Vincenzo Fedele: Votare o Astenersi? Questo è il Problema…

8 Agosto 2022 Pubblicato da

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Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle elezioni prossime venture, e sulle difficili scelte che ci attendono. Approfitto dell ‘occasione per avvisare che il sito di nuovo ha problemi, legati, credo, alla fragilità del sistema e del server. Resistiamo, a settembre ci saranno grosse novità.  Buona lettura.

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Votare o astenersi ? Questo è il problema ?

Abbiamo commentato nei giorni scorsi il panorama desolante della politica italiana.

Come la cattiva educazione dei figli è, in via prioritaria, colpa dei genitori, così il merito di questo dissesto dovrebbero intestarselo i media in generale ed i giornalisti in particolare, prima ancora dei politici. Se non si ha uno stimolo a migliorarsi, perchè spendere energie per farlo ?

Se non si ha un’idea di una Verità ultima e immodificabile, naturale o ultraterrena, perchè non crearsene una a propria misura, sapendo anche di essere appoggiati da amici prezzolati o conniventi ?

Questo sfacelo ha creato l’antipolitica il cui frutto più appariscente e funesto è il Movimento 5 stelle.

Si è spacciata l’onestà ostentata come requisito unico per essere eletti, invece che come requisito di base, inderogabile, da associare con la competenza, la determinazione, l’altruismo, il senso del bene comune, ecc.

Anche su questo la colpa dei media non è secondaria nemmeno rispetto a quella dei diretti interessati.

Questo livellamento in basso, insieme alla mancanza di gavetta e di esperienza politica che il secolo scorso richiedeva e pretendeva, ha portato all’infimo livello a cui siamo approdati.

Il prossimo Governo potrebbe essere quello a cui delegheremo la nostra sopravvivenza come popolo libero o il nostro asservimento a sovranità esterne (UE, NATO, BCE, USA, ecc.) se non ad una lotta tra il mantenimento della nostra civiltà insidiata scientificamente da immigrazioni destabilizzanti e media invadenti ed invasivi.

In questo quadro desolante, e con tutti I vincoli ed I dubbi che abbiamo espresso nei giorni scorsi, saremo chiamati fra meno di 60 giorni, ad esprimere il nostro voto per delegare chi dovrà disegnare il nostro futuro.

La domanda di base che ci poniamo è se andare a votare o meno e solo in seconda battuta per chi votare.

E’ corretto partecipare ad un inutile rito mediatico, tanto sono tutti uguali – tanto il giorno dopo chi ha detto bianco farà nero o blu e chi ha detto rosso farà verde, giallo o marroncino ?

La prima risposta, d’impulso, è mandare tutti a farsi benedire e il 25 settembre rimanere in panciolle a vedere l’effetto che fa.

Ma siamo animali pensanti, quindi vediamo di ragionarci sopra.

Prima di entrare nel merito, occorre mettere alcuni paletti:

Le elezioni NON sono un referendum e non esiste un quorum;

L’aumento o la diminuzione dei votanti non è un segnale per lor signori;

L’antipolitica non è un antidoto alla cattiva politica.

Le elezioni NON sono un referendum e non esiste un quorum

E’ il caso di sottolineare che le elezioni sono valide anche se il 90 % degli aventi diritto non si recasse alle urne.

Questo implica che la nostra assenza dai seggi darà forse luogo, al massimo, a colti dibattiti sull’immaturità della nostra gente che non comprende il valore delle consultazioni e le diserta. Effetto secondario di questo aspetto, che di primo acchitto può fare un pò ridere, è che a lungo andare I media convincono noi della nostra inadeguatezza rispetto alla sapienza incompresa del Palazzo.

Qualsiasi menzogna, ripetuta all’infinito diventa realtà. Lo scollamento è causa nostra, non di chi tradisce le nostre richieste e le nostre aspettative.

Questo comporta anche dare più potere alle Lobby, dichiarate o meno, legali o illegali che siano.

Se un gruppo criminale decidesse di sponsorizzare un candidato o un partito e mobilita, ad esempio, 100 persone, se a votare sono in 1.000 la loro mobilitazione vale il 10 % dei voti. Se votano in 10.000 i loro 100 voti rappresentano l’1 %. L’ideologia ed il sistema elettorale in uso (liste bloccate) completa poi il quadro negativo.

