Comunicazione di Servizio: Stilum Curiae ha Raggiunto e Superato 29 Milioni.

19 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la notizia e e’vento sono di qualche tempo fa, ma solo adesso c’è un sia pur live momento di respiro per pubblicarla. Stilum Curiae a raggiunto e superato ventinove milioni di visualizzazioni, dall’ottobre 2016, inizio ufficiale dell’attività del blog, certificata da Word Press. Oltre 155mila sono stati i commenti moderati e approvati. La media quotidiana di visite è oltre 21 mila, come potete vedere dall’immagine qui sotto; questo ovviamente nei primi mesi dell’anno. 

Un grazie grande a ai lettori, a quelli che sostengono il nostro lavoro, ai collaboratori e ai traduttori. Il carico di impegno in particolare in questi ultimi anni e mesi si è fatto più gravoso, ma cercheremo di continuare, anche perché non sembra che la situazione, da un punto di vista della libertà e dell’informazione stia migliorando, anzi. Come già detto il nostro sito è soggetto ad attacchi, limitazioni di visualizzazione sui social, e – per quanto riguarda l’informazione sulla pandemia, a demonetizzazione da parte di Google. che adesso, come potete leggere qui sotto, in un brano ripreso da Byoblu, si allargherà anche al conflitto fra Russia e Ucraina. Certo, per Stilum si tratta di cifre minuscole, ma servono per le spese. Grazie ancora per la vostra fedeltà, con la preghiera di non “personalizzare” i vostri commenti nei riguardi degli altri commentatori, e avanti…

 

***

Spesso la guerra tra Russia e Ucraina viene dipinta in Occidente come l’attacco di un regime autoritario contro la libertà e le democrazie. Si tratta di una rappresentazione corrispondente alla realtà? Possiamo davvero considerarci un modelli di libertà e democrazia per il resto del mondo?

 

Tale presunzione potrebbe crollare come un castello di carte osservando come in occidente certe libertà possono essere somministrate o meno a seconda di cosa viene deciso nel consiglio di amministrazione della multinazionale di turno.

 

L’ultimo avvertimento di Google

Ecco l’ultimo messaggio che, per esempio, l’azienda americana Google ha inviato a tutti coloro che usufruiscono del servizio di pubblicità per i propri siti web targato Adsense. “Gentile publisher, a causa della guerra in Ucraina, metteremo in pausa la monetizzazione dei contenuti finalizzati a sfruttare, ignorare o giustificare la guerra”.

 

In pratica Google annuncia l’intenzione di bloccare qualsiasi possibilità di guadagno per tutti quei siti web che non rispettano questi principi. Ma cosa significa secondo Google “sfruttare, ignorare o giustificare la guerra”?

 

Lo spiega la stessa multinazionale nella mail, fornendo alcuni esempi concreti: “Questa sospensione della monetizzazione riguarda, a titolo esemplificativo, dichiarazioni secondo cui le vittime sono responsabili della propria tragedia o affermazioni simili di condanna delle vittime, ad esempio dichiarazioni secondo cui l’Ucraina sta commettendo un genocidio o sta attaccando deliberatamente i suoi stessi cittadini”. La presa di posizione di Google appare così chiaramente sbilanciata verso una delle due parti in causa, l’Ucraina, e rischia così di inquinare il libero dibattito sul conflitto nonché l’essenza della libertà di espressione e informazione. Perché?

 

Google si sostituisce a tribunale internazionale

Prendiamo per esempio i fatti di Bucha. Secondo le nuove norme di Google non sarebbe più consentito porsi domande sul perché la polizia ucraina abbia pubblicato un video durante una perlustrazione delle strade di quella località, subito dopo la liberazione dai russi, senza però mostrare alcun cadavere per strada. Domande che sono state sollevate da giornalisti di indubbia caratura come Toni Capuozzo e Fausto Biloslavo.

