Arrendersi All’Evidenza: Spike, Effetti Avversi. Difficile non Pensare a una Regia.

7 Luglio 2022 Pubblicato da

AAE

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Arrendersi All’Evidenza ci offre questa documentata e inquietante riflessione sulla psico-pandemia che ci hanno imposta, e soprattutto sui cosiddetti “vaccini” che dovrebbero fermare il virus e invece…buona lettura.

§§§

 

La Spike non è una buona idea, ma sembra l’unica avuta da tutti i ricercatori, e non per caso.

 

Vorrei porgere all’attenzione del lettore qualche spunto ripreso da un’intervista a Michael Yeadon, che è stato il vice-presidente e chief scientific adviser di Pfizer presso la quale lavorò fino al 2011.

Questo è il link:

 

Former Pfizer Exec Believes Leaky Vaccine Was Intentional

 

La prima cosa interessante riguarda la definizione di pandemia. Nel 2009 la cosiddetta influenza suina H1N1 costituì l’occasione per introdurre la vaccinazione antinfluenzale di massa, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) l’aveva classificata una pandemia di sesto livello. Nessuno era particolarmente preoccupato, ma i media iniziarono a parlare di pandemia e a paventare gravi rischi. Sta di fatto che al termine del 2009 il WHO cambiò la definizione di pandemia, rimuovendo il criterio della mortalità della malattia e introducendo quella della diffusione ad ampio raggio (“worldwide”). Questo cambiamento avvenne a causa dell’attribuzione di circa 150 morti in tutto il mondo e fece da premessa alla storia recente.

 

Una volta compiuto il passo della nuova definizione di pandemia, serviva uno strumento per registrare la larga diffusione del contagio. Ed ecco il PCR test, che bolla come “malati” anche un gran numero di individui sani, asintomatici. Il test crea questa conta anomala sia per l’errore intrinseco associato, sia perché i cicli di amplificazione (Ct) utilizzati non vengono volutamente definiti come vincolanti ai sensi del risultato. Ovviamente con un Ct elevato il PCR risulta positivo per un gran numero di soggetti a carica virale bassa o bassissima (NB: è la carica virale a determinare la diffusione del contagio) malgrado questa condizione sia irrilevante nel determinare rischi per se stessi e per gli altri. Se il Ct è elevato, anche un virus morto e anche parecchio tempo dopo l’infezione, può continuare a dare un PCR positivo.

 

Eccoci giunti alla pandemia da test (che rileva anche frammenti di virus e virus morti) e non già una pandemia da virus (vivo e attivo). Anche l’inventore del test PCR (Kary Mullis, purtroppo passato a miglior vita proprio nelle prime fasi della pandemia da Covid) ha sempre sostenuto che la sua scoperta non andava utilizzato come test diagnostico. Ricordo che ogni ciclo di amplificazione corrisponde a una potenza di due: passare da un Ct 30 a un Ct 40 significa amplificare il segnale di 2 alla decima, cioè oltre mille volte tanto! Provate a ingrandire di mille volte lo sporco di un posto dove avete già scrupolosamente pulito e scoprirete che è ancora sporco… Eppure è veramente pulito!

 

Per di più allo strumento è stato associato un criterio molto opinabile: si è stabilito che per 28 giorni dopo un test positivo qualsiasi causa di morte è ufficialmente attribuita al Covid. Basta immaginare un qualsiasi pronto soccorso in cui affluiscono pazienti gravi per cadute, incidenti stradali, infortuni sul lavoro, aggressioni, infarti, ictus, embolie o aggravamento delle loro malattie precedenti… Costoro non hanno bisogno di cure per il Covid, ma entrando in ospedale vengono testati con il PCR e possono risultare positivi. Se muoiono nelle settimane successive (ed è probabile vista l’urgenza che li ha condotti in ospedale) la conta falsata ne assegna il decesso alla pandemia… Anche di questi tempi la conta elevata di positivi è sostenuta soprattutto dai ricoveri ospedalieri per le più disparate cause. E’ assodato che più dell’80% dei decessi “con Covid” non è “per Covid”.

Forse stupirà maggiormente sapere che anche il 90% della risposta immunitaria non ha nulla a che vedere con la proteina spike vaccinale, ovvero la proteina (notoriamente infiammogena) che l’istruzione genica fa produrre alle cellule dell’organismo vaccinato.