Basti pensare che molti dei 5 stelle sono stati eletti con meno di 100 voti personali, anche se l’ideologia del vaffanculo aveva fatto vincere il loro partito in assenza di elettori disposti a pensare con la propria testa.

Certo vedere tradito il proprio voto è sconsolante, ma il problema si risolve disertando?

L’aumento o la diminuzione dei votanti non è un segnale per lor signori;

Pochissimi sono i politici che si preoccupano del calo dei votanti e della disaffezione alle urne.

Inutile dire che, in genere, quei pochi che lo fanno stanno sempre tra coloro che le elezioni le hanno perse e lo fanno per recriminare, non per chiedersi come mai sempre più persone rinunciano al potere della matita copiativa.

Se qualcuno pensa che non andando a votare invia un segnale al palazzo è in errore.

Da quelle parti non arrivano questi tipi di messaggi ed è gravissimo che non si comprenda che l’astensione favorisce, in realtà, lo status quo.

Se tutti I delusi di un partito, anzicchè disertare le urne, alle elezioni successive votassero compatti per altri, anche se meno vicini alle proprie idee, quello sì che sarebbe un segnale ben chiaro ed inequivocabile. I partiti sarebbero obbligati a cercare il contatto tra la gente ed a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale. Da notare, inoltre, che chi rinuncia a votare è, in maggioranza, fuori dalle certezze ideologiche. Chi vota con il paraocchi dell’ideologia va a votare comunque. Non ci va chi vorrebbe spostare il voto in base alle esigenze ed alle scelte dei partiti in lizza e si sente tradito. Però anche questo messaggio non arriva al palazzo quindi anche questa protesta di libertà è, purtroppo, abbastanza inutile.

L’antipolitica non è un antidoto alla cattiva politica.

La cattiva politica è, purtroppo, il frutto della spettacolarizzazione della politica stessa. Quando iniziò ad attuarla Berlusconi era una novità ed in pochi mesi riuscì ad imporre un simbolo ed un nome che prima erano assolutamente sconosciuti. Oggi gli allievi hanno di molto superato il maestro di un tempo e, con la complicità per nulla disinteressata dei media, spacciano per buona politica formule trite e ritrite ma che, imbellettate adeguatamente, sembrano nuove di zecca e toccano le corde del cuore senza transitare per la mente.

L’antipolitica non è un antidoto alla cattiva politica.

Può sembrare assurdo, ma l’antidoto sarebbe quello di avvicinarsi alla Politica (con la maiuscola).

Ricordo che, nella prima Repubblica, i tanto vituperati partiti avevano i loro sistemi di selezione, avevano le sezioni dove si discuteva anche animatamente. Anche all’interno dello stesso PCI c’erano discussioni feroci che poi, in pubblico, venivano strenuamente negati con l’impressione che fosse granitico.

Certo che ci sono sempre stati i “signori delle tessere”, ma nessun sistema è perfetto.

Si cominciava da consigliere comunale dove si faceva la gavetta ed il contatto con la gente era reale, anche perchè reali erano I problemi da affrontare. Se avevi I numeri potevi aspirare a candidarti alle elezioni provinciali e poi alle regionali sino al Parlamento. Dovevi essere bravo, avere eloquio, intuizione, intelligenza, insieme ad un bel pò di faccia tosta e di spregiudicatezza. Il pelo sullo stomaco, il fiuto per evitare tradimenti e tranelli ti venivano in corso d’opera, altrimenti mollavi prima. I Moro, così come i Craxi, gli Andreotti, i Berlinguer , i Fanfani, gli Almirante non si improvvisavano.

Oggi si inocula il sacro terrore della politica e si avvertono I pargoli a stare lontani da simili brutte compagnie. L’antipolitica lascia solo spazio alla cattiva politica.

Se le persone valide e serie si chiamano fuori lasciano spazio proprio a coloro che la politica la sfruttano per propri fini, che sono lontanissimi dai nostri, anche se sanno ammantarli degli ideali più nobili e condivisibili.

