Laporta. Il Viaggio Mancato di Nancy Pelosi a Taipei, una Figuraccia Mondiale.

2 Agosto 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questo commento nel suo stile personale, spesso allegorico e fantasioso agli ultimi avvenimenti di politica internazionale. Buona lettura.

§§§

Ovunque nel mondo, sei inequivocabili sillabe hanno accolto il comunicato delle 09.00 del 31 luglio 2021, della bella e intelligente signora Nancy Pelosi, per far sapere che non sarebbe più atterrata a Taiwan. Da un capo all’altro del Pianeta è echeggiato: «Figura di cacca» con la M maiuscola. Poi la Gorgona ha cambiato idea. Una storia emblematica dei tempi correnti.
Ci eravamo lasciati coi calibri da novanta delle oligarchie statunitensi, fra i quali Henry Kissinger, a prevedere sfracelli “entro agosto” fra Russia e Stati Uniti. Il saggio Pat Buchanan (già consigliere di Richard Nixon, di Gerald Ford e di Ronald Reagan) sul proprio blog riferì i piani del Pentagono, presentandoli retoricamente come un’ipotesi: «Se Putin farà una manovra militare oltre i confini della Finlandia, gli Stati Uniti entreranno in guerra contro la più grande nazione del mondo con un arsenale compreso tra 4.500 e 6.000 armi nucleari tattiche e strategiche».
La Finlandia, ultima entrata nel club NATO, condivide 800 chilometri di confine con la Russia. Per chi non avesse ancora capito, Buchanan ha poi aggiunto senz’alcuna finzione retorica: «Nessun presidente della Guerra Fredda si sarebbe mai sognato di prendere un tale impegno: rischiare la sopravvivenza della nostra nazione per difendere il territorio di un paese a migliaia di chilometri di distanza che non è mai stato un interesse vitale degli Stati Uniti. Entrare in guerra con l’Unione Sovietica per la conservazione del territorio finlandese sarebbe stata vista come una follia durante la Guerra Fredda. Ricordiamo: Harry Truman ha rifiutato di usare la forza per rompere il blocco di Berlino di Joseph Stalin. Dwight Eisenhower rifiutò di inviare truppe statunitensi per salvare i combattenti per la libertà ungheresi che erano stati investiti dai carri armati sovietici a Budapest nel 1956. Lyndon B. Johnson non fece nulla per aiutare i patrioti cechi schiacciati dagli eserciti del Patto di Varsavia nel 1968. Quando Solidarnosc di Lech Walesa fu distrutto per ordine di Mosca in Polonia nel 1981, Ronald Reagan fece dichiarazioni coraggiose e inviò macchine fotocopiatrici
Buchanan scrive “l’accordo con la Finlandia è operante”, mentre la Gorgona Pelosi annunciava la visita a Taiwan. Tensione alle stelle.
La Guerra Si Allarga?
Vladimir Putin intanto tirava missili contraerei contro i caccia bombardieri israeliani, impegnati nelle consuete incursioni contro la Siria, a loro dire troppo aggressiva. Missili e messaggio russo agli israeliani: «La festa è finita. Piantatela con le bombe sulla Siria, altrimenti scateniamo l’inferno, oppure lo scateniamo comunque». Gli aerei israeliani sono tornati alle basi.
Nelle stesse ore, nello staff di Biden si sono finalmente chiesti: «Forse, prima di fare un finimondo, appare opportuno sondare qual è il pensiero della Cina, notoriamente più estesa e meglio armata della Città del Vaticano».
Ci sono momenti in cui la sorte è benigna. Biden s’è risvegliato e ha telefonato a Xi Jinping, il quale, parla e capisce benissimo l’inglese, però usa l’interprete, così comprende che cosa dicono dall’altra parte e ha più tempo per rispondere.
«Caro Presidente, come sta? Tutto bene?»
«Oh, sì, grazie. Che tempo avete a Washington?» Non ha atteso la risposta prima di incalzarlo «Lei piuttosto, come sta? Ho saputo, nonostante sia vaccinato, quanto il Covid la tormenti».
Tony Blinken, il segretario di Stato, ha scritto un biglietto: «Presidente, divaghi, non risponda!» Joe non lo ha degnato d’uno sguardo, andando da solo nella trappola.
«Ma no, è una forma leggera. Quanti sono vaccinati la prendono e ne escono in fretta».
«Sì, sì, capisco…peccato che non sia in buoni rapporti con Vladimir» e ha scandito bene il confidenziale “Vladimir” «Altrimenti avrebbe potuto farsi dare il vaccino russo. Ottimo, davvero. Vladimir ha mobilitato l’Armata senza alcun problema di Covid. Quanti hanno preso il plasma in Italia hanno fatto un ottimo lavoro».
Dopo qualche istante di imbarazzo, Xi ha candidamente aggiunto: «Ma non mi avrà mica chiamato per parlare di Covid?»
«No, no, infatti, volevo dirle che la signora Pelosi, lei forse lo avrà già saputo, ha deciso di fare una visita a Taiwan. Me lo ha detto dopo averlo annunciato. Sa come sono le donne
