Gatestone. Lo Strano Amore della Sinistra per l’Imperfetta Causa Palestinese.

4 Agosto 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questo articolo del Gatestone Institute, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.

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Le affermazioni anti-israeliane da parte dei palestinesi, sebbene profondamente viziate, sono diventate una parte centrale dell’ideologia dell’estrema Sinistra, specialmente tra coloro che aderiscono alla cosiddetta teoria dell’intersezionalità.

Perché la causa palestinese riceve così tanta attenzione, quando ci sono cause molto più convincenti in tutto il mondo come quelle dei curdi, degli uiguri e di altri apolidi e popolazioni oppresse? Ci sono più manifestazioni nei campus universitari contro Israele che contro Russia, Cina, Bielorussia e Iran. Come mai? La risposta ha ben poco a che vedere con i palestinesi, e ha tutto a che fare con Israele, in quanto Stato nazionale del popolo ebraico. È una manifestazione politica dell’antisemitismo internazionale. È solo perché la nazione accusata di opprimere i palestinesi è Israele.

Questo non significa che sia sbagliato sostenere la causa palestinese. Significa dire che è sbagliato e fazioso dare la priorità a una causa così imperfetta quando altre cause sono altrettanto, se non di più, meritevoli. Non solo l’estrema Sinistra dà la priorità ai palestinesi, ma ignora in gran parte altre cause, soltanto perché Israele è dall’altra parte della questione palestinese. Il motivo è davvero così semplice. Ha poco a che fare con i meriti e tutto a che fare con l’antisemitismo. Si definisce antisionismo, ma è solo una copertura per l’intolleranza antiebraica.

Un esempio recente è la decisione dell’azienda di gelati Ben e Jerry di boicottare la vendita in alcune zone di Israele, pur continuando a vendere in Paesi in cui si verificano abusi molto maggiori. Quando gli è stato chiesto perché Ben & Jerry’s limitassero il loro boicottaggio soltanto a Israele, i suoi fondatori hanno ammesso di non averne idea. Beh, io ne ho una. Nel caso di Ben e Jerry, i loro ignari fondatori sono semplicemente utili idioti, che seguono indiscutibilmente la folla di antisemiti di estrema Sinistra. Parafrasando una vecchia espressione: il fanatico vede, il fanatico segue.

Chi guida la folla dei fanatici antisemiti? Il movimento per prendere di mira lo Stato nazione di Israele da boicottare, noto come BDS, è stato creato da un radicale palestinese di nome Omar Barghouti, che non nasconde il fatto che il suo obiettivo è la distruzione di Israele, rimpiazzandolo con uno Stato palestinese che vada “dal fiume al mare“, il che significa dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, vale a dire tutto l’attuale Israele. Lui e altri che sono alla guida del movimento BDS vogliono rendere l’intera area judenrein, ossia etnicamente pulita dagli oltre 7 milioni di ebrei che ora presumibilmente “occupano” terre musulmane e arabe. Questi presunti “occupanti” includono ebrei neri e dalla pelle scura, europei, asiatici, africani e americani. Molti di loro sono discendenti di persone che hanno vissuto lì da prima dell’inizio dell’Islam, e certamente prima che molti “palestinesi” di oggi vi si trasferissero dall’Egitto, dalla Siria, dal Libano, dal Golfo e dal Nord Africa. Gli ebrei sono autoctoni in Israele come lo sono i discendenti degli immigrati in America.

I palestinesi meritano uno Stato? Sì, ma non più dei curdi e di altri apolidi. Perché non più di loro? Perché ai palestinesi è stata offerta numerose volte la statualità e l’hanno rifiutata. Come disse essenzialmente Mohammed Amin al-Husseini, allora leader del popolo palestinese, quando fu proposta per la prima volta la soluzione dei due Stati, alla fine degli anni Trenta: “Vogliamo che non ci sia uno Stato ebraico più di quanto vogliamo che ci sia uno Stato palestinese”.

Durante la Seconda guerra mondiale, al-Husseini e il suo popolo si allearono con la Germania nazista. Al-Husseini trascorse gli anni della guerra a Berlino con Hitler, progettando di portare la “soluzione finale” agli ebrei di quello che oggi è Israele. Fu dichiarato criminale di guerra nazista. Eppure, la sua foto era presente in molte case arabe palestinesi ed era considerato un eroe e un capo.

Sebbene fossero dalla parte dei perdenti della guerra, ai palestinesi venne offerta la possibilità di creare uno Stato sulla stragrande maggioranza della terra arabile, come parte di una soluzione dei due Stati proposta dalle Nazioni Unite e agli ebrei fu offerto uno Stato su un’area di terra arabile molto più piccola. Nell’area proposta per lo Stato ebraico, gli ebrei costituivano una maggioranza sostanziale della popolazione. Gli ebrei accettarono la soluzione di compromesso dei due Stati. Gli arabi la rifiutarono e entrarono in guerra contro il nuovo Stato ebraico cercando di distruggerlo. È stato questo atto di aggressione militare illegale che ha portato alla situazione dei rifugiati palestinesi, che chiamano la “Nakba” (“catastrofe”). Ma è stata una catastrofe autoindotta. E molti attuali leader e seguaci palestinesi accusano i loro predecessori di non aver accettato la soluzione dei due Stati offerta dalle Nazioni Unite 75 anni fa, come molti mi hanno detto.

