L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò Risponde al Prof. Marcello Pera

13 Giugno 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo, e ben volentieri pubblichiamo questo testo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura.

§§§

 

 

RISPOSTA AL PROF. MARCELLO PERA

di Mons. Carlo Maria Viganò

 

 

Lo scorso 30 Maggio è apparso sul Il Foglio (ripreso da altri siti qui) un commento del prof. Marcello Pera, Cattolici che stanno dalla parte di Putin. Mi sia permesso rispondere all’amico filosofo, in modo da contribuire a quello che auspico possa essere un fruttuoso dibattito.

 

Confrontarsi con la mentalità liberale è spesso arduo e complesso, perché, a differenza di altre dottrine filosofiche manifestamente anticristiane, il liberalismo non si mostra – e talvolta non vuole nemmeno essere, nelle intenzioni di chi vi aderisce – avverso a Cristo e alla Chiesa. Chi aderisce al liberalismo, di solito lo presenta come vorrebbe che fosse, e non come esso è realmente. Questo mi ricorda l’atteggiamento di alcuni “liberi pensatori” del passato, che mandavano i figli a catechismo e nelle “scuole dei preti”, mentre si consideravano autorizzati a derogare a certi principi morali o dottrinali in nome ora della Patria, ora della Loggia, ora del proprio portafoglio. Sapevano bene, costoro, che una società si regge su cittadini onesti, moralmente sani e rispettosi dell’autorità; ma erano persuasi che la stessa società avesse bisogno di una classe dirigente composta da un’élite di persone “libere” da vincoli etici, capaci di orientare le masse sfruttandone l’onestà e l’obbedienza secondo i propri scopi.

 

All’inizio, ben inteso, quegli scopi dovevano esser nobili e alti: l’unità d’Italia, la guerra al tiranno (vero o presunto), la difesa dei sacri confini della Patria. Ma quegli ideali, cui seguirono l’antifascismo, la democrazia, l’atlantismo, l’europeismo e oggi il globalismo celano quasi sempre, in realtà, altri intenti: sete di potere, brama di denaro, smania di controllo. Per ottenere tali scopi, l’ideologia liberale ha finito per trasformare radicalmente la società e la cultura: inizialmente si tolleravano i corrotti e i traviati in nome della libertà di pensiero e di parola, fino a giungere, oggi, ad osteggiare gli onesti, le persone perbene, i buoni Cristiani. A furia di concedere presunte libertà – e in questo Klaus Schwab mi darebbe ragione – la massa ha finito con l’abusarne, dietro sollecitazione non disinteressata di chi lucra sui suoi vizi e sulle sue passioni più basse.

 

Oggi ci accorgiamo che, proprio in nome dell’utopia liberale la Morale non esiste più e che la società si è dissolta in una massa amorfa di clienti a cui far comprare qualcosa e servi sottopagati a cui farla produrre.

Questo fu certamente un abbaglio dei “liberi pensatori”: credere di poter riservare le idee liberali a un’élite – la propria, ovviamente – che si ritenga capace di gestirla parsimoniosamente, ben sapendo che una moltitudine di ignoranti, ribelli e viziosi senza morale e senza principi è ingovernabile. O piuttosto, che essa può essere governata propriodall’ignoranza, dalla rivoluzione permanente, dall’assenza di riferimenti che non siano il proprio piacere o il proprio tornaconto. Ma anche qui, occorre almeno garantire al volgo panem et circenses, JustEat e Netflix, altrimenti esso potrebbe accorgersi del proprio stato di abbruttimento e ribellarsi. Gli esperti di psicologia sociale sanno bene come alternare bastone e carota, per ottenere obbedienza dalla massa.

 

A meno che – e qui arriviamo al Great Reset – non si superi la divisione (questa sì manichea) tra liberalismo e comunismo e non si ricorra alla coercizione, cosa che avviene appunto nei regimi totalitari o in quelli in cui governanti asserviti a poteri nemici abusano della propria autorità per costringere il popolo a determinati comportamenti. D’altra parte, uno dei frutti del liberalismo fu proprio la guerra fratricida, usata come strumento per abbattere il potere dei legittimi sovrani con l’appoggio di chi, da quei conflitti, poteva trarre enormi guadagni. A farne le spese, anzitutto in termini di vite, furono in massima parte giovani mandati a morire per alti ideali, in nome dei quali i liberali continuavano a lucrare e i socialisti a promettere l’abolizione della proprietà privata e del padronato. L’Ottocento e il Novecento grondano del sangue di milioni di esseri umani, immolati sull’altare degli interessi del capitale da un lato, e della lotta di classe dall’altro, entrambi alleati sia nella Prima sia nella Seconda Guerra Mondiale. In questo, liberalismo e comunismo si trovano accomunati dall’assoluta mancanza di rispetto per la vita umana, considerata in un’ottica utilitaristica e cinica. E non è un caso se, proprio in questo momento storico, gli interessi del capitale e della lotta di classe – ossia del liberalismo e del comunismo – si trovino convergere quasi naturalmente nell’ideologia globalista teorizzata dai tecnocrati dell’Agenda 2030, che considera le migrazioni derivanti da conflitti o l’impoverimento dei cittadini provocato da crisi studiate a tavolino, come utile strumento per il contenimento del costo della manodopera, non volendo essi assolutamente rinunciare al profitto e non potendo ridurre ulteriormente il costo della materia prima.

 

Il prof. Pera ricorderà meglio di me come alcuni intellettuali cattolici, all’inizio degli anni Sessanta, hanno messo a confronto il pensiero liberale di matrice americana e protestante con quello del materialismo ateo e comunista di matrice sovietica. Essi sostenevano che, pur con le criticità loro proprie, il liberalismo e il comunismo non potessero esser messi sullo stesso piano, perché il primo almeno concede una qualche libertà all’azione sociale e politica dei Cattolici pur ribadendo la separazione tra Stato e Chiesa, mentre il secondo non tollera alcun dissenso, che reprime con la violenza e la persecuzione, poiché considera la Chiesa un’avversaria, e la Religione una nemica che mette in pericolo la sua stessa sussistenza. A ben vedere, le persecuzioni dei Cattolici non furono appannaggio dei soli regimi comunisti, ma anche dei governi liberali – ad esempio in Francia, in Italia, in Messico, in Spagna – nei riguardi degli Stati cattolici, i cui cittadini erano poco inclini a vedersi privare della sovranità e della Religione in nome di una libertà indiscriminata che portò più danni che vantaggi a quanti vi aderirono. La narrativa del Risorgimento fu opera di propaganda liberale e massonica, della quale ancor oggi subiamo le nefaste conseguenze. Far credere che il liberalismo consista nella sua ipotetica versione edulcorata, quando abbiamo davanti la crudeltà e lo spietato cinismo di chi governa l’Unione Europea, di chi si riunisce a Davos o dei membri del Bilderberg – che poi sono sempre gli stessi – è una falsificazione improponibile della realtà. Come lo è elogiare la dittatura comunista cinese nelle misure pandemiche e ignorare le sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate da quel regime nel silenzio complice della comunità internazionale, della Santa Sede e del mainstream.