«Qual è l’obiettivo della visita a Taipei? Assicurarsi la fedeltà d’un importante alleato?»
«Ma no, signor presidente, è solo per fini elettorali interni nostri. Sa, qui la comunità cinese ha un certo peso.»
«Sì, infatti è così importante e non bisogna sottovalutarla, la comunità cinese. Può dire alla signora Pelosi che non ho nulla in contrario che lei atterri a Taipei. Anzi l’Armata popolare si sta esercitando intorno e nel cielo di Taipei, qualora la signora Pelosi volesse atterrare».
«Grazie, signor Presidente, ero certo della sua comprensione…»
Xi non lo ha lasciato finire:«Non posso tuttavia garantire che poi possa decollare. Lei sa, signor presidente, quanto incandescente sia la situazione internazionale. Può ben darsi che nelle prossime ore la temperatura salga incontrollabilmente, a dispetto della nostra, della sua e della mia buona volontà. Perché scherzare col fuoco, non le pare?
»
Lloyd Austin, segretario alla Difesa Usa, un ex generale, un preparatissimo generale, dalle idee chiarissime sui pericoli incombenti, non ha atteso la fine della telefonata. Dal suo cellulare ha mandato due messaggi uno al Pentagono, per fermare le provocazioni in Finlandia e l’altro al suo infiltrato nello staff della Pelosi, per rimetterla in carreggiata. La Gorgona, quando ha saputo, ha inondato Joe di sms: «Non provate a fermarmi, tu e quel cinese!»
Come salviamo la faccia? Ha chiesto Joe, abbassando il telefono, madido di sudore. Xi gli aveva appena detto che migliaia di volontari delle forze speciali cinesi, congedatisi dall’Armata del Popolo, sottoscrivono contratti per andare in Ucraina coi russi. Xi si è scusato con Biden, aggiungendo che non può farci nulla, non può fermarli. Come dubitarne?
«Signor Presidente dobbiamo far vedere che contiamo ancora, che possiamo ancora mette a ferro e fuoco l’Europa» ha esclamato un giovane consigliere ambizioso e stupido.
Mentre scrivo, gli albanesi del Kosovo sono mobilitati. Le milizie albanesi della città di Kosovska Mitrovica, presidiano il ponte che conduce ai quartieri serbi settentrionali. A loro volta, i serbi della provincia autonoma del Kosovo e Metojia costruiscono barricate. La strada principale fra le città di Pristina e Raska è bloccata. Secondo il presidente serbo, Aleksandar Vučić, l’attacco kosovaro alla popolazione serba è imminente.
Pochi ormai ricordano che fino al 1999 il Kosovo era Serbia. L’Italia, capo del governo era Massimo D’Alema (oggi è un ottimo commerciante d’armi), partecipò senza alcun mandato, né parlamentare né delle Nazioni Unite, allo scippo operato dalla NATO. I politici e i comandanti italiani sono tuttora passibili di alto tradimento.
Dopo la telefonata a Xi, il governo fantoccio di Pristina, capitale del Kosovo, ha proibito l’uso di documenti serbi di identità ai propri cittadini serbi. Mosca ha definito “inaccettabili provocazioni” quanto avviene in Kosovo, marcando la stessa linea rossa tracciata per l’Ucraina e per Kaliningrad. Qualcuno ha voglia di vedere se Putin bluffa? Non pare che Joe Biden sia intenzionato, tanto meno a rilanciare. È infatti accaduto un fatto inaspettato e significativo: il Dipartimento di Stato ha intimato al Kosovo di non imporre limitazioni ai documenti serbi.
L’Italia in prima linea
In altre parole, affiora una fessura nell’amministrazione statunitense e nei dem: su un fronte l’erinni Pelosi, sull’altro Joe Biden, già scottatosi in Ucraina.
Non è vero, come si va scioccamente sostenendo nel partito europeo di Putin, che non c’è pericolo di scontro nucleare. Il pericolo è incombente e, in tal caso, l’Italia sarebbe in prima linea. Anzi, la frattura nell’amministrazione statunitense avvicina l’abisso, piuttosto che allontanarlo. La Gorgona Pelosi cerca lo scontro, vuole lo scontro, esige di allargare la guerra. Costei ha infatti confermato che domani (oggi per chi legge) sarà a Taiwan. Vedremo se lo farà e quali saranno le conseguenze.
Due domande rimangono: chi ha il controllo a Washington e chi a Camp Bond Steel, in Kosovo? Non sono domande con risposta scontata. Fermiamoci a Camp Bond Steel. La base kosovara è la più grande base americana in Europa. È vasta 500 ettari, con un perimetro di 14 km e 25 km di strade. Vi sono 5000 militari statunitensi, aerei da caccia e bombardieri d’attacco, basi missilistiche e ordigni nucleari in quantità imprecisata. Quanto pesa il partito della Gorgona a Camp Bond Steel?

