Lettera a Rosanna Brichetti Messori nel Giorno della sua Morte.

16 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, il maestro Aurelio Porfiri ci dà notizia del ritorno alla casa del Padre di Rosanna Brichetti, la sposa di Vittorio Messori, a cui va tutto il nostro affettuoso ricordo. Preghiamo per Rosanna, e per Vittorio.

Lettera a Rosanna Brichetti nel giorno della sua morte

Quali saranno stati i pensieri del nostro Salvatore mentre veniva condotto alla crocifissione? Possiamo soltanto immaginarlo. Forse sono stati gli stessi dei miliardi di nostri simili che ci hanno preceduto nel transito alla vita eterna. La sofferenza di Cristo le riassume tutte e su quella croce rappresenta tutte le nostre sofferenze.

E i tuoi pensieri, quali saranno stati, cara Rosanna? Che cosa avresti detto se il tuo Signore ti avesse chiesto di vivere il suo triduo con Lui, tanto da morire il sabato santo nel giorno del compleanno dell’uomo a cui hai dedicato la tua vita? E non solo, il giorno del compleanno anche di quella santa Bernadette Soubirous, tanto importante per voi, così come lo è Benedetto XVI, altro festeggiato di oggi. Sembra quasi ti sia messa d’accordo per fare un’uscita di scena da gran dama, quale certamente sei.

Io ti ho incontrato negli anni recenti e quello che mi ha colpito, devo dirtelo, è la tua vitalità: in fondo il contrario di tuo marito, più sornione, più orso. Tu invece, piena di energia, e io ti ho conosciuto che eri già sugli 80. Quello che mi ha colpito poi di te è il fatto che una donna colta e preparata come sei, plurilaureata, autrice, ha saputo stare all’ombra di un marito più conosciuto supportandolo in ogni momento. Hai rinunciato ad essere femminista per essere femmina. Quando mi hai ospitato a casa tua l’ultima volta, ricordo che avevi appena terminato il libro in cui racconti la tua storia, Una fede in due. La mia vita con Vittorio. Fosti così gentile da farmelo leggere in anteprima e lì ci sei tutta te, con il tuo entusiasmo ma anche con la tua perseveranza.

In quell’occasione mi chiedesti di darti del tu e veniva quasi naturale, vista la tua natura estroversa. Veramente un incastro ben riuscito con il tuo Vittorio che mai hai mancato di incoraggiare, anche nei tempi ultimi in cui la malattia vi ha messo alla prova.

Quando mi hanno detto qualche giorno fa che avevi avuto un crollo improvviso ho sperato ti potessi riprendere, ma nel mio segreto intimo ho capito che era l’inizio della fine. E ho pregato più intensamente.

Ora ti vedo che cammini verso l’infinito di un giorno sempre luminoso perché non conosce mai tramonto.

§§§




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12 commenti

  • Ciro ha detto:

    Come si suol dire, un commento con parte di verità è un commento falso perché ne manca un pezzo! Mi spiace poi per il commento iniziale astioso e e crudo nei riguardi del maestro Porfiri, che dà la sua testimonianza non credo per opportunismo, in questo caso sarebbe davvero esecrabile! È poi che ne sa quella persona dei fatti come sono andati? Davvero non si perde occasione per buttar veleno, soprattutto quando non si hanno elementi di controprova…

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Ricordi e frutti del bene seminato con la testimonianza – resa in coerenza all’apprendimento quotidiano nella scuola spirituale che si è scelto di frequentare – che la morte alla vita terrena non potrà cancellare.
    Una luce che continuerà a brillare fra le tenebre, soprattutto, del presente che ci troviamo a vivere, prendendo in prestito il titolo dell’ultima pubblicazione di Vittorio Messori, curata dal M° Porfiri: “La luce e le tenebre”.
    Una raccolta di articoli dello stimatissimo giornalista-scrittore che gode (senza farsene pubblico vanto) dell’amicizia di Benedetto XVI, dal quale si recò in visita all’incirca un anno fa per espresso desiderio del Papa tedesco, “dimenticandosi di essere un giornalista”, come dal cortese invito recapitatogli e reso noto dal segretario mons. Gänswein.
    https://lanuovabq.it/it/preghiera-e-annuncio-leredita-di-rosanna-brichetti-messori
    La presentazione dell’opera era stata preceduta dalla comunicazione di SC:
    https://www.marcotosatti.com/2021/12/02/la-luce-e-le-tenebre-di-vittorio-messori-in-streaming-oggi-alle-18-00/

  • don Andrea Mancinella ha detto:

    Carissimo Dottor Tosatti, mi permetta una chiosa a quanto Lei ha scritto: lo ha fatto probabilmente per ‘inerzia’, perchè oggi è entrato nel modo comune di parlare riguardo ai defunti, promosso dal ‘clero conciliare bugniniano’, che a sua volta lo propaga più che altro per abitudine, senza riflettere a ciò che sta dicendo.
    Dire che un defunto è “tornato alla Casa del Padre” significa affermare che c’era già stato in precedenza, cosa teologicamente errata. Le anime non sono preesistenti, vengono create da Dio al momento del concepimento nel seno materno.
    Scusi l’appunto, e cari saluti con immutata stima in Gesù, Maria SS.ma e San Giuseppe!
    don Andrea Mancinella, eremita della Diocesi di Albano

    • Enrico Nippo ha detto:

      Aggiungerei che l’espressione “tornato alla casa del Padre”
      (o frasi simili) pronunciate in occasione della dipartita di un’anima, annienta il Novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso.

      Lo spirito postconciliare impregnato di “misericordia” ha fatto piazza pulita della responsabilità personale: chiunque muore “torna alla casa del Padre”.

    • ex : ha detto:

      Questo giusto appunto mi fa cogliere l’occasione per denunciare il modo quanto meno scorretto, invalso da un po’ di anni a questa parte, di pronunciare l’Omelia nelle Messe funebri (parlo delle mie esperienze personali, purtroppo numerose, nelle Messe funebri a cui ho assistito). Il Sacerdote in quelle occasioni fa il panegirico del defunto e poi, più o meno esplicitamente, dice che il povero defunto “da Lassù ci guarda, che ormai ha raggiunto la visione del Padre, e i famigliari devono essere consolati dalla speranza che un giorno raggiungeranno il loro caro in Paradiso”.
      Che il Sacerdote pronunci parole di consolazione per i famigliari è comprensibile, ma non in questo modo, ed anzi la Chiesa ha sempre raccomandato di evitare raffigurazioni elogiative del defunto. Anche recentemente l’«Ordinamento Generale del Messale Romano», edito dalla CEI nel 2007, raccomanda, anzi dispone, all’art. 382,

      «Nella Messa esequiale si tenga normalmente una breve omelia, escludendo però la forma dell’elogio funebre».

      Ancora peggio, spesso vi ricorre un vezzo preso dai riti funebri protestanti (che non sono Messe), e anche pagani: un famigliare o un amico del defunto prima della conclusione della Messa funebre, si reca sull’ambone e pronuncia un molto spesso lungo elogio funebre del defunto. Questo si vedeva una volta nei film in occasione di esequie svolte in ambienti protestanti, e allora sembrava una stranezza. Ora è diventata norma (o almeno concesso) nelle Messe cattoliche.

      (Sorvolo sullo scandalo degli applausi rivolti al defunto, quando un rispettoso silenzio sarebbe il segno di massimo rispetto allo stesso e sincera partecipazione alla mesta cerimonia).

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Vittorio Messori è stato, e lo sarà per sempre, parte del mio percorso del mio ritorno a Casa e Rosanna Brichetti Messori l’amica sconosciuta che mi prese per mano per il percorso più difficile, quello verso Maria Santissima. Per un pastore evangelico arrivare ad accettare Maria come la Theotokos dei Padri può essere difficile ma non impossibile. Ma diventa quasi impossibile arrivare a Maria Santissima come Madre della Chiesa e la personale Madre spirituale. Rosanna, nel suo “Ecco mia Madre. Maria nell’esperienza di una vita”, mi ha presa gentilmente per mano e mi ha accompagnata nella seconda parte del percorso fondamentale della mia vita, quel percorso che mi ha riportata nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana. La ringrazio, lei e il suo Vittorio per la loro bella e profonda testimonianza di una vita vissuta nel reciproco amore, perché radicati nella libertà che solo Cristo può donare.

  • Maria Grazia ha detto:

    Esprimo vicinanza al dolore dello stimato Vittorio Messori: Rosanna è giunta al porto sicuro verso cui ha navigato, con costanza e fiducia, nel corso della sua vita. Rosanna ha dimostrato, con il suo esempio, che “dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna”.

  • Paoletta ha detto:

    questa lettera mi sembra piu’ adatta ad un contesto privato…

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Offrirò molti Santi Sacrifici per sua anima. Le volte a casa loro, sempre mi hañno ricevuto con gentilezza infinita.

    Oggi inoltre cpmpleanno di BENEDETTO XVI, pure è 81 compleanno di VITTORIO MESSORI.

    SANTA BERNARDETTE E SAN BENEDETTO GIUSEPPE LABRÉ.