconio, e Fatima: Una chiave interpretativa per la fine dei tempi.

8 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, uno studioso ci ha inviato questo breve saggio che ben volentieri offriamo alla vostra attenzione, convinti che possa essere di grande interesse. Buona lettura.

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Ratzinger, Tyconio, e Fatima: Una chiave interpretativa per la fine dei tempi

di Un’Anima Mariana

 

Non è un compito facile comprendere l’attuale crisi del male all’interno della Chiesa, che a volte può sembrare schiacciante. Benedetto XVI ha indicato che la teologia di Tyconio può aiutare la Chiesa a capire come smascherare e infine sconfiggere il male dei “falsi fratelli” che si nascondono al suo interno. Le intuizioni di Tyconio si sovrappongono in vari modi al messaggio di Fatima. Se consideriamo i commenti di Benedetto su Fatima alla luce della teologia tyconiana dei tempi finali, ci viene offerta una prospettiva unica sulla natura della Chiesa e dell’anti-Chiesa durante il loro confronto finale.

 

 

“I vescovi fanno, sotto l’apparenza di un dono della Chiesa, ciò che fa avanzare la volontà del diavolo”.

 

– Tyconio, Commento all’Apocalisse, IV secolo.

 

“L’Anticristo appartiene alla Chiesa, cresce in essa e con essa fino alla grande discessio, che dà inizio alla revelatio finale.”

 

– Joseph Ratzinger, Osservazioni sul concetto di Chiesa di Tyconio, 1956.

 

“Non è possibile che la Chiesa sopravviva se rinvia passivamente alla fine dei tempi la soluzione del conflitto che dilania il ‘corpo bipartito'”.

 

– Giorgio Agamben, Il mistero del male: Benedetto XVI e i tempi della fine, 2013.

 

 

“Un grande teologo”

 

Durante l’udienza generale di mercoledì 22 aprile 2009, Papa Benedetto XVI ha fatto un notevole riferimento a un oscuro scrittore cristiano del Nord Africa, Tyconio. Anche tra gli eruditi e gli appassionati di storia della Chiesa, il nome di Tyconio è spesso sconosciuto. Se uno studente si imbatte in un riferimento a Tyconio durante lo studio dei Padri latini, di solito lo fa di sfuggita, senza dare troppa attenzione.

 

Designando quel giorno d’aprile Tyconio come “un grande teologo”[i] – un donatista che visse una vita ascetica di preghiera nel deserto e presumibilmente morì separato dalla Chiesa cattolica[ii] – Benedetto sperava forse che almeno qualche anima, cercando di capire le perplessità della Chiesa in questi tempi, si chiedesse perché? Se nessuno ci ha fatto caso immediatamente, il Santo Padre era fiducioso che, come minimo, la sua allusione a Tyconio sarebbe servita come un segnale sufficientemente posizionato per essere individuato e compreso meglio in futuro?

 

Rivolgendosi alla folla in Piazza San Pietro, Papa Benedetto ha lasciato cadere in modo discreto indizi su e verso Tyconio, sembrando citarlo solo incidentalmente e concentrando il suo discorso su un altro scrittore della Chiesa latina relativamente oscuro, Ambrogio Autperto: “Autperto è entrato in contatto con l’interpretazione dell’Apocalisse lasciataci in eredità da Tyconio… Nel suo commento egli [Tyconio] vede l’Apocalisse soprattutto come un riflesso del mistero della Chiesa. Tyconio aveva raggiunto la convinzione che la Chiesa fosse un corpo bipartito: da un lato, dice, essa appartiene a Cristo, ma c’è un’altra parte della Chiesa che appartiene al diavolo”.[iii]

 

All’interno di queste catechesi, Benedetto XVI ha trasmesso alcuni indicatori salienti della sua comprensione della vera natura del dramma escatologico che si sta attualmente svolgendo all’interno della Chiesa. Infatti, non è esagerato dire che chi non conosce la prospettiva teologica di Tyconio sul libro dell’Apocalisse è in definitiva incapace di comprendere il pensiero e la condotta apparentemente inspiegabili di Benedetto XVI in risposta alla crisi della Chiesa nel nostro tempo.  Per Benedetto, la concezione di Tyconio di ciò che accadrà alla Chiesa nei tempi finali fornisce un importante “anello mancante” per cogliere il momento senza precedenti nell’economia della salvezza a cui il Santo Padre ritiene che la Chiesa e il mondo siano ora giunti, oltre a offrire una comprensione delle sue eccezionalmente enigmatiche “dimissioni”.

 

Già nel 1956, Joseph Ratzinger era stato incuriosito dal teologo africano del IV secolo quando, giovane sacerdote e professore in erba, elaborò e pubblicò un saggio intitolato “Osservazioni sul concetto di Chiesa di Tyconio nel ‘Liber Regularum’”.[iv] Il saggio esplora quello che Ratzinger chiama il “paradosso” di Tyconio: “il fatto che un uomo si ponga consapevolmente e volontariamente al di fuori di ogni concreta communione ecclesiale pur continuando a voler rimanere cristiano, e crede di appartenere alla vera Chiesa.”[v] Così, quando ha pronunciato il suo discorso all’udienza del 2009, Benedetto XVI aveva investito ben oltre mezzo secolo di riflessione sulla percezione di Tyconio del destino della Chiesa nell’era dell’Apocalisse (i “tempi della fine”). Non si può fare a meno di supporre che il secondo fine di Benedetto nel mettere in evidenza questo “grande teologo” fosse proprio quello di invitare i suoi ascoltatori a entrare nella visione del mondo escatologico di Tyconio, attraverso l’esame della sua principale opera esistente, l’Esposizione dell’Apocalisse.

 

“Bruna sono ma bella” – I falsi fratelli dentro la Chiesa

 

L’Esposizione di Tyconio, scritta intorno al 390 d.C., fu il primo commento di questo tipo all’ultimo libro della Sacra Scrittura, un commento che “ha plasmato la ricezione e l’interpretazione latina dell’Apocalisse per i successivi ottocento anni”.[vi]  Nell’Esposizione, Tyconio postula che “ci sono due città nel mondo, una di Dio e una del diavolo, una proveniente dall’abisso, l’altra dal cielo”.[vii]  Tuttavia, Tyconio non considera il mondo come nettamente o vistosamente segregato in queste due parti evidenti. Piuttosto, osserva che esiste un’ulteriore biforcazione: “anche il popolo del diavolo è diviso in due parti, che combattono contro una sola”. Per questo motivo, la Chiesa è chiamata “terza parte”, i falsi fratelli un altro terzo e il mondo pagano un terzo”.[viii]  Un’ulteriore prova di questa duplice composizione del popolo del diavolo si ha quando Tyconio designa la città del diavolo come Babilonia. “Babilonia… è il male”, scrive Tyconio, “sia nei pagani che nei falsi fratelli”.[ix]  Per Tyconio, la città del diavolo esiste sia fuori dalla Chiesa che dentro la Chiesa, non solo tra i pagani ma anche tra i cristiani impostori.

 

Riferendosi ai “falsi fratelli”, Tyconio parla in senso biblico, seguendo l’esempio di San Paolo[x] e di San Giovanni.[xi]  Tyconio si riferisce quindi a una misteriosa presenza del male all’interno della storia della salvezza che si riscontra in tutta la Sacra Scrittura e culmina nella struttura bipartita della Chiesa: essa è costituita da due corpi distinti che coesistono nella stessa istituzione visibile pur essendo diametralmente opposti l’uno all’altro.

 

Come nota David Robinson, autore dell’introduzione alla traduzione inglese dell’Esposizione di Tyconio: “Per Tyconio… ci sono una parte sinistra e una parte destra nel corpo del Signore. La Chiesa è allo stesso tempo nera e bella, buona e cattiva, nemica e amata”.[xii]  Nelle sue stesse parole, Tyconio esprime questa convinzione in vari modi: “nell’unico corpo ci sono due parti: una perseverante, l’altra trasgressiva”;[xiii] “i buoni sono mescolati ai cattivi nella chiesa fino alla fine dei tempi”;[xiv] “la chiesa non vomiterà ogni persona malvagia, ma [solo] alcune, allo scopo di mostrare al mondo come sarà l’ultima persecuzione. Ma con una sola mente tollera gli altri. Sebbene spiritualmente siano fuori, tuttavia sembrano essere attivi all’interno”;[xv]”nella chiesa ci sono due edifici, uno [costruito] sulla roccia, un altro sulla sabbia”;[xvi] “si tratta di coloro che sembrano essere nella chiesa, ma in realtà sono fuori”;[xvii] “i falsi fratelli che, avendo rifiutato Cristo, lo confessano con la bocca ma con le loro azioni dicono: Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”;[xviii] e “la bestemmia non è solo nei re del mondo, dai quali sono condannati quelli che sono dentro [la Chiesa], ma è anche in quelli che sono dentro”.[xix]

 

Tyconio percepisce questa tipologia bipartita dall’inizio della Bibbia fino alla fine: in Caino e Abele; nei figli di Noè (Sem e Jafet sono benedetti mentre Cam è maledetto); in Ismaele e Isacco; in Esaù e Giacobbe; nei regni di Giuda e Israele. Il modello è presente nei Dodici Apostoli, tra i quali c’è un diavolo (Giuda).[xx]  Gesù vi allude spesso nella sua predicazione: la zizzania e il grano;[xxi] la rete gettata in mare che raccoglie pesci di ogni tipo, buoni e cattivi;[xxii] le dieci vergini, di cui cinque stolte e cinque sagge;[xxiii] le pecore e le capre.[xxiv]  Nel libro dell’Apocalisse questo costrutto teologico è prevalente nei pronunciamenti angelici rivolti a ciascuna delle sette Chiese, che segnalano la presenza di un elemento empio all’interno della Chiesa.[xxv]

 

Il continuo scontro della Chiesa con il diavolo è il tema centrale del commento di Tyconio, che tuttavia si preoccupa in modo particolare della guerra che si combatte all’interno della Chiesa. Robinson offre ancora una volta un’intuizione che colpisce se considerata nel contesto dell’attuale crisi della Chiesa: “La preoccupazione principale di Tyconio è il conflitto storico e spirituale tra il corpo del Signore (la Chiesa) e il corpo del diavolo, che Tyconio chiama spesso corpo nemico. Il termine “anti-Chiesa” è una denominazione appropriata per il corpo del diavolo, perché il suo corpo si maschera da Chiesa. Per esempio, Tyconio nota che sia la Sposa di Cristo che la meretrice di Babilonia sono adornate con oro, argento e pietre preziose. Il corpo del diavolo imita il corpo santo del Signore, in modo che si possa essere ingannati dalla somiglianza dello splendore”.[xxvi]

 

Tyconio identifica questo corpo nemico che si camuffa con gli ornamenti esteriori della Chiesa usando due termini biblici che considera intercambiabili: il “mistero dell’iniquità”[xxvii] e l'”abominio della desolazione”.[xxviii]  Secondo Tyconio, questa entità iniqua, abominevole e avversa sarà pienamente rivelata solo al momento di quella che Tyconio chiama la grande discessio, il termine latino usato da San Girolamo nella sua traduzione di 2 Tessalonicesi 2:3 per ciò che San Paolo chiama ἀποστασία in greco: “Ne quis vos seducat ullo modo quoniam nisi venerit discessio primum et revelatus fuerit homo peccati filius perditionis – Nessuno vi inganni con alcun mezzo: perché se non viene prima la [discessio] e non si rivela l’uomo del peccato, il figlio della perdizione”. ” Molte traduzioni inglesi rendono questa parola come “apostasia” o “rivolta”. Il termine latino ha chiaramente il senso di una “caduta” o “separazione”. È solo al momento della “caduta” che la condizione bipartita del mondo – due città, una di Dio e una del diavolo – sarà completamente messa a nudo e mostrata in quella che sarà in realtà una divisione “tripartita” – la vera Chiesa, la falsa Chiesa e il mondo pagano. Tyconio spiega che: “Prima che avvenga la “caduta”, tutti sono considerati il popolo di Dio. Quando la “caduta” sarà avvenuta, allora apparirà la terza parte del popolo di Dio”,[xxix]”perché dopo l’unità ci sarà un’altra separazione nell’ultima contesa”.[xxx]

 

Per Tyconio, è solo quando si verifica la “grande discessio” che la distinzione tra la vera Chiesa e la falsa Chiesa viene finalmente resa manifesta. “Solo nella discessio sarà rivelato il vero popolo di Dio, la parte giusta del corpo del Signore”.  Commentando Apocalisse 8:12, che recita: “E il quarto angelo suonò una tromba e una terza parte del sole, una terza parte della luna e una terza parte delle stelle furono colpite, in modo che una terza parte di esse si oscurasse e una terza parte del giorno apparisse come notte”, Tyconio scrive:

Il sole, la luna e le stelle sono la Chiesa, la cui terza parte fu colpita. ‘Terza’ è una designazione, non una quantità. Infatti, nella Chiesa ci sono due parti, una del giorno e l’altra della notte… Per questo motivo è stata colpita, affinché sia evidente quale sia la terza parte del giorno e la terza parte della notte, quale sia la parte di Cristo e quale quella del diavolo. Egli [l’apostolo Giovanni] non ha detto: “fu colpito e si oscurò”, ma “perché si oscurasse e apparisse,” poiché non appariva come [notte nel momento in cui] fu colpito. Ma fu colpita, cioè consegnata ai suoi desideri, per questo [scopo]: che, man mano che i loro peccati diventavano più abbondanti ed estremi, sarebbe stata rivelata a tempo debito.[xxxi]

 

Riassumendo: Tyconio sostiene che ci sono due città nel mondo, una di Dio e l’altra del diavolo, e a volte parla di entrambe le città come se fossero bipartite. Tuttavia, Tyconio non divide l’umanità in quattro parti. Come già detto, egli immagina che l’umanità sia solo tripartita. Questo perché parla dei “falsi fratelli” (una delle tre parti) che rientrano in entrambe le categorie in tempi diversi. I falsi fratelli sembrano far parte della città di Dio, che è la Chiesa, ma in realtà appartengono al diavolo.  Abitano spiritualmente la città di Babilonia, anche se non è riconoscibile esteriormente. Solo quando la Chiesa sarà “colpita”[xxxii] a causa della discessio – la grande “caduta” o “apostasia” – i “falsi fratelli” saranno pienamente “smascherati” e “scoperti” (il significato originale della parola greca apokalyptein). Solo allora la vera Chiesa e la falsa Chiesa si distingueranno finalmente in modo evidente.

 

I Veri Credenti Usciranno Dalla Chiesa

 

Tyconio afferma poi quello che è probabilmente il dettaglio più sorprendente di tutto il suo commento. Dichiara che la “discessio” dei tempi finali avverrà in un modo che inverte completamente la comprensione convenzionale del termine.

 

I cristiani fedeli di solito presumono che la “caduta” – la “separazione”, la “partenza” – sarà provocata da frotte di persone che “lasciano” la Chiesa, un esodo massiccio di non credenti. La definizione di “apostasia” nel Catechismo della Chiesa Cattolica – “un ripudio totale della fede cristiana” – trasmette chiaramente questa idea.