 

I fautori del dialogo con il mondo liberale e massonico continuano a idealizzare il liberalismo, fingendo di non vederne gli esiti disastrosi sulla pace, sulla prosperità e sulla moralità dei popoli in cui vige incontrastato il pensiero liberale. Essi ammettono che il liberalismo non riconosce alcuna verità assoluta, ma ribadiscono che esso darebbe voce – a sentir loro – alle opinioni diverse e anche critiche. È celebre la frase della scrittrice Evelyn Hall: «I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it» (Evelyn Beatrice Hall, The Friends of Voltaire, 1906). Ma a ben vedere imporre a tutti i cittadini di ignorare la Signoria di Dio nella società, confinandola nell’intimo della coscienza come un fatto privato, esprime di per sé una ben precisa scelta di campo ideologica, tutt’altro che neutrale. In sostanza, il liberalismo erige il proprio concetto di libertà a principio supremo, al posto di Dio, anche se a parole non pretende un’esplicita professione di fede. La chiede però implicitamente, nel momento stesso in cui relega a questione privata la Fede e la Morale, anteponendo l’obbedienza allo Stato all’obbedienza al Signore.

 

Il comunismo, almeno, ha l’onestà – per così dire – di porsi come una vera e propria religione, con i suoi ministri (il partito, anzitutto), i suoi dogmi, le sue scomuniche. Non è un caso se il socialismo sovietico ha colto nell’apparato vaticano, e in particolare nell’impostazione quasi militare della Compagnia di Gesù, un modello al quale ispirarsi, sostituendo la predicazione della Fede con la propaganda politica: i suoi teorizzatori furono allievi dei Gesuiti, così come lo sono stati, con esiti non dissimili, molti leader democratici americani e “cattolici adulti” italiani che oggi propagandano l’aborto, l’ideologia gender, la cancel culture. Ed è indicativo che tanto il liberalismo quanto il comunismo non riconoscano tutele alla famiglia naturale, prima minandone l’unità con il divorzio, e poi distruggendone l’essenza con l’approvazione delle sue deviate contraffazioni, sotto lo specioso pretesto del libero sviluppo dell’individuo. Argine contro l’ideologia comunista è la dottrina sociale: Rerum Novarum, Quadragesimo Anno, la giustizia commutativa che disciplina i rapporti di lavoro, la giustizia distributiva da attuarsi fra le diverse categorie economiche, la giustizia sociale per comporre un ordine ancorato al bene comune. Ma questo argine tocca gli interessi dei liberali, anzitutto economici, e come tale disturba le lobby finanziarie.

 

Il prof. Pera apprezza «quel tanto di liberalismo politico che è congenere al cristianesimo», posizione che si mostra però lacunosa non tanto per chi la proponeva in America negli anni Sessanta, avendo sotto gli occhi il fermento del Cattolicesimo americano di J.F. Kennedy (che di lì a breve sarebbe stato scalzato dal progressismo democratico); quanto per chi oggi, con sguardo critico e con onestà intellettuale, dovrebbe riconoscere che molte promesse di allora erano false e illusorie. Così come illusorie si sono dimostrate le promesse del Vaticano II, non appena la Gerarchia ha smesso di condannare il liberalismo e si è lasciata contagiare dalle sue istanze.

 

Comprendo sia difficile, per chi è stato formato alla scuola del pensiero liberale, guardare con disincanto alle chimere di questa filosofia che sconfina tanto nel campo della politica quanto in quello della Fede. Perché è molto più facile dichiararsi Cattolici a parole, ma nei fatti agire conformemente allo spirito del mondo. Ancor più difficile è ammettere che la condanna del Magistero contro gli errori del liberalismo e del comunismo mostrava in qualche modo la loro interdipendenza, dal momento che l’essenza del messaggio cristiano è frustrata e cancellata sia nell’abbassare la Verità rivelata – e con essa il Dio Uno e Trino che Si rivela – al livello dell’errore, sia nel negare che vi sia un Dio Creatore e Redentore al Quale l’uomo deve riconoscere adorazione e alle Leggi del Quale egli debba obbedienza, come premessa per la vita eterna. Il liberale non si preoccupa di Dio, finché non interferisce nelle questioni politiche e non pone vincoli morali al profitto: e qui vediamo come l’errore protestante abbia la sua prima applicazione in campo politico e sociale. Il comunista nega pervicacemente che vi sia un Dio, perché sa che la Sua esistenza interferirebbe nelle questioni politiche, sociali ed economiche e impedirebbe, coll’ammetterne l’esistenza, la costruzione artificiale della lotta di classe e la realizzazione di un paradiso in terra.

 

In uno modo e nell’altro, la Signoria di Cristo è negata e respinta sdegnosamente: il liberale la rifiuta credendo di poter agire come se Dio non esistesse, il comunista affermando che Dio non esiste. E a ben vedere, si tratta di due modi molto astuti, di due maschere ideologiche, con cui il Nemico del genere umano seduce l’uomo, usando gli strumenti adatti alle circostanze storiche e alla realtà umana: l’ideologia marxista era pensata per l’operaio della Russia zarista o il contadino della risaia cinese, così come l’ideologia liberale era perfetta per i mercanti che si aggiudicavano i beni della Chiesa messi all’incanto e la borghesia imprenditoriale degli Stati Uniti. Quel che accomuna questi due errori – poiché tali sono, per il Cattolico fedele all’insegnamento immutabile della Chiesa – è l’assenza di una morale trascendente, sostituita da una morale relativa, opportuna agli interessi, oggi adottata anche in campo ecclesiastico dai fautori del cosiddetto approccio pastorale in antitesi al magistero.

 

I liberali di ieri e di oggi continuano a considerare il socialismo (e il comunismo) come un male relativo, del quale avvalersi di volta in volta, e di cui in questi anni recenti hanno deciso di adottare i sistemi di repressione e di controllo necessari all’imposizione di un sistema economico che avvantaggi i pochi a danno dei molti. L’elogio indecoroso di alcuni giornalisti e intellettuali alla dittatura cinese per la gestione pandemica è in questo rivelatore, così com’è rivelatrice la simpatia dell’élite del WEF nei riguardi del collettivismo e del primato dello Stato sul singolo, della presunta salute collettiva sui diritti inviolabili della persona. Il regime totalitario di Pechino ha significativamente fatto propria l’ideologia del libero mercato, guidandola con metodi comunisti.

 

Anche nella crisi russo-ucraina si vorrebbe far credere, apoditticamente, che il denunciare le manovre del deep state americano derivanti dall’allargamento della NATO a est significhi essere antiamericani e filoputiniani, laddove è evidente che gli Stati Uniti sono ostaggio di una lobby criminale asservita all’alta finanza usuraia e alle speculazioni di gruppi di potere. Sono ostaggio della stessa lobby gli Stati membri dell’Unione Europea, i cui leader perseguono scopi eversivi distruggendo il tessuto sociale e l’economia delle Nazioni col solo scopo di realizzare quel Great Reset che ha tra i propri obiettivi la transizione forzata alle fonti rinnovabili: non perché vi sia una concreta minaccia ecologica per il pianeta, ma perché questo pretesto consente profitti enormi, anche se compromette equilibri geopolitici delicatissimi. Sono infine ostaggio della lobby globalista gli Ucraini, indottrinati all’odio verso le minoranze etniche di cui quella russofona è solo la più rappresentativa, e portati a legittimare forme di estremismo neonazista – ossia nazional-socialista – in chiave antirussa. Il connubio ideologico è evidente. Viene così riproposto il quadro politico esistente in Italia e in Germania a cavallo delle due Guerre Mondiali, quale strumento per destabilizzare l’economia, manomettere il potere con manovre di regime change, distruggere prima il ceto medio e poi la classe operaia a vantaggio di grandi interessi finanziari sovranazionali. E mentre i leader europei obbediscono agli ordini del deep state americano, le Nazioni occidentali sprofondano in una crisi economica epocale.

