Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Castellammare a Partinico.

22 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante. #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco la tappa di oggi.

***

 

 

 

 

TAPPA da CASTELLAMMARE DEL GOLFO a PARTINICO

circa km 29

VENERDI’

22/04/2022

in bicicletta.

Partenza ore 9 circa

CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) -Parrocchia Santa Rita

ALCAMO (TP) -Parrocchia Maria SS Assunta

PARTINICO (PA) -Parrocchia San Gioacchino

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VANGELO DI VENERDÍ OTTAVA DI PASQUA 22 APRILE

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Commento

L’evangelista Giovanni racconta tre apparizioni. Questa é la terza. Nella prima il Risorto aveva consegnato ai discepoli il mandato di portare nel mondo la misericordia del Padre. Ci saremmo aspettati dunque di vedere i discepoli in azione. E invece li ritroviamo qui, lontanissimi da Gerusalemme, sul lago di Galilea, non a fare quello che il Risorto aveva chiesto ma ripiegati nostalgicamente sul mestiere precedente, quello di pescatori. Io vado a pescare, disse Simon Pietro. E gli altri gli son corsi dietro. Evidentemente non avevano gran voglia di annunciare il Vangelo. Ormai era diventato chiaro per loro che la via di Dio era il servizio incondizionato all’umanità con l’unica contropartita della felicità di farlo insieme al Padre e al Signore Gesù. Evidentemente non basta avere degli ideali buoni per diventare buoni. É necessaria la dedizione quotidiana. L’uomo trasforma sé stesso agendo. Finché immagina o sogna, nulla cambia, né fuori né dentro di lui. I racconti delle apparizioni sono appunto la narrazione del percorso pedagogico attuato da Gesù per portare i suoi discepoli a comprendere daccapo il suo Vangelo e a metterlo in pratica. Nulla di strano dunque se quella notte non presero nulla. Il vuoto delle reti rispecchia il vuoto di uomini indaffarati quanto serve a non pensare a quanto il Vangelo chiede. Si ripiegano sul passato per non pensare agli eventi di cui erano stati testimoni e che chiamavano proprio loro a rispondere. Gesù Risorto però non ha desistito. E lo troviamo verso l’alba sulla riva del Lago di Galilea mentre i discepoli hanno tra le mai il frutto della propria incredulità, il niente. La domanda di Gesù: “figlioli, non avete nulla da mangiare”? é chiaramente un invito a prendere coscienza dell’inutilità di una vita spesa a mangiare ciò che non sazia e a comprare ciò che non dà vita. La sconsolata risposta dei discepoli non diviene per Gesù motivo per affondare il coltello nella piaga ma occasione per rinnovare l’invito di sempre, a occuparsi di ben altra pesca e a seminare seguendo le istruzioni del Signore così da avere abbondante raccolto. In diverse occasioni Gesù aveva ricordato ai discepoli che chi non seminava con lui disperdeva, cioè non raccoglieva nulla. Ecco, qui é la stessa cosa, ma l’immagine é la pesca.

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