Infallibilità Professionale. Mariella Vallesi, da Vagabondi di Polvere.

28 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemci di Stilum Curiae, una lettrice fedele del nostro sito, Mariella Vallesi, ci ha inviato questo racconto che mi sembra opportuno condividere alla vostra attenzione.Buona lettura.

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Racconto tratto dal testo di narrativa:”VAGABONDI DI POLVERE”  di Mariella Vallesi.

 

 

Omaggio alla classe docente, precedentemente tartassata dalla burocrazia e già bistrattata, dopo la medica, nel tempo della psico-pandemia.

 

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INFALLIBILITA’ PROFESSIONALE

 

“Caspita, dovrei correggere i compiti! Son già due settimane che i ragazzi hanno fatto il tema! Avrei dovuto correggerli almeno ieri!

Diamine come vola il tempo!”

 

“Basta! Adesso assesto la casa, faccio partire la lavatrice, metto a nanna i bambini, do un’ultima occhiatina al giornale poi, forse, anzi sicuramente stasera correggerò i compiti!”

 

“Che fatica lavare i pavimenti! Perde la doccia? Domani chiamerò l’idraulico! Che rabbia questi bambini che non si addormentano mai…Dio mio le due di notte! Che dramma! Devo riposare! Domani entro alla prima, un’ora per il viaggio…calcola che…beh, per stasera rimandiamo!”

Blocco il caminetto, tolgo le pantofole, anzi metto le pantofole, spengo il televisore, la lavatrice e il videoregistratore…quattro mandate alla porta anche se non c’è nulla da rubare…l’ultima sigaretta e…buona notte. Dio che sonno!

 

Che sogno? Sogno castelli senza sogni, amori dimezzati, triti giri di walzer, sogno cani abbandonati, pendolini deragliati, pensioni, sequestri di persona, referendum, inciuci e dimissioni.

 

Driiiiinnn!

“Oh, nooo la sveglia! Di già!? Dormo appena da due ore! Devo averla caricata male! No, no sono proprio le sette! Dovrò fare tutto in fretta, anche se so che la fretta non serve che a far danni…d’altronde sembra il ritmo più accreditato nella vita moderna ed io…non capisco, nè mi adeguo ma come gli altri corro!

Vedi però?

Eccomi qua ce l’ho fatta: otto e dieci tutti in classe. Non sarò mica la prima! Sempre meglio farsi un po’ aspettare. Entrando li rimetterò tutti in riga! Eh, si entro io, la prof: mica male!

Eccola la cattedra, altera mi attende.

La sorprenderò col mio nuovo look.

Guarda, guarda i ragazzi! Son ben sorpresi del mio trucco tutto nuovo, il collier di Nonna PaperaK, un tocco di erotismo e di autonomia e ben presto…tutto quanto fa spettacolo!

Eh, si sono proprio all’avanguardia, sono al passo coi tempi, una prof eccellente, direi…!!

 

“Prof, ha portato i compiti?”

“Cosa? I compiti? Emh, i co…i compiti!? Si, sono corretti!! Sono qui, nella borsa i compiti, ma oggi si interroga, si va avanti, poi più tardi ci sarà un’audiovisione, un incontro in sala riunioni per gite scolastiche e programmazione, quindi non perdiamo tempo e cominciamo! Chiamerò qualcuno: Feticenti hai studiato?”

“Si, prof, ma…”

“Ho capito, ho capito! Come al solito: TRE! Anzi,… mandami tua madre!”

 

“Signora guardi: suo figlio non studia. Prenda provvedimenti altrimenti anche quest’anno non ce la farà! Ho corretto il suo ultimo compito in classe…un disastro! Forma scorretta, errori grammaticali, contenuto superficiale. Non capisco proprio cosa gli stia capitando! Lo aiuti signora a migliorare la sintassi…la collaborazione scuola – famiglia è fondamentale per lo sviluppo didattico – pedagogico dell’alunno! Ha problemi in famiglia, il ragazzo che so, di comunicazione coi fratelli, col padre!?”

“NO, Signora Professoressa, anzi! Devo dire che mio figlio sta attraversando un periodo sereno. Lo vedo impegnato, motivato! Non esce di casa, per fare i compiti e la sera ripete pure storia col padre!”

“Mi sembra molto strano, Signora. Stia molto attenta, perché suo figlio ha problemi. Lo vedo dal tema! Sa Signora, il professore dal tema vede tutto del ragazzo, eppoi in classe non sta mai attento, si distrae continuamente, disturba. Lo trovo…assente! Oggi l’ho interrogato: non sapeva niente!”

 

“Non è vero mamma! Non mi ha lasciato parlare!”

“Sta’ zitto somaro. A letto senza cena e domenica niente paghetta!”

 

Dove avrò messo questi stramaledetti compiti in classe: accidenti!

Devo assolutamente leggerli, correggerli, valutarli e consegnarli! Anzi, prima di tutto devo trovarli! Dove si saranno cacciati? MaLeDiZiOOnE!!!

 

Li cercò, ma non li trovò!

Per quanto cercasse tra tutte le carte, dalla copiativa a quella igienica…non li trovò!

Dove si saranno cacciati? Eppure non è venuto nessuno in casa mia in questi giorni!….oh mamma l’idraulico!! Che fossero finiti nella sua borsa! Disordinato com’è non ci avrà neppure fatto caso: lo chiamo!

“Buonasera Signor Cacasecca, sono la Professoressa Del Genio. E’ venuto a casa mia, si ricorda, qualche giorno fa?”

“Si Dottoressa, mi dica!”

“Non trovo più un pacco di compiti da quel giorno. Non è per caso che se li ritrova nella sua borsa?”

“Aspetti un attimo che vado a vedere!”

 

Un bel momento di quella solita musichetta come si sente ormai più dai telefoni che dalle radio, che mandano solo pubblicità, e…ritorna:

“Si, Signora Professoressa. Sono qui. Li ho io!”

“Sia ringraziato il cielo! Ma come si é permesso di portarseli a casa sua! Ma si rende conto?! Mi ha fatto impazzire per giorni!”

“Si, lo so, anzi lo immagino, ma sono finiti involontariamente dentro il plico delle istruzioni della lavatrice. Si ricorda Signora che confusione che c’era in casa sua quel giorno?!”

“Pensi alla sua di confusione! Mi riporti immediatamente quanto mi appartiene e ringrazi il cielo se non la denuncio! Sono documenti quelli sa, mica carta igienica, Signor Cacasecca!!!”

“Mi scusi!”

“Ma vada al diavolo, altro che scuse!!” e riattaccò.

 

Ebbe i compiti, ma non ne poteva più.

Era stressata, esasperata, devastata dalla fretta e dagli orari.

Aveva perso l’entusiasmo e la personalità che quelle erano state le qualità per cui si era sempre distinta.

Un periodo di assenza da scuola, per malattia, fu proprio quello che non poté evitare.

Cercò segretamente uno psicologo. Che non si sappia in giro: sai le critiche!!

Un insegnante deve essere sano, attento, equilibrato e forte come un puledro al galoppo. Guai a lui se sta male:deve educare, comunque e sempre,anche a costo di farlo IN BARELLA!!

 

Cercò uno psicologo che tanto la categoria degli insegnanti, al di là delle apparenze é tra le più depresse anche se tutti loro fanno finta di niente e gareggiano contro la propria buona salute a essere i migliori:i più sani, i più integri!

 

Cercò uno psicologo e dette fondo a tutti i suoi averi perché, sommato a quanto sostenuto prima, la categoria degli insegnanti é anche quella più prossima alla soglia di povertà: che roba!

Dette fondo a tutti i suoi sudati risparmi prima ancora che la terapia avesse sortito una qualsivoglia sorta di effetto, cosa per la quale tornandosene a casa si riportò dietro, oltre ai vecchi problemi, anche qualche nuovo debito.

 

Ormai più disperata che mai, anche se non lo dava più a vedere, si rassegnò e una sera decise di correggere i fatidici compiti in classe.

Si sedette vicino al caminetto, cane a fianco a consolarla, accoccolata tra cuscini per la schiena e pile per le ginocchia: i piedi vicino al fuoco per gustarne tutto il tepore e man, mano che correggeva i protocolli e dopo averli valutati e sottoscritti tranquilla e beata li gettava alle fiamme, anziché appoggiarli un po’ più in là, sullo scrittoio.

Involontariamente continuava a ripetere quei gesti finché il falò fu così alto e largo da impossessarsi dei suoi calzini!

Alla stregua di Pinocchio gettò un urlo e finalmente! perchè fu la fine di incubo!

Si risvegliò e prima di alzarsi dal letto, che sentiva ancora le fiamme alle caviglie pensò che: per quanto balorda la nostra vita reale é spesso molto meglio dei nostri sogni!!

Mariella Vallesi

 

(Per ordinare una copia scrivere a: vallesimariella60@gmail.com)

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