 

I Cattolici “tradizionalisti” non sono filoputiniani, né antiamericani; essi sono piuttosto nemici giurati del liberalismo massonico, poiché vedono in esso la causa principale delle guerre e delle rivoluzioni di questi ultimi due secoli. Tant’è vero che anche negli Stati Uniti – dove essere patriot e buon Cristiano è tutt’uno – qualcuno inizia a comprendere l’inganno dei teocon di ispirazione sionista che tanto potere hanno avuto negli ultimi decenni. Non stupisce quindi che alcuni intellettuali asserviti a questi gruppi di potere si mostrino preoccupati nel veder messa in discussione una narrazione ormai insostenibile alla luce dei fatti più recenti, e che ricorrano all’accusa di collaborazionismo con semplificazioni a dir poco imbarazzanti. La prospettiva di veder scoperto il gioco e di essere estromessi dal governo e da incarichi strategici li spinge a mostrarsi per quel che sono, quinte colonne dell’élite. Le persone di buon senso hanno ormai compreso che l’ideologia liberale e quella comunista, proprio in quanto forme speculari del medesimo errore declinato su fronti apparentemente opposti, siano essenzialmente anticristiane e antiumane. Perché dietro al filantropo miliardario e all’attivista dei diritti umani si nascondono gli stessi, inconfessabili interessi di una minoranza di cospiratori ai danni dell’intera umanità. «Richiamare i liberali al rispetto della radice cristiana della loro dottrina», come chiede il Senatore Pera, significa in definitiva chiedere loro di essere protestanti fino in fondo, e questo va contro la Fede perché ratifica un’eresia e contro la Carità perché abbandona delle anime all’errore e alle conseguenze che esso comporta per la loro salvezza eterna. E per quanto possa esser scomodo da affermare, «sostenere che il liberalismo è dottrina falsa e perniciosa» in quanto nega l’ordinamento naturale dell’uomo a Dio, scuote l’origine divina dell’autorità e il conseguente obbligo di sottostarle da parte del popolo sovrano non è una posizione opinabile di qualche nostalgico, ma Magistero infallibile della Chiesa, ossia quella dottrina che Marcello Pera riconosce non debba essere «messa ai voti».

 

Mi stupisce quindi che una mente raffinata come quella del prof. Pera, pur elogiando l’impegno dei Cattolici tradizionalisti «contro l’apostasia del Cristianesimo che porta al suicidio dell’Occidente», inviti a non indulgere «alle cospirazioni planetarie dei Grandi Disegni, del Nuovo Reset, del Leviatano Globalista», come se tutto ciò che avviene fosse frutto del caso e della coincidenza di interessi in realtà disorganizzati e incoerenti, mentre sono proprio i fautori di questo Reset a evocare orgogliosamente un’agenda a cui finora si sono attenuti col massimo scrupolo, con la collaborazione dei loro emissari nelle istituzioni nazionali e internazionali. Ma mi stupisce ancor di più che egli finisca per contraddirsi additando il complotto russo per la conquista dell’Occidente, dissimulato dagli ideali nazionalisti di Putin o dalla difesa di principi religiosi di Kirill. Se essi «sono nemici che ci vogliono abbattere e che noi dobbiamo abbattere», questo è semmai vero per l’élite liberale e massonica di un Occidente apostata, ma non per il Cattolico, a qualsiasi Paese egli appartenga.

 

Trovarsi dalla stessa parte della barricata non fa dei Russi i nostri alleati, se non nel combattere hic et nunc il medesimo nemico, cosa che significativamente chiedono sul fronte opposto gli stessi difensori dei “valori occidentali”, per far fronte comune contro Mosca. Da qui l’alleanza tra PD e centrodestra che avvalora questa tesi.

 

Concordo quindi con quanto dice il prof. Pera: «Che il cattolico conservatore e Putin combattano contro il degrado dell’Occidente non implica che entrambi abbiano la stessa intenzione», anche se la minaccia di un’invasione russa dell’Occidente liberale è tutta da dimostrare. In realtà, anche la difesa dell’Occidente degradato condotta dai liberali e dai cattolici intrisi di liberalismo «non implica che entrambi abbiano la stessa intenzione», dal momento che quelli vogliono tenere Cristo Re fuori dalla vita sociale e politica, mentre questi sperano di esser tollerati nelle loro convinzioni, a patto di riconoscere pari diritti a chi quelle convinzioni avversa e combatte ferocemente. Insomma, se sono i liberali a vincere, si deve fare come vogliono loro; se prevalgono i Cattolici, questi devono comunque adottare il liberalismo in campo morale e dottrinale per essere accettati, andando contro i propri principi. Strano modo di concepire la democrazia, non c’è che dire.

 

Il vero Cattolico deve avere la consapevolezza che la vera pace si può ottenere solo dove regna Cristo, e dove l’autorità temporale e quella spirituale sono entrambe soggette a Cristo, perché così vuole Dio e comanda la natura delle cose. Rifiutarsi di riconoscere la Signoria di Cristo è contrario alla verità e alla giustizia, oltre che essenzialmente ispirato da Satana. Ecco perché il liberalismo è intrinsecamente un errore teologico, ancor prima che politico, e bene hanno fatto i Pontefici a denunciare queste deviazioni, mentre oggi «stanno in fondo al gregge non per osservarne ed evitarne gli sbandamenti, ma per seguirlo ovunque esso vada».

 

Affermare che la pace di Cristo possa ottenersi dove Egli è bandito dalla società è un inganno al quale si è voluto credere sin troppo a lungo. Agli intellettuali cattolici, e soprattutto a quanti di essi si considerano “conservatori”, spetta oggi il compito di riconoscere questa frode e ridare il primato alla verità, e non al calcolo politico o al compromesso morale. Preghiamo lo Spirito Santo, consolator optimus, in questa Ottava di Pentecoste, di illuminare l’intelletto e infiammare il cuore dei fedeli con i Suoi Doni, perché le Virtù cardinali e teologali siano il primo presidio del Buon Governo e la premessa per una vera rinascita spirituale dell’Occidente.

 

  • Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

 

8 Giugno 2022

Nell’Ottava di Pentecoste

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60 commenti

  • LUCIANO MOTZ ha detto:

    Come di consueto, con i commenti stiamo producendo chiacchiere per lo più inutili, che esprimono soprattutto autocompiacimento per la nostra capacità di vergare uno scritto. Invece, dovremmo por mente all’azione. E’ all’azione che ci invitò a suo tempo S.E. mons. Viganò e che, con la sua risposta al prof. Pera, ora implicitamente ce lo rammenta. La questione non è se stare o no con Putin, bensì combattere da Cattolici il deep state. Se poi il nostro scopo casualmente coincide con quello di Putin, tanto meglio, “Perché chi non è contro di noi, è con noi”, l’ha detto Gesù (Mc 9, 40). Dunque, organizziamoci, fratelli, perché il tempo vola. Cominciamo col pensare alle elezioni del 2023. Esistono o si stanno costituendo tante associazioni e movimenti che hanno il medesimo nostro obiettivo; lavoriamo per un’alleanza elettorale. Se anche ciascun movimento porta solamente lo zero virgola qualcosa di voti, la somma di tanti zero virgola può superare qualche decina.