 

Come abbiamo anche scritto noi su Byoblu, per episodi simili è necessaria prudenza, ma soprattutto occorre affidarsi ad indagini indipendenti. Evidentemente Google pensa così di potersi sostituire ad un tribunale internazionale, l’unico organo preposto dal diritto per riconoscere le responsabilità di eventuali stragi.

 

Con questa nuova politica Google non interverrà però solo in episodi controversi, come Bucha, ma anche per riscrivere la storia. Se è vietato descrivere le uccisioni di massa fatte dagli ucraini diventa allora impossibile descrivere le attività del battaglione Azov, il noto reparto neonazista inserito nella Guardia Nazionale di Kiev. Ricordiamo infatti che secondo l’OSCE e Amnesty International tale reparto ucraino è stato riconosciuto colpevole di uccisioni di massa, occultamento di cadaveri e tortura. Con la nuova policy, Google vieta così di citare report internazionali.

 

Google monetizza contenuti che lodano i neonazisti

Allo stesso tempo però la stessa Google autorizza i banner pubblicitari in quei siti dove si minimizza il ruolo dei neonazisti ucraini o addirittura ne vengono elogiate le gesta. La pubblicità di Google è infatti presente e attiva sull’articolo dell’Huffington Post dal titolo: “Perché l’Ucraina per difendersi usa anche i nazisti ma non è nazista”, dove si cerca di ripulire l’immagine del reparto.

 

La stessa pubblicità di Google è poi visibile nell’articolo del Foglio a firma di Giuliano Ferrara dal titolo: “Ora che sta per soccombere, il battaglione Azov merita solo rispetto”. Insomma dove si elogiano i neonazisti, Google permette di guadagnare soldi.

 

Pubblicità anche sui bambini soldato

Non finisce qui, perché al netto delle tanto proclamate policy contro l’odio e la violenza, la multinazionale americana permette la pubblicità dove si elogia l’utilizzo dei bambini soldato. Sui media italiani dove si riporta con entusiasmo la foto di una bambina ucraina con fucile e lecca lecca campeggia la pubblicità di Google. Meccanismo che si ripete anche sui media stranieri come il Daily Mail.

 

Insomma per Google non si possono sollevare dubbi sul conflitto, ma è legittimo elogiare criminali neonazisti e sdoganare l’utilizzo dei bambini in guerra. Ricordiamo che già in passato Google ha imposto le sue policy in maniera del tutto pretestuosa bloccando le pubblicità su siti senza legittime motivazioni, come nel caso di Byoblu. La multinazionale americana si pone così nel ruolo di sovrano legibus solutus, che dispensa le libertà a proprio piacimento, solo che a differenza dei monarchi del passato non reprime il dissenso con la violenza fisica, ma può semplicemente spegnerlo. In occidente siamo tutti liberi, di gridare da soli in una stanza chiusa, senza che nessuno ci senta.

 

DENUNCI I CRIMINI DEL BATTAGLIONE AZOV? ORA GOOGLE TI PUÒ DEMONETIZZARE

§§§




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8 commenti

  • Silvia ha detto:

    Sempre avanti, Dott. Tosatti!!! Grazie infinite!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    i apologize.
    Perchè certi validi commentatori e autori di articoli si sono quasi eclissati ? Cito qualcuno: Cesare Baronio, Super ex, Pezzo Grosso, Abate Faria, Laporta. Gotti, Astore e altri.
    Perchè i visitatori al giorno dagli oltre 30000 del 21 marzo sono scesi progressivamente ai 15000 del 5 aprile?
    Agli esperti la sentenza.

  • Grog ha detto:

    Auguri vivissimi per i 29 milioni e semper ad maiora.
    Per quel che riguarda gooooogle possono tranquillamente andare…vabbé ci siamo capiti 😉

  • Pro Memoria ha detto:

    Egregio dottore, continui così!
    Nel mio piccolo posso solo augurarle che Dio la voglia benedire sempre per il servizio che rende alla narrazione della verità.

