Aborto. Dossier Choc di Pro Vita e Famiglia Presentato in Senato. Le Morti Nascoste.

27 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questo comunicato di Pro Vita e Famiglia, su un evento che ha avuto luogo oggi. Buona Lettura.

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*Aborto. Presentato dossier choc di Pro Vita Famiglia: Mortalità materna sottostimata e migliaia di casi di danni alla salute*
Roma, 27 aprile 2022
«Sono oltre 1.400 – secondo dati sottostimati – le donne che ogni anno, in Italia, subiscono danni fisici come conseguenza immediata dell’aborto legale, mentre la mortalità delle donne che abortiscono legalmente è sottostimata addirittura del 60%. Quasi mille donne (979), come ammette l’ultima lacunosa relazione del Ministero della Salute sulla Legge 194/78, nel solo 2019 hanno subito effetti avversi anche gravi dal solo aborto chimico. Sono *i dati choc che emergono dal dossier “Aborto: dalla parte delle donne”*, presentato oggi in Senato, presso la Sala “Caduti di Nassirya”, su iniziativa del senatore Simone Pillon e di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Portare alla luce i reali dati sull’incidenza dell’aborto sulla salute della donne «è fondamentale perché soltanto con un’informazione scientificamente corretta e rigorosa si può dare alle madri la possibilità di avere la giusta consapevolezza su cosa è l’aborto e cosa provoca», ha sottolineato il professor *Giuseppe Noia*, docente di Medicina dell’Età Prenatale dell’Università̀ Cattolica del Sacro Cuore, direttore dell’Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli e presidente della Fondazione Il Cuore in una Goccia ETS. «Questo dossier, ben fatto, con molti e puntuali riferimenti bibliografici, dati e statistiche, è veramente “dalla parte delle donne” perché le aiuta a scegliere con consapevolezza e risponde alle lacunose e imprecise relazioni del Ministero della Salute sulla Legge 194/78. Tra l’altro le conseguenze dell’aborto non sono solo le infezioni e le emorragie riportate dalla relazione, ma sono anche il danno cervicale, la perforazione della parete uterina, l’infertilità, aborti spontanei ricorrenti, malattie autoimmuni fino addirittura al cancro al seno e tante altre patologie fisiche e psichiche».
«Siamo sinceramente preoccupati per la salute delle donne e per la mancanza di un vero consenso informato sull’aborto», ha aggiunto *Francesca Romana Poleggi*, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia. «Una scelta non può essere tale se non è libera e se non c’è un’informazione veritiera su ciò che si sceglie. Basti pensare, infatti, che nell’ultima contraddittoria relazione ministeriale, mentre la tabella 27 parla di 411 conseguenze avverse, in generale, dell’aborto, a pag. 53 c’è scritto che sono state 979 le madri ferite dal solo aborto chimico! In più, come se non bastasse, l’Istituto Superiore di Sanità si è rifiutato di fornire ai ricercatori (Reardon et al.) i dati separati relativi alla mortalità conseguente l’aborto indotto, il parto e l’aborto spontaneo. Infine ricordiamo che nel 2020 il ministro Speranza ha ricevuto il parere favorevole alle sue direttive (ora sappiamo perché secretate) sulla Ru486 da alcuni organi di consulenza, i quali si sono basati su uno studio prodotto da membri del comitato consultivo scientifico esterno di Exelgyn e Nordic, le case farmaceutiche che producono e distribuiscono la RU486: *è stato dunque ignorato il conflitto di interesse a discapito della salute delle donne.* Non possiamo inoltre non spendere una parola sulla principale vittima della legge 194 che è il bambino nel grembo. Un essere umano con il suo DNA, persona fin dal momento del concepimento, che viene discriminata per l’età: chi è piccolo non ha diritto di nascere».
«Siamo purtroppo abituati a considerare l’aborto come un bene per le donne, ma ci dimentichiamo che sono proprio loro che pagano sulla loro pelle le conseguenze, che si protraggono poi per tutta la vita», ha affermato il senatore *Simone Pillon*. «Auspico – ha aggiunto – che in un momento storico in cui molti Paesi stanno facendo marcia indietro sulle legislazioni pro-aborto, e addirittura gli Stati Uniti stanno mettendo in discussione la storica sentenza Roe vs Wade, ci possa essere anche in Italia il coraggio di aprire una riflessione sulla Legge 194. Senza connotati ideologici, ma che sia capace di mettere al centro la donna e il suo bambino, non più divisi, non più con i diritti dell’una contro i diritti dell’altro, ma per il bene di entrambi».
«Grazie alle procedure di record-linkage (incrocio tra più fonti di dati) si possono individuare le morti materne che solitamente sfuggono ai certificati di morte, in più abbiamo scoperto che in Italia almeno 18 donne si sono suicidate dopo l’aborto legale e che le madri che si sottopongono a questa pratica hanno la probabilità 3 volte superiore di suicidarsi entro 1 anno rispetto a chi porta a termine la gravidanza» ha spiegato *Lorenza Perfori, autrice del volume*. «Questi dati confutano la propaganda secondo la quale l’aborto indotto non comporterebbe problemi di salute mentale e secondo la quale si morirebbe più di parto che di aborto. E spiega la riluttanza a rendere noti i dati quando risultano sfavorevoli all’aborto legale».
«Nonostante ci sia qualcuno che per fare politica va in giro a dire che abortire è la cosa più bella del mondo, che prendere la Ru486 è come prendere una caramella, questo lavoro dimostra – dati alla mano e con un’ampia e autorevole bibliografia – che l’aborto è sempre una tragedia», ha affermato *Maria Rachele Ruiu*, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia e portavoce della “Manifestazione Nazionale per la Vita – Scegliamo la Vita” del prossimo 21 maggio. «Le donne – ha aggiunto – scelgono di abortire solo quando pensano di non poter fare altrimenti. Per questo il 21 maggio a Roma scenderemo in piazza per ribadire che l’aborto è sempre una sconfitta, mentre scegliere la Vita non solo è urgente, oggi, ma conviene sempre! Nel 2022, infatti, è urgente che ad una mamma in difficoltà siano proposte tutte le soluzioni per superare le difficoltà in cui si trova (economiche e sociali), è urgente raccontarle cosa è davvero l’aborto, quali le conseguenze fisiche e psicologiche, e quando fosse davvero per lei impossibile crescere il proprio figlio, che le sia data la possibilità di custodirlo fino alla nascita, senza che questo sia per lei un sacrificio da accollarsi in solitudine».
Durante la conferenza stampa spazio anche alla testimonianza di *Francesca Siena*, presidente del Cav “Ardeatino” di Roma: «La maggior parte delle donne incontrate in questi anni (più di 800) non sapeva assolutamente della possibilità di ottenere sostegni concreti per portare avanti la gravidanza. Per loro l’aborto non era una “scelta”, ma l’unica via d’uscita da una situazione difficile. Proprio per questo motivo la percentuale di donne aiutate che poi va ad abortire è veramente bassissima (si parla del 1, massimo l’1,5%».

