Giovanni Formicola: l’Aborto, la Legge 194 e l’Innocente Stupidità delle Anime Belle.

7 Settembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’avvocato Giovanni Formicola ha inviato a un gruppo di amici queste sue riflessioni su recenti – e meno recenti – affermazioni sulla legge 194. Mi sembra interessante pubblicarle alla vigilia della Prima Giornata Mondiale contro l’Aborto. Buona lettura e condivisione.

§§§

Carissimi,
come sapete, alla fine di luglio fa ho organizzato e tenuto un incontro sulla dittatura dell’imbecille. I presenti e chi ha avuto la bontà di ascoltarne l’audio-registrazione hanno potuto verificare che non avevo e non ho alcuna intenzione di derubricare la malizia e la malvagità di chicchessia a (incolpevole, in fondo) stupidità, come si fa ogni volta per gli atti di terrore islamista, che si cerca di attribuire (con scarsissimo, se non nullo successo) non alle convinzioni e alla militanza dell’autore, ma ai suoi disturbi mentali.
La tesi cui invece aderisco, e che ho provato ad illustrare, è quella per esempio di Musil e Voegelin, che parlano di una “stupidità sostenuta” – ovviamente, non è quella dello scemo del villaggio, anzi, ma può interessare le massime autorità sociali e culturali, ecclesiali e politiche -, che induce a idee e azioni non solo sbagliate, ma anche malvagie e criminali. V’è insomma una reciprocità tra la malvagità del mondo moderno, la malizia della Rivoluzione e la stupidità dei suoi agenti, protagonisti e capi. La “stupidità sostenuta” porta ai crimini, la malizia rivoluzionaria implementa la stupidità, che altro non è che una perdita di realtà, e quindi una violenza su di essa, nel che in fondo consiste la Rivoluzione, nelle sue tendenze, idee e fatti.
Tale perdita di realtà riguarda, però, anche chi la Rivoluzione non la vorrebbe, o non dovrebbe volerla, cioè i buoni.
In questo senso, una delle piccole grandi idiozie che oggi ci affliggono, nel campo dei buoni, è l’idea di correggere un po’ la legge abortista vigente (non dico mai “la 194”, mi sembra un eufemismo, e comunque un nome che la descrive troppo poco) chiedendo l’applicazione delle sue “parti buone”.
Si tratta di un’idiozia almeno per tre ragioni.
Anzitutto, una legge malvagia, che introduce un vero e proprio “diritto d’aborto” nel nostro ordinamento – ho dedicato a dimostrarlo la mia tesi di laurea nel 1980, e né il relatore, né il contro-relatore, né la commissione tutta, che non era stata scelta tra i pro-vita, ebbero nulla da obiettare tecnicamente, né mi negarono la laurea -, non può avere “parti buone”. Infatti, se queste astrattamente appaiono tali, è solo perché l’introduzione del diritto di uccidere l’innocente nel grembo di sua madre ha bisogno di foglie di fico per coprire la vergogna del proprio abominio, a cominciare dal titolo della legge (“Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”: esempio clamoroso di neo-lingua falsificante). E quindi chi le invoca ha capito poco.
Inoltre, dopo oltre quarantaquattro anni dalla sua promulgazione, nel corso dei quali si sono succedute le più svariate maggioranze di governo e non so quanti ministri della sanità, se esse pretese “parti buone” non sono state attuate – altrimenti non se ne chiederebbe l’attuazione -, è solo perché non c’è nulla da attuare: sono estranee al senso delle norme che la legge dispone, sono appunto solo una foglia di fico, che consente alle anime belle, in cui si sono trasformati i buoni, di guardarla senza imbarazzo, anzi, anche con un po’ di ammirazione. In più, poiché l’attuazione che s’invoca sarebbe compito dell’esecutivo, l’esperienza dovrebbe avere insegnato che nessun governo può averne l’intenzione: farne tema di un contrasto all’aborto “legale” è come pestare l’acqua in un mortaio, il che non mi sembra molto intelligente.
Infine, se pure fosse, il messaggio è di sostanziale accettazione del diritto d’aborto, magari un po’ moderato dalle “parti buone”, il che se non è stupido, è proditorio. Ma forse piuttosto entrambe le cose.
In realtà, la legge abortista e gli abortisti non conoscono queste mezze misure. Altrimenti – se davvero ritenessero l’aborto volontario, gratuito e assistito, non un “pilastro” della nostra società, ma, come s’illudono in troppi e loro travestono le proprie argomentazioni, un “dramma” – non impazzirebbero di collera e indignazione solo alla proposta di seppellire i bimbi così uccisi, o d’informare con un’opportuna ecografia le madri che hanno deciso di uccidere il figlio che portano in grembo. Perché non sia mai venga riconosciuta l’umanità del bambino non ancora nato, ma pienamente esistente e sé stesso; non sia mai qualcuna cambiasse idea, si pentisse, si distogliesse dal suo ignobile crimine. Per gli abortisti, l’aborto è un “valore”, è uno dei pilastri di una società costruita sull’anti-principio della totale liberazione dell’io e delle sue voglie, e quindi, anche, della separazione del piacere sessuale dai suoi naturali e benefici effetti procreativi: con gli anticoncezionali, con gli aborti, con gli atti contro natura. E perciò l’aborto non si tocca (si pensi alle isteriche, quelle sì, reazioni contro la sentenza Dobbs negli USA); perciò chi dovrebbe essere in prima linea per “toccarlo” teme la loro bavosa aggressività e si tace, si autocensura, dialoga e fa l’anima bella alla ricerca di un piano accettabile (credono) per tutti: “non neghiamo il dritto d’abortire – mica vogliamo essere integralisti e tornare al medioevo! -, ma temperiamolo un po’, applichiamo anche le ‘parti buone’ della legge abortista”. Già sarebbe una prospettiva di retroguardia, ma in realtà, come ho detto, o è un’idiozia, o è un vero e proprio tradimento, forse attenuato dalla stupidità di chi crede che queste “parti buone” siano vere e non solo foglie di fico e in quanto vere attuabili. Invero, a me sembra, l’ho già detto, che sia entrambe le cose: un tradimento causato da stupidità, che diventa, come sempre, malizia.
Il problema ancora una volta non sono i cattivi, ma l’indole compromissoria delle anime belle, la loro stupidità che cerca il buono dove non c’è, e impedisce di affermarlo per come è, e provare a realizzarlo come e quando sarà possibile – perché sarà possibile – senza arrendersi mai e con impegno costante, indefettibile, instancabile, ben informato e formato, e soprattutto con prospettiva soprannaturale. Certo, quella contro l’aborto non è l’unica trincea per la Contro-Rivoluzione, ma è doverosa e altamente simbolica.
Salute a voi
in J. et M.

