Elogio della Rigidità, di Antonio Caponnetto. Il Pontefice non Padre.
8 Agosto 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, credo sia interessente portare alla vostra attenzione questo articolo apparso su questo sito, nella traduzione di un amico fedele di Stilum Curiae, A.C., che ringraziamo di cuore per la segnalazione, e per il lavoro. Approfitto dell ‘occasione per avvisare che il sito di nuovo ha problemi, legati, credo, alla fragilità del sistema e del server. Resistiamo, a settembre ci saranno grosse novità. Buona lettura.Buona lettura.
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ELOGIO DELLA RIGIDITÀ – Antonio Caponnetto
La risposta di Bergoglio a un sacerdote di Mendoza, in cui cerca di spiegare e giustificare gli oltraggi del suo servo Taussig contro la diocesi di San Rafael – presumibilmente sotto la sua vigilanza – e che si sono conclusi, tra tanti mali indicibili, con la chiusura del Seminario arcivescovile, è diventata di dominio pubblico.
La suddetta missiva, datata 9 luglio di quest’anno e pubblicata da diversi media (vedi https://www.aciprensa.com/
In sintesi, la risposta di Bergoglio al sacerdote è quella di dire che le punizioni inflitte al popolo di San Rafael, religiosi e laici, dalla mano boia del suo vescovo fellone, sono la conseguenza del fatto che in quella diocesi non si è capito che “la rigidità non è un dono di Dio, la mitezza sì, la bontà sì, la benevolenza sì, il perdono sì, ma la rigidità no!”. Perché è il preludio dell’ideologia che fa tanto male e che ha portato i rigidi del tempo di Gesù a condannarlo per aver anteposto la misericordia alla legge”.
Se ne valesse la pena (e già crediamo che non lo sia, visto lo scandalo in cui vive e che questo rovinoso capo vaticano provoca in continuazione), si potrebbero fare diverse riflessioni sull’argomento e si potrebbero raggruppare in tre classi.
La prima consisterebbe in innumerevoli e documentati argomenti ad hominem; perché l’uomo che grida contro la rigidità non cessa di essere il capo crudele e infido di una struttura di irrigidimento, punizione e durezza nei confronti di tutti coloro che considera suoi contraddittori.
Lo stesso Taussig, usato e scartato per smantellare i “rigidi” san Rafaeliani, è oggi vittima meritata del disprezzo del suo pontefice. E così vaga nella vita, senza vita; un monumento al fallimento, al nulla e al disprezzo; un detrito vagante che non riesce a depositarsi nella fogna finale delle sue disgrazie.
È che la rigidità dispotica del pachamamatico si accanisce più sui suoi leccapiedi che su coloro che lo affrontano. È più furioso con i servili che con coloro che smascherano frontalmente la sua condizione di lupo travestito da pecora.
La seconda riflessione dovrebbe riguardare le rigidità dello stesso Bergoglio e i rispettivi esiti in tante altre ideologie. O per dirla senza mezzi termini: ciò che Jorge Mario dice di aborrire è esattamente ciò che fa, ma con una differenza sostanziale: la sua rigidità è contro i cattolici, apostolici e romani, che non perde occasione di insultare, sminuire e umiliare. Per questo non bastano le sue parole e i suoi comportamenti di offesa sistematica alla Chiesa e alla Tradizione, non bastano le sue richieste di indulto insostenibili e fallaci, né le molteplici capriole fraseologiche con cui svuota la retta dottrina e adultera empiamente la Verità, ma occorre che si mostri attivamente complice delle peggiori espressioni ideologiche, da quelle contenute nell’Agenda 2030 a quelle dettate dagli araldi della contro-natura e del Nuovo Ordine Mondiale.
La rigidità bergica messa in campo da tempo per soggiogare e schiacciare la Vera Fede non solo lo ha collocato, secondo le sue parole, “nell’anticamera delle ideologie”. Lo ha condotto al Santa Sanctorum invertito e fumante dell’iscariosi ecclesiastica. È la rigidità moralista del traditore di Gesù Cristo.
