Viganò a Canale Italia. La Verità Emergerà, e il Danno alla Chiesa Sarà Grande.

11 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la trascrizione dell’intervista rilasciata dall’arcivescovo Carlo Maria Vigano a Canale Italia. Buona lettura.

§§§

 

Trascrizione dell’intervista rilasciata da

Mons. Carlo Maria Viganò

al Dr. Armando Manocchia per Canale Italia

2 Aprile 2022

 

 

  1. A partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965), le infiltrazioni massoniche in seno alla Chiesa Cattolica sono divenute via via più consistenti. Progressismo e relativismo sono stati impiegati come armi per minare la fedeltà alla Tradizione. L’Arcivescovo Marcel Lefebvre, scomunicato da Giovanni Paolo II nel 1988, aveva dunque intuito che il Cattolicesimo si trovava sull’orlo del baratro?

 

Certamente. Mons. Lefebvre fu uno dei pochi, pochissimi Prelati che volle denunciare la rivoluzione conciliare, comprendendone l’indole eversiva. E dico “che volle” perché molti altri Presuli compresero che era in atto una vera e propria rivoluzione. Alcuni la videro come un pericolo, altri come una “primavera della Chiesa”. Ma tra quanti videro il pericolo, quasi nessuno seppe denunciarlo apertamente. Comprendiamo oggi il merito storico di Mons. Lefebvre nell’essersi ribellato alla linea dettata dal politburo conciliare e aver creato le premesse per un ritorno della Chiesa alla dottrina e alla Santa Messa di sempre.

 

  1. Si potrebbe considerare la Mafia di San Gallo come una sorta di World Economic Forum ecclesiastico?

 

Se identifichiamo il World Economic Forum come una lobby privata che ha occupato con suoi adepti i posti più importanti delle istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, allo scopo di imporre l’agenda globalista contro la volontà dei cittadini, certamente il parallelo con la Mafia di San Gallo è calzante. Anche questa conventicola di cospiratori ha messo nella Curia Romana e negli organi periferici della Chiesa i propri agenti, così come ha imposto l’agenda conciliare contro la volontà dei fedeli. Ma come non c’è solo in World Economic Forum in ambito pubblico, così non c’è solo la Mafia di San Gallo in ambito ecclesiastico.

 

Ci troviamo di fronte ad un colpo di stato globale, che coinvolge tanto la società civile quanto la Chiesa. Entrambe sono infiltrate e controllate da personaggi che usano il proprio potere e l’autorità che ne deriva, non per le finalità delle istituzioni che governano, ma per distruggerle. Questa crisi dell’autorità va denunciata, perché l’azione di chi è giunto ai vertici delle Nazioni e della Chiesa costituisce un atto eversivo e criminale.

 

  1. Antonio Socci, nel suo saggio Non è Francesco sostiene che, sotto il profilo del diritto canonico, l’elezione di Francesco al Soglio pontificio non si sia svolta in maniera regolare e che il Conclave del 2013 sia illegittimo. Qual è la Sua opinione in proposito?

 

Le ricostruzioni di Antonio Socci riprendono indiscrezioni di Elisabetta Piqué, molto vicina a Bergoglio, e di Austin Ivereigh: esse sembrano verosimili, anche se non supportate da prove inequivocabili. Ma allo stesso tempo non sono state mai smentite dalla Santa Sede, e questo ha fatto sì che le speculazioni sulla Rinuncia di Benedetto XVI e sulle manovre della Mafia di San Gallo al Conclave si moltiplicassero, creando sgomento, confusione e divisione tra i fedeli.

 

Se pensiamo agli interventi del Vaticano su un’infinità di temi, desta sconcerto il suo silenzio su un tema così importante. Ancor maggiore è lo sconcerto dinanzi al silenzio dei Cardinali che hanno partecipato a quel Conclave. Alcuni si appellano al segreto pontificio, ma in presenza di un’eventuale infrazione alle norme previste dalla Costituzione Apostolica, che renderebbe invalida l’elezione del Pontefice, non c’è nessuna giustificazione a questo prolungato silenzio.

 

So da fonte sicura che il Card. Giovanni Battista Re – che come Vice Decano del Collegio Cardinalizio ha presieduto il Conclave del 2013 – interrogato privatamente in base a quale comma della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis avesse proceduto ad un terzo scrutinio la sera dell’elezione, si è rifiutato di rispondere asserendo in modo enfatico e stizzito che tutto si era svolto regolarmente.

Prima o poi la verità emergerà e il gravissimo danno recato alla Chiesa dovrà essere denunciato e riparato.

 

  1. La Chiesa Cattolica, già da tempo avviata all’ecumenismo, e in linea con le logiche di omologazione propugnate dalle oligarchie mondialiste, sembrerebbe oggi puntare a una religione unica, alla creazione di un sincretismo che mescoli dottrine monoteiste e credenze di matrice pagana, come il culto andino della Pachamama: si tratta di un’operazione omicida o di un gesto suicida?

 

Entrambe le cose. Da un lato, la parte corrotta della Gerarchia – che chiamo per brevità deep church – essendo asservita a Satana odia la Chiesa in quanto Corpo Mistico di Cristo e intende ucciderla come ha fatto con il suo Capo. Ma sappiamo che come Cristo è risorto, così risorgerà anche il Suo Corpo Mistico, dopo la sua passione. Quindi sì: chi serve il Diavolo compie un’operazione omicida, per quanto folle e destinata al fallimento.