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19 commenti

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Alle imminenti elezioni, nella trincea della giusta salvaguardia della vita umana dal concepimento alla morte naturale, più altri elementi di interesse non solo per i cattolici, ma per tutti, “Alternativa per l’Italia” c’è:

    https://www.facebook.com/pierluigi.tossani/posts/pfbid02iLvoW82ZzD6sfYbB3rVCTC3wuuNL45r6u8Yw2RHxYnAHSAYgk31tpmx4ZtiZafqbl

  • Adriana 1 ha detto:

    Io vorrei, sinceramente vorrei che qualche anima bella ( ma anche bruttina ) rispondesse al mio quesito…
    Premesso che il discorso dell’avvocato mi trova a grandi linee consenziente;
    Premesso che sono contraria alla ” difesa della razza “;
    Premesso che questa legge rappresenta un ponte verso l’eutanasia;
    Premesso che il neo-linguaggio maschera una autentica ecatombe…
    rimane il fatto dell’esistenza ” atroce ” di individui terribilmente deformi e ugualmente fatti nascere ad una vita di inevitabile sofferenza, di fronte ai quali mi viene da domandarmi e da domandare se l’aborto debba essere sempre considerato un peccato.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Mettiamola così, Adriana:
      una volta eliminati quei supposti “individui terribilmente deformi” cui togliamo il diritto di nascere solo perchè non comprendiamo – anzi, aborriamo – il valore redentivo della sofferenza (nostra, in primis! e, solo poi, loro), cosa ci distingue dagli spartani, sul Monte Taigeto?

      Come possiamo negare a un essere umano l’opportunità di vivere come figlio di Dio?
      Come possiamo metterci al posto di Dio, anche solo per “quella” volta?

      Ceronetti forse risponderebbe: “se l’aborto è omicidio avrà almeno l’attenuante della legittima difesa”…
      Ma non è così, ovviamente.

      E che dire poi di quegli individui perfettamente in forma e terribilmente deformi interiormente?
      Ci sono disgrazie ben peggiori della devastazione fisica…

      Ad ogni modo, l’unica risposta possibile e adeguata al suo quesito non può venire nè da qualche anima bella nè bruttina ma la desumiamo dall’incontro tra la Madonna e Sant’Elisabetta…

      P.S.: Essendo la sofferenza di origine angelica, per noi è incomprensibile; disse una volta il compianto card. Biffi citando Leon Bloy…

      Un caro saluto.