La terza e ultima riflessione, infine, dovrebbe riguardare la natura stessa della rigidità; una parola che, come tante altre, è stata divorata dalla guerra semantica, e che il progressismo – dalla sua espressione psicoanalitica alla sua pagliacciata teologica – ha semplicemente aggiunto alla galleria di termini intrinsecamente dannosi.
Bisogna tenere la rigidità dell’anti-rigido, per impedire ogni legittima polisemia della parola!
Perché il dizionario ci dice che la rigidità è la capacità di un corpo di resistere alla flessione o alla torsione sotto l’azione di forze esterne che agiscono sulla sua superficie. In questo senso, è facile dedurre e insegnare che, analogicamente parlando, esiste una rigidità santa, saggia, martiriale ed eroica; che non è né più né meno di quella che hanno avuto tutti i testimoni del cristianesimo per non piegarsi davanti all’errore, alla confusione, all’ignoranza e alla menzogna. Per questo hanno pagato, in occasioni gravi, con il prezzo del proprio sangue.
C’è una rigidità che esalta, salva e onora, e un’elasticità che abbassa, omologa, de-archivia, mette nella spazzatura e mescola. Una rigidità che è la lettera o la norma che uccide lo spirito; e una rigidità che è la fermezza di stare fermi quando si vuole calpestare, ad esempio, l’Eucaristia. Soprattutto, quando coloro che la calpestano sono proprio quelli che dovrebbero essere pronti a morire e uccidere per difenderla. C’è insomma, come per la violenza, la censura, la repressione, la discriminazione e tante altre parole gettate nello scarico dei “retrogradi”, una rigidità virtuosa e una rigidità viziosa. Dipenderà da cosa, come, perché e per cosa. Così elementare. E proprio per questo motivo, così negato, di fronte a un mondo che ha perso il senso comune. E davanti a un pubblico abituato a gingilli spirituali e concettuali.
In uno dei suoi Sermoni, Sant’Agostino ne fa una sintesi illuminante: “uno schiaffo può essere frutto della carità e una carezza un invito al peccato”. Le flessibilità, le riappacificazioni, le tenerezze, i sincretismi, gli irenismi e gli orribili scambi di parole e di fatti, che Bergoglio non si stanca di perpetrare, sono quelle carezze che ripugnano all’Ipponese. Le rigidità delle incorruttibili sentinelle della Croce, invece, possono essere gli ultimi frutti della carità, in una nave il cui timoniere l’ha trasformata in un galeone filibustiere con la prua rivolta verso l’abisso.
Ecco perché, per quanto benintenzionato, è un errore scrivere lettere a Bergoglio chiedendogli atteggiamenti paterni, pontificali, pastorali o semplicemente caritatevoli o riparatori. È un errore volerlo avere filialmente come padre, ecclesiologicamente come pastore, umanamente come uomo integro. No, non è necessario scrivergli una lettera. Sarebbe come mandare gli auguri di Natale a Erode, o augurare buona Pasqua a Giuda, o chiedere a Caifa di prostrarsi davanti al Calvario. Bergoglio sa solo dare ai fedeli cattolici la rigidità della Sinagoga, la fredda inflessibilità delle sentenze massoniche, la vendetta inflessibile e rancorosa del Sinedrio, il severo stupore dei sepolcri imbiancati.
Venti secoli fa, i deicidi hanno ucciso colui che era l’Archetipo Supremo della mitezza, della gentilezza, della misericordia, della benevolenza e del perdono. Ma lungi dall’opporre dialetticamente questi doni alla rigidità, aveva proprio la necessaria, lecita e divina rispondenza di chi governa “con autorità e rigidità” (Ez.20,33). Era la mano di fiele del suo rigore e la mano di zucchero della sua misericordia – come direbbe Marechal – che egli stendeva, entrambe in una sola volta, per insegnarci a comportarci come uomini e non come amebe.