  • acido prussico ha detto:

    Rallegriamoci e ringraziamo gli artefici di questi eventi.
    Oggi TRE BUONE NOTIZIE circa il mondo della comunicazione.
    1) Il Nuovo Arengario è Tornato in Linea sulla Rete.
    2) Stilum Curiae ha Raggiunto e Superato 29 Milioni.
    3) Una lettera anonima denunzia “sprechi economici e disagi dei professionisti della comunicazione vaticana”
    “…la lettera anonima ha come obiettivo di denunciare pubblicamente il malessere ormai cronico dei professionisti della comunicazione vaticana: “Due persone hanno raccolto firme su un documento”, c’è scritto, “per fare arrivare in alto le questioni dei continui sprechi economici e le voci del disagio di tanti lavoratori sono state pesantemente punite e messe a tacere”.
    (https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/31258797/papa-francesco-lettera-anonima-vaticano-cerchio-magico-bergoglio.html?fbclid=IwAR1bQ-GZ8n7ATVHuQd7A6dCduEWk7ynZxsumadgYkCia4oShjfz6UKir4Lw)

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Stilum Curiae si avvia verso un meritatissimo 30 e lode.

    Questo spazio di confronto lo si deve a chi, come il Dr. Tosatti, non si lascia imbavagliare dalla libertà di espressione di google e degli altri carrozzoni che stabiliscono a priori le fake-news e le sanzioni a chi si discosta dal mainstream.

    Ad esempio oggi non dovrebbe sfuggire questa meritoria e documentatissima ricostruzione puntuale degli ultimi cinque lustri di genesi pandemico-vaccinale con nomi, cognomi, numero di brevetto e bonifici.

    https://dailyexpose.uk/2022/04/19/covid-is-man-made-a-timeline-of-bio-terror/

    Stilum Curiae ne aveva già riferito sommariamente le tracce, anche se accuratamente cancellate dai guardiani della narrazione che nutrono l’informazione globalista.

    A proposito di 30: c’è un’agenda per il 2030, senza alcuna lode e grondante infamia.
    L’impalcatura scricchiola in modo sinistro, ma il trompe l’oeil del cantiere e i rendering propalati dal carrozzone magnificano il mondo che verrà, la quarta rivoluzione industriale, la quarta dose, la transizione digitale, il microchip e il transumano ecologico e sostenibile.

    Tuttavia basta un giudice che obbliga a pubblicare il carteggio tra FDA e Pfizer per capire che sotto, anche sotto terra, serpeggia qualcosa di velenoso che però comincia ad essere snidato.

    https://megachiroptera.com/2022/04/15/la-fda-e-la-pfizer-sapevano-che-il-vaccino-covid-causava-limmunosoppressione/

    Forse anche al CTS e all’ISS ce la possono fare.
    Ci sono almeno una quarantina di milioni di italiani consensuali e informati, da disintossicare… E possono arrabbiarsi, appena cominciano a capire l’operato. Chiamarsi fuori non sarà facile.

  • paolo deotto ha detto:

    Grande Marco! Forza e coraggio, andiamo avanti. Potranno esserci mille censure e sabotaggi da parte di un “Potere” che ha ormai il fiato corto, ma poi i dati di fatto ci mostrano che la gente cerca l’informazione libera nei pochi siti come SC, dove sa di trovarla. Un forte abbraccio!

    • Veronica Cireneo ha detto:

      Mi associo e rilancio l’idea che la demonizzazione probabile, può essere tranquillamente e massimamente ricompensata da contributi privati, visto il numero esorbitante dei fruitori del blog , i quali per gratias non sono tutti stati licenziati.
      Ovunque si riconosca un valore è essenziale, infatti, che ciascuno faccia la propria parte, collaborando a misura delle proprie possibilità. Grazie dottor Tosatti