Aver impartito un’istruzione genica mRNA è un esperimento, ma ancor più azzardato è l’aver istruito le nostre cellule a produrre una proteina che risulta essere dannosa: l’organismo che produce anticorpi per la presenza della proteina spike deve scontare gli effetti collaterali dovuti proprio alla sua presenza. Se anche il vaccinato producesse gli anticorpi contro il virus in numero adeguato (criterio adottato per dire efficace l’istruzione vaccinale), avrebbe comunque in corpo una sostanza pro-infiammatoria (specialmente a livello endoteliale, ma non solo) associata a una tossicità che il virus non avrebbe potuto arrecare in chiunque abbia un sistema immunitario sufficientemente integro. No, non è stata una buona idea introdurre un’istruzione per produrre la spike quasi dappertutto, anche dove il virus non sarebbe arrivato.

Il sistema immunitario vaccinato si trova a dover fronteggiare una minaccia differente dall’assalto di un virus, contenibile dall’immunità naturale, ovviamente sostenuta dalle dovute supplementazioni e cure nei meno fortunati… non comunque il virus vero e intero, in tutte le sue parti, ognuna delle quali stimola e istruisce il sistema immunitario. No: reagisce solo in termini di spike e di una spike differente da come ce l’ha il virus dopo le varie mutazioni che hanno portato alle sue varianti.

Il 90% della risposta immunitaria naturale riguarda due pezzettini del virus che non hanno nulla a che vedere con la spike. Pertanto tutta l’enfasi sulla spike nel promuovere la risposta anticorpale non è stata una buona idea.

Peggio ancora di una cattiva idea, perchè il siero genico finisce con il confondere non solo la risposta immunitaria umorale, ma anche quella cellulare (come accade quando il disturbo all’interferone determina disfunzioni nel meccanismo di difesa sostenuto dai linfociti T).

La rapida mutazione dei virus vanifica anche la parte di protezione data dai vaccini, mentre la presenza della proteina spike genera gli effetti collaterali, che era noto che ne derivano.

Il vaccino (anche se non sarebbe corretto definirlo tale) tuttora sperimentale a mRNA, ha pertanto bassa efficacia e poca sicurezza e si dimostra una pessima idea, ulteriormente peggiorata dalla “geniale” idea di reiterare le dosi per rilanciarne la debole protezione!

Gli studi condotti attestano che la protezione contro il Covid crolla dal 66% entro 4 o 5 mesi dal booster a circa il 30% dopo cinque o più mesi.

Infine, la proteina spike ha la prerogativa di essere somigliante a molte altre proteine umane “buone” e perciò genera risposte immunitarie anomale in vari distretti (fegato, pancreas, cervello, tiroide, organi riproduttivi…), peggiorando inevitabilmente lo stato di salute generale.

Difficile pensare che sia sempre e solo un’idea sbagliata, un comprensibile errore commesso nell’urgenza di trovare una soluzione che salvasse migliaia di vite messe a repentaglio da una malattia che non dà scampo.

E’ molto più probabile che “l’errore” sia stato intenzionale. E’ un fatto che Moderna, Pfizer, AstraZeneca e Johnson & Johnson (tutti i vaccini scelti per i nostri hub), pur con qualche differenza operativa hanno in comune di far produrre la proteina spike del coronavirus… Come se non ci fosse altro nel virus, come se non potesse servire altro. E’ davvero difficile che sia stato per caso.

Si è introdotta nelle persone vaccinate (e consensuali, firmatarie di una liberatoria) un’istruzione per generare una proteina tossica e senza preoccuparsi troppo di cautelarsi su dove quest’istruzione sarebbe potuta andare, per quanto tempo e con quali conseguenze.

Si è utilizzata una procedura di autorizzazione condizionata, emergenziale, forti dell’asserita (e falsa) mancanza di cure alternative efficaci.

E’ proprio difficile non pensare a una regia che ha pilotato il tutto, criminalizzando ogni voce dissenziente, operando un massiccio lavaggio del cervello, minacciando e ricattando la gente, spargendo la paura per un “virus respiratorio” non particolarmente pericoloso, che i danni respiratori li dà solo in seconda battuta e solo se aiutato da marchiani errori terapeutici.

AAE

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6 commenti

  • SOLDATO AGLI ORDINI DI CRISTO ha detto:

    Grazie ad Arrendersi all’Evidenza ché con i due ultimi articoli ci ha dato una bella sintesi (e non solo) di come sono andate veramente le cose. Gli articoli potrebbero essere utili a chi adesso comincia ad aprire gli occhi (anche se la maggior parte della gente intorno a me ce li ha ancora, maledettamente direi, chiusi). ‘… le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione’ (Ap 13, 7). ‘Chi ha orecchi, ascolti: colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada, di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi (Ap 13, 9-10) oppure se preferite ‘Il Signore mi disse: ‘Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanalo da me, se ne vadano!’. Se ti domanderanno: ‘Dove andremo?’ dirai loro: ‘Così dice il Signore : Chi è destinato alla peste, alla peste, chi alla spada, alla spada, chi alla fame, alla fame, chi alla schiavitù, alla schiavitù’. (Ger 15, 1-2).