 

Dall’altro lato, la porzione sana della Gerarchia è in massima parte composta da Vescovi e chierici che accettano comunque le premesse ideologiche dell’apostasia presente, poiché accettano il Concilio e la nuova liturgia che ne veicola gli errori alle masse. Costoro non vogliono che la Chiesa soccomba: si illudono, contro ogni evidenza e dopo ormai sessant’anni di fallimenti, che il Concilio sia stato male interpretato, che la nuova Messa sia celebrata male ma che si possa tornare a una certa dignità nella liturgia, che l’ecumenismo vada bene giusto con gli Ortodossi ma non con gli idolatri. Ma se non si convincono che la crisi è iniziata con il Vaticano II, se non capiscono che è stato il Concilio a provocare questo disastro, e che per porvi rimedio occorre tornare alla fede, alla morale e alla liturgia di prima del Concilio, sono inconsapevolmente parte del problema. Costoro, pur con tutte le migliori intenzioni, rappresentano quella parte di moderati che, dinanzi ad un attacco sferrato su tutti i fronti, se non combattono costituiscono un ostacolo alla soluzione della crisi. Il loro appoggio al Concilio e alla mentalità secolarizzata della deep church rende il loro gesto certamente suicida.

 

  1. Bergoglio ha commissariato gli ordini più tradizionalisti: i Francescani dell’Immacolata, gli Araldi del Vangelo, le Piccole Suore di Maria Madre del Redentore. È forse allergico alle vocazioni autentiche oppure i beni di queste congregazioni fanno gola a qualcuno?

 

In un momento in cui la Chiesa subisce la drastica riduzione delle offerte e delle donazioni dei fedeli a causa della crisi economica provocata dalla psicopandemia, dalla chiusura delle chiese, dal disgusto di molti Cattolici per l’operato di Bergoglio e dei Vescovi, è evidente che ragranellare un po’ di soldi e beni immobili fa comodo alle disastrate casse vaticane.

 

Ma il vero motivo, quello che muove ogni azione della chiesa bergogliana, è l’odio implacabile per la Tradizione, di cui gli ordini contemplativi e quelli conservatori sono eloquente manifestazione. Immaginatevi la rabbia di questi modernisti che, mentre si estinguono le comunità più progressiste e scompaiono gli Ordini religiosi nella crisi delle vocazioni e degli abbandoni, vedono rifiorire Monasteri e Istituti in cui c’è disciplina, fedeltà alla Regola del Fondatore, vera povertà, penitenza, spirito di raccoglimento e Liturgia tridentina. Tutto questo rende evidente il loro fallimento e quindi va eliminato, perché non si veda che la Tradizione ha molto più seguito (e ne avrebbe enormemente di più, se non fosse sistematicamente boicottata) rispetto alla religione postconciliare, con i suoi preti senza talare, le sue suore senza velo, i suoi religiosi che non pregano, le sue chiese vuote.

 

Nella mente di Bergoglio meritano la sua approvazione solo le vocazioni moderniste, inclusive, volte alle periferie esistenziali, fatte di nulla dottrinale, di vuoto morale, di triti slogan umanitari. Appena una vocazione dimostra anche solo vaghi cenni di essere genuinamente cattolica, animata dal desiderio di dare gloria a Dio e di salvare le anime, ecco che diventa espressione di clericalismo, di intolleranza, di integralismo, di rigidità… con tutto il repertorio bergogliano di vocaboli più o meno offensivi che fa parte delle tecniche di criminalizzazione dell’avversario già sperimentate con successo sin dal Concilio.

 

  1. Papa Francesco ha inneggiato al multiculturalismo, all’ecologismo, all’immigrazione, ha ricevuto in Vaticano Soros e Bill Gates, ha vestito i panni del promotore di sieri genici sperimentali. Si potrebbe ipotizzare una correlazione fra il suo operato e la formazione da Gesuita?

 

Se ci si limitasse a “ipotizzare” questa correlazione si mostrerebbe quantomeno ingenuità e sprovvedutezza. La Compagnia di Gesù, che fu tra gli Ordini più importanti nella Chiesa, è stata presa di mira dall’azione del demonio che ne ha corrotto il carisma e l’ha progressivamente deviata ben prima del Vaticano II, ed è oggi il corpo d’assalto, per così dire, con cui la deep church demolisce quel che resta della Chiesa Cattolica per sostituirle una ong amorfa che possa fungere da “contenitore” della Religione dell’Umanità voluta dalla Massoneria e dal Nuovo Ordine Mondiale, coerentemente con le basi ideologiche poste dal Concilio.

 

Come ogni Gesuita, anche Bergoglio è prima Gesuita e poi Cattolico. Per questo è ancor oggi proibito ai Gesuiti ascendere i gradi della Gerarchia, motivo per cui l’Argentino dovette chiedere la dispensa al Papa per essere consacrato Arcivescovo di Buenos Aires. Quella deroga, se non fosse stata concessa, rispettando la Regola di Sant’Ignazio, ci avrebbe risparmiato i disastri che vediamo dal 2013. È evidente che i Gesuiti hanno giocato un ruolo preminente non solo nel condurre a termine la rivoluzione conciliare, ma anche nel manovrare per portare uno dei loro fin sul Soglio di Pietro.

 

  1. Nel 2009, da Segretario del Governatorato, Lei risanò in maniera formidabile il bilancio del Vaticano. Esso infatti passò da 8 milioni di euro di passivo a un attivo di oltre 34 milioni di euro. Nel perseguire tale linea di trasparenza e di lotta alla corruzione, evidentemente finì per pestare i piedi a molti. Dopodiché, guarda caso, la nominarono Nunzio Apostolico negli Stati Uniti. Come dicevano i Latini, “Promoveatur ut amoveatur”?