    • miserere mei ha detto:

      Concordo con il Sig. Luciano.

      Primo punto all’OdG di qualsiasi aggregazione politica che miri a un futuro meno disumano è la percezione di avere a che fare con un nemico preciso: il deep state.
      Finché penseremo diversamente da questo marceremo compatti avendo il nemico alla nostra testa.
      Invece, individuato chi sta causando il problema, ben venga la fatica di opinioni e stili diversi per ricostruire un tessuto sociale dignitoso per l’essere umano, ma solo dopo esserci liberati dal deep state, tutti uniti nel farlo (e attenzione a doppiogiochisti e cedentesi a buon prezzo: il nemico paga bene, anche perché la sua moneta falsa è presa per buona da chi non capisce che fa parte del veleno che ci danno da bere quotidianamente da anni).

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Bisogna passare all’azione ma domenica prossima non ci saluteremo neppure in parrocchia.

        “marceremo compatti avendo il nemico alla nostra testa.”

        Tralasciando Francesco, anche da alcuni articoli di SC è emerso come il mondo cattolico, non solo progressista, sia profondamente infiltrato. Per cui qualsiasi cosa faremo con cattolici “certificati”, ammanicati e con nomi noti, è destinata a essere colata a picco. Parlo per eseperienza perché non sono stato sempre uno scribacchino, come ha detto Luciano

        • Rolando ha detto:

          Stimatissimo Forum Coscienza Maschile, in te, in quello che tu scrivi, io colgo che tu non riesci a digerire quanto insegna con assoluta precisione il Maestro Gesù Cristo, dopo aver esposto con la parabola dell’ “Inimicus homo”, la realtà del comportamento umano su questa Terra: LASCIATE STARE!
          Lasciate stare! Non è un comando irrazionale, non è neppure una concessione e approvazione del male. No! No!
          La motivazione di questo comando, la spiega il Maestro: lasciate stare perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo, e voi siete tutti fratelli che potete benissimo sbagliare, anzi, sicuramente sbagliate, nonostante tutta la grazia santificante: strappando la zizzania potreste danneggiare il virgulto del buon grano. Vi dico, quindi, lasciate stare. Non dovete sostituirvi al Maestro, commettereste doppio peccato: disobbedienza e superbia.

    • Rolando ha detto:

      Coraggio, piccolo gregge, chi non raccoglie con noi, disperde!

  • Corrado Bassanese ha detto:

    Grazie Monsignore.

  • MARIO ha detto:

    E’ una pia illusione riporre la propria fiducia in un possibile legame salvifico tra il Regno di Dio e il Regno degli uomini, con le conseguenti condanne e reprimende se la distanza diventa sempre più incolmabile.
    Anche gli ebrei attendevano un Messia che instaurasse un Regno degli uomini, coincidente col Regno di Dio.
    Ma Gesù Cristo ci ha insegnato a sperare e invocare solamente il Regno di Dio, unico strumento di salvezza, umana e spirituale.
    “Padre nostro… Venga il tuo Regno”:
    – in ogni uomo, che accoglie dentro di sé Gesù Cristo;
    – nel mondo, attraverso la sua Chiesa;
    – nei cieli, attraverso la Comunione dei santi.
    Amen.

    • Davide Scarano ha detto:

      Caro sig. Mario, se è giusto confidare in Dio piuttosto che negli uomini è altrettanto necessario testimoniare il vangelo di Cristo e, in tal modo, costituire una società più giusta ed umana. La Carità, declinata nelle opere di misericordia corporale e spirituale, è uno strumento attraverso cui si realizza il progetto di Dio per gli uomini.

      • MARIO ha detto:

        @ Davide Scarano.

        Concordo, anche se lei in sostanza conferma la mia tesi:
        – per “costituire una società più giusta ed umana” è “necessario testimoniare il vangelo di Cristo”, così da “realizzare il progetto di Dio per gli uomini”;
        – ma questo può avvenire solo se il Regno di Dio (= la sua Chiesa) si diffonde sempre di più tra gli uomini; questa è la priorità… non ci sono scorciatoie (condanne o pretese sugli altri e sulle varie ideologie e poteri che governano il mondo…).

        Gesù non ha detto una parola su tutte le porcherie e malefatte dell’impero mondiale di allora, l’Impero Romano, perché sapeva che non sarebbe servito a niente o sarebbe stato addirittura controproducente.
        “Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo.”

        Buona giornata.

        • Rolando ha detto:

          Tuttavia ha detto anche: “Non prego per il mondo” e nella scena del tributo, ha detto: “Mostratemi la moneta”. Non l’ha toccata per non rendersi impuro. E ha soggiunto:” Date a Cesare ciò che è di Cesare, ma a EL YHWH tutto poiché suo è il Regno e la gloria (?) nei secoli”. Da buon figlio del suo popolo Israele, il popolo del Patto, non poteva certo pensare agli Theoi greci che a Patti con gli umani non erano mai scesi.

          • Stilobate ha detto:

            “Da buon figlio del suo popolo Israele, il popolo del Patto, non poteva certo pensare agli Theoi greci che a Patti con gli umani non erano mai scesi.” *** E chi lo dice?

    • Rolando ha detto:

      Guarda Mario che tu fraintendi quel TETE MALKUTAH.

      • MARIO ha detto:

        Rolando, ti prego, fatti capire un po’ meglio… Grazie.

        • Rolando ha detto:

          Un eventuale Jehoshua storico è solo figlio del suo popolo: VICIT LEO DE TRIBU IUDAE.
          Le principali circostanze raccontate dai vangeli che ancorano ad una storia verisimile del suo tempo, tradiscono tutt’altra verità fattuale.
          Non dimenticare mai le due principali empietà per l’ebreo della diaspora: che un uomo si faccia Dio e che Dio si faccia uomo. Immaginarsi poi per un giudeo e per di più un condannato alla croce con questa accusa: Jesus Nazireus Rex Judeorum, da parte di un Ponzio Pilato, come lo descrive la letteratura del tempo, non quella cristiana che santifica tutti i personaggi Romani a cominciare da quel Paolo cittadino romano che aveva di mira la conquista religiosa di Roma. Quella Roma che non potendo essere vinta con le armi si poteva benissimo conquistare con una nuova dottrina filosofica religiosa. Così come Roma conquistò Atene con le armi e questa conquistò Roma con la sua cultura, altrettanta operazione ebbe inizio dal genio di Paolo ebreo-romano. “Uno che pur essendo greco recitava la parte del giudeo” ( Diatribe)

    • Rolando ha detto:

      Anche gli ebrei attendevano……
      Allora, vuoi escludere che Gesù sia stato un ebreo?.
      Riferendosi al Tempio di Gerusalemme nel quale si dice che Gesù parlava apertamente agli ebrei, Gesù stesso indica questo Tempio come “la casa del Padre mio”. E le testimonianze storiche asseriscono che era il Tempio di YHWH, L’ELOHIM degli Ebrei.
      Come la mettiamo se, per di più, i vangeli tutti lo fanno parlare in greco, tradendo nei termini la semantica di un’origine culturale prettamente greca?
      Non faceva scuola in questo stesso frangente anche Filone Alessandrino che aveva uno zio Alabarca a Gerusalemme?
      E gli Ebrei tutt’ora attendono …. anche se tale attesa sa ormai sempre più di ateismo, non verso il Messia, ma verso L’ELOHIM YHWH del Patto.