Le “scuole di partito” o “di politica” non esistono più.

Sopravvivono forse in qualche parrocchia particolarmente sinistrorsa che ammanta di ideali gretini o in genere ambientalisti, pacifisti, universalisti, umanitaristi che più “isti” non si può, la mancanza di formazione veramente politica che, invece, sarebbe strettamente necessaria. Ma inutile piangerci sopra in questa sede.

Fatto questo quadro, certo poco idiliaco, penso sia chiaro che, personalmente, mi recherò ai seggi per votare, sperando di non dovermi turare il naso per fare la scelta.

Vorrei spendere ancora qualche parola sui “partitini” che stanno spuntando come funghi a seguito delle proteste, delle contestazioni e delle rivolte contro le scelte liberticide attuate dal 2020.

Potrebbero essere una corretta risposta all’antipolitica montante ed un buon motivo di voto per chi avesse scelto di disertare le urne.

Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a protestare. Da ogni ceto ed estrazione sociale, di destra e di sinistra, uomini, donne, anziani, giovani, tutti uniti in modo disinteressato, anzi rimettendoci in proprio e pagando con l’emarginazione se non il licenziamento.

Questi partitini sarebbero perciò da appoggiare, quindi ragioniamoci sopra.

Una prima domanda, che molti si fanno è : perchè si presentano in ordine sparso ? Perchè non si uniscono in un vero partito di protesta e di proposta ?

Come sempre, ad ogni domanda complessa c’è una risposta semplice, che in genere è sbagliata.

La risposta più semplice è : ci sono troppi galli nel pollaio. C’è troppa invidia tra di loro. Ognuno vorrebbe essere al primo posto o vorrebbe promuovere I propri amici, I propri uomini, ecc.

Certo, c’è anche questo.

Siamo uomini e tutti abbiamo le nostre debolezze, ma a mio parere c’è molto di più.

Non è semplice trasformare un movimento di protesta in un movimento di proposta.

Un movimento nasce, in genere, a fronte di un problema. Gli ultimi riguardavano i No Green Pass – No Vaccino – No guerra – No vendita di armi – No Draghi, ecc.

Movimenti coagulati attorno ad un problema ma incapaci di fare il salto di qualità dal particolare al generale.

No Green pass. OK.

Finito (o tacitato), il problema Gren pass, il movimento perde il motore emergenziale che l’aveva creato.

Finisce l’emergenza, cade il motivo della mobilitazione e vincitori o, il più delle volte, sconfitti, si torna a casa.

Aveva ragione Gaber : “la gente si unisce per un autobus che non ha preso”.

Manca una base che trasformi la protesta, la generalizzi e la rende proposta vitale per l’individuo e per la nazione. Trasformi la massa di protesta in una comunità pensante ed operante. Faccia il salto, ad esempio da “No Green Pass” ad anelito di Libertà che coinvolga l’economia, la scuola, la sfera individuale e sociale, la rappresentanza nelle istituzioni, la discriminazione sui media, la lotta al razzismo ed all’odio che si è manifestato tra punturati e non, tra putiniani e non (sarebbe più corretto dire tra pacifisti e pacificatori).

Cosa fare per la scuola, la Famiglia, gli investimenti, la pace, la guerra, lo sviluppo, le relazioni sociali, gli aiuti agli emarginati, ecc. ? Cosa fare e cosa proporre da quì a 10 anni ?

Fare le cose in modo approssimativo e con discussioni da bar crea solo dei mostri.

Crea solo anomalie, come i 5 stelle. Illusioni che cadono al primo stormir di fronda.

Del resto anche idee giuste possono avere realizzazioni controverse e con tremendi effetti boomerang.

Senza continure a citare I 5 stelle, basti pensare al Popolo della Famiglia.

Lo strappo di Adinolfi che è riuscito a distruggere il movimento pro vita del circo massimo che tante speranze aveva fatto nascere, senza riuscire ad imporsi, elezione dopo elezione, neanche all’interno di qualche parrocchia.

