Don Alberto Strumia: “Questa è l’epoca del peccato contro Dio Creatore!”

11 Luglio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questa riflessione di don Alberto Strumia pubblicata su Il Pensiero Cattolico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.

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Questo intervento è strettamente collegato al mio precedente su “Il pensiero cattolico”  (Il metodo di san Giovanni Paolo II) essendone come un approfondimento.

Nelle analisi di vario genere, condotte secondo il taglio proprio dei diversi ambiti (socio-politico, economico, psicologico, ecc.) inevitabilmente – o talvolta anche volutamente – ci si ferma quasi sempre e solo ad una lettura “orizzontale” dei fatti, quando, invece, una “lettura” più profonda delle “cause” dei problemi dell’umanità che popola il mondo di oggi, diciamo pure una “lettura teologica”, aiuterebbe a capire le radici “serie” dei problemi. Credo che la chiave di lettura della nostra attuale epoca storica si debba trovare nella lapidaria affermazione di Benedetto XVI, emersa in una conversazione privata con Francesco e da lui riportata (ai Vescovi polacchi, Cracovia, 27 luglio 2016), che così suona: «Questa è l’epoca del peccato contro Dio Creatore!». In questa frase si sintetizza tutta l’attualità della dottrina del peccato originale che troviamo in san Tommaso d’Aquino che definisce nella sua essenza – non fermandosi al problema del genere letterario dei due soli passi biblici che ne parlano esplicitamente (Gen 3 e Rm i5,12-14) – il peccato originale come «mancanza della giustizia originale (carentia originalis iustitiae)» (De malo, q. 4 a. 2co). L’umanità dei nostri tempi, più che in ogni altra epoca ha infranto, perduto, rifiutato il “modo giusto” di impostare il rapporto tra se stessa e Dio Creatore. In un primo momento rifiutando la stessa esistenza di Dio (ateismo positivo), poi ignorandolo (ateismo pratico, agnosticismo, indifferentismo: Dio se c’è non c’entra con la vita reale degli esseri umani), infine mettendo l’uomo al posto di Dio (idolatria antropocentrica), fino al punto di “addomesticarlo” costruendo caricature di Dio e di Gesù Cristo da usare a proprio piacimento, fino a capovolgerne gli insegnamenti e la dottrina tradizionalmente custodita dalla Chiesa. Così la “giustizia” senza il “modo adeguato” di rapporto con Dio Creatore è diventata, prima, esclusivamente una questione sociale di semplice ripartizione dei beni materiali (socialismo, marxismo), poi un legalismo gestito a scopi politici (giustizialismo), infine un “comandamento” (imperativo categorico) mondiale al quale tutti devono attenersi per avere diritto di esistere socialmente (pensiero unico, culto pagano dell’ambiente, della natura, ecc.). Curiosamente l’uomo, liberatosi di Dio, del “giusto rapporto” con Dio Creatore, del “peccato originale”, oggi si colpevolizza da se stesso con una sorta di sostituto pagano del peccato originale, sentendosi nemico della natura, degli animali, delle piante, dell’ambiente e del pianeta, del cosmo intero. Obbligandosi in tal modo ad auto-eliminarsi limitando le nascite (contraccezione, aborto), accelerando le morti (eutanasia), moltiplicando le guerre, apparentemente locali, ma di portata planetaria. La radice profonda di tutto quanto accade è rinvenibile in un “modo non giusto” (“peccato”) nel rapporto tra l’uomo-umanità e Dio Creatore che segna i singoli esseri umani e l’umanità nella sua totalità. Questa comprensione “culturale” del peccato originale rimuove ogni visione ingenua e favolistica dalla nostra immaginazione e aiuta a riconoscere nei Comandamenti, nella Legge Naturale, il complesso delle leggi universali stabilite dal Creatore affinché gli esseri umani sappiano governare bene se stessi. Essi sono dati come “leggi di natura” così come lo sono le leggi del mondo fisico e biologico. Non rispettarle, rifiutarle, manipolarle o addirittura capovolgerle disumanizza la vita degli esseri umani, singolarmente e comunitariamente. Questo dato di fatto la Chiesa ha il dovere di spiegarlo a tutti, credenti e non credenti, non essendo una questione solo di fede, ma prima di tutto un dato di ragione, un dato che non temerei di definire “scientifico”. Come la legge di gravità governa il moto dei corpi celesti, così i Comandamenti sono le leggi date per regolare la vita degli uomini. Non rispettarli equivale a danneggiarsi con le proprie mani. Siamo liberi di farlo, a differenza dei corpi celesti che non sono liberi di opporsi alla legge di gravità, ma se lo facciamo finiamo per auto-distruggerci. Gli avvenimenti che accadono nel nostro mondo ogni giorno ne sono la documentazione più schiacciante. La Rivelazione, che in Cristo trova la sua pienezza e il suo compimento, aiuta a comprendere quanto tutto questo sia vero e offre all’essere umano la via di riparazione della “giustizia originale” compromessa e perduta. Se gli uomini non arriveranno a comprenderlo in tempo, toccherà a Dio stesso condurli non solo con l’evidenza degli avvenimenti negativi che essi si infliggeranno, ma con una manifestazione positiva diretta della Sua azione provvidenziale sulla creazione. Solo Cristo con la Sua Passione, Morte e Risurrezione è stato in grado di riaprire agli esseri umani l’accesso alla “giustizia originale”, già in questa vita con il Battesimo e la vita cristiana, e in pienezza nella vita eterna. Se la Chiesa non ricomincia a lanciare questa sfida che Benedetto XVI ha lanciato, finirà per continuare a perdere tempo e basta!