Che Nostro Signore ci conceda la grazia di saper usare entrambe le mani. Sostituire i cuori di pietra con cuori di carne e sangue che palpitano di carità. Che ci spinga a perdonare, a predicare e a praticare le opere di misericordia. E di infonderci allo stesso tempo, come ha sempre fatto, la determinazione a conservare quella rigidità d’acciaio, affinché i nostri nemici non ci pieghino, in queste ore dolorose, sublunari e post-lunari.
Antonio Caponnetto
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Tag: caponnetto, papa, taussig
Categoria: Generale
“Sarebbe come mandare gli auguri di Natale a Erode, o augurare buona Pasqua a Giuda, o chiedere a Caifa di prostrarsi davanti al Calvario. Bergoglio sa solo dare ai fedeli cattolici la rigidità della Sinagoga, la fredda inflessibilità delle sentenze massoniche, la vendetta inflessibile e rancorosa del Sinedrio, il severo stupore dei sepolcri imbiancati.”
Fosse solo riferibile a Bergoglio…
Dott. TOSATTI,
forse però dovremmo correggerci: il nostro amico si chiama Antonio Caponetto.
Antonino Caponnetto, con due enne, era il rimpianto giudice palermitano.
Gabriela cara, purtroppo non è così per tutti.
Non riesco a pensare solo a me stessa, a essere contenta dei pochi come Lei.
Le risulterà che i molti, la maggior parte grida osanna a colui che sta sulla cresta dell’onda, apparentemente trionfante.
Molto “apparentemente” trionfante.
In realta’ che il papato di Bergoglio sia un fallimento cominciano ormai a pensarlo e dirlo in molti : anche fra i progressisti.
Nel male e’ stato tuttavia un bene, se ci pensiamo, che il papa rivoluzionario e progressista sia di cosi’ bassa statura culturale ed intellettuale . Fosse diventato papa il Cardinale Martini senza malattia ,allora si’ che la Chiesa era spacciata : il modernismo unito ad intelligenza superiore e cultura raffinata e modi aristocratici.
Per fortuna della Chiesa non e’ andata cosi’ . E il campione dei modernisti diventato papa si e’ rivelato un brocco piuttosto che un cavallo di razza.
Ecco, questo è vero. Se fosse diventato Papa una persona con maggior cultura sarebbe stato peggio. Banalizzazione o almeno eccessiva semplificazione: i concetti espressi da Bergoglio sono così basici e primitivi che fanno sorridere anche gli atei di sinistra. È una riproposizione ignorante di idee della sinistra radicale anni ’70, con l’aggiunta del piglio violento sudamericano e della retorica gesuitico-francescana. Fortunatamente la gente nel frattempo si è immunizzata, almeno qui in Europa.
La benevolenza e la misericordia da sole non sono Vangelo di Cristo.
Non lo è nemmeno la tanta invocata ed osannata rigidità.
Cristo ci viene incontro con la sua giustizia e la sua misericordia ben amalgamate tra di loro.
Basta leggere il Vangelo, tutto il Vangelo, anche quello di Luca.
Benedetto XVI ha scomunicato e ridotto alla stato laicale Bergoglio, pertanto chiunque lo segue e dà importanza agli atti del sedicente Papa è scomunicato.
Io sono rigidissimo … ignoro Bergoglio, per la salvezza della mia anima.
Bravo! Basta che non sei “indietrista” che è peccato secondo Francesco.
Enrico from Brooklyn.
APPELLO della Madonna ai sacerdoti Suoi figli prediletti.
San Vittorino, 23 settembre 1973.
QUESTI SONO I MIEI SACERDOTI.
«…..Ora comincia a rendersi visibile la trama segreta che da tempo Io nascostamente ordivo per attuare il mio grande disegno, IL MOVIMENTO DEI MIEI SACERDOTI:
🌟 LA MIA SCHIERA PRONTA PER LA BATTAGLIA DECISIVA E DESTINATA ALLA “VITTORIA”❗
Che devono ora fare questi miei figli da me formati, chiamati e che per la prima volta si ritrovano insieme?