Come effetto secondario, e forse più deleterio, ha indotto a pensare che non ci sia spazio per un movimento realmente cattolico mentre la profondità degli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa, l’attualità del movimento distributista, la vitalità dei movimenti pro vita (dalla lotta all’aborto, all’eutanasia, al gender, ecc.) dicono chiaramente che esiste uno spazio di azione che attende solo di essere riempito.

Il voluminoso fondatore de “Il Foglio” ebbe l’idea di presentarsi alle elezioni con una lista contro l’aborto.

Il risultato dello zero virgola raggiunto, oltre a non far eleggere nessuno, indusse a pensare che a nessuno fregasse nulla dell’aborto, cosa assolutamente non vera e che paghiamo ancora adesso.

Per stilare un programma, che sia serio e realistico, ci vuole tempo, passione, discussione, condivisione.

Tempo che non si ha, visto anche il precipitare degli eventi ed il voto al 25 settembre.

C’è anche da raccogliere le firme per presentare le liste. Occorre raccoglierne almeno 750 per ogni collegio elettorale. Stiamo parlando di oltre 40.000 (quarantamila) firme, autenticate a norma di Legge, da raccogliere a ferragosto.

Si ricorda, tra l’altro, che il Ministero degli Interni non ha tuttora neanche predisposto e consegnato I moduli per la raccolta di queste firme, suscitando le giuste ire di Paragone e della sua ITALEXIT.

Il punto è proprio quello di avere un programma, una agenda che proponga azioni su tutta la sfera sociale.

I movimenti che, a quanto sembra, la raccolta firme la faranno sono, al momento, 4 :

ITALIA SOVRANA E POPOLARE – di estrazione comunista, con componenti dell’estrema sinistra e persone anche autorevoli come Fusaro;

ITALEXIT – di Paragone che presenta fra I componenti di rilievo anche il vice Questore di Roma Nunzia Schillirò (la signora che sali sul palco contestando il Green Pass e dichiarandolo illegittimo), Francesco Amodeo, Stefano Puzzer, il rappresentante simbolo dei lavoratori del porto di Trieste e molti altri;

ALTERNATIVA PER L’ITALIA – nato dall’unione di Adinolfi (Popolo della Famiglia) e Di Stefano;

VITA – Portato avanti principalmente dall’avv. Polacco e da Sara Cunial.

Personalmente ritengo che tutti dovremmo dare a questi movimenti una mano per la raccolta delle firme, che è cosa diversa dal votarli, cioè dare loro la possibilità di presentarsi ed avere il simbolo sulla scheda elettorale.

Per Calenda e DiMaio si sono trovati i cavilli per esentarli dalla fastidiosa raccolta ferragostana, con il solito Tabacci che ha fatto una nuova ennesima giravolta, come prima aveva fatto con la Bonino.

I quattro schieramenti che abbiamo evidenziato, alcuni lontanissimi dal mio pensare e dal mio voto, almeno hanno I presupposti di aver condotto battaglie vere ed in prima linea quando c’era da lottare e da farsi emarginare con la certezza di essere messi alla berlina.

Occorre prestare anche attenzione alle false opposizioni, non ultimi i 5 stelle, che poi portano all’antipolitica ed alle chiacchiere da Bar prima ricordate.

Anche su questo “il potere” gioca sporco e si trova sempre il prezzolato di turno che ironizza su compagini eterogenee che si uniscono per potersi presentare, senza parlare delle difficoltà che deve affrontare chi non ha alle spalle una struttura di partito ed una adeguata disponibilità finanziaria.

Poi si trova sempre il cretino di turno che, ad esempio, si fa fotografare a fare il saluto fascista o stupidate simili, scatenando anche accuse incrociate, fondate o meno (sei integralista, sei massone, hai preso soldi, sei un traditore, hai un procedimento penale in corso, ecc.).

Diamo una mano a chi sentiamo vicino ed a chi è sceso in trincea in tempi non sospetti.

Non c’è fisicamente il tempo di costruire qualcosa di forte e strutturato.

Se qualcuno di questi eroi-contestatori-propositori riuscirà ad approdare a Montecitorio, forse ci saranno le basi per costruire, nel tempo, qualcosa di veramente solido e forte.