      • Adriana 1 ha detto:

        Occhi,
        un caro saluto a te, ma quegli individui NON sono, ahimè supposti.
        Quanto alle creature angeliche vi sono compresi anche i dèmoni…
        Cmq grazie per aver tentato una risposta, anche se oggi, a differenza degli antichi Spartani, abbiamo strumenti di indagine pre-natali.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Adriana,
          mi aspettavo questa logica contestazione – legittima – ma ho ugualmente azzardato quei “supposti” perché la Scienza ha un margine di imprevedibilità. Spero ne convenga. Chiamiamola Provvidenza, “anomalia”, “eccezione”.
          Basti pensare – solo in attinenza al nostro tema – a quei bimbi concepiti nonostante metodi contraccettivi “sicuri”; o a quelle diagnosi infauste che poi letali non sono state. Pensiamo perfino a quei bimbi sopravvissuti all’aborto procurato con sali corrosivi…

          Infanticidio – altro che aborto… Omicidio dei propri cari – altro che eutanasia, che in filosofia antica ha ben altro significato, poi… Tutte pratiche ritenute di diritto in una società “civile” che ha posto la sua fede nel qui e ora: domina drammaticamente la cultura della Morte!

          Ma al di là di questo, non insisto, anche perché credo di sfondare una porta aperta. Lo si evince dalle sue chiarissime premesse.

          Aggiungo solo, e concludo, che è proprio a causa del ricorrente sconcerto che ci fa muti e disorientati di fronte alla sofferenza e ai suoi perchè, che riportavo alla mente l’arguto concetto espresso dal Card. Biffi citando Bloy: per “origine angelica” si intendeva alludere a Lucifero, la cui natura era ed è angelica.
          I demoni, infatti, non sono che angeli ribelli. Creature angeliche – come da lei opportunamente specificato – che dopo il “non serviam” hanno subito la corruzione della loro natura, pur mantenendola.

          Il San Michele lottiano – un unicum, non credo solo per la mia sensibilità – che vidi esposto a Loreto, per la prima volta, qualche anno fa, favorirebbe senz’altro la meditazione, da noi solamente sfiorata. Sempre che Lotto possa essere di suo gradimento.

          Ad ogni modo sono io che la ringrazio, Adriana.

          Una buona giornata nella memoria del genetliaco di Maria Santissima!

          • Adriana 1 ha detto:

            Occhi,
            sono un’ammiratrice di L. Lotto fin dai tempi -lontani- di una mostra a Venezia a lui dedicata.
            Quella che, finora, mi pari non risulti a proposito dell’aborto ( v. USA ) è l’altissima percentuale di ” single ” incinte. Lo sbriciolamento della famiglia credo stia alla base del nefasto fenomeno. Bisognerebbe ricominciare da qua. Saluti.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Nel capolavoro di L. Lotus – artista davvero degno di tutta la nostra ammirazione – cui facevo accenno, Lucifero è speculare a San Michele – tra le altre cose, non sfugge che il movimento di discesa dell’uno è l’ascesa dell’altro – e la corruzione della sua natura è solo incipiente, catturata nel particolare allegorico della fiaccola (della conoscenza) spezzata e della coda.

            Questo dipinto straordinario favorisce la comprensione di tante cose. A cominciare dalla natura angelica: la ribellione del primo fra gli angeli sarà l’origine di ogni sofferenza. E qui “appare”!
            Constato sempre che è pressochè impossibile non trovare in questa tela una lezione spirituale di grande sapienza. Folgorante. Inattesa. Concreta. Lezione che perdura e si riassapora nel tempo, scoprendo nuovi livelli di profondità, nuove chiavi di lettura. Quella del libero arbitrio, quella della ineffabile bontà dell’atto creatore di Dio, quella della apparente e solo iniziale somiglianza tra virtù e vizio.
            Ma mi fermo. Ad ognuno la sua impressione. Il mio punto di vista, poi, si genera dalla fede.

            “Quella che, finora, mi pari non risulti a proposito dell’aborto ( v. USA ) è l’altissima percentuale di ” single ” incinte. Lo sbriciolamento della famiglia credo stia alla base del nefasto fenomeno.”

            Concordo, Adriana. Ed è una osservazione tanto opportuna quanto taciuta.
            Si pensi anche al fenomeno delle “baby mamme” nelle scuole…

            Saluti cari a lei.