  • Slave of JMJ ha detto:

    June 13, 2022 holylove.org message:
    Once again, I (Maureen) see a Great Flame that I have come to know as the Heart of God the Father. He says: “Do not be impatient with those who are not far along in their personal holiness. Show them a good example. This alone is a good correction. Pray that such as these desire deeper holiness. This is the key to their improvement. Use your angels to correct their mistakes.”

    “If everyone around them walks in holiness, soon they will follow suit. Keep a positive attitude that good will win out. Some have positive traits that are hidden, but come to the surface in time of need.”

    “As for the Ministry,* it is always the same and yet ever-changing. Those working in the Ministry must adapt to change, but support the basic precepts of the Mission.”**

    Read Philippians 2:1-2+

    So if there is any encouragement in Christ, any incentive of love, any participation in the Spirit, any affection and sympathy, complete my joy by being of the same mind, having the same love, being in full accord and of one mind.

    Read Ephesians 4:1-3+

    I therefore, a prisoner for the Lord, beg you to walk in a manner worthy of the calling to which you have been called, with all lowliness and meekness, with patience, forbearing one another in love, eager to maintain the unity of the Spirit in the bond of peace.

    + Scripture verses asked to be read by God the Father. (Please note: all Scripture given by Heaven refers to the Bible used by the visionary. Ignatius Press – Holy Bible – Revised Standard Version – Second Catholic Edition.)

    * The ecumenical Ministry of Holy and Divine Love at Maranatha Spring and Shrine.

    ** The ecumenical Mission of Holy and Divine Love at Maranatha Spring and Shrine.

  • Slave of JMJ ha detto:

    House of Prayer in Leander, Texas closing.
    https://youtu.be/xi09hwMjdHM
    christinagallagher.org

  • Daouda ha detto:

    Viganò deve ricordare due cose:
    A) che il principe di questo mondo è Beliar.
    B) che i gloriosi martiri, molti dei quali non battezzati, non solo del diritto divino rivelato ma addirittura del diritto divino naturale mai ne hanno esigito l’ottemperazione dallo statuale

    Calcolando poi che i canoni antichi sono stati soverchiati, accantonati e manipolati dalla Chiesa stessa nel frammischiarsi al potere come il paganesimo, nell’occultismo segreto delle èlite e la superstizione facciata della plebe ( documentati sin dai padri della Chiesa ) ha permeato una societá fintamente cristiana, tali aneliti e letture mondane e politiche sono un insulto al Vangelo

  • Pio g. ha detto:

    Acuto e profondo Mons. Viganò nello stroncare le fragili congetture del prof. Pera.
    Concordo con A.Nobile e con il sig. Giovanni.
    Sottolineo le profonde responsabilità, rimarcate da C.M.Viganò, del Protestantesimo, eresia devastante anche per i suoi riflessi politico/sociali/morali.
    La Chiesa Cattolica che si vuol protestantizzare è condannata alla negazione della propria essenza.
    Il cattolicesimo liberale è un ossimoro.

    • Rolando ha detto:

      “Il cattolicesimo liberale è un ossimoro.”
      Questa è la Verità: il cattolicesimo è la Libertà!

  • Alberto Ramón Althaus ha detto:

    Soy católico tradicionalista y esjatológico y no tengo nada que ver con Putín ni con Viganó, ninguno de los dos me representa ni representa a la Iglesia católica. No formo parte de los que de un lado u otro consienten la guerra y la denuncio como una guerra que es la continuación de la falsa pandemia. Una guerra inventada para empobrecer más a la burguesía que muchos representamos, la clase media con sus principios. Me molesta que Viganó hable en mi representación y en representación de los tradicionalistas y nunca estaría al lado de Putín sólo un infeliz puede decir que el enemigo de mi enemigo es mi amigo. Al hacerse el representante del tradicionalismo Viganó ofende a los tradicionalistas y me ofende gratuitamente.

  • P. Brian Paul MAGUIRE,c.p. ha detto:

    L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò come……….. Papa
    Francesco II?

    • L'escluso ha detto:

      Impossibile. Ha 81 anni e non è cardinale.

      • Laura ha detto:

        Caro Escluso,
        Sono d’accordo con lei che Viganò è difficile che possa essere eletto Papa, certo l’età sarebbe un ostacolo, ma soprattutto perché è impossibile trovare cardinali interessati alla sua elezione! Viganò si è “esposto” sin troppo! Si é fatto, credo, martire “indigesto” di molti in Vaticano e dintorni!
        Per quanto riguarda il fatto che non sia cardinale, mi permetto di correggerla con le parole della Treccani: “Soltanto i cardinali riuniti in conclave hanno diritto a eleggere il papa, che solo per consuetudine viene sempre scelto tra i cardinali stessi: teoricamente, infatti, anche un semplice sacerdote – o addirittura un laico!”

  • Di link in link ha detto:

    Per leggere l’articolo del prof. Marcello Pera si può anche andare sul sito del Foglio che ci permette di leggere l’articolo stesso con minor fatica. Nel sito del Foglio c’è un rimando ad un’articolo sul cardinale Zen , articolo che ci chiarisce molto bene quale sia il rapporto tra la gerarchia della Chiesa e uno stato come quello cinese. Da leggere.

  • acido prussico ha detto:

    Il liberalismo è stata la piú furba creazione della massoneria.
    Questo scrisse Il Cardinale Billot in un libretto:
    “Il liberalismo, nella misura in cui è un errore in materia di fede e religione, è una dottrina multiforme che più o meno emancipa l’uomo da Dio, dalla sua legge, dalla sua Rivelazione, e di conseguenza stacca la società civile da ogni dipendenza dalla società religiosa, cioè dalla Chiesa, che è custode della legge rivelata da Dio, sua interprete e maestra.
    Infatti, se consideriamo il contenuto della parola, si vedrà facilmente che il liberalismo, non solo in materia di religione e di rapporti con Dio, è o può essere valido. In effetti, l’emancipazione da Dio era il principale fine perseguito.
    Anzi, si sono riuniti contro Dio e contro il suo Cristo, dicendo: “Spezziamo i suoi legami e allontaniamo da noi il suo giogo”. Ma proprio a questo scopo hanno stabilito un principio generale, che trascende i limiti della sfera religiosa e invade e penetra tutti i campi della comunità umana. Questo principio è il seguente: la libertà è il bene fondamentale, santo e inviolabile dell’uomo, contro il quale è un sacrilegio attaccare con la coercizione. Così questa stessa libertà illimitata deve essere posta come la roccia incrollabile su cui si organizza tutto ciò che è di fatto nella convivenza umana, e come la regola incrollabile in base alla quale si giudica tutto ciò che è di diritto, in modo che solo la condizione di una società che poggia su questo principio di libertà individuale inviolabile è detta equa, buona e giusta; altrimenti è iniqua e perversa. Questo è ciò che affermarono i promotori di quella memorabile Rivoluzione del 1789, i cui frutti amari si stanno già raccogliendo in quasi tutto il mondo. Questo è ciò che costituisce l’inizio, il mezzo e il fine della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”. Questo è ciò che per quegli ideologi era la base per ricostruire la società dalle sue ultime fondamenta, sia nell’ordine politico, economico e domestico, sia soprattutto nell’ordine morale e religioso.”
    —-
    Il suo menú nella società “civile” (panem, circenses et vaccinum..) tutti lo assaporiamo o dobbiamo assaporarlo pena Ex-Comunione Democratica. È una società Globalmente Gioiosa.
    Chi se la passa maluccio è un Resto Religioso. Li chiamano “Setta dei Rigidi”. Dicono che il CoVat2 e le gerarchie “cattoliche” hanno imbottigliato e venduto il liberalismo (interreligione, ecumenismo, protestantizzazione della liturgia, sinodalità, …) nelle “Coscienze”. Dicono che il liberalismo massonico è riuscito a piazzare un suo “discepolo” ai vertici del Stato Vaticano e che figuriamoci quello che riesce a fare con i capi e capetti degli Stati Laici.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Ho particolarmente apprezzato.