 

La mia nomina a Nunzio Apostolico negli Stati Uniti fu decisa dall’allora onnipotente Segretario di Stato Card. Bertone. All’epoca ero Segretario Generale del Governatorato, dal Luglio 2009, e prima ancora avevo ricoperto in Segreteria di Stato l’incarico di Delegato per le Rappresentanze Pontificie. Fra i miei compiti vi era anche quello di istruire ed esaminare i processi per la promozione all’episcopato nella Curia Romana e nelle Rappresentanze pontificie. In questo ruolo mi ero opposto alla nomina di Prelati indegni o omosessuali, e avevo proposto, fra l’altro, di togliere il cappello cardinalizio a McCarrick. Questo mio ruolo mi rese inviso ai miei Superiori e in particolare a Bertone che mi persuase ad accettare il trasferimento dalla Segreteria di Stato al Governatorato, come Segretario Generale, con la promessa di farmi poi promuovere Presidente al posto del Card. Giovanni Lajolo in via di pensionamento. La lotta contro la corruzione e la mia azione di risanamento delle disastrate finanze del Governatorato fu osteggiata da alcuni, e dal 2010 iniziò un vero e proprio mobbing nei miei riguardi, con la pubblicazione di calunnie e articoli diffamatori. Lo scandalo, partito dai Sacri Palazzi, diede l’alibi a Bertone per rimuovermi da quell’incarico. Mi sentii perciò in dovere di informarne il Santo Padre, perché sapesse cosa stava realmente accadendo.

 

Papa Benedetto mi convocò immediatamente ed ancor prima che potessi accennare alle vicende con Bertone, mi propose di nominarmi Presidente del Pontificio Consiglio per gli Affari Economici della Santa Sede, al posto del Cardinale Velasio de Paolis. E lo fece con queste precise parole: «Sono convinto che questo è l’incarico con il quale Ella può rendere il migliore servizio alla Santa Sede».

 

Non è difficile immaginare quali possano essere state le pressioni, le disinformazioni e le calunnie nei miei confronti presentate a Papa Benedetto, che lo spinsero a cambiare idea e a nominarmi Nunzio negli USA, nomina che accettai in spirito di obbedienza, ma non senza sofferenza, ben conscio che si trattava di un colpo di mano della Curia che avrebbe vanificato tutto il lavoro di risanamento da me svolto al Governatorato. Il Santo Padre mi scrisse: «Mi trovo confermato nella convinzione che la Sua posizione provvidenziale in questo momento sia la Nunziatura negli Stati Uniti d’America. D’altra parte, sono certo che la Sua conoscenza di questo grande Paese l’aiuterà a prendere in mano l’impegnativa sfida di questo lavoro, che in molti sensi risulta determinante per il futuro della Chiesa universale».

 

Il mio incarico ufficiale in quell’immensa e amata Nazione si è concluso, ma quella sfida – a cui Papa Benedetto quasi profeticamente aveva fatto riferimento e in cui mi aveva coinvolto – è più che mai aperta.

 

  1. I Suoi lucidi, infuocati e coraggiosissimi interventi contro il Nuovo Ordine Mondiale Le hanno arrecato spiacevoli conseguenze, minacce, attacchi mediatici?

 

Già dopo le mie rivelazioni sugli scandali dell’allora Card. McCarrick, dovetti prendermi cura della mia incolumità. Le mie dichiarazioni sulla farsa pandemica, che ricordo essere iniziate a Maggio del 2020, mi valsero allora insulti e linciaggi verbali, accuse di indebite interferenze o di cospirazionismo. Vi è stato anche chi ha affermato che non fossi io a scrivere le mie dichiarazioni; si è persino insinuato che io fossi affetto da psicosi e “delirio di interpretazione”, o addirittura posseduto dal demonio. Non parliamo poi delle accuse a seguito del mio pronunciamento sulla crisi russo-ucraina, alcuni giorni fa…

 

Mi ha stupito che questi attacchi spesso sopra le righe provengano in parte anche da ambienti del conservatorismo cattolico e della cosiddetta destra politica. In molti casi chi avrei ritenuto un alleato nell’opposizione alla farsa pandemica prima e alla provocazione bellica poi, ha mostrato di parteggiare per l’avversario, giungendo a riconoscere efficacia e liceità morale ai cosiddetti vaccini, o presentando Zelenskyj come vittima innocente delle mire espansionistiche di Putin. La realtà è ben diversa, e negarla o occultarla per sostenere le proprie tesi o per obbedire ai propri padroni non servirà a null’altro, se non a rendere la condanna dei colpevoli e dei complici ancora più giusta e motivata.

 

In ogni caso, ringrazio Dio e la Madonna per la salute che non mi manca, e per la protezione che mi hanno accordato sinora.

 

  1. Il Governo Draghi ha approfittato della questione ucraina per prorogare l’emergenza sino al 31 dicembre 2022. Quali sono le Sue previsioni sul futuro politico, economico e sociale dell’Italia?

