Benedetta De Vito: Perché Quell’Orrore sul Santuario della Madonna a Oropa?

16 Luglio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito ha visto quello che è stato posto davanti al Santuario di Oropa, e ci offre il suo commento. Buona lettura.

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Sullo stupendo santuario di Oropa (Biella) una nera aquila inquietante dalle ali metalliche vela d’ombra l’incanto sereno del ricamo divino, un truce figuro che sembra uscito direttamente dall’inferno, che si chiama Boogeyman, cioè l’uomo nero, che di notte s’accende di rosso, sembra dare il malvenuto, sollevando minaccioso le sue stupide braccia, ai pellegrini. Benvenuti alla “mostra” – sì appunto, una mostra di mostri, allestita nello splendore di Oropa. Lo guardo, quel tipaccio inquietante, pur dal sito internet del santuario (non potendomi recare sul luogo) e penso: chi mi ricorda quel brutto? Ma certo: il terrificante celebrante del perverso rito del film “Eyes wide shut”! Ecco chi è quell’intruso che l’”artista” Daniele Basso ha evocato dal mondo delle tenebre per imbrattare la sublimità del luogo e chiamando in latinorum la sua mostruosità “Le pieghe dell’anima”. Di quale anima? Non certo della mia…

Eh già, dopo il Moloch al Colosseo, le porte dell’inferno al Quirinale, ci mancava solo la celebrazione dell’Anticristo in uno dei santuari più belli d’Italia. E proprio a Oropa, cioè tradotto in diavoliano, Europa, il trionfo dell’Anticristo in Europa. Ma bravi, bravissimi! Piena di sgomento e di sconcerto, da devota, innamorata del Signore, scendo di un rigo saltando con tutti e due i piedi e storno lo sguardo e prego la Madonnina che ci salvi presto e che trionfi il Suo dolce Cuore Immacolato!

E sentite un poco come spiega la scelta il rettore del santuario don Michele Berchi: «E’ inquietante e non potrebbe essere altrimenti dato che simboleggia la paura, il terrore, lo spavento. È all’inizio del percorso per questo, perché rappresenta le angosce e i tormenti del nostro tempo, dalla pandemia alla guerra, e quelle che ognuno di noi si porta dietro proprio arrivando a Oropa. Paure delle quali simbolicamente ci si libera proprio nel cammino che ci avvicina alla Madonna, alla speranza e al coraggio che vengono rappresentati alla fine dalla scultura di Icaro”. Ah sì, caro don, ma scusi non sa che Icaro, con le sue ali di cera, voleva sfidare il cielo e che cadde morto perché le ali si sciolsero al calore del sole? E quell’uomo alato e caduto per la sua boria non le ricorda qualcuno? Per dire, solo tirando a caso, per esempio un certo Lucifero, angelo caduto? Non le è venuto in mente che Icaro è il simbolo dell’uomo che, pieno di superbia, vuole farsi Dio e volare in alto?

Caro don Berchi, non è questa la nostra spiritualità. E’ tutta, tutta al contrario! Quella raccontata da questo “itinerario” è la spiritualità degli uomini che vogliono sfidare il Signore e farsi divinità, seguendo la superbia e quell’altro. l’arcinemico che, ghignante, se ne sta lì a lordare la nostra santa fede. Ma come fa a non capirlo? Presto, subito, restituisca quelle quattro macchine di ferro all’artista e torni, in santa umiltà, nelle dolci mani del Signore! Si converta! Non Icaro, angelo caduto, ma Gesù, è il nostro Redentore!

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22 commenti

  • Milli ha detto:

    A tutti coloro che hanno espresso giudizi negativi sulla Chiesa, considerandola tutta corrotta, chiedo di non perdere la fede e la speranza. Non tutta la Chiesa è perduta: senza fare notizia, ci sono ancora santi sacerdoti e sante religiose che tengono alta la luce di Cristo.
    Oropa è stata sfregiata da gente senza fede, ma tra non molto nessuno si ricorderà più di loro, rimarrà solo la presenza soave di Maria SS.

  • Anita ha detto:

    Meditando lo s ritto della signora, che ringrazio, ho deciso di scrivere al rettore di Oropa… ecco il testo della mail.