    • Rolando ha detto:

      Il card Billot doveva sapere che è impossibile per l’uomo emanciparsi da Dio, se Dio è Dio, il Principio unico e assoluto.
      Il pensiero del cardinale invece tradisce palesamente la sua personale sostituzione in re al posto di Dio.
      Questo Potere è l’interesse dei Principi della Chiesa docente, non le lacrime d’amore, forse.

  • Agostino Nobile ha detto:

    Mi dispiace rilevare che alcuni commenti mostrano una mancanza di conoscenza storica e un certo livello di autocompiacimento. Mi chiedo, hanno capito lo scritto di Mons. Carlo Maria Viganò? Per l’ennesima volta Mons. Viganò descrive chiaramente e con esempi incontrovertibili la lotta che da due secoli lo Stato profondo, socialista e liberal massonico, ha instaurato principalmente contro la Chiesa di Cristo e, dunque, contro l’uomo. La chiave di tutte le nefandezze che investono il mondo si trovano nell’odio verso il Cristo. Annichilito il suo messaggio tutti gli esseri umani, non solo cattolici, torneranno schiavi dei più forti. A proposito della società senza Dio, lo scorso 20 Gennaio SC ha pubblicato l’articolo La democrazia senza dio diventa un covo di briganti: https://www.marcotosatti.com/2022/01/20/nobile-la-democrazia-senza-dio-diventa-un-covo-di-briganti/

  • giovanni ha detto:

    Noto che ogni qualvolta Mons. Vigano interviene su problemi dottrinali o in materia di great reset e agenda 2030 si scatena un vero profluvio di critiche. Ora egregi virtuosi della penna, ove non vi fosse giunta, pare che autori ed editori di quanto sopra, abbiano gia’ programmato, probabilmente nel prossimo autunno, una serie di distacchi della corrente. Naturalmente si comincera’ piano, per far abituare alla nuova realta’ e poi col tempo si intensifichera’. Intanto il governo neozelandese vorrebbe introdurre una tassa sulle flatulenze degli animali. Verrebbe da ridere, ma e’ un notizia reale. Nel frattempo questa estate ci aspetta un’altra corposa ondata migratoria dall’ africa, poiche’ la carestia li’ morde duro. In tutta europa il controllo del territorio e’ lasciato a varie etnie che se lo contendono in maniera non del tutto pacifica. L’inflazione vola, abbiamo una guerra in casa che nessuno vuole spegnere, al di la’ delle chiacchiere. Aggiungiamo denatalita’, omosessualizzazione della societa’, destrutturazione mentale dei giovani attraverso i media, consumo di droga ecc… Mi fermo, senno’ ci vuole un libro e scrivere mi secca. E qui andiamo alla dottrina : non vi pare che queste cose siano predette in apocalisse ? E quindi il Monsignore altro non fa’ che fotografare la realta’ e inquadrarla alla luce della scrittura ? O forse e’ la scrittura stessa fonte di fastidio e da affossare a qualunque costo ? Quelli elencati sopra sono fatti, e ve ne’ un oceano non riportati, non sterili elucubrazioni sinaptiche partorite attingendo qua’ e la’ da ogni tipo di eiezione verbale , per poi farne un cocktail a confutazione. I fatti stanno ai fatti come le chiacchiere stanno a coloro che le vendono.

    • Rolando ha detto:

      E allora? verrebbe da dire.
      Perché sta scritto qualcosa di similare e/o perché qualcuno cita, o illustra, collega e aggiunge di suo, la realtà andrà in modo diverso dalla piega intrapresa? Illusione umana. Realtà del corso naturale secondo il FIAT VOLUNTAS TUA SICUT IN COELO ET IN TERRA. Non secondo come si vorrebbe andassero le cose alla Viganò!
      Arcivescovo caro, un Pater noster in più. Non si muove foglia che Dio non voglia. Coraggio: io ho vinto il mondo: qualcuno ha scritto che ha detto Gesù il Cristo.

      • luca antonio ha detto:

        Rolando caro, Lei è, affettuosamente, incorreggibile !, come ho già detto “il reale è razionale, in razionale è reale” hegeliano ha una sua valenza storico politica ma applicato alla morale che poi influenza il sociale può essere devastante. “Non si muove foglia che Dio non voglia”, facile a dirsi, sul piano sociale appunto, quando le rogne sono di altri e non ci riguardano da vicino, ma se stanotte i ladri entrassero in casa sua e cercassero di rapire i suoi cari non credo che direbbe loro “non si muove foglia che Dio non voglia”. L’Amore, Dio stesso quindi, è anche difesa dei deboli, è il cercare di impedire – attraverso di noi umani- le lacrime degli innocenti, la sofferenza dei miti, e chi , per proprio tornaconto, procura queste lacrime, queste sofferenze, per me – orribile dictu – è il Cattivo, e sento in fondo al cuore il dovere di contrastarlo, anche se, per meccanismi storici ineludibili, non servisse a niente. Siamo sempre chiamati a scegliere tra il bene e il male e i tiepidi, come ricordato da Lei, vengono vomitati.
        Cordialità.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Siamo alle solite: lasciate fare a “noi” e restate chiusi in casa. A pregare, così non date fastidio

        • Rolando ha detto:

          Simpaticissimo Luca Antonio, hai già dimenticato Gn3,22.. Ma fa niente!.
          Io sono come un elettrone inscindibile dal suo positrone, che spiraleggiano l’uno in senso orario (positrone) e l’altro in senso antiorario.
          La produzione di un grammo di positroni al CERN ha un costo di ben 25 miliardi di dollari. E l’iniezione in vena di positroni in alcuni casi serve per una efficiente PET TAC.
          Questa è realtà, ma ancora nessuna mente umana sa come costruirla e decostruirla. Su questa base il bene diviene concretezza così come il male. Su questo “mistero” reale delle cose tutte come stanno ed evolvono, non sulle fantasiose ed opinabili rivelazioni di un altrettanto opinabile Iddio, fonte di immancabile divisione e violenza sicura! Come Benedetto XVI NON ha negato, rimandando il Tutto, come programma, ad una questione di Amore.