Vincenzo Fedele – Continua

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12 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Pienamente d’accordo con Vincenzo Fedele. la prossima legislatura sarà quella in cui -comunque vada- vedremo maturare i frutti di ciò è stato seminato: guerra, Covid, green pass, inflazione e povertà crescente (per tacere del “rinnovamento pastorale”). Di fronte al male prossimo venturo, l’unica alternativa possibile per un credente è quella di fare tutto il possibile per evitarlo. E’ evidente che, secondo questo approccio, non votare non può essere una soluzione. Dico “comunque vada” perchè il piano inclinato che è stato predisposto, unito all’incapacità di capire di molti, non potranno non determinare l’abbruttimento e l’impoverimento generale. PS Nelle cronache dei media di oggi si da conto dell’accoltellamento di un parrucchiere nordafricano a Pisa. Mi chiedo: a) Perchè dar notizia del lavoro? E’ forse legata ad un possibile movente? b) Perchè, per converso, non è più possibile indicare la nazione di provenienza di un morto ammazzato? Forse il politically correct prevale sul diritto all’informazione? Viviamo in tempi tristi, in cui la ragione ha abdicato di fronte all’arbitrio.

  • gladio ha detto:

    La mia opinione sarebbe quella di lasciar perdere tutti questi gruppuscoli new entry, anche se propongono idee più che accettabili, sono solo liste di disturbo, non farebbero altro che fare il gioco delle forze globaliste gay friendly -Gretin-catto -immigrazioniste e purtroppo anche turboabortiste.
    Già esiste una coalizione che propone quegli ideali con i quali sarebbe possibile arrestare il processo di decadenza morale della nostra società, e questa coalizione ha anche discrete possibilità di affermarsi, pertanto…non mettiamogli i bastoni tra le ruote! Certo non è realistico aspettarsi che venga sopressa di punto in bianco la legge 194 sull’ aborto: la ” finestra di Overton” ormai quasi spalancata va rinchiusa con le stesse modalità con cui è stata aperta, cioè con calma e fermandosi ad ogni tappa; forzando la cose si otterrebbe un buco nell’ acqua in quanto la nostra società è talmente decaduta da scambiare un abominio come l ‘ aborto o l’ eutanasia per diritti sacrosanti…e per risollevare un popolo dalla decadenza ci vuole tempo, pazienza e lavoro.
    Ritengo poi estremamente controproducento il consiglio di annullare le schede elettorali con slogan di protesta: la cosa farebbe rumore per un po’, se ne parlerebbe nei salotti tv per qualche tempo ma… le leve del potere rimarrebbero sempre nelle mani dei soliti noti con buona pace per tutti quanti,

  • Donna ha detto:

    Rispondendo alla domanda:
    Votare è più che mai importante,per ciò che rappresenta questo diritto conquistato a fatica dai nostri predecessori.
    Detto questo,trovo sia importante intanto, andare a firmare affinché queste nuove realtà politiche possano entrare e costituire una valida alternativa al “già visto” che tanto danno ha arrecato alla Società.
    Personalmente trovo interessante sia la visione di “Italia Sovrana ” di Francesco Toscano, che “Vita ” di Sarà Cunial.
    Spero che tutte queste nuove anime politiche riescano a superare lo sbarramento imposto….

  • Donna ha detto:

    Personalmente sono andata a firmare affinché anche queste new entry possano riuscire a partecipare alle prossime elezioni,dato che il Sistema di anticipare la data elezioni e l’obbligo per essi di raccogliere firme,sembra fatto apposta perché non vi riescano e così rimanga campi libero ai soliti noti.
    Una precisazione sull’articolo, se non erro, ho letto che Italexit ha annoverato fra i suoi esponenti di CasaPound producendo l’uscita di Alternativa (correggetemi se sbaglio)e Alternativa non so se partecipi a elezioni a questo punto.
    Fusaro mi sembra di aver letto, non sia più partecipe con Italia Sovrana,ma in compenso ci sia il bravissimo giornalista Bianchi e un altra candidatura che proviene da Byo blu(scusate mi sfugge il nome) , detto questo,spero comunque che tutte queste nuove correnti riescano a farcela….e chissà che ,mentre i vecchi partiti stanno azzuffandosi per unirsi con chiunque pur di accaparrarsi voti, un nuovo respiro di cui si ha grandemente bisigna non riesca ad entrare….

