Mons. Ics, l’Intervista del Papa. Si Sta Lasciando Convincere da Mons. Viganò?

2 Luglio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. ICS ha letto l’intervista che il Pontefice regnante ha concesso all’agenzia di stampa argentina Télam, e ci ha inviato queste considerazioni che doverosamente portiamo alla vostra attenzione. Buona lettura.

§§§

 

Da parte di Mons.ICS.

Caro Tosatti, leggo, rifletto e le scrivo in tempo reale sulla intervista, qui sotto riportata, di Bergoglio ad un giornalista argentino. Preferisco non pensarci su perché potrei far crescere il mio stato depressivo.

Qualcuno leggendola potrebbe pensar che si sta lasciando convincere da mons. Viganò.

No, per capirlo è sempre più necessario l’aiuto del suo psicanalista argentino. Comincio dalla considerazione finale interpretando le raccomandazioni e sentenze che dà in questa intervista.

– I giovani, di cui il Santo Padre dichiara di aver fiducia (anche se non vanno a messa), non hanno bisogno di preti che conoscono come San Filippo Neri o San Giovanni Bosco recuperavano i ragazzi di strada, ma di preti che sappiano ben tatuarsi, conoscano i Maneskin e sappiano andare in discoteca a sbragare..

– I sacerdoti durante il lockdown ha fatto un ottimo lavoro, dice Bergoglio. Cioè, non hanno fatto come San Carlo Borromeo e i suoi sacerdoti durante la peste. Non son andati a curare il loro spirito e corpo. NO. Hanno chiuso le chiese e hanno chiamato al telefono … che carini …

– Sulle considerazioni fatte sulla guerra giusta (in Ucraina) non ho capito un “piffero” di quel che vuole dire, parla e straparla, si contraddice e si autoconfonde.. Forse la domanda gli è stata fatta in un momento sbagliato…

– La considerazione sulle Riforme, qua ci vorrebbe una considerazione approfondita. Ora non ho tempo. Mi limito a interpretare ciò che dice, cioè che le Riforme la hanno fatte altri, prima che lui fosse nominato papa nel Conclave 2013.

Ma perché da ben nove anni lo Spadaro e il Tornielli (in primis) continuano a scrivere che in curia le cose non funzionano perché qualcuno impedisce l’attuazione delle Riforme di Papa Bergoglio? Non è che vuol sottintendere che è la sua nomina la vera Riforma fatta (tra San Gallo, Palazzo Apostolico, primo piano e Palazzo Giustiniani) mentre Benedetto XVI era di fatto estromesso dal Governo della Chiesa?

(Avesse un po’ di ragione Cionci?).

Mons. Ics.

§§§




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49 commenti

  • acido prussico ha detto:

    Giocando con il prefisso “IMP…” della ormai famosa parola “impedito/a”.
    L’impertinente, imperterrito, impiccione, impermeabile, impegnatissimo, imperturbabile, impenitente, impavido, imparabile Andrea Cionci anche oggi è riuscito a:
    1) dimostrare che Benedetto era “impedito”;
    2) dimostrare che sulla sede pietrina ora c’è un “impostore”
    3) “impallinare” i tre-quattro critici di questo blog.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    I giovani, di cui il Santo Padre dichiara di aver fiducia (anche se non vanno a messa), non hanno bisogno di preti che conoscono come San Filippo Neri o San Giovanni Bosco recuperavano i ragazzi di strada, ma di preti che sappiano ben tatuarsi, conoscano i Maneskin e sappiano andare in discoteca a sbragare..

    – I sacerdoti durante il lockdown ha fatto un ottimo lavoro, dice Bergoglio. Cioè, non hanno fatto come San Carlo Borromeo e i suoi sacerdoti durante la peste. Non son andati a curare il loro spirito e corpo. NO. Hanno chiuso le chiese e hanno chiamato al telefono … che carini …

    🤣🤣🤣🤣

    Oltre la soglia del ridicolo si è portato

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Che carino questo articolo!
    Fa tenerezza lo sforzo di resistenza anti-depressiva.

    Compiaciuta e simpaticamente, con Lei, desolata Mons Ics che un giorno si saprà chi sia

  • Mimma ha detto:

    @Rolando
    La funzione del papa l’ha decisa Cristo, non Mimma.
    Egli ha il compito di confermare i fedeli nella fede che deve custodire come un deposito prezioso, da riconsegnare al Padre coi suoi frutti di vita eterna.
    E allora: lei si reputa confermato nella fede, quando sente dire da colui che siede attualmente sulla cattedra di Pietro che il diavolo non esiste, che Gesù faceva lo scemo, che Sua Madre ha dovuto imparare a diventare santa, che definirla corredentrice è una tonteria, che l’adulterio è una debolezza scusabile, che gli omosex hanno diritto ed essere una coppia, possibilmente benedetta in chiesa e corredata di figli acquistati ?
    Le ho proposto solo un estratto dell’attuale magistero ecclesiale , ma il campionario é molto più vasto…
    Ebbene, io non solo non mi sento confermata nella fede, da un decennio a questa parte, ma mi ritrovo disgustata amareggiata e ferita nella speranza del domani
    La mia fede tuttavia, seppure soggetta a urti tremendi non vacilla, per grazia di Dio e perché corroborata da una educazione religiosa sana e corretta.
    Per quanto riguarda la volontà permissiva di Dio che tutto questo accada, non c’è dubbio che essa tende comunque al nostro bene.
    Altrimenti detto, è una prova, come fu per Giobbe.
    Ma proprio davanti alle prova rifulge la fedeltà dei veri figli di Dio e dolorosamente emerge la viltà dei seguaci della menzogna.
    Gesù stesso dice che è venuto a portare la spada, la spada della verità che implacabilmente divide ciò che le appatiene da ciò che non le appartiene.
    Rolando gentile, la Verità ci farà liberi solo se abbiamo il coraggio di indagare chi e che cosa ricopre ogni talare, bianca nera o rossa che sia.