 

Per Tyconio, invece, è vero il contrario. Tyconio comprende che la grande “caduta” dei tempi finali non sarà causata da persone infedeli che lasceranno la Sposa di Cristo, ma piuttosto dalla Sposa di Cristo che si allontanerà da coloro che sono infedeli al suo interno. In altre parole, per Tyconio, non saranno gli infedeli ad “allontanarsi”, ma piuttosto i veri credenti, che si allontaneranno dal male all’interno della Chiesa. Un’inversione paradossale.

 

Per Tyconio, è il nuovo Israele che deve partire per il suo nuovo Esodo. La vera Chiesa stessa realizzerà la grande apostasia come via di salvezza[xxxiii] dai suoi nemici. In un certo senso, la vera Chiesa costringerà l’apostasia alla luce, perché il corpo del diavolo, presente nei falsi fratelli che abitano la Chiesa, è già, ed è sempre stato, apostata. Questo fatto è stato solo nascosto.

 

Esponendo l’Apocalisse 16,19, che inizia con “E la grande città fu divisa in tre parti”, Tyconio afferma: Questa grande città è l’insieme degli uomini, tutti quelli che sono sotto il cielo, che saranno divisi in tre parti quando la Chiesa sarà divisa, con il risultato che una parte sarà costituita dai pagani, un’altra dall'”abominio della desolazione” e una terza dalla Chiesa, che sarà uscita di mezzo a lei” [corsivo mio].[xxxiv]  E ancora, commentando Apocalisse 18, 4 – “E udii un’altra voce dal cielo che diceva: Uscite da lei, popolo mio, per non partecipare ai suoi peccati e per non essere colpiti dalle sue piaghe”, Tyconio scrive: “Qui egli [l’apostolo Giovanni] mostra più compiutamente che Babilonia è costituita da due parti distinte, esterna e interna, dalle quali anche il popolo santo, dopo essere stato chiaramente avvertito da Dio, uscirà”.[xxxv]

 

Come scrive Antonio Socci nella sua analisi della teologia di Tyconio: “La parola latina discessio significa separazione o divisione, cioè una grande fenditura o taglio in due. Ha anche il senso di ritiro”.[xxxvi]  Questo ritiro è palesemente ciò che Tyconio deduce dalle rivelazioni fatte dagli angeli di Dio a San Giovanni Apostolo – che la separazione sarà il risultato di un ritiro. La Sposa mistica di Cristo si sottrarrà al “mistero dell’iniquità”, proprio per smascherare il male velato in lei e poterlo poi sconfiggere. “Nella persecuzione finale, il “mistero dell’iniquità”, che era stato trattenuto e nascosto all’interno della Chiesa, uscirà e sarà rivelato”.[xxxvii]  Questo mistero di iniquità raggiungerà il suo apice e si incarnerà nella figura dell’Anticristo, come spiega Tyconio: “È necessario che l’Anticristo sia rivelato in tutto il mondo, e che allo stesso modo sia sconfitto ovunque dalla Chiesa… Ma ora è nascosto nella Chiesa”.[xxxviii]

 

Come conseguenza del fatto che la vera Chiesa si stacca dall’anti-Chiesa, Tyconio sostiene che il Corpo di Cristo, a tutti gli effetti, attiverà e darà inizio alla propria passione. Scrive Tyconio: “Prima che avvenga la “caduta” [2 Tess 2,3], tutti sono considerati popolo di Dio. Quando la ‘caduta’ sarà avvenuta, allora apparirà la terza parte del popolo di Dio”.[xxxix] Robinson commenta: “I santi resisteranno e predicheranno fedelmente la Parola di Dio, e i falsi fratelli saranno smascherati quando si rivolgeranno e perseguiteranno la chiesa: ‘quelli in combutta con il diavolo, pur dicendo di essere cristiani, combatteranno contro la chiesa’”.[xl]  Robinson conclude quindi che: “la persecuzione rivela finalmente e completamente l’identità dei santi e dei falsi fratelli”.[xli]

 

Lo strumento scelto da Satana: i vescovi

 

A questo punto viene spontaneo chiedersi: al momento dell’apostasia predestinata, i fedeli riconosceranno immediatamente i falsi fratelli per quello che sono e interromperanno l’affiliazione con loro, oppure i veri credenti saranno convinti a rimanere in associazione con gli impostori, ascoltandoli e seguendo la loro guida?  Come faranno i falsi fratelli a ingannare le persone e a farle fidare della loro guida? Su questo punto Tyconio è inequivocabilmente categorico: questi falsi fratelli si trovano spesso tra i dirigenti della Chiesa, i vescovi.

 

Nel denunciare l’ipocrisia dei vescovi, Tyconio dà conto della “seconda bestia” introdotta in Apocalisse 13:11: E vidi un’altra bestia che usciva dal paese. Aveva due corna simili a quelle di un agnello e parlava come un serpente.  Tyconio declama:

 

Un agnello va avanti dopo che un serpente gli ha inserito di nascosto il suo veleno. Infatti, se parlasse apertamente come un serpente, non sarebbe simile a un agnello. Ora si traveste da agnello e con questo [travestimento] attacca un agnello sicuro. Parla a nome di Dio e con questo [travestimento] allontana dalla via della verità coloro che cercano Dio. Per questo il Signore ha detto: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci”.[xlii]

 

Tyconio conclude questo passo con una delle sue osservazioni più incisive: “I vescovi fanno, sotto l’apparenza di un dono della Chiesa, ciò che fa avanzare la volontà del diavolo”.[xliii]  I vescovi offrono alla bestia la parvenza di un agnello, mentre lui li usa come portavoce del suo programma.

 

In un altro passo, l’Apocalisse di San Giovanni prosegue: “E vidi tre spiriti immondi [uscire] dalla bocca del drago, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta”.[xliv]  Tyconio osserva: “Perché il drago, cioè il diavolo, e la bestia, il corpo del diavolo, e i falsi profeti, cioè i vescovi del corpo del diavolo, sono un solo spirito”.[xlv] Inoltre, Tyconio dichiara che “il trono della bestia è la sua chiesa”,[xlvi] a causa dei vescovi traditori che saranno sotto il suo controllo. Questi vescovi traditori daranno forma al corpo del diavolo – la falsa chiesa – anche dopo che la vera Chiesa se ne sarà distaccata.

 

La Passione della Chiesa

 

Una volta attuata l’apostasia, però, la Sposa di Cristo (la vera Chiesa) si troverà a combattere non solo i falsi fratelli, ma anche il mondo pagano, che si sarà unito ai falsi fratelli in un fronte demoniaco apertamente unito: “a tutto il corpo del diavolo è stato permesso da Dio”.[xlvii]  Tuttavia, nella mente di Tyconio non ci sono dubbi sull’esito finale per la Chiesa: “l’ultima persecuzione la purificherà fino alla settima tromba”, che segnerà “la venuta del Signore”.[xlviii]  Quella sarà “la Chiesa del tempo futuro quando, con i malvagi già separati dal mezzo, solo i buoni regneranno con Cristo”.[xlix]  Perciò, Tyconio è certo che “la Chiesa degli ultimi tempi, sia nei suoi vescovi che nel suo popolo, non è in alcun modo in grado di perire”.[l]  Anche se sarà perseguitata, come il suo Sposo, e sembrerà persino sconfitta, non potrà essere distrutta in modo permanente. Essa partecipa alla vita divina dello Sposo. Inoltre, avrà la meglio sull’Anticristo e alla fine sconfiggerà la falsa Chiesa. Tuttavia, Tyconio non si faceva illusioni sulla gravità del conflitto finale. In quella che potrebbe essere la sezione più lucida e incontaminata di tutta la sua esposizione, nel tracciare il parallelo tra Cristo e la sua Chiesa, Tyconio sottolinea la loro interconnessione:

 

Ciò che il capo ha sofferto una volta, ora lo soffre attraverso le sue membra, poiché si è rivestito della sua chiesa; e la chiesa viene uccisa ogni giorno per Cristo, affinché viva con lui per sempre. Nessuno deve pensare che solo gli apostoli siano morti per Cristo e che ora il martirio sia cessato e che i persecutori non siano nella Chiesa. È infatti necessario che il Figlio dell’uomo vada sempre “a Gerusalemme… per soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, ed essere ucciso, e risorgere dopo tre giorni”.[li]

 

Così, in quella persecuzione culminante, quando i falsi fratelli e il mondo pagano attaccheranno senza sosta la Chiesa, la commistione di sofferenze tra Gesù e il suo Corpo mistico e la sua Sposa raggiungerà il suo apice: “In lei il Signore completa ciò che ha iniziato. Perciò in lei riceve ciò che ha dato, e in lei viene incoronato colui che egli incorona. Infatti, non c’è nulla che egli faccia o abbia senza il suo corpo”.[lii]  Gesù ha dato la vita per la sua sposa, la Chiesa. Nei tempi finali, essa si donerà per Lui in un modo mai visto prima. Così come Gesù ha glorificato suo Padre attraverso la sua offerta di sé, e così anche suo Padre lo ha glorificato con la gloria che suo Figlio aveva con sé prima dell’inizio del mondo,[liii] così anche, a quel tempo, l’offerta finale di sé della Chiesa sarà il suo momento di coronamento di donarsi completamente per Cristo, e Lui a sua volta la incoronerà. Lui e la sua sposa saranno allora perfettamente uniti nel loro reciproco dono di sé.

 

Tyconio, Fatima, e la grande apostasia

 

Alla luce della teologia tyconiana, i vari commenti di Benedetto XVI sul significato del messaggio di Fatima assumono un nuovo significato. Diventa evidente che Benedetto XVI comprende il messaggio di Fatima nel contesto dell’affermazione di Tyconio secondo cui il male più grande per la Chiesa nei tempi finali è il male nascosto dentro di lei.

 

Durante il pellegrinaggio di Benedetto XVI a Fatima nel maggio 2010, un giornalista chiese al Santo Padre:

 

Santità, quale significato hanno oggi per noi le Apparizioni di Fatima? E quando Lei presentò il testo del terzo segreto nella Sala Stampa Vaticana, nel giugno 2000, c’erano diversi di noi e altri colleghi di allora, Le fu chiesto se il messaggio poteva essere esteso, al di là dell’attentato a Giovanni Paolo II, anche alle altre sofferenze dei Papi. E’ possibile, secondo Lei, inquadrare anche in quella visione le sofferenze della Chiesa di oggi?[liv]

 

Considerando che la Santa Sede aveva sostanzialmente chiuso la porta al Terzo Segreto di Fatima, la risposta di Benedetto è stata a dir poco stupefacente. Ora può anche essere percepita come “ticoniana”:

 

. . . [O]ltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa sarebbe stata sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo. . . . Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa . . . .”[lv]

 

Affermando che la visione del Papa sofferente “può” riferirsi a Giovanni Paolo II “in primo luogo”, Benedetto implica che la visione si riferisce a un altro Papa, o almeno che non è limitata al solo Giovanni Paolo II. Inoltre, se ciò che è stato mostrato ai bambini riguarda ancora “il futuro della Chiesa”, allora lo svolgimento del Terzo Segreto non è assolutamente finito. Piuttosto, gli eventi che il Terzo Segreto indica “man mano si sviluppano e si mostrano”.

 

L’affermazione di Benedetto più carica dal punto di vista teologico, tuttavia, è stato il suo commento sulla visione che designa una passione della Chiesa. Secondo la valutazione di Benedetto, la rivelazione ai tre giovani bambini di Fatima riguardava principalmente quella passione – le prossime sofferenze della Chiesa, che devono ancora manifestarsi e che si “rifletteranno nella persona del Papa”. E da dove nasceranno gli attacchi che porteranno a questa passione? Ha affermato: “Proprio dall’interno della Chiesa”.

 

Oltre a queste osservazioni del 2010, anche i commenti del cardinale Ratzinger in un’intervista del 1984 alla rivista Jesus sono pieni di importanza:

 

Intervistatore: “Cardinale Ratzinger, ha letto quello che viene chiamato il Terzo Segreto di Fatima: cioè quello che Suor Lucia aveva inviato a Papa Giovanni XXIII e che quest’ultimo non volle rendere noto e consegnò agli archivi vaticani?”.

 

Ratzinger: “Sì, l’ho letto”.

 

Intervistatore: “Perché non è stata rivelata?”.

 

Ratzinger: “Perché, secondo il giudizio dei Papi, non aggiunge nulla (letteralmente: ‘nulla di diverso’) a ciò che un cristiano deve sapere riguardo a ciò che deriva dalla Rivelazione: cioè un appello radicale alla conversione; l’importanza assoluta della storia; i pericoli che minacciano la fede e la vita del cristiano, e quindi del mondo. E poi l’importanza dei “novissimi” (gli ultimi eventi alla fine dei tempi). Se non viene reso pubblico – almeno per il momento – è per evitare che la profezia religiosa venga scambiata per una ricerca del sensazionale (letteralmente: “del sensazionalismo”). Ma le cose contenute in questo ‘Terzo Segreto’ corrispondono a ciò che è stato annunciato nella Scrittura e che è stato ripetuto in molte altre apparizioni mariane, prima fra tutte quella di Fatima per ciò che è già noto del suo messaggio”.[lvi]

 

Analizzando i commenti di Ratzinger, un autore sostiene che:

 

Quando il cardinale Ratzinger ha parlato dei pericoli per la fede e la vita del cristiano, ha fatto riferimento ad altre apparizioni mariane e alla Sacra Scrittura: ciò che è contenuto nel Terzo Segreto corrisponde alla Scrittura. Corrisponde anche a ciò che è stato menzionato più volte in molte altre apparizioni mariane.

 

Riferendosi alle Scritture, ha specificato i testi escatologici della Scrittura quando ha usato questa frase in italiano, i novissimi. Alcuni hanno cercato di sostenere, in modo poco sincero, che quando si parla di “i novissimi” si parla di morte, giudizio, paradiso e inferno – le quattro cose ultime. Ma non è assolutamente questo ciò di cui parlava il cardinale Ratzinger; non è assolutamente questo ciò di cui parlava la Madonna. Se vogliamo conoscere le quattro cose ultime, basta consultare il catechismo; lì è esposto molto chiaramente. La Madonna non è scesa dal cielo per impartire una semplice lezione di catechismo.

