26 Maggio. San Filippo Neri, e la Vera Gioia Cristiana. Una Riflessione.

26 Maggio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri porta alla vostra attenzione una breve riflessione sul santo che si festeggia oggi, 26 maggio, San Filippo Neri. Una riflessione ispirata anche a sentimenti personali. Buona lettura. 

§§§

San Filippo Neri e la vera gioia cristiana

La vera gioia cristiana è realista. San Filippo Neri ce lo insegna per bene. La gioia cristiana non è l’allegria senza fondamento, l’essere allegri per l’essere allegri, ma una gioia che si basa su un fondamento che è quello del nostro destino eterno.

Il patriota Angelo Camillo de Meis diceva: “Il Saggio sa che la piena assoluta felicità non è possibile in questa vita di fango e di senso, tutta accidente, errore e peccato, per cui non cura le fallaci e transitorie gioie della terra; ei pensa alla felicità futura, alla salute eterna, che se non sarà la conoscenza, sarà almeno la visione di Dio; e però, come il saggio epicureo, volentieri sacrifica la vita presente alla vita avvenire. Il Cristianesimo è un epicureismo intellettuale”.

In questo c’è una parte di verità, è vero che la vera gioia è nella consapevolezza di una promessa che ci è stata fatta e che varrà per l’eternità. Il biografo di Filippo Neri Theodore Maynard diceva: “La gioia, anche quando non appariva a Filippo un segno di santità, era secondo lui una delle vie più dirette per raggiungerla. Sapendo, come sapeva, che la maggior parte delle infelicità proviene dall’amore di se stessi, e che gli egoisti sono invariabilmente tristissimi, si dedicò soprattutto a condurre il prossimo all’umiltà. Sono questi i due punti gemelli del corpo della sua dottrina, se si può dire che ne avesse una.
Tra essi, di gran lunga più importante era naturalmente l’umiltà. Egli sapeva infatti che dall’umiltà sarebbe fluita senza fallo la gioia”.

Gioia non significa, come detto, sventatezza, ma animo lieto, letizia, “servite il Signore nella gioia”.

Ieri un amico mi ha incontrato e mi ha chiesto come andava. Io, gli ho fatto capire con lo sguardo che non andava proprio benissimo e lui mi ha detto: “è una vitaccia!”. Ed è vero, la vita e quello che è, non dobbiamo farla divenire la caricatura di quello che è realmente. In essa c’è la gioia ma c’è anche tanta sofferenza. Ecco perché allargare gli spazi della gioia, ci aiuta ad affrontarla più  serenamente. In questo santi come San Filippo Neri ci aiutano tantissimo e il loro esempio ci rende più lieve il cammino.

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21 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    Il cambiamento e il movimento sono i segni della vita.

    Dove non c’ è cambiamento e movimento c’è la morte.

    Mantenere il Principio nel cambiamento e nel movimento:

    non è da tutti.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “Rimbambinire” o corrompersi?

      A noi la scelta!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Tra il “rimbambinire” e il “corrompersi” c’è la via di mezzo del “rendersi conto”: una via per pochi. Pochissimi.

        Solo il Principio è immutabile.

        Tutto il resto cambia in continuazione, con buona pace di chi verrebbe che restasse sempre lo stesso, impietrito, morto.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          In TIme and Western Man Wyndham Lewis spiega come quest’ossessione per il cambiamento sia figlia dell’obsolescenza programmata del consumismo.
          La civiltà greca infinitamente superiore alla nostra era atemporale, tutte le epoche coesistevano nel presente e non aveva il mito del progresso, né del passato

          • Enrico Nippo ha detto:

            Vi sono menti ossessionate da ciò che ritengono l’ossessione del cambiamento.

            Piuttosto, esiste anche l’ossessione del passato, del non cambiamento, dell’ingessatura, del ghiacciamento.

            Non mi sembra che la civiltà greca sia l’unica civiltà.