    • Rolando ha detto:

      Giovanni caro! Non abbiamo diritti da reclamare alla Natura, casomai solo doveri in funzione di convenienze umane.
      Se staccano l’energia elettrica, c’è sempre il sole: IN SOLE DOMINUS POSUIT SEDEM SUAM, recita un salmo.
      Fiducia. Fiducia. Prudenza e Temperanza!!!

  • Michele ha detto:

    @ Rolando e Ambra:
    Gesù Cristo si è già rivelato, ha istituito Lui il Suo Corpo Mistico, la Chiesa, ha istituito Lui il primato di Pietro ponendolo come pietra su cui costituire la Sua Chiesa.
    Liberi di farvi la vostra chiesa “fai da te”, ma non potete pretendere la Chiesa di Cristo a vostra immagine e somiglianza o a somiglianza dei desiderata mondani come se stessimo discutendo di opinioni personali in in dibattito televisivo o al bar.
    Se proprio volete una Chiesa mondana al servizio dei lorsignori e consonante col mondo esiste già e si chiama eresia luterana.
    Si parla tanto di libertà e poi si vuole una Chiesa addomesticata al pensiero unico; nessuno vi obbliga ad esserne fedeli. Rispettate la libertà dei cattolici di essere diversi: nel mondo, ma non del mondo.
    Astenersi da risposte tipo: ” io sono cattolico ma…”

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Caro Michele, sa che diceva infatti un indimenticabile cardinale di Santa Romana Chiesa? “Non bisogna aver paura dei cattolici non praticanti ma dei praticanti non cattolici”…

    • Rolando ha detto:

      Michele caro. Io neppure penso di voler una Chiesa addomesticata a me; ma una cosa è certa: non voglio più una Chiesa che pretenda di addomesticare me.
      Non è l’Istituzione Chiesa cattolica la depositaria della morale umana, quella illuminata, superiore, propria dello stato di grazia, ma l’umano sentire nella comune vita sociale, dove un peccato non è mai equiparabile ad un reato. Insomma dove le
      Divinità omeriche non ci dettano decaloghi loro, ma ci lasciano la libertà di scoprire da soli i nostri. E se poi voi, ad esempio, non volete far peccati gravi impuri dove la materia è sempre grave, nessuno vi toglie la libertà di astenervi. Oppure desiderare tutte le donne piacevoli nel proprio cuore. O gli uomini. Insomma l’istituzione religiosa ha una morale che non può essere imposta in una società complessa. E non tutti condividono che “per peccatum mors”. Ricordate cosa diceva Moravia del peccato?!! Oppure Heinrish Heine?l Il peccato è un’invenzione dei preti per procurarsi la materia prima per il loro lavoro. Il primo occhio del Grande Fratello che soffoca ogni vera libertà umana che consiste: HONESTE VIVERE – ALTERUM NON LAEDERE – SUUM CUIQUE TRIBUERE. UNICUIQUE SUUM NON PRAEVALEBUNT.
      Tutto il resto son chiacchiere dolose per addomesticare e schiavizzare alle proprie vedute di salvezza irrealizzabile, ma interessate hic et nunc.
      Duemila anni di cristianesimi per arrivare a questa situazione interna ed esterna ad un cristianesimo cattolico fondamentalista ed integralista che sa solo invocare un’apocalisse sulla fantasia di una vecchia, forse più di duemila anni fa. La Divinità è Amore. Ama et fac quod vis.

      • miserere mei ha detto:

        L’inferno è un’opzione. Il peccato c’entra.

      • Daouda ha detto:

        Un conto è importe alla societá i comandamenti positivi rivelati, un conto è il diritto naturale.
        Che il peccato sia un’invenzione dei preti è quantomeno temerario se non sconcio scriverlo. Certo il peccare è diverso dall’immoralitá di per sè ed a maggior ragione da un qualsivoglia delitto od infrazione soprattutto se in societá perverse che hanno leggi devianti, ma non vi si può negare la sua valenza per chi ha accettato la Rivelazionr come se lo si potesse sorvolare, giammai, come ugualmente la retta morale è anch’essa integral/universale nei suoi principi ed atti generali.

      • Michele ha detto:

        Il Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa, non vuole addomesticare nessuno, la Libertà è un’invenzione di Dio. Dio vuole essere amato liberamente.
        Una cosa è cercare la Verità scritta nel cuore di ogni uomo e trovarla con l’aiuto di Dio, incarnato e autorivelato (anche inconsapevole per le persone di buona volontà che non hanno conosciuto Gesù Cristo), consci dei propri limiti morali e intellettuali; altra cosa è pretendere di stabilire personalmente cosa sia bene/male: si confonde la Verità oggettiva scritta in ogni coscienza con la coscienza soggettiva, influenzata dai propri egoismi, personali inclinazioni al male, (non si illuda, è imperfetto moralmente anche lei), condizionamenti della società, delle tentazioni…
        Le dice niente l’atteggiamento dei criminali nazisti e della società che hanno deformato, che erano affettuosi con i loro cari dopo che avevano compiuto crimini efferati? Forse non avevano una coscienza soggettiva che, liberamente, aveva soffocato la Verità scritta nel loro cuore con sofismi e falsità? La ricerca personale del decalogo senza l’aiuto di Dio porta anche a tali risultati.
        Stessi risultati si hanno nei singoli che assecondano ogni loro convenienza e inclinazione commettendo crimini mostruosi: il “mostro” di Milwakuee era laureato a Princeton e capace di intendere e volere: sarà stata la Chiesa a deviare la sua coscienza?

        Si è mai posto il problema del male nella storia dell’uomo?
        Forse che prima delle venuta di Gesù Cristo tutto filava liscio e si viveva in società che rispettava la dignità di ogni uomo in quanto creatura di Dio? Duemila anni di cristianesimo hanno oggettivamente portato alla maggiore promozione umana e sociale mai vista nella storia dell’umanità.

        La situazione attuale è figlia in particolare della guerra liberal-massonica a 2.000 anni di civiltà cristiana che si vorrebbero annullare per privarci della nostra dignità di figli di Dio (anche la sua) e dei nostri diritti naturali (anche i suoi).
        La Chiesa è, ed è sempre stata, l’unico ostacolo alla bramosia di potere dei disadattati ebbri di potere e ricchezze, che stanno semplicemente assecondando la tentazione principe degli angeli pervertiti all’umanità: essere padroni del mondo.

        Se lei presume di farsi dio cercando da sé il suo personale decalogo e ignorando i suoi limiti di creatura, raccoglierà solo fallimento e disperazione.

        Cosa c’entrino, poi, un personaggio intellettualmente mediocre, guidato solo dell’ideologia e dai pregiudizi, finito giustamente nel dimenticatoio (moravia) o divinità create da menti mortali, il cui culto non ha certo dato libertà o prodotto la promozione umana e sociale della Chiesa (ha presente la schiavitù nel mondo antico che si tenta di riproporre sotto mentite spoglie) non riesco a capirlo: è sconcertante la superficialità con cui accosta le divinità greche al cristianesimo.
        Voleva fare citazioni erudite per evadere le domande sul senso della vita e della storia o per velare la sua non conoscenza (ideologica?) della Chiesa e della sua storia?

        .