  • Francesca ha detto:

    Interessantissimo articolo. Comunque secondo me se la gente smettesse di fare i tamponi ne usciremmo prima!

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      In effetti il ricorso al tampone è diventato lo strumento per alimentare la narrazione. Appoggio l’affermazione sull’evidenza, per non scadere in sterili polemiche: basta guardare i dati ufficiali delle autorità sanitarie italiane.

      Al 31 dicembre 2020 in Italia risultavano eseguiti 27 milioni di tamponi, c’erano 2 milioni di positivi ed erano decedute (con Covid) ben 74000 persone (tasso di mortalità tragico, del 3,5% dei positivi). Nel 2020 non c’era quasi nessuno vaccinato.

      Al 31 dicembre del 2021, riferendosi al solo 2021, i tamponi eseguiti sono stati 113 milioni, i positivi sono risultati 4,1 milioni e i decessi 63000. Nel 2021 circa l’80% della popolazione è arrivato alla terza dose.
      Innanzitutto non si nota un netto miglioramento nel numero dei decessi (tanto più che in un anno avrebbero dovuto essere tutti più informati ed essere ridotti gli errori dovuti alla prima emergenza). Soprattutto si nota che i positivi sono stati il doppio, malgrado le vaccinazioni. Ma sono stati quasi il quadruplo i tamponi e si sa che i tamponi contribuiscono a catalogare per positivi coloro che, morendo per qualsiasi causa nei 28 giorni successivi, ingrossano la conta dei decessi con Covid.

      Ancora più chiaro è questo concetto nei primi sei mesi del 2022: più di 85 milioni di tamponi eseguiti e 13 milioni di positivi (ripeto: in soli sei mesi) con un’esplosione pazzesca rispetto all’anno precedente (è molto più probabile risultare positivi) e già 31000 decessi attribuiti al Covid-19, il che è inevitabile con tutti i positivi che ci sono (ma allora i vaccini a che cosa servono?).

      Peggio ancora però è il dato generale di mortalità generale: se nel 2020 poteva essere ascritto al Covid, in assenza di vaccini, nel 2021 come lo si spiega? Ci rendiamo conto che in Italia nel 2018 morivano 633000 persone in un anno e nel 2021 sono state 709000? E che il dato 2022 promette di peggio? Inutile cercare di riassorbire nel Covid una mortalità generale crescente… I tamponi a iosa possono essere una maniera di farlo, ma (posto che “di Covid” i morti non sono nemmeno il 20% di quelli “per Covid”) nessuno può nascondere soltanto nel perimetro di quella causa la strage generale già innescatasi.

      Quindi: tanti tamponi per avere tanti positivi e riassorbire in quell’ambito una mortalità generale in aumento.
      Vaccinazioni sostanzialmente inutili (nel contenere il contagio) e responsabili dell’aumento della mortalità generale. E qualcuno non venga a dire che la mortalità generale aumenta per l’invecchiamento della popolazione: un po’ sì, ma non così tanto.

      Infine non dimentichiamoci che non ci sono solo i morti: per una persona che muore ce ne sono almeno venti volte tanto che stanno male o molto male. Quindi, se il vaccino sta aumentando i decessi di qualche decina di migliaia di unità, purtroppo c’è qualche centinaio di migliaia di persone che sta molto peggio di prima.

      Inoltre c’è il crollo della natalità: e forse anche in questo le vaccinazioni contribuiscono a qualche culla piena in meno.

  • Angelo Lamberto ha detto:

    Spett. Marco Tosatti la invito a prendere visione di questo video intervista inserito su TikTok

    https://vm.tiktok.com/ZMNULux36/?k=1

    Ringraziandola di cuore per lo splendido servizio sociale da lei promosso , attraverso Stilum Curiae.

    Distinti saluti.

  • Creazionista ha detto:

    Bisogna aggiungere pure che i cosiddetti tamponi sono stati definiti sulla base arbitraria e indimostrata che i responsabili della malattia siano 3 geni scelti perché simili alla sars.
    Adesso poi ne basta uno solo di questi tre per dire che si è infetti.
    Come dire che cercando in una biblioteca di libri di 30000 parole uno specifico libro di matematica basta ce ne sia una sola perché si dichiari che quello è il libro cercato. Ad esempio la parola:
    dimostrato
    È tutta una farsa criminale di cui sono tutti complici.
    Un grazie all’autore per i suoi ottimi articoli

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Inutile girarci attorno… polpetta avvelenata meticolosamente studiata preparata e cotta a puntino… a tempi in cui ancora operava una magistratura… veniva chiamato omicidio premeditato…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/