🔹Devono prepararsi, devono essere pronti:
Ai miei ordini, perché presto Io li chiamerò e DOVRANNO TUTTI RISPONDERMI, pronti ad essere usati da Me ad estrema DIFESA di MIO FIGLIO, di ME, del VANGELO e della CHIESA❗
Saranno il sale in un mondo tutto corrotto e la LUCE accesa nella TENEBRA che avrà invaso ogni cosa.
🛑 A LOTTARE, perché il mio Avversario scatenerà contro di essi il suo esercito e li incalzerà con una lotta spaventosa.
SARANNO SCHERNITI, DISPREZZATI, PERSEGUITATI, E ALCUNI PERSINO UCCISI.
Ma Io sarò sempre con loro e li proteggerò e difenderò e li consolerò, asciugando ogni loro lacrima come solo la Mamma sa fare.
🛑 A DIFENDERE il PAPA, (che oggi è Benedetto XVI) già così solo a portare la croce della Chiesa; verrà però il momento in cui, come Gesù sulla via del Calvario, sarà abbandonato quasi da tutti.
Allora questi miei figli saranno il suo conforto e la sua difesa, E “VINCERANNO” CON ME LA PIÙ GRANDE BATTAGLIA DELLA CHIESA❗
…..
Un ritratto perfetto del despota vestito di bianco, gentile Caponnetto.
Fosse un tiranno laico, un politico qualunque, ce ne faremmo una ragione, dato che la condizione umana prevede che si possano incontrare ladri, omicidi imbroglioni di varia specie.
Ma sperimentare di persona uno dei periodi drammatici della Chiesa è traumatico e questo nostro è uno dei periodi più bui della storia ecclesiale.
Non si tratta di voler tornare a periodi precedenti, come postula il mio amico Il Matto, al preconcilio o cose di questo genere : si tratta di restaurare la Verità, distorta, calpestata, mortificata, da questo personaggio inquietante.
Io desidero che si torni alla Verità che per me, cattolica apostolica, romana, è Cristo Gesù, nato e morto per riscattare me, peccatrice, debole e fragile, ma figlia sua, del suo sangue e del suo sudore mortale.
Quando guardo la Croce e considero questo Ragazzo Meraviglioso ridotto a un fascetto di mirra per me, grappolo che si è pigiato da solo nello strettoio per me, in una posizione di totale impotenza, Lui Onnipotente, ma nello stesso tempo in una posizione di disponibilità assoluta all’abbraccio totale, provo una tale mistura di sentimenti che mi riesce difficile spiegare.
É dolore, è amore riconoscente, è rabbia per la durezza ostinata di menti e di cuori, è desiderio di gridare ciò che Egli, muto da secoli, attende che altri gridino al suo posto, é zelo per il suo onore e per la sua casa…
Finché a Roma c’è stato un Papa, santo o meno santo non importa, c’era per così dire un garante, uno che avendo a cuore tale zelo e gridando per tutti, mi sollevava in parte da queste ambasce. Dovevo solo badare all’anima mia, e anche in questo mi sentivo guidata e rassicurata.
Ora sento che siamo, tutti, anche i non credenti o diversamente credenti, in balia della tempesta. si
salvi chi può.
Si, è dolore, è amore riconoscente, è rabbia per la durezza ostinata delle menti e dei cuori di tanti figli che lo hanno abbandonato…per seguire il despota vestito di bianco.
È desiderio di gridare in difesa della sua causa, del suo onore, mentre egli, muto con Cristo sulla croce dell’esilio forzato, attende che altri gridino … per zelo della salvezza delle anime e della sua Casa …
Ma la mia anima si sente ancora guidata e rassicurata perché, come promesso da Gesù, a Roma c’è ancora il Suo vicario Benedetto garante della fede…
Caro Papa,
E se togliessimo – per adattamento dottrinale ai tempi moderni “democratici” – anche quella tradizionale “rigidità” che un Papa rimane sul trono di Pietro “finchè morte non ci separa”?
