Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Sanluri a Terralba.

27 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante. #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco la tappa di oggi

 

 

TAPPA da SANLURI a TERRALBA

circa km 32

MERCOLEDI’ 27/04/2022 in bicicletta.

Partenza ore 9,30 circa.

SANLURI (SU) -Parrocchia Nostra Signora delle Grazie

SARDARA (SU) -Parrocchia Beata Vergine Assunta

URAS (OR) -Parrocchia Santa Maria Maddalena

TERRALBA (OR) -Parrocchia di san Pietro Apostolo

***

VANGELO DI MERCOLEDÍ 27 APRILE TEMPO DI PASQUA
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Commento
Rinascere dall’alto, é questo l’invito che Gesù ha rivolto a Nicodemo. Per comprendere il senso del vangelo odierno dobbiamo partire da qui. Rinascere dall’alto significa diventare uomini secondo la misura di colui che viene dall’alto, Gesù, facendo propri i suoi sentimenti, il suo sguardo grato al Padre, la letizia di trovarsi in mezzo agli uomini, di essere uno di loro. Per rinascere in questa direzione é necessaria però una lotta. Le forze del male infatti, la fragilità, il peccato e le sofferenze che si accumulano, tendono a restringere lo sguardo dell’uomo, a prosciugare la sua gratitudine e a convincerlo che venire al mondo sia stata una pessima idea e restarci un’idea perfino peggiore. É dunque necessario un lavoro opposto a quello del male, un contro-movimento nella direzione incarnata da Gesù il quale, non a caso, dalla mattina alla sera, si prodigava a curare corpi e anime con l’intento di proteggere nel cuore degli oppressi la buona immagine di Dio Padre. Rinascere dall’alto significa percorrere la via che ha percorso Gesù, dall’alto verso il basso, dall’alto della sua gloria verso la bassura del servizio umile e non riconosciuto. Rinascere dall’alto significa che dall’alto si parte e si va verso il basso, non il contrario. Gesù non ha detto di andare verso l’alto ma di nascere da lassù, di lasciarci cioè muovere da quello Spirito che abitando Gesù, l’ha spinto nel deserto, l’ha spinto in mezzo ai lebbrosi, l’ha spinto in mezzo a quell’umanità che poi l’avrebbe crocifisso. L’altezza di Dio non deve scoraggiare. Dobbiamo infatti considerare che non ha nulla a che fare con la figura schiacciante e terribile del Dio dell’Antico Testamento ma con la mitezza e umiltà di Gesù. Il punto più alto nel quale dobbiamo cercare il Dio di Gesù é in realtà il punto più basso verso cui soltanto per amore si può accettare di scendere e restare, la Croce. Rinascere dalla Croce, questo é dunque il senso dell’espressione “rinascere dall’alto”. Continua a stupirmi il pensiero che Colui che aveva fatto i cieli e la terra, l’uomo e ogni altra creatura, abbia accettato di essere umiliato ed esposto come un trofeo sul legno della croce. Ma la cosa che mi sconvolge é che ci sia restato, che non sia sceso. Come a dire: anche su una Croce purché in mezzo a voi. Questo intende Gesù quando dice: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito. Se qualcuno dunque vuole rinascere come nuova creatura, sappia che la cosa da fare é scendere non salire, servire non dominare, attendere non pretendere, generare non distruggere, perdonare non condannare. Se qualcuno conosce l’amore saprà che non c’è altezza più vertiginosa di un amore che rimane fedele anche quando non può far più nulla per l’amato. É l’impotenza dell’amore. La buona notizia é che Dio ama comunque e ama soltanto. Non fa altro. In questo sta la salvezza dell’uomo. Ma per la stessa ragione Dio non può nulla per chi lo rifiuta. In questo consiste la sua condanna.

 ***
AGGIORNAMENTO OSPITALITÀ: Invito tutti gli amici che hanno possibilità di ospitare o conoscono qualcuno disposto a farlo, nei paesi di (o nelle vicinanze) S A R D E G N A dal 25/4 al 6/5CAGLIARI -SESTU (CA) -SERRENTI (SU) -SANLURI (SU) -TERRALBA (OR)SIMAXIS (OR) -FORDONGIANUS (OR)GHILARZA (OR) -OTTANA (NU) -ANELA (SS) -OZIERI (SS) -BERCHIDDA (SS) –TELTI (SS) -OLBIA (SS) L A Z I O -CAMPO MARINARO (RM) -OSTERIA NUOVA (RM) -NAZZANO (RM) -CAPENA (RM) -MONTEROTONDO (RM) -VENA D’ORO (RM) a mettersi in contatto scrivendo alla mail camminaeascolta@gmail.com Ringrazio di cuore già da ora !

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