          • Adriana 1 ha detto:

            ciao

          • Adriana 1 ha detto:

            Occhi,
            spiacente di non aver trovato, finora, la tua risposta sul Lotto e di averla trovata casualmente solo sul cell… La mia possibilità di vedere e di interagire dal CD è condizionata al mio ” ciao” che serve da ” Apriti Sesamo “.
            Lotto è un genio innovativo poco conosciuto ( peccato ). Trovo straordinaria la collocazione della battaglia tra nuvole dalla morbidezza degna del Correggio. Innovativo anche il dialogo “tragico” tra le due figure dalle ali analoghe e il cui aspetto appare in entrambe estremamente accattivante, dove ciò che ” pesa” è chiarissimamente l’istante della scelta. ( “pari” è un errore mio di battitura in luogo di ” pare ” ), ma rimango fedele all’idea che prima bisogna correggere i costumi, poi si può cominciare ad introdurre la legge ad essi relativa.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Adriana,
            pur’io trovo grande difficoltà nel messaggiare. Non trovo i commenti. Oppure appaiono e scompaiono. Anche dopo giorni. Lo stesso per gli articoli. A volte compaiono per un secondo e poi non li posso leggere perchè – puf! – scomparsi.
            Ma la pazienza viene premiata e leggo ora con grande, grande piacere davvero, tutto ciò che ha scritto del Lotto.
            “Innovativo e poco conosciuto”. Già…

            In questi giorni gli abbiamo fatto un poco di pubblicità: chissà mai che qualche lettore di passaggio, incuriosito, si senta incentivato a scoprirne il talento.
            Magari partendo proprio dal “San Michele che caccia Lucifero”: a Loreto, mi ha costretto a guadagnare un secondo ingresso pur di riposare ancora gli occhi su cotanta beltade!

            Riguardo alla necessità di “correggere i costumi”, temo, ad oggi, non ci si possa fare illusioni: occorrerà l’ingenerazione di un processo catartico dall’imprevista portata per ricondurci alla ragione! Troppo pochi sono coloro che si pongono in ascolto…
            Per costruire, d’altronde, servono le basi, sì: riassumo così il suo messaggio, non misinterpretando, spero.

    • Silvia ha detto:

      Cara Adriana, forse le può essere d’aiuto leggere la storia della Beata Margherita della Metola

      • Adriana 1 ha detto:

        Io ringrazio per ogni apporto, ma che c’entra questa vicenda con le realtà cui mi ero riferita? ( corpi con due teste, corpi dimezzati, privi di arti, idrocefalie inoperabili ecc…). Un esempio simile a quello da lei citato lo troviamo in Helen Keller.

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      Cara Adriana,
      molto semplicemente, al tuo quesito, ha risposto il b. padre Cottolengo:

      https://it.wikipedia.org/wiki/Piccola_casa_della_Divina_Provvidenza

      • Adriana 1 ha detto:

        Perdoni, ha piuttosto rimediato con i mezzi del suo tempo.

        • Pier Luigi Tossani ha detto:

          il Cottolengo c’è anche oggi, e il mezzo, da allora, è sempre il medesimo: l’amore all’uomo, in qualunque condizione, per quanto fisicamente repellente, esso si presenti. Questo è perché l’Uomo è immagine di Cristo.

          Per questo san Francesco baciò il lebbroso, e san Damiano de Veuster si prese cura del lebbrosi fino alla morte.

          Ma c’è una lebbra peggiore, che è quella dell’anima. Infatti accade anche che persone anche giovani e fisicamente perfette si suicidano. E noi, che vogliamo fare?… Quale approccio scegliere?…

  • Adriana 1 ha detto:

    Segnati interventi 2: comparsi…nessuno.

  • Desolina ha detto:

    Quella che lei, caro avvocato, chiama argutamente “foglia di fico”, è il luogo dove scandalosamente si nasconde l’esimio Vincenzo Paglia con l’unico scopo di esser benvoluto dal mondo e di far carriera nella ditta per cui lavora, dacché essa ditta, grazie al suo attuale capo, ha rovesciato lo statuto aziendale, traghettandola verso lidi impensabili, ma, se Dio vuole, sicuramente inarrivabili.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Analisi perfettamente condivisibile e chiara, come è chiara l’ironia che si cela sotto la dicitura “anime belle”, giacché mai un’anima bella accetterebbe compromessi col male e soprattutto col male in questa sua forma: oppressione e soppressione dell’innocente.
    Lo stesso Gesù è in loro di nuovo crocifisso. 🙏