    • maria ha detto:

      A proposito di menzogna: quando mai Papa Francesco ha detto che il diavolo non esiste? L’ho sentito con le mie orecchie dire che la Bibbia si apre con il conflitto Dio/Satana e lo diceva come uno che ci crede convintamente. Lei si confonde con il superiore dei Gesuiti che per delicatezza non ha ripreso pubblicamente.
      Lo “scemo” è un difetto di traduzione non blasfemia. E’ lo sforzo di semplificare. Il Vangelo riporta più di un esempio in cui il Maestro usa la strategia del fare finta. A Emmaus, per esempio, “finge” di andare avanti per farsi richiamare. “Resta con noi”
      La Madre ha imparato a perfezionare la sua fede crescendo San Paolo lo dice di Gesù “..imparò dalle cose che pati’… Non era forse perfetto? Non era Dio? O San Paolo era blasfemo? C’è stato un cammino umano, non sono caduti giù dalle nuvole santi e fatti. Hanno attraversato la fatica della libertà.
      Anche la corredenzione non si può equiparare a quella di Cristo che è Dio, e fa bene a precisarlo.
      I peccati: adulterio e omosessualità. Lui spera nell’attesa, cerca di prestare a perdere, nella speranza della conversione. Ed è umilmente consapevole che la conversione è opera di Dio e non delle prediche di cattolici sdegnati e magari nevrotici. Lo dice sempre che Dio non è impaziente, per fortuna.

  • andrea cionci ha detto:

    Pagina 777 di televideo :
    A volte, per capire qualcosa da una situazione intricata, è necessario cambiare il punto di vista. Il busillis della rinuncia di papa Ratzinger è rimasto in piedi per otto anni: noi ce ne abbiamo messi due per indagarlo a fondo. Seguiteci per qualche minuto, ne vale la pena.

    Intanto: CHI LO HA DECISO CHE LA DECLARATIO ERA UNA RINUNCIA AL PAPATO? Il documento si chiama semplicemente “Declaratio” QUI e non “Renuntiatio” come richiesto, fra l’altro, dalla costituzione apostolica Universi dominici gregis dove il conclave può essere convocato “post Pontifici obitum vel validam RENUNTIATIONEM” – dopo la morte del pontefice o valida rinuncia”.

    Infatti, il card. Sodano, leggendo “a caldo” la spiegazione preparata subito dopo l’intervento di Benedetto QUI non parla né di rinuncia, né di fine del pontificato, ma di fine del SERVIZIO pontificale. Sottolinea più volte che Benedetto rimarrà papa fino al 28 e specifica, alla fine, peraltro: “La Sua missione, Santo Padre, continuerà: Ella ha detto che ci sarà sempre vicino con la sua testimonianza e con la sua preghiera. Certo, le stelle nel cielo continuano sempre a brillare e così brillerà sempre in mezzo a noi la stella del suo pontificato”. Lo stesso Benedetto dirà poi: “Il «sempre» è anche un «per sempre» – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo” e ancora: “Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro” QUI .

    Dunque, dobbiamo entrare finalmente nell’ottica secondo cui “ALTRI” hanno deciso che doveva essere una abdicazione, mentre Ratzinger aveva dichiarato tutt’altro.

    A fronte dell’ultima intervista col Prof. Sànchez QUI e dietro input del latinista Gianluca Arca che, sulla scorta di quanto già intuito nel 2019 dal frate Alexis Bugnolo QUI , legge nel testo tutt’altra coerenza, ci si è accesa una lampadina: la presunta e invalida Declaratio “di rinuncia”, in realtà, era una coerente DICHIARAZIONE DI “SEDE IMPEDITA”, espressa in linguaggio non giuridico.

    Di cosa si tratta? Secondo il Canone 412, “la sede episcopale si intende “impedita” se il Vescovo diocesano è totalmente impedito di esercitare l’ufficio pastorale nella diocesi a motivo di prigionia, confino, esilio o inabilità, non essendo in grado di comunicare nemmeno per lettera con i suoi diocesani”.

    Due note per capire il contesto: che papa Ratzinger avesse tutto il mondo contro è stato ottimamente descritto da Paolo Flores d’Arcais QUI .

    Che fossero molti i suoi nemici interni, come la lobby di cardinali modernisti detta “Mafia di San Gallo”, è acclarato dalla mai smentita autobiografia (2015) del card. Godfried Danneels QUI , e dallo scandalo Vatileaks (2012), dove si parlava anche di un progetto per uccidere il papa. Che Benedetto avesse enormi problemi nell’esercitare la sua autorità è dimostrato dal licenziamento in tronco del presidente dello IOR, il suo fidato Ettore Gotti Tedeschi, provvedimento fatto senza che lui, il papa (!), ne sapesse nulla QUI .

    Ratzinger stesso allude a questa situazione di impotenza in “Ein Leben” (2020): “Verso la fine del mio pontificato ho realizzato che il venir meno delle capacità adeguate a un corretto svolgimento del proprio incarico può manifestarsi in diverse forme”.