 

Non so se l’emergenza della Protezione Civile possa considerarsi un’estensione dell’emergenza pandemica, peraltro dichiarata illegittima e incostituzionale da una recente sentenza del tribunale di Pisa. Quello che è chiarissimo, se mai ci sono stati dubbi, è che Draghi risponde a poteri sovranazionali come molti altri esponenti del suo governo e delle massime istituzioni italiane, con l’appoggio della quasi totalità del Parlamento. In quanto esponente di queste lobby, egli ha l’incarico di attuare l’agenda globalista anche se in contrasto con gli interessi nazionali e il bene dei cittadini. Anzi, l’agenda consiste esattamente nella distruzione del tessuto sociale, economico, religioso e culturale dell’Italia, per attuare quel Great Reset, il cui ideatore e promotore Klaus Schwab è stato da poco in visita a Draghi.

 

Non oso fare previsioni, perché la situazione è estremamente incerta e piena di incognite. Nei piani del Nuovo Ordine Mondiale, l’Italia dovrebbe soccombere, essere invasa da milioni di immigrati, perdere la propria identità cattolica, cancellare le proprie tradizioni, essere svenduta a multinazionali straniere Ci vogliono servi, con un reddito universale dopo averci espropriato di tutto, con i servizi e i beni pubblici privatizzati, autorizzati solo agli spostamenti che decidono loro, controllati in ogni nostra azione, sorvegliati dal perpetuo green pass, che chiameranno ID digitale o con un altro allettante eufemismo. Questo è ciò che loro vorrebbero fare.

 

Ma loro non prendono in considerazione di essere asserviti all’eterno Perdente, e che la Provvidenza divina potrebbe decidere di risparmiare la nostra Patria dalla distruzione, se solo gli Italiani capiranno che i mali presenti sono la conseguenza dei nostri peccati, dei peccati pubblici della Nazione, di tutte le Nazioni; una punizione per aver rinnegato la nostra Fede, l’anima della nostra Italia, per aver strappato a Cristo la Sua Corona di Re universale, e quindi anche vero Re della nostra Nazione.

 

Il Signore ci aiuterà con la Sua Grazia, ma ci chiede di fare la nostra parte. Se combatteremo con Cristo, con Cristo celebreremo la vittoria. Se continueremo a non schierarci o peggio ci schiereremo con Satana, con Satana saremo precipitati nell’abisso.

 

  1. Lei sarebbe disposto a fondare una sorta di nuova Santa Alleanza fra tutte le forze europee dissidenti, per contrastare insieme il diabolico totalitarismo tecno-sanitario che ci opprime?

 

Ho lanciato, poco tempo fa, un appello per la creazione di un’Alleanza Antiglobalista, che possa coordinare l’opposizione delle forze buone delle diverse Nazioni al colpo di stato dell’élite. Ma quest’Alleanza deve essere un’iniziativa dei laici, così come laici devono essere coloro che, in quanto Cristiani e cittadini, danno una testimonianza pubblica della loro Fede e si impegnano in politica. Non dimentichiamo che quando il Signore ci ha ammonito «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» (Mt 22, 21), Egli ci esortava non solo a pagare le tasse, ma anche a compiere il nostro dovere nei riguardi della Patria, specialmente quando essi sono messi in pericolo da chi, come ultimo obbiettivo, ha la distruzione della società cristiana tradizionale, per un odio inestinguibile contro Gesù Cristo.

 

Ma mentre il nemico ci spiegava per filo e per segno cosa avrebbe voluto fare per “resettare” il mondo, ad iniziare dalla decimazione della popolazione mondiale tramite contraccezione, aborto e omosessualismo, epidemie e vaccini, dall’altra parte i buoni sembravano intimiditi dal “progresso” e si vergognavano di opporre a questi progetti criminali una proposta sociale e politica senza compromessi.

 

Mentre i cospiratori formavano al Forum di Davos i loro futuri leader e li mettevano ai vertici delle Nazioni e delle istituzioni internazionali – praticamente tutti quelli oggi al potere, da Macron a Trudeau, dalla Merkel a Zelenskyj – cosa facevano coloro che avevano a cuore la sovranità dello Stato, la tutela della vita e della famiglia tradizionale, la difesa della Religione e della Morale? Nulla. Nessuna formazione, nessun investimento sulle future classi dirigenti, nessuna istruzione accademica dei leader cattolici, secondo i principi non negoziabili. Anzi, a ben vedere il tradimento del Clero in questo campo è stato rivelatore, perché al fianco dell’opera del deep state in campo civile, ed anzi quasi a crearne la base ideologica e sociale, la deep church si è venduta alle istanze della Sinistra, ha preferito il dialogo ecumenico alla predicazione e alla conversione delle anime, ha accettato i principi rivoluzionari della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ed essa per prima ha strappato a Cristo la Sua Corona Regale, facendosi apostola della laicità dello Stato. Oggi, con Bergoglio, il tradimento si è consumato in un’apostasia, con l’appoggio all’ideologia globalista, al migrazionismo, al neomalthusianesimo, al Nuovo Ordine Mondiale, alla Religione dell’Umanità. È stata addirittura complice della frode pandemica e della vaccinazione di massa, nonostante la presenza di linee cellulari abortive nei sieri e l’indebolimento irreversibile del sistema immunitario che provoca; oggi si pone ipocritamente al fianco del sistema, sostenendo in Ucraina il fantoccio di Schwab, Zelenskyj, e dando contro al Presidente Putin, che è l’unico capo di stato che si opponga alla globalizzazione e ai principi criminali che la ispirano.

 

Per tornare all’Italia, a mio parere occorrono due cose, per cercare di uscire da questa crisi.

 

La prima, e la più importante, è la formazione di classi dirigenti e veri leader politici che vogliano impegnarsi per il buon governo, applicando il Vangelo nel sociale. Questo ovviamente presuppone che vi siano Cattolici disposti a tornare all’integralità della Fede e della Morale, senza compromessi e con la fierezza di una testimonianza coraggiosa.