 

Quando il Cardinale parlava di “i novissimi”, si riferiva a ciò che il profeta Daniele aveva detto che sarebbe avvenuto alla fine. Si riferiva ai tempi finali – le ultime cose; o come diremmo in greco, eschata. Le cose escatologiche, i testi escatologici della Scrittura. Questo è il Terzo Segreto…”.[lvii]

 

Valutando altri messaggi della Beata Vergine Maria provenienti da luoghi di apparizione approvati dalla Chiesa, si è portati a concordare in modo convincente con questo autore. Inoltre, due cardinali che hanno letto personalmente il Terzo Segreto offrono ulteriore credito a questo punto di vista. In primo luogo, il cardinale Oddi, amico personale di Papa Giovanni XXIII, che aveva discusso con lui del segreto, ha dichiarato in una testimonianza a un giornalista italiano nel 1990: “Questo [il Terzo Segreto] non ha nulla a che fare con Gorbaciov. La Beata Vergine ci stava mettendo in guardia contro l’apostasia nella Chiesa”.[lviii]   In secondo luogo, il cardinale Ciappi, teologo personale dei papi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, in una comunicazione a un certo professor Baumgartner a Salisburgo, ha rivelato: “Nel Terzo Segreto si predice, tra l’altro, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dall’alto”.[lix]

 

Alberto Cosmedo Amaral, vescovo di Fatima dal 1972 al 1993, ha fatto un cenno nella stessa direzione – quella dell’apostasia – quando ha attestato in una sessione di domande e risposte all’Università Tecnica di Vienna nel 1984:

 

Il Segreto di Fatima non parla né di bombe atomiche, né di testate nucleari, né di missili Pershing, né di SS-20. Il suo contenuto riguarda solo la nostra fede. Identificare il Segreto con annunci catastrofici o con un olocausto nucleare significa deformare il significato del messaggio. La perdita di fede di un continente è peggiore dell’annientamento di una nazione; ed è vero che la fede diminuisce continuamente in Europa.[lx]

 

A conferma di questa prospettiva, p. Gabriele Amorth, l’ex esorcista capo di Roma, che ha conosciuto personalmente Padre Pio per ventisei anni, ha fatto una verifica quasi identica, che ha attribuito al grande santo cappuccino e straordinario mistico. Ecco un segmento del suo scambio con lo scrittore spagnolo José María Zavala, durante un’intervista del 2011:

 

“Mi perdoni se insisto sul Terzo Segreto di Fatima: Padre Pio lo ha messo in relazione con la perdita della fede nella Chiesa?”.

 

  1. Gabriele aggrotta la fronte e sporge il mento. Sembra molto colpito.

 

“In effetti”, afferma, “un giorno Padre Pio mi disse molto addolorato: ‘Sai, Gabriele? È Satana che è stato introdotto nel seno della Chiesa e tra pochissimo tempo arriverà a governare una Chiesa falsa”.

 

“Oh mio Dio! Una specie di Anticristo! Quando ti ha profetizzato questo?”. Io [Zavala] chiedo.

 

“Deve essere stato intorno al 1960, visto che allora ero già sacerdote”.

 

“Fu per questo che Giovanni XXIII ebbe un tale panico riguardo alla pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima, affinché la gente non pensasse che lui fosse l’antipapa o quello che era…?”.

 

Un lieve ma consapevole sorriso arriccia le labbra di padre Amorth.

 

“Padre Pio le ha detto qualcos’altro sulle catastrofi future: terremoti, inondazioni, guerre, epidemie, fame…? Ha alluso alle stesse piaghe profetizzate nelle Sacre Scritture?”.

 

“A lui non importava nulla del genere, per quanto terrificanti si rivelassero, tranne la grande apostasia all’interno della Chiesa. Questa era la questione che lo tormentava veramente e per la quale pregava e offriva gran parte della sua sofferenza, crocifissa per amore”.

 

“Il terzo segreto di Fatima?”.

 

“Esattamente”.[lxi]

 

Cronologicamente e teologicamente, cosa c’entra la “grande apostasia” con “i novissimi” a cui si riferiva Ratzinger? È il loro cardine. San Paolo afferma nella sua Seconda Lettera ai Tessalonicesi che la grande apostasia è l’evento scatenante dell’inizio delle “ultime cose”, quello che apre la porta all’avvento del “figlio della perdizione”/”l’impotente”/”l’Anticristo”.[lxii]  Una volta messo in moto, non si può più tornare indietro. Il mondo e l’umanità intera saranno entrati in rotta di collisione con il destino.

 

Le dimissioni e “un Vescovo vestito di bianco”

 

Consideriamo quindi almeno alcuni degli elementi che Papa Benedetto XVI aveva davanti di lui. Come cardinale, Joseph Ratzinger aveva già attestato che il Terzo Segreto di Fatima riguarda “le ultime cose” e molteplici fonti attendibili hanno confermato che si riferisce specificamente alla grande apostasia. Se Benedetto accetta l’interpretazione di Tyconio su come inizia l’apostasia e opera da questo punto di vista, ciò non potrebbe forse far luce sulle sue bizzarre e controverse “dimissioni”? La sua decisione di “farsi da parte” nel 2013 potrebbe essere il risultato di aver decifrato il Terzo Segreto da una prospettiva del tutto singolare, influenzata dal suo studio di Tyconio? Vede la teologia di Tyconio come inestricabilmente intrecciata con il messaggio di Maria a Fatima? E, se così fosse, si è reso conto che, come Papa, ha dovuto avviare il “ritiro” della vera Chiesa da quella falsa per inaugurare la grande apostasia e iniziare l’esposizione dei falsi fratelli che si sono infiltrati nella Chiesa ai massimi livelli?

 

Con queste domande in mente, rivediamo la parte del Terzo Segreto (trascritta da Suor Lucia stessa) che riguarda il Papa:

 

“E vedemmo in una luce immensa che è Dio: ‘qualcosa di simile a come le persone appaiono in uno specchio quando vi passano davanti’ un Vescovo vestito di bianco – ‘avemmo l’impressione che fosse il Santo Padre’. Altri Vescovi, Sacerdoti, uomini e donne religiosi salivano su una montagna scoscesa, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi sbozzati come di un albero di sughero con la corteccia; prima di arrivarci il Santo Padre passò attraverso una grande città per metà in rovina e per metà tremante con passo fermo, afflitto dal dolore e dal dispiacere, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava sul suo cammino”.[lxiii]

 

Riflettendo sulla visione di suor Lucia, Antonio Socci propone che il “vescovo vestito di bianco” e il “Santo Padre” siano in realtà due persone distinte. Egli chiede provocatoriamente: “Il ‘segreto’ che ha al centro due figure – il ‘vescovo vestito di bianco’ e un vecchio papa – ci parla del presente? Chi sono queste due figure?”.[lxiv]  Inoltre, Socci nota uno sviluppo davvero sorprendente: “Il 12 maggio 2017, a Fatima, è stato lo stesso Papa Bergoglio a dire di essere ‘il vescovo vestito di bianco’.[lxv]

 

L’idea che la visione si riferisca a due persone distinte non è implausibile.  Suor Lucia stessa fornisce un duplice chiarimento sull’identità del “vescovo vestito di bianco”. Ha persino messo le sue osservazioni descrittive tra virgolette per delimitarle. Il documento originale portoghese utilizza due serie di virgolette (utilizzate anche nella traduzione inglese di cui sopra) subito prima di parlare del “vescovo vestito di bianco” e subito dopo.

 

In primo luogo, suor Lucia dice che lei e le sue due giovani compagne hanno visto l’aspetto del “vescovo” come “qualcosa di simile a come le persone appaiono in uno specchio quando vi passano davanti”. Poi dice: “Abbiamo avuto l’impressione che fosse il Santo Padre”. Ma più avanti nel documento parla inequivocabilmente del “Santo Padre”.

 

A sostegno della tesi secondo cui la visione indica due persone diverse, si può sostenere che i bambini di Fatima non erano sicuri di chi fosse il vescovo vestito di bianco. I bambini di un paesino sperduto del Portogallo non avrebbero mai guardato qualcuno vestito di bianco e pensato che fosse un vescovo. I bambini cattolici di un piccolo villaggio europeo all’inizio del XX secolo conoscevano un solo leader della Chiesa vestito di bianco: il Papa. Inoltre, se avessero pensato che la persona vestita di bianco che avevano visto fosse il Papa, Lucia non si sarebbe semplicemente riferita a lui come tale fin dall’inizio? È inspiegabile che lo descriva come “un vescovo vestito di bianco”, a meno che, in realtà, ai bambini non sia stato dato di sapere, o di intuire, che l’individuo che hanno visto era solo un vescovo vestito di bianco. Più avanti nella stessa testimonianza, quando Lucia indica di aver visto “il Santo Padre”, non ha esitazioni su chi sta vedendo e sulla veridicità della sua affermazione. Se si trattasse dello stesso individuo, suor Lucia non avrebbe continuato a riferirsi a lui come al “vescovo in bianco”? Suor Lucia è sempre stata estremamente attenta ai dettagli e a riferire esattamente ciò che la Vergine le aveva rivelato. Sarebbe stato molto semplice per lei continuare a riferirsi al “vescovo in bianco” se si fosse trattato della stessa persona. Ma non lo fece. Le sue parole chiariscono che ci sono due persone distinte: il “vescovo vestito di bianco” e il “Santo Padre”.

 

Benedetto XVI ha avuto la lungimiranza di comprendere che il suo apparente successore sarebbe stato il vescovo vestito di bianco, molto prima che Bergoglio fosse “eletto”? Benedetto aveva compreso, con largo anticipo, quello che Socci avrebbe un giorno ipotizzato come il significato del Terzo Segreto? È stato il primo Papa a comprendere che il Terzo Segreto denota un vero Papa e uno falso – un Papa apparente che in realtà è solo un vescovo vestito di bianco – che era ciò che Suor Lucia stava cercando di dire (e naturalmente anche la Beata Vergine) fin dall’inizio?

 

Benedetto conosceva bene il quadro della teologia dei tempi finali di Tyconio. Sapeva che “dopo l’unità ci sarà un’altra separazione nell’ultima contesa”.[lxvi] Sapeva anche che “il popolo santo, dopo essere stato chiaramente avvertito da Dio, uscirà”[lxvii] dalla falsa Chiesa, causando la “grande discessio”. All’interno di una tale comprensione dell'”ecclesiologia escatologica” – ciò che deve accadere alla Chiesa nei tempi finali – le due figure descritte da suor Lucia avrebbero assunto un significato unico nella mente acutamente teologica di Joseph Ratzinger.

 

Sembra abbastanza probabile che a un certo punto Papa Benedetto XVI abbia constatato la sovrapposizione e l’intersezione del messaggio di Fatima e della teologia di Tyconio e, così facendo, si sia reso conto della propria sconcertante e monumentale missione – che era stato chiamato, come Abramo, a partire con fede, “senza sapere dove sarebbe andato”.[lxviii]  Prendere la Chiesa, come Abramo prese Isacco, e prepararsi a offrirla in olocausto.[lxix]  Affinché “da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte”,[lxx] nascessero un giorno numerosi discendenti grazie alla fede di Benedetto. Un passo che poteva essere fatto solo per una chiamata diretta e personale di Dio. Un passo che non avrebbe avuto senso se considerato in termini di calcolo umano o di prudenza mondana. Ma un passo che avrebbe dato inizio a un nuovo Esodo per il nuovo Israele nell’ora della sua “ultima Pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione”.[lxxi]

 

Nessun fedele cattolico oserebbe fare un tale passo di separazione, di allontanamento da quella che sembra essere la vera Chiesa, a meno che non stia seguendo il successore di Pietro. Non ci potrebbe essere nessuna separazione definitiva, nessuna “grande discessio” della vera Chiesa da quella falsa se Pietro stesso non facesse un passo di fede, guidato dallo Spirito Santo.[lxxii]

 

Allo stesso modo, se la falsa Chiesa dovesse essere “perfezionata” nella sua iniquità, avrebbe bisogno del suo proprio falso sovrano, come predetto da Padre Pio, al momento della grande discessio. Un falso papa. Uno che sembra essere un papa ma in realtà è solo un vescovo, tratto dal gruppo di vescovi che, secondo le parole di Tyconio, “fanno, sotto l’apparenza di un dono della Chiesa, ciò che avanza la volontà del diavolo”.[lxxiii] Una contraffazione della vera Chiesa, ma solo un’illusione, qualcosa che si vede “come in uno specchio” – a cui è stato permesso di avere il potere di ingannare il mondo intero, e quasi tutta la Chiesa, per esporre e rivelare il “mistero dell’iniquità” nascosto all’interno della Chiesa che ora deve essere definitivamente distrutto da una liberazione che Dio stesso provvederà.[lxxiv]

 

Il venerabile Fulton Sheen descrisse l’imminente anti-Chiesa con inquietante precisione già nel 1948:

 

[L’Anticristo] avrà un grande segreto che non rivelerà a nessuno: non crederà in Dio. Poiché la sua religione sarà una fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti. Istituirà una contro-chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma al contrario e svuotata del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anticristo che in tutto e per tutto assomiglierà al corpo mistico di Cristo. . . .[lxxv]

 

Le dichiarazioni profetiche di Sheen risuonano con il discorso pronunciato dal cardinale Karol Wojtyla, il futuro Papa Giovanni Paolo II, nel suo intervento al Congresso Eucaristico di Philadelphia, in Pennsylvania, nel 1976:

 

Ci troviamo ora di fronte al più grande confronto storico che l’umanità abbia mai vissuto. Non credo che l’ampia cerchia della società americana, o l’intera ampia cerchia della comunità cristiana se ne rendano pienamente conto. Siamo di fronte al confronto finale tra la Chiesa e l’anti-Chiesa, tra il Vangelo e l’anti-Vangelo, tra Cristo e l’Anticristo. Lo scontro rientra nei piani della Divina Provvidenza. È, quindi, nel Piano di Dio, e deve essere una prova che la Chiesa deve raccogliere e affrontare con coraggio. [lxxvi]

 

Benedetto XVI ha dedotto dal Terzo Segreto, in accordo con l’insegnamento di Tyconio, che nei disegni provvidenziali di Dio il culmine del confronto tra la vera Chiesa e l’anti-Chiesa poteva avvenire solo quando il valido successore di Pietro avrebbe permesso l’arrivo del “vescovo vestito di bianco”? Che ciò che è stato mostrato ai bambini di Fatima era esattamente ciò che descrive Suor Lucia – una “immagine speculare” – uno che sembra essere il Santo Padre, ma in realtà è solo un sosia? Suor Lucia stava inoltre cercando di comunicare ed evidenziare questa “parvenza di papa” quando disse: “Abbiamo avuto l’impressione che fosse il Santo Padre”? Intendeva forse porre l’accento in quella frase sulla parola “impressione”? – “Abbiamo avuto l’impressione che si trattasse del Santo Padre”. – Questo perché, quando il “vescovo vestito di bianco” sarebbe finalmente apparso, tutto il mondo avrebbe avuto la stessa “impressione”? Mentre, in realtà, il vescovo vestito di bianco avrebbe solo assomigliato al Papa, come un’immagine vista in uno specchio assomiglia alla realtà – un’imitazione … una riproduzione vuota … un usurpatore. Se è così, questa consapevolezza ha portato Benedetto XVI a mettersi in cammino con fede, come Abramo, “non sapendo dove andava”,[lxxvii] consegnando il potere pratico sulla struttura visibile della Chiesa, a un “vescovo vestito di bianco”, per dare inizio alla “grande discessio”?

Un’Anima Mariana

***

 

[i] Udienza Generale, Ambrogio Autperto, 22 aprile 2009, https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20090422.html.

[ii] Dall’Enciclopedia Italiana: “Scrittore cristiano africano, morto intorno al 400. Donatista, egli cercò di trovare argomenti a favore della sua setta; laico, e fortemente influenzato dal pensiero di S. Paolo, arrivò a conclusioni inaspettate e paradossali. Infatti il caposaldo dell’apologetica donatista, che cioè la vera Chiesa è quella dei perseguitati, si trasformò in lui, attraverso un’originale ermeneutica biblica, in una dottrina della coesistenza necessaria di buoni e malvagi nel seno stesso della Chiesa. Con ciò, egli forniva un’arma poderosa ai cattolici; e per questo fu condannato in un sinodo donatista, circa il 378, ad opera di Parmeniano, che scrisse contro di lui un’opera, alla quale replicò poi S. Agostino.”