    Semplicemente, NON GLI OBBEDIVANO PIÙ. Quindi, che a un certo punto, Benedetto, messo all’angolo e incapace di imporsi coi suoi, abbia liberamente ritenuto di rinunciare DI FATTO (e non giuridicamente) al suo potere pratico e diventare “eremita” autoesiliandosi in Vaticano, è del tutto realistico.

    Tutto dipende, infatti, DA COME SI LEGGE IL TESTO LATINO TRADOTTO IN ITALIANO. Abbiamo sottoposto la Declaratio al vaglio di CINQUE LATINISTI: due docenti universitari, due di liceo, un traduttore dal latino medievale (vedi nota 1).

    Gli universitari hanno concordato sul fatto che la traduzione in italiano del Vaticano sia sostanzialmente corretta, ma c’è un verbo, “VACET” che – a detta di tutti e sei – può essere infatti tradotto benissimo nel suo senso letterale, originario, di “RESTARE LIBERO”, e non deve essere tradotto per forza con quella “sede vacante” che siamo abituati a leggere da otto anni.

    “…ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri VACET et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse”.

    Il Prof. Arca cita diversi luoghi nei quali il verbo mantiene il suo fondamentale significato di essere libero, inoccupato, vuoto, tra i quali Cesare, B. G. I, 28, 4: “noluit eum locum unde Helvetii discesserant vacare”, nonché Cicerone: “Ego filosophiae semper vaco” – “ho sempre tempo libero per la filosofia”.

    E così, abbiamo che Benedetto XVI esprime i seguenti concetti-chiave nella sua Declaratio, (che riportiamo in fondo, per intero):

    – dato che non ho più le forze per esercitare il potere pratico (ministerium) dichiaro di rinunciarvi,

    – così che la sede di San Pietro resti LIBERA (non “vacante” in senso giuridico) a partire dalle ore 20,00 del 28 febbraio 2013.

    – E dichiaro che il prossimo nuovo Pontefice dovrà essere eletto da un conclave convocato “da coloro a cui compete”.

    Perché dice “DA COLORO A CUI COMPETE”, e non semplicemente, “dai cardinali”? TUTTO TORNA: abbiamo visto QUI che egli, per abdicare, non poteva separare il munus dal ministerium. Quindi Ratzinger, separandoli, NON HA ABDICATO, bensì voleva rinunciare a esercitare fattualmente il suo potere (dato che non ne era più in grado) lasciando la sede di San Pietro LIBERA. Infatti, proprio il 28 febbraio 2013, Benedetto lascia la sede del Vaticano VUOTA, volando via con l’elicottero a Castel Gandolfo (scelta non giustificata certo dalle ferie estive). Così, allo scoccare delle ore 20.00, lui non firma niente, non conferma la rinuncia al ministerium, come spiega il teologo Carlo Maria Pace QUI perché sarebbe stato, ovviamente, un atto giuridico invalido.

    Così, dal 28 febbraio 2013, parte, di fatto, la situazione di SEDE IMPEDITA annunciata l’11. Da questo punto in poi, i suoi nemici possono fare ciò che vogliono della sede di S. Pietro.

    Tuttavia, prevedendo l’USURPAZIONE del suo trono tramite un conclave illegittimo (indetto a papa vivo e non abdicatario), Ratzinger nella Declaratio specifica solo una cosa, ma chiarissima ed eloquente che sintetizziamo così: il prossimo vero papa dovrà essere eletto solo da un conclave formato «da coloro cui compete», ovvero da coloro che ne hanno diritto, cioè dai veri cardinali elettori, quelli nominati da me, Benedetto XVI e, al massimo, da Giovanni Paolo II.

    E infatti, spiega il Prof. Sànchez QUI , dato che Benedetto non ha abdicato ed è rimasto l’unico vero papa, Francesco è un antipapa e ha nominato 80 cardinali invalidi che, mischiati a quelli validi, in un prossimo conclave invalido eleggerebbero un altro antipapa. Di conseguenza, il prossimo vero papa potrà essere eletto SOLO da un conclave composto DA ALCUNI cardinali elettori, quelli veri, “cui compete”, nominati prima del 2013, e non da altri pseudo-cardinali.

    Benedetto, infatti, conclude la Declaratio con accenti un po’ accorati: “Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo”, dato che lui ha dovuto abbandonare la sede di Pietro, ormai impedita, come un papa subissato da forze antipapali. Poco dopo, raccomanda i veri “Padri Cardinali” all’assistenza della Madonna perché un domani, non si sa quanto lontano – dopo la sua morte, o dopo sua regolare abdicazione – possano eleggere un prossimo vero papa.

    Lui aveva lasciato ai veri cardinali ben 17 giorni di tempo (11-28 febbraio 2013) per verificare sul codice di diritto canonico come si doveva svolgere una legittima rinuncia, all’art 332. § 2. Due settimane per pensare, per chiedere chiarimenti e/o correzioni a quella giuridicamente invalida rinuncia al ministerium, ma nessuno di loro aveva colto. Così come nessuno si è mai premurato di chiedergli una sanatio della presunta rinuncia, quando nel 2014 Antonio Socci per primo evidenziò pubblicamente l’invalidità della rinuncia QUI . Comunque, Benedetto non ha mai concesso alcuna sanatio QUI .