 

La seconda è la costituzione di una coalizione che unisca i partiti e i movimenti che condividono il programma dell’Alleanza Antiglobalista, ritrovando anche la vocazione sovranista, quella federalista e quella moderatamente liberale che i partiti del Centrodestra hanno rinnegato in questi anni. Unire insomma l’esperienza pregressa (facendo tesoro degli errori commessi per non ripeterli) e i nuovi movimenti che stanno nascendo. Penso anzi che questa idea potrebbe essere replicata anche in altri Stati, che sarebbero così in grado di far fronte-comune contro il Leviatano globalista.

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29 commenti

  • 😏 ha detto:

    Com’era bello, quando non c’era internet. Quanta ragione aveva Umberto Eco 😏

    • Patrizia Stella ha detto:

      Sono d accordo con Cesare Maria Glori quando afferma che saranno i coltelli dell ISLAM a mettere fine a tante diatribe che sconvolgono la fede dei veri cattolici.
      Ancora poco tempo per discutere sull uovo di Colombo perché dopo, chi avrà ancora la testa attaccata al collo, ragionera’ diversamente, mettendosi finalmente in ginocchio a supplicare l’ intervento dell unico vero Dio, il Signore nostro Gesù Cristo, per ora il “gran dimenticato”.

  • Gianfranco ha detto:

    Questa da lei non me l’aspettavo, Eccellenza!
    Alludo alla domanda 3. Anche lei sembra demandare la questione “Bergoglio papa o no” ai cavilli legali, aggregandosi così al partito degli “idolatri del CIC”.
    Come se Cristo non ci avesse ammaestrato a rifuggire dai cavilli, soprattutto quando sui tratta di leggi inventate dagli uomini, come in questo caso! E come se non ci avesse detto: “…dai loro frutti li riconoscerete”.
    Insomma, secondo lei, la povera pecorella del gregge, anima semplice e smarrita, per decidere se riconoscere o no a Bergoglio, dovrebbe – chiudendo gli occhi davanti ai COLOSSALI scandali che da nove anni Bergoglio ci mette sul piatto – andarsi a studiare, con somma cura, articoli e clausole del CIC e delle varie bolle papali, poi fare indagini degne di Dan Brown per poter capire quale comma di quale articolo sarebbe stato violato, ….
    Mi viene da citare Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.
    Comunque, sarà contento l’amico Cionci, a cui rinnovo la mia stima. Nominerà anche lei Cavilliere di Gran Croce.
    Per il resto, i contenuti dell’intervista sono luminosi, come al solito. Buona S. Pasqua!

  • marzio ha detto:

    L’Italia ha sempre fatto affidamento sulla Chiesa. Ma la Chiesa non c’è più a quanto pare. Come fanno i laici a trovare il coraggio e la legittimazione morale porsi contro il main stream se la Chiesa dello stesso main stream si fa portavoce? Che la moglie di Clinton auspicasse (o programmasse) una primavera cattolica dopo quella araba era dovuto a questa esigenza di tacitare una Chiesa che con Benedetto XVI era una pietra di inciampo fenomenale per la globalizzazione. Da allora in Italia abbiamo perso ogni riferimento. Anche la Chiesa ortodossa ha subito la stessa primavera, guarda caso per volere di Bartolomeo (Costantinopoli) che ha appoggiato lo scisma di Kiev Epiphanios) da Mosca (Kirill). Cosa darei per sentire una parola libera di Benedetto XVI sulla crisi attuale! Terzium ….

  • Cesare Maria Glori ha detto:

    La gente si sveglierà quando gli immigrati islamici , in combutta con quelli sparsi nell’Europa, quelli francesi soprattutto, passeranno all’azione. In questi ultimi tempi si sta scatenando l’immigrazione nordafricana e orientale, mentre qualche elemento sovraeccitato procede a colpire a casaccio, al solo scopo di dimostrare che sono presenti e che attendono soltanto l’ordine di passare all’attacco in formazioni vere e proprie. Un anticipo di queste formazioni sono state le azioni contro giovani donne in occasione di adunate festaiole: In quei frangenti i combattenti per l’Islam erano pronti e in grado di agire compatti, mentre i maschi italici restavano inerti. Che cosa hanno fatto le forze dell’Ordine dopo queste azioni di prova? Pressoché nulla. Il rifugiarsi in altri Stati e scomparire era la risposta praticata. e tutto finiva con un nulla di fatto. Per il momento il caos non si è ancora manifestato ma dobbiamo temere che le ristrettezze cui , a breve, saremo costretti, saranno una buona occasione per approfittarsene, magari con il sostegno contro la crisi che seguirà.

  • Faramir ha detto:

    Fondamentalismo teocratico e laicismo anticlericale tradiscono entrambi il Vangelo e creano società disumane. Il buon governo, come dice giustamente mons.Viganò, si ottiene “applicando il Vangelo nel sociale.”
    Ora sul come applicare il Vangelo nel sociale vedo che non tutti i cattolici la pensano allo stesso modo. E non è certo un bel vedere.
    Io vorrei suggerire almeno un punto di incontro.
    Ricominciamo ad usare le nostre parole, le nostre espressioni artistche, le nostre musiche ecc.
    Stop al linguaggio ingannevole del pensiero dominante.
    E alle sue forme espressive ed artistiche.

    • Enrico Nippo ha detto:

      “Applicare il Vangelo nel sociale”.

