Il Rumore, la Schizophonia. Alla Riscoperta del Silenzio. Aurelio Porfiri.

6 Agosto 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il M° Aurelio Porfiri offre alla vostra attenzione queste riflessioni, che mi sembrano estremamente interessanti, sul rumore – da cui siamo circolanti – e sul silenzio, e il suo valore. Buona lettura.

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Alla riscoperta del silenzio

Forse non ci riflettiamo molto, ma dobbiamo constatare che siamo immersi in una civiltà del rumore.

Siamo talmente abituati a fuggire il silenzio che oramai accettiamo questo fatto inconsapevolmente.

Oggi questo fenomeno ha una valenza diversa da quella che aveva in passato, in cui i suoni erano naturali, cioè si riceveva l’impulso acustico direttamente da chi lo produceva, fosse esso un carro che passava o un coro che cantava. Per ascoltare un suono dovevi essere lì dove veniva prodotto, o almeno nei paraggi.

Lo studioso canadese Raymond Murray Schafer ha coniato un termine a questo riguardo, schizophonia, la riproduzione di un messaggio sonoro creato da tutt’altra parte e in tutt’altro tempo. Quello che ci sembra una grande opportunità offerta dal progresso può divenire anche un grande pericolo.

Siamo circondati da questi “muri di suono” che ci impediscono di accedere alla dimensione del silenzio. Il nostro rapporto con il silenzio è silenziato.

Eppure posso assicurarvi che, specialmente per un musicista, il silenzio è una dimensione essenziale, è il punto d’arrivo. Nel Salmo 37, 7 viene detto: “Sta in silenzio davanti al Signore e spera in Lui”. Nel Salmo 39, 10 si dice: “Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei Tu che agisci”. Il silenzio non è dunque mancanza di suono, ma il culmine del suono, il momento in cui esso si fa talmente rarefatto che diviene atmosfera e lascia il Signore agire nelle nostre vite. Se il Signore, non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori, ci dice la Bibbia. Ecco perché non tutta la musica conduce a quel silenzio qualitativo di cui stiamo parlando, certa musica usata oggi nelle liturgie intende solo perpetuare il rumore.

Un patriota e scrittore italiano, Francesco Lomonaco, diceva: “I maestri della parola sono gli uomini; ma […] i maestri del silenzio sono gli Dei”.

Don Carlo Gnocchi aggiungeva: “Bisogna concentrare l’attenzione dello spirito, non lasciarsi assorbire dalla vita di superficie, stabilire in ogni giornata una zona di silenzio, affinare la sensibilità dell’anima”. È ovvio che qui stiamo parlando della dimensione divina del silenzio, non di tacere di fronte a questa o quella ingiustizia. Dovremmo riflettere di più sulla qualità del nostro ambiente acustico, non solo come cittadini, ma soprattutto come cattolici.

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7 commenti

  • Virginio ha detto:

    Il rumore e la cacofonia fisica delle onde sonore è già di per se un danno. La peggiore cacofonia e il peggior rumore, molto più gravi che nella materialità
    , sono quelle dei significati: i danni peggiori sono stati veicolati con musiche dolci e accattivanti.

  • Il Matto ha detto:

    Caro maestro Porfiri,

    con me, in merito al Silenzio, sfonda una porta aperta.

    Le citazioni da Lei proposte nascondono un’attraente profondità.

    Scrivo Silenzio con la maiuscola poiché, come scrive Josè Saramago:

    “Forse solo il Silenzio esiste davvero”.

    Lei conclude con:

    “La Chiesa Cattolica non sfugge a questa regola”.

    In tutta sincerità, sembra che la Chiesa cattolica, o, meglio, i Cattolici, questa regola non la conoscano proprio.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Curioso assai leggere tale articolo per noi che rifuggiamo rumore sin da prima infanzia… tanto da dedicare specifico paragrafo in nostro romanzo A tempo rap sinfonietta in quattro movimenti… “Cos’è l’uomo? L’uomo è essenzialmente prima di tutto un produttore di rumori… facci caso… no ci fai caso…” etc. etc. etc….!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Il Matto ha detto:

    Caro maestro Porfiri,

    con me, a proposito del Silenzio, sfonda una porta aperta!

    Tutte le citazioni da Lei proposte nascondono una profondità insondabile.

    “Forse solo il silenzio esiste davvero” scrive Josè Saramago.

    Ecco perché preferisco scrivere Silenzio con la maiuscola.

    Lei conclude così: “La Chiesa Cattolica non sfugge a questa regola”.

    Occorre dirlo: non sembra che i cattolici l’abbiano intesa, questa Regola del Silenzio.

  • Pio g. ha detto:

    Il Maestro Porfiri coglie un punto fondamentale della nostra epoca (segnalo, peraltro, anche un bel libro del Card. Sarah di qualche anno fa sul silenzio).
    Osservo che fondamentale è la qualità della musica che ci circonda. La musica che viene distribuita nella nostra società è di pessima qualità e questo è voluto deliberatamente dai poteri atei, materialisti, satanici e anticristiani che hanno le leve del comando.
    Educare alla bellezza che salva il mondo presuppone, infatti, educare al valore della buona musica e del silenzio (tutto l’opposto di ciò che viene fatto).
    Arrivo a sostenere che certa musica, che mi è difficile persino chiamarla musica (è solo rumore), dovrebbe essere vietata.
    La degenerazione della nostra società si misura anche e soprattutto dal livello mediamente indecente della musica odierna (e dell’arte in generale).
    La Chiesa Cattolica non sfugge a questa regola.

  • laura cadenasso ha detto:

    Sono d’ accordo con Lei. La ringrazio.