 

[iii] Udienza Generale, Ambrogio Autperto, 22 aprile 2009, https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20090422.html.

[iv] Beobachtungen zum Kirchenbegriff des Tyconius im Liber regularum, J. Ratzinger, Revue d’ Etudes Augustiniennes Et Patristiques 2 (1-2): 173-185 (1956).

[v] Id.

[vi] David C. Robinson, Introduzione, 4, Fathers of the Church: Volume 134 (Washington, D.C.: The Catholic University of America Press, 2017).

[vii] Id., 166.

[viii] Id., 75.

[ix] Id., 158.

[x] “E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.” Gal 2, 4-5.

[xi] “Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri.” 1 Gv 2, 18-19.

[xii] Tyconio, “Exposition of the Apocalypse,” Fathers of the Church: Volume 134 (Washington, D.C.: The Catholic University of America Press, 2017), 10.

[xiii] Id., 40.

[xiv] Id., 39.

[xv] Id., 75.

[xvi] Id., 117.

[xvii] Id., 109.

[xviii] Id., 123.

[xix] Id., 132.

[xx] Cfr. Gv 6, 70.

[xxi] Mt 13, 24-43.

[xxii] Mt 13, 47-48.

[xxiii] Mt 25, 1-13.

[xxiv] Mt 25, 31-46.

[xxv] Ap 2-3.

[xxvi] Introduction to the “Exposition of the Apocalypse”, 14-15.

[xxvii] 2 Tess 2,7.

[xxviii] Cfr. Dan 9,27; 11,31; 12, 11; e Mt 24, 15.

[xxix] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse”, 93.

[xxx] Id., 58.

[xxxi] Id., 94.

[xxxii] Ap 8,12.

[xxxiii] Da virtutis meritum, da salutis exitum, da perenne gaudium (La Sequenza di Pentecoste). Il salutis exitum o “uscita della salvezza” è una “via d’uscita” dalle prove della Chiesa che realizzeranno il piano salvifico di Dio.

[xxxiv] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse”, 157.

[xxxv] Id., 167.

[xxxvi] Il Dio Mercato, La Chiesa e L’Anticristo (Rizzoli, 2019).

[xxxvii] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse”, 20.

[xxxviii] Id., 56.

[xxxix] Id., 93.

[xl] Id., 20 (Introduction).

[xli] Id.

[xlii] Id., 134.

[xliii] Id., 135.

[xliv] Ap 16, 13.

[xlv] Tyconius, Exposition of the Apocalypse, 153.

[xlvi] Id.

[xlvii] Id., 135.

[xlviii] Id., 107.

[xlix] Id., 184.

[l] Id, 74.

[li] Id., 68.

[lii] Id., 70.

[liii] Cfr. Gv 17, 1-5.

[liv] Intervista Concessa Dal Santo Padre Benedetto XVI Ai Giornalisti Durante Il Volo Verso Il Portogallo,  (Volo Papale, 11 maggio 2010), https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2010/may/documents/hf_ben-xvi_spe_20100511_portogallo-interview.html

[lv] Id.

[lvi] Fatima Center, Cardinal Ratzinger (November 11, 1984), https://fatima.org/about/the-third-secret/cardinal-ratzinger-november-11-1984/.

[lvii] Fr. Paul Kramer, The Mystery of Iniquity (Liberty Lake: Unmasking Iniquity Association, 2012) 132.

[lviii] Fr. Paul Kramer, ed., The Devil’s Final Battle (The Missionary Association, Terryville, Conn., 2002) 33. See Fatima Center, Some Other Witnesses (1930’s-2003).

[lix] See Father Gerard Mura, “The Third Secret of Fatima: Has It Been Completely Revealed?”, Catholic magazine, (published by the Transalpine Redemptorists, Orkney Isles, Scotland, Great Britain) March 2002. Cf. Fatima Center, Some Other Witnesses (1930’s-2003).

[lx] Fatima Center, Bishop of Fatima (September 10, 1984); Frère Michel de la Sainte Trinité, The Whole Truth About Fatima, Volume III: The Third Secret, (Immaculate Heart Publications, Buffalo, New York, 1990) pp. 675-676.

[lxi] “Amidst Conflicting Fatima “Secrets,” a Clear Message Shines Forth,” https://onepeterfive.com/amidst-conflicting-fatima-secrets-a-clear-message-shines/ (21 April 2021); Original source: José María Zavala, El Secreto Mejor Guardado de Fátima (Planeta Publishing, 2017).

[lxii] 2 Tess 2.

[lxiii] https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_ message-fatima_it.html

[lxiv] Il segreto di Benedetto XVI (Rizzoli, 2018).

[lxv] Id.; Vedi anche il Messale della Visita Apostolica in Portogallo, 12 maggio 2017: “come vescovo vestito di bianco [como bispo vestido de branco], ricordo tutti coloro che, vestiti di bianco battesimale, vogliono vivere in Dio e pregare i misteri di Cristo per raggiungere la pace.”

[lxvi] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse,” 58.

[lxvii] Id., 167.

[lxviii] Ebr 11, 8.

[lxix] Gen 22.

[lxx] Ebr 11, 12.

[lxxi] Catechesimo della Chiesa Cattolica 677.

[lxxii] Cfr. Mt 14, 29 (“Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.”).

[lxxiii] Tyconius, “Exposition of the Apocalypse,” 135.

[lxxiv] Cfr. Gen 22, 8.

[lxxv] Fulton J. Sheen, Communism and the Conscience of the West (Indianapolis, IN: Bobbs-Merril Company, 1948), p. 25.

[lxxvi] Paul Kengor, “John Paul II’s Warning on the ‘Final Confrontation’ With the ‘Anti-Church,’” National Catholic Register, October 5, 2018.

[lxxvii] Ebr 11, 8.

§§§




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92 commenti

  • Mimma ha detto:

    @Adriana
    Le sembra strano, e forse anche femministicamente offensivo, che la causa prima di ogni sciagura fu Eva.
    La domanda intelligente sarebbe:
    Perché il demonio tentò la donna e non l’uomo?
    Anche stavolta rispondo secondo ciò che detta alla mia mente la mia riflessione, illuminata dallo Spirito, su questi argomenti immensi.
    La donna è, per decreto divino, la portatrice della vita.
    Colei che dà alla luce ogni uomo creato.
    ” mia madre mi ha concepito; “mia madre mi ha messo al mondo ” sono le espressioni correnti con le quali ci si esprime in ogni lingua.
    Il ruolo del padre resta, per così dire, sottinteso, come in secondo piano, pur essendo dato per scontato e necessario.
    Ecco, io penso che proprio per questo ruolo primario della donna, lo stesso ruolo che ha la terra per il seme, Satana sia andato da lei. Il peccato sconvolse i piani dell’Altissimo sul modo di generare gli umani.
    Questo sconvolgimento non introdusse soltanto la concupiscenza , con tutti i suoi malefici rami: gelosia, paura di perdere l’amato, tradimenti, perversioni sessuali, passioni smodate, ma anche l’equilibrio tra le razze e i popoli, da cui le sopraffazioni e le guerre di conquista e persino il rapporto dell’uomo con la natura.
    La donna non si chiamava Eva. Non sappiamo quale fosse il nome dato dal Creatore a questa creatura tratta dal costato del maschio e di cui egli si invaghì perdutamente a prima vista.
    Non aveva null’altro in comune con gli animali se non il corpo materiale, sintesi mirabile degli altri due regni terrestri, dato che aveva l’impronta divina.
    Dopo il fattaccio, Adamo la chiamò Eva, che significa madre, alla maniera animale, cioè come una mucca una capra o una gatta, di tutti gli umani”.
    Di tutti gli uomini non soltanto perché tutti veniamo da lei, ma perché tutti siamo generati come lei cominciò a generare.
    C’è un altro motivo, a mio avviso, più cogente addirittura, per cui doveva essere messa alla prova prima la donna, che definirei meccanico, ma non posso esternarlo in questa sede. Chi abbia letto il mio commento precedente sul peccato originale, può intuirlo.
    Per il resto, l’accondiscenza di Adamo alla tentazione della donna non fu meno grave, nè meno tremenda fu la sua condanna: se poi consideriamo la più funesta conseguenza dell’atto di superbia e di disobbedienza, la morte per entrambi e per tutta la discendenza, ci accorgiamo che ogni graduatoria delle pene é sciocca. Ma finisco.
    Adriana, non ho capito se lei sia cattolica o no.
    Dio non è maschio.
    Dio è Purissimo Spirito. È l’Essere Perfettissimo, Creatore e Signore del Cielo e della Terra . É L’Essere e dà l’essere a chi vuole, con l’impronta, il dna maschile o femminile, perché
    Il sesso serve alla propagazione delle varie specie dei tre regni.
    Pertanto la sua battuta sarebbe blasfema, se non la considerassi pronunciata con leggerezza.
    Per quanto riguarda i preti “sordomuti”, non si sarà accorta che il rozzo correttore non conosce il lemma ” sodomiti ” che sostituisce come gli pare.
    Anche se rileggo, a commento pubblicato mi accorgo che restano svarioni…Pertanto volevo dire ” preti sodomiti.

    Colgo l’occasione per chiedere scusa a tutti i lettori e ringrazio per la correzioni e le richieste di chiarimenti.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Cari teologici, amici e nemici,
    pur apprezzando sempre il tempo che un uomo impiega nello studio della ricerca della Verità, riteniamo che essendo il “morto prossimo alla bara” questo è il tempo dell’azione, più che della discettazione.

    C’è bisogno di conversione, di preghiera, di esempi.
    Questo è il tempo del coraggio, della purificazione e della Verità.

    La pazienza abusata di Dio, sta volgendo al termine.

    Imparate e insegnateci a combattere il maligno nella vita quotidiana. Imparate e insegnateci a piegare le ginocchia.
    A studiare e tenere a mente la vita dei santi.

    Imparate e insegnare a detestare il peccato, sdoganato ultimamente a nome della libertà concessaci dal Creatore.

    Torniamo indietro da queste ingannevoli illusioni.

    Dio donandoci salvezza e libertà col Suo Sacrificio non ha mai autorizzato nessuno ad offenderLo con il peccato.

    Lo sdoganamento del peccato è opera umana in collaborazione con la demoniaca.
    Non è certo opera divina.

    È ora di prendere le distanze dalla vacua religiosità, dato che la teoria non seguita dalla pratica è tempo perso.
    Così come la preghiera senza azione è disonesta
    e le celebrazioni prive di spirito sono solo presenzialismo.

    Così, data la gravità della situazione abbiamo bisogno non tanto di medici che ci raccontino la storia della medicina, ma di medici che sappiano fornire la giusta terapia, possibilmente dopo averla sperimentata su loro stessi.

    Grazie

  • Gabriela ha detto:

    Cari sacerdoti consacrati al Cuore Immacolato di Maria, se è vero che il Signore ha permesso al pastore MERCENARIO di usurpare la Cattedra di Pietro, lo ha fatto solo per mettervi alla prova e verificare quanti di voi sarebbero rimasti fedeli a Lui e al suo Vicario Benedetto, unico detentore del Munus Petrino, liberandolo dall’esilio forzato.
    E non certo perché seguiste i’impostore ERETICO ladro e assassino entrato per la finestra di un invalido conclave con l’obiettivo massonico di distruggere Cristo e la Sua Chiesa.

    Ora, qualcuno di voi mi ha risposto: bisognerebbe essere in tanti, perché da soli è impossibile.
    D’ACCORDO.
    E infatti, credo sia opportuno riconsiderare questa PETIZIONE-DICHIARAZIONE MONDIALE di laici e sacerdoti, che desiderano ri-UNIRE i fedeli dell’UNICA CHIESA UNAM ET SANCTAM DI GESÙ CRISTO, attorno al suo servo e papa nostro Benedetto XVI. 👇

    ◼️Noi sottoscritti, membri fedeli (Christifidelis) della Chiesa Una, Santa Cattolica e Apostolica, mossi dalla nostra fedeltà a Cristo Re, agendo liberamente e consapevolmente, con una profonda convinzione basata sul duplice fondamento della fede e della ragione, e sull’incrollabile adesione delle norme del diritto canonico e papale,

    DICHIARIAMO davanti a Dio e a tutta la Chiesa, che

    1️⃣ RIMANIAMO FEDELI A S.S. PAPA BENEDETTO XVI, che continua ad essere il Vicario di Cristo sulla Terra, fino alla morte o all’abdicazione valida, nei termini richiesti a tal fine, dai canoni 124 & 1, 125, 126, 187, 188 e 332 & 2 del Codice di Diritto Canonico e da altre norme concordanti.

    2️⃣ IL VESCOVO JORGE MARIO BERGOGLIO NON HA ALCUNA AUTORITÀ COME ROMANO PONTEFICE E PERTANTO, tutti i suoi presunti atti di governo e le sue dichiarazioni in materia di fede e di costumi sono totalmente privi di valore canonico e magisteriale.
    etc…

    PER LA DIFESA DELLA FEDE CRISTIANA CATTOLICA firmiamo in tutto il mondo questa dichiarazione

    https://declaratiouniversa.wixsite.com/declaratio
    ——per la firma in italia👇
    https://declaratiouniversa.wixsite.com/declaratio/post/copia-de-italiano

    E come pietre vive del Tempio del Signore gridiamo:

    Viva Cristo Re!
    Viva la S.S.Vergine di Guadalupe!
    Viva la Santa Chiesa Cattolica!
    Viva S.S. Papa Benedetto XVI, unico legittimo Vicario di Cristo in Terra

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Cari sacerdoti, Il Sacro Magistero della Chiesa da sempre insegna che per salvare la chiesa dal potere di satana, è assolutamente neccessario RICONOSCERE IL LEGITTIMO VICARIO DI CRISTO, OGGI BENEDETTO XVI E STARE A LUI UNITI.

    In effetti, è solo ridandogli la DIGNITÀ RUBATA, che il legittimo Pontefice, per il Can. 333&2, PUÒ COMMINARE (da solo) LA SCOMUNICA MAGGIORE E LA DEPOSIZIONE ALL’ANTIPAPA IMPOSTORE E A TUTTI I SUI SEGUACI❗
    Riflettiamo.
    Papa BENEDETTO ha scelto di rischiare la vita per 10 anni, restando nella tenda di OLOFERNE per quasi 10 anni… perché secondo voi?

    Certamente il primo motivo è perché essendo lui il legittimo Pietro, aveva il DOVERE di continuare a rappresentare con Cristo il capo della Chiesa, restando dentro le mura VATICANE.

    Ma, non potrebbe essere anche, che lui, come Giuditta, sta aspettando il momento opportuno per liberare il popolo di Dio dal potere iniquo di OLOFERNE ❓

    Leggete PERFAVORE⬇️

    AD TUENDAM FIDEM
    (18 maggio 1998)
    Lettera Apostolica data Motu Proprio
    con la quale papa Giovanni Paolo II inserisce alcune norme nel Codice di Diritto Canonico.. (solo alcuni punti):
    ……
    Can. 750 – § 1. Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata, vale a dire nell’unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate, sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del SACRO MAGISTERO ;
    🔴DI CONSEGUENZA TUTTI SONO TENUTI a EVITARE QUALSIASI DOTTRINA ad ESSE CONTRARIA.