      Se Cristo è il Re dei re, evangelizzare significa rendere teocratico il sociale.

      Cristo è il Monarca Universale. Non si può, come si dice, dare il resto a tutti. L’aut- aut si impone: o società teocratica o società laicista (non laica, laicista). Non può darsi alcun equilibrio fra teocrazia e laicismo. Come avviene da sempre, e adesso siamo o quasi alla resa dei conti, nella democrazia (leggi anarchia).

  • Carlo Tommasi ha detto:

    Se, mediante la Grazia,
    sto sulla Roccia che è CRISTO,
    posso proclamare in modo apodittico
    che senza CRISTO
    io non posso fare niente,
    non posso operare il Bene,
    non sono altro che un servo inutile.

    E questo vale per ogni uomo.

    Ma se sono sulla Roccia
    significa che sono fedele
    alla Parola di CRISTO,
    che sono nella VERITÀ,
    che ho quella Fede
    che salva la mia Anima
    perché CRISTO e il PADRE Suo
    sono in me e io in LORO.

    E se la Santissima TRINITÀ è in me,
    di chi dovrei aver paura?
    del diavolo e degli uomini suoi servi?

    Ma non sapete
    che sono già stati condannati?

    Ecco perché questo mondo
    è l’anticamera della Geenna:

    la Fede appartiene solo
    a un 《Piccolo Resto》!

    𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞’ 𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐚 𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚!
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2022/04/questa-e-la-vita-eterna.html

    𝑮𝑬𝑺𝑼`𝑪𝒓𝒐𝒄𝒊𝒇𝒊𝒔𝒔𝒐.
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2017/09/gesu-crocifisso-e-la-sapienza-e-la.html

    𝗟’𝗜𝗻𝗳𝗲𝗿𝗻𝗼.
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2017/09/linferno.html

    𝗗𝗶𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘁𝗮𝗻𝗮.
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2021/11/diletti-apostoli-di-satana.html

    𝐕𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐥’𝐀𝐧𝐭𝐢𝐂𝐑𝐈𝐒𝐓𝐎.
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2021/12/vi-presento-lanticristo.html

    𝐌𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐢,
    𝐦𝐚 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢!
    https://carlotommasi-natipercredere.blogspot.com/2021/10/blog-post_14.html

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Amici miei, la Chiesa è letteralmente impazzita. Oggi ha pubblicato il libretto per la Via Crucis che venerdì prossimo sarà presieduta dal Santo Padre.
    Qui il link al documento in cui sono riportate le “meditazioni” preparate per le diverse stazioni. Leggetele poi ne parliamo.
    https://www.vatican.va/news_services/liturgy/2022/documents/ns_lit_doc_20220415_via-crucis-meditazioni_it.html

    • Milly ha detto:

      ..letto! 😳😳😳

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Visto che roba? E per fortuna le stazioni della Via Crucis sono solo 14. Se fossero state 16 ci avrebbero messo anche una copia gay e una di lesbiche.

        • Don Ettore Barbieri ha detto:

          Francamente non capisco il suo sconcerto.. È una Via Crucis incentrata sulla famiglia.. Cristo si è addossato le nostre sofferenze e i nostri peccati e perciò possiamo rileggere la nostra vita alla luce della sua Passione. Certo, a tratti può essere ripetitiva, però non mi pare vi sia tutto questo motivo di scandalo.

          • ex : ha detto:

            Mi scusi don Ettore, con tutto il rispetto, almeno una volta l’anno vogliamo parlare, e meditare, “solo” sulle enormi, intollerabili (nel senso di impossibili a sopportare, per un comune essere umano) sofferenze fisiche e morali del lungo cammino di Passione del Nostro Salvatore? Compatire (patire con) il Figlio di Dio che volontariamente si è sottoposto a quelle indicibili sofferenze e alla morte atroce ed infamante per salvare noi, immeritevoli – per noi stessi – di tanta grazia, se il merito non ci venisse proprio dalle Piaghe e dalla Morte
            (e Risurrezione) del sofferente Figlio di Dio?
            No! dobbiamo meditare (e compatire), anche in questo giorno, in cui il Nostro Salvatore si sta recando all’estremo Sacrificio lungo la strada dolorosa che porta al Calvario, anche in questo giorno dobbiamo meditare sulle sofferenze di noi uomini: dei “giovani sposi”, della “famiglia in missione”, degli “sposi anziani senza figli”, ecc. Non abbiamo numerosissimi giorni per il resto dell’anno per meditare sulle nostre miserie e sofferenze, “leggendole” – d’accordo – insieme alla «nostra vita alla luce della sua Passione», come dice Lei, lasciando però questo scampolo di anno per meditare (e piangere, per chi ci riesce – beato lui!) solo su quelle immense del Salvatore?

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            @don Ettore.
            Se non capisce il mio sconcerto cercherò di spiegarglielo. La Via Crucis è nata come momento di meditazione, di preghiera e di contemplazione del mistero della Passione e Morte del Signore. Non può essere dedicata a niente altro che a Gesù Cristo e alla riflesssione sul crudele trattamento che ricevette ad opera di una masnada di sacerdoti, popolo bue e soldati di un impero pagano e corrotto. che ha stravolto il suo insegnamento fino a farlo passare per un bestemmiatore meritevole di essere condannato a morte e crocefisso. Se un’attualizzazione può essere fatta non può che riguardare la deplorazione dell’oltraggio continuo del mondo d’oggi al Vangelo, alla Chiesa, ai cristiani fedeli e praticanti. Definire “meditazioni” le cronache di vita matrimoniale più o meno felice che sono state senza nessun logico collegamento frammischiate alle letture e alle preghiere di questa Via Crucis 2022 mi sembra veramente fuori posto, per non dire di peggio.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Diciamola tutta.