Anziché cercare di negoziare per uno Stato negli anni successivi, la leadership palestinese sotto Yasser Arafat optò per il ricorso al terrorismo contro obiettivi civili israeliani e internazionali. I palestinesi avrebbero potuto avere uno Stato nel 1948, nel 1967, nel 2000-2001, nel 2005 e nel 2008. Hanno continuato a preferire nessuno Stato ebraico a uno palestinese che vivesse in pace con Israele. Ora possono avere uno Stato, se negoziano un compromesso invece di fomentare il terrorismo.

Chissà quanti di coloro che manifestano contro Israele hanno idea di questa storia. O anche loro si limitano ad essere degli utili idioti per coloro che conoscono la storia, ma vogliono annullarla perché ha portato alla creazione di uno Stato nazionale per il popolo ebraico? Non importa. La conclusione è che l’opposizione irrazionale a Israele da parte dell’estrema Sinistra è una manifestazione moderna del più antico e duraturo fanatismo del mondo.

Alan M. Dershowitz è Felix Frankfurter Professor of Law Emeritus alla Harvard Law School e autore di “The Case against the Democratic House Impeaching Trump” e di “Guilt by Accusation”. È Jack Roth Charitable Foundation Fellow al Gatestone Institute ed è anche conduttore del podcast “The Dershow”.

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8 commenti

  • Busiride ha detto:

    E’ proprio così. I palestinesi non meritano nessuno stato, perché se lo sono giocato. Noi non possiamo rivendicare l’Istria neanche a parole perché, ci dicono, abbiamo perso la guerra. Bene. I palestinesi di guerre ne han perse cinque (tutte provocate da loro) e si consente ancora loro di parlare?

    • GINO ha detto:

      Quindi ogni uo più forte di te può venire in casa tua, buttato fuori e impossessarsene. E se poi quell’uomo non è più forte ma solo appoggiato dalla polizia che ne diresti?

      • Busiride ha detto:

        Secondo la sinistra sì, se il più forte ha in fronte la stella rossa e si chiama Tito, no se il più forte in fronte ha la stella di Davide. Dov’è la logica?

  • Marzio ha detto:

    I palestinesi sono vittime di una violenza che non teme critiche, reprimende e condanne del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Sono vittime di chi si ammanta del titolo di vittima per antonomasia e quindi non hanno scampo. Alcuni anni fa i loro “padroni di casa” condussero un’operazione militare contro Gaza, seguita beninteso da innumerevoli altre negli anni successivi a suon di fosforo, che denominarono “Piombo fuso” per dare l’idea di come consideravano la popolazione di quell’enorme campo profughi. Non devono neppure ricorrere agli eufemismi delle “operazioni di pace” (Afghanistan, Iraq, …), delle “operazioni di polizia internazionale” (Kosovo), delle “Operazioni Militari speciali” (Ucraina). La verità pronunciata dalle loro labbra non scandalizza.

  • alessio ha detto:

    Non riesco a capire come
    spesso le persone si schierino
    a favore dei carnefici e non
    delle vittime , così come
    fanno i francesi con i nostri
    terroristi , allo stesso modo
    viene fatto in Italia con i
    terroristi palestinesi .
    Senza scomodare la Shoah
    di perenne vergogna dell’
    Europa , credo basti l’esempio
    delle olimpiadi di Monaco ’72 ,
    dove il ministro degli esteri
    tedesco fece arrivare i
    terroristi di settembre nero
    indisturbati a compiere la
    loro mattanza di atleti
    israeliani .
    Persino da noi , frange dello
    stato , si sono alleate con
    terroristi sia nostrani che
    stranieri , e con la mafia
    nella stagione delle stragi
    terminata nel ’93 , per
    dare al Paese l’assetto
    desiderato , e di come
    le tracce di quel tempo
    portassero alla politica
    Romana .

  • Marcella ha detto:

    Non sono entusiasmanti i due commenti scritti per primi.
    Ma anche la visione dei due autori, anche se completa ed esauriente per il rapporto israelo – palestinese non tiene conto che esiste un’ altro attore in quell’area : per il Vaticano spesso non si parla di Israele, ma bensi’ di Terra Santa.
    In sintesi il Vaticano sembra non voler essere super partes ma sembra volersi schierare con i palestinesi.

  • GINO ha detto:

    Ma se Israele se li è comprati tutti! Qualche sinistrato che appare fedele alla causa palestinese lo fa per mantenersi vergine.

  • MASSIMILIANO ha detto:

    Ah si, davvero? Questa sarebbe la vera storia? Ma dai, cerchiamo di mantenere un minimo di pudore! Che schifo! Poi con quel cognome che è proprio indicativo della sincerità di chi scrive… Ripeto, che schifo! Saluti.
    Massimiliano