    § 2. Si devono pure fermamente accogliere e ritenere anche tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal magistero della Chiesa circa la fede e i costumi, quelle cioè che sono richieste per CUSTODIRE santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede; si oppone dunque alla dottrina della Chiesa cattolica chi rifiuta le medesime proposizioni da tenersi definitivamente.

    Can. 1371 – SIA PUNITO con una giusta pena:

    1) CHI oltre al caso di cui nel can. 1364 § 1 INSEGNA una DOTTRINA CONDANNATA dal Romano Pontefice o dal Concilio Ecumenico OPPURE RESPINGE PERTINACEMENTE la DOTTRINA di cui nel can. 750 § 2 o nel can. 752, ED AMMONITO dalla Sede Apostolica o dall’Ordinario NON RITRATTA;
    ….
    Can. 598 – § 1. Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata cioè NELL’UNICO DEPOSITO della FEDE affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero;
    🔴 di conseguenza TUTTI i FEDELI CURINO DI EVITARE QUALSIASI DOTTRINA CHE AD ESSE NON CORRISPONDA.

    § 2. Si devono pure fermamente accogliere e ritenere anche tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal magistero della Chiesa circa la fede e i costumi, quelle cioè che sono richieste per CUSTODIRE santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede;
    🔴 SI OPPONE DUNQUE ALLA DOTTRINA della CHIESA CATTOLICA CHI RIFIUTA LE MEDESIME PROPOSIZIONI DA TENERSI DEFINITIVAMENTE.

    🔴 Can. 1436 – § 1. COLUI CHE NEGA UNA VERITÀ DA CREDERE PER FEDE DIVINA E CATTOLICA O LA METTE in DUBBIO oppure RIPUDIA TOTALMENTE la FEDE CRISTIANA e legittimamente ammonito non si ravvede, SIA PUNITO COME ERETICO O COME APOSTATA CON LA SCOMUNICA MAGGIORE;
    ◾ Il chierico (Bergoglio non è papa) può essere punito inoltre con altre pene, NON ESCLUSA LA DEPOSIZIONE.

    § 2. All’infuori di questi casi, colui che respinge pertinacemente una dottrina proposta da tenersi definitivamente o SOSTIENE UNA DOTTRINA CONDANNATA COME ERRONEA DAL ROMANO PONTEFICE o dal Collegio dei Vescovi nell’esercizio del magistero autentico e legittimamente ammonito non si ravvede, SIA PUNITO CON UNA PENA ADEGUATA.

    5. Ordiniamo che sia valido e ratificato tutto ciò che Noi con la presente Lettera Apostolica data Motu Proprio abbiamo DECRETATO e prescriviamo che sia inserito nella legislazione universale della Chiesa Cattolica, rispettivamente nel Codice di Diritto Canonico e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali così come è stato sopra dimostrato, NONOSTANTE QUALUNQUE COSA IN CONTRARIO.

    Roma, presso san Pietro, 18 maggio 1998, anno ventesimo del Nostro Pontificato.

    GIOVANNI PAOLO II

    https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_30061998_ad-tuendam-fidem.html

    • Daouda ha detto:

      Riportare a capocchia testi magisteriali è alquanto ilare soprattutto perché se si applicasse la sua interpretazione capziosa Paolo qvrei dovuto disconoscere Pietro invece di riprenderlo, Onorio condannato eretico pur rimasto papa sarebbe stato caso impossibile e molti papi della pornocrazia romana e del rinascimento addrebbero considerati antipapi anch’essi.

      Ma la nefandezza del auo scritto è la questione donatista sull’invaliditá/inveritá dei sacramenti ed è per questo che va in brodo di giuggole leggendo la deviante intepretazione di uno scomunicato come Ticoniio.
      Fermo restando che ricordando queste cose corrette che non capisce non ha alcuna autoritá per comminare pene ecclesiastiche e non mi pare che qualche vescovo abbia scomunicato Francesco che, a rigore, compie e dice cose ambiguamente, il che implica vhe comunque debba incorrere in processi semmai e non vi è nulla di automatico come sobilla sediziosamente lei.

      Prima di fare i copia-incolla a capocchia ci si premuri di aver capito

      • Gabriela Danieli ha detto:

        Signor o Don Daouda?
        forse lei non sa che è Il CJC a stabilire che, qualora a papa Benedetto XVI venisse RICONOSCIUTA LA SUA DIVINA AUTORITÀ DI UNICO DETENTORE DEL MINISTERO PETRINO MAI REVOCATO….
        per il Can. 333 – §1. Il Romano Pontefice, in forza del suo ufficio, ha potestà non solo sulla Chiesa universale, ma ottiene anche il primato della potestà ordinaria su tutte le Chiese particolari ….

        333 &2 . Il Romano Pontefice, nell’adempimento dell’ufficio di supremo Pastore della Chiesa, è sempre congiunto nella comunione con gli altri Vescovi e anzi con tutta la Chiesa; tuttavia egli HA IL DIRITTO DI DETERMINARE, secondo le NECESSITÀ DELLA CHIESA, il “MODO”, SIA “PERSONALE” sia collegiale, DI ESERCITARE TALE UFFICIO❗

        333;§3. CONTRO LA SENTENZA O il DECRETO DEL ROMANO PONTEFICE NON SI DÀ APPELLO NÉ RICORSO ‼️

      • Gabriela Danieli ha detto:

        Signor Daouda, o don,
        LE RAMMENTO CHE PER LA CHIESA CATTOLICA È ERETICO E SCOMUNICATO CHIUNQUE COME LEI NON CREDE NEL “DOGMA PERPETUO” DELL’ INFALLIBILITÀ DI PIETRO E DI “TUTTI” , ripeto, TUTTI I SUOI SUCCESSORI.

        Ergo: se antipapi ci sono stati, SEMPRE C’ERA ANCHE IL LEGITTIMO PIETRO, quello che solo le pecore di Cristo sanno riconoscere.

        Inoltre, riguardo l’invalidità della celebrazione eucaristica celebrata in unione con l’ANTIPAPA massone, la ammonisco severamente per essersi permesso di definire ERESIA NEFANDA E DONATISTA QUELLA CHE INVECE È UNA VERITÀ DI FEDE proclamata da tutti i papi.

        In particolare l’attuale e il suo predecessore San Giovanni Paolo II che, in ECCLESIAE DE EUCARISTIA N.39, DICHIARA CHE È UNA GRANDE “VERITÀ” DI FEDE CHE LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA PER ESSERE
        “VALIDA” DEVE NECCESSARIAMENTE ESSERE FATTA IN COMUNIONE CON IL LEGITTIMO VICARIO DI CRISTO! (OGGI BENEDETTO XVI )
        (Senza comunone col papa non vi è comunione con Cristo- Ratzinger 1977).

        A meno che lei, non pretenda, come i Manichei, che ci sono DUE CAPI: CRISTO E PIETRO;
        E per cui si può far la COMUNIONE con Cristo senza NECCESSARIAMENTE essere in comunione con PIETRO ‼️

        IL CHE LA CHIESA DA SEMPRE AFFERMA ESSERE FALSO ED ERETICO.

        (UNAM ET SANCTAM ECCLESIAM- Bonifacio VIII)

        • Daouda ha detto:

          Si legga i canoni V e VI di Nicea primo e il canone II del Costantinopolitano primo, concili ecumenici infallibili, e poi mi dica chi sbaglia fra quel che malamente riporta distorcendolo e me.
          La sua pertinacia nella manipolazione è il marchio di quel che dimora in lei.

    • Veronica Cireneo ha detto:

      Parlano e non fanno.
      Giustificando l’ipocrita ignavia con la libertà.

      Ma Gesù non ha mai autorizzato nessuno ad essere ipocriti.

      Vorrei tanto vedere un prete che si metta in ginocchio, in talare, rosario e breviario in mano a studiare la vita dei santi e l’imitazione di Cristo. Allora si che sarebbe utile, almeno a se stesso e di conseguenza agli altri. Perché un sacerdote che non è santo, non solo è inutile, ma è dannoso alla Chiesa.

      Beh, se ne vedi uno, fai sapere. 😊❤️

    • Veronica Cireneo ha detto:

      @gabriela

      Parlano e non fanno, ma se non è Concreta non è Fede.

      Il Vangelo di oggi.

      LETTURE DEL GIORNO – SABATO 10 SETTEMBRE 2022

      Vangelo
      Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 

      Dal vangelo secondo Luca
      Lc 6, 43-49
      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
      «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 
      L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
      Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 
      Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 
      Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».  

      Lontano da me, ipocriti!

  • Gabriela Danieli ha detto:

    .M. n. 821:
    …”I sacerdoti che abbandonassero i fedeli in balia dei lupi privandoli del s Sacrificio della messa (valida) e dei SACRAMENTI non farebbero più parte della Chiesa istituita da Gesù Cristo”.

    Gesù a suor Maria della SS TRINITÀ  in COLLOQIO INTERIORE:

    ..Osserva con quali elementi ho fondato la Mia Chiesa:
    🌟La GRAZIA sgorgante dai SACRAMENTI❗
    🌟 L’opera redentrice della Croce.
    🌟 L’Onnipotenza dello Spirito Santo.
    È tutto.

    Vi era un’organizzazione ben diretta?
    Neppure.
    Pur tuttavia la Mia Chiesa è stata fondata e lasciata al vento impetuoso della vita e alle iniziative dei Miei.

    ESSA È STATA FONDATA PERCHÉ LE SUE “RADICI” ERANO STABILI.

    Quando voi lavorate, credete troppo che i frutti  dipendano dai rami:
    No.
    SONO LE “RADICI” CHE BISOGNA CURARE❗
    BISOGNA AFFONDARLE IN DIO❗

    COSÌ PER LA FUTURA CHIESA❗
    Sono necessarie anime di buona volontà ..
    DELLE ANIME DOCILI ALL’AZIONE DELLA GRAZIA MEDIANTE I SACRAMENTI ‼️…

    I SACRAMENTI‼️
    I SACRAMENTI‼️

  • Il Matto ha detto:

    Mimma carissima,

    siamo polvere: verissimo, quindi i pensieri che nascono dalla polvere sono polvere. Perciò se c’è uno che accetta di essere polvere è proprio il sottoscritto, che pensa e scrive ben consapevole che, alla fine, lo scambio di vedute è niente più che un giocoso passatempo che va (andrebbe) interrotto con poderose sedute di Silenzio. Cosa più silenzioso della polvere?

    Come ho detto anche all’Amica Veronica, siamo su lunghezze d’onda diverse.

    Sempre con stima.🙏🌹

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    La ringrazio infinitamente per questa splendida pubblicazione; non concordo con quanti hanno affermato essere “TROPPO LUNGA”, “DIFFICILE”, per cercare di screditarla o ridimensionarne la portata semplicemente grandiosa. E’ sempre bello quando la mente che ha sete trova da bere.

  • Daouda ha detto:

    Ribadita la totale irrilevanza di Fatima tralasciando la sua spettacolarizzazione nei vari “traduttori” rifarsi ad un donatista eretico è quanto mai ilare ma congruo nei piani strategici e porta a 2 riflessioni stanti il fatto che l’espungersi ed il ritenersi puri e vera Chiesa era il loro marchio di fabbrica derivato dal negare legittimitá giuridica ed effettivitá sacramentale ai traditores da loro appellati a) Ratzinger sembra confermarsi , consapevolmente o no ( e senza riferirsi solo alla sua persona che è semmai un mero riferimento ), in combutta con Francesco nello spartirsi la torta dei fedeli nella contrapposizione dialettico cabalista della morsa a tenaglia b) l’impianto per natura porta a giustificare più o meno secondo le sfumature Viganò e Minutella a maggior ragione secondo l’impianto romanzato di Cionci.

    Ora tralasciando il fatto ovvio che i sacramenti permangono validi/veri, tralasciando che l’ufficio detenuto foss’anche illecitamente od abusivamente non sparisce né diviene ipso facto illegittimo ( basta studiare il diritto ), i grande fraintendimento con cui si vuole storpiare Fatima a suffraggio delle proprie menate prima di tutto ignora che si sta divenendo eminentemente luterani riguardo la deriva Babilonia aka Roma. In secundis si discetta su di un fraintendimento pacchiano: i santi della Chiesa fedeli ( che certamente i mondani volteranno le spalle ) saranno perseguitati da un apparato sincretistico e di nuova religiositá.

    Insomma se la distorsione del Vaticano II ( ma anche e soprattutto del Vaticano I e coevo magistero papale ) sono stati usati come scusa e slancio , non saranno essi la blasfemia in sè. Il loro punto strategico era l’intiepidimento e la degenerazione, non la sostituzione apparente che ne è semmai solo un mezzo.
    Ci sarebbe da parlare sulla validitá/veritá dei sacramenti a livelli intenzionale ma è argomento spinoso.

    Ma questa sembra un’abile mossa per dare il lá alle sedizioni interne e favorire ancor di più la degenerazioni. Dopo aver cavalcato il modernismo, ci si sponda a rinfocolare la sponda opposta.

    Storia alla mano giá di per sè Francesco è una agnellino e giá questo dovrebbe bastare innanzi gli abusi dei papi del bieco passato e talmente tante sono le iinfrazioni dei canoni e gli abusi su cui si è sorvolato che queste levate di scudi fanno ridere.
    Altra cosa è che non tanto i ratzingheriani quanto il tradizionalismo è infondo eretico esso stesso, ma questa è constatazione che sò irricevibile, quindi la butto lá senza trarne nulla.

    • miserere mei ha detto:

      Ribadita la totale irrilevanza di Daouda… il terzo segreto di Fatima era chiaro fin da quando Gesù aveva a che fare con Giuda (impiccato) e Pietro (pentito). Il libro dell’Apocalisse è rimasto misterioso per secoli, ma nella chiave di lettura (per così dire) di Ticonio si illumina, anche se il bagliore del lampo prorompe senza la delicatezza dei chiarori dell’alba,

      • Daouda ha detto:

        Fatima è irrilevante per definizione essendo messaggio divino privato.
        Io di certo sono irrilevante, non c’è dubbio.

        L’interpretazione Ticoniiana è eretica, tanto basti. Se vi ci accodate fatevi domande su voi stessi.

