Le Ostetriche e il Siero. Non Possiamo Tacere: Pericoli per Madri e Bambini.

6 Maggio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra importante portare alla vostra attenzione una lettera che è stata indirizzata al presidente della Federazione Nazionale delle ostetriche da parte di persone della categoria appartenenti all’associazione “Contiamoci”. Nella foto che alleghiamo, potete vedere il documento originale della Pfizer relativo al siero genico, in viene detto chiaramente che dal momento che non ci sono dati sulla tossicità è sconsigliato l’uso sulle gestanti, che le donne che vogliono farsi inoculare non devono restare incinte, e che non si sa nulla sulla trasmissione del siero con il latte materno. Incredibile che i medici, il Ministero della Salute, gli Ordini dei Medici facciano vaccinare le donne nelle condizioni appena accennate. Dire che si tratta di un comportamento che rasenta il criminale è dir poco. Qui trovate un brano del documento che mette a fuoco il centro del problema. Buona lettura.

 

***

L’ostetrica non può tacere di fronte alla massiva propaganda di vaccinazione in gravidanza e in allattamento: nonostante il vaccino a mRNA sia incoraggiato da ginecologi e società scientifiche ginecologiche italiane, durante la gestazione, più che mai, dovrebbe prevalere il principio di precauzione in quanto mancano ancora dati di sicurezza a medio e lungo termine e “non sono stati condotti studi di genotossicità”.
A tal proposito preoccupano le dichiarazioni rilasciate da BioNTech nel suo rapporto annuale alla S.E.C. (Securities and Exchange Commission) che qui si riportano integralmente: “Potremmo non essere in grado di dimostrare l’efficacia o la sicurezza sufficienti del nostro vaccino COVID-19 (ndr. Pfizer) e/o delle formulazioni specifiche per la variante per ottenere l’approvazione normativa permanente negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Unione Europea o in altri paesi in cui è stato autorizzato per l’uso di emergenza o concessa l’approvazione all’immissione in commercio condizionata”.
Ancor più grave appare poi la dichiarazione di BioNTech la quale afferma che “la successiva scoperta di problemi precedentemente non rilevati potrebbe influire negativamente sulla vendita commerciale del prodotto, portare a restrizioni sul prodotto o portare al ritiro del prodotto dal mercato”.
Oltre a quanto appena evidenziato, già grave di per sé, giova mettere in luce che FDA, a livello cautelativo, non ha autorizzato la somministrazione del vaccino ai bambini di età inferiore ai 5 anni; chi tutela la salute dei bambini in utero e dei lattanti?

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Al Presidente della Federazione nazionale Ordini della Professione di Ostetrica

Silvia Vaccari

presidenza@pec.fnopo.it

Ai Presidenti degli Ordini Provinciali FNOPO

(loro sedi)

Quinto Vicentino, 04 maggio 2022

OGGETTO: Confronto e richieste in merito all’obbligo vaccinale

Chiarissima Presidente, gentili Presidenti Provinciali,

inviamo la presente, in nome e per conto di numerose colleghe* appartenenti agli Ordini delle ostetriche* di molte province italiane, per evidenziare le discrepanze e le contraddizioni emerse con l’introduzione dell’obbligo vaccinale ex D.L. n. 44/2021 convertito in Legge n. 76/2021 e nel D.L. n. 24/2022. Sono palesi le perplessità circa la differente posizione che la FNOPO e gli Ordini provinciali hanno assunto nei confronti di una parte consistente di iscritte a fronte del dovere di tutela collettiva della categoria professionale.

Sarebbe opportuno che gli Ordini Provinciali e la FNOPO riconsiderassero il loro atteggiamento nel rispetto dello Statuto secondo cui l’Ordine professionale è deputato a vigilare alla conservazione del decoro e dell’indipendenza dell’Ordine e del Collegio, a dare il proprio consenso alle autorità locali nell’attuazione di provvedimenti che lo riguardano e ad interporsi nelle controversie dando il suo parere.