    Buongiorno Reverendo,

    Sono una ex dama dellOFTAL e, come tale, per diversi anni ho accompagnato i malati al Santuario, lì ho conosciuto mio marito, con il quale condivido il mio cammino da 32 anni.

    Ho continuato a salire ad Oropa, a portare i miei figli lassù,  quel santuario, baluardo  di fede e di devozione è x tanti un rifugio, un Tabor sul quale recuperare la speranza e la volontà  di lottare x la nostra personale salvezza e per quella di chi ci sta accanto.

    Ora arriva la mostra dei mostri: in un luogo di rara bellezza e pace, portiamo il brutto ed il sacrilego!  Complimenti,  magari leggere meglio la simbologia cristiana? Che dice?

    Adesso accartoccera’ il mio scritto con gesto stizzito,  oppure  penserà  alla solita donnetta che capisce niente….

    Non è  così,  siamo, in tanti, sconcertati per questa blasfemia, operata con il chiaro scopo di desacralizzare un altro luogo di devozione popolare.

    Quest’anno non salirò  ad Oropa passando per la porta principale, se vi arriverò,  sarà  passando attraverso il cammino che dalla nuova chiesa porta al piazzale della vecchia, ma preziosa chiesa.

    Lì  c’è la Regina Montis Oropae, come l’hanno salutata x secoli i nostri avi, camminando e sudando x arrivare al suo cospetto.

    È  ancora in tempo, ci ripensi, renda i mostri al suo ideatore, ricordi che Icaro volle farsi come dio, e gli dei lo abbatterono; non le suona famigliare in questa modernità nella quale in molti tentano la stessa cosa?

    Pregherò per lei e per la sua conversione.

    Anita Leone

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Cara Anita, non penso che le risponderà.
      Il rettore – a quanto mi dissero anni fa – è un ciellino, perciò con il pallino dell’incontro con la “cultura”: probabilmente i mostri in questione rientrano nello schema.
      Poi è molto assillato dal mandare avanti il complesso monumentale e, purtroppo, pecunia non olet..

  • Anita ha detto:

    Buonguorno, scrivo dalla provincia di Torino e per tanti anni sono stata volontaria in Pellegrinaggi al Santuario.
    Graziie signora x aver espresso, in modo chiaro e conciso, quello che in molti abbiamo pensato: questi mostri non ci appartengono ed è stato blasfemo l’averli pensati ed accettati in un luogo nel quale Nostra Signora Regina del Sacro Monte di Oropa, questa la completa definizione, regna da secoli.
    Aggiungere un oltraggio del genere ad un Santuario al quale arrivano, nel corso dell’anno, pellegrini da tutto il Nord Italia è senza aggettivi.
    Quello che sconcerta è l’ormai cronica assenza di spina dorsale da parte del Clero che anzi, come nel caso del rettore, sono lieti e fieri della scelta operata.
    Ma se volessimo posare la stessa statua sulla spianata del tempio di Gerusalemme, ci sarebbe lo stesso tripudio?

  • massimo trevia ha detto:

    suggerimento al rettore::lungo il percorso per salire(immagino che ci sia)da dietro un cespuglio o comunque a sorpresa, salti fuori una suora, un seminarista, un prete(ottima idea:il famoso “scherzo da prete”)che si pari davanti al pellegrino; potrebbe dire qualcosa di”edificante”……se ci riesce….e comunque sarebbe il giusto complemento “spirituale”al mostro:adatto all’atmosfera del luogo come ce la vogliono presentare:eh già’:ormai quella conta!Dmenticavo:ovviamente saltando fuori dovrà dire:”BUUUH! BRRRRRRR”!

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Nulla può più stupire in tempo di Brutto di Orrido di Demoniaco… pianeta controllato da degenerati indaffarati sfregiare in ogni modo il Bello rimasto… come poteva mancare ad elenco luogo di sfolgorante bellezza come Santuario di Oropa posto di trascendenza per eccellenza…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Paul Mayer ha detto:

    Per chi volesse far sentire la propria voce ecco i recapiti del santuario di Oropa:

    Canonico Rettore
    Posta elettronica: segreteriarettore@santuariodioropa.it
    Tel. 015/25.551.220
    Orari della segreteria: Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: dalle ore 9 alle 12.30.