  • Emanuele ha detto:

    Innanzitutto B16 non ha consegnato la chiesa ai suoi nemici. Se si fosse realmente dimesso sarebbe così, invece ha organizzato proprio uno stratagemma per non consegnarla… Devo ringraziare personalmente Cionci per averci edotto sul codice Ratzinger che mi sembra proprio evidente ed innegabile, non è un singolo errore fatto da Ratzinger che può essere considerato tale, gli errori, le allusioni, i significati diversi che possono assumere le parole, le frasi apparentemente senza senso non possono lasciare dubbi a riguardo che tutte queste cose sono volute e siano un codice da interpretare… Ma da chi? Da tutti? Non credo. Innanzitutto da chi è preposto in futuro a definire l’antipapato di Bergoglio e poi da coloro che sono scandalizzati dal presunto papato di Bergoglio ma non sono tanti rispetto alla totalità…
    Quindi sul fatto che B16 sia ancora il papa non avendo rinunciato al munus siamo d’accordo… Sul fatto che Bergoglio sia un’antipapa siamo d’accordo ma non perché B16 lo abbia scismato da subito ma perché si è reso indegno del Ministerium affidatogli (come un papato allargato secondo parole di Mons. Gainswain) facendo e dicendo cose ORRIBILI…
    B16 non ha scismato nessuno, ha teso una trappola perché si scismassero da soli coloro che si sarebbero resi indegni nell’appoggiare ed esaudire Bergoglio nelle sue follie e avrebbero abbracciato il modernismo totalmente.
    Altro tema spinoso: la sede impedita…
    Le sedi impedite per essere tali devono essere palesate e lo sono sempre state… Non è come l’esempio che fa Cionci dei sequestri per cui la persona sotto tiro da arma da fuoco non può parlare… B16 può parlare ed ha avuto un sacco di occasioni per farlo, la più innegabile è quando è andato in Germania per il fratello…
    Anche se al limite sarebbe in ballo la sua stessa vita come possiamo pensare che per salvarla condannerebbe un miliardo di cattolici alla dannazione dato che i sacramenti una cum Bergoglio sarebbero invalidi?
    È lui stesso che ha permesso che Bergoglio esercitasse il Ministerium in sua vece, per cui una cum Bergoglio non significherebbe altro che rimandare a lui, una cum Benedetto che permette ciò… La mia tesi maturata grazie al Codice che Cionci ha svelato, è che Benedetto si trovi in sede “nascosta” e non impedita…
    Gli impedimenti ci sono da decenni e giustamente come dice Cionci B16 ha usato il codice anche prima della rinuncia pervfar passare cose Tradizionaliste mascherandole con le parole doppiamente interpretabili. Non ci sono condizioni di sequestro e minacce di morte dirette, nessune pistole puntate su di lui. La sua decisione per una sede nascosta potrebbe sembrare una cosa assurda ma sarebbe una cosa unica nella storia, come unica è la vicenda del katekon ai tempi che precedono l’anticristo; riguarderebbe il papa del segreto di Fatima (un vescovo vescovo di bianco, hanno visto B16 senza la mantelletta e la fascia, però hanno avuto la sensazione fosse il Santo padre… Se avessero visto Bergoglio lo avrebbero visto vestito da papa e avrebbero dovuto dire: abbiamo avuto la sensazione che fosse un antipapa).
    Il katekon che per me è il munus papale qui un terra ( altro discorso lungo da poter fare) quindi è stato occultato ai nemici e conservato per ritardare l’arrivo dell’anticristo… Papi come Bergoglio non possono in alcun modo trattenere il munus, che verrebbe ritirato da Dio ( dichiarazioni di diversi padri della chiesa per i papi apostati ed eretici) lasciandoci privi del katekon.
    Avete notato che B16 non vuole che il codice Ratzinger di Cionci venga svelato ai 4 venti? Sono come le parabole del Signore, devono essere capite solo da chi il padre ha deciso, non da tutti!!!! Più si cerca di spiegare il codice a tutti e più B16 pubblicamente cerca di far credere ai più ciò che da anni vuol fare credere, facendo effusioni a Bergoglio e rendendo vane le fatiche di Cionci e don Minutella
    Non nega ma non conferma, e fa gesti per non farci credere ai nemici e farli allarmare… Rispettiamo questa sua volontà di rimanere nascosto, fa parte del suo piano per combattere i nemici… Potete in qualche modo dimostrare che questa sua volontà di voler rimanere nascosto non esiste? Potete dimostrare che non è sua volontà che continuiamo a ricevere i Sacramenti in tutte le modalità possibi al giorno d’oggi (Novus, vetus e cspx)? Vi faccio notare ( parlo al plurale ma mi riferisco più a Cionci e seguaci) che non esiste alcun codice in cui B16 ci dica che i Sacramenti una cum Francesco sono invalidi!!! E pensate che se lo fossero non avrebbe prodotto una considerevole quantità di codice a riguardo? Se non dirlo esplicitamente data la gravità della cosa!!! Se vi interessa un dibattito serio e costruttivo con il vero metodo scientifico io avrei molto altro da dire e sono pronto a ricevere validi argomenti che smontino la mia tesi e a riconsiderarla o modificarla.

  • Mimma ha detto:

    Al Matto sempre più matto…
    Errore grave affermare : “IO partecipo dell’essere, come Dio
    DIO È L’ESSERE. In Lui essenza ed esistenza coincidono.
    LE CREATURE HANNO L’ESSERE, per partecipazionee solo per degnazione e dono dell’Altissimo.
    Dio non deve niente a nessuno e non ha bisogno di nessuno, men che mai dell’uomo.
    Gli basta contemplarsi per essere Dio.
    La creazione tutta, dunque, deve considerarsi una mera estrinsecazione di amore, che non può essere ricambiato ( questo si dice anche del povero amore umano) con l’ ongratitudine , col tradimento, e addirittura con la presunzione di diventare Lui, per soppiantarLo.
    Del resto, che Dio sarebbe se si facesse soppiantare da una sua creatura? Che si dice di un re che si lascia sfilare il trono dall’infimo dei suoi servi?
    Che è un incapace.
    Chi ha mai visto una statua pretendere di sostituire il suo artefice? O, come dice Paolo, può il vaso chiedere conto al vasaio della sua fattura?
    Siamo polvere, caro Matto, e il non volerlo accettare si chiama superbia.
    Dio, Re dei re e Signore dei signori,non avrebbe mai rinfacciato all’uomo la sua origine di fango, ma dato che osò desiderare di mettersi al posto del Creatore della vita, lo “rimise al suo posto “. Dovette, per rispetto a Se stesso.
    Vuoi diventare come “Uno di Noi?”
    ( il plurale non è di maiestatis, ma indica la partecipazione della Trinità all’opera della creazione e di tutto il resto che ne seguì)
    Cioè, dunque,pretendi di essere come una Persona della Santissima Trinità?
    Allora ti ricordo come stanno le cose:
    ” Pulvis es et in pulverem reverteris “.
    Detto, fatto.

    • Adriana 1 ha detto:

      Mimma cara, quel: ” dovette per rispetto a se stesso “, ridimensiona Dio più di quanto possa aver mai fatto un qualunque intervento del Matto e lo riduce a un semplice uomo di potere. Se ne è accorta?

  • Mimma ha detto:

    Caro Matto,
    per rispondere alla sua sventagliata di domande, sarebbe necessaria un’altrattanto nutrita serie di risposte.
    Poiché si tratta di temi fondanti, non credo sarà possibile in questa sede.
    Ma desidero soffermarmi sulla prima questione.
    Come si coniuga la libertà concessa da Dio con la “limitazione “imposta alla sua creatura?
    Può definirsi limitazione, addirittura minaccia, l’ammonimento a un amico che si trovasse sull’orlo di un precipizio a fermarsi in tempo? Adamo ed Eva ( ma non lo chiami mito) erano perfetti nel fisico nel morale e nello spirito, bellissimi intelligenti , con scienza infusa , proprio perche creati a immagine e somiglianza di Dio.
    Ma non erano i primi creati.
    Gli Angeli li avevano preceduti ed erano già stati provati nella fedeltà al Creatore.
    Dalla ribellione drammatica di alcuni di questi puri spiriti era nato il Male. Era nato il Male.
    Dunque questi nostri progenitori, pur collocati in un luogo di delizie di cui erano signori assoluti, potevano trovarsi sul precipizio, cioè incontrare il male.
    Ora, solo Dio può conoscere il male senza rimanerne invischiato. È libero non chi sceglie di fare il male pur potendo fare il bene, ma chi fa il bene pur potendo fare il male.
    Chi decide ora per l’uno ora per l’altro non è un uomo libero, ma un libertino.
    Questo lo sapevano anche i grandi pensatori pagani , greci, latini e orientali.
    Ognuno di noi, in coscienza, sa quanto è difficile resistere alle seduzioni del male.
    ( qui bisognerebbe fare una digressione. Impossibile…
    Chi stabilisce che cosa è bene e che cosa è male?)
    Dunque, Dio mette in guardia i suoi creati innocentissimi: fate attenzione, avete tutto, tranne l’esperienza del male che vi porterebbe alla rovina. Esercitarono la loro libertà.
    Quando il precipizio si apre davanti ad Eva, lei non lo vede, proprio perché è pura, lo vide ( si aprirono i suoi occhi) solo dopo che vi fu caduta.
    Qui scienza del bene e del male non significa conoscenza teorica, astratta,come sembra a lei, caro il mio Matto; Eva non stava al catechismo, ma ” esperienza ” diretta del male.
    Ora quella benedetta donna, che ci ha rovinato tutti, non andò da Dio che passeggiava con loro al rezzo della sera a confessargli” Padre, il diavolo mi ha detto questo e questo…” Egli l’avrebbe benedetta e liberata subito dalla fascinazione maligna, menzognera.
    Non solo non andò dal Padre, ma tornò dal demonio, perché il frutto era dolce…le era piaciuto.
    Nel concreto, conoscere il male significò seguire la seduzione del Nemico di Dio, disubbidendo a Colui al quale invece doveva gratitudine…
    Significò fidarsi del demonio anziché di Dio.
    Tradire il padre col nemico del padre…
    Veda lei se fu azione gravissima o che altro.
    Ma Genesi parla di un altro albero …
    L’albero della vita, che stava in mezzo al giardino e ai piedi del quale il serpente porse la mela ad Eva.
    E qui il racconto è drammatico e la reazione dell’Altissimo spiega con chiarezza che cosa rappresentano la mela e L’albero della vita.
    Solo l’eterno ha il segreto della vita.
    L’uomo, per quanto si sforzi, non troverà mai il rimedio alla morte.
    Tale segreto riguarda non solo l’esistenza, ma la generazione , il concepimento, la propagazione della specie.
    Risulta evidente pertanto che la moltiplicazione degli uomini non era stata programmata da Dio così come avviene ora.
    L’atto unitivo tra uomo e donna non era atto animale.
    Come doveva essere lo sapremo nell’ aldilà, ma sicuramente non era com’è. Pertanto la mela allude all’atto sessuale concupiscente.
    Lo affermano tutti i Padri della Chiesa.
    Ma soprattutto lo dimostra la creazione della Vergine.
    Elle è la sublime vendetta di Dio sul demonio che gli rovinò Eva.
    Maria è Vergine prima durante e dopo il parto.Maria concepisce senza concorso umano.Mistero altissimo. Insondabile. Ma logico.
    Perché mai ? Come mai?
    Come mai è domanda cui risponde Gabriele : tutto è possibile a Dio; tutto può l’autore della vita.
    “Perché mai “si spiega col dolore de ll’Onnipotente per il tradimento delle sue creature predilette.
    Dio è Amore. C’è un dolore più cocente del tradimento in amore? Per sanare il vulnus insanabile, addirittura sarà necessario il Sacrificio di Dio stesso.

    • Adriana 1 ha detto:

      Mimma cara,
      dalla sua interpretazione pare che ” a fare e disfare ” siano solo le donne…non si capisce allora che ci stia a fare un primo uomo maschio e un dio altrettanto maschio. Potevano limitarsi a litigare tra loro.

  • Mimma ha detto:

    Questo articolo è un involontario, ma grandioso endorcement alla tesi di Andrea Cionci.
    La vera Chiesa , autenticamente in uscita, sarà quella dei fedeli che abbandoneranno le false messe dei falsi preti psichici, dei falsi vescovi arrivisti e invidiosi, dei falsi teologi
    protestantizzati , dei sinodi divisivi, dei concistori che radunano pedofili sordomuti e stupratori. Del falso papa.
    Essi , insieme coi pochissimi consacrati rimasti fedeli al Signore Crocifisso, Re dell’universo e Padrone della storia saranno perseguitati in tutti i modi.
    Ma vinceranno, perché saranno guidati dalla Soave Bambina che oggi abbiamo festeggiato e dal Suo Cuore Immacolato.

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    Molto interessante e molto più importante. Da leggere e rileggere.
    Come dire: c’è chi alza lo sguardo al Cielo e ai segni dei tempi. E chi guarda fisso i sinodi sulla sinodalità.

    Il pensiero va subito a “Il padrone del mondo” di Benson. In cui il “vescovo vestito di bianco” non c’è, ma in compenso abbondano gli apostati alla padre Francis (!) che passano, armi, bagagli e turiboli, alla chiesa umanitaria di Giuliano Felsemburgh.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_padrone_del_mondo_(Robert_Hugh_Benson)
    Da NB: e in cui, alla fine, il Papa lascia Roma e si trasferisce a Nazareth.
    https://www.marcotosatti.com/2021/09/11/il-papa-non-eletto-o-forse-si-ma-con-rinuncia-porfiri-sul-card-siri/#comment-165684 (autocitazione per consunzione -anche- di pazienza)

    Particolare “casuale” (come l’eccezionale longevità e lucidità di Papa Benedetto), già notato più volte ma che è sempre più difficile non considerare un semen prophetiae. Di quelli che il Vento sparge dove e quando vuole. Fra tutti i refusi e coincidenze e nomi possibili, proprio quello del penultimo Papa.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_padrone_del_mondo_(Robert_Hugh_Benson)#Riferimenti_storici
    -Nella prima edizione italiana del romanzo, del 1920, il traduttore Corrado Raspini, curiosamente, non rende “Pope John XXIV” in “Papa Giovanni XXIV” ma “Papa Benedetto XVI”.-

    Ultimo appunto, “laico”. La questione di chi sia il Papa NON è per nulla una questione di bigotti e beghine.
    La chiesa bergogliana è parte integrante, veleno e oppio insieme, di ciò che si sta serrando su di noi.
    Se una catena è forte quanto il suo anello più debole, la cosa più razionale è picchiarvi sopra con una Pietra.

  • GINO ha detto:

    L’anima mariana che aspetta per la discessio, la quota cento?

  • Gaetano2 ha detto:

    “… Sposa di Cristo che si allontanerà da coloro che sono infedeli al suo interno. In altre parole, per Tyconio, non saranno gli infedeli ad “allontanarsi”, ma piuttosto i veri credenti, che si allontaneranno dal male all’interno della Chiesa. Un’inversione paradossale…”

    Oj,oj,oj… non vorrei apparire “cioncioso”(massì spariamo sul Cionci, si può fare) ma questa descrizione dei fatti mi richiama alla mente la situazione dell'”innominabile” (non lo cito per non ferire la sensibilità dilagante del neocattolicesimo)

  • Enrico Nippo ha detto:

    Per leggere i commenti debbo postare un messaggio.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Open Letter to Catholic Charities New Hampshire Division
    cc Father Gordon MacRae legal team

    Praise be to Jesus and Mary. Father Gordon MacRae has been unjustly imprisoned in a Concord, NH prison for over 27 years and the state and the Church will not help him. The courts are very, very corrupted in NH as is the Government, which is 100% democrat, as far as I can tell. These democrats are highly evil, freemasonic, and will do child sacrifices (abortion) in their freemason halls with the US Judges being the worst of the perpetrators, gays, and pedophiles in the USA. I have dealt much with this in the corruption of Oregon, WA, CA and MN states to know what is going on in NH. I am asking that Catholic Charities steps UP and seeks Justice for Father Gordon MacRae, an innocent, using all means possible to vie for his immediate release.