E se lo “scranno” di legno su cui Lei siede invece di 4 gambe “rigide” ne avesse un paio flessibili, elastiche e Lei sedendovi facesse patapunfete?
Penso che per Bergoglio piu’ che una “cattedra” ci vorrebbe la mitica poltrona tutta molle e tonda su cui si sedeva Villaggio-Fracchia davanti al suo capufficio ,finendo poi sempre per terra!
Qualche domanda .
Era rigido Mose’ quando discese dal monte e si accorse che il suo popolo, nel frattempo, si era costruito il vitello d’oro ?
Era rigido Elia quando , dopo il successo della sua sfida ai sacerdoti di Baal, procedette alla cattura dei 450 sacerdoti di Baal ? Cattura ed uccisione, per essere precisi.
E i tre giovinetti che rifiutarono l’obbedienza al re e finirono nella fornace in quel di Babilonia ? Salvati ovviamente dalla potenza di Dio.
Risposta: per certi vescovi moderni si’,erano rigidi. Anzi ad essere rigido e quindi non misericordioso era proprio il Dio dell’ antico Testamento, come ha detto in un omelia il vescovo di Noto, Mons. Spagliano’, noto esponente della teologia pop, appena nominato da Bergoglio presidente della Accademia Di Teologia. Secondo questi “marcionisti” di ritorno il Dio dell’ Antico Testamento era rigido e cattivo .
Detto papale papale da Spagliano’ in una sua omelia, come testimoniato da Sabino Paciolla.
https://www.sabinopaciolla.com/
Gianpiero,
non è mica sbagliato! Basta leggere le istruzioni che il tetragramma diede a Giosuè…
Sbagliato è il puzzle AT e NT i cui testi vennero attaccati con lo scotch.
Ricordo che le tesi del vescovo Marcione vennero dichiarate eretiche dalla Chiesa . E al di là di questo il “Dio dell’ Antico Testamento” e’ il Dio di Gesu’ , che lo chiama Padre e che non lo rinnega ne ‘ rinnega la Torah. ” Non sono venuto ad abolire ma a portare a compimento “
Gianpiero,
allora sia così cortese da spiegare i vv. di Giovanni ( V, 37-39)
poichè nell’AT il Dio viene veduto e udito… e ci si dialoga pure.
riprovo…
allora abbia la cortesia di spiegare Giovanni, V, vv. 37-39-,
sato che nell’AT la dIvinità è visibile ed ascoltabile…anzi, ci si dialoga pure.
Concordo.
Non è assolutamente lecito ad un vero cristiano rivolgersi filialmente al vicario di satana, per chiedergli di smettere di portare avanti il suo massonico “MANDATO” di distruggere Cristo, la Sua dottrina e le anime.
No.
La Chiesa insegna che il vero cristiano ha il dovere di RICONOSCERE IL BUON PASTORE E DEPORRE L’USURPATORE “ERETICO” DEL TRONO DI PIETRO❗
Ma perché, perché dopo quasi 10 anni di evidente impostura religiosa, solo pochissimi vescovi e sacerdoti dimostrano di avere compassione delle anime abbandonate in balia dei lupi?
E si prodigano di dare loro il Pane della Vita Eterna, celebrando con coraggio la messa Valida in comunione con Cristo e il Suo unico vicario BENEDETTO?
In realtà, davanti a Dio, dovranno presto rispondere di peccato di SCISMA, tutti quei presbiteri che si ostinano a militare ancora nella cattedra iniqua dell’impostore contro quella infallibile di Pietro. (Leone XIII-SATIS COGNITUM)
Uno dei tanti cavalli di battaglia cui ricorre per avvalorare la teoria relativa ad un’ipotetica malattia che – a suo dire – affligge chi crede di essere nel giusto per il semplice fatto di camminare secondo la legge, negandosi – con le mancate trasgressioni – la possibilità di sperimentare: tenerezza, perdono e compagnia (che va) cantando. Rifacendosi spesso alla figura del padre della parabola del figliuol prodigo.