    Ma il bello viene ora. Abbiamo visto sopra che, intesa come rinuncia, la Declaratio è “implosiva” e quindi è da scartare. Viceversa, la situazione di “Sede impedita” viene confermata anche da tutta una serie di PESANTISSIMI ELEMENTI INDIZIARI – se non del tutto PROBANTI – nel successivo comportamento di Benedetto XVI e nei libri-intervista scritti con Peter Seewald. In “Ultime conversazioni”, del 2016, Ratzinger risponde così in merito alle proprie dimissioni: “Nessun papa si è dimesso per mille anni e anche nel I millennio è stata un’eccezione”. QUI Dato che nel I millennio hanno abdicato 6 papi e 4 nel II, egli fa, per forza, un preciso riferimento storico all’”eccezione” del papa medievale Benedetto VIII che, nel I millennio, fu scacciato da Roma da un antipapa e che quindi ebbe, guarda caso, la propria sede impedita: il suo antico predecessore dovette rinunciare all’esercizio del suo potere pratico a causa di un forzato “esilio”, come riporta oggi il canone 412.

    Ratzinger scrive ancora in “Ein Leben” (2020): “La situazione di Celestino V era estremamente peculiare e non può in alcun modo essere invocata come precedente (alle mie dimissioni)”. Infatti lui non ha abdicato – come legalmente fatto da Celestino V – ma è andato volontariamente “in auto-esilio” in Vaticano, dimettendosi fattualmente dal ministerium e restando perciò – come fu per Benedetto VIII – il solo, vero papa.

    Si spiega così anche perché Ratzinger mantenga la veste bianca e le altre prerogative papali QUI, lo stemma pontificio con le chiavi decussate QUI e soprattutto perché da otto anni ripeta che “IL PAPA È UNO solo” senza MAI specificare quale sia dei due, cosa appena confermata da Mons. Gaenswein QUI

    Quell’unico papa è lui stesso, ma NON PUÒ DIRLO APERTAMENTE PERCHÉ HA LA SEDE IMPEDITA e “non può comunicare (liberamente n.d.r.) neanche per lettera” (Can. 412).

    Ecco perché era moralmente giustificato nello schermarsi dietro l’ISTITUTO INESISTENTE DI “PAPA EMERITO”: legittima difesa per restare il papa in Vaticano.

    Chiarito perché Ratzinger, nel 2016, sul Corriere rivendica di aver scritto la Declaratio in latino proprio “per non fare errori”, nonostante ve ne avesse pur inserito qualcuno, e grave, di sintassi: essendo ormai “impedito” a comunicare, doveva per forza usare un linguaggio sottile, e ci ha spinto (con successo) a indagare a fondo la traduzione latina per trovarne quella più corretta e rivelatrice. QUI

    Si spiega così perché il Santo Padre Benedetto XVI mantenga da otto anni quella sua continua e perfetta ambiguità QUI e il linguaggio sottile che ritroviamo anche nella sua ultima intervista QUI

    Molti, infatti, si chiedono spazientiti: “Ma perché non parla chiaro?”. Ripetiamo: NON PUÒ FARLO, PERCHÉ HA LA SEDE IMPEDITA, NON È LIBERO DI ESERCITARE IL SUO POTERE!

    In conclusione, verificate l’originale della Declaratio in italiano. In maiuscolo, l’unica parola tradotta in modo lecitamente diverso dalla versione vaticana QUI e, in neretto, le espressioni significative, con i significati originali della parola “ministero”, con cui sono stati tradotti in italiano sia munus che ministerium.

    “Carissimi Fratelli,

    vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, per comunicarvi una decisione (note 2,3) di grande importanza per la vita della Chiesa.

    Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il munus petrino. Sono ben consapevole che questo munus, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministerium a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministerium di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, RESTI LIBERA e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.

    Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.

    Perché scegliere questa versione di “vacet”, con tutti gli annessi e connessi giuridici? Questa Declaratio, oltre a essere suffragata da DECINE DI ELEMENTI INDIZIARI CHIARISSIMI, ha un senso sottile, ma coerente e letterale, l’altra invece NO, dato che la sede di San Pietro, per il diritto canonico (can. 332 § 2) NON PUÒ RESTARE VACANTE con la rinuncia al solo ministerium, l’esercizio pratico: è richiesta la rinuncia al munus. Quindi la Declaratio del 2013, è stata proposta ABUSIVAMENTE come “rinuncia al papato” solo DA CHI VOLEVA INTERPRETARLA COSÌ, o per ingenuità, o per accaparrarsi la sede lasciata ormai LIBERA.

    La presunta rinuncia, visto che è un ossimoro giuridico, è stata prima malamente sistemata nelle traduzioni, con la spudorata abolizione della fondamentale dicotomia giuridica munus/ministerium (nota 4) e, successivamente, coperta da pesanti operazioni di propaganda mediatica, come quando Vatican News attribuì illecitamente a Ratzinger la frase “Il papa è uno ed è Francesco” QUI

    Solo con una Declaratio intesa come annuncio di Sede impedita tornano tutti i conti: logici, canonici, teologici, indiziari e testimoniali.