            Il “Presente”? lo viene a dire me che sono un fondamentalista ecumenico cattolico zen?😂

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Buddha diceva che una delle caratteristiche dell’uomo terrestre è la bramosia dell’impermanenza. Non mi dica che non lo sa

  • Amparo Simeon ha detto:

    Hodie. In monte Oliveti Ascensio Domini Nostri Jesu Christi. Romae Sancti Philippi Nerii presbyteri et confessoris qui Congregationis Oratorii fundator fuit ac virginitate prophetiae dono et miraculis extitit insignis.
    (Martyrologium Romanum editio MDCCCCXXX)

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Ma perbacco, Porfiri, che c’entra ora il massone Angelo Camillo de Meis con il nostro san Filippo Neri??! Un santo che ha fatto della santa allegrezza un essenziale coefficiente di vita spirituale!
    E il nesso, assolutamente sì, è – come dice – con la virtù dell’umiltà, senza la quale nessuna virtù è possibile.

    Aggiungerei, passeggiando ormai spesso per le sabbie di questa utile “arena”, che un certo pessimismo aleggia.
    Questo accade perchè tendiamo a tenere troppo spesso gli occhi puntati a terra anzichè al Cielo.
    Non si tratta di inzuccherare la realtà ma di esercitare maggior fede, con una speranza che non tramonti mai sotto il peso di nessuna prova; e di spingerci a una carità “paolina”! Si tratta di essere uomini “pneumatici” e non più “psichici”!
    Formare la coscienza è cosa di tutta una vita, certo…ma tant’è.
    Rammento il compianto cardinal Biffi, maestro di santa allegrezza, che improntò il suo percorso su una teologia anagogica: per me fu un felicissimo approdo.
    Si coglie immediatamente chi non pratica la bella via dell’animo lieto, perchè tutto “contamina” trascinando lo spirito di chi ha d’attorno verso il basso.

    Oggi però, mi spiace per san Filippo, si fa festa alla Madonna di Caravaggio!!!!

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Tutto sta nel chiarire di quale speranza parliamo: quella celeste? tutti possono salvarsi. Quella della sconfitta del Leviatano globale? Non ci sono dubbi.
      Resta da vedere quella nelle sorti di questo Paese e del suo popolo imbelle e corrotto. Sarebbe come Lot che scommette sulla salvezza di Sodoma (e Gomorra), o come Noè che spera nel bel tempo.

      Scrisse Luciano di Samosata in Caronte o i contemplatori (cap. xv) questo dialogo tra Ermete e Caronte: «Caronte: “Vedo una grossa folla, una vita dai moti agitatissimi, città simili ad alveari, dove ognuno ha il suo pungiglione e punge il prossimo: certi, come vespe, rubano e tormentano i più deboli. Ma che cos’è questo sciame che segretamente li avvolge?”. Ermete: ” È formato dalla Speranza, dal Timore, dalla Demenza, dalla Lussuria, dall’Avarizia, dalla Collera, dall’Odio, ecc.: al di sotto sta la Follia, che soggiorna fra gli uomini dove ha diritto di cittadinanza, e che è accompagnata dall’Odio, dalla Collera, dalla Gelosia, dall’Ignoranza, dal Dubbio, dalla Cupidigia: sopra volteggiano Timore e Speranza: l’uno, planando di quando in quando, spaventa gli uomini facendoli tremare, l’altra, sospesa sulle loro teste, si sottrae allorché essi credono di attingere il bene promesso, lasciandoli a bocca aperta come Tantalo, che vedi all’inferno, ingannato dalle acque” ».
      I greci narravano la storia di Pandora, mandata dagli dèi sulla terra, fornita d’un vaso; il saggio Prometeo non la volle, l’accolse invece lo stolto Epimeteo, e aprì il vaso dal quale presero il volo tutte le sciagure dalle quali l’uomo in seguito è stato afflitto. Tuttavia, aggiunge il mito, uno dei mali restò in fondo al vaso: la “speranza”.
      Quanto agli antichi ebrei, la loro lingua aveva un vocabolo che significava tutt’insieme speranza e inganno, e san Gerolamo lo tradusse genialmente: illusio.