    • Federico ha detto:

      Ha fatto bene: dobbiamo far sentire lo sdegno per quello che questa falsa chiesa sta combinando con il nostro colpevole silenzio. Nessun cristiano è tenuto all’obbedienza nelle opere contrarie alla fede o anche solo alla pubblica decenza ed all’onestà morale.

  • Roberto ha detto:

    Umilmente vorrei far ricordare il presepio con il condor. (avvoltoio) a piazza San Pietro.
    Se ritrovate una foto, studiate le dimensioni, i vari personaggi e la loro simbologia ( nella simbologia anche le dimensioni contano).
    Dopo aver fatto una riflessione potreste non meravigliarvi più di altre rappresentazioni simboliche cui non è possibile fare una spiegazione dialettica o didascalica….parlano da sole.

    • Come la croce di Bergamo... ha detto:

      Mi ricordo una croce dalla forma inusuale, piegata verso terra , eretta in provincia di Bergamo circa venticinque/trenta anni fa e benedetta da GPII in persona… quella croce suscitò molto dubbi e proteste anche da parte dell’eroico don Luigi Villa, il fondatore del periodico “Chiesa Viva”. Ebbene, anni dopo un ragazzo, che si era arrampicato, pare, su quel manufatto, cadde e morì. La croce fu rimossa e francamente nessuno la rimpiange. Questo per dire che simili aggeggi sono prodotti del male, voluti da chi coltiva il male e non possono che avere malefiche conseguenze. Preghiamo e facciamo penitenza per l’anima di chi ha ordinato e di chi ha ideato un simile scempio.

  • Televisionario ha detto:

    Per capire l’oggi bisogna ritornare col pensiero ai primi anni del dopoguerra. Fu allora che lo stile nudo , senza fronzoli, cosi’ simile a quello delle chiese protestanti, si impose nella chiesa sia per le chiese abbattute durante la guerra , sia per quelle di nuova costruzione. Mi e’ difficile dire quale fosse la causa di simili scelte. Ma mi viene spontaneo affermare che di fronte al vuoto, in mancanza di confronti con una tradizione accettata e condivisa, il brutto si fa avanti ed occupa gli spazi che dovrebbero essere del bello. E dal brutto si passa all’horror.
    Curiosamente alcuni programmi televisivi come A SUA IMMAGINE ci cònducono a contempllare chiese ed abbaziee medioevali dove le immagini sacre rifulgono in bellezza , dolcezza e splendore.

  • Pio g. ha detto:

    Siamo in presenza ormai di una Chiesa laicizzata, paganamente democratica e desacralizzata.
    Come giustamente scrive Stefano Fontana, a proposito della morte del “papa” laico Scalfari, la Chiesa Cattolica ha rinunciato alla sua dottrina, ai suoi valori e alla sua rigidità dogmatica, mentre tutto questo appartiene ora alla religione laica, radicale, anticattolica, che da Bruxelles a Roma innalza ovunque i suoi dogmi (aborto, eutanasia, nuovi diritti omo Lgbt, ecc.) senza pudore alcuno.

    • Gabriela ha detto:

      No.
      La chiesa di Gesù Cristo e del suo attuale legittimo Vicario Benedetto XVI è e rimarrà in perpetuo UNAM ET SANCTAM.

      Mentre invece, quella pagana, senza dogmi e contraria alla dottrina cristiana, non è la Chiesa di Gesù Cristo ma la setta massonica di Bergoglio, quella che papa Pio IX definiva SINAGOGA DI SATANA .

      • Pio g. ha detto:

        Lei la fa troppo semplice.
        Non basta cambiare il Papa.
        Qui c’è un problema di fondamenta grande come una casa.
        Il marcio è diffuso a tutti i livelli nella Chiesa Cattolica.
        Non si capirebbe altrimenti come questo signore argentino (del quale sorvoliamo sulla fede) sia dov’è.
        Non basta cambiare il Papa, anzi coloro che insistono su questo aspetto fanno paradossalmente il gioco dei modernisti.
        No, Bergoglio è ciò che la Chiesa, tutta la Chiesa, io per primo come fedele, si merita.
        Bergoglio è lì non per errore, ma affinché si comprenda che dall’albero cattivo (il CV2) non possono sorgere frutti buoni.
        Volendo usare una metafora, Bergoglio è il sintomo manifesto del grande virus che ha contaminato la Chiesa a tutti i livelli, dal clero ai seminari alle farneticanti scuole teologiche, ai fedeli cattoprogressisti e alle pseudo scuole cattoliche e giornali che di cattolico han solo il nome.
        Vogliamo portare l’esempio dei Gesuiti?
        Non basta cambiare il Papa.
        Non si capirebbe Bergoglio senza i suoi predecessori e la rivoluzione neoconciliare.
        Aspettiamo una novella S.Caterina da Siena.

        • Cattolica privata del Pane della Vita e del Santo Sacrificio della messa VALIDA. ha detto:

          Se Dio permette che il vicario di Satana mons. J.M. Bergoglio regni sulla chiesa e sul mondo per colpa dei cattolici APOSTATI e GIUDA che lo riconoscono papa, è solo perché Dio rispetta la nostra volontà.
          Ma i veri cristiani che fanno la volontà di Dio riconoscono la voce del Buon Pastore e lo seguono!

          Davanti a Dio tremenda è la responsabilità dei vescovi e sacerdoti che si ostinano a celebrare la messa ILLECITA E INVALIDA, per non dire SACRILEGA, in comunione col vicario di SATANA anziché col legittimo successore di Pietro BENEDETTO XVI, costringendo così le pecore di Cristo a morire di fame, perché private del S Sacrificio della messa lecita e dei sacramenti.

          TREMENDA SARÀ LA GIUSTIZIA DI DIO SU QUESTI GIUDA MERCENARI CHE DELLE PECORE
          NON IMPORTA NIENTE!

        • Catholicus ha detto:

          Concordo pienamente con lei, caro amico, e mi spiace molto per i ratzingerisni, che non vogliono vedere l’ origine della crisi della Chiesa, si rifiutano ostinatamente e cocciutamente : don Minutella ne è un esempio classico, purtroppo…

          • Cristiana Cattolica ha detto:

            Chiunque non riconosce Cristo nel Suo legittimo Vicario in terra Benedetto XVI, non è cattolico, ma seguace della setta massonica-luciferina dell’impostore ERETICO Bergoglio e, in quanto tale, si rende corresponsabile delle sue opere malvagie.

  • Chedisastro ha detto:

    Hanno perso la testa preti, vescovi ed altri compiacenti. Non parlando più di Dio e scherzano col fuoco giocherellando col demonio. Un piacere sottile e voluttuoso, caduti nella peggiore tentazione: insultare il Padreterno in pensieri, parole, opere e omissioni. Una specie dell’orrendo “non abbandonarci alla tentazione”, come se il Signore si compiaccia beffardamente di buttarci là in preda alle lusinghe del demonio per vedere di nascosto l’effetto che fa.
    Una frase che non pronuncerò mai e poi mai.

    • Milly ha detto:

      Concordo!.. senza pensare al fatto che se dico a Dio Padre “di non abbandonarmi alla tentazione” sono eretica, fuori dalla Dottrina Millenaria della Chiesa, perché Dio (dovrebbero saperlo anche i sassi) NON abbandona MAI nessuno ! Ergo, così dicendo, dubito della sua Misericordia, della Sua Bontà per cui devo implorarlo di non abbandonarmi!
      L’eresia, camuffata da una pseudo e mielosa richiesta!

  • Paoletta ha detto:

    Penso che la bruttezza di certe Chiese moderne sia voluta e abbia l’obiettivo di disincentivare il fedele a pregare. Laddove non e’ possibile svilire esteticamente un edificio lo si fa con delle “mostre” aventi lo stesso obiettivo. Quello che non mi spiego e’ il clero compiacente….a meno che non abbia delle strane frequentazioni.

    • Nicola ha detto:

      Per @Paoletta. Lo credo bene che sia molte volte voluta. Mi spiego meglio. Siccome nella stragrande maggioranza dei casi chiamano architetti superstar ATEI ED AGNOSTICI nella stragrande maggioranza dei casi l’orrore compare ed il sacro scompare. Perché chiamare un architetto veramente cattolico doc non va proprio bene.