fonte:  http://www.albertostrumia.it/rapporto con Dio Creatore

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strumia




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6 commenti

  • Rolando ha detto:

    Caro CAGI41,
    “Perché continuare a chiamarla “Santa Sede” e non semplicemente “Vaticano”? Il termine “Santa” mi sembra proprio fuori luogo!”.
    Ed è ciò che ha ben capito papa Francesco quando parla di Chiesa in uscita!
    È improprio chiamare la Chiesa “santa” cioè “separata” dalla …. come il significato del termine ebraico “qodesh” postula e dimostra nella semantica della sua origine in Dt 23, 14-18.
    Sì, meglio, e più esatto il ritorno al Colle Vaticano luogo di svariati culti di una molteplicità di divinità, tra cui una in particolare che vantava un tempietto in bianco marmo pario, chiamato Petreum.
    Bella idea. Non è mai troppo tardi. La Creazione è ancora in atto.

  • Rolando ha detto:

    “Questa è l’epoca del Peccato contro Dio creatore”.
    Una cosa è certa, se nella documentazione dell’attività umana non ci fossero pervenuti racconti umani di “creazione”, non si darebbe in pari tempo epoca alcuna di Peccato.
    Secondo il mio modesto parere, il fatto “Peccato” riveste soprattutto nel pensiero cristiano cattolico la “creazione” primaria. Tanto primaria da meritare un Redentore Divino.
    O felix culpa quae meruisti tantum Redemptorem!”.
    Ma perché mai questa “dovrebbe” essere l’epoca peccaminosa del “contro Dio creatore”? Ricercare Dio, qualsiasi umana ricerca del Dio, non costituisce affatto un male. Attribuire a Dio novantanove bei appellativi meno uno non è affatto Peccato. Eppure l’appellativo Padre, umanamente parlando ha un’enorme pregnanza! In qualche modo fagocita quello di “creatore”! Sembra che senza ammettere la creazione, Dio svanisca nel nulla concettuale. Ma per Bacco che ha fatto del suo sangue vino; se proprio questo vino fosse Dio con tutto il “mistero” della “creazione” di tal Vino!
    Insomma ricercare Dio negandogli un appellativo umano, secondo me, non è MAI un peccato. E chi lo sostiene parte dalla sola propria gratuita convinzione, tacciando di Peccato ogni altra. Cioè denigrando, colpevolizzando, svalorizzando un resto numeroso che è pure parte di un Tutto in perenne CREAZIONE.

  • marco ha detto:

    Grazie don Alberto.
    “…finirà per continuare a perdere tempo e basta!”
    Vero, ma il tempo è gratis, per cui… Ma finirà per perdere anime, anziché portarle a Dio. questa è la tragedia.

  • Mimma ha detto:

    ” Se la Chiesa non ricomincia…
    Grazie, don Strumia, della lealtà.
    Questa sua espressione sottintende, e denuncia garbatamente, che la Chiesa ha smesso di evangelizzare, di esercitare la sua missione di ponte tra Dio e gli uomini.
    Non tutti i suoi confratelli sono pronti ad ammetterlo, e chiedo venia se risilterò sgarbata.
    Anzi. Rispondono piccati, insultando sui social quanti chiedono chiarezza, determinazione nel definire il male, aiuto nell’educare le nuove generazioni riottose.
    Non vedevo l’ora che finisse il teatro delle Prime Comunioni, vergognandomi dell’insofferenza.
    Una indecente passerella di donne seminude,gente che non si vede mai alla domenica, di fotografi e di cameramen che congiungevano le manine ad uso di telecamere, non di certo per esprimere adorazione, degli…attori, frastornati dai flash e lusingati da tanti sguardi.
    Ma come potete permettere cose simili al cospetto di Cristo?
    Sono stata ridicolizzata a lungo su fb ( ma i pret dai quali bisogna prenotarsi pr una confessione, come trovano il tempo di spettegolare sulle piazze informatiche! ) per avere indossato il velo durante un certo tempo.
    Avevo fatto un voto. Ma al suo confratello sembrò un inaccettabile ritorno al Concilio di Trento. Una posa. Un desiderio di distinguersi dagli altri. Un farisaismo antipatico.
    Altro che peccato originale e giustizia naturale.
    Qua bisogna proprio tenere in esercizi spirituali continui e severi coloro che sono responsabili della nostra salvezza o della nostra perdizione.
    Bisogna ricominciare a rifondare i Seminari, le Università Pontificie …
    E pregare tanto.
    Ma tanto, che il Padrone della messe mandi santi operai alla Sua messe.

  • acido prussico ha detto:

    “S’odono a destra squilli di tromba cristiani (don Strumia)… a sinistra suonano i “tromboni” vaticani”.

    “La Santa Sede aderisce alla Convenzione sul clima e all’Accordo di Parigi.

    Il 6 luglio 2022, monsignor Gabriele Giordano Caccia, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha consegnato al Segretario Generale delle Nazioni Unite il documento con cui la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, aderisce alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.”
    (https://infovaticana.com/2022/07/11/la-santa-sede-se-adhiere-a-la-convencion-sobre-el-clima-y-al-acuerdo-de-paris/)

    • CAGI41 ha detto:

      Perché continuare a chiamarla “Santa Sede” e non semplicemente “Vaticano”? Il termine “Santa” mi sembra proprio fuori luogo!