    Diciamo che il “Piano B” è stato aggiornato e corretto nel “Piano V”, da “Vacet” e, soprattutto, da “Verità”.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    No è mai troppo tardi per convertirsi o redimersi…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Mimma ha detto:

    È fuor di dubbio che Andrea CIONCI ha ragione.
    Ci chiediamo perché Bergoglio straparla.
    Ma perché non è il Pontefice! E dunque
    non ha l’assistenza dello Spirito Santo.
    Mosso da opportunismo politicante e avido di gloria umana, mena colpi al cerchio e alla botte, assecondando quelli che scambia per alleati e sono suoi feroci nemici, senza nemmeno rispetto per la coerenza e per la propria dignità e decenza di governante.
    Se dovessimo esprimerci solo con argomentazioni psicofisiche dovremmo dire che è bipolare…
    Non è neanche scaltro come crede di essere, perché ormai lo hanno sventato tutti , laici e chierici, e non ha un briciolo di autorevolezza. Lo ama il popolo cattolico innamorato della talare bianca, chiunque la indossi.
    Fa una gran pena.
    Che il Signore lo aiuti.

    • Stelio ha detto:

      LA CONFESSIONE DEL CONCLAVE NULLO
      Le cose che ho fatto non le ho inventate né sognate dopo una notte di indigestione. Ho raccolto tutto ciò che i cardinali avevano detto nelle riunioni pre-conclave che il prossimo Papa avrebbe dovuto fare. Poi abbiamo detto le cose che dovevano essere cambiate, i punti che dovevano essere toccati. Quello che ho messo in moto è stato quello che mi è stato chiesto. Non credo che ci sia nulla di originale da parte mia, ma ho avviato ciò che avevamo deciso tutti insieme. Ad esempio, la Riforma della Curia si è conclusa con la nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, con la quale, dopo otto anni e mezzo di lavoro e consultazioni, siamo riusciti a mettere in atto ciò che i cardinali avevano chiesto, cambiamenti che già si stavano mettendo in pratica.

    • Rolando ha detto:

      Cara Mimma,
      “Lo ama il popolo cattolico innamorato della talare bianca, chiunque la indossi.”
      Tu allora dichiari di non appartenere al popolo cattolico innamorato della talare bianca, chiunque la indossi?
      E quali dovrebbero essere i segni “concreti” che designano la “funzione” di papa, se perfino il SIGNORE (YHWH) per assolvere una funzione d’indagine tra gli umani si servì di Satana in persona?
      Quelli che albergano nel “tuo” cervello? Non ti sembra esagerato? Non ti sembra di dar, sotto sotto dell’inconpetente alla funzione della terza Divina Persona della SSma Trinità nell’assistenza la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
      Non è di Michele arcangelo il detto: Chi è come Dio?
      Vedi io stesso, che sono un Satana, come una donna in questo sito interessantissimo mi ha infallibilmente giudicato, sfidando il monito di Gesù in Mt, potrei, senza volerlo e pensarlo, come di fatto non lo voglio e non lo penso, assolvere a questa funzione di Dio. Siamo tutti nelle Sue mani: perché agitarsi troppo?

      • andrea cionci ha detto:

        Scusi Rolando, dato che sto facendo collezioni di enormità legittimiste di Bergoglio, potrebbe spiegarmi meglio? Cioè per lei anche se Bergoglio è un antipapa usurpatore satanico del trono di Pietro è tutto a posto perché Dio si serve di Satana? La prego mi aiuti a capire, ci tengo.

        • MaryT ha detto:

          Cosa credi che risponda? Mah tanta gente oggi da ragione al carnefice. Forse sperano che chi legge dica: come è bravo, ha capito che deve essere umile… o meglio che deve farsi i cavoli suoi… ci pensa Dio alla fine… Scaricabarili! PURA VIGLIACCHERIA. IL MODO MIGLIORE PER USCIRNE E NON FREQUENTARLI Sempre più disgustoso acconsentire a tanta bestialità! Ho crisi di astinenza dei sacramenti, non sempre i luoghi dell’incontro riflettono questo rispetto, ma non avrò altro Dio e non mi inchinerò dinanzi a chi serve Satana con il “benestare di Dio”…Cosa ci ha detto il Maestro: le pecore riconoscono la mia voce e non: qualsiasi bestialità va bene. Viganò oggi è più simile alla voce di Colui che grida nel deserto… attendo una reale pentecoste. Il Signore ci legge dentro e comprende quanto è necessario per noi un segno di comunione che non rinneghi Dio. Posso dire con certezza, che Dio non ci abbandonerà mai, ma bisogna confermare nella fede quei fratelli, che non hanno radici forti!

  • PG ha detto:

    Bergoglio è una vecchia volpe che manco ha letto il Vangelo, solo un abile manipolatore carrierista; fortunatamente si capisce al volo di che pasta è fatto e nessuno se lo fila, se non qualche imbecille

  • Elton ha detto:

    C’è una cosa che non arrivo a concepire. Benedetto XVI continua à dare la benedizione apostolicca, prerogativo del solo papa.
    Io dovrei dire ormai cardinale Ratzinger. La Chiesa deve chiamarlo così. Quelli che dicono che il Papa è Francesco devono chiamarlo così.
    Questa è ipocrisia, ma lo siamo un pò tutti. Ognitanto è perfino necessaria. Ma quello che non arrivo à concepire, e dunque non accetarlo, è che perché tutto questo bel mondo non chiama cardinale Ratzinger un usurpartore. È questo il nome adatto per uno che abusa la fiducia degli altri e va in giro dando ancora per chi lo vuole, la benedizione apostolicca.
    Non è stupido, dicono che è molto intelligente. Non vede i numeri, non è su tutella. Lento di gesto ma chiaro nella mente. Allora perché quest’uomo continua à considerarsi Papa ?
    Perche quelli che criticono Papa Bergoglio, non dicono niente su questa usurpazione? Perché non mettono fine alla confusione quanto riguarda il cardinale, ma parlano soltanto della confusione che il Papa diffonde ? Perché non hanno il coraggio delle loro opinioni ? Se si cerca la verità, ci si deve andare fino in fondo alle cose, anche se quello che potremmo trovare ci fa paura o possa andare contro quello che noi pensiamo di essere vero o che ci piace. Ma questa gente, non si espone troppo. Non parlo della gente che nella Chiesa trovano il proprio interessa, ma della gente che fa mâle di vedere la Chiesa ridotta à questo punto, ma purtroppo resta zitta. Non si guarisce fermando gli occhi.
    Credo che dobbiamo nominare le cose con il proprio nome. E dire piu spesso la parola usurpatore, perché la verità ci rendera liberi.
    Intanto vorrei ringrazziare mons X per le sue interventi che spingono à riflessione !