    May the God of wisdom, mercy and compassion truly bless you today, now and always! Our Lady of the Roses, Mary help of Mothers, pray for us. Amen.

  • Milly ha detto:

    …inoltre, è stato lo stesso Jorge Mario Bergoglio che si è autodefinito Vescovo di Roma. Successivamente ha fatto togliere dall’Annuario Pontificio la dicitura che lo riguardava come “Vicario di Cristo! Porta la croce d’argento ( tipica dei vescovi) e poi, cos’altro deve fare perché capiamo?

  • Milly ha detto:

    Quello che mi ha colpito in questa splendida descrizione è il fatto che sarà la “Vera Chiesa” che si allontanerà da quella falsa, e che, quest’ultima, per ingannare gli eletti, si arrotolera’, come i porci, nei paramenti sacri, scimmiottando sempre più la Verità Incarnata!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Per accedere ai commenti debbo postare un commento.

  • Manuela ha detto:

    Eccezionale documento….da studiare. Tra l’altro darebbe le ragioni teologiche che giustificherebbero la separazione tra munus e ministerium, il ministero allargato ecc.. Anche Caffarra aveva spiegato che la Chiesa ha due gambe: una sana e una malata, le gambe di Giacobbe che lotta con l’angelo. La gamba malata è data a quella sana perché non si insuperbisca e viceversa quella sana è data a quella malata affinché possa essere salvata. Ma qui c’è un di più. Alla fine dei tempi avverrà la scissione..Grazie. Commuovente.

  • acido prussico ha detto:

    Lo strumento scelto da Satana: i vescovi. (Tyconio)

    “L’omosessualità è “volontà di Dio”, dice il vescovo di Aquisgrana, Helmut Dieser, in un’intervista al supplemento religioso del quotidiano Die Zeit, e quindi la dottrina cattolica deve essere cambiata su questo e molti altri temi.

    “L’omosessualità non è un problema tecnico da parte di Dio, ma la volontà di Dio nella stessa misura della creazione”, dice Dieser, segnalando che la sua opinione è cambiata su questa questione.”
    https://infovaticana.com/2022/09/08/obispo-aleman-asegura-que-la-homosexualidad-es-la-voluntad-de-dios/

    • Adriana1 ha detto:

      Acido,
      Non sapevo che Dio avesse problemi tecnici…ci vuole il vescovo meccanico…quello elettricista lo abbiamo già avuto.

    • Adriana 1 ha detto:

      Acido,
      il vescovo di Aquisgrana ha scoperto che Dio ha “problemi tecnici” e, quindi, si propone come ” meccanico” ?
      Il Card. “elettrico” ha fatto scuola…

  • Donna ha detto:

    Splendido articolo, molto illuminante.
    Chiude con una domanda:
    “Se è così, questa consapevolezza ha portato Benedetto XVI a mettersi in cammino con fede, come Abramo, “non sapendo dove andava”,[lxxvii] consegnando il potere pratico sulla struttura visibile della Chiesa, a un “vescovo vestito di bianco”, per dare inizio alla “grande discessio”?,

    …che è stata anche la mia,ma che nel tempo ha maturato anche la risposta,convincendomi che il motivo della “rinuncia” di papa Benedetto XVI, è avvenuta proprio allo scopo di svelare il mysterium iniquitatis e dare inizio alla fine.

  • acido prussico ha detto:

    Qual’è la differenza fra Ratzinger e Bergoglio?
    Ratzinger è un “conoscitore” di Tyconio.
    Bergoglio è un “conoscitore” di Tycoons della finanza.

  • Stefano Torelli ha detto:

    Contributo ECCEZIONALE. Mette insieme tutte le tessere del mosaico, rendendo compatibili e motivate le intuizioni sparse volta a volta di Socci ( che poi purtroppo ha disertato), Cionci,p. Alexis e tanti altri – spesso anche di noi semplici lettori.
    Del resto è evidente che l’esodo per fuggire dalla terra l’Egitto sta già cominciando… e prima della Terra promessa abbiamo davanti il deserto.

  • Daouda ha detto:

    La prima cosa da scrivere è che antiCristo sono coloro che negano la messianicitá di Gesù e l’incarnazione del Verbo DIO, cosicché l’Empio ossia il Figlio della perdizione non possa affatto essere anticristico in quanto tale termine è antidocetista.

    Per il resto l’ipotesi è solo una fra le tante, oltretutto portata avanti da un eretico.
    Difatti la strumentalitá di questa riproposizione è giustificare Viganò ed i lefevbriani. Alché dal punto di vista della strategia , visto che Ratzinger ha sempre aguto astutamente ( la SP è venerata dai tradizionalisti, quando in realtá è precipuamente la parola fine del rito apostolico romano )

    Il collegamento con Fatima poi è del tutto irrisorio. Basta la Scrittura e la Tradizione al riguardo, non servono apparizioni la cui decriptazione risulta peggiore del messaggio stesso.

    • Enrico Nippo ha detto:

      DAOUDA è un tipo strano, quasi quanto me.

      “Non servono apparizioni la cui decriptazione risulta peggiore del messaggio stesso”.

      Ineccepibile.

  • Paoletta ha detto:

    segnalo che sulla pagina FB di Radio Spada e’ possibile vedere l’intervento di Domenico Savino sul segreto di Fatima. Lo trovo molto interessante e ne consiglio la visione.

  • Victoria ha detto:

    Colosal y valiente ensayo. Es lo que ha intuído también Andrea Cionci. Es la misma tesis que Codice Ratzinger.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Numero commenti: 14. Dove sono?

  • federico ha detto:

    Una chiave di lettura non solo interessante, ma utile, perché nella sua perfetta ricostruzione di fatti, eventi correlati alle Scritture, al segreto di Fatima e alle testimonianze (di Padre Pio, Gabriele Amorth, Suor Lucia) offre una bussola ai cristiani che vogliono rimanere fedeli a Dio e alla Sua vera Chiesa, rigettando il veleno di quella falsa occupata dal nemico.

  • R.S. ha detto:

    Che dono meraviglioso per il giorno del compleanno della Mamma!

    Grazie. Grazie di cuore.

    • Lucia Buttaro ha detto:

      Si .! Il Dono meraviglioso è che questo pezzo “prova” che il falso Papa è Benedetto XVI! Infatti tra Francesco e Benedetto se c’è un ” vescovo vestito di bianco questo è proprio colui che si fa chiamare Papa Emerito! Abbiamo avuto il presentimento che fosse il Papa? Certo! Infatti il vescovo vestito di bianco era stato Papa, per questo i tre Pastorelli lo vedono Vescovo ma sanno che prima delle dimissioni era il Papa! Luì è poi l’identikit dell’anticristo descritto da Fulthon Schinn! Che Benedetto XVI sapesse che la profezia lo riguardava e che abbia cercato di allontanare da se stesso il ruolo del falso profeta….. questo non deve essere escluso! Tutti i falsi tentativi di ingraziarsi i tradizionalisti per nascondere la sua vera natura non hanno convinto nessuno: fine teologo, che incanta quando parla di Gesù ma che ha un segreto: non crede in Dio! Questo è il profilo di Ratzinger non di Bergoglio! Gli eletti ha potuto e può ingannarli soltanto Ratzinger non il povero Papa che è Francesco! Viva il Papa che è Francesco!

      • GINO ha detto:

        Mi immagino la sua figura contorcersi ogni volta che prova a fare un commento. I suoi commenti sono tutti in contraddizione con la verità dei fatti, la sua è solo una invettiva contro Benedetto XVI che, le piaccia o no, è almeno stato Papa prima di Francesco. Poi, pensi in poco, se accettiamo la sua tesi che Benedetto XVI è l’anticristo che non crede in Dio, il vescovo bianco disonesto che per questo si mette da parte… Come, come? Il vescovo anticristo si mette da parte perché sa di essere apostata e non vuole sviare i fedeli dalla vera fede con le sue idee eretiche? Che bell’onesto deve essere questo diavolo! Si mette da parte deliberatamente per fare posto al buon Santo Francesco, novo messia. Invece di ostacolarlo. Se lei fosse con un minimo di senno riconoscerebbe in Benedetto XVI il precursore del Signore Gesù che al momento opportuno si è fatto da parte, ma lei è solo una illusa piena di sé.

        • Daouda ha detto:

          Lei crede che le sue sferzate ineleganti al manimo le varrano un plauso alla sua morte?
          E se proprio non ci arriva lei ha lo stesso tono a parte invertita. Pulisca il suo occhio

          • miserere mei ha detto:

            … ma non con i tuoi sputi!

          • GINO ha detto:

            Prima di rispondere ho pulito e ripulito il mio occhio e più lo pulisco più vedo che è men volgare insultare la Buttaro che negar virtù al Santo Padre Benedetto XVI.

          • Daouda ha detto:

            Chi disprezza lo sputo in sè disprezza i miracoli di Cristo. E di certo io sono peccatore e meritevole di critiche.
            Ma il signor Gino si deve vergognare di insultare il vero precursore tanto leggermente ed ingenuamente. Che poi manchi di rispetto agli altri è un corollario autoevidente se sminuisce i santi

      • Stefano ha detto:

        @ buttaro…. ( o chi si nasconde dietro) 🥱🥱🥱🥱😴😴😴😴

  • Paolo Di Stefano ha detto:

    Contributo interessante ma troppo lungo. L’eccessiva lughezza ne rende difficile la lettura e fa sì che i passaggi salienti si perdano, non vengano ben evidenziati come dovrebbero a beneficio di chi legge.

    • Veronica Cireneo ha detto:

      Concordo.
      “Si, sì, no, no. Il resto viene dal maligno”
      La sintesi è spesso esclusivamente concesso a chi cerca, dice e vive di Verità. Troppe parole, infatti, possono ingannare.
      Comunque è buono spunto per approfondire personalmente ricorrendo alla fonte.

  • Un frate ha detto:

    Grazie all’autore. Ben fatto e coraggioso.
    Uno spunto di ricerca dalla mia parte: Daniele 11. L’autore descrive due re, uno dal nord(tenebre) e uno dal sud (luce). Siedono allo stesso tavolo e s’ingannano l’un l’altro. Il re del nord è quello che combatte il re del sud.
    Lo stravolgente è il fatto che la situazione non si risolve, ma sbocca nel capitolo 12, dove è descritto l’intervento finale di san Michele nella grande tribolazione che precede la venuta di Cristo. Che dice?

  • IO SONO, DUNQUE PENSO ha detto:

    Tranquilli! Sono io: il Matto. Bentrovati a tutti! Eccomi qui a deliziarvi e a stuzzicarvi, sempre, s’intende, col massimo di stima e gentilezza per tutti/e Voi.

    L’interessane articolo che si dipana intorno alla “fine dei tempi”, ha stimolato in me una riflessione sull’inizio dei medesimi. Dissertare sulla “fine” non può prescindere dal farlo anche sull’ “inizio”, che ci presenta il “fattaccio” del serpente e della mela, causa dell’interminabile lotta fra “buoni” e “cattivi” iniziata un secondo dopo il cartellino rosso e conseguente espulsione dal Paradiso terrestre dei nostri Progenitori per il fallo di abuso di libertà nei confronti di Dio.

    La legge della libertà trova la sua promulgazione nel Mito biblico: i Progenitori potettero scegliere di mangiare la fatidica mela perché furono creati liberi di pensare e agire come meglio credevano, ciò rendendo enigmatica, per non dire ambigua, la divina disposizione che ha coniugato la libertà con il condizionamento della medesima: «puoi mangiare tutte le mele meno quella lì, sennò morirai» (un avvertimento o una minaccia?), ovvero: «ti creo libero ma ti proibisco di pensare e agire liberamente, sennò sono guai».

    Ora, “quella lì” era la mela della conoscenza del bene e del male (scientiae boni et mali), e, poiché IO SONO, DUNQUE PENSO, e perciò rifletto, considero, scandaglio, cerco, ecco sorgere la domanda su che senso possa avere l’essere creati con libertà condizionata e vigilata; che senso possa avere il vivere rimanendo nell’ignoranza più radicale: appunto, non conoscere cos’è bene e cos’è male. E se il mondo fosse la sentina che è, proprio perché non si conosce cos’è bene e cos’è male?

    E perché mai la conoscenza del bene e del male dovrebbe essere ricompensata dalla morte, mentre l’ignoranza manterrebbe in vita? Perché se conosco muoio e se resto ignorante vivo?

    Nascere semi-liberi e restare vivi ma ignoranti? Questo sarebbe stato l’iter corretto, e oltretutto, particolare non poco inquietante, irrealizzabile nella prescienza del Creatore?

    E ancora: i Progenitori diventarono mortali perché mangiarono la mela o non, piuttosto, perché furono cacciati fuori dal Paradiso terrestre, posto che il Creatore non dette loro la possibilità di pentirsi e di essere perdonati? Si dirà che una volta acquisita la conoscenza il pentirsi e il perdono sono impossibili perché il Creatore non può ammettere che la creatura partecipi della conoscenza? Ma la creatura non è ad immagine e somiglianza di Dio? Il Creatore avrebbe creato soltanto un’approssimativa immagine somigliante di Sé?: «ti creo libero ma non troppo, quindi devi restare ignorante»: «Attento a non somigliarmi troppo!».

    Con la cacciata dall’Eden fu annullata nei Progenitori la conoscenza del bene e del male e i risultati plurisecolari sono evidenti. Ma, esattamente come Dio, io sono, ossia partecipo dell’Essere. Creandomi, l’Essere mi ha conferito l’essere (quindi l’immortalità). Se non fossi non potrei pensare. Io sono, dunque penso: perciò domando. Sono le domande e non le risposte quelle che rivelano il senso dell’essere qui sulla terra.

    Ogni domanda alimenta il circuito, ogni risposta è un corto circuito. Ogni domanda è uno slancio, ogni risposta è uno stallo. Ogni domanda è un passo nell’avventura, ogni risposta è la tappa di un viaggio organizzato. Ogni domanda è un rischio che mantiene svegli, ogni risposta consolida la comfort zone del sonnecchiamento “in sicurezza”. Ogni domanda è un’evasione, ogni risposta è una reclusione. Ogni domanda è un fendente che squarcia il già dato, ogni risposta è una pezza a colore.

    E adesso concentriamoci e guardiamo la scena come dalla poltrona di un teatro. La scena si svolge proprio adesso. Il serpente dice ai Progenitori che se mangiassero la mela i loro occhi si aprirebbero ed essi diventerebbero come Dio, conoscendo il bene e il male. E infatti così avviene, segno che il serpente non ha mentito. Ma ecco che, stranamente, è proprio la donna che mente dicendo a Dio che il serpente l’ha ingannata. Perché la donna mente se si è puntualmente verificato ciò che il serpente le ha predetto? Non ha creduto al serpente che è stato di parola?

    «Si aprirono i loro occhi», il che vuol dire che prima ce li avevano chiusi, sicché i Progenitori erano come ciechi. Non ciechi ma come ciechi, quindi con possibilità di guarire dalla cecità. Ancora molto stranamente, dopo aver riacquistato la vista, quindi la conoscenza, i Progenitori vanno a nascondersi perché si sono accorti di essere nudi. Qui la faccenda non è chiara. Meglio restare ciechi e non sapere di essere nudi? Meglio restare nell’ignoranza come in una sorta di bambagia protettiva che preserva dal conoscersi rispettivamente come uomo e donna? Comincia fin dall’Eden la diabolizzazione del sesso? Questa sarebbe stata la vita dell’uomo creato libero? La libertà di un cieco insipiente? Ci si deve proteggere dalla conoscenza restando ignoranti?