Comunque vada, al Cremlino hanno motivo di brindare. Gli Stati Uniti, fratturati, non possono reggere un quadruplice scontro a Kiev, a Taipei, a Pristina e in Siria. Nonostante il Kosovo (o proprio per quello) potrebbe essere imminente una “exit strategy”, l’equivalente politicamente corretto del “me la do a gambe e lascio l’alleato nella cacca, nonostante gli abbia ripetutamente promesso pieno appoggio”. Volodymyr Zelenskyy potrebbe essere quindi lasciato al suo destino, così come avvenne agli afghani, ai curdi e prima ancora ai berlinesi, ai cubani, agli ungheresi, ai cecoslovacchi e ai polacchi. I bicchieri di vodka si levano:”Vashe zrodovye!”
«Contro gli imbecilli, neanche gli dei possono nulla» sentenziò Frederich Schiller. Gli dei non possono nulla certamente; Nostro Signore invece ha avuto pietà di noi. Niente bombe nucleari, per ora, mentre il Leviatano sembra potersi sfarinare da un momento all’altro. Avanti con le raffiche di Santo Rosario. Cristo Vince, anche contro gli imbecilli.

www.pierolaporta.it

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

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34 commenti

  • Cris ha detto:

    Nel frattempo Nancy è atterrata. Ancora non sappiamo se potrà decollare. Ma nel frattempo possiamo dire che la Cina ha ceduto? Non credo, mi sembra tutto teatro da ambo le parti. I Cinesi avranno i loro motivi, occorre tener presente che la loro mentalità è del tutto diversa dalla nostra “occidentale”, i segnali vengono interpretati e dati in modo diverso. Forse questo servirà anche a cementare ancora di piu’ il loro pubblico. Per gli USA mi sembra piu’ semplice, occorreva distrarre un po’ dal disastro in Ucraina, parlare d’altro, anche a costo di aprire altri fronti altrove. Ormai gli USA sono cosi disfunzionali proprio perché la loro politica è la somma incoerente delle agende di singole membra dello stato, Pentagono, CIA, Casa Bianca etc.. che portano avanti i loro interessi a volte in modo opposto.

    • piero laporta ha detto:

      C’è una frattura fra la Gorgona e Biden. Questo è il dato da tenere d’occhio

      • Paoletta ha detto:

        gia’, pare che Bidet non sia totalmente sotto il controllo del deep state…invece la gorgona non lascia spazio a dubbi.

  • MASSIMILIANO ha detto:

    Scusate, ma quindi quella che è atterrata a Formosa è una controfigura…? Saluti.
    Massimiliano

  • Virro ha detto:

    si, avanti tutta con il santo rosario,
    davos-usa raccoglieranno ciò che seminano,
    ma chi confida nel Signore non rimarrà confuso in Eterno
    Ancora grazie Generale

  • acido prussico ha detto:

    Generale, stavolta il mio commento è serio e desidererei una sua competente analisi sull’ultima “chiacchiera” internazionale.