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Mi scusi ma, come dico spesso a me stessa, quando si scrive e si pubblica di getto si pubblicano spesso considerazioni contraddittorie. Parè non ci sia più tempo per rileggere e pensare a cosa si voleva dire e cosa, invece si trasmette. È vero che usando pseudonimi si è al riparo dal far pensare a chi ci conosce che abbiamo detto una, o più, sciocchezze ma noi lo sappiamo, e dovrebbe dispiacerci e proprio per il fatto che si usufruisce di uno pseudonimo, stare ancora più attenti. E vengo al merito. Lei all’inizio afferma che “essere un poco ipocriti può essere persino necessario per cui, ogni tanto, lo facciamo tutti”. Di seguito stigmatizza chi, a suo parere, ha un comportamento ipocrita… Non mi pare coerente. Chi decide che in un caso è persino necessario e in un altro non lo è ? Mi sembra un pensiero “due pesi e due misure” e non va bene. Mai.

      • Elton ha detto:

        E tutta scusata ! Non è un pseudonimo, questo è il mio vero nome. Il cognome non lo metto per raggioni che mi sono proprie. Ma per venire al soggetto. Al chi decide, la risposta è ovvia : siamo noi à deciderlo. Noi che siamo ipocriti.
        Concordo per l’incoerenza di per se, ma l’ipocrisia è necessaria in certi raporti sociali (le dò un esempio. Quando si agisce di fare un trattato di pace tra due paesi in guerra. Lo stringere di mano, è ipocrita ma si deve fare). Ma non c’è spazio per l’ipocrisia quando si agisce di personne o verità che amiamo.
        Questo è tutto quanto che volevo dire.

    • Rolando ha detto:

      Caro Elton, il perché lo sa solo Dio che di fatto “vuole” cioè “permette” ( vedetevela voi che differenza passa se comunque ne derivano effetti ) questa situazione, secondo voi equivoca.

      • Elton ha detto:

        Caro Rolando,

        So bene che Dio lo permette, come ha permesso tutto quello che è accaduto fin dal principio.
        Questo perché lo sa Dio di sicuro, ma anche le persone coinvolte. Se Dio lo permette, certa gente la vuole.

    • andrea cionci ha detto:

      Attenzione, questa è una perla rara: Ratzinger usurpatore perché continua a dare la benedizione apostolica. Non so se ha mai sentito parlare dell’inchiesta sulla sede impedita e sul codice Ratzinger. La sua obiezione è lecita, ma da circa due anni vi stiamo cantando in tutte le salse che il papa è rimasto Benedetto XVI in sede impedita, per questo dà la benedizione apostolica. E’ Bergoglio l’usurpatore. Si faccia un giro sul web, poi mi dice…

      • Elton ha detto:

        Sig. Conci.
        Grazie per l’attenzione ma il mio problema non è con lei. Lei ha il coraggio delle sue opinioni è dichiara che Bergoglio è l’usurpatore, portando qui il suoi raggionamenti.
        Quelli che dicono che il Papa è Francesco non sano spiegare perché Ratzinger dà ancora la benedizione apostolica. O almeno dire che, se se non lo sano, questa cosa è da usurpatore. Ho chiesto in giro alla gente, ma la gente anche se non lo sa il perché, non vuole esporrersi a tirare la sola conclusione logica : se il Papa è Francesco, Ratzinger è un usurpatore quando dà la benedizione.
        Purtroppo gente che tiene à la Chiesa.
        La ringrazio ancora per la sua risposta.

        • Elton ha detto:

          Le chiedo di scusarmi sig. CIONCI non era mia intenzione di accorciare il suo nome.

        • ex : ha detto:

          «Quelli che dicono che il Papa è Francesco non sano spiegare perché Ratzinger dà ancora la benedizione apostolica».

          Più che “non sanno spiegare”, è evidente che “non vogliono” spiegarlo, per primi, forse, a se stessi. Non vedono la profonda stima che Bergoglio mostra verso Benedetto XVI con le parole ed i fatti quando lo incontra, per esempio per presentargli i nuovi “cardinali”, o in altre occasioni presente o assente Benedetto XVI? Né lui (Bergoglio) né alcuno dell’apparato vaticano, né qualche Vescovo o Cardinale protestano, contraddicono o condannano – come sarebbe loro dovere – la “usurpazione” (per usare un termine da Lei ispirato) che Benedetto XVI compie nel dare «ancora la benedizione apostolica», o per altri atti che competono esclusivamente al Papa regnante (come quello di premettere “P.P.” al nome nella firma).