  • Paoletta ha detto:

    Paragone ha cambiato casacca troppe volte per poter essere credibile, e non lo e’.La Donato a Bruxelles ha votato a favore della procedura rapida per il passaporto vaccinale . Adinolfi fa ridere i polli. Siamo in dittatura, riconosciamolo. Lo e’ tutta l’Europa occidentale, al punto tale da morire di freddo questo inverno pur di obbedire ai suoi padroni.
    Non vedo soluzioni politiche, ne vedo solo una, spirituale.

  • acido prussico ha detto:

    Io andrò a votare e voterò Putin.
    Che dite? È una cretinata perchè Putin non si presenta alle elezioni italiane?
    Ma perchè Draghi si è presentato e si presenta con una sua lista?

    Date retta a me: andate a votate e scrivete sulla scheda a caratteri cubitali Putin… Putin… Putin…
    Migliaia e migliaia di schede che saranno annullate ma che faranno piú rumore e saranno piú efficaci dell’astensione:
    – l’Ambasciatore Usa ne informerà la Casa Bianca e J.Biden “impazzirà” di rabbia per l’ingratitudine degli italiani. Goal nr. 1.
    – Putin sentirà meno “cani che abbaiano dietro la sua porta”. Goal nr. 2.
    – L’UE per punizione taglierà le “sovvenzioni” all’Italia. Allora se la prenderà in quel posto il “dispensatore” di bonus Draghi che verrà “sfiduciato” dall’UE perché incapace di “addomesticare” gli italiani. Se la prenderanno in quel posto i partiti dell’armata Brancaleone dell’agenda Draghi ipersensibili al “consenso-pro-poltrone”. Se la prenderanno in quel posto i votanti dell’armata Brancaleone che distribuiscono “bonus” come Achille Lauro distribuiva spagnetti e “bueatte” di pelati prima delle elezioni. Goal nr. 3.

    In alternativa – come segnale di “rottura” (anche perché ci siamo proprio “rotti”) – potete scrivere sulle schede il nome di Bergoglio.
    Lui si insospettirebbe di questa questa papolarità (pardon! Popolarità da lui inaspettata) e per non cadere nei peccati di Orgoglio e Superbia si umilierebbe un pochetto.

  • Creazionista ha detto:

    Italexit è parte del sistema come dimostra il fatto che, mi dicono, il Paragone è da sempre in tv: è un gatekeeper. Saranno i prossimi 5stelle, i traditori della prossima legislatura. Nessuna fiducia

  • Grog ha detto:

    Astenersi ha senso quando nelle liste elettorali sono presenti solamente formazioni che con piccole sfumature sono tutte per lo status quo (praticamente tutte quelle presenti al momento in parlamento). Se ci sono forze d’opposizione vere che hanno ottime possibilità di eleggere loro rappresentanti invece occorre votarle e cosí io farò.
    Tanto per non fare nomi dette forze sono “Italia sovrana e popolare” e “Vita”. Al di fuori di esse non c’è vita nell’universo politico (e scusate lo stupido giuoco di parole).

  • andreottiano ha detto:

    Ringrazio Vincenzo Fedele per questo articolo, apprezzandone l’approccio, lo sviluppo e l’analiticità.
    Purtroppo insisto a confutarne le conclusioni.
    Queste elezioni 2022 nascono dalla precisa volontà di farle balneari, costringendo chi è in spiaggia ad accontentarsi.
    Sotto il solleone, cocco bello e cocco fresco sono tentazioni che stravincono rispetto alle migliori gelaterie del centro.
    Sono vent’anni che voto il meno peggio e male minore.
    Vent’anni che chi voto non fa ciò che prometteva.
    Vent’anni che chi parte bene viene vincolato a far altro.
    I quattro partitini elencati non hanno credibilità politica e, consentitemelo, mi destano qualche dubbio sulle persone, molto più ambigue di quanto si possa credere.
    Stavolta me ne resto a casa: e lo faremo in molti.