    E quell’ «intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture», fu senz’altro un gesto dettato dalla malizia, come vuole il luogo comune, o non piuttosto dal ritegno consapevole dei possibili morbosi equivoci del sesso?

    Il Signore Dio disse: «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male», la qual cosa, siccome io sono, dunque penso, suscita ancora domande. Come mai quell’«uno di noi (uno ex nobis)»? Dio parla alla stregua di un Giove capo degli dèi? Si deve pensare ad un’Olimpo/Eden sul quale Lui / loro abitano e da cui l’uomo con gli occhi aperti e pervenuto alla conoscenza viene bandito? Oppure il traduttore del testo originale non sapeva che pesci pigliare? Oppure già il testo originale era ambiguo?

    Chiudo, ovviamente, con un’altra gragnuola di domande: il circuito è al massimo degli ampere! l’evasione è sempre in corso! la spada inesausta continua a tagliare!

    Abbiamo mai pensato che se la vicenda della mela e del serpente non avesse preso la piega che ha preso, i Progenitori se ne sarebbero rimasti inesorabilmente soli, visto che non sapendo di essere nudi, non sapevano neanche di essere uomo e donna, e quindi non avrebbero potuto compiere nessun atto generativo? L’ideale sarebbe stato una castità/sterilità e ignorante, inconsapevole, non voluta liberamente?

    Ma allora perché estrarre la Donna dall’Uomo? Perché separare l’Androgine per poi mantenere le sue due componenti nell’impossibilità di prolificare per omnia saecula saeculorom? Perché di un immortale solitario farne due? Per non farlo annoiare stando da solo? Invece in due si sarebbero divertiti?

    E perché Dio, a Noè che fa parte dell’umanità cacciata dal Paradiso terrestre, quindi destinato, manco a dirlo, a soffrire e morire dice: «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra»? Ma come? Prima destina la donna alla sofferenza scudisciandola con «moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli» e poi comanda di crescere e moltiplicarsi? Il moltiplicarsi di che cosa? Del dolore e della morte? Stiamo parlando di un divino sadismo? E ce n’è anche per l’Uomo: «maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te». Non c’è che dire: una prospettiva allettante!! Ma così non ci troviamo di fronte ad una vera e propria vendetta di Dio? L’hanno fatta talmente grossa che nemmeno la misericordia di Dio può porvi riparo? Oppure la misericordia non era ancora nelle corde di Dio?

    Infine, care Amiche e cari Amici, dato che come me VOI SIETE, QUINDI PENSATE: non è che anche dopo la cacciata dall’Eden, i destinati al dolore e alla morte (allegria!) a causa della vindice sentenza di Dio, continuino ad avere nelle orecchie l’ofitica esortazione, e per atroce paradosso s’affannino ciascuno ad allungare il braccio al di là del muro edenico per cogliere e mangiare “quella mela”, e mostrare così la propria … conoscenza del bene e del male?

    Buona vita a tutti.

    • miserere mei ha detto:

      Sei libero, ma sei creatura. E non sei solo, perché so che c’è uno spirito ribelle, invidioso.
      Caso mai il problema va portato sul perché uno spirito nella sua libertà sia insuperbito.
      Il peccato di chi s’è lasciato intortare risente della presenza del falsario e omicida.
      La libertà è importante: avevano abbastanza conoscenze per fare altrimenti.
      Le conseguenze del peccato non sono nel non conoscere il bene e il male.
      Sono quelle di passare dal conoscere solo il bene a sperimentare l’alternativa.
      La “sentina” non viene dall’ignoranza, ma dal credere di saperne di più di Dio.
      Che resta Dio, mentre l’uomo è solo una creatura.
      La morte (prima e seconda, come dice Apocalisse) è priva di vita spirituale.
      Non sappiamo quanto avrebbe vissuto materialmente l’uomo non peccatore.
      Ma di certo non sarebbe “morto” come moriamo oggi, si sarebbe solo “addormentato”.
      Dio non ci vuole ignoranti: ma non siamo Lui, oggi più che mai dopo il peccato originale.
      Per amare non bisogna sapere tutto. Si ama più di quel che si sa.
      Strano che un matto confidi così tanto sulla bramosia di sapere.
      L’amore non basterebbe a chi dice che al cuor non si comanda?
      Si vuole forse una formula per “inscatolare” Dio nel ragionamento umano?
      La croce di Nostro Signore non basta?
      Caro matto, vai volutamente fuori strada? Queste cose le sai meglio di me…

      • Il Matto ha detto:

        A parte che non hai diradato le nebbie di nessuna delle mie domande (non che vi fossi obbligato, s’intende, ma se si dialoga…), quella che chiami “bramosia di sapere” altro non è che l’uso del dono di pensare, che in quanto creatura ho ricevuto dal Creatore insieme all’essere. Quindi, io sono, dunque penso. E siccome sono fatto a immagine e somiglianza del Creatore, ripeto: A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, mi ritengo giustificato nella ricerca della conoscenza, che non è di secondo piano rispetto all’amore.

        Anche il Poeta dice: “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

        Non si tratta, perciò di “saperne di più di Dio” ma di saperne il più possibile come Dio; se no che immagine e somiglianza è?

        Tutto, assolutamente tutto ciò che da chiunque è scritto e stabilito, e che in ogni caso non può costituire che un’allusione, non può costituire la mortificazione dell’essere per mezzo della coercizione o, peggio, della castrazione del pensare, del domandare, del cercare, insomma del vivere intensamente il tempo che ci è dato.

        Soprattutto se il pensare scaturisce da una sostanziosa disciplina del Silenzio, che mostra l’evanescenza di ogni … pensiero. Quindi di ogni risposta.

        Grazie ed un distinto saluto.

        • Daouda ha detto:

          La risposta è che l’incarnazione ci sarebbe stata comunque a colmare lo iato fra essere e creato, il resto sono solo suoi vagheggiamenti infantili.

          • Il Matto ha detto:

            Ecco una risposta che come ogni risposta non risponde a niente.

            Che “l’incarnazione ci sarebbe stata comunque” è la ripetizione automatica di un’ipotesi teologica e niente più.

          • Daouda ha detto:

            Ipotesi e metafisica non stanno insieme caro giullare. L’Adam era si dotato di scienza infusa, ma doveva comunque progredire nella Theosis che solo DIO stesso poteva dargli quindi il dilemma non si pone.
            L’albero della conoscenza del bene e del male è lo stesso albero della Vita. L’hybris dualista e la morte sono stati il risultato della disobbedienza.
            Nessuno può diventare DIO se DIO non lo concede, e la massima di Attanasio è proprio inerente ciò

    • Veronica Cireneo ha detto:

      @nippo…
      Ti consiglio di stare lontano dalla frutta…😆😆😆

      Cerchi risposte, ma non le vuoi.
      Però vorrei condividere questa riflessione .

      C’è una parola che risulta insopportabile ed è l’obbedienza.
      Nulla di strano. Anzi è assolutamente prudente non obbedire a nessun umano, in questo tempo in cui confusione, menzogna, crudeltà e ipocrisie stanno toccando il loro vertice.
      Guai all’uomo che confida nell’uomo, dice Gesù e non ascoltate più nessuno che vi violi la coscienza, disse Padre Pio.

      Ma, ma, ma…
      Obbedire a Dio è un grande vanto. Motivo di gioia.

      Un abbraccio.
      Stai lontano dalle mele… che ci trovi il baco… 😆

      • Il Matto ha detto:

        Scusa, ma forse non hai letto bene: non è che “cerco risposte ma non le voglio”, è che ogni risposta è un balbettamento, e chi si contenta gode.

        In merito alla questione in generale, se “tu” la vedi come la vedi, “io” non ho nulla da contestare. Domanda: perché, invece, “tu” contesti come la vedo “io”?

        Siamo su due lunghezze d’onda diverse, senza che necessariamente una sia in sintonia con le Alte Sfere più dell’altra.

        Comunque, sei sempre fortissima! Dio sia con te (scusa il congiuntivo, magari già lo è!)

        Ah, dimenticavo: come dice il proverbio, “mangiare una mela al giorno leva il medico di torno”. 😜

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro matto Enrico,
      ” come uno di noi” dovrebbe far riferimento ai numerosi Elohà derivati dagli antichi racconti sumeri sulla creazione , dove le divinità vengono chiamate Annunaki o Anunna. Ricordo che Anu- padre degli dei- è colui che sta in alto.
      Molto interessanti le loro numerose prime prove ” sbagliate ” nella creazione dell’uomo.
      Numerosi studiosi hanno rilevato quanto forte dovesse esser stata per gli Ebrei durante la ” cattività babilonese” -la sorpresa- nello scoprire , ad es., che nel Poema di Gilgamesh era già compresa la versione antica del diluvio biblico. La cultura sumero-accadica ” riscoperta ” deve aver rafforzato la propria impronta su questo piccolo popolo, tanto è vero che il nome del capo ebreo che guiderà il ritorno a Gerusalemme fu Zorobabele: ossia ” seme di Babilonia”.

      • Il Matto ha detto:

        Questo tuo breve ma intenso intervento conferma che non solo la Genesi non è spuntata come un fungo (come si dice, nulla di nuovo sotto il sole) ma che non esiste e non può esistere un’interpretazione univoca di ciò che è raccontato in maniera enigmatica, inquadrando nel mirino il Padreterno e stabilire che le cose stanno così e così e perciò tutti zitti.

        • Adriana 1 ha detto:

          Ovviamente,
          tenendo anche conto che nel Genesi vengono presentate in parallelo due differenti creazioni dell’uomo. Nei testi sumero-accadico-babilonesi, invece, alla ” creazione ” presiede una coppia ( maschile e femminile ) di dei. Il dato che rende la coppia ” magnanima ” è che non distrugge le ” prove imperfette ” ma le fa vivere agevolandole il più possibile, nonostante gli handicap che NON vengono imputati a colpa umana.

          • Adriana 1 ha detto:

            Ricordo che , pertanto, esiste una notevole differenza tra le due concezioni del mondo e dell’uomo, dato che , per la legge mosaica, il sancta sanctorum era proibito agli handicappati.

  • Fabio ha detto:

    Rivelatore

  • Stelio ha detto:

    Che coraggio avete nel pubblicare questa analisi sulla falsa chiesa

  • così è se vi pare ha detto:

    gent. Marco
    l’abominazione prevista e predetta da Leone XIII, insediatasi prprio UBI SEDES BEATISSIMI PETRI …
    è iniziata di soppiatto nel 1958, dopo lunghi preparativi già sotto Pio XII che ne era consapevole e li temeva fin da cardinale, NEGLI ANNI ’30 !

  • così è se vi pare ha detto:

    solo quando il valido successore di Pietro avrebbe permesso l’arrivo del “vescovo vestito di bianco”
    ——————-
    appunto !
    è stato proprio BXVI con la sciagurata invenzione del papa emerito a favorire l’ascesa al trono dell’usurpatore vestito di bianco….. che da 9 anni confonde le idee a 1 miliardo di cattolici sprovveduti, perchè SEMBRA il Santo Padre effettivo e regnante !

    • Un frate ha detto:

      Soffro sempre quando si mette in dubbio il responsabile agire di un papa cosi gigantesco come Benedetto XVI.
      Ha agito con grande responsabilità, affidandosi al Signore della chiesa per il suo bene. E Gesù gli risponderà con il Suo intervento.
      Lasciamo le nostalgie e le comodità e seguiamo il suo esempio, invece di seguire il sinodo del concorrente in bianco che conduce all’abisso.
      Nessuno giudica il papa. Solo Cristo.

    • andrea cionci ha detto:

      Niente da fare eh? Ancora non avete capito. Eppure sono due anni che circola l’inchiesta Codice Ratzinger. Papa emerito sta per “colui che merita, che ha diritto di essere papa”, in quanto BXVI non ha abdicato ma si è ritirato in sede impedita, restando l’unico papa legittimo, contemplativo, a fronte di un papa illegittimo attivo.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Sono due anni che del romanzo “Codice Ratzinger” non me ne importa nulla.

        Sempre con il Suo permesso.

        Ci sono milioni di romanzi più interessanti.

      • Miserere 2 ha detto:

        Dott. Cionci,

        Lei da’ meglio di me che esistono i vescovi emeriti (in pensione). Come lo spiega? Uno sbaglio etimologico generalizzato o un’immensa strategia di “apostoli” seminascosti per motivi più o meno esoterici?

  • andrea cionci ha detto:

    E’ esattamente così. Infatti papa Benedetto ha attuato il ritiro ritirandosi in sede impedita. Il papa è uno solo, lui, e Bergoglio è il vescovo vestito di bianco. Infatti la seconda parte di Fatima va interpretata a ROVESCIO, perché è vista allo SPECCHIO. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/30204283/bergoglio-presunto-papa-francesco-e-il-vescovo-vestito-di-bianco-di-fatima-nuova-interpretazione-sulle-orme-di-papa-rat.html Il vescovo diavolo è Bergoglio, successore di Giuda. La vera chiesa ora è uscita dalla sinagoga, con don Minutella e gli altri, ma alla fine, quando sarà palesata la sede impedita, Bergoglio e i suoi saranno combusti. C’è quindi una straordinaria, perfetta aderenza fra l’aspetto teologico, profetico e canonico.

    • alessio ha detto:

      Forse nessuno ci ha fatto
      caso , ma tutte le cose che
      ha detto il papetto di Santa
      Marta sulla Madonna ,ossia:
      non corredentrice ,donna di
      strada , solo discepola ecc. e su
      Gesù : poco pulito , faceva
      lo scemo , o che la moltiplicazione
      dei Pani raffigurava solo la
      condivisione , ebbene se
      tutte queste cose le mettiamo
      in fila , ne escono fuori delle
      litanie sataniche già pronte.

  • Laura Liberini ha detto:

    Davvero tanto, tanto interessante! Argomento “pesante” ma, ripeto, molto interessante! Dà nuova luce, un’altra fine interpretazione delle dimissioni di Bergoglio! Non conoscevo affatto Tyconio!
    Grazie.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    È disponibile anche la versione sintetica? Grazie

    • Marco Tosatti ha detto:

      no

      • Veronica Cireneo ha detto:

        Come no?! C’è, c’è.
        Basta andare alla fonte, cosa che troppe parole, inquinano.

        Interessante peraltro è sapere che fu scomunicato.
        Conosceva la Bibbia come nessun altro, pur essendo un laico e metteva in ridicolo che la pretesa di sacerdoti e vescovi al monopolio della santità era ridicola. Diceva la verità e fu scomunicato come accade adesso a chi la Verità la rivendica tutta intera.

        Grazie

  • Marco Matteucci ha detto:

    “E la Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, da molto astuti nemici è stata riempita di amarezza e abbeverata di fiele; essi hanno messo le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro; e lì dove fu istituita la Sede del Beatissimo Pietro e la Cattedra della Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà, così che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso. (Papa Leone XIII° – Esorcismo a S. Michele Arcangelo)