      • Il Matto ha detto:

        Cosa ci fa lei, Forum, cattolico tutto d’un pezzo, con Luciano di Samosata, Ermete, Prometeo e compagnia bella?

        Che fa? Il bue che dice cornuto all’asino? 😂

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Cosa ci fa lei che distilla sincretismo su un blog cattolico.
          Confonde facilmente e credo dolosamente riferimenti alla cultura greca che non sono mai mancati nella Chiesa, col sincretismo fai da te di marca New Age di cui è promotore ufficiale su Stilum Curiae

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      PS Non si stupisca per De Meis, l’episodio è già stato preceduto da elogi di Giordano Bruno e nella rubrica ormai fissa l’Angolo del (Grande) Oriente di un tale che vuol demolire i dogmi della fede.
      Cosa vuole che le dica, spero non siano grani d’incenso all’imperatore (dubbio che resta ma si assottiglia vieppiù).
      Come dicevo il mondo cattolico è un territorio occupato, spero solo intellettualmente. E dovremmo batterci per questa gente, che ci chiama pure fondamentalisti da un sito cattolico? Ma vadano a remengo

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci. Rispose: Non la distruggerò per riguardo a quei dieci. Gen 18, (20)-32

        E Sodoma fu distrutta…

        Forse che Abramo si illudesse? Sperava forse nell’uomo, ricercando così insistentemente qualche giusto?

        Sodoma fu distrutta, è vero, ma Lot salvato “per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui” e perchè “Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe”, raccontano le Scritture.

        Dunque, anzichè abbassare il mio spirito con antropocentrica disillusione, lo elevo preferendo scegliere di sperare in Dio, giammai nell’uomo. E’ questo soltanto che ripara dalle illusioni, dalla disillusione e dalle ferite della vita, che sono inevitabili in questa valle di lacrime.
        La Speranza è una virtù teologale che deve avere per oggetto Dio e si attua solo mantenendo piena fiducia in Lui.
        Un atteggiamento cinico, o anche solo uno spirito abbattuto, indicano una relazione con Dio falsata.
        Gli uomini di mondo sono disillusi, non i cristiani di fatto!

        Noi cattolici crediamo ancora che Dio è Onnipotente? O pensiamo che qualcosa Gli sia sfuggita di mano?

        San Pio X affermava nel Catechismo che si perde la Speranza ogni qual volta si perde la Fede…e in pratica è proprio così.
        Non mi stupiscono, dunque, quei non cattolici di fatto che si accaniscono contro i dogmi o tentano di demolirli; mi preoccupano di più quei cattolici di nome che non riescono più a testimoniare le virtù teologali, per esempio. O che fuggono dalla santa allegrezza, troppo intrisi di loro stessi e poco avvezzi al sorriso, perchè sentono il peso del mondo sulle loro spalle. E lo sentono sulle loro spalle perchè non lo portano con Dio evidentemente.

        Certo la porzione di storia che viviamo non credo abbia precedenti per concentrazione di male e di mali, ma significa che la Provvidenza così ha disposto per noi e per questo tempo: Nostro Signore, con dodici apostoli soltanto, ha operato nel mondo…e la fiducia in Lui non ha ragione di venire meno.

        “Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”… 1Pt 3, 15

        La teologia anagogica di Pietro docet! Soprattutto ora che dalla sua Cattedra il munus docendi pare “estirpato”!

        Un fraterno saluto!

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Mi pare che scambi vicende personali col disegno di DIo su una nazione.
          Una popolo cristiano il Signore lo salva, altrimenti manda il diluvio.
          L’Italia è ancora nazione cristiana secondo lei?