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Carissimo Michele, è consapevole, vero, che le sue parole semplici e immediate saranno indecifrabili per l’uomo “psichico”?
          Ed è Dio ad averlo stabilito…

          Un fraterno saluto!

  • Maura ha detto:

    Grande Monsignor Viganò . Lucido ed essenziale nelle sue analisi . Comprensibile solo a chi sia tanto umile ed onesto da evitare trappole intellettualoidi.

  • Iginio ha detto:

    Quindi invece Putin vuole Cristo Re? In Russia non c’è forse il Deep State impersonato dal KGB di cui Putin è degno erede con Kirill a braccetto? La cosiddetta ortodossia russa non è mai stata avversaria del cattolicesimo?
    La fede vive solo nella libertà, non con le bombe e i missili.
    Anche Salazar, che era cattolico almeno di origine e devoto di Fatima, governò con poteri autoritari e vietò la massoneria, non impose mai il Cattolicesimo come religione di Stato.

    • Ambra ha detto:

      Per noi occidentali non è facile comprendere una visione diversa del cristianesimo.
      Dobbiamo pensare a un cristianesimo senza papa. E dove i sacerdoti possono essere sposati (o meglio se vogliono sposarsi debbono farlo prima della ordinazione sacerdotale ).
      Kirill è figlio di un sacerdote . Del sacerdote che ha battezzato un certo Vladimir Vladimirovic.
      Ma con la propaganda atea durata decenni dobbiamo domandarci che cosa sia rimasto dell’ortodossia prerivoluzionaria.

      • Greg ha detto:

        Concordo con l’affermazione che la fede viva solo nella libertà e non con le bombe e i missili.
        Ma non so quanto sia a conoscenza degli italiani tutte le manovre ecclesiastiche avvenute negli ultimi anni in Ucraina. La nascita di una Chiesa ortodossa autocefala sostenuta dal Patriarcato di Costantinopoli, Chiesa vista da Kirill come un atto di disobbedienza se non di apostasia.

        • Daouda ha detto:

          Sposarsi prima dell’essere ordinati ai gradi maggiori del clericato, gli unici sacramentali, in realtá fu un prerequisito al servizio all’altare. Diaconi si diventava a 25 anni non prima, quando l’etá media dello sposalizio era intorno ai 20 anni.
          Un candidato agli ordini maggiori non sposato, secondo i canoni, se non virava al monachesimo in ossequio ai consigli evangelici seguiti nel monachesimo, non poteva divenire diacono prima dei 30/35 e presbitero a 40, da vergine assoluto.
          Chiunque abbia avuto un rapporto sessuale extra matrimoniali era impedito , e ogni sacerdote divenuto tale in realtá illecito, oltre i limiti d’etá.

          Se ciò sembra proortodossia è affare di chi ha vedute ristrette. Difatti la gerarchia ortodossa infiltrata dal Kgb non solo è asservita ma è probile sia sacramentalmente insussistente.
          Il patriarcato russo fu canonicamente un abuso

    • Michele ha detto:

      Dio si serve sempre di uomini imperfetti e peccatori.
      Ciro II fu scelto per la liberazione del popolo ebraico dalla cattività babilonese e non era un devoto ebreo appartenente al popolo eletto.
      Gli obiettivi materiali di Putin potrebbero essere il mezzo per fermare o impedire i piani dei lorsignori che si ritrovano a Davos per folleggiare su un mondo a immaggine dei loro piani disumani. Non mi risultano altre potenze che li fronteggino apertamente, di sicuro non mi aspetto niente di buono dalla Cina.
      Dio potrebbe anche aver scelto la Russia come nazione che pone freno alle dissultezze e crimini occidentali (ex cristiani) o come strumento di punizione nel caso non cambiamo rotta e ci convertiamo.
      Ovviamente non conosco i piani divini, spero che non si vada oltre con le provocazioni che durano da anni in Ucraina o nel vicino oriente e non si arrivi alla folle guerra che tanti servi incoscienti sembrano invocare.

    • Stefano ha detto:

      “La fede vive solo nella libertà, non con le bombe e i missili”. Questa frase tuttavia è oggi più significativa per noi che per loro. Siamo noi ad aver utilizzato bombe, missili (e terroristi islamici) in 20 anni di guerre dal 2003 a questa parte per esportare “i nostri valori” ovunque, destabilizzando popoli e paesi. Alla fine la Russia ha reagito. Ci si dovrebbe interrogare di più sulla qualità delle nostre democrazie, e più ancora sul significato non così immediato della parola “libertà”. In occidente Libertà significa ormai trasgressione, provocazione, sovvertimento e individualismo. Non è questo ciò che questo termine voleva indicare. Ricordo a questo proposito certi profetici ammonimenti di GPII sulla democrazia-senza-valori e sul suo fatale scivolamento in forme di democrazia totalitaria o di totalitarismo mascherato e mi pare che ormai ci siamo arrivati. Anche senza la Russia, questo è un mondo alla deriva e noi abbiamo ben poco di cui compiacerci. Se siamo nel crollo demografico, nel crollo dei matrimoni, se i giovani più preparati vanno via, se persino le mascherine abbiamo dovute comprarle in Cina o in Turchia, se avremo presto il testamento biologico e il gender a scuola, è dipeso solo da noi. La Russia cattiva e minacciosa è un grande alibi e forse (non lo escludo) da quelle parti si combatte anche per non finire loro come noi.

  • Rolando ha detto:

    “Chi aderisce al liberalismo, di solito lo presenta come vorrebbe che fosse, e non come esso è realmente.”
    Questa emblematica affermazione di mons. Viganò va bene per qualsiasi scuola di pensiero, qualsiasi dottrina e qualsiasi credo: basta solo sostituirli a “liberalismo”.
    La prova poi, secondo me, nel contesto quando tira in ballo “la morale”.
    La via, la verità, la vita cristiana di fatto da duemila anni viene presentata dall’Istituzione Chiesa cattolica, ad esempio, COME ESSA VORREBBE CHE FOSSE, E NON COME LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA DELL’IO SONO È. Un cristiano che vi lega le sue speranze, lo può sapere e scoprire com’è solo nel proprio cuore. Quindi la democrazia umana di pensiero e di azione è e può diventare la sola via personale, sincera, spontanea, libera di ogni creatura al proprio Dio. Sarà Lui, poi, se esiste, a rivelarsi Unico: cioè COME È, non come le Istituzioni vorrebbero che fosse. Per sostituivirsi! Per spadroneggiare! Per fomentare un di più di Violenza e Male.

  • FG. ha detto:

    che mons.Viganò riesca a trovare il tempo per rispondere a Pera per considerazioni piuttosto povere e scontata come quelle lette sul Foglio, lascia immaginare che mons Viganò non sia troppo impegnato… .Pera è e resta un intellettuale di tutto rispetto , liberal – agnostico , gli incontri con Benedetto XVI non gli sono stati molto utli . Ma al momento è anche pieno di amarezza e rancore per chi lo ha scaricato e abbandonato. In più , anche lui come tanti altri, è in crisi di astinenza di potere . E si sfoga scrivendo articoli o facendo interviste . Peccato , Pera è stato una speranza per il nostro Paese .

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Siamo nel tempo caratterizzato da una nuova croce.
    Sull’asse orizzontale l’stituzionalizzazione del delirio e su quello verticale la globalizzazione dello spirito basso