Teoria declinata con interpretazioni sceniche per renderla convincente e nello stesso tempo per accreditare l’immagine di sé che si è ritagliata, con il supporto determinante della giubilante macchina mediatica, corteggiata e da cui si lascia amabilmente corteggiare.
In virtù della narrazione che ha stregato l’opinione pubblica e l’immaginario collettivo anche prese di posizione che, ad occhio nitido, racconterebbero tutta un’altra storia, esattamente contraria, vengono illustrate – ed esaltate – in modo da far risaltare il presunto bene che il suo discernimento gli suggerisce di far prevalere… E, a chi – disgraziatamente – finisce sotto la sua mannaia non resta che raccomandarsi l’anima (almeno, e soprattutto questa!) a Dio.
Perfettamente d’accordo con Caponnetto e con Tosatti.
Viviamo l’Apocalisse è un’ora buia, spiritualmente parlando, ma non si sceglie quando vivere.
Teniamoci forti e preghiamo Rosari gli uni per gli altri, perché Satana ha posto un suo uomo sul soglio pontificio.
Le battagli finali saranno sulla dottrina (e la prassi) della Chiesa e sulla famiglia Tradizionale come previsto a Fatima.
Penso che questo ventennio (2020-2039) sarà un ventennio difficile e cruciale.
Preghiamo e stiamo preparati.
Forse una delle apparizioni mariane qui sulla Terra preparerà la riscossa. Non so quale sarà.
O Forse il Trionfo Mariano avverrà attraverso un’azione nascosta o di uno sforzo di preghiera collettivo.
Vedremo.
Buona settimana!
Ieri, domenica, come faccio ogni tanto, seguo la trasmissione “A sua immagine” su Rai1.
Ebbene, come al solito, ne ha promanato una positività, un entusiasmo, una gioia e una fiducia in papa Francesco che fanno decisamente a cazzotti con il dipinto a tinte fosco-solfuree proposto da questo blog.
E’ qualcosa che mi stupisce oltremodo, e, per un certo verso, anche divertente.
Mah …
Un tempo, ormai lontano, le trasmissioni televisive, sia di mamma Rai che di mediaset ci informavano su cio’ che accadeva nel vasto mondo cattolico.
Ricordo di aver appreso dell’esistenza di Bose proprio da una trasmissione televisiva.
Oggi, almeno per quanto riguarda la Rai ogni trasmissione religiosa cattolica tratta un solo argomento : Bergoglio.
Mi correggo : il discorso va fatto anche per la tv cattolica, cioe’ il canale 28 del digitale terrestre.
Ora, poiche’ Bergoglio ha respirato in gioventu’ l’aria della teologia della liberazione, non si sara’ persuaso che quella fosse l’unica verita’ ?
Enrico Nippo.
Il marketing si propone proprio la questo: convincere il telespettatore della positivita’ ,gioia,entusiasmo che sprizzano per esempio dalla “famiglia felice” del Mulino Bianco, oppure dagli altrettanto felici e positivi guidatori di certe automobili, oppure dai ridenti e felici bevitori di quell’ aperitivo. Se uno guardasse solo le pubblicita’ penserebbe che al mondo esiste solo felicita’, ottimismo, gioia ecc. La trasmissione A Sua Immagine e’ un grande spottone pubblicitario per Bergoglio: il miglior papa nella migliore delle Chiese possibili.Sempre sorridente ,misericordioso, buono ,tanto buono da battere in bonta’ perfino Gesu’ Cristo che in certe cose era un po’ rigido ( (se il tuo occhio , la tua mano ti e’ di scandalo tagliala …)
Tutta la parte in “ombra” ,anche tutti i problemi, gli scandali, vengono opportunamente censurati o ignorati.
Perche’ il fedele nulla deve sapere per esempio della protezione amorale di Bergoglio agli amici implicati in crimini come Zanchetta , nulla delle figuracce papali come l’ affare di Sloane Avenue, nulla della partecipazione ai riti pagani e sciamanici e così via.
A Sua Immagine : la Chiesa del Mulino Bianco
BRAVO