          La virtù della Speranza cui si riferisce riguarda la salvezza. Nulla ci è stato promesso in riferimento a questo mondo, anzi il Signore parla ripetutamente di sconfitte e persecuzioni. Non c’è una riga nel Vangelo su vittorie terrene, men che meno di popoli che hanno voltato le spalle a Cristo.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Ma, guardi Forum, io non ho mai abitato a Sodoma, mi creda, e non mi chiamo Lot, le assicuro.
            Se sostituisce Sodoma con Italia e Lot con un piccolo resto che certamente in Italia c’è, forse tutto va al posto giusto…
            Non resta che imitare Abramo! Già da questo l’Italia sarà più cristiana! Eh sì, tutto parte da noi, dal singolo.

            Non mi dilungo volutamente su cosa dicono, poi, i Servi di Dio, Venerabili e Santi sul futuro della nostra Italia perchè è a disposizione di tutti sul web, ormai: dirne io, dirne lei, per quanto potrebbe essere possibile, non credo abbia senso nè seguito.

            La Speranza, come cercavo di dirle, non si riferisce solo alla salvezza. Sintetizzare così non solo non aiuta, ma impoverisce il patrimonio della nostra dottrina.
            Che diceva san Giovanni della Croce? La purificazione passiva non pone in rilievo un Deus auxilians, sempre pronto ad aiutarci e che mai abbandona coloro che sperano in Lui?
            Non è proprio nelle avversità e nell’apparente abbandono da parte di Dio che la speranza è purificata da ogni scoria?

            E Nostro Signore Gesù Cristo non ci insegna forse – implicitamente – di accettare la sconfitta per attuare la vittoria?

            Ma che cristianesimo distorto e deprimente è mai quello in cui non si fa altro che lagnarsi, disilludersi, denunciare il male senza prima sconfiggerlo nell’unico campo di battaglia che ci è proprio?

            Viviamo una Speranza efficace, e non informe, solo se ci sforziamo di vivere in grazia…
            E sarebbe più facile vivere in grazia, se fossimo uniti… (i “diversamenti buoni” – ha ha ha – lo sono, accidempolina! Impariamo da loro in questo! ). Per esserlo, non si possono seguire le proprie idee ma la Sua Volontà, che va cercata ogni giorno, ponendo Dio al centro e non i nostri pensieri, che lasciano il tempo che trovano, senza risolvere nulla e lasciandoci sempre atterriti. Letteralmente.

            San Filippo Neri, aiutaci a dire con te “scrupoli e malinconia via da casa mia” e a possedere quella santa allegrezza che tanto raccomandavi, consapevole sì del tempo presente, ma sprezzante del Nemico che, suo malgrado, resta un cane alla catena!

            Un caro saluto!

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Tutti cerchiamo di imitare Lot, ma l’Italia potrebbe fare la fine di Sodoma.
            Anche i sodomiti (mi perdoni il paragone non riferito ai vizi) vedevano Lot come un rompiscatole e un lagnoso.
            Leggo qui e là che l’Italia Dio salverà Sodom, pardon l’Italia, gli italiani si uniranno e combatteranno coi vesilli cristiani… “Ma dde che?!”
            Mi passi la veemenza, non ridferita a lei ma all’argomento trattato: un popolo che non crede più, che nemmeno si parla e si conosce perché vive incollato a un cellulare, senza legami durevoli, con una denatalità da scenario postatomico, per il 90% avvelenato da sieri letali, che non ha la minima coscienza civile e cristiana… e questo popolo da un giorno all’altro dovrebbe serrare i ranghi e vincere come a Lepanto, col Rosario in mano? No dico, stiamo sognando?!

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Rispondo al suo ultimo commento, FORUM.