          Cosa dovremmo dire se qualcuno si servisse delle prerogative del Presidente della Repubblica, inviando per esempio lettere firmandole come Presidente della Repubblica, e compisse atti esclusivi di quel sommo ruolo, che vengano considerati leciti in quanto non contestati da alcuna autorità che dovrebbe invece contestarli se fossero illeciti? Nessuno farebbe una piega? Nessuna autorità a cui competa prenderebbe azione per far cessare questa “usurpazione”? E se ciò accadesse, cioè se si compissero queste cose “illecite”, alla gente non verrebbe almeno il sospetto che “c’è qualcosa che non va” in tutta la faccenda (“Ma insomma, chi è il Presidente della Repubblica, Tizio o Caio?”)?

    • alessio ha detto:

      Scusi ,signor Elton , ma nel
      terzo segreto di Fatima sta
      scritto che il Santo Padre camminava
      verso la Croce e pregava per
      tutti i cristiani uccisi e viventi ;
      ma a lei le pare che uno come bergoglio possa pregare per
      gli altri come fa Papa Benedetto da dieci anni ?
      Complimenti per il nome ,
      sembra quello d’un cantante .

      • Elton ha detto:

        Signor Alessio.

        Che il fumo di Satana sia entrato nella Chiesa per me non fa nessun dubbio. “Per uno come Bergoglio” posso dire solo questo : Ho voglia io che quest’uomo vada all’inferno per tutto il mâle che fa ? Davanti à tutti gli orrori da lui sparsi, dico ancora no, come non lo desidero per ongnuno sulla terra, ma ancora di più per I consacrati. Ma dico anche che si deve diffendere la verità, lo si deve proclamare, e che à l’imagine di Dio, anche noi possiamo lasciare la scelta à ciascuno.
        I complimenti per il nome, vano al mio padre.

  • Stelio ha detto:

    Ha confessato che risponde all’agenda dettata dei cardinali di san gallo.
    Che tristezza , che povertà spirituale , poveri noi .
    Non ci resta che sperare nella Divina Provvidenza

  • marzio ha detto:

    Sulla guerra, l’uscita di Bergoglio, che personalmente condivido nel merito (“l’abbaiare della Nato…”), non era probabilmente dovuta ad una sua ribellione nei confronti dei guerrafondai che l’hanno preparata e lanciata, ma ad un moto di stizza dovuto alla constatazione che nel NWO a lui spetta solo un ruolo ancillare. Il suo amico abortista Biden è partito asta in resta senza manco filarselo, e questo non se l’aspettava.

    • Ambra ha detto:

      Credo anch’io che Bergoglio, in quanto papa pensasse di avere Biden come chierichetto. E quando ha visto che Biden procedeva autonomamente, senza nemmeno informarlo si sia irritato.
      La visione delle distruzioni provocate dalla guerra devono averlo turbato.
      In pratica chi ci governa ora ha instaurato una censura pesante su tutte le notizie che riguardano la guerra. Come se si combattesse su Marte e non in Ucraina.

  • PAola Caporali ha detto:

    Concordo con chi dice che, per fortuna, c’è don Minutella a tener viva la nostra attenzione su tante verità!

  • Cretinetti ha detto:

    Perdonatemi, ho letto l’intervista e mi sembra di aver riletto quei 4 punti, che ci sono stati proposti già diverse volte, e che non mi sembra abbiano qualche corrispondenza nel Vangelo o negli altri Libri del nuovo Testamento.
    Da valente analfabeta di ritorno, non riesco a capire perché Bergoglio si ostini a proporre questi 4 punti incomprensibili invece di predicare il Vangelo che , al contrario, è comprensibile a tutti anche se la risposta di ciascuno dipende dalla qualità del terreno che ha nel suo cuore (vedere in proposito la spiegazione della parabola del buon seminatore).

    • Rolando ha detto:

      Possibile che tu non abbia riflettuto su quel: “Lasciate stare!”.
      È un chiaro comando del Signore.

  • Massone Carlo ha detto:

    Provo un po’ di conforto solo pregando lo Spirito Santo che mi faccia capire la Verità necessaria per rimanere nella Vera Chiesa e chiedendo alla Madonna e a tutti i Santi di pregare per Bergoglio, Lorefice e per tutta quella che a me sembra ormai da tempo la falsa chiesa.
    Tutti i giorni aspetto di vedere dei segni e dei comportamenti che mi facciano cambiare idea, ma il solco si allarga sempre di più. Sono avanti con gli anni e chiedo al buon Dio e alla Madre Celeste di avere pietà di me se sbaglio credendo di seguire la mia coscienza perché solo due preti don Minutella e don Bernasconi, un giovane e onesto giornalista Cionci e un piccolo resto hanno le mie convinzioni, contro una moltitudine di consacrati e di cattolici che non si accorgono di nulla o fanno finta di non vedere.