            “un impero pagano e corrotto” … senza del quale il Cattolicesimo non sarebbe esistito ed i cattolici non potrebbero sfogarsi a dirne di tutti i colori. 😊🖐

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Mi permetto di riportare due brani, il primo di San Leone Magno, il secondo di Sant’Agostino, non per spirito di polemica, ma semplicemente per dire che la meditazione sulla Passione del Signore implica in qualche modo anche un’identificazione. Ora è possibile che nelle meditazioni proposte nella Via Crucis di quest’anno questo passaggio non sia chiaro, però facciamo anche attenzione ad un certo devozionalismo (la devozione è una cosa buona, quello è la sua degenerazione), per il quale piagnucoliamo un po’ sul povero Gesù, ma la nostra vita concreta resta da un’altra parte.
            E’ cosa nostra ciò che giacque esanime nel sepolcro, che è risorto il terzo giorno, che è salito al di sopra di tutte le altezze alla destra della maestà del Padre.
            (S. Leone Magno)
            Dio non poteva elargire agli uomini un dono più grande di questo: costituire loro capo lo stesso suo Verbo, per mezzo del quale creò l’universo. Ci unì a lui come membra, in modo che egli fosse Figlio di Dio e figlio dell’uomo, unico Dio con il Padre, un medesimo uomo con gli uomini.
            Di conseguenza, quando rivolgiamo a Dio la nostra preghiera, non dobbiamo separare da lui il Figlio, e quando prega il corpo del Figlio, esso non deve considerarsi come staccato dal capo. In tal modo la stessa persona, cioè l’unico Salvatore del corpo, il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, sarà colui che prega per noi, prega in noi, è pregato da noi.
            Prega per noi come nostro sacerdote, prega in noi come nostro capo, è pregato da noi come nostro Dio.
            Riconosciamo, quindi, sia le nostre voci in lui, come pure la sua voce in noi. E quando, specialmente nelle profezie, troviamo qualche cosa che suona umiliazione, nei riguardi del Signore Gesù Cristo, e perciò non ci sembra degna di Dio, non dobbiamo temere di attribuirla a lui, che non ha esitato a unirsi a noi, pur essendo il padrone di tutta la creazione, perché per mezzo di lui sono state fatte tutte le creature.
            Perciò noi guardiamo alla sua grandezza divina quando sentiamo proclamare: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto» (Gv 1, 1-3). In questo passo ci è dato di contemplare la divinità del Figlio di Dio, tanto eccelsa e sublime da sorpassare ogni più nobile creatura.
            In altri passi della Scrittura, invece, sentiamo che egli geme, prega, dà lode a Dio. Ebbene, ci è difficile attribuire a lui queste parole. La nostra mente stenta a discendere immediatamente dalla contemplazione della sua divinità al suo stato di profondo abbassamento. Temiamo quasi di offendere Cristo se riferiamo alla sua umanità le parole che egli dice. Prima rivolgevamo a lui la nostra supplica, pregandolo come Dio. Rimaniamo perciò perplessi davanti a quelle espressioni e ci verrebbe fatto di cambiarle. Ma nella Scrittura non si incontra se non ciò che gli si addice e che non permette di falsare la sua identità.
            Si desti dunque il nostro animo e resti saldo nella sua fede. Tenga presente che colui che poco prima contemplava nella sua natura di Dio, ha assunto la natura di servo. È divenuto simile agli uomini, e «apparso in forma umana, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte» (Fil 2, 7-8). Inoltre ha voluto far sue, mentre pendeva dalla croce, le parole del salmo: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Sal 21, 1).
            È pregato dunque per la sua natura divina, prega nella natura di servo. Troviamo là il creatore, qui colui che è creato. Lui immutato assume la creatura, che doveva essere mutata, e fa di noi con sé medesimo un solo uomo: capo e corpo.
            (S. Agostino)

    • SOLDATO AGLI ORDINI DI CRISTO ha detto:

      Sì, vabbè… Io scendo nelle catacombe, chi viene insieme a me?

    • Zefiro ha detto:

      Per sradicare Cristo dai cuori l’astuto demonio procede per tappe: per prima cosa propone un surrogato per non rendere troppo violento lo strappo e non rischiare il fallimento dell’impresa. Quindi gradatamente sottrae verità e sempre per gradi oscura riflessione e pensiero. Quando è prossimo lo svuotamento dell’anima ecco che entra con le sue esplicite richieste di male. Perciò: per prima cosa si lascino pure le stazioni della Via Crucis MA si sposti l’attenzione delle meditazioni su temi sociali di bene comune. Poi piano piano si parli solo di amore, pace, serenità e solidarietà. Senza Cristo. E l’adorazione del vitello d’oro è prossima. Capito?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Attenzione che le stazioni della via crucis 2022 non sono quelle tradizionali che si trovano in tutte le chiese del mondo. Quella iniziava con la condanna a morte, prevedeva le tre cadute di Gesù, l’incontro con la Veronica .
        Quella del 2022 è una versione modificata che inizia con l’agonia nel Getsemani, include il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro , la promessa del Regno al malfattore, l’affidamento di Maria al discepolo preferito. Questa seconda versione fu usata per la prima volta da GPII nel 1991 e in alcuni anni successivi, ma non è quella tradizionale popolare.