            Comprendo il suo sgomento molto più di quanto non dia a vedere! E’ proprio per questo che entrano in gioco tali virtù teologali: se la nostra Fede cede sotto le continue picconate della peggior realtà e la nostra Speranza agonizza sotto la sferza di un cinismo difensivo, finirà che anche la carità si “raffredderà” pericolosamente, vedendo nel prossimo solo un nemico, un’opportunità, un riflesso del nostro ego narcisistico o, peggio, nulla…
            Per questo – ciò che dico è, sì, ora, personale – mi sforzo di evitare la fissità nel mio percorso spirituale. Credo sia necessario “avanzare”, scuotersi, confrontarsi per evolversi nelle virtù. Impossibile se si è superbi; di mente, di cuore, di fatto. E dato che un santo – mi pare il Curato d’Ars – diceva che l’orgoglio muore mezz’ora dopo di noi, la lotta è quotidiana e ardua, perbacco!
            Perciò ho gradito molto lo spunto alla santa allegrezza-umiltà, che era programma di vita di Pippo Buono, san Filippo Neri. Uno stimolo in più a fare bene in questa direzione.

            E, a proposito di “piccoli numeri”, le riporto uno stralcio del dialogo fra santa Faustina e Gesù Misericordioso:

            …”Sono anime che vivono nel mondo, che Mi amano sinceramente; dimoro nei loro cuori con delizia. Ma NON SONO MOLTE. Anche nei conventi ci sono tali anime che riempiono di gioia il Mio Cuore; in esse sono impressi i Miei lineamenti (…) IL LORO NUMERO E’ MOLTO PICCOLO. Esse costituiscono una difesa di fronte alla giustizia del Padre Celeste ed impetrano la Misericordia per il mondo. L’amore di queste anime ed il loro sacrificio mantengono l’esistenza del mondo….”

            Dio sceglie la debolezza, la piccolezza (anche nei numeri) per operare i Suoi imperscrutabili disegni! Chi siamo noi per dubitare;-)? E perchè abbatterci proprio nel momento in cui la battaglia impazza? Immagino che quando tutto sembrerà perduto, Dio si “sveglierà” dal Suo sonno per dirci: “uomini di poca fede che debbo farci Io con voi”?:-)

            Il “carattere” del nostro Dio, la Sua “personalità” sono quanto di più bello e pedagogico da contemplare…
            Gli piacciono gli ultimi. Sceglie gli scarti per farne primizie. Opta sempre per il piccolo resto, ovunque sia e da qualunque contesto.
            Sforziamoci di farne parte, ed essere nel numero con un vero impegno di conversione e preghiera! Su di noi (me) il cambiamento, su di noi (me)!

            L’arena stilumcuriale, poi, ottima scuola di deuteroapprendimento…

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Perdura l’equivoco, lei continua a parlare della mia fede mentre io mi domando che fine farà l’Italia come popolo e se un popolo del genere potrà in un attimo diventare quel che non è più da decenni

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            “io mi domando che fine farà l’Italia come popolo e se un popolo del genere potrà in un attimo diventare quel che non è più da decenni”.

            Credo ce lo si domandi tutti. Credo anche, umanamente, sappiamo le risposte. Il futuro non ci è dato sapere, d’altro canto. Certo è che ce lo giochiamo sulla nostra fede. Di pochi? Di pochissimi. Basteranno! Quel che mi preoccupa è il prossimo conclave, caro Forum…Senza un papa “santo” la situazione non può che degenerare…Con un “don Zuppi” fatto cardinale e messo alla testa della CEI quasi quasi il diluvio (di fuoco) lo invoco…ha ha ha…Abbiam davvero tanto per cui pregare, altro che!

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Caro Occhi Aperti, ci vorranno ben più di quatrro gatti e quattro pinzochere per salvare il Paese.
            Si guardi intorno: da decenni la gente ha accettato tutto: Mattei, Moro, Mani Pulite, l’Euro, a nessuno fregava nulla, l’essenziale era divertirsi.
            Ma il punto di non ritorno è stato mandare addirittura i figli al mattatotio vaccinale per non avere “noie”: chi fa una cosa del genere non può diventare un “paladino delle crociate”. Non merita forse la giustizia Divina?
            Ha ragione Blondet, che pure ha scritto pagine di non insignificante teologia.