    • Rolando ha detto:

      Fidati della parola del Signore Gesù che non ti chiede di separarti dalla zizzania, ma di convivere seguendo le scelte già fatte.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Con le raccomandazioni.
    Fra i libri da leggere sotto l’ombrellone, quelli sulla “filosofia del popolo” di “una delle grandi menti argentine”, Rodolfo Kush. E se – alla fine – non si sarà riusciti ad interiorizzare la lezione sulla vera “Chiesa popolare”, incarnata in quella latino-americana, “sempre in dialogo con il popolo di Dio”, ci si potrà sempre autoassolvere (!!!) a ragione dei… colpi di sole.
    Intanto: il papa ha colto l’occasione dell’intervista – numero? ho perso il conto – per vagheggiare una Chiesa che è del “popolo di Dio”, a sua volta protagonista della propria storia, che “si è espresso sempre più in ambito religioso”, sconfiggendo i tentativi di strumentalizzazione ideologica (quale “lo strumento di analisi marxista della realtà per la Teologia della Liberazione”) e il cedimento ad una “Chiesa di caporali, con gli agenti pastorali al comando”.
    Questo il sano “popolarismo” che Bergoglio è impegnato – ha aggiunto – a “spiegare sempre” in Europa dove si ha “una triste esperienza del populismo”.
    E sarebbe potuta mancare la “lezione” agli operatori dell’informazione, nel corso di un’intervista della durata di un’ora e mezza, con cineprese ad immortalare il vis-à-vis? Certo che no; dal momento che l’intervistato – presentato dall’intervistatrice come “uno dei leader che oggi detta l’agenda sociale e politica del mondo” – non fa che proporsi e imporsi come maestro e testimonial della “missione” che i giornalisti sono – a suo dire – chiamati a svolgere. “I media – ha insistito il papa – hanno una grande responsabilità didattica: insegnare alla gente l’onestà, insegnare a comunicare con l’esempio, insegnare a vivere insieme”.
    Bah! Sarà…
    Il caldo, che non mi facilita una riflessione più approfondita, mi spinge a chiuderla qui con la ripetuta condanna dei “quattro peccati – oddio! di tanto in tanto rispunta questa parola, abitualmente in disuso – della comunicazione, del giornalismo”: la disinformazione, la calunnia, la diffamazione e… la “coprofilia”, “parola tecnica” che ha spiegato così: “cioè l’amore per la cacca, l’amore per la sporcizia. Vale a dire, cercare di infangare, cercare lo scandalo per il gusto dello scandalo”.

  • Andrea Cionci ha detto:

    Ho letto l’aberrante intervista. 40.000 caratteri di intervista a tutto campo del sedicente “papa Francesco”. Secondo voi si trova la parola “Cristo”? NO. Ma io non me la prendo con lui, me la prendo con i cattoconservatori una cum. I COLLABORAZIONISTI. Sono i peggiori.

    • Hugo de .. ha detto:

      I do agree mr Cionci . Well done ! Lord H of the B. MANUEL thanks

    • Mr x ha detto:

      Approfondisca ruolo e legami di Bertone. Con servizi. E massoneria

    • Gianfranco ha detto:

      Ottimo! Ora sì che siamo d’accordo!
      Questioni SOSTANZIALI, e grosse come una montagna, altro che cavilli!

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Non la trovo, questa intervista ! Potrebbe inserire il link ? Mi incuriosisce, a leggere alcuni commenti sembra che Bergoglio sia riuscito ad essere più ambiguo del solito … ! Forse sta raggiungendo, in materia, la perfezione. In questo caso è seguito strettamente dal Vescovo di Pinerolo, in fraterno colloquio con la Massoneria, colloquio ben sponsorizzato dal quotidiano locale, ed oltre a questo aduso a sputare veleno mascherato con il miele della “comprensione” in salsa storicista sia sulla vera Santa Messa, sui dogmi ed encicliche papali del passato, in quanto frutto di una vecchia mentalità. Sospetto che ambisca al Soglio. Comunque se inserisce il link gliene sarò grata.

  • andrea cionci ha detto:

    Bravo Mons. Ics! Se mi scrive in privato le faccio mandare una copia di Codice Ratzinger. Ha visto mai… Mi scriva a codiceratzinger@libero.it , oppure la chieda in prestito a Marco Tosatti. Oppure faccia questa spesa pazza e si compri l’ebook… Chi lo sa, magari potremmo capire la situazione anche qualche settimana prima di vedere Bafometto al posto del tabernacolo e prima di far scoppiare una terza guerra mondiale.

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    AMEN. Niente sconti. E sulla guerra “forse la domanda gli è stata fatta in un momento sbagliato”, perché Bergoglio ha mai avuto “momenti giusti”?

  • miserere mei ha detto:

    Quando si perde totalmente di credibilità purtroppo non basta dire (qualora lo dicesse veramente) “qualcosa di cattolico” per riguadagnare un qualsiasi credito.

    Non c’entra affatto il caso di San Paolo: lui passò da essere un persecutore all’essere un apostolo, perseguitato, incarcerato, pestato e da ultimo morto martire.

    Non c’entra il caso di San Pietro: il passaggio a vuoto nella notte tra l’ultima cena e il venerdì santo fu clamoroso, ma prima e dopo non si tirò indietro e anche lui morì martire.

    Sì, anche chi sbaglia può tornare nel giusto e Gesù è venuto per i malati e per chi è nell’errore, prima che per i sani e giusti (soprattutto i sedicenti tali). La misericordia divina è disposta alla croce per redimere ogni anima caduta nella schiavitù di satana.

    Qui però c’è qualcosa di diverso e di anomalo dentro la Chiesa. Qualcosa che chiede di rivolgere la nostra preghiera a una situazione disperata. Un Giuda che non si pente affatto, che vende a rate, trenta denari alla volta, e impicca chi gli si oppone… E’ qualcosa di brutto, dove la conversione sarebbe davvero un miracolo che chiederebbe anche la nostra fede nel suo verificarsi.
    I miracoli a Lourdes li ha certificati il Bureau des constatations medical. Non basta un’intervista, né tanto meno la vantata furbizia di un vecchio manipolatore.