Il Codice Deontologico dell’Ostetrica definisce alcuni principi in netto contrasto con la condotta assunta dalla FNOPO in merito all’obbligo vaccinale:

  • …la sua attività si fonda sulla libertà e l’indipendenza della professione;
  • Nell’esercizio dell’attività professionale l’ostetrica/o si attiene ai principi del codice

deontologico ed alle normative vigenti in materia di trasparenza ed anticorruzione;

  • L’ostetrica/o presta assistenza rispettando la dignità e la libertà della persona promuovendone la consapevolezza in funzione dei valori etici, religiosi e culturali, nonché,

delle condizioni sociali nella esclusiva salvaguardia della salute degli assistiti;

  • L’ostetrica/o sostiene la salute globale nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo;
  • Il rapporto tra colleghe/i ed altri professionisti ed operatori sanitari si ispira a principi di

reciproco rispetto e collaborazione nell’esercizio professionale indipendentemente dai ruoli

ricoperti.

  • L’ostetrica/o si impegna a tutelare la dignità personale e professionale per sé e per tutte/i le/i colleghe/i, si astiene da comportamenti lesivi dell’onore e della reputazione.

 

Consideriamo doveroso sollecitare gli Ordini Provinciali e la Federazione a prendere una posizione e porre interrogativi sull’obbligo che ancora oggi incombe esclusivamente sui sanitari fino al 31 dicembre 2022; l’emergenza sanitaria è terminata e l’obbligo vaccinale decadrà il 15 giugno per tutte le altre categorie professionali.

Rammentiamo che il 21 dicembre 2020 l’Unione Europea ha autorizzato il commercio e la somministrazione dei vaccini sperimentali, correlandoli strettamente allo stato di emergenza, ora decaduto!

Ci preme sottolineare come l’attuale normativa sia basata su un’incoerenza scientifica: gli attuali vaccini anti-Covid-19 hanno dimostrato di non prevenire né l’infezione né la trasmissione del virus, peraltro unica motivazione adottata dal legislatore per giustificare “l’obbligo vaccinale”.

Giova porre in evidenza come in tal senso si stia esprimendo di recente anche la giurisprudenza italiana di primo grado.

È infatti di pochi giorni fa la pronuncia del Tribunale di Padova (procedimento RG n. 275/2022 – Sez. Lavoro, emessa in data 28 aprile 2022) la quale, in maniera molto chiara e netta, pone “il dubbio sulla ragionevolezza dell’imposizione dell’obbligo vaccinale in questione in quanto la garanzia che la persona vaccinata non sia infetta, è pari a zero”.

Va messo in luce come nel provvedimento in questione si chiarisca inoltre che “l’obbligo vaccinale imposto ai lavoratori in questione (ndr. operatori sanitari) non appare idoneo a raggiungere lo scopo che si prefigge, quello di preservare la salute degli ospiti: e qui risiede l’irragionevolezza della norma ai sensi dell’art. 3 della Costituzione.

Può infatti considerarsi notorio il fatto che la persona che si è sottoposta al ciclo vaccinale, può comunque contrarre il virus e può quindi contagiare gli altri come emerge dai dati forniti dal Ministero della Salute nonostante l’avvio della campagna vaccinale”.

Il Tribunale di Padova si sofferma proprio sull’irragionevolezza e la sproporzionalità dell’obbligo vaccinale: “la normativa italiana che sospende drasticamente dal lavoro e dalla retribuzione il lavoratore che non intenda vaccinarsi, sembra violare anche il principio di proporzionalità sancito dall’art. 52, primo comma, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione.”

In conclusione: una politica persecutoria si è così sostituita alle ragioni di carattere sanitario sottese alla normativa in questione!

Non trascurabile, inoltre il risultato a cui sono pervenuti numerosi studi che confermano quanto l’immunità naturale sia più duratura ed efficace rispetto a quella indotta da vaccinazione. Constatiamo con rammarico come, a tal proposito, la FNOPO, con circolare n. 23 del 31.03.2022 abbia recepito in maniera assolutamente acritica le indicazioni incoerenti, restrittive e penalizzanti riguardanti le tempistiche di vaccinazione post-infezione contenute nella nota del Ministero della salute del 29.03.2022.

Quanto in essa indicato è in evidente contraddizione con le raccomandazioni emesse dal Ministero della Salute: esistono infatti indicazioni diverse sulle tempistiche che devono essere rispettate nella vaccinazione del resto della popolazione guarita da Covid-19.

 

La prestigiosa rivista scientifica “The Lancet Rheumatology” – vol 4 – marzo 01.2022 – afferma che: “Gli operatori sanitari guariti dall’infezione naturale da SARS- CoV-2 dovrebbero essere esentati dall’obbligo di vaccinazione”.

Nell’esercizio della nostra professione educhiamo le donne e le coppie a porsi sempre delle domande e partendo dalla conoscenza le portiamo alla consapevolezza, alla scelta e all’assunzione di responsabilità: qualsiasi decisione non implica l’accettazione a priori della strada percorsa dalla maggioranza.

In qualità di professioniste che si confrontano quotidianamente con l’importanza del consenso informato a favore dell’empowerment non possiamo disconoscere la grave contraddizione che porta con sé un trattamento sanitario sperimentale, somministrato sotto coercizione e non per volontà, costringendo oltretutto ad assumersi la piena responsabilità delle possibili conseguenze.

Perplessità circa la richiesta di sottoscrizione del consenso informato è stata avanzata anche dall’ordinanza del 22.03.22 del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia.

Nell’articolo 3 del nuovo Codice Deontologico dell’ostetrica si legge che “L’ostetrica/o promuove e si impegna a garantire la continuità assistenziale accompagnando e prendendosi cura della donna, della coppia, del nascituro durante la gravidanza, il travaglio, il parto ed il puerperio, al fine di garantire una salute globale degli assistiti.”

L’ostetrica non può tacere di fronte alla massiva propaganda di vaccinazione in gravidanza e in allattamento: nonostante il vaccino a mRNA sia incoraggiato da ginecologi e società scientifiche ginecologiche italiane, durante la gestazione, più che mai, dovrebbe prevalere il principio di precauzione in quanto mancano ancora dati di sicurezza a medio e lungo termine e “non sono stati condotti studi di genotossicità”.

A tal proposito preoccupano le dichiarazioni rilasciate da BioNTech nel suo rapporto annuale alla S.E.C. (Securities and Exchange Commission) che qui si riportano integralmente: “Potremmo non essere in grado di dimostrare l’efficacia o la sicurezza sufficienti del nostro vaccino COVID-19 (ndr. Pfizer) e/o delle formulazioni specifiche per la variante per ottenere l’approvazione normativa permanente negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Unione Europea o in altri paesi in cui è stato autorizzato per l’uso di emergenza o concessa l’approvazione all’immissione in commercio condizionata”.

Ancor più grave appare poi la dichiarazione di BioNTech la quale afferma che “la successiva scoperta di problemi precedentemente non rilevati potrebbe influire negativamente sulla vendita commerciale del prodotto, portare a restrizioni sul prodotto o portare al ritiro del prodotto dal mercato”.

Oltre a quanto appena evidenziato, già grave di per sé, giova mettere in luce che FDA, a livello cautelativo, non ha autorizzato la somministrazione del vaccino ai bambini di età inferiore ai 5 anni; chi tutela la salute dei bambini in utero e dei lattanti?

Sempre nell’articolo 3 del Codice Deontologico si legge:

 

“L’ostetrica/o si attiva per garantire un’assistenza scientificamente validata ed appropriata ai livelli di necessità. Si impegna nella tutela e nella sorveglianza dei processi fisiologici della sessualità, della fertilità e della salute riproduttiva della donna e della coppia.”

Le dimostrate conseguenze sul ciclo ovarico della donna in età fertile, riconosciute dall’AIFA, non possono lasciare indifferente la comunità professionale delle ostetriche ed è assolutamente doveroso, da parte dell’istituzione che ci rappresenta, esporsi per farsi garante della salute pubblica della donna e del nascituro.

L’Ordine, in quanto istituzione che ha il dovere di rappresentare tutti i propri iscritti, deve sostenere il dibattito scientifico basato sulla ricerca e sull’evidenza scientifica e ispirato ai valori etici e deontologici della professione. Il confronto dovrebbe essere accolto come una preziosa opportunità e non come occasione di scontro.

La FNOPO dovrebbe mantenere una posizione indipendente dalle altre federazioni e sostenere la specificità e la peculiarità della professione ostetrica che non aderisce perfettamente al modello medico e investendo nella tutela e nella cura della vita con particolare attenzione alla persona nella sua complessità.

Noi ostetriche promuoviamo da sempre il modello fisiologico, salutogenico e durante la pandemia avremmo potuto offrire il nostro particolare contributo portando avanti un’azione preventiva e protettiva della salute globale.

Nel corso della nostra storia abbiamo

Alla luce delle suddette importanti premesse

CHIEDIAMO

che la FNOPO, al pari di altre Federazioni che si sono dimostrate più sensibili ai bisogni degli iscritti, si attivi per cercare un proficuo confronto con il Ministero della Salute, in contradditorio con le Direzioni ministeriali interessate, riguardo i seguenti punti:

− rivalutazione critica dell’obbligo vaccinale che ci coinvolge, considerando l’infondatezza di tale costrizione rispetto alla tutela della salute pubblica e del contenimento di infezione e diffusione del virus, la conclusione dello stato di Emergenza e il confronto con gli altri paesi del mondo e in particolare europei che hanno completamente abbandonato qualsiasi imposizione sui professionisti sanitari.

lavorato con impegno per avere un riconoscimento sociale

e sanitario, cercando di armonizzare tradizione e progresso, intuizione e tecnologia, scienza e arte ostetrica abbandonando l’empirismo per avvicinarci sempre più ad un modello di assistenza basato

sulle evidenze scientifiche; è appunto su questo modello che oggi vogliamo confrontarci.

Dispiace che, mai in questi mesi, l’Ordine abbia dato il minimo segnale di voler avviare un dialogo

con le proprie iscritte.

 

− riammissione in servizio di tutti le colleghe sospese, non solo perché la loro presenza non comporta rischi superiori a quella dei sanitari vaccinati ma per l’illegittimità dello stesso obbligo; tutte le ostetriche sono state sospese dopo aver lavorato in prima linea nella fase acuta della pandemia e la loro sospensione va inquadrata come un grave danno non solo per le singole professioniste ma per l’intera comunità professionale.

Ogni collega esclusa dalla possibilità di lavorare, spesso dopo anni di studio ed esperienza, rappresenta una sconfitta per l’Ordine che non l’ha tutelata; questa posizione contribuisce alla perdita di professioniste valide in un momento sanitario delicato di grave carenza di personale specializzato ed esperto. Ci chiediamo come si potrà continuare a rispondere in modo ottimale al bisogno di assistenza delle donne, dei neonati e delle famiglie.

− promozione di dovute misure deontologiche e di rispetto della privacy, a tutela di una consistente rappresentanza di iscritte, per prevenire e risolvere fenomeni di discriminazione e di mobbing che potrebbero anche portare a risvolti penali; lo stesso Parlamento Europeo ha raccomandato di evitare ogni forma di discriminazione nei confronti di chi non possa o non ritenga di volersi sottoporre al trattamento con i vaccini sperimentali (art.36 del Regolamento UE2021/953).

In conclusione evidenziamo che chiunque esegua un ordine illegittimo che porti alla perdita del diritto al lavoro, garantito dalla Costituzione, ne è direttamente responsabile civilmente e penalmente. Riteniamo che un’acritica applicazione della normativa in oggetto induca i sanitari coinvolti a dover ricorrere a varie procedure di tutela dei propri diritti per ristabilire la legalità, oltre che a segnalare all’autorità giudiziaria reati perseguibili su querela di parte, al fine di veder riconosciuto il diritto al lavoro, nonché alla succitata indipendenza intellettuale e libertà di azione secondo scienza e coscienza.

Nell’attesa di ricevere presto un’attenta risposta rimaniamo a disposizione per un confronto umano, etico e scientifico.

Distinti saluti.

Le Ostetriche* di ContiamoCi!

§§§




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6 commenti

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Strage… prospettica…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Mimma ha detto:

    Errata corrige: il grido alla, non della, FNOPO.
    Sono le Ostetriche di “Contiamoci ” che si appellano alla Federazione Ostetriche.

  • Milly ha detto:

    Condivido pienamente l’appello coraggioso delle Ostetriche contenente un principio di estrema preucazione nel trattare questi farmaci di cui non sappiamo nulla circa gli effetti negativi e talvolta letali.
    Personalmente conosco una giovane mamma che in stato di gravidanza ha completato con convinzione il ciclo vaccinale. Il bambino è nato perfettamente sano, almeno apparentemente, e questo sinceramente se da una parte genera gioia, dall’altra mette in difficoltà tutti coloro che invitano alla prudenza circa l’uso di questi c.d. “vaccini”.

  • Mimma ha detto:

    Onore a queste Ostetriche!
    Temo soltanto che il.loro appello sia disatteso e cestinato.
    Il.Ministero della Salute non esiste in Italia.
    È stato sostituito dal Ministero della Morte Collettiva, gestito dai cultori internazionali del Signore delle mosche.
    Onore ad esse, tuttavia.
    Le ostetriche ebree cui fu ordinato di sopprimere tutti i maschi nascituri, disobbedirono al Faraone,meritando benedizione dall’Onnipotente per sé e per tutto il.popolo eletto che ricevette in dono Mosè, il Liberatore.
    Egitto e Faraone, nell’antico Testamento, sono figura della della fascinazione del potere e della ricchezza, dell’oppressione del male e della morte eterna, da cui siamo stati liberati dal novello Mosè, Nostro Signore Gesù Cristo. Con la sua Passione ha vinto il mondo con le sue seduzioni e con la Risurrezione ci ha ridato la vita,
    Opportunamente dunque giunge, in questo tempo pasquale, il grido di denuncia della FNOPO, nella speranza che siamo tutti, esse e noi, liberati da questo giogo satanico.

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Purtroppo le evidenze ci sono.

    1-in Islanda i bambini nati morti o morti nelle primissime settimane di vita sono aumentati considerevolmente (+80% nel 2021).
    https://dailyexpose.uk/2022/05/05/iceland-stillbirths-and-neonatal-deaths-increase/

    2-in Scozia pure, con un picco a marzo 2022 (4,6 nati morti ogni 1000 nati).
    https://dailyexpose.uk/2022/05/06/newborn-baby-deaths-hit-critical-levels-2nd-time/

    Come ci insegnerebbe il nostro Stilumcuriale Emerito sono numeri piccoli e possono risentire facilmente del “rumore di fondo”, però intanto è di più e non di meno.
    In Italia purtroppo le informazioni precise latitano sempre e quando esistenti sono sospette di essere addomesticate. Accontentiamoci di quelle degli altri.

    3-e non che non lo si sapesse… come è poi trapelato pubblicando i documenti confidenziali:
    https://dailyexpose.uk/2022/05/05/pfizer-hid-dangers-covid-vaccination-pregnancy/

    Ricordarsi sempre: questi vaccini mRNA si accumulano nelle ovaie (e nel fegato). Sarà un caso…

    Sarebbe ora che le nostre autorità sanitarie (le cui competenze non sono poche, anche se sono state sotterrate sotto la ragion di Stato) dichiarino qualcosa che vada al di là dei proclami e delle minacce per i non allineati.