        • Amparo Simeon ha detto:

          Este Via Crucis no es el de San Leonardo de Puerto Mauricio, aprobado por el Papa Benedicto XIV Lambertini y enriquecido con numerosas indulgencias. No es sino un via crucis de raíces jansenistas, del benedictino Pujatti y del Obispo Scipione Ricci, aquel prelado del falso sínodo de Pistoia condenado por el Papa Pío VI Braschi (el primer Papa mártir víctima de la revolución masónica francesa).
          Por lo demás el Vía Crucis es un camino y aquí no lo hay, sólo meditaciones de la Pasión. Notemos que durante los 7 Via Crucis del Papa Benedicto XVI Ratzinger siempre se rezó el Vía Crucis franciscano; éste -el de 2022- es otra cosa, no es un camino de la Cruz.
          Las meditaciones son antropocéntricas, temáticas, no son teocéntricas, son egoístas, no miran al Crucificado ni a su Pasión. Todo muy moderno, en caída libre hacia el subjetivismo igual que la nueva liturgia. En fin un paso más hacia la desacralización de los Pia Exercitia.

    • SOLDATO AGLI ORDINI DI CRISTO ha detto:

      La bellissima pratica della Via Crucis per meditare sul cammino di Nostro Signore verso la Croce per SALVARE NOI offuscata da storielle umane. ‘Donaci la pace’? La pace o la Pace? È morendo sulla Croce che Cristo sconfigge il diavolo e Maria lo sconfigge sotto la Croce, insieme a Lui. L’atto di latrìa ossia adorazione di Dio in questo Mistero culmine della storia e condizione umana, nel giorno di Venerdì della Passione e Morte di Nostro Signore, sostituito da preghiera mal fatta per mezzo di malfattori! Nessuno insorge? È tutto a posto? Dove sono i vescovi successori degli Apostoli? Dove sono i Sacerdoti (per sempre, con il carattere del Sacramento nell’anima)? Chi hanno posto al centro, Dio o l’uomo? ‘Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi’! (Mc 8,38)

    • KALÓS ha detto:

      La mia madrina, mia zia, mi insegna che quando prego devo pensare a Gesù non ai miei pensieri e a quello che voglio io

  • Dino Brighenti ha detto:

    Per prima cosa credo annullare tutto quello che ha fatto e detto bergoglio in questi nove anni non essendo papa, ma presenza imposta da traditori e quindi nulla.
    Pregare il Santo Padre Benedetto XVI che riprenda il Suo posto come desiderano tutti i Cattolici e che ci guidi secondo la Volontà di Nostro Signore Gesù Cristo.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    “La prima, e la più importante, è la formazione di classi dirigenti e veri leader politici che vogliano impegnarsi per il buon governo, applicando il Vangelo nel sociale.”
    Ma i giusti docenti dove sono? E se ci sono quanti sono?
    I muli per portare il carico forse ci sarebbero, ma non ci sono i conducenti, finche il Signore non provvederà a mandarli.
    Good afternoon!

    • Michele ha detto:

      A Trieste, mons. Crepaldi e l’Osservatorio cardinale Van Thuan stanno facendo un ottimo lavoro di formazione da anni.
      Qualcosa di buono si muove, basteranno pochi bene formati a fare la differenza; ho però timore che le conseguenze dei tanti peccati commessi dell’umanità saranno in parte inevitabili se non ci convertiremo. Comunque:
      Non Praevalebunt.

  • don Z ha detto:

    che Putin sia l’unico capo di stato ad opporsi alla globalizzazione non sono affatto convinto. Certo dipende da che significato si da al termine globalizzazione. Putin è parte cosciente e attiva di un altro modello di globalizzazione .Quella guidata da oriente anzichè occidente.

  • don Z ha detto:

    che Putin sia l’unico capo di stato ad opporsi alla globalizzazione non sono affatto convinto. Certo dipende da che significato si da al termine globalizzazione. Putin è parte cosciente e attiva di un altro modello di globalizzazione .Quella guidata da oriente anzichè occidente.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Ci sarebbe molto da dire sulle eccellenti osservazioni di Mons. Viganò, a partire da “i Gesuiti sono prima Gesuiti che cattolici”, che esprime un’opinione tutt’altro che isolata.
    Ma il cuore di questa intervista, almeno per quel che riguarda l’Italia, è l’inerzia pressoché assoluta dei cattolici. Dice Mons. Viganò:
    1. La Provvidenza POTREBBE risparmiare la distruzione (già in atto con la denatalità) dell’Italia SE SOLO gli italiani si convertissero (e quindi dessero FRUTTI di conversione)
    2. Dev’esserci un’INIZIATIVA dei laici
    3. Mentre tutto ciò accade, cosa fanno coloro che hanno a cuore la difesa delle fede, della morale ecc.?
    Ebbene, non si vedono frutti di conversione, anzi bestemmie e peccati che gridano vendetta davanti a Dio si moltiplicano; i laici non sono neppure capaci di parlarsi in parrocchia, figurarsi prendere iniziative di qualche genere.
    Con queste premesse il castigo dell’Italia appare scontato e temo saranno deluse le speranze di chi pensa che basterà qualche novena o dire due parole al senzatetto fuori dalla chiesa per assistere “all’imminente” salvezza del nostro Paese.
    I cristiani dell’attuale Turchia davano un esempio sicuramente migliore e sono stati spazzati via. Per quale ragione dovrebbe essere risparmiata una nazione in questo stato, che neppure vuol far nulla per salvarsi? Per il sole? Per il vino buono?