    Questa notte l’Avvoltoio Americano (il rapace carnivoro che si ciba di carcasse di animali morti europei e extra) ha informato che un drone ha ucciso in Kabul Ayman al-Zawahiri, “leader” dello spezzatino Al Qaeda.

    Però…
    Il giornale El Pais oggi cosí scrive:
    “I Talebani accusano gli Stati Uniti di aver violato l’accordo di Doha uccidendo il leader di Al Qaeda, mentre Washington insinua che è Kabul a violare il patto ospitando i terroristi.”
    (https://elpais.com/internacional/2022-08-02/el-silencio-reina-en-torno-a-la-casa-de-kabul-donde-murio-al-zawahiri-vayanse-de-aqui-y-dejen-de-indagar.html)

    Forse…

    1) L’Avvoltoio Americano Democratico – Popolarità Sprofondata – accatta consensi interni con questi “successi-a-scoppio-ritardato”?

    2) L’Avvoltoio Americano Democratico dopo la “figuraccia” ucraniana propina diversivi per rincuorare gli “amici” europei?

    3) L’Avvoltoio Americano Democratico aizza altri “nemici” fuori-casa per abbuffarci di armi “difensive”?

    • piero laporta ha detto:

      Gli USA sono alquanto confusi e in varie e non concordi mani. Aprono fronti nuovi come gli indebitati cronici chiedono prestiti ulteriore per pagare i vecchi.

  • Roberto ha detto:

    Ohhh finalmente si ride un po’!
    L’invito al Rosario è bellissimo e concordo pienamente.
    Concordo anche sul ” manicomio al potere” e ricordo la
    Katër i Radës che fu affondata per rispettare le regole di ingaggio dettate dal politico di turno ( Carlo Casini).
    Naturalmente furono condannati i militari ( alcuni morti in “incidenti”) non chi aveva imposto il livello della reazione.
    Queste metodologie sono endemiche della nazione in cui viviamo.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. L’affondamento della Kater Rades avvenne sotto il governo di Romano Prodi. Il comandante della squadra navale che dette l’ordine assassino non fu chiamato in causa. Come se il comandante della motovedetta italiana fosse un pazzo assassino. Questi tenne la bocca chiusa..
      Fu condannato. Poi lo mandarono a far soldi in un posto all’estero.

  • Televisionario. ha detto:

    Dovremmo tutti ricordarci che quando il principe di Galles riconsegno’ Hong kong alla Cina era previsto un regime di autonomia rispetto allo stato cinese per 40 anni, se ricordo bene. Ma la Cina non ha rispettato quel patto, portando, come sappiamo Hong Kong sotto il suo diretto controllo.
    La televisione ha mostrato manovre di carri armati sulla spiaggia dell’isola cinese piu’ vicina a Taiwan. Ma Taiwan e’ sempre stata di fatto, indipendente, almeno dalla fine della seconda guerra mondiale.Che senso ha parlare oggi di Taiwan come territorio cinese ?

    • piero laporta ha detto:

      Se sia o meno indipendente lo decidono i rapporti di forza

    • Cris ha detto:

      Il senso lo spiega la storia: Taiwan attuale nacque come luogo di rifugio dei nazionalisti cinesi del Kuomintang, sconfitti e scacciati dal continente dai comunisti di Mao nella guerra civile del ’49. La situazione è in stallo da allora, ma entrambi rivendicano la piena sovranità su tutta quanta la Cina: i Taiwanesi stessi (o almeno la loro maggioranza) non aspirano all’indipendenza, ma a riprendersi tutto quanto una volta che il comunismo cinese sarà caduto. Entrambi (Taiwan e la Cina comunista) si sentono eredi legittimi dell’Impero Cinese. Ancora, gli USA stessi riconoscono questo principio (One China-two systems) e malgrado la loro protezione su Taiwan non lo riconoscono come stato sovrano. Un vero nodo di Gordio che qualcuno potrebbe essere tentato di tagliare.

  • massimo trevia ha detto:

    Quando per “ragioni pastorali”si da’ l’eucarestia a chi propugna l’aborto si profana il corpo di Cristo e la superbia vince……e credo che chi lo fa non abbia fede nella Presenza reale di Cristo!Chi e’ questa persona?Bergoglio,che guarda caso non si e’ mai rivolto al suo pupillo Biden relativamente alla guerra ,mentre odiava Trump(che io apprezzo molto)!!!!!!!!

  • acido prussico ha detto:

    La verità (Pravda) è un’altra.
    È un gioco a tre sponde: Cina, Pelosi, Vaticano.
    La cattolica Pelosi è nella “manica” del Vaticano, è legata a doppio filo con la nomenclatura della Santa Sede.
    Dopo un po’ di manfrina, la Catto-Pelosi giunge oggi a Taiwan con un beneplacito “diplomatico” della Cina. Indi sarà “sequestrata” da un commando cinese per essere usata come merce di scambio per fare pressione sul governo del Vaticano per il rinnovo dell’Accordo Provvisorio del 2018 (che è la “speranza” segreta del Papa).

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-07/papa-francesco-intervista-reuters-accordo-cina-presto-rinnovato.html

  • Elia ha detto:

    Grazie dell’articolo, Generale.
    Nessun organo d’informazione aveva mai parlato dell’esistenza di una cosi’ grande base militare in Kossovo.
    Detto semplicemente quanto sta accadendo in kossovo sembra essere la persecuzione islamica dei kossovari contro i serbi, cristiani ortodossi .
    Ma perche’ la Nato, oggi come all’epoca della guerra deve combattere al fianco degli islamici contro i cristiani ?
    P.S. ai santi occidentali si puo’ aggiungere la preghiera ai santi serbi. Ai santi della tradizione ortodossa si possono aggiungere i santi piu’ recenti, come il santo Patriarca Pavle ed il vescovo di Mostar Athanasio Jevtic, che avrebbe voluto vedere il kossovo libero dalla dominazione islamica

  • ex : ha detto:

    «Non è vero, come si va scioccamente sostenendo nel partito europeo di Putin, che non c’è pericolo di scontro nucleare. Il pericolo è incombente e, in tal caso, l’Italia sarebbe in prima linea. »

    In teoria la soluzione ci sarebbe: Ritirarsi dalla NATO. La conseguenza sarebbe il trasferimento delle basi NATO fuori d’Italia. Solo che, passare dalla teoria alla pratica… ci sarebbero intere montagne da scalare. Ma ammesso che fosse possibile anche se con enormi difficoltà, occorrerebbe che ai posti di comando in Italia ci fossero degli UOMINI e non delle barzellette ignoranti e corrotte.

    • LUCIANO MOTZ ha detto:

      Anche uscendo l’Italia dalla NATO, non è detto che le basi USA situate sul territorio italiano verrebbero chiuse. Non conosco gli accordi sulla costituzione di tali basi, ma mi sembra di poter escludere che Aviano sia una base NATO . Quindi, anche se fuori dalla NATO, l’Italia avrebbe sempre sul proprio territorio delle basi USA. Si pensi a Guantanamo, sull’isola di Cuba.

      • piero laporta ha detto:

        Esatto

      • ex : ha detto:

        Beh! Se fossero solo degli SUA e non Della NATO la cosa sarebbe ancora più facile (ovviamente sempre in teoria, cioè da punto di vista legale, di diritto internazionale): non c’è nessun motivo che un Paese libero (ufficialmente lo siamo, anche se…) debba essere costretto contro la sua volontà di tenere nel suo territorio armamenti di Paesi stranieri.

        Comunque da una ricerca superficiale su Internet le basi (anche Aviano) sono definite della NATO, anche se americane. Alcuni siti le chiamano: “Basi americane della NATO”.

        • piero laporta ha detto:

          Dalla NATO come dalla UE si può uscire solo se scoppiasse una guerra mondiale e le due organizzazioni soccombessero

  • miserere mei ha detto:

    Generale, stavolta si è superato!
    Nella tragicità del momento, il genio sapiente dell’ironia.
    Un articolo così è una lectio magistralis alla sedicente “informazione”.
    La Gorgona atterrerà a Taiwan?
    Cristo vince!

    • piero laporta ha detto:

      😂 Grazie. A me sembra di sparare sulla Croce Rossa: un manicomio al potere