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6 commenti

  • Mimma ha detto:

    L’aborto può essere una tragedia, ma è soprattutto un delitto, la violazione del Qinto Comando di Dio.
    Che la stoltezza umana e la rincorsa del piacere e la soddisfazione dei propri comodi abbiano prodotto una legislazone infame in quasi tutte le nazioni occidentali , non cambia tale verità e pagheremo caro l’affronto a Cristo.
    Ha ragione da vendete Forum .
    Le donne, sin da ragazzine, si sbarazzato del loro bimbo come di un fardello e i casi di necessità sono veramente pochi. Ormai si prova nausea, non pietà, davanti al marciume generale che monta come una marea fetida.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “I casi di necessita”???!!!
      Davanti a Dio, Mimma, è chiaro che non esistono.
      La contraccezione ha tra le varie conseguenze l’aborto, “contraccezione” seconda e “diritto” di uccidere…Il caso di necessità non esiste mai. Dare in adozione piuttosto! E ricordiamoci di santa Gianna Beretta Molla e di Chiara Corbella Petrillo: sacrificarono le loro vite per i bimbi che portavano in grembo. Santa Teresa di Calcutta si è spesa tantissimo per questa causa!
      Un saluto!

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Mimma si riferiva alle situazioni di difficoltà menzionate nell’articolo, che spingerebbero una donna ad abortire (senza per questo giustificare l’aborto).
        Ma quanto sarebbero frequenti oggi queste situazioni, almeno tra le italiane? Non pesa nemmeno più lo stigma sociale sulle madri nubili, condizione addirittura ambita grazie all’esempio delle celebrità della musica e del cinema.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          certo. è vero, grazie FORUM. ma “i casi di necessità” è frutto di una fraseologia studiata ad hoc che proprio non andrebbe usata a mio parere. Uno spiraglio subdolo che consente eccezioni porta alla norma.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Devo purtroppo sfatare il mito secondo il quale per le donne, l’aborto sarebbe sempre una tragedia e una scelta dovuta al fatto che “credono di non avere alternative” (qualunque cosa questo significhi).
    Leggete qui:

    https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,2394.msg9299.html#msg9299

    C’è quella che abortisce per la quinta volta, quella che uccide il figlio per poter andare in vacanza, o semplicemente per poter continuare gli studi, massima realizzazione delle donne 2.0 figlie del femminismo, che legittima il sacrificio di una vita innocente.
    Un radicato pregiudizio della nostra società è che le donne non sono mai responsabili di nulla, perfino quando uccidono il propro figlio (o il proprio padre), o riducono consapevolmente il marito sul lastrico sottraendogli i figli. La colpa è sempre di qualcun altro, generalmente un uomo, che estorce loro decisioni così gravide di conseguenze.
    Ma la firma per fare l’IVG la mettono loro, o no?
    Ricordo una che non provava rimorso per aver abortito perché secondo lei, era una giusta ritorsione per il fatto che il suo uomo non voleva sposarla. In compenso era molto devota, faceva frequenti adorazioni con tanto di lacrime.
    Il postconcilio, per cui il peccato esiste solo per essere perdonato, ha prodotto un cattolicesimo-spettacolo, in cui la virtù, anzi la mera decenza, è sostituita da un’ostentazione di pietà in un mare di buoni sentimenti; per imbiancare il sepolcro che è diventato il cristianesimo in Occidente.

  • anonimo ha detto:

    Nella mia piccola città da aprecchio tempo stanno scvando canalette in tutte le strade, infilando enormi rotoli di cari da tutti i ttombini, entrando perfino nei condomini , sempre trami i tombini enel, portendo cavi e posizionando una cassetta nel locale contatori enel ? cosa significa tutto cio? è il 5 G che dilaga in tutta Italia? mai vista una così vasta opera di posizionamento cavi in rurre le strade, da 40 anni in qua…