Vincenzo Fedele Risponde alle Considerazioni di Mario Adinolfi.
2 Settembre 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, volentieri pubblichiamo questa risposta di Vincenzo Fedele alle considerazioni che Mario Adinolfi ha fatto ieri su Stilum Curiae, in relazione a un articolo dello stesso Vincenzo Fedele. Buona lettura.
§§§
CONSIDERAZIONI SULLA REPLICA DI ADINOLFI
Non avrei mai pensato che una frase delle mie riflessioni, redatte per altri motivi, avrebbe smosso l’ira funesta di Mario Adinolfi.
Commosso da tanto onore sono contento che si inizi a riflettere in merito, anche se con il piede sbagliato, nel senso che proprio il commento piccato di Adinolfi centra l’argomento che in realtà avevo cercato di evitare per non nuocere, in campagna elettorale, con un inopportuno “fuoco amico”: sentirsi ed atteggiarsi a salvatori della Patria, millantando inesistenti medaglie. Sentivo che questa sindrome fosse in espansione. Adesso ne sono certo.
Anche il fascismo, come tutti sanno, venne sconfitto dai partigiani, mentre io pensavo fossero state le forze alleate a piegare la Germania nazista ed il suo alleato italiano.
Essere dalla parte giusta della barricata non crea (o non dovrebbe creare), in automatico primogeniture improbabili. Non mi sembra, ma forse mi sbaglio, che il DDL Zan sia stato sconfitto con i voti determinanti del Popolo della Famiglia. Anche per l’eutanasia i ricordi mi riconducono al medesimo risultato.
Adinolfi parla anche della “voce mediatica” tenuta accesa, ma forse anche altri hanno contribuito in questo.
Massimo Viglione, ad esempio, non mi sembra che sia silente. Aldo Maria Valli, Sabino Paciolla, Blondet, Stilum Curiae stesso può appuntarsi qualche medaglia, ma Tosatti non sbandiera primogeniture di sorta.
Mi sembra che, almeno su DDL Zan ed eutanasia, Salvini non si sia limitato ad esibire rosari, così come altri nel centro destra, anche se poi, su altri argomenti, hanno lasciato la trincea sguarnita per appoggiare il nemico.
Capisco che in campagna elettorale avere visibilità sia fondamentale, ma a volte porta ad atteggiamenti scostanti che poi sono controproducenti.
Stracciarsi, ora, le vesti per inveire con epiteti poco edificanti (buoni a nulla del cattolicesimo da convegno …..gente abituata a non smuoversi dal loro comodo divano da cui puntano il dito …. la loro ignavia non li mette alla mia altezza ……. ci criticano senza aver mai mosso un dito ……non avendo né il talento né la capacità, ne la tenacia …. frustrazione mista a invidia …. ) contro chi, come me, cerca solo di descrivere la situazione, mi sembra proprio la riprova di quello che avrei voluto evitare di dire.
Dicevo che questo protagonismo, in fondo, è lo stesso che ha portato alla nascita del Popolo della Famiglia che fa cadere le braccia ad Adinolfi (…. quando leggo nel testo di Vincenzo Fedele che io avrei distrutto il movimento pro vita del Circo Massimo …..).
Tutto il movimento pro-vita del Circo Massimo cercava di creare una sponda politica. Non c’era alcuna fretta a realizzarla con urgenza perchè era più importante realizzarla bene, condivisa, operativa, con un programma, ecc. Potrei riportare qui i ragionamenti fatti nell’articolo sulla nascita dei partitini che tanto ha indignato Adinolfi.
Adinolfi invece, insieme all’Avv. Amato e Nicola di Matteo, pensò di mettere tutti davanti al fatto compiuto: cosa fatta capo ha.
Rimasi sconcertato, ma lo seguii, dicendomi che ormai il dado era tratto ed era meglio appoggiare il tentativo. Partecipai attivamente, dalla provincia di Torino, allo sviluppo del movimento, alla raccolta firme (Torino, Orbassano, Vinovo, ecc). Ho collaborato con Angela Ciconte, ho partecipato agli incontri di formazione nella collina torinese. Anche quando l’avv. Amato ha capito l’errore ed ha abbandonato, io ho continuato. Quando anche Angela Ciconte ha abbandonato io ho continuato, ma gradualmente mi sono allontanato anche io.
Sino allo scorso anno ho continuato a leggere La Croce, (ho la collezione archiviata) anche se mi dava un fastidio tremendo vedere la continua ed acritica pubblicazione dei dati del COVID (infettati, ricoverati, morti, ecc.). Adesso non la leggo più. Era peggio dei TG di regime. Nessuna riflessione su limitazioni delle libertà personali, prevaricazioni sanitarie, nessuno spazio a studi di premi Nobel che contestavano gli errori nel merito e nel metodo. Non una presa di posizione contro le idiozie del green pass o sugli studi internazionali che avanzavano dubbi sui vaccini. Nessuna difesa dei piccoli, anche quando le vaccinazioni hanno toccato pure gli under 12.
Sarebbe bastato informarsi su STILUM CURIAE, e porsi qualche dubbio, se è vero che Adinolfi segue “quotidianamente” il lavoro del nostro ospite, come dice in apertura di missiva.
Le pagine culturali de “La Croce” erano puro incenso all’opera meritoria e illuminata di Papa Francesco I e della Curia. Non ho memoria di molte proteste contro le Pachamama di turno o di critica verso Traditionis Custodes. Ha prevalso l’odore dell’incenso nella totale assenza della pur mInima critica alle gerarchie ecclesiastiche sperando, forse, in un appoggio della Curia o dei Vescovi che non è mai arrivato. Che senso ha chiedersi perchè i “cattolici” non vi seguono ? I “cattolici adulti”, alla Prodi per intenderci, sono catechizzati dagli idolatri di Papa Francesco, dai dossettiani e dai loro successori e preferiscono farsi rappresentare dai vari Letta, Renzi & C. La chiesa oggi, purtroppo, si appoggia ad Andrea Riccardi, non ad APLI, e privilegia, neanche tanto sottobanco, l’accoglienza migranti ed i cambiamenti climatici.
Chi proprio si è stufato apre il cuore alla speranza guardando, oltre che ad APLI, anche a ITALEXIT, VITA, O ITALIA SOVRANA E POPOLARE (anche se di sinistra).
Voi venite da 6 anni di …. rinvii e anche se vi proponete come nuovo penso sia duro accreditarvi come tale.
Ma torniamo al ragionamento di Adinolfi “….. l’unico che ha messo in campo fin dal 2016 un’organizzazione politica autonoma, cristianamente ispirata capace di prendere alle elezioni 220.000 voti (il triplo del presenti al Circo Massimo) …..”
Di grazia : 220.000 voti su quanti milioni in totale ?
Il triplo dei presenti al Circo Massimo ? Ma sappiamo di cosa stiamo parlando ?
Al circo massimo tutti (TUTTI) ci eravamo spostati da tutt’Italia, a nostre spese, con sacrifici enormi e doppiando, in numero, le truppe cammellate, spesate e con cestino pic nic al seguito, che riuscivano a spostare i sindacati.
Io c’ero e lo so.
Da quella base potevano partire numeri milionari e non di decine, o centinaia, di migliaia.
Qualcuno del Popolo della Famiglia, anzichè esaltare le magnifiche sorti e progressive, si è chiesto perchè così non è stato? C’era stato qualche errore ? Qualche dimenticanza ? Qualche strappo di troppo ? Poteva essere migliorato qualche rapporto o smussato qualche angolo ? Qualche strategia comunicativa era da migliorare ?
No. E’ evidente che nessuno se lo sia chiesto. Il PdF, adesso APLI, ha ragione. E’ quello che comunica meglio. Sono gli altri che non capiscono e che boicottano.
Non impariamo mai nulla neanche dai nostri avversari.
I radicali, quando facevano le adunate oceaniche, si contavano sulle dita di una mano, poche volte di due mani, eppure sono riusciti a stravolgere la vita politica italiana.
Questo mi fa tornare alla mente un altra perla mancata della strategia del PdF.
La Bonino è stata eletta l’ultima volta a Roma, nel medesimo collegio uninominale in cui era candidato Adinolfi.
A parte lo zero virgola raggranellato in quell’occasione e che, anche sommato al centrodestra, non avrebbe consentito, numericamente parlando, di sbarrare il passo alla Bonino, riflettevo già all’epoca che enorme valore avrebbe avuto una pubblica, esplicita e pubblicizzata dichiarazione di Adinolfi, ad esempio sul tenore “NON ci presenteremo al collegio romano perchè riteniamo più importante una sconfitta degli abortisti, di cui la Bonino è l’emblema, ai pur copiosi consensi che potremmo raccogliere a Roma dove siamo ben radicati, Facciamo, quindi, un passo indietro ed invitiamo tutti a concentrare i voti sul candidato di centrodestra perchè è più importante lasciare la signora Bonino fuori dal Parlamento italiano”
Ci sarebbe stata, forse, una presa d’atto della gravità del momento e una sottolineatura dell’importanza delle scelte. I cattolici avrebbero avuto un motivo in più, apprezzando il sacrificio del PdF per recarsi alle urne e riflettere sull’importanza di fermare la Bonino. Avrebbe anche evitato la conta impietosa di quanti hanno risposto, da cattolici convinti, all’appello a votare Popolo della Famiglia e, non ultimo, avrebbe aumentato di molto la credibilità politica dello stesso Popolo della Famiglia, sia nell’immediato che per il futuro, anche verso lo stesso centrodestra allora un pò allo sbando.
Una simile dichiarazione non c’è stata. Il centrodestra in quel collegio è uscito sconfitto e la Bonino è entrata in Parlamento. La promozione del partito aveva vinto rispetto all’obiettivo di screditare la battaglia radicale lasciando fuori dal Palazzo una esponente del valore simbolico della Bonino.
Mi spiace per l’ostilità che patisce Adinolfi, e di questo gli do atto per il suo coraggio e la sua perseveranza, anche perché l’ho vissuta e la vivo anch’io, nel mio piccolo, pur senza minacce di morte. Ma non si fà politica continuando a fare le vittime.
Si fa politica parlando dei problemi della gente, di tutti i problemi, soprattutto di quelli più urgenti e più sentiti, ponendo l’accento, nel nostro caso, sull’ottica cristiana alle soluzioni: la dottrina sociale della Chiesa, il distributismo, la cultura, la vita, la condivisione, la Libertà, ecc. Oggi la gente non dorme la notte pensando alla crisi in atto, all’energia che manca e che costa, al lavoro, al COVID, ai rapporti con l’Europa, con la NATO, con la Russia, alla situazione in Ucraina, all’inflazione, ecc. Su questo voterà. Parlavo, nel mio articolo della triste esperienza di Giuliano Ferrara e della sua lista contro l’aborto, ma Adinolfi non ha colto il riferimento.
Magari penserà, o dirà, che sto dicendo che l’aborto non sia importante. E’ l’esatto opposto, ma dico che, insieme ad eutanasia, gender, famiglia, scuola ecc. deve essere calato nella realtà contingente, del quì ed adesso.
I missionari hanno evangelizzato l’Africa e l’Asia portando la parola di nostro Signore, ma insegnando anche ad zappare e ad irrigare bene. Con ora et labora i benedettini hanno fondato, o rifondato, l’Europa. E’ difficile che, anche il cattolico più integralista, voti solo pensando all’aborto, senza sapere se domani potrà mangiare, potrà scaldarsi, avrà lavoro o meno e se la sua pensione sarà divorata dall’inflazione oltre l’8 %.
Ho chiarito sopra che ho sempre fatto il portatore d’acqua ed è solo per questo che mi permetto di dire a voce alta le mie riflessioni.
Forse, invece di nascondere gli errori sotto al tappeto, sarebbe bene rifletterci sopra. Inveire e farsi cadere le braccia serve a poco. Forse guardarsi allo specchio potrebbe servire un po’ di più.
Anche se l’ira di Adinolfi non mi ha convinto auguro comunque al Popolo della Famiglia e ad APLI un buon risultato. Che almeno riescano a portare qualcuno in Parlamento a condurre la buona battaglia, anche se ci sono poche speranze in merito.
Vincenzo Fedele
§§§
I PADRONI DEI SOCIAL – E GOOGLE – CERCANO DI FAR TACERE STILUM
CURIAE.
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN:
IT79N0200805319000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti, con questo logo:
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
Poiché tutti i commentatori si dicono cattolici, mi permetto di richiamare la «Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica» del 24 novembre 2002, firmata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. Essa, tra l’altro, dice: «In questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti».
Quindi, l’elettore cattolico può votare solo il partito che presenta un programma politico privo di contenuti che sovvertono la fede e la morale. In caso contrario, che sia cattolico o no, ne risponderà quando sarà sottoposto al divino giudizio.
Un intervento interessante. Grazie.
Ringrazio anche Tossani per le informazioni utili.
mah, che dire… vedo questo in ritardo… da parte mia, metto il link al programma elettorale di APLI, la federazione dove stanno il Popolo della Famiglia ed EXIT:
https://www.facebook.com/mario.adinolfi/posts/pfbid02JvSzZadhQbwyaQKM7FvyFatke2DAVHiqzErK2Htxt18DgtQn46zmWEPpGi6rjVR8l
il programma, comunque, è questo:
1. Sostegno diretto alla natalità con il Reddito di Maternità, per contrastare il collasso delle strutture del welfare (sanità, istruzione, previdenza, assistenza) ormai prossimo con gli attuali tassi di fertilità.
2. Incentivo alla piccola e piccolissima impresa a conduzione familiare, in particolare per gli under 40 come modalità di autoimpiego e contrasto alla disoccupazione, rifiutando qualsiasi sostegno diretto o legislativo aII’espansione di imprese multinazionali ai danni delle imprese italiane.
3. Libertà educativa per scuole e università, con scelta diret- ta libera e gratuita per le famiglie, contro l’imposizione del pensiero unico e deII’ideoIogia gender. Famiglie da sostenere anche con la riforma del fisco secondo il principio del quoziente familiare.
4. Evitare che si realizzi la digitalizzazione dell’identità del cittadino anche attraverso strumenti di controllo come il Green Pass e l’obbligo vaccinale. Difendere la sovranità nazionale e gli interessi degli italiani daII’ingerenza delle strutture tecnocratiche sovranazionali. Riforma costituzio- nale presidenzialista a elezione diretta che impedisca per sempre che il potere esecutivo finisca nelle mani di un tec- nocrate non eletto dal popolo.
5. Sostegno ai giovani per il diritto al lavoro stabile, alla casa per le coppie sposate under40. Attenzione particolare agli anziani e ai disabili, con innalzamento immediato a 1.000 euro delle pensioni minime, di vecchiaia e di invalidità.
Piace, non piace?… vedete voi, se c’è un programma migliore, ce lo farete sapere. Questa, intanto, è la scheda delle differenze tra APLI e gli altri partiti, di Governo Draghi e non, che corrono alle imminenti elezioni:
https://www.facebook.com/popolodellafamigliafirenze/posts/pfbid02GXZ6XQAy2T1f7CUQihtWK6PeVrz8CS8RvJkn3HV6T2UtqNBaX7JhZYrrCwqMzBrxl
e anche qui, vedete voi, cosa volete scegliere.
Ho apprezzato molto. Vincenzo Fedele, un sentito grazie da parte mia!
Nel suo articolo, tra l’altro, ha ripreso e ampliato alcuni concetti cui accennavo anche io in altro commento e che ritengo siano importanti.
Uno su tutti: non se ne può più del vittimismo imperante e sempre più frequente, sintomo di acuto orgoglio malcelato e mai diagnosticato per tale!
Da Adinolfi a Minutella, da Zelenskinuccio a Cionci: basta!
Cercare di persuadere a furia di urla e pianti, mostrarsi martiri eroici della causa servita e sottilmente compiaciuti degli “assalti” del nemico di turno (quando per essere visti come nemico basta esprimere un dubbio!) sfruttati per forgiare ed esibire bella aureola di vile metallo – pronto ad arrugginire ad ogni lacrima! – vi si ritorcerà contro. Tutto a tempo debito e, Dio voglia, per la Sua maggior gloria.
I santi ci insegnano – e l’esperienza – che solo gli umili sono forti e procedono. Avanzano non visti, ignorati, sottovalutati. Quando va bene.
Ma, a dispetto di tutti e tutto, perseverano da veri cirenei, silenti e oranti. Nella carità. Unici veri, virili combattenti nell’arena ingloriosa della feria. Nella consapevolezza tranquilla del loro nulla e nella forza riposta in Chi li guida.
Bisogna avere vista d’aquila per scorgerli e coraggio da vendere per imitarli…
Senza umiltà non si va da nessuna parte.
Non voterò Adinolfi.
Ho apprezzato molto.
Vincenzo Fedele, un sentito grazie da parte mia! 👍👏
Nel suo articolo, tra l’altro, ha ripreso e ampliato alcuni concetti cui accennavo anche io in altro commento e che ritengo siano importanti. Uno su tutti: non se ne può più del vittimismo imperante e sempre più frequente, sintomo di acuto orgoglio malcelato e mai diagnosticato per tale!
Da Adinolfi a Minutella, da Zelenskinuccio a Cionci: basta!
Cercare di persuadere piangendo e urlando; mostrarsi martiri eroici della causa servita e sottilmente compiaciuti degli “assalti” del nemico di turno (quando per essere visti come nemico basta esprimere un dubbio!) sfruttati per forgiare ed esibire bella aureola di vile metallo – pronto ad arrugginire ad ogni lacrima, però! -, vi si ritorcerà contro.
I santi ci insegnano – e l’esperienza! – che solo gli umili sono forti e procedono. Avanzano non visti, ignorati, sottovalutati. Perseverano da veri cirenei, silenti e oranti. Unici veri, virili combattenti nell’arena ingloriosa della feria. Nella consapevolezza del loro nulla e nella forza riposta in Chi li guida. Bisogna avere buoni occhi per scorgerli e coraggio per imitarli…
Senza umiltà non si va da nessuna parte.
Non voterò Adinolfi.👎
“non se ne può più del vittimismo imperante”,
Sì, ma pure il virilismo non è da meno.
Se si attuasse l’umiltà orante, silenziosa, non vista e ignorata che Lei opportunamente invoca, i commenti su questo blog si ridurrebbero di un buon 70%.
un cordiale saluto.
Non credo proprio nelle mie vene scorra l’estremismo, Nippo. Ma forse non mi conosco del tutto. Vero è che – stando alla impressione che le ho suscitato – ogni medaglia ha il suo rovescio…
Attenzione però: non definirei mai nè ho definito o invocato l’umiltà come “orante, silenziosa, non vista e ignorata”.
L’umiltà è verità.
La verità, piccola o grande che sia, va testimoniata. E ognuno di noi può attualizzarla con la sua specifica personalità.
E’ necessario dunque andare oltre le apparenze: questo cerco di farlo sempre, e con tutti, sapendo bene che gli abiti di Madama Umiltà a volte son cenci, altre regali.
Poi i modi, sì, possono essere indicativi ma esiste per ognuno una zona inviolabile cui solo Dio ha accesso. E al paradiso dell’umiltà ci è giunto sparato quel burbero di San Pio da Pietrelcina! Uno che non si faceva la vittima del mondo nè soffriva di virilismo.
Ma credo, purtroppo, questo santo non le piaccia e al momento non rammento nessun’altro che faccia al caso nostro.
Poi, le “grazie attuali cooperanti” – perdoni il tecnicismo – non sono la virtù ma si chiedono appunto per giungervi. Affar di tutta una vita, è chiaro.
Il suo breve apporto, a dir il vero, mi induce ad esternare – forse inopportunamente oltre che parzialmente – un’altra osservazione che ho maturato nel tempo, osservando Tosatti.
La “liberalità” di Marco ha iniziato ad interrogarmi sin da quando, a fine marzo 2021, ho fatto il mio esordio nella sezione commenti, peraltro “scon/incon-trandomi” proprio con lei; ma anche, per la via, riflettendo sugli articolisti “di primo pelo” che fan parte delle scuderie Tosatti per sua singolare decisione.
Dapprima con perplessità e scetticismo – forse anche mancando di rispetto in qualche contributo rozzo e frettoloso, rivolto pure allo stesso Tosatti -, ragionavo sulla necessità di una maggior ortodossia in loco e sul rischio di non tenere – affatto – ben serrati i ranghi; poi la folgorazione attraverso l’immagine della parabola del grano e della zizzania che mi si affacciava continuamente agli occhi del cuore…
Ecco, trovo assolutamente necessario sapersi autocontestare. Stabilmente.
Stilum è stato inutilizzabile per vario tempo, di recente, e così ho avuto modo di “bazzicare” la sezione commenti di altri blog: nessuno ha la fisionomia che Tosatti, con la sua specifica vocazione e personalità, ha saputo imprimere alla sua “creatura”.
Ci sono blogger intolleranti ai commentatori di diversa opinione e che pubblicano esclusivamente articoli, diciamo, ortodossi; altri optano per pezzi, ben scritti e non improvvisati, volti a raggiungere un ben più ampio bacino d’utenza ma senza avere una sezione commenti di vero scambio tra i partecipanti. Grave, direi, ma fermiamoci qui.
Tutta sta lungaggine per dire che difficilmente ci si può arricchire come avviene qui. Inter nos.
E’ stata una vera grazia per me approdare al dietro le quinte di Stilum, e per Tosatti – che già seguivo e stimavo per merito di Valli – e per gli stilumcuriali.
Potrei fare tanti nomi vostri, perchè tutti – anche taluni ospiti a presenza intermittente, come il caro Massimiliano, per esempio, che saluto anche se non c’è mai stato alcuno scambio tra noi – avete la mia attenzione e gratitudine, contribuendo non poco alla mia formazione umana e spirituale.
No, la diversità non è per me un limite, anzi. Neppure essere di opinioni opposte.
Forse l’unico vero ostacolo – stringendo stringendo e riferendomi al qui e ora – è fermarsi ad una visuale del dettaglio, perdendo il colpo d’occhio di una panoramica d’insieme. Il che, spesso, contribuisce a fraintendimenti.
Occorrerebbe allora, non solo Umiltà ma Carità, che non è tacere il proprio parere ma SAPER VEDERE L’ALTRO, sempre e comunque…
La mia loquacità di stamattina spero non l’abbia stancata oltremodo!
Chiudo e ringrazio allora, nella speranza di leggere sempre, non il 70 ma il 100×100 dei commenti, pur con la necessaria moderazione tosattiana, che è sempre di manica larga. Per nostra fortuna.
A presto.
Mi spiace, ma devo dissentire nel modo più radicale dall’opinione che Cionci cerchi “di persuadere piangendo e urlando”.
Comprendo la sua reazione e la rispetto, Stefano. Tanto più per il suo gentile modo di porsi.
Ma oso chiederle: se io le dico un pregio di Cionci, lei avrebbe l’onestà di dirmi un suo difetto?
E se io dessi a Cionci un altro merito, lei sarebbe in grado di proseguire descrivendo un suo demerito?
A ognuno le sue convinzioni, l’importante è giungerci non senza aver “faticato” e mai senza un leale confronto. Non per partito preso, dunque.
Intendo dire che una sana autocritica aiuta ad approdare al vero, talvolta. Non sempre.
Un caro saluto e buon primo sabato del mese!
Grazie Fedele, non seguendo Adinolfi non ero al corrente della sua (non) posizione sui vaccini. Voterò altri, almeno non pretendono di essere cattolici.
Tanto, ormai la famiglia ce l’hanno solo quelli con l’attico a piazza di Spagna, o le coppie di imbucati alla RAI (che piangono pure miseria), o quelli gratificati di dottorati di ricerca e impieghi in multinazionali.
A qualcun altro invece Blondet preconizzò un futuro di disoccupazione e precariato, non essendo ammanicato né colluso col potere (PD in primis).
Sono rimasti solo i cattolici di lusso, perché il Principe di questo mondo sa ricompensare i suoi servi (finché restano in questo mondo).
La loro “famiglia” sanno tutelarla benissimo da soli, la gente comune ha altre priorità: lavoro, onerosi appannaggi alla ex moglie sedicente cristiana e naturalmente il vaccino, che ai signori di cui sopra come al Drago non causa certo effetti avversi.
Oggi il cattolicesimo (come il PD) abita almeno simbolicamente a Montenapo o ai Parioli, ma il peggio è che, da vicino, appare